"2016-2019, Tre anni dopo". San Ginesio, Ciabocco: "Dobbiamo ridare speranza ai giovani e un sorriso agli anziani" (FOTO E VIDEO)
“Il terremoto era certamente ciò che non ci voleva per tutti i paesi del maceratese e non solo, un evento che, oltre l’animo e lo spirito, nonostante non ci siano stati morti, ha piegato le persone. Ciò che pesa maggiormente, da concittadino prima che da amministratore, è l’impotenza verso gli abitanti di San Ginesio, il non poter fare nulla se non garantire costantemente un supporto morale”. Il sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, a tre anni dal sisma che ha colpito fortemente la città delle “100 chiese”, fa il punto della situazione su cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare.
“Il primo anno le richieste erano svariate e di ogni tipo ma ciò che serviva maggiormente alle persone era il rapporto umano – prosegue il primo cittadino -. Ho deciso di aprire il comune dal lunedì al sabato ma se delle cose non possiamo farle dobbiamo essere onesti con i cittadini che stanno soffrendo. La rabbia verso i politicanti è tanta perché non si rendono conto che per le comunità come le nostre la casa è tutto: rappresenta il sudore, i ricordi, i risparmi, la tradizione. Il fatto che nessuno, ripeto nessuno, si stia adoperando per accelerare i tempi e ridare uno spiraglio a queste persone fa molta rabbia. Vogliamo ridare speranza ai giovani e un sorriso agli anziani perché oggi le persone sono spente come una candela che, in questi tre anni, ha piano piano perso la luce.”
Tra pubblico e privato, a San Ginesio, sono 1300 i fabbricati danneggiati dal sisma tra danni lievi e pesanti. 236 le pratiche presentate, 61 i cantieri aperti (54 con danni lievi e 7 pesanti). “Abbiamo un grande staff che sta facendo un ottimo lavoro in stretta sinergia con l’ufficio tecnico – spiega Ciabocco -. Il responsabile dell’urbanistica arriva da Finale Emilia ed è un docente dell’Università di Ferrara; ha preso molto a cuore la nostra situazione e ha dato una grandissima accelerata alle pratiche della ricostruzione. San Ginesio inoltre è stato scelto dalle comunità creative dell’Unesco come comune modello della ricostruzione che è una cosa seria e bisogna stare molto attenti. Non ci possiamo permettere di sbagliare ora con tutte le difficoltà che già ci sono.”
“Chi c’era prima di me non ha scelto di mandare le persone al mare e avevamo la fortuna di avere un ostello fuori dal paese: evacuato tutto il centro storico abbiamo ospitato lì gli sfollati – ha spiegato il sindaco -. Una decisione che aveva creato feroci polemiche: a me non interessa la politica ma, insieme alla squadra, vogliamo essere al servizio della comunità.”
Ciabocco ha poi riportato l’attenzione si una delle questioni più difficili vissute, nel post sisma, dalla sua citta: quella relativa al polo scolastico. I ragazzi degli istituti superiori infatti sono delocalizzati a Passo San Ginesio mentre gli altri frequentano le lezioni presso l’ostello. “A fronte di una scelta sbagliata fatta sull’area, siamo l’unico paese del cratere a non avere ancora una scuola – ha continuato il primo cittadino -. La volontà era quella di accorpare i vari istituti (materna, elementare, liceo socio pedagogico e ipsia) per creare un unico polo dotato di servizi. Bisognava scegliere un’area di proprietà dell’ente e la scelta è caduta, credo in maniera forse affrettata, sull’unica area che l’ente aveva ma che era sottoposta a vincolo paesaggistico. Faccio fatica a pensare che il vincolo non fosse stato ricordato da nessuno; fatto sta che questo è stato detto. Casualmente questa problematiche è uscita solo l’11 giugno del 2018, il giorno dopo la mia elezione. Una settimana prima, in piena campagna elettorale, l’allora commissario per la ricostruzione, la Dottoressa De Micheli, insieme ai componenti della lista a me avversa, alla presenza della cittadinanza e soprattutto dei bambini, avevano celebrato ufficialmente la posa della prima pietra e l’inaugurazione del cantiere, sapendo che non si poteva fare un bel nulla. Il giorno prima delle elezioni hanno anche mandato una ruspa a rovinare gli ultimi due campi da tennis per far vedere che i lavori erano iniziati.” È importate per il sindaco e l’Amministrazione “mantenere con le unghie e con i denti i numeri degli istituti. Il comune si è accollato la tassa di iscrizione delle prime e delle superiori – ha spiegato il Sindaco -. Degli amici del nord Italia si sono resi disponibili a una donazione per istituire dei premi al merito che serviranno per acquistare i libri di testo. Noi stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire ai cittadini la massima serenità.”
Sulla Rsa, fortemente lesionata, le speranze sono altrettanto forti. “La residenza sanitaria assistenziale avrà i suoi 20 posti letto, più altri 20 (residenza protetta) ai quali se ne aggiungeranno altri otto – spiega Ciabocco -. Una grane novità è senza subbio il punto di telemedicina, degli ambulatori dove è possibile eseguire gli esami gratis e, in tempo reale, avere le risposte. Una grande novità che attrae moltissime persone anche da fuori provincia, un servizio davvero fondamentale per il territorio. Ora c’è anche un accordo con l’Unione Montana per ampliare questi servizi facendo anche altri due punti delocalizzati.”
San Ginesio è anche il paese delle 100 chiese e nemmeno una, al momento è agibile. Nel maggio del 2018, la Caritas nazionale ha donato un centro di comunità adibito a chiesa dove ancora di svolgono le funzioni religiose. “A breve partiranno i lavori della Pieve Collegiata, un esempio unico di combinazione tra romanico e gotico – osserva il sindaco -. Il progetto esecutivo è quasi pronto ed è stato preso in carico dal Ministero. La novità sta nel fatto che lo stesso comune ha deciso di eseguire dei lavori anche all’interno della torre civica per poter posizionare un ascensore e conferire maggiore vocazione turistica a quello che è già un gioiello di San Ginesio. Proprio la vocazione turistica rappresenterà il nostro futuro: se tutti insieme riusciamo a rilanciare le comunità, investendo sulle nostre potenzialità, potremo esplodere.”
Un lavoro che va avanti, giorno dopo giorno, in “una squadra di amici e di persone fidate” come ama sottolineare il primo cittadino. “Ho cambiato lo statuto comunale per poter assegnare le deleghe ai consiglieri: credo che chi ha la piena fiducia ma soprattutto la competenza deve poter portare il proprio contributo alla nostra Città così martoriata dal sisma.”
L’Amministrazione comunale si sta anche adoperando per riaprire i quattro chilometri di cinta muraria di San Ginesio. “Vorremmo far entrare la città nel club delle Città Murate del Mondo e ci sono i finanziamenti per realizzare anche un percorso ciclopedonale – ha spiegato Ciabocco -. Sta proprio al territorio stringersi e fare rete e la promozione turistica deve essere sinergica con i comuni vicini. Bisogna scardinare le sciocchezze legate ai campanilismi perché è il momento storico a chiedercelo; siamo in un territorio splendido e dobbiamo essere noi, in primis, a creare valore, portando solo cose positive alle nostre comunità. L’economia deve ricominciare a girare per quelli che eroicamente resistono e noi, come Comune, siamo in prima linea per far sì che questo accada.”
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