Riunione in Prefettura a Macerata con il direttore della struttura di missione prevenzione e contrasto antimafia sisma, prefetto Michele Di Bari. Focus sui cantieri della ricostruzione. All’incontro hanno partecipato il prefetto di Macerata Flavio Ferdani e i vertici territoriali delle forze di polizia.
L’incontro fa seguito all’accordo di collaborazione, sottoscritto nello scorso mese di maggio, finalizzato ad intensificare i controlli antimafia sui lavori di ricostruzione e rafforzare i presidi di legalità e sicurezza a tutela di tutti i lavoratori impegnati nei relativi cantieri.
In particolare, sono stati ulteriormente valutati e verificati i sistemi di prevenzione, controllo e contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa, nonché la verifica sotto il profilo della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro.
L’iniziativa in questione costituisce un ulteriore tassello teso ad implementare i valori della legalità e della sicurezza per la garanzia delle imprese che operano nel territorio di Macerata colpito dal sisma del 2016 che ha inglobato nel cratere sismico 47 Comuni.
Dall’alto dei suoi quasi 23 metri e dei 300 anni di età la Quercia di Pierigè sarà la grande protagonista il 21 novembre a Cingoli della "Giornata nazionale degli alberi". La Festa dell’albero, istituita con una legge della Repubblica, è entrata in vigore nel febbraio 2013 con l’obiettivo di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e ricordare il contributo indispensabile che gli alberi danno al mantenimento della salute dei nostri ecosistemi naturali e urbani.
Il 21 novembre alle ore 9, presso l’albero monumentale di Santa Maria del Rango, il consiglio comunale dei ragazzi, presieduto dal sindaco dei giovani Vanessa David con il suo vicesindaco, i sei assessori e i 13 consiglieri comunali delle classi elementari e medie, inaugurerà la cartellonistica che accompagnerà gli alberi storici del territorio.
Nel 2021 il comune ha infatti partecipato ad un bando regionale per la concessione di contributi per la fornitura e posa in opera della cartellonistica ministeriale finalizzata alla tutela, valorizzazione e salvaguardia degli Alberi Monumentali d’Italia (AMI), ottenendo un contributo di 2500 euro a pianta.
Cingoli, secondo in regione solo a Fabriano, ha ben 5 alberi monumentali: oltre alla Quercia di Pierigè che trae il suo nome da quello dell’ultimo colono che coltivò il fondo e che oggi è di proprietà della Parrocchia di Avenale, ci sono la “Quercia del Tedesco” a Fonte del Piano, la “Quercia di Villa Castiglioni”, a Botontano, la “Quercia di Colcerasa e quella “di Lioni” nelle omonime località, tutte di specie Roverella.
Alla manifestazione, aperta alla cittadinanza, prenderanno parte anche il sindaco Michele Vittori, l’assessore all’ambiente Pamela Gigli e la preside dell’Istituto comprensivo Mestica Emanuela Tarascio. “Con questa ulteriore azione vogliamo sottolineare la volontà di valorizzare e tutelare l’inestimabile patrimonio ambientale del nostro territorio” ha dichiarato il sindaco Vittori.
“Siamo il secondo comune delle Marche per il patrimonio arboreo: stiamo pensando a dei tour che permetteranno di conoscere e ammirare la maestosità di questi alberi” - ha rimarcato l’assessore Gigli.
Per coinvolgere anche i bambini più piccoli delle scuole che non hanno rappresentanti nel consiglio comunale dei ragazzi, il sindaco regalerà un albero a ciascuno dei tre plessi delle scuole dell’infanzia di Cingoli, in modo che possano piantarli nel giardino e prendersene cura insieme alle loro maestre.
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In visita a Civitanova per il progetto "Europa a Civitanova" del Team Europa (composto dal vicesindaco Claudio Morresi e dai consiglieri comunali Lavinia Bianchi e Giorgio Pollastrelli), Caterina Moser, responsabile comunicazione e referente del progetto "Ambasciatori della Fondazione Antonio Megalizzi".
La Fondazione Antonio Megalizzi è l’istituzione intitolata ad Antonio Megalizzi, il giornalista che perse la vita a seguito dell’attentato avvenuto a Strasburgo l’11 dicembre 2018. L’iniziativa nasce dalla volontà di dare seguito alle idee e ai valori del cronista, per far conoscere e portare avanti la sua passione per il mondo del giornalismo, per le istituzioni europee e per la partecipazione attiva.
Un proficuo incontro, quello che si è svolto lo scorso venerdì nella sala della giunta del comune di Civitanova Marche, che ha prodotto molte idee per organizzare la programmazione culturale e civica su temi europei. Da gennaio 2023, si inizierà a promuovere eventi ed iniziative per favorire la crescita del senso critico, del confronto civile e del pluralismo, combattendo la disinformazione.
“La Fondazione – ha detto Caterina Moser - sarà per la città un aiuto prezioso, soprattutto per i giovani, per stimolare e promuovere il dialogo sul futuro dell’Europa. Con il 'Progetto Ambasciatori', infatti, la Fondazione ha selezionato 30 universitari che, dopo un percorso di formazione, si recheranno nelle scuole di tutta Italia per raccontare l’Unione europea e il suo funzionamento, a studenti e studentesse di tutte le età, contribuendo allo sviluppo della partecipazione attiva e del senso civico”.
Qualcosa si muove nelle stanze del Palazzo comunale di Macerata. Per conseguenza o riflesso di quanto accade per le vie della città. Soprattutto nel centro storico, da sempre fondamentale a livello imprenditoriale, attrattivo e turistico. Qualcosa a livello di appetibilità però non sembra più funzionare da tempo come dovrebbe: gli esercizi commerciali che cessano la propria attività sono in aumento, i lavori per le opere pubbliche di maggiore importanza in fase di stallo. Come se non bastasse, le tariffe di parcheggio sono prossime a un rincaro (in Piazza della Libertà costeranno 2 euro/h, ai Giardini Diaz sono già passate da 3 a 6 euro al giorno), e si scoprono nuove strisce blu dentro e fuori il centro cittadino.
Il Comune ordina, Apm non può che eseguire. L’azienda responsabile dei trasporti era riuscita fino dal 2020 (durante l’èra Carancini) a far quadrare spese e investimenti. Con l’insediamento dell’amministrazione Parcaroli, arrivano anche lo Ztl gratuito e la mezz’ora di sosta agevolata (o gratuita), “a vantaggio dei ctittadini”. Ancor di più, dei commercianti. Due incentivi al traffico automobilistico sui quali oggi il Comune ha fatto dietrofront. “La situazione è già complicata di suo - ha commentato il capogruppo Pd Narciso Ricotta - e come se non bastasse verranno ridotte anche le corse del trasporto pubblico”. Da qui il recente disappunto degli studenti universitari, già redarguiti a più riprese sulla ‘movida’ del giovedì sera.
“E’ evidente che all’interno del Comune ci sia una forte instabilità - prosegue Ricotta - testimoniato anche dall’insufficienza organica: la discutibile programmaticità sulla realizzazione di talune opere promesse soprattutto in campagna elettorale si riflette oggi anche su altri ritardi (ultime, la nomina del nuovo sovrintendente allo Sferisterio e, quindi, l’assenza di proposte per la prossima stagione concertistica) e sul mancato ricambio a livello dirigenziale”.
PROBLEMI DI BILANCIO?
Andrea Castellani, già dirigente dei Servizi Finanziare e del Personale per il Comune di Civitanova Marche, si insedia anche a Macerata. È quando si evince nella Determinazione n. 1456 del 9 novembre 2022, presentato e sottoscritto dall’uscente Simone Ciattaglia, incaricato fino a pochi giorni fa di ricoprire il suddetto ruolo all’interno dell’Ufficio di Bilancio del capoluogo di provincia. La formula, per logica, risulta adottata in via emergenziale, diversamente per il quale occorrerebbe istiruire un relativo bando specifico che andrebbe a dilatare in maniera indefinita i tempi di assegnazione del ruolo.
Un comando temporaneo quello al quale è stato chiamato il Dottor Castellani, che nell’arco degli accordati 6 mesi di disponibilità (prolungabili) andrebbe a svolgere la propria attività secondo la tempistica delle 9 ore settimanali. Il tutto, percependo un “trattamento economico fondamentale, comprensivo del rateo 13 mensilità, oltre a oneri riflessi ed irap a carico dell’ente”.
La delibera prosegue con: “oneri retributivi, diretti e riflessi, relativi al suddetto comando, saranno posti a carico del Comune di Macerata dietro rendicontazione da parte del Comune di Civitanova Marche”. Nulla di anomalo sin qui, tenendo fede all’art. 30 comma 2sexies del D.Lgs 165/2001 che autorizza di fatto le due città a questo genere di manovre.
Castellani, durante il mandato di Carancini, aveva già avuto modo occuparsi del bilancio di Macerata, restituendo una sistematicità funzionante. Oggi viene richiamato a quel ruolo che, negli ultimi anni, aveva ricoperto in quel di Civitanova: la motivazione va ricercata nel prossimo pensionamento di Gianluca Puliti. Una voragine che si aprirebbe nel settore Cultura e Servizi sociali, e dove probabilmente sarà chiamato a mettere una pezza l’attuale responsabile al Bilancio e al Personale Simone Ciattaglia. Da qui, appunto, il ritorno di Castellani.
Rimane da capire se, alla base di questo rientro, ci siano anche delle problematiche effettive legate alle casse del Comune. Nel mese di settembre, veniva comunicato il disavanzo di 3,5 milioni di euro. In quello di ottobre, cinque dirigenti comunali ricevevano il premio produttività: circa 10mila euro a testa. Nulla ai dipendenti.
Eppure servono: nuove strisce blu, aumentare le tariffe dei parcheggi, ridurre le corse del traporto pubblico. Mentre i cittadini si preparano all’inverno 2022 del carovita.
"Nelle Marche importi di pensioni e reddito di cittadinanza mediamente più bassi rispetto alla media nazionale". A riferirlo alla facoltà di Economia Ancona, il direttore regionale Inps Antonello Crudo a margine della presentazione del XXI "Rapporto annuale dell'Inps", illustrato dal presidente nazionale Inps Pasquale Tridico.
Per le pensioni si stimano ratei medi di "850 euro mensili contro gli oltre mille euro di media nazionale", mentre per il Rdc l'erogazione mensile ammonta a circa "508-510 euro contro gli oltre 600 italiani". Per le pensioni, ha spiegato, è dovuto "probabilmente anche a una peculiarità del mondo marchigiano in quanto c'è una percentuale di lavoratori autonomi molto più alta, circa il 43%, rispetto alla media italiana, circa il 30%. Ciò fa sì che, "con l'entrata in vigore sempre più massiccia del sistema contributivo e la minore aliquota di computo del lavoro autonomo, abbia avuto un impatto sull'importo".
Quanto al Reddito di cittadinanza nelle Marche le dinamiche di domande respinte sono allineate a quelle nazionali "abbiamo il 36-37% di respinte rispetto alle domande iniziali - ha osservato ancora Crudo - e ciò testimonia la bontà dei controlli dell'Istituto, allineato con la media nazionale”.
“C'è la necessità che questo dato si 'pulisca' con un'attività di filtro ancora maggiore da parte degli intermediari. Poi ci sono anche i controlli successivi che facciamo - ha ricordato - ma anche revoche e decadenze, a parità di impegno, si stanno riducendo, perché riusciamo ad arginare il fenomeno all'origine".
Una criticità, ha confermato il direttore regionale Inps Marche, riguarda sempre la trasformazione del Rdc in occupazione, anche se l'Inps si occupa in particolare di politiche passive e non di attive, materia attinente più a Centri per l'Impiego. "Indubbiamente - ha concluso Crudo riguardo al passaggio da Rdc al lavoro - è possibile che sia la parte di criticità, ed è necessario fare qualche sforzo in più a livello generale".
“L'erogazione del reddito di cittadinanza ha avuto un effetto positivo sia sulla natalità sia sulla mortalità, ovviamente in direzioni opposte, tra le persone che possedevano le condizioni per riceverlo rispetto alla 'fascia' più alta che non lo ha ricevuto”, ha spiegato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico In questi termini, ha detto ancora Tridico, "il reddito di cittadinanza ha contribuito ad aumentare la natalità" e ha avuto un "effetto positivo sulla mortalità".
"Tra il 2019 e il 2022 - ha ricordato il presidente dell'Inps rispondendo ai giornalisti a margine delle presentazione - abbiamo dato a 5 milioni di persone il reddito di cittadinanza con almeno una mensilità. Oltre 5 milioni di persone hanno beneficiato di questa misura - ha ribadito - che è stato uno straordinario sostegno per il contrasto alla povertà, uno strumento che esiste in tutti i Paesi europei. Bisogna fare di più dal lato dell'inclusione e delle politiche attive - ha ammesso - ma necessariamente è uno strumento che ha avuto un impatto fortemente positivo durante questa crisi pandemica".
Il Rdc è una misura che "contrasta in modo diretto le diseguaglianze della povertà. Coloro che, prima del 2019, lavoravano e percepiscono il Reddito di cittadinanza, hanno continuato a lavorare e anzi hanno aumentato l'offerta di lavoro sul mercato. Chi ha preso il reddito di cittadinanza - ha ribadito Tridico - non sta sul divano a guardare la tv ,ma ha continuato a lavorare. C'è un 65% di percettori 'non occupabili', - ha concluso - va fatto un lavoro di inclusione e programmi come esistono negli altri Paesi".
(Foto e fonte Ansa)
Dopo le opere di demolizione e ricostruzione che hanno fatto seguito alle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, è tornato agibile un edificio in via Monte Catria.
Il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, a seguito delle dichiarazioni dei tecnici incaricati, ha revocato l’Ordinanza con la quale aveva dichiarato l’immobile non utilizzabile.
L’edificio è stato interessato da lavori grazie a un contributo pubblico, concesso dall’Usr della Regione Marche, per un importo complessivo di circa 380 mila euro.
Il Comando provinciale dei carabinieri di Macerata, in virtù di quanto deciso in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e, soprattutto in forza di quella che è la consueta vicinanza garantita alle popolazioni dall’Arma dei carabinieri, con particolare attenzione alle fasce deboli, ha continuato ad organizzare incontri rivolti agli anziani per sensibilizzarli sulle truffe ed i raggiri di cui potrebbero cadere vittima, distribuendo anche l’apposito vademecum realizzato.
Gli incontri sono stati tenuti dai comandanti delle stazioni carabinieri della provincia e in alcuni casi accompagnati dai comandanti delle compagnie di Macerata, Tolentino, Camerino e Civitanova Marche.
Nello specifico, nel corso dell’anno 2021 sono stati tenuti, in ambito provinciale, ben 66 incontri, di cui 54 presso le parrocchie/chiese dei vari Comuni e 12 presso circoli/associazioni per gli anziani o presso le sale messe a disposizione dalle amministrazioni comunali, per un totale di circa 3.800 partecipanti.
Per quanto attiene all’anno in corso, sono già stati effettuati 29 convegni (19 nelle parrocchie e 10 nei circoli/centri anziani, di Sarnano, San Severino Marche, Loro Piceno, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati, Montelupone, Camerino, Ussita, Pieve Torina, Fiuminata, Sefro, Pioraco, Castelraimondo, Matelica, Esanatoglia, Visso, Valfornace, Fiastra e Serravalle del Chienti), per un totale di circa 1.200 partecipanti, e ne sono in programma ulteriori 61 (43 nelle parrocchie e 18 nei circoli/centri anziani), che saranno svolti nei prossimi mesi, secondo un calendario concordato con le tre Diocesi operanti sul territorio provinciale.
In occasione degli eventi in parola, che riscuotono sempre un alto gradimento da parte dei partecipanti, vengono fornite indicazioni e raccomandazioni sulle truffe ed i furti più diffusi (ad esempio i finti operatori delle compagnie telefoniche, energetiche o assicurative che si presentano in casa, il furto con la “tecnica dell’abbraccio”, la truffa dello specchietto, ecc.) e le accortezze da osservare per prevenirli e scoraggiare i malintenzionati.
Viene inoltre delineata la figura del truffatore ed i vari modus operandi utilizzati per guadagnare la fiducia delle vittime e perpetrare il reato. Le persone anziane, oltre a ricevere tutti i recapiti utili per richiedere aiuto, vengono anche rassicurate ed invitate a segnalare, prontamente e senza alcun timore, ogni situazione sospetta, nella considerazione che molto spesso chi cade in questo genere di raggiri tende a colpevolizzarsi eccessivamente ed a provare vergogna per quanto accaduto, non riferendo il torto subito neanche ai propri familiari.
Una sala Rubner gremita ha accolto giovedì pomeriggio il comandante della compagnia carabinieri di Camerino, Angelo Faraca, e della locale stazione, Domenico Princigalli che, insieme al sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, hanno illustrato ai presenti il tema dell’incontro: “La sicurezza dei cittadini”.
Il sindaco ha esordito sottolineando come “l’Arma dei Carabinieri sia un punto di riferimento per le nostre comunità, un’ancora di salvezza ogni qualvolta abbiamo un problema o una difficoltà. L’incontro di oggi” ha proseguito “è un’occasione per conoscere i meccanismi con cui i truffatori si approcciano alle persone, in particolare i più anziani, e assumere le relative contromisure”.
Ha preso poi la parola il comandante Faraca che ha ricordato come durante la pandemia il fenomeno delle truffe sia aumentato, e ha esposto i vari tipi di raggiri cui la popolazione può andare incontro: dal finto specchietto rotto alla tecnica dell’abbraccio, dalla cosiddetta truffa del rolex ai finti operatori ENEL o del gas ai tranelli telematici e a quelli cosiddetti amorosi. “Ciò che incide maggiormente sulle persone” ha evidenziato Faraca “non è tanto il danno economico quanto quello psicologico, perché rimanere vittima di una truffa espone il truffato, di solito un anziano, ad una condizione di insicurezza e timore”.
Si è poi soffermato sul traffico dei dati personali e sui rischi derivanti dai social e, più in generale, da internet che, attraverso gli algoritmi, possono guidare le scelte degli individui e, nella peggiore delle ipotesi, renderli ricattabili. Ha quindi indicato come possibile soluzione tutelare il più possibile i dati sensibili, utilizzandoli solo quando strettamente necessario e su domini sicuri.
Princigalli ha chiuso l’incontro consigliando alla cittadinanza di rivolgersi direttamente ai carabinieri in ogni situazione sospetta: “bisogna che la vittima superi il senso di vergogna che, a volte, subisce, per incomprensione dei familiari o per paura di un giudizio; è un rischio molto presente in queste situazioni. Ecco perché incontri come questo possono aiutare a capire quanto sia invece importante denunciare una truffa”.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti tra coeredi riguardo ad immobili oggetto di successione ereditaria. Ecco la risposta del legale Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “Quando il coerede può usucapire l’immobile oggetto dell’eredità?”
Il caso di specie ci porta ad una vicenda recentemente risolta dalla Suprema Corte nella quale una coerede affermava l’avvenuta usucapione dell’immobile oggetto dell’eredità poiché già in possesso da tempo di tale bene per aver coabitato con l’oramai “de cuius” tanto da usucapire la quota degli altri eredi prima della divisione ereditaria.
La Cassazione nell’applicare il consolidato principio secondo il quale, “il coerede che, dopo la morte del "de cuius", sia rimasto nel possesso del bene ereditario può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso.
A tal fine, però, egli, che già possiede "animo proprio" ed a titolo di comproprietà, è tenuto ad estendere tale possesso in termini di esclusività, godendo del bene con modalità incompatibili con la possibilità di godimento altrui e tali da evidenziare un'inequivoca volontà di possedere "uti dominus" e non più "uti condominus", risultando a tal fine insufficiente l'astensione degli altri partecipanti dall'uso della cosa comune” (Cass. Civ. Sez.II, 22.1.2019, n. 1642), rappresentava che la Corte d'appello nel giudizio di 2° grado, pur avendo richiamato la consolidata giurisprudenza di questa Corte, non ne ha fatto corretta applicazione in quanto ha ritenuto sufficienti le dichiarazioni dei testi che avevano riferito dell'esercizio del possesso di tale coerede uti dominus su tutti i beni ereditari sin dalla morte dei genitori, senza chiarire se il godimento dei beni sia stato esclusivo, non essendo sufficiente che vi sia stata l'astensione degli altri partecipanti all'uso della cosa comune; ed inoltre aggiunge, “ si esclude che la coabitazione con il de cuius e la disponibilità delle chiavi sia indice del possesso esclusivo dell'immobile”(Cassazione civile sez. II, 08/04/2021, n. 9359).
Pertanto, in risposta al nostro lettore si ritiene corretto affermare che, “Il coerede che, dopo la morte del "de cuius", sia rimasto nel possesso del bene ereditario può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso; a tal fine, però, egli, che già possiede "animo proprio" ed a titolo di comproprietà, è tenuto ad estendere tale possesso in termini di esclusività, godendo del bene con modalità incompatibili con la possibilità di godimento altrui e tali da evidenziare un'inequivoca volontà di possedere "uti dominus" e non più "uti condominus", risultando a tal fine insufficiente l'astensione degli altri partecipanti dall'uso della cosa comune o il fatto di aver coabitato con il de cuius ed aver avuto la disponibilità delle chiavi” (Cass. Civ. Sez. VI, Ordinanza del 03.11.2022 n. 32413). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Sono 690 i sopralluoghi tecnici e le verifiche di stabilità effettuate dai Vigili del fuoco a seguito della scossa sismica del 9 novembre.
Ieri ad Ancona sono stati dichiarati inagibili un appartamento e un'intera palazzina a causa delle lesioni subite dal terremoto in cui abitavano complessivamente 23 persone.
A Pesaro dopo una verifica, in cui sono stati utilizzati anche i droni, le parti esterne della chiesa dei Cappuccini sono state interdette a causa delle precarie condizioni di stabilità di alcune guglie sul tetto.
Prosegue nel frattempo lo sciame sismico nelle Marche, con scosse anche durante la notte, tutte sotto la magnitudo 3 ed epicentro davanti alla costa anconetana o pesarese.
I movimenti tellurici di magnitudo tra 2 e 3 sembrano in diminuzione, o meglio si stanno diradando con intervalli temporali un po' più lunghi. Alle 7:37 la scossa più forte, di magnitudo 2.9.
La Questura, d’intesa con la Diocesi di Macerata, ha avviato la campagna per prevenire il fenomeno delle truffe, dei raggiri e dei furti commessi in danno specialmente delle persone anziane e di quelle più indifese, mediante una mirata attività di sensibilizzazione di quei ceti sociali che possono restare vittima di tali fatti.
In tal senso, la strategia di prevenzione è basata su una chiara e precisa informazione, rivolta non sono solo gli anziani, ma a tutte le persone più vulnerabili e meno informate, come quelle che vivono da sole e che non hanno il conforto dei familiari, o quelle più esposte psicologicamente, che è a causa di tali condizioni sono solitamente quelle più propense ad accogliere, anche in casa, o ad essere approcciate in strada da sconosciuti che potenzialmente possono rivelarsi malintenzionati
Chi è stato vittima di truffe e raggiri non solo viene danneggiato gravemente dal punto di vista economico, ma spesso riporta gravi traumi anche dal punto di vista psicologico. Per questo gli obiettivi della campagna di prevenzione, attraverso una serie di incontri con i cittadini, sono quelli di informare le persone sulle strategie tipiche messe in atto dai malviventi e di spiegare le migliori misure di difesa da attuare di fronte a tali pericoli.
Grazie alla disponibilità della Diocesi di Macerata, da sempre sensibile alla tematica, che ha messo a disposizione i locali delle parrocchie situate nel comune di Macerata, sono stati organizzati i primi due incontri, rispettivamente il giorno 14 novembre presso le parrocchia dell’Immacolata di via Cavour alle ore 18.00 e il giorno 18 novembre presso la parrocchia Santa Madre di Dio di via Capuzi alle ore 17.00.
Sono in programma altre riunioni, ai quali tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, che vedrà presente un gruppo di poliziotti, tra cui alcuni funzionari della Questura di Macerata, appartenenti ad uffici specializzati nel contrasto dei reati di natura predatoria, in possesso di una lunga esperienza sui fenomeni in questione.
Con l’apertura del ristorante Bon Appetit, in via Fonte della quercia 12 (quartiere Pace), inizia l’avventura dello chef Miguel Vasquez: un viaggio alla scoperta della tradizione culinaria marchigiana.
Protagonista indiscussa sarà la pasta all’uovo, cavallo di battaglia dello chef insieme alla preparazione di sughi prelibati e ricercati (dal cinghiale all’anatra), ma senza dimenticare il mare: dal venerdì alla domenica la cucina si concentrerà sulla scoperta dei sapori costieri.
“Un sogno che si avvera", ci confida lo chef Miguel. "Dopo anni di esperienza nel settore e nonostante l’azzardo per via del covid, ho deciso di aprire il ristorante partecipando al bando comunale per acquisire il locale”.
La scelta del quartiere e dello stabile non è lasciata al caso: dove ora sorge Bon Appetit, era infatti presente un bar frequentato dallo stesso Miguel sin da quando era bambino. "Un turbinio di emozioni e di ricordi".
Al taglio del nastro presente anche Laura Laviano, assessore allo sviluppo economico e all'ambiente, che facendo i migliori auguri ha dichiarato: “Il quartiere Pace non aveva mai avuto un ristorante così: grazie di cuore ragazzi”.
Infine, chef Miguel ha ringraziato la sua famiglia, il personale e tutti i collaboratori che hanno contribuito ai lavori di ristrutturazione del locale e a dare vita al suo sogno.
Di seguito, il servizio:
La città di San Severino Marche si è fermata per celebrare la Giornata del Ricordo dei caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace e per rendere omaggio alle vittime della strage di Nassiriya in occasione del 12 novembre, data dell’attentato alla base Multinational Specialized Unit dei Carabinieri italiani impegnati nella missione Antica Babilonia durante il conflitto in Iraq nel 2003.
Una cerimonia ufficiale, organizzata dal Comune e dall’Associazione Nazionale Carabinieri, si è tenuta davanti al monumento ai Carabinieri in largo Sergio Piermanni. Presenti il sindaco Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale Sandro Granata, gli assessori comunali Sara Bianchi e Vanna Bianconi, i consiglieri Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini e Alberto Pilato, il comandante della locazione stazione dei Carabinieri, luogotenente Massimiliano Lucarelli, e una rappresentanza dei militari in servizio in città, il comandante della polizia locale, sostituto commissario Adriano Bizzarri, e una rappresentanza del personale in servizio nel locale comando, insieme ai volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, della Croce Rossa Italiana e dell’Avis.
Alla manifestazione hanno poi preso parte gli studenti dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato "Ercole Rosa", dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale "Eustachio Divini" e del Liceo linguistico e del Liceo delle scienze umane "Bambin Gesù".
È a questi ultimi che si è rivolto, nel discorso ufficiale, il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei: “Per celebrare la memoria anche in questa Giornata a voi giovani chiedo di fare uno sforzo: chiedo di essere curiosi. Siate curiosi di sapere cosa accadde a Nassirya, nelle trincee della Grande Guerra, nei luoghi delle stragi anche più recenti e cosa sta accadendo oggi in quelle che purtroppo sono ancora tristi aree di guerra. La storia del passato deve guidare il vostro e il nostro presente e indirizzare il nostro e il vostro futuro" ha sottolineato il primo cittadino settempedano.
"Quella di oggi è una Giornata particolare in cui riviviamo, con dolore, quanto accadde nel lontano novembre 2003 - ha aggiunto Piermattei -. Purtroppo gli echi di guerra, seppure in altre terre, oggi si fanno ancora sentire. Nessuno deve dimenticare il sacrificio di chi è caduto nelle missioni internazionali per la pace. Si tratta di il cui ricordo deve essere indelebile nella coscienza di tutti noi italiani. Ancora oggi sono tanti i nostri connazionali che sono impegnati nelle operazioni di ristabilimento della pace e per la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo. Un impegno che vede sventolare il nostro tricolore in diverse nazionali del mondo e in diversi continenti".
La cerimonia al monumento ai Carabinieri, realizzato e donato dall’impresa settempedana Soverchia, subito dopo l’alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli è proseguita con la deposizione di una corona d’alloro e con la benedizione da parte di don Noe e si è infine conclusa con la recita della Preghiera del Carabiniere.
Le celebrazioni si sono tenute anche a Tolentino. Autorità, studenti e cittadini si sono ritrovati al Monumento Caduti di Nassiriya, opera dello scultore Lino Gentili inaugurata il 13 settembre 2008, nello spazio antistante la Caserma dei Carabinieri per ricordare tutti i Caduti a Nassirya.
La cerimonia è stata aperta dai tre squilli di tromba per l’attenti ed è proseguita con l’inno nazionale, l’alza bandiera, la deposizione della corona di alloro sul monumento e il Silenzio d'ordinanza eseguito dal maestro Diego Guardati dell'Associazione musicale "N. Gabrielli".
Come da cerimoniale la manifestazione è poi continuata con i saluti e gli interventi di Mauro Sclavi, sindaco di Tolentino, Alessandro Massi Gentiloni Silverj, presidente del Consiglio comunale, del maggiore Giulia Maggi, comandante della compagnia carabinieri di Tolentino e del sindaco e presidente del consiglio comunale dei Ragazzi.
Nei vari interventi che si sono succeduti, è stata sottolineata l’importanza del ricordo di una strage che ha colpito militari e civili che erano a Nassirya per una missione di pace e per essere di ausilio alla popolazione locale, stremata dalla guerra. "Tutti i caduti – è stato ricordato da Sclavi – hanno immolato la loro vita per la Patria e per combattere il terrorismo internazionale, facendo il proprio dovere e servendo fino alla fine l’Italia. Fondamentale è mantenerne il ricordo dell’eccidio e delle vittime".
Infine, il capitano Maggi ha letto i nomi di tutti i caduti. L’evento si è concluso all'aula magna dell’Istituto d'Istruzione Superiore "F. Filelfo", dove il sindaco Sclavi, il presidente Massi e il maggiore Maggi hanno incontrato gli studenti del Liceo classico e scientifico per riflettere sul significato della giornata.
Anche a Macerata si è reso omaggio alle vittime di Nassiriya. Il comitato comunale di Forza Italia ha deposto questa mattina un mazzo di fiori nella via intitolata ai caduti. A 19 anni da quel giorno l'assessore Riccardo Sacchi, il capogruppo in consiglio comunale Sandro Montaguti, il commissario comunale Michele Bacchi e alcuni militanti, hanno voluto onorare la memoria di coloro che hanno pagato con la vita l'adempimento del proprio dovere e l'impegno nella ricostruzione di un paese devastato dalla tirannia e dalla guerra.
Una sentita testimonianza di vicinanza alle donne e agli uomini in divisa che ogni giorno, in Italia e all'estero, con sensibilità, senso del dovere e amore per la patria, operano in favore di chi soffre. Un gesto simbolico a favore delle donne e degli uomini in divisa per esprimere loro la nostra gratitudine per il loro lavoro e per il loro valore.
Il rione Settempeda, uno dei più popolosi quartieri della città di San Severino Marche, ha finalmente il suo centro di aggregazione sociale. La struttura, attesa da anni, d’ora in avanti sarà sede di riferimento e d’incontro per la vita comunitaria di molti settempedani.
Al taglio del nastro, insieme al primo cittadino, Rosa Piermattei, e al presidente del comitato di quartiere, Daniele Prato, sono intervenuti il presidente del consiglio comunale, Sandro Granata, gli assessori ai lavori pubblici e al patrimonio, Sara Bianchi, alla cultura e all’istruzione, Vanna Bianconi, allo sport e alle manutenzioni, Paolo Paoloni e i consiglieri Tarcisio Antognozzi, Francesco Borioni, Tiziana Gazzellini.
“Questo vuole essere un luogo di aggregazione ma anche, e soprattutto, di socializzazione – ha sottolineato nel suo saluto il sindaco Rosa Piermattei, aggiungendo subito dopo - Vi chiediamo solo di farlo vivere e ve lo consegniamo perché questo possa avvenire nel migliore dei modi”.
A ringraziare l’amministrazione comunale “che ci ha dato ascolto e si è impegnata dopo anni di promesse e attese” è stato il presidente del comitato di quartiere intervenuto insieme ai membri e ai delegati dello stesso oltre che ad alcuni abitanti.
Fino a non molto tempo fa il comitato di quartiere Settempeda era ospitato nei locali adiacenti alla chiesa rionale utilizzati come centro di aggregazione e oratorio, che però sono risultati inagibili a seguito del terremoto del 2016.
La struttura, che sorge nei pressi del campo da calcio all’interno dell’area denominata zona circhi ed è adiacente al campetto da beach volley, misura circa 75 mq ed è un modulo prefabbricato realizzato dall’impresa settempeda Cemeco.
All’interno della struttura trova posto un ampio spazio multifunzionale, una seconda saletta già predisposta per ospitare nell’eventualità una cucina e due bagni. All’esterno una rampa permette l’accesso anche alle persone disabili. Il prefabbricato è anche dotato di impianto di climatizzazione e riscaldamento.
"Proseguono i rilievi a seguito delle scosse che hanno colpito il largo della costa marchigiana, ma la situazione al momento resta sotto controllo". Lo dichiara il presidente della giunta regionale delle Marche Francesco Acquaroli dopo la riunione odierna del Centro operativo regionale ad Ancona che "rimarrà comunque aperto anche nei prossimi giorni" dopo le forte scosse sismiche del 9 novembre scorso e lo 'sciame' che sta ancora proseguendo assestamenti più bassi e di minore intensità: rispetto alle 50 superiori a 2.0 di ieri, oggi ne sono state rilevate una decina con la più alta di 3.0 alle 6.47.
“In ogni caso” - sottolinea ancora il presidente - non si registrano nuovi danni gravi e sono tutte sistemate le pochissime famiglie che sono state evacuate dalle loro abitazioni in via precauzionale. I sopralluoghi effettuati finora rilevano alcuni danni relativi ad edifici pubblici e privati. Gli accertamenti procederanno nei prossimi giorni per avere un quadro più definito, ma fortunatamente non si sono registrate particolari situazioni gravose. Abbiamo chiesto ai Comuni di farci pervenire un elenco dei danni riscontrati e una stima iniziale delle necessità, per avere maggiore chiarezza d’intervento: ci vorrà ancora qualche giorno. Resta sempre alta l'allerta".
Presenti alla riunione anche l'assessore alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, il responsabile della Protezione civile regionale, Stefano Stefoni e i vari rappresentanti istituzionali coinvolti: Prefetture, Province, Comuni, Anas, Ferrovie, forze dell'ordine, Vigili del Fuoco, Sistema operativo delle emergenze.
Il Comune di Recanati rafforza la rete anti violenza a supporto delle donne, dei minori e di tutti coloro che subiscono violenza di genere. Questo il tema dell’incontro che si è tenuto nella Sala del Consiglio del Comune con i protagonisti della rete che lavorano intorno alla sportello antiviolenza, aperto dall’Amministrazione di Recanati nel 2013 che con una reperibilità h 24, si rivolge alle vittime di violenza sessuale, psicologica, economica o di stalking, ai loro familiari, amici o conoscenti offrendo in maniera gratuita accoglienza, codifica del caso e consulenza psicologica presso l’Ospedale di comunità “Santa Lucia”.
Alla presenza del sindaco Antonio Bravi, della Presidente del Consiglio comunale con delega alle Pari Opportunità Tania Paoltroni, dell’assessora alla Politiche Sociali Paola Nicolini, dell’assessora alle Culture Rita Soccio si sono riuniti i rappresentanti delle scuole, delle forze dell'ordine, dei medici, del Consultorio e dei Servizi Sociali del Comune di Recanati diretti dalla nuova dirigente Francesca Pallotta.
La presidente Tania Paoltroni ha riassunto i dati della situazione locale sulla violenza contro le donne, lo Sportello Antiviolenza di Recanati quest’anno ha seguito fino ad oggi 60 donne di cui 52 di nazionalità italiana e 8 da altre provenienze e 80 bambini e bambine. Un sensibile aumento registrato due mesi prima della chiusura dell’anno rispetto a quanto rilevato a fine 2021 dove in totale sono state prese in carico 57 donne e 64 bambini e bambine vittime a loro volta di violenza assistita.
Le motivazioni per cui le donne si sono rivolte allo Sportello di Recanati vanno dalla necessità di avere informazioni legali e pratiche circa la loro situazione, al bisogno di trovare uno spazio dove poter portare, spesso per la prima volta, il proprio disagio e la propria sofferenza, sino alla necessità di denunciare di essere o essere stata vittima di violenza psicologica, stati di isolamento sociale e/o lavorativo, umiliazioni, violenza fisica, violenza economica e/o stalking.
La dott.ssa Margherita Carlini, responsabile dello Sportello Antiviolenza, ha sottolineato all’inizio dell’incontro un dato culturale significativo: nonostante il problema della violenza sulle donne non è delle donne, ma degli uomini, alla riunione nella Sala del Consiglio comunale, a parte il sindaco Bravi, non erano presente altri uomini.
Si è parlato delle lacune generate da leggi che per tutelare donne e bambini, in caso di denuncia per violenze, li allontana dalle loro dimore abituali, dalla rete delle amicizie e delle relazioni, lasciando gli uomini a vivere nelle proprie case, mentre forse servirebbe il contrario, cioè avviare chi pratica la violenza a percorsi di recupero, magari in comunità.
Sono stati numerosi gli interventi che hanno indicato in percorsi comuni di formazione una impellente necessità, a partire da protocolli condivisi per la presa in carico e l'accoglienza nell'immediatezza della denuncia. Tra i punti discussi la mancanza di una cultura delle pari opportunità dove ancora c’è molto da lavorare per colmare l'inconsapevolezza nel ricorso a stereotipi e pregiudizi che alimentano la violenza di genere.
La Street Art si fa green, a Civitanova Roberta Belletti, assessore alla Transizione ecologica lancia il primo eco-murales per l'ambiente. La firma è di Giulio Vesprini, nell'ambito del percorso museale "Vedo a Colori". Il luogo prescelto, è la sede di via De Pinedo dell’istituto comprensivo di via Regina Elena.
"Non solo eleviamo il livello di pulizia e decoro urbano, riqualificando un'area civica, ma sono convinta che salvaguardare l'ambiente e quello che ci sta a cuore deve rientrare, oggi più che mai, nelle nostre priorità. L'immagine - dice l'assessore Roberta Belletti - è sicuramente uno dei metodi migliori per far restare più impresso nella mente e nel ricordo di chi guarda ciò che si vuole trasmettere. Una rappresentazione grafica può avere più impatto di mille parole".
In programma anche l'organizzazione di un convegno "i cui dettagli sono in via di definizione - continua l'assessore - E' mio impegno coinvolgere persone di ogni generazione, a partire dai giovani, invitandole a modificare i loro comportamenti e abitudini”.
“Questo murales - conclude - è uno dei progetti che come assessore alla Transizione ecologica sto elaborando. Riflessione e azione è il miglior binomio per vivere in un ambiente sempre più sano".
“Vedo a Colori" è venuto alla luce dal 2009 con l’intento di portare l’arte all’interno di uno dei luoghi più iconici della città: l’area portuale. Inizialmente, i muri che hanno preso vita si sono concentrati sulla zona dei cantieri navali, poi il progetto è decollato ancora più in alto, arrivando ad interessare il molo sud, coprendo così 600 metri del braccio est del porto, con oltre 2000 mq di muro dipinto.
In questi anni il progetto si è notevolmente evoluto, iniziando anche ad interessare le scuole cittadine, con l’intento di moltiplicare le incursioni e non solo.
Inaugurato a Macerata il primo centro per uomini autori di violenza (Cuav). L'ambito territoriale sociale 15 - Comune è stato individuato dalla Regione Marche, con l'accordo degli altri Ambiti provinciali, come referente per realizzare il sistema regionale di servizi e interventi rivolti a uomini autori di violenza, in sinergia con la stessa Regione e gli Ambiti territoriali sociali capoluoghi di provincia.
Il sistema prevede due diverse linee di azione interconnesse tra loro. La prima riguarda il set up e l'avvio di un centro per uomini autori o potenziali autori di violenza (Cuav Marche) con sede principale a Macerata e articolazioni dislocate una per ogni provincia della regione, anche implementando e potenziando i servizi esistenti, per diffonderne la presenza del servizio in territori sprovvisti, e garantire l'omogeneità di interventi e prese in carico nelle Marche.
L'azione, finanziata con fondi del Dipartimento pari opportunità, inoltre, prevede la definizione di un sistema di intervento integrato con servizi specializzati per il supporto a donne vittime di violenza e ai loro figli, la redazione di prassi operative regionali in vista della stesura delle linee guida nazionali ancora in strutturazione.
"Al 31 ottobre al Centro antiviolenza Cav Sos Donna - ha riferito la vice sindaco e assessora a Pari opportunità e Servizi sociali Francesca D'Alessandro - sono arrivate 221 chiamate e 180 sono state prese in carico. Significa che nel 2022, 180 donne hanno deciso di intraprendere un percorso di accompagnamento sociale, legale e psicologico, e di fuoriuscita dalla situazione di violenza". All'inaugurazione presente tra gli altri il sindaco Sandro Parcaroli.
“Il progetto regionale che vede l’ATS 15 come referente rappresenta uno strumento di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere che, nelle varie fasi di azione, ha coinvolto tutto il tessuto sociale della comunità, dalle istituzioni fino ai privati – è intervenuto il sindaco -. È importante in primis offrire dei servizi specializzati per il supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli e, al contempo, avviare un percorso di rieducazione e riabilitazione nei confronti di chi compie atti di violenza o è un potenziale autore di violenza”.
"La Cooperativa Il Faro lavora sul territorio provinciale ormai da 30 anni e si è sempre occupata di servizi socio-assistenziali e educativi a favore della comunità, minori, adulti, anziani, disabili – ha detto Andrea Tridico della cooperativa -. In particolare dal 2014 abbiamo scelto di occuparci di violenza di genere".
"Abbiamo aperto uno sportello antiviolenza a Civitanova Marche, poi una casa rifugio e una casa di semiautonomia e nel 2019 abbiamo iniziato a gestire il Centro antiviolenza provinciale di Macerata e gli sportelli di Porto Recanati, Civitanova Marche e Castelraimondo. Nelle case di accoglienza le operatrici si occupano della gestione delle emozioni e delle paure dei bambini e delle bambine, testimoni e vittime al tempo stesso della violenza domestica. Sono diverse le attività laboratoriali ed educative che svolgiamo con loro oltre a quelle di sensibilizzazione che facciamo ogni anno nelle scuole".
"Quindi - prosegue Tridico - abbiamo capito che mancava un pezzo del puzzle: il lavoro con gli autori di violenza. Ed è partito questo progetto condiviso che ci vedrà attori in primis ma anche destinatari di un pensiero che vede come possibile e necessario ‘il lavoro sul problema sociale maschile’ e dare la possibilità agli uomini che agiscono violenza di ‘scegliere il cambiamento’ e di ‘rifiutare il sistema di potere’, di dire ‘no’. Questo è un impegno civile e politico che deve vedere le operatrici dei Cav e noi operatori dei Cuav lavorare su due fronti diversi ma con un obiettivo comune che è quello della parità di genere".
“Il progetto CUAV Marche – ha affermato invece Antonella Ciccarelli coordinatrice Polo9 ente capofila azioni di progetto - rappresenta una opportunità per la rete delle relazioni territoriali e per le sinergie al contrasto delle violenze sulle donne. La violenza non è un fatto privato ma di interesse pubblico, che ha bisogno di interventi congiunti e coordinati”.
La seconda azione prevede soluzioni abitative, a valenza regionale e idonee a far fronte alle necessità relative sia alla zona nord che alla zona sud delle Marche, per consentire, dove necessario, l’applicazione degli artt. 282 bis CPP e 384 bis CPP per favorire l’allontanamento d’urgenza del maltrattante dalla casa familiare.
Dalla procedura di co-progettazione, sono stati individuati due appartamenti, uno ad Ancona, per la zona nord, uno a Macerata per la zona sud per un totale di cinque posti letto mentre sono stati anche definiti accordi con strutture ricettive per le urgenze.
Importanti e concreti passi avanti per il nuovo tratto di Pedemontana delle Marche - quello che interesserà il collegamento da Caldarola a Servigliano - sono stati illustrati in un incontro nella serata di ieri a Palazzo Raffaello tra il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’ingegner Fulvio Soccodato, commissario Anas e soggetto attuatore per gli interventi infrastrutturali nel cratere sismico 2016, i tecnici progettisti e i sindaci dei Comuni interessati dal miglioramento dei collegamenti sul territorio. Hanno portato il saluto da remoto anche il commissario Giovanni Legnini e il senatore Guido Castelli.
Nel corso della riunione sono stati presentati i 3 progetti di prefattibilità tecnica rafforzata di seconda fase che saranno appaltati entro dicembre, i quali si aggiungono ai 3 interventi di prima fase già appaltati lo scorso settembre e che saranno aggiudicati entro l’anno e immediatamente cantierabili. I tratti coinvolti sono quelli tra Belforte del Chienti e Sarnano, tra Sarnano e Amandola e tra Amandola e Servigliano, per un investimento relativo a questi interventi di 171 milioni di euro.
Il presidente Acquaroli ha espresso il ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per il raggiungimento di obiettivi che non erano scontati: “Sono interventi complessi, oggi sentiamo parlare di cantieri e di una tempistica di realizzazione concreta, e solo due anni fa iniziavamo ad immaginare il percorso per realizzare questa opera di cui il territorio necessita da decenni”.
“È un'opera a cui teniamo molto, c'è stata una forte volontà da parte di tutti di accelerare le fasi. Questi interventi sono imprescindibili per l'accessibilità e la raggiungibilità di questi territori: migliorare la viabilità in queste zone, sia come tempi di percorrenza, sia in termini di sicurezza stradale, significa richiamare flussi nell’entroterra, alleggerire l’Adriatica e quindi un beneficio generalizzato per tutto il territorio regionale e con auspicati vantaggi in termini economici”.
“Se vogliamo salvare davvero le aree interne quest’opera viaria è fondamentale e non complementare ad altri assi viari, ma anzi nodo strategico di una rete infrastrutturale più ampia. Si tratta anche di opere – ha concluso il presidente – che rappresentano un modello funzionale di lavoro in perfetta collaborazione tra istituzioni regionali, nazionali e locali oltre che con le strutture di progettazione e realizzazione che hanno tenuto conto anche delle più piccole esigenze della popolazione interessata".
“Abbiamo potuto lavorare bene e velocemente anche perché abbiamo trovato un territorio e una comunità coesa che ha collaborato costruttivamente – ha detto il commissario Soccodato. Sono interventi complessi, in un territorio montano e impervio, con tratti esistenti spesso molto tortuosi, che abbiamo ridefinito mirando ad un netto miglioramento della sicurezza e dei tempi di percorrenza, anche tenendo conto degli aspetti ambientali e di sostenibilità. Opere che grazie alla loro progressiva e veloce realizzazione garantiranno benefici concreti anche per la mobilità quotidiana”.
L’intera opera, che migliorerà notevolmente la viabilità dell’entroterra e i collegamenti tra il territorio maceratese e fermano, prolungando così la Pedemontana verso il sud della regione, costerà all’incirca 400 milioni di euro, dei quali sono finanziati 194 milioni.