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In fuga dalla guerra, il finanziere Marco è tornato in Italia: “Sono felice, ma penso a chi è rimasto in quell’inferno”

In fuga dalla guerra, il finanziere Marco è tornato in Italia: “Sono felice, ma penso a chi è rimasto in quell’inferno”

Ci è voluta una fitta rete di contatti – tra messaggi e chiamate - da Morrovalle all’Ucraina. Ci sono voluti tutta la speranza e il coraggio possibili per evitare i bombardamenti, proteggere i propri cari, portarli in salvo. E ci sono volute ancora 48 ore di viaggio, dopo tre settimane di bunker e traversate intorno ai grossi centri abitati. Ma alla fine, Marco Frusca – finanziere di Ravenna di cui abbiamo raccontato e seguito la vicenda personale – ce l’ha fatta: è riuscito, insieme alla compagna Viktoriia, sua sorella e le nipotine, a salire sull’ultimo pullmino della Croce Rossa in transito per la città di Rivne. Questo prima che chiudessero anche lì ogni altra possibilità di fuga dalla guerra in maniera definitiva. In attesa di poter riabbracciare gli zii, la cugina (Paolo, Rosita ed Elena, residenti nel Maceratese) e l’amica Tetyana (ucraina che dal ‘ 96 vive a Trodica) che lo hanno aiutato e sostenuto a distanza per farlo tornare a casa sano e salvo, Marco ci ha raccontato come ha vissuto le ultime ore di questo suo personale ‘viaggio della speranza’. Marco, come sono state le tue prime ore di nuovo in Italia? Il viaggio è andato bene, per fortuna. Siamo partiti dalla città di Rivne giovedì scorso e abbiamo attraversato i confini di Slovenia, Ungheria e Romania per quasi due giorni interi. La sera di venerdì 11 marzo eravamo di nuovo a casa. Ora stiamo affrontando le pratiche burocratiche per l’accoglienza della mia compagna, della sorella e le bambine che sono tornate con me. La tua vicenda ha attirato molti commenti. Alcuni, però, dubitano del fatto che tu ti sia mosso da Chernihiv, a nord dell’Ucraina, e ti sia spostato verso sud ovest prima di risalire e arrivare a Rivne. Chi non ha vissuto una simile esperienza non può capire, ed è un peccato che alcune persone cerchino una logica nelle dinamiche della guerra o nella fuga da essa. La paura di finire sotto le bombe l’ho vissuta sulla mia pelle: semplicemente ci si muove evitandole, battendo strade secondarie e lontane dalle grandi città. Qual era la situazione quando sei partito? Nei tre giorni prima della partenza sembrava di trovarsi in un Paese tranquillo. Poi nel giro di poche ore, la guerra ha cominciato a raggiungere l’ovest dell’Ucraina: sono stati attaccati piccoli aeroporti, vicino a Leopoli e al confine Polacco. Quindi è vero che l’invasione sta procedendo con una sorta di strategia di accerchiamento della capitale? Sì, i russi sono partiti dal nord est e sono arrivati al sud, bombardando negli ultimi giorni Odessa e Mariupol. Ora lanciano missili anche dal mare, per capirci. Che idea ti sei fatto degli sviluppi futuri di questa guerra? Noi ci siamo semplicemente svegliati un giorno che era scoppiata una guerra: nessuno ci credeva. E nessuno ad oggi crede nemmeno che i negoziati risolveranno davvero la questione. Almeno finché Kiev non cadrà del tutto. Si è discusso molto in questi ultimi giorni anche del ruolo dei nazionalisti ucraini. L’intero popolo ha scelto di seguire Zelensky: molti ucraini sono persino rientrati dall’Italia per andare a combattere. Avrebbero potuto rimanere al sicuro, e invece hanno risposto alla chiamata per difendere il loro Paese. Non si sottometteranno mai. L’Ucraina oggi è il Vietnam dell’Europa: la Russia se vuole conquistarla dovrà raderla al suolo. Si potrà evitare secondo te? Credo che la Russia non vincerà questa guerra: Putin sta subendo duri colpi. Basti pensare che ha già perso quattro dei suoi generali più importanti. E se dovesse ricorrere ad attacchi ancora più pesanti, come il nucleare? Sarebbe un suicidio. L’Occidente può rispondere in qualsiasi momento, ma significherebbe la fine del mondo. Qual è stato il tuo ultimo pensiero prima di lasciare l’Ucraina? È stato per le povere donne e i bambini, costretti a rimanere lì nonostante i corridoi umanitari. I bombardamenti non si fermano mai, e loro non possono fuggire. E il primo appena hai rimesso piede in Italia? Che ce l’avevo fatta davvero! Avrei voluto portare via da quell’inferno anche altre persone. Fortunatamente, sono riuscito a mettere in salvo le mie preziose compagne di viaggio.  

17/03/2022 15:30
Macerata saluta don Luigi Taliani: "La sua empatia e la sua delicatezza ci mancheranno molto"

Macerata saluta don Luigi Taliani: "La sua empatia e la sua delicatezza ci mancheranno molto"

Si sono svolti questa mattina, a Macerata, nella chiesa dell'Immacolata, di cui è stato vicario parrocchiale, i funerali di don Luigi Taliani. La funzione religiosa è stata presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi e sono stati tanti i cittadini e parrocchiani che hanno voluto dare l'ultimo saluto al sacerdote. La notizia della sua scomparsa, due giorni fa, ha generato un profondo cordoglio nel capoluogo. A concelebrare il rito sono stati l'arcivescovo Renzo Fratini, già nunzio apostolico, e i vescovi Giuseppe Orlandoni e Giancarlo Vecerrica. "Voi che siete qui, la presenza di tanti in questi giorni, le parole 'non di circostanza' che ho udito da tanti su don Luigi, sono il biglietto da visita con cui si è presentato al Signore: un uomo ed un prete che ha confidato nel Signore ed ha vissuto impegnandosi a portare frutto", ha detto il vescovo Marconi nell'omelia. Il vescovo ha anche ricordato l'impegno di don Luigi, per anni direttore della redazione del settimanale “Emmaus” e di “Radio Nuova Macerata”, nel mondo della comunicazione: "Ha sempre preferito il racconto che nasce dalla voglia sincera di comprendere, di coinvolgersi, di farsi vicino. È una lezione che spero non vada perduta, vorrei anzi che diventasse un punto fermo dello stile almeno dei nostri media diocesani, che lui ha fatto nascere e crescere". "In questo mondo segnato dalla guerra, dove la guerra insozza tutto, anche il mondo della comunicazione, che diventa propaganda di odio, la delicatezza e l’empatia del nostro don Luigi ci mancano molto. Preghiamo per Lui in questa messa, preghiamo per la pace ed il mondo della Comunicazione, e vorrei ringraziare di cuore soprattutto i suoi cari e tanti amici compresi medici ed infermieri che in questo tempo di malattia si sono presi cura di lui con affetto e delicatezza" ha concluso il vescovo Marconi nella sua omelia. Un lungo applauso e tanta commozione, hanno salutato il passaggio del feretro all'uscita dalla chiesa dell'Immacolata. 

17/03/2022 13:30
Covid, quasi 3 mila casi oggi nelle Marche: il 18% dei contagiati è sintomatico

Covid, quasi 3 mila casi oggi nelle Marche: il 18% dei contagiati è sintomatico

Continua a salire verso mille l'incidenza di casi di coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata sono 2.889 i casi, mentre l'incidenza si attesta a 974,35 (ieri 908,16). Secondo la Regione siamo in una "fase di incremento dell'incidenza, e la numerosità dei casi è variabile in un range di incremento ma non c'è crescita esponenziale". Sui casi di oggi il 76% è vaccinato ciclo completo. In tutto eseguiti 7.883 tamponi di cui 6.350 nel percorso diagnostico (45,5% di positivi) e 1.533 nel percorso guariti. Le persone con sintomi sono 531; i casi comprendono 794 contatti stretti di positivi, 689 contatti domestici, 48 in ambiente di scuola/formazione, 19 in ambiente di vita/socialità 4 in ambito lavorativo, 2 sia in ambito assistenziale sia sanitario; su 765 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico. Il numero più alto di casi registrato ancora in provincia di Ancona (883); seguono Macerata (571), Pesaro Urbino (500), Ascoli Piceno (433) e Fermo (387); 115 positivi provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età il maggior numero di positivi tra i 25 e 44 anni (798), poi 45-59 anni (695), 60-69 anni (252) e 19-24 anni (231).  Su 175 ricoveri legati al Covid (+7 su ieri), 8 sono in terapia intensiva (numero invariato), 48 in semi-intensiva (+2), 119 in reparti non intensivi (+5). Registrati anche due decessi: un 91enne di Bellano e un 86enne di Ancona. Ci sono, infine, 29 persone nei pronto soccorso, 137 gli ospiti nelle strutture territoriali.

17/03/2022 13:00
Artigianato Marche, Orlandi: "Lo stop dell'export verso la Russia danno enorme"

Artigianato Marche, Orlandi: "Lo stop dell'export verso la Russia danno enorme"

Prosegue la battaglia delle sanzioni da parte dell'Unione Europea nei confronti della Russia di Putin. L'ultimo pacchetto di misure varato da Bruxelles porterà a un blocco dell'export verso Mosca dei beni di lusso: dalla moda al settore culinario, i prodotti di valore superiore a 300 euro non potranno più essere consegnati ad est. Tra le regioni più colpite di riflesso dalle sanzioni volute da parte dell'Ue ci saranno le Marche, che verso la Russia esportano beni per circa 300 milioni di euro l'anno. Di conseguenza, il settore manifatturiero e le PMI che stanno studiando delle contromisure da attuare per contrastare un consistente crollo nelle vendite che impatterà sui prossimi bilanci. "Nel settore della pelletteria tutte le consegne erano già state evase, ma a trovarsi in ginocchio e con i magazzini pieni sono adesso le aziende operanti nell'ambito calzaturiero". A parlare è Francesca Orlandi, manager della Valentino Orlandi di Corridonia, tra le aziende maceratesi che esportavano beni di lusso verso la Russia. Tra i beni fermati alla dogana o nei magazzini in direzione Mosca, caviale, tartufi, vini, cavalli purosangue, sigari, profumi, abbigliamento e soprattutto l'intera pelletteria: "Il problema principale è per la prossima campagna vendite, i pagamenti per i prodotti inviati erano già stati eseguiti ma bisogna comprendere cosa accadrà con il blocco del sistema swift e la svalutazione del Rublo". Una fase di stallo generale che riguarda non solo la Russia ma anche l'Ucraina: "Questo conflitto creerà sicuramente un danno alla nostra economia. Quello russo, per l'imprenditoria marchigiana, è sempre stato un mercato che riusciva ad avere una capacità di acquisto dei prodotti di qualità artigianale e di lusso realizzati da noi". Se le spedizioni dirette verso la Russia sono al momento bloccate, non è esclusa l'ipotesi di invii verso centri logistici in paesi confinanti che possano consentire di aggirare il ban dell'Unione Europea: "Bisognerà trovare delle alternative, ma questa situazione è troppo liquida e incerta allo stato attuale. Immagino si troveranno delle soluzioni, ma non è ancora chiaro quali saranno".

17/03/2022 12:30
Covid, casi in risalita: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro

Covid, casi in risalita: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro

Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. L'epidemia conferma una certa stagionalità, considerando che l'aumento dei positivi avviene proprio a ridosso del passaggio tra inverno e primavera. Non a caso il picco di decessi della prima ondata si riscontrò il 27 marzo 2020. Questo rialzo, anche repentino a livello statistico, ci potrà dare nelle prossime settimane un'interessante indicazione statistica, ovvero una misura ancora più accurata di quanto sia scesa la letalità del virus. A causa dei ben noti ritardi fra contagio ed ospedalizzazione i ricoveri e decessi sono ancora in discesa, sarà interessante vedere con che velocità risaliranno rispetto ai contagi. La precedente ondata, iniziata con la comparsa della Omicron, era composta - almeno fino a gennaio - da un "misto" di casi derivati dalla stessa variante Omicron (molto contagiosa e poco grave) e dalla variante Delta (meno contagiosa ma più aggressiva). Ora che la Delta è praticamente scomparsa, ed imperversa unicamente la Omicron - o la cosiddetta Omicron 2 (che sembra essere ancor più contagiosa) - sarà importante vederne l'effetto sulle ospedalizzazioni.  Dalle ultime analisi, se ricordate, avevamo visto che la letalità del virus era scesa in zona 0.1 - 0.2 per mille, ovvero a livello di quello influenzale. Nelle prossime puntate cercheremo di capire se possa essere scesa ulteriormente. Le regioni oramai sono quasi tutte in bianco e, in generale, non vi sono situazioni ospedaliere preoccupanti, contando anche che molti ricoveri sono "con" Covid e non "per" Covid. Dando uno sguardo fuori dall'Italia, la notizia è che la Cina - che ha da sempre tolleranza zero verso il virus - manda in lockdown la zona più produttiva del paese, ovvero Shenzen creando perdite economiche enormi.     

17/03/2022 11:24
Scuola Olimpia, parla l'ex cuoca della mensa: "Lamentele bambini? Sono stata io a segnalarle"

Scuola Olimpia, parla l'ex cuoca della mensa: "Lamentele bambini? Sono stata io a segnalarle"

“Mi trovo costretta, mio malgrado, a dover replicare circa l’odiosa questione della mensa scolastica e delle mie recenti dimissioni. Voglio subito precisare che io non ho mai partecipato attivamente alle vicende politiche locali, né ho mai dovuto parteciparvi al fine di appetire un posto di lavoro sicuro”. A parlare è Alice Accattoli, a seguito del polverone politico innescato dalle sue dimissioni come cuoca della mensa della scuola Olimpia. “La mia storia professionale all’interno delle varie mense comunali – spiega Alice - è iniziata nel 2016 quando l’allora dipendente comunale Franca Tronto, oggi assessore comunale mi contatta per propormi di sostituire una cuoca dimissionaria presso la cucina della Casa di Riposo di Montefano, poiché ero fresca di diploma d’Istituto Alberghiero, settore cucina”. “Trascorsi quattro anni al fianco delle mie ex colleghe Giulia e Maria Grazia – racconta ancora Alice - , l’amministrazione comunale attuale ci propone, per una di noi, un nuovo impiego come cuoca nella nuovissima cucina ubicata presso la scuola elementare e, come si può intuire, accettai con la promessa di un contratto a tempo indeterminato tramite la cooperativa Serenissima (che tutt’ora fornisce la cucina)”.  “Questo contratto si rivelò di 25 ore settimanali e a tempo determinato, non come asserisce la sindaca” puntualizza la cuoca, che evidenzia. “Durante la permanenza nella sede di lavoro non ho mai incontrato nessuno dell’amministrazione che controllasse l’effettiva qualità delle materie prime fornite. Come può la sindaco comprovarne la qualità?” Alice Accattoli sottolinea come la sindaca abbia anche omesso “di dire che sono stata io, più volte, ad informarla delle varie lamentele dei bambini sulla qualità di alcune materie prime. Forse ritiene più facile scaricare le colpe di chi non si è mai premurato di controllare su di una ragazza di 25 anni che non faceva altro che il suo lavoro e che, per divergenze professionali ed etiche, ha deciso di licenziarsi spontaneamente”. “Spero che queste mie parole possano mettere una pietra tombale su questa fastidiosa vicenda che, a mio avviso, dà la possibilità a tutti di capire quanto sia facile farsi bella con una cucina nuova e, di contro, quanto sia difficile garantire un uso consapevole della stessa” conclude Alice.

17/03/2022 10:22
Civitanova, ristrutturazione comparto Trieste: via ai sopralluoghi, le foto le scatta il drone

Civitanova, ristrutturazione comparto Trieste: via ai sopralluoghi, le foto le scatta il drone

Sono iniziati questa mattina i sopralluoghi per effettuare i rilievi aerofotogrammetrici sull’intero edificio di Palazzo Sforza, a Civitanova Marche, finalizzati all’acquisizione delle immagini che saranno usate per il computo esatto del fabbricato e alla predisposizione della documentazione propedeutica al progetto di ristrutturazione del comparto di via Trieste. Per la riqualificazione dello stabile storico, al Comune sono stati assegnati 5 milioni e mezzo di euro dal Ministero dell’Interno nell’ambito del piano di rigenerazione urbana. Tra i tecnici incaricati dallo studio Santucci Egidio, era presente il pilota Grifi abilitato alla guida del drone con volo autorizzato che ha iniziato l’operazione di mappatura dei luoghi per conto del Comune di Civitanova Marche. Lo studio Catini di Fermo si occuperà di elaborare le immagini tramite apposito programma e all’identificazione, caratterizzazione, qualificazione e misurazione degli elementi territoriali ripresi, in merito alla loro localizzazione, forma, dimensioni e caratteristiche, sia tipologiche che qualitative. Un prodotto che l’Ente potrà utilizzare anche con finalità turistiche acquisendo prospettive del palazzo Sforza dall’alto. Sono in corso d’opera anche i rilievi all’interno del fabbricato, che si estende su oltre 4 mila metri quadrati, e si proseguirà con i saggi sulla struttura e poi si approverà al progetto definitivo, previo parere della Soprintendenza in quanto si tratta di area archeologica. La costruzione della fortezza del porto è fatta risalire al secolo XVI e si conservano resti delle mura scarpate. Questa mattina, inoltre, è stato depositato il progetto esecutivo relativo al tetto del teatro Rossini per la produzione di energia rinnovabile, eliminazione dell’eternit e installazione di pannelli in acciaio sopra i quali saranno posti i pannelli fotovoltaici. Per quest’opera, il comune di Civitanova Marche si è classificato al primo posto della graduatoria nazionale finalizzata all’ottenimento dell’incentivo. L’importo delle opere ammonta a 450mila euro dei quali 350mila a base di appalto. Il finanziamento sarà assicurato mediante la quota incentivante annuale che sarà erogata dal GSE. In foto: da sinistra Sandro Grifi (pilota drone), geom. Marco Catini e Francesco Trotti  

16/03/2022 19:50
Recanati, un bosco alla memoria delle vittime del Covid-19

Recanati, un bosco alla memoria delle vittime del Covid-19

Recanati dedica un’area commemorativa alle vittime del covid 19, non un’area qualunque con una semplice lapide, ma un intero bosco, piantato e coltivato con amore dai cittadini e dalle cittadine, come simbolo di vita e di rinascita."Ricordiamo quei primi momenti di sconcerto, in cui pensavamo che sebbene difficile, la situazione si sarebbe risolta in breve tempo. – Ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi - . "Sapevamo via via di persone che si ammalavano,  sempre con la speranza di avere buone notizie, che per alcune famiglie non sono mai arrivate. È nostra intenzione commemorare in una cerimonia pubblica in un posto bellissimo, simbolo di rinascita, quanti e quante se ne sono andati, tra i nostri concittadini e concittadine, senza poter essere salutati". La cerimonia commemorativa si terrà sabato 19 alle ore 11 al bosco del quartiere Le Grazie. Un bosco, nato grazie alle donazioni dei cittadini recanatesi nel Natale 2020 con il supporto operativo della Croce Gialla e dei vivaisti Magagnini e Paccamiccio. Dotato in seguito dei servizi di irrigazione dal Comune, il bosco è stato  piantumato e coltivato dall’Associazione Piantiamo Recanati con l’aiuto degli alunni e alunne di cinque classi, delle scuole di Castelnuovo, delle Grazie e Beniamino Gigli. La piantumazione è avvenuta grazie ad una progettazione di cittadinanza attiva, strumento di cui l’Amministrazione comunale si è dotato e che offre a quanti, non volendo o potendo far parte di un'associazione, desiderano comunque mettere a disposizione del bene comune tempo e competenze. Un’iniziativa nata dal  Comune di Recanati con lo scopo di educare al senso civico e alla tutela dell'ambiente, per la sensibilizzazione di grandi e bambini ad essere cittadini e cittadine attivi e partecipi del proprio territorio.  “La scelta del bosco nasce dalla volontà dell’Amministrazione recanatese  di dedicare un’area bella della città alla commemorazione delle vittime da Covid – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Michele Moretti -  un luogo piacevole,  dove le persone potevano  abbandonarsi, in mezzo alla natura rigenerante, al ricordo dei propri cari e quale miglior posto di un bosco ricco di vita  e simbolo della rinascita? Così abbiamo deciso di dedicare alle nostre persone care scomparse  l’intera area boschiva del luogo, nato e coltivato grazie al senso civico e all’amore dei cittadini tutti". Il bosco si compone oggi di ben trecento specie di alberi tra cui si contano  acero montano, alaterno, albero di giuda, carpino nero, corbezzolo, leccio, mirto, orniello, prugnolo, quercia, sanguinello, tiglio e viburno. Da sabato 19, in memoria dei concittadini scomparsi  l'area boschiva  sarà intitolata "Bosco in memoria delle vittime del Covid-19".

16/03/2022 16:19
UniMc, al via ‘La settimana dell’inclusione’. Adornato: “I giovani sono i nuovi promotori della cultura” (FOTO)

UniMc, al via ‘La settimana dell’inclusione’. Adornato: “I giovani sono i nuovi promotori della cultura” (FOTO)

Dal 25 marzo al 2 aprile torna ‘La settimana dell’inclusione’, organizzata per la sua quinta edizione dall’Università di Macerata e dall’Anffas, in collaborazione con la Provincia e il Comune. Tante le iniziative che animeranno la manifestazione, dagli spettacoli alle letture condivise, dai laboratori alle mostre, che avranno come comun denominatore non solo il ritorno in presenza – dopo due anni di pandemia – ma anche la sperimentazione delle nuove tecnologie e servizi volti a favorire l’inclusione di genere a trecentosessanta gradi. Previsti convegni e incontri a tema, come quelli presieduti dalla Società italiana di pedagogia speciale (25 marzo) e legati più direttamente alla ricerca scientifica volta a produrre maggiori competenze a sostegno dei più fragili. La prospettiva internazionale vedrà anche in questa occasione la partecipazione di studiosi provenienti da Spagna, Inghilterra, California, Arizona, Brasile, Michigan, Colorado, Norvegia e Stati Uniti. Nella conferenza stampa di presentazione del programma, sono intervenuti il Rettore di UniMc Francesco Adornato accompagnato dal direttore generale Mauro Giustozzi, il sindaco Sandro Parcaroli, gli assessori Riccardo Sacchi, Katiuscia Cassetta e Francesca D’Alessandro, il presidente Anffas Marco Scarponi e – in collegamento telematico – l’attore Cesare Bocci (che sarà presente a Macerata nel weekend del 26 e 27 marzo), la delegata al progetto 'Inclusione 3.0' Catia Giaconi, il presidenre Sipes Luigi D’Alonzo e il direttore di Grafò Comunicazione Visiva Fabio Fondi. “Con la pandemia le differenze di genere si sono allargate – ha dichiarato Adornato – e così anche lo spettro delle fragilità. Inoltre, la situazione ucraina ci spinge a un maggiore impegno, per garantire inclusione e parità. Ai giovani studenti dico: la cultura è un ponte che attraversa gli oceani, quindi siatene i nuovi promotori e favorite sempre il dialogo. La globalizzazione oggi prevede che ci si sostenga a vicenda, anziché continuare a scontrarci”. Grande plauso da parte del sindaco e degli assessori per il lavoro sinergico offerto sia dal Comune che dalle varie realtà associative coinvolte nell’iniziativa. “Macerata mostra il suo lato inclusivo, solidale e aperto al mondo e alla conoscenza. – ha affermato Parcaroli. “Valorizzare e sensibilizzare la cittadinanza all’inclusione è il nostro obbiettivo principale – hanno aggiunto gli assessori Sacchi, Cassetta e D’Alessandro – e per farlo coinvolgeremo anche le scuole: dobbiamo formare le giovani menti e i cittadini di domani. Sport e cultura sono il volano dell’accoglienza senza più distinzioni di genere e disparità sociali, che rischiano di continuare a tagliare fuori i soggetti diversamente abili e fragili”. Il taglio del traguardo di questa intensa settimana sarà il 2 aprile, in occasione della ‘Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo’. Come ricordato anche dal presidente Scarponi – “Dobbiamo continuare a riempire la cornice del nostro lavoro di attività inclusive. Il programma prevede quest'anno momenti importanti, come lo spettacolo teatrale ‘E Fuori Nevica’ di Vincenzo Salemme al Teatro Lauro Rossi (26 marzo), la maratona Stramacerata, la Convenzione Onu e disabilità, il Villaggio Anffas e tanto altro ancora. I cittadini sono chiamati a partecipare il più possibile".  

16/03/2022 16:12
Un civitanovese salva due bambini ucraini dalla guerra: la scuola San Giovanni Bosco li accoglie

Un civitanovese salva due bambini ucraini dalla guerra: la scuola San Giovanni Bosco li accoglie

Marko e Matviy di 7 e 9 anni sono da pochi giorni alunni della scuola San Giovanni Bosco di Civitanova Marche. I bambini fino a poche settimane fa abitavano a Ivano-Frankivs'k, città dell'Ucraina situata nella parte occidentale del Paese, inizialmente risparmiata dall'offensiva russa, ma successivamente colpita da raid. Da qui la decisione della giovane mamma Oksana di raggiungere la mamma e la sorella Irina a Civitanova, grazie all’aiuto del cognato, il signor Settimio Petrelli, che li ha raggiunti con la sua auto al confine della Slovacchia portandoli così in salvo.  Dopo aver affrontato il lungo viaggio, la signora Oksana e i due figli sono al riparo dalla guerra, mentre il marito attualmente si trova in Francia. I fratellini sono stati amorevolmente accolti a casa della zia e ora frequentano le classi prima e terza C della Don Bosco a tempo pieno. La scuola ha infatti raccolto l’appello del Ministero dell’Istruzione di accogliere in classe i bambini ucraini che sono temporaneamente in Italia. I piccoli non parlano italiano, ma in classe c’è un bambino ucraino che è bilingue e fa da tramite per la prima integrazione nell’ambiente scolastico. Ieri, l’Amministrazione comunale ha predisposto tutti i documenti per far usufruire i bambini della mensa, fornendo il servizio di refezione scolastica gratuito di concerto con la ditta All Food che gestisce i pasti. “Questa è una storia a lieto fine nel dramma quotidiano che l’Ucraina sta vivendo – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica. - Abbiamo voluto raccontare questa storia per far sentire la nostra vicinanza a tutte le persone dell’Ucraina e siamo orgogliosi della risposta immediata che le nostre scuole sono riuscite a garantire a Marko e Matviy e agli altri ragazzi arrivati con la loro famiglie". "La macchina della solidarietà si è attivata immediatamente, l’Amministrazione comunale è impegnata a garantire anche questa emergenza e gli uffici sociale e scolastico fanno ogni giorno da tramite per far arrivare gli aiuti in tempo reale a coloro che arrivano in città. Questa bella storia spero sia da stimolo per far crescere la catena umanitaria fino alla cessazione del conflitto, che speriamo avvenga al più presto” conclude Ciarapica.   

16/03/2022 15:35
"Carenza di organico e condizioni di lavoro non sostenibili": sciopero del personale delle Poste

"Carenza di organico e condizioni di lavoro non sostenibili": sciopero del personale delle Poste

Sciopero dello straordinario e prestazioni aggiuntive dal 17 marzo fino al 16 aprile. E un’intera giornata di mobilitazione per il 15 aprile. Lo hanno proclamato Slc Cgil, Uil poste, Failp Cisal, Confsal comunicazione e Ugl comunicazione stigmatizzando così lo stato di agitazione del personale delle Poste nelle Marche, che da tempo denuncia condizioni di lavoro insostenibili e criticità in tutti i settori. "Si protesta anzitutto contro la carenza di organico che scende a sole 2800 risorse per tutta la regione - si legge in una nota dei sindacati -  numero assolutamente insufficiente  per garantire qualità e tempestività nei servizi a tutti i cittadini.  Proprio questa carenza è alla base delle difficoltà che si riscontrano quotidianamente agli sportelli degli uffici postali, senza contare i disagi  per la clientela, per  gli effetti degli uffici ancora razionalizzati". "Altro problema riguarda il recapito: solo nella provincia di Ancona le carenze ammontano al 30% della forza lavoro stabile certificando di fatto l'eccessivo ricorso ai contratti a termine con la conseguente  precarizzazione di un servizio essenziale per la cittadinanza". "Altre difficoltà si contano nel commerciale dove i lavoratori sono  sottoposti a continue pressioni con modalità relazionali molto discutibili e  al Centro di smistamento postale di Passo Varano dove si registra una forte carenza di organico e un eccessivo utilizzo di personale precario. Da ultimo, restano le incertezze sul futuro del Centro multiservizi di Ancona,  i cui dipendenti, negli ultimi 4 anni, sono passati da 140 a 75".

16/03/2022 15:31
Covid Marche, oltre 2400 positivi nelle ultime 24 ore. Saltamartini: "Non abbassare la guardia"

Covid Marche, oltre 2400 positivi nelle ultime 24 ore. Saltamartini: "Non abbassare la guardia"

Sono 2.424 i nuovi positivi oggi nelle Marche (ieri erano 3.271), con una percentuale del 42,9% (dal 44,2%) sui 5.644 tamponi analizzati (7.398). L'incidenza continua nella sua risalita e oggi si attesta a 908,16 casi settimanali ogni 100mila abitanti (ieri 862,99). Questo è il quadro che emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche Si conferma  Ancona la provincia dove il Coronavirus corre di più fin dall'inizio della quarta ondata della pandemia. Nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono 723. A seguire, nell'ordine, le province di Macerata con 472 casi, quella di Ascoli Piceno con 426, poi Fermo con 343 e Pesaro Urbino con 332. I nuovi positivi di fuori regione sono 128. Aumenta il numero dei giovani positivi al Covid, nelle ultime 24 ore tra 0 e 18 anni sono complessivamente 537, a cui vanno aggiunti i 130 della fascia 19-24 anni. Tutti insieme comunque sfiorano appena il numero di nuovi infettati dal covid nella fascia 25-44 anni: 638 nuovi contagiati. Sono 527 i nuovi positivi nella fascia  45-59. Contagi in salita da 11 giorni ma che non si tramutano in aumento dei ricoveri. «Non abbassare la guardia» perché il virus continua a circolare molto è, tuttavia, il mantra ripetuto in questi giorni dall'assessore alla sanità regionale Fillippo Saltamartini. Su 168 ricoveri legati al Covid, 8 sono in terapia intensiva (-4), 46 in semi-intensiva (+2), 114 in reparti non intensivi (+5). Secondo la Regione Marche, l'occupazione di posti letto per Covid è al 3,1% per le terapie intensive, al 15,7% per l'area medica. È morta una 94enne di Castelfidardo, e il totale dei decessi dall'inizio dell'emergenza sanitaria sale a 3.649. Ci sono 11 persone nei pronto soccorso, 135 ospiti nelle strutture territoriali. I positivi alla data di oggi sono 14.162, tra ricoverati e isolamenti, le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 21.863. I guariti dall'inizio della pandemia salgono a 336.454

16/03/2022 14:04
Profughi ucraini accolti nelle Sae, arriva l'ok. Castelli: "Marche regione solidale"

Profughi ucraini accolti nelle Sae, arriva l'ok. Castelli: "Marche regione solidale"

ll Dipartimento di Protezione civile nazionale ha espresso parere favorevole all’utilizzo delle SAE come alloggio per le famiglie di profughi provenienti dall’Ucraina. Saranno pertanto coinvolti i Comuni nei quali sono presenti le Soluzioni abitative di emergenza (SAE), realizzate a seguito del sisma del 2016. Negli ultimi giorni, in particolare, è emersa da parte di alcuni sindaci di questi Comuni, la richiesta di poter utilizzare le SAE attualmente libere per offrire un ricovero alle famiglie provenienti dal territorio ucraino, a causa del conflitto in corso. “Stiamo già lavorando da un po’ di tempo insieme con i sindaci – dichiara l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli - per raccogliere le indicazioni e le necessità proprie delle realtà interessate, al fine di redigere un atto che dia seguito all’individuazione di modalità e criteri per l’assegnazione delle strutture temporanee di emergenza. Gli scenari di guerra di questi giorni ed il conseguente arrivo di profughi dall’Ucraina, richiamano al senso di solidarietà”. “Il fatto stesso che la proposta di impiego delle SAE per accogliere i profughi ucraini sia partita dagli stessi territori colpiti dal terremoto – continua Castelli – dimostra quanto le Marche si confermino essere una regione accogliente e solidale”. Nello specifico, il Settore Soggetto Attuatore Sisma 2016 della Regione Marche ha richiesto al Dipartimento di Protezione Civile nazionale un parere in merito, volto a verificare la percorribilità della proposta e la gestione delle spese che possano emergere in futuro. “Lo stesso Dipartimento di Protezione Civile nazionale – ha spiegato Castelli - ha riscontrato positivamente la richiesta avanzata e ha espresso parere favorevole all’utilizzo per lo scopo proposto, ricordando di aver cura di monitorare e tenere distinte le spese derivanti dall’assistenza abitativa ai cittadini provenienti dall’Ucraina da quelle relative al ‘Sisma Centro Italia’ mediante l’utilizzo delle contabilità speciali aperte per le due diverse finalità”. A questo punto, tenuto conto delle indicazioni fornite dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale, saranno i sindaci dei Comuni interessati a valutare la possibilità di mettere a disposizione le SAE libere nel proprio Comune per alloggiare le famiglie ucraine.

16/03/2022 13:12
Pesaro è la Capitale italiana della cultura 2024

Pesaro è la Capitale italiana della cultura 2024

Pesaro vince il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024 su parere unanime della Commissione di valutazione dei progetti . Dopo una lunga corsa è arrivato l'annuncio ufficiale da parte del ministero della Cultura. L'assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, non appena venuta a conoscenza della notizia ha espresso grande soddisfazione. «Un grande orgoglio. Non ci sono altre parole. Le Marche salgono sul gradino più alto. Faccio i miei complimenti a Pesaro per aver portato a casa un risultato così prestigioso: un'ottima progettualità improntata su natura e cultura. Ma sottolineo anche la bella corsa di Ascoli, altra finalista tra le dieci, arrivata ad un passo dalla vittoria. Le Marche sono state in grado di schierare ben due capoluoghi: un vero vanto – afferma l'assessore -. Le due città marchigiane sono riuscite a distinguersi a livello nazionale con pieno merito. Ma la vera sfida inizia ora. La Regione è pronta a sostenere entrambe le due città. Dobbiamo ripartire dalla cultura e possiamo farlo grazie alla qualità delle nostre proposte e dei nostri progetti. Vogliamo rilanciare le nostre Marche a partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi».

16/03/2022 12:03
Perché la benzina costa così tanto? Molte tasse, poca guerra

Perché la benzina costa così tanto? Molte tasse, poca guerra

Nel corso delle ultime settimane il costo delle materie prime sul mercato è schizzato alle stelle mettendo in ginocchio diverse aziende nel Maceratese e i cittadini che in bolletta si sono trovati a dover fronteggiare spese più che raddoppiate rispetto ai mesi precedenti. Ma perché la benzina costa così tanto? E quali fattori influenzano l'ondata di aumenti? Il prezzo dei carburanti staziona a livelli record, con picchi ai distributori in città fino a 2,404 euro al litro. Un'impennata dipendente da mesi di rialzi e che ha costretto molti gestori a chiudere le pompe di benzina e mettere in cassa integrazione i dipendenti per arginare la contrazione nelle vendite. Uno shock dipendente da molteplici fattori tra i quali percentuali di estrazione e domanda sui mercati. Ma quanto sta pesando davvero la guerra in Russia sulle tasche dei contribuenti? Colpa delle accise di Stato che stanno mettendo in ginocchio l'economia o di una speculazione in atto, come denunciato da parte del ministro Cingolani? I timori delle grandi compagnie risiedono nell'imprevedibilità delle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina e aumentano per i timori di una contrazione della domanda cinese legati anche a possibili nuovi lockdown causati dal Covid. Ma non basta. Il prezzo della benzina reagisce più lentamente all'oscillazione delle quotazioni di mercato. Questo significa che le compagnie petrolifere stanno al momento facendo pagare al consumatore finale possibili variazioni di prezzo del greggio che avrebbero effetto su scorte future, non su quelle che sono attualmente distribuite e che sono state acquistate dalle stesse compagnie in contrattazioni precedenti all'inizio del conflitto. Da qui la "truffa" denunciata del ministro Cingolani e l'apertura di fascicoli presso le procure della Repubblica di mezza Italia. Sotto la lente dei riflettori, secondo il ministro, andrebbero poste le percentuali applicate sul prezzo finale da parte delle singole compagnie. Uno scarica barile - sarebbe il caso di dire - che dimentica però il ruolo dello Stato in questa situazione. Entrando nel dettaglio della benzina e stando alle rilevazioni settimanali del Ministero per la Transizione Ecologica, il 13 dicembre scorso l'"oro verde" si attestava su un prezzo medio di 1725,35 euro al litro, arrivando a toccare tre mesi dopo i 2184,54, pari a un rialzo del 26,6%. Su 2184,54, il peso delle accise e dell'IVA ammonta in totale al 51%: se non ci fossero le tasse, la benzina costerebbe la metà.  Sono 19 in totale le accise che concorrono all'aumento del costo della benzina arrivando ad incidere in modo significativo sul prezzo finale: 0,728 centesimi al litro. Un decreto legislativo del 1995 ha fatto chiarezza in merito alla correlazione del versamento delle accise e la loro destinazione finale: benché presenti spese del passato nella lista delle 19, queste non vengono finanziate dai ricavi odierni.  Una cattiva gestione della macchina amministrativa da parte della classe politica che, negli anni, ha dato fondo all'aumento delle accise nell'impossibilità di reperire altrove risorse utile ai bilanci pubblici. Solo nel periodo compreso tra il 2004 e il 2014, le accise inserite a bilancio ammontano a 0,3779 centesimi al litro, circa la stessa cifra stabilita tra il 1936 e il 2004. Sono nel frattempo sul tavolo del Governo possibili riduzioni delle accise per attenuare l'aumento della benzina e per evitare un blocco dell'economia. Step non dipendenti solo dall'Italia quanto dall'Unione Europea e dall'esigenza di un compratore unico sui mercati. Mentre con il rilancio delle fabbriche a carbone, la transizione ecologica in Italia sembra allontanarsi sensibilmente.

16/03/2022 12:00
Gas, Cingolani: "Non è possibile che costi 5 volte di più del 2021". Ipotesi accisa mobile su carburanti

Gas, Cingolani: "Non è possibile che costi 5 volte di più del 2021". Ipotesi accisa mobile su carburanti

 Diversificare le fonti energetiche per sottrarsi dalla dipendenza russa . Il ministro della Transizione ecologia Roberto Cingolani è intervenuto al Senato per un'informativa sulle misure che il governo intende adottare per contrastare l'aumento del prezzo dell'energia. "Se per stoccare 10 miliardi di metri cubi di gas mi servivano 15 miliardi di euro un anno fa di questi tempi quando il gas era a un po' meno di 30 centesimi al metro cubo, il costo mi avrebbe richiesto un anticipo di 3 miliardi. A parità di tutto non è giustificato che lo stoccaggio da 3 miliardi di anticipo arrivi a 15 miliardi, questa è stata la mia affermazione un po' dura, forse non mi sono espresso con termini giuridicamente corretti, ma non è possibile che mi costi cinque volte di più se la materia è la stessa", ha aggiunto Cingolani in riferimento al caro benzina. "L'Europa sta continuando a acquistare gas dalla Russia, che porta a pagamenti di circa un miliardo di euro al giorno. In un momento come questo ha un'implicazione oltre il settore energetico. È una riflessione importante in questo momento", ha detto ancora il ministro. "Sarebbe una grande notizia un price cap a livello europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all'ingrosso e il disaccoppiamento dei prezzi di vendita dell'energia prodotta da tecnologie rinnovabili elettriche rispetto a quelli del parco termoelettrico, mediante opportuna revisione delle regole di market design", ha affermato Cingolani, riferendo sul caro benzina a proposito di possibili misure per contenere l'incremento dei prezzi di energia elettrica e gas naturale. Per contenere l'impatto sui consumatori finali, il Governo sta valutando l'ipotesi di praticare sui carburanti un'accisa mobile, ha detto Cingolani spiegando che per il costo dei carburanti da autotrazione dall'inizio dell'anno, "c'è un problema di un incremento dei costi del Brent" e un problema del costo del gas e dell'energia che serve nelle raffinerie a trasformare "che impatta sul costo finale". Il ministro ha aggiunto che c'è "una diminuzione della disponibilità del diesel" mentre non c'è alcun problema per la benzina.

16/03/2022 11:22
Lei ucraina, lui russo: da Kiev a Treia con i quattro figli in fuga dalla guerra. "La nostra vita è sospesa"

Lei ucraina, lui russo: da Kiev a Treia con i quattro figli in fuga dalla guerra. "La nostra vita è sospesa"

In fuga dalla guerra e da Vladimir Putin. Un'intera famiglia - papà, mamma e 4 figli - è arrivata da una decina di giorni a Treia dopo aver lasciato la loro casa di Kiev. È la storia di papà Denis, mamma Oksana e dei loro quattro figli, Hanna, Daria, Oleksii e Ivan, giunti nel paese del Maceratese grazie ad una famiglia che ha messo loro a disposizione un alloggio. È il destino di chi, dall’oggi al domani, ha perso tutto quello che aveva e fa fatica a spiegarlo anche ai familiari più stretti. "I miei genitori - racconta l'uomo - guardano la tv russa e credono più alla propaganda di Putin che al loro stesso figlio". "Mia madre - dice invece la donna - quando siamo fuggiti mi ha detto che se potesse, ucciderebbe il presidente russo con le proprie mani". Denis, quando è invitato a rivolgere un appello a Putin si limita a dire che "non ci sono parole". Ma, raccontando che sono 20 anni che vive a Kiev, ammette che "ormai mi sente più ucraino che russo". Mentre mamma e papà raccontano gli orrori vissuti in questi giorni, la loro azienda di fertilizzanti per l'agricoltura ormai distrutta e il loro futuro incerto, i figli (che hanno un'età compresa tra 15 e 3 anni) stanno ad ascoltare in silenzio, uno accanto all'altro, stretti attorno ai loro genitori. I Mirgorod sono venuti a Treia, perché circa un anno fa hanno acquistato qui un casolare da ristrutturare. Oggi sono ospitati da una vecchia conoscenza: "Il nostro desiderio è che la guerra finisca al più presto e di poter tornare in Ucraina, ma è prematuro immaginare il futuro”. “Faremo quello che sarà giusto fare per i nostri figli". Con il domani in sospeso, c'è da affrontare il presente che per Denis e Oksana significa sostenere, anche se a distanza, la popolazione ucraina: "Mio marito - dice con orgoglio la donna - ha donato tutto quello che abbiamo a Kiev, comprese le auto e i sotterranei per rifugiarsi".    (Fonte Ansa)

16/03/2022 10:35
Balneari, la Regione al Governo: "Necessaria mappatura delle coste prima di qualsiasi riordino"

Balneari, la Regione al Governo: "Necessaria mappatura delle coste prima di qualsiasi riordino"

"È necessario venga completata e perfezionata, preliminarmente ad ogni iniziativa di riordino del settore, la mappatura delle coste per verificare ed approfondire la disponibilità del bene". Lo specifica, in merito alla direttiva "Bolkestein, una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale delle Marche, e sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, sulle problematiche relative alle concessioni demaniali per finalità turistiche e creative. L'atto chiama presidente e Giunta regionale a rappresentare al Governo nazionale alcune questioni ritenute prioritarie. In primo luogo la necessità di completare e perfezionare,"preliminarmente ad ogni iniziativa di riordino del settore, la mappatura delle coste per verificare ed approfondire la disponibilità del bene", anche in applicazione di quanto disposto dalla legge regionale 7 del 2010 sulle "Norme per l'attuazione delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo". Inoltre si chiede che si sviluppi lo studio di una disciplina ad hoc, che "tenga conto delle specificità delle imprese che operano nel comparto del demanio marittimo, prevenendo iniziative di tipo meramente speculativo, in contrasto le legittime aspirazioni ed esigenze delle imprese di settore e della collettività".  Prima del via libera, gli interventi dei capigruppo consiliari, dell'assessore al bilancio, Guido Castelli, e del presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli. Il governatore ha ribadito la necessità di una mappatura delle aree balneari prima di qualsiasi altro passo a fronte del "rischio di mettere in discussione la filiera, il rischio capacità produttiva".  Acquaroli ha parlato anche di "ingiustizia nei confronti di coloro che hanno preso un settore che non esisteva, hanno investito e oggi, che il turismo balneare è riconosciuto a livello mondiale, viene messa in discussione la loro titolarità". "Andare a verificare la vicenda della mappatura - ha ribadito - è un elemento inderogabile che deve dare garanzie su questa vicenda. La forza che può esprimere l'assemblea unitaria - ha concluso Acquaroli - ha valore aggiunto".

15/03/2022 19:16
Caro energia e materiali: scatta il blocco dei cantieri. L'Ance Marche: “Spese insostenibili, siamo disperati" (FOTO e VIDEO)

Caro energia e materiali: scatta il blocco dei cantieri. L'Ance Marche: “Spese insostenibili, siamo disperati" (FOTO e VIDEO)

Il comparto dell’edilizia è allo stremo, in tutta Italia. Nelle Marche – la regione maggiormente colpita dal sisma del 2016 – le imprese e l’intera filiera delle costruzioni si ritrovano tutt’oggi a tener conto del ritardo dell’approvvigionamento dei materiali, il loro rincaro, la progressiva mancanza di manodopera e le difficoltà nel rispettare le tempistiche contrattuali. Queste sono solo alcune delle criticità discusse dall’ANCE Marche nel corso di un incontro ospitato da Confindustria Ancona e rispetto alle quali la pandemia e la guerra russo-ucraina ne hanno evidenziato il punto di non ritorno. A tal punto da arrivare a proclamare, a partire da ieri, il blocco totale dei cantieri in tutta la regione – oltre 200 – nella speranza, secondo i membri del Comitato di Presidenza ANCE intervenuti (Stefano Violoni, Carlo Resparambia, Massimo Ubaldi, Massimiliano Celi, Fabio Fiori e Rodolfo Brandi), di essere finalmente ascoltati dopo 20 anni di silenzio da parte dei governi italiani. Nel frattempo le aziende chiudono, si fermano le acciaierie e altre attività similari, il rincaro dei prezzi continua a salire per ogni tipo di materia prima (negli ultimi giorni: +150% per il costo dell’energia, +20% per il cemento, + 150% per ferro e acciaio). “La crisi del settore edile – ha dichiarato il presidente di ANCE Macerata e vicepresidente regionale con delega sul sisma, Carlo Resparambia – ha ripercussioni anche sul piano umano e sociale". "Non riusciamo più a onorare il termine dei lavori più importanti. Il commissario Giovanni Legnini aveva promesso il 6 maggio 2021 una revisione del prezziario dei materiali, ma stiamo ancora aspettando - spiega Resparambia: dalle opere pubbliche alle agevolazioni fiscali, fino alla gestione del piano ricostruzioni, le proroghe dei termini contrattuali, e l’attivazione di adeguati ammortizzatori sociali”. “Quelle adottate dai Governi in questi ultimi vent’anni – commenta il presidente di ANCE Marche, Stefano Violoni – sono state solo misure emergenziali: oggi servono interventi strutturali che garantiscano lo svolgimento dei lavori in maniera seria e con la giusta tutela per l’intero settore, che comprende non solo gli imprenditori, ma anche falegnami, elettricisti, cottimisti e altri ancora. Non possiamo nemmeno affidarci al Pnrr, perché è una prospettiva ancora lontana". “Le agevolazioni messe in atto nell'ultimo anno, come il 'bonus facciate' – ha aggiunto il presidente ANCE di Pesaro Urbino, Rodolfo Brandi – possono aver messo una pezza sulle problematiche, ma hanno portato alla nascita di 11.600 nuove imprese e contribuito alla crescita del fenomeno della criminalità organizzata”. Di seguito, i video delle interviste:  

15/03/2022 18:54
Covid, oggi i contagi superano quota 3mila nelle Marche: +41,9% di casi positivi nell'ultima settimana

Covid, oggi i contagi superano quota 3mila nelle Marche: +41,9% di casi positivi nell'ultima settimana

Nella comparazione delle ultime due settimane, nelle Marche, sono 3.558 casi di positività in più con una percentuale di crescita del 41,9%. Lo fa sapere l’Osservatorio epidemiologico della Regione. Nell'ultima giornata 3.271 casi rilevati e incidenza ogni 100mila abitanti che galoppa a 862,99 (ieri 792,52); è risultato positivo il 44,2% dei 7.398 tamponi del percorso diagnostico. In totale eseguiti 8.963 test tra i quali 1.565 del percorso guariti. Tra i contagiati sono 574 le persone con sintomi; comprendono 947 contatti stretti di positivi, 802 contatti domestici, 34 in ambito scolastico/formativo, 20 in ambiente di vita/socialità, 4 in ambito lavorativo e 2 ciascuno in ambito sanitario e assistenziale. La provincia di Ancona torna vicina a mille casi giornalieri (940); seguono, per numero assoluto di casi, le province di Macerata (603), Ascoli Piceno (544), Pesaro Urbino (521), Fermo (520) e 143 contagiati da fuori regione. Il numero più alto di casi tra le fasce d'età è stato rilevato in quella 25-44 anni (821) seguita da 45-59 anni (776) e 60-69 anni (355). Netta diminuzione dei ricoveri legati al covid nelle Marche, arrivati a 165, nove in meno di ieri, di cui 12 in terapia intensiva (-2), 44 in semi intensiva (-1 su ieri), 109 in reparti non intensivi (-6), secondo i dati della Regione Marche, che danno conto anche di 32 dimessi nelle ultime 24 ore. Ci sono stati cinque decessi, che fanno salire il totale a 3.648 dall'inizio della pandemia. Sono morti quattro uomini e una donna, di età compresa tra 80 e 92 anni, tutti con patologie pregresse. Sono 28 le persone in osservazione nei pronto soccorso, 133 gli ospiti di strutture territoriali a Campofilone, Galantara, Macerata Feltria, Ripatransone.

15/03/2022 11:45
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