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Lei ucraina, lui russo: da Kiev a Treia con i quattro figli in fuga dalla guerra. "La nostra vita è sospesa"

Lei ucraina, lui russo: da Kiev a Treia con i quattro figli in fuga dalla guerra. "La nostra vita è sospesa"

In fuga dalla guerra e da Vladimir Putin. Un'intera famiglia - papà, mamma e 4 figli - è arrivata da una decina di giorni a Treia dopo aver lasciato la loro casa di Kiev. È la storia di papà Denis, mamma Oksana e dei loro quattro figli, Hanna, Daria, Oleksii e Ivan, giunti nel paese del Maceratese grazie ad una famiglia che ha messo loro a disposizione un alloggio. È il destino di chi, dall’oggi al domani, ha perso tutto quello che aveva e fa fatica a spiegarlo anche ai familiari più stretti.

"I miei genitori - racconta l'uomo - guardano la tv russa e credono più alla propaganda di Putin che al loro stesso figlio". "Mia madre - dice invece la donna - quando siamo fuggiti mi ha detto che se potesse, ucciderebbe il presidente russo con le proprie mani". Denis, quando è invitato a rivolgere un appello a Putin si limita a dire che "non ci sono parole". Ma, raccontando che sono 20 anni che vive a Kiev, ammette che "ormai mi sente più ucraino che russo".

Mentre mamma e papà raccontano gli orrori vissuti in questi giorni, la loro azienda di fertilizzanti per l'agricoltura ormai distrutta e il loro futuro incerto, i figli (che hanno un'età compresa tra 15 e 3 anni) stanno ad ascoltare in silenzio, uno accanto all'altro, stretti attorno ai loro genitori. I Mirgorod sono venuti a Treia, perché circa un anno fa hanno acquistato qui un casolare da ristrutturare. Oggi sono ospitati da una vecchia conoscenza: "Il nostro desiderio è che la guerra finisca al più presto e di poter tornare in Ucraina, ma è prematuro immaginare il futuro”.

“Faremo quello che sarà giusto fare per i nostri figli". Con il domani in sospeso, c'è da affrontare il presente che per Denis e Oksana significa sostenere, anche se a distanza, la popolazione ucraina: "Mio marito - dice con orgoglio la donna - ha donato tutto quello che abbiamo a Kiev, comprese le auto e i sotterranei per rifugiarsi". 

 

(Fonte Ansa)

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