Caro energia e materiali: scatta il blocco dei cantieri. L'Ance Marche: “Spese insostenibili, siamo disperati" (FOTO e VIDEO)
Il comparto dell’edilizia è allo stremo, in tutta Italia. Nelle Marche – la regione maggiormente colpita dal sisma del 2016 – le imprese e l’intera filiera delle costruzioni si ritrovano tutt’oggi a tener conto del ritardo dell’approvvigionamento dei materiali, il loro rincaro, la progressiva mancanza di manodopera e le difficoltà nel rispettare le tempistiche contrattuali.
Queste sono solo alcune delle criticità discusse dall’ANCE Marche nel corso di un incontro ospitato da Confindustria Ancona e rispetto alle quali la pandemia e la guerra russo-ucraina ne hanno evidenziato il punto di non ritorno. A tal punto da arrivare a proclamare, a partire da ieri, il blocco totale dei cantieri in tutta la regione – oltre 200 – nella speranza, secondo i membri del Comitato di Presidenza ANCE intervenuti (Stefano Violoni, Carlo Resparambia, Massimo Ubaldi, Massimiliano Celi, Fabio Fiori e Rodolfo Brandi), di essere finalmente ascoltati dopo 20 anni di silenzio da parte dei governi italiani.
Nel frattempo le aziende chiudono, si fermano le acciaierie e altre attività similari, il rincaro dei prezzi continua a salire per ogni tipo di materia prima (negli ultimi giorni: +150% per il costo dell’energia, +20% per il cemento, + 150% per ferro e acciaio). “La crisi del settore edile – ha dichiarato il presidente di ANCE Macerata e vicepresidente regionale con delega sul sisma, Carlo Resparambia – ha ripercussioni anche sul piano umano e sociale".
"Non riusciamo più a onorare il termine dei lavori più importanti. Il commissario Giovanni Legnini aveva promesso il 6 maggio 2021 una revisione del prezziario dei materiali, ma stiamo ancora aspettando - spiega Resparambia: dalle opere pubbliche alle agevolazioni fiscali, fino alla gestione del piano ricostruzioni, le proroghe dei termini contrattuali, e l’attivazione di adeguati ammortizzatori sociali”.
“Quelle adottate dai Governi in questi ultimi vent’anni – commenta il presidente di ANCE Marche, Stefano Violoni – sono state solo misure emergenziali: oggi servono interventi strutturali che garantiscano lo svolgimento dei lavori in maniera seria e con la giusta tutela per l’intero settore, che comprende non solo gli imprenditori, ma anche falegnami, elettricisti, cottimisti e altri ancora. Non possiamo nemmeno affidarci al Pnrr, perché è una prospettiva ancora lontana".
“Le agevolazioni messe in atto nell'ultimo anno, come il 'bonus facciate' – ha aggiunto il presidente ANCE di Pesaro Urbino, Rodolfo Brandi – possono aver messo una pezza sulle problematiche, ma hanno portato alla nascita di 11.600 nuove imprese e contribuito alla crescita del fenomeno della criminalità organizzata”.
Di seguito, i video delle interviste:
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