I comparatori online di tariffe per luce e gas si rivelano alleati preziosi in un panorama energetico complicato che si evolve e cambia faccia in continuazione. Avere sotto gli occhi una vista d'insieme delle varie proposte commerciali, con evidenziate differenze di prezzo e servizio, semplifica notevolmente le scelte dei consumatori.
I comparatori mettono a confronto le diverse tariffe, aggiornate alla velocità del web, rispondendo così all'esigenza di fare una scelta oculata e adatta a ogni specifica situazione domestica o aziendale. Si tratta di strumenti che aiutano a prendere decisioni, dove il risparmio si unisce alla soddisfazione di aver fatto la scelta giusta.
Con il supporto di questi servizi, spesso gratuiti, si può dire addio alla confusione e al timore di spese impreviste, avendo sempre a portata di mano opzioni chiaramente delineate e facilmente comparabili per decidere un cambio fornitore per luce e gas in modo informato.
Analisi dei costi e delle offerte
Mettere a confronto le tariffe luce e gas con un comparatore online può far risparmiare una bella cifra. Questi strumenti mettono sul piatto offerte da vari player del mercato, facendo emergere dettagli preziosi non solo sul costo dell'energia, ma anche sui servizi extra che potrebbero essere sfuggiti da un’analisi superficiale. In questo marasma di numeri e promozioni, è fondamentale saper leggere oltre il prezzo per kilowattora. Pensa solo alla comodità di avere tutte le opzioni davanti agli occhi, senza dover navigare in un mare di siti diversi. Ogni tanto, tra una tariffa e l'altra, salta fuori un'offerta che sembra fatta apposta per te, magari con quel qualcosa in più che fa la differenza. E non è mica poco, considerando che a fine anno, guardando bene, il risparmio potrebbe coprire le spese per godersi qualche giorno di vacanza.
Perché usare un comparatore?
Abbiamo posto questo interrogativo ad uno dei comparatori più conosciuti e apprezzati: Selectra. Di seguito riassumiamo 10 buoni motivi per cui, secondo i consulenti di Selectra, è bene utilizzare un comparatore online di tariffe per valutare un cambio fornitore per luce e gas soppesando caratteristiche e costi di servizio:
Tagliare le spese facile come bere un bicchiere d'acqua: con un comparatore, puoi scovare le tariffe più vantaggiose e risparmiare sulle bollette.
Decisioni veloci:in pochi clic, hai davanti un bel ventaglio di offerte da confrontare.
Su misura per le tue esigenze: dai tuoi consumi alle tue preferenze, tutto viene calcolato per trovare l'offerta che calza a pennello per le tue abitudini di consumo.
Servizio gratuito: usare questi strumenti è gratuito e puoi farlo direttamente dal divano di casa.
Facile da usare anche per chi non è un mago del computer: l'interfaccia è intuitiva, quindi niente grattacapi.
Chiarezza e trasparenza: i comparatori mettono tutto in chiaro, senza favoritismi, così la scelta è sempre imparziale.
Informazioni sempre aggiornate: le tariffe si aggiornano in tempo reale, quindi le informazioni sono sempre fresche.
Dettagli: non solo prezzi, ma tutto quello che c'è da sapere sulle condizioni di servizio.
Supporto decisionale: con tutte le informazioni a portata di mano, è più facile evitare sorprese salate.
Aiuto consulenziale: molti comparatori, come appunto Selectra, offrono supporto consulenziale, senza vincoli con i fornitori.
In breve, questi strumenti sono come dei buoni amici che ti aiutano a navigare nel mare magnum delle offerte di luce e gas. Semplificano il processo decisionale, consentendoti di fare scelte oculate senza perderti in un labirinto di dettagli tecnici o clausole nascoste. Forniscono un quadro chiaro e trasparente delle varie opzioni, eliminando la confusione e permettendoti di valutare le offerte basandoti su criteri solidi e comparabili.
Lavori di demolizione in viale Benadduci, cambia la viabilità. È quanto prevede un’ordinanza del comune di Tolentino. La circolazione veicolare e pedonale nell’area delimitata del cantiere, che interessa un edificio al civico 60, è vietata - per motivi di sicurezza - a partire dal 24 giugno e sino al 28 luglio.
Nello specifico, in viale Benadduci, è istituito il divieto di transito limitatamente al tratto di strada compreso tra l’intersezione con Piazzale Risorgimento/Via Bramante da Urbino e la fine della delimitazione dell’edificio posto al civico 60.
Istituito il doppio senso di circolazione per i soli residenti nel tratto di strada compreso tra l’intersezione con Via A. Lucentini e l’intersezione con Piazzale Risorgimento/Via Bramante da Urbino e nel tratto di strada compreso dall’edificio oggetto dei lavori di demolizione e l’intersezione con Via C. Santini. La circolazione in quest’ultimo tratto è consentita ai soli residenti per raggiungere i propri garages.
È istituito, inoltre, il divieto di sosta e fermata, con rimozione forzata dei veicoli, nel tratto di strada compresso dall’edificio oggetto di lavori di demolizione fino all’intersezione con Via G. Santini; mentre in Via A. Lucentini è istituito il divieto di transito veicolare nel tratto finale di strada che si immette nella rotatoria sita in Viale G. Benadduci.
Il noleggio auto è un settore che sorprende – positivamente – ogni giorno che passa. Il mercato automobilistico è trainato dagli affitti, che gli automobilisti reputano sempre più conveniente sia economicamente che a livello personale.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Giovanni Spera di Finrent, per chiedergli quali sono le novità del settore e come è cambiato nei primi mesi di questo 2024.
Perché il noleggio a lungo termine è così tanto ambito
Il noleggio a lungo termine è una soluzione che conviene a gran parte dei privati ma anche delle imprese, che approfittano delle agevolazioni fiscali per ridurre il carico di imposte (attraverso deduzione e detrazione sui costi).
I benefit si estendono anche a livello psicologico, dove il canone mensile all inclusive garantisce quella sicurezza che la gestione di un’auto di proprietà non garantirebbe. Nella rata infatti, è inclusa: la manutenzione del veicolo, l’assicurazione, l’IPT, il soccorso stradale e in alcuni casi il mezzo di cortesia.
Giovanni Spera ci spiega come il mercato del NLT si sia evoluto nel giro di poco tempo. Dagli affitti per un lungo periodo, oggi sono subentrate nuove soluzioni adatte anche a chi non vuol “vincolarsi” per più anni: dalle opzioni a soli “12 mesi” al pagamento soltanto “a chilometro”.
Paghi solo se la usi
Una delle formule innovative e ultime del settore è “il pagamento ristretto all’utilizzo”. Solitamente le società di autonoleggio regalano i primi 1000 chilometri e fanno pagare soltanto per ogni chilometro percorso.
Naturalmente è un’opzione che si rivela conveniente soltanto per chi percorre pochi chilometri annui (dai 5.000 ai 7.000 massimo) e non vuol privarsi di avere un’auto a propria disposizione.
La rata va sempre pagata in misura fissa (con un canone mensile all inclusive) e una variabile (in base a quanto viene utilizzata).
Affitto per 12 mesi
Chi desidera vincolarsi per un periodo breve (come un anno) può aderire all’opzione Nlt per 12 mesi. In questo lasso di tempo oltre ad usufruire dei vantaggi del canone di noleggio a lungo termine può pensare se rinnovarlo o meno alla sua naturale scadenza.
Questa soluzione può essere presa in considerazione da chi si approccia al noleggio per la prima volta oppure dal privato o dall’azienda che vuol cambiare vettura più assiduamente.
Con e senza anticipo
I contratti di noleggio a lungo termine possono prevedere sia un pagamento iniziale che non. Optando per la formula senza anticipo, non ci sono differenze nelle condizioni contrattuali o nelle caratteristiche del servizio rispetto ai contratti con anticipo.
È importante tuttavia, non confondere l'opzione "senza anticipo" con le tradizionali caparre confirmatorie oppure con i depositi cauzionali tradizionali.
Il servizio di noleggio a lungo termine è offerto da varie società di autonoleggio che mettono a disposizione una vasta gamma di veicoli. Questa offerta include veicoli commerciali, berline, utilitarie, SUV e altri tipi di veicoli, garantendo una mobilità versatile e soddisfacendo diverse esigenze di clienti privati e aziendali.
Per i privati – ma anche per partita IVA e società - il vantaggio principale di questa formula è la possibilità di evitare un esborso iniziale di denaro, consentendo di mantenere il capitale per altre necessità o emergenze. Tuttavia, l'opzione "senza anticipo" comporta generalmente un lieve aumento del canone mensile, la cui entità varia e richiede una valutazione specifica per ogni caso.
Il noleggio a lungo termine offre notevoli benefici sia economici che pratici, risultando ideale per imprese e privati. Un aspetto molto apprezzato è il canone "all inclusive".
Il canone "all inclusive" è una somma fissa e costante pagata mensilmente alla società di autonoleggio, comprendente una serie di servizi inclusi nel prezzo, semplificando così la gestione economica complessiva del noleggio. Questo canone mensile, denominato "all inclusive", copre tutti i servizi previsti al momento della sottoscrizione, garantendo chiarezza e trasparenza finanziaria.
Questo approccio facilita la pianificazione economica e rende il noleggio a lungo termine una scelta conveniente e accessibile per molti.
Il noleggio a lungo termine è una soluzione pensata sia per aziende che per privati che vogliono evitare spese impreviste legate alla gestione di un veicolo di proprietà. Il canone mensile include vari servizi, come la polizza RCA, il soccorso stradale, la manutenzione ordinaria e straordinaria e l'immatricolazione, eliminando così le spese impreviste che potrebbero causare difficoltà finanziarie.
Affittare auto usate
Un’altra soluzione più innovativa è la locazione di auto usate. Società come Finrent – ci dice Giovanni Spera – hanno delle flotte di vetture già “usate” ma che vengono affittate in condizioni perfette tanto da essere “come nuove”.
I contratti prevedono le medesime condizioni, clausole e caratteristiche di quelli NLT. La differenza sta nella flotta stessa: automobili con cicli di vita brevi tra i 18 e massimo 30 mesi con manutenzioni sempre in regola e pochi chilometri.
L’alternativa del leasing
Anche il leasing rappresenta un'altra modalità di noleggio di veicoli, spesso confusa con i contratti di noleggio a lungo termine (NLT). Tuttavia, funziona in modo sostanzialmente diverso rispetto alla soluzione di noleggio precedentemente descritta.
Il leasing, sia per privati che per aziende, offre un'alternativa all'acquisto, similare a un prestito finalizzato ma privo di tassi d'interesse. Diversamente dal NLT, il leasing non prevede una vasta gamma di servizi integrati nel canone "all inclusive" del NLT, come quelli menzionati in precedenza.
Inoltre, il leasing richiede solitamente un anticipo, generalmente compreso tra il 10% e il 30% del valore del veicolo, mentre nel noleggio a lungo termine è possibile optare per un'opzione senza anticipo, evitando così di immobilizzare capitale. L'anticipo incide sull'importo delle rate mensili durante il contratto.
Il leasing prevede anche una maxi rata finale, tramite la quale il conduttore può acquisire la proprietà del veicolo al termine del contratto. Al contrario, nel noleggio a lungo termine, non esiste una clausola di riscatto che permetta di diventare proprietari del veicolo; la proprietà resta sempre della società di autonoleggio.
In sintesi, mentre il leasing offre una soluzione finanziaria che richiede un anticipo e una maxi rata finale, consentendo l'utilizzo del veicolo senza l'inclusione di servizi aggiuntivi, il noleggio a lungo termine prevede la "proprietà temporanea" del veicolo senza la possibilità di riscatto, ma con tutti i servizi inclusi nel canone.
La scelta tra leasing e noleggio a lungo termine dipende dalle esigenze e preferenze specifiche del conducente o della società, considerando le diverse condizioni contrattuali e le priorità in termini di possesso del veicolo e servizi inclusi.
Il leasing aziendale è particolarmente conveniente per imprese o liberi professionisti che percorrono molti chilometri per lavoro, evitando di acquistare un mezzo che potrebbe svalutarsi o usurarsi rapidamente. Anche i privati possono trarre vantaggi significativi, come il pagamento di una rata fissa e costante, con la possibilità di acquisire il mezzo a fine contratto mediante una maxi rata finale.
Non vanno trascurati i benefici fiscali per le aziende, che possono detrarre e dedurre fino al 100% del canone, purché dimostrino l'esclusiva operatività ai fini dell'attività di impresa. Inoltre, la contabilità è semplificata, in quanto pagando una sola rata mensile, anche per un parco auto più ampio, si riducono i carichi di lavoro amministrativi, permettendo una gestione più snella e veloce.
Prima di prendere una decisione, è sempre consigliabile leggere attentamente le clausole e i vincoli contrattuali. Molte società di autonoleggio permettono di recedere dal contratto in caso di eventi imprevisti o situazioni di emergenza, ma è fondamentale essere consapevoli dei termini contrattuali prima di firmare.
In conclusione, indipendentemente dalla scelta tra leasing e noleggio a lungo termine, è essenziale valutare attentamente le condizioni contrattuali e le proprie esigenze specifiche per evitare problemi economici o amministrativi futuri.
Il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, l’inquinamento che ne è in gran parte la causa, sono ormai all’attenzione di tutti. Osservazioni e studi scientifici, progetti politici, consapevolezza da parte dei cittadini dei pericoli connessi sono all’ordine del giorno e inglobano anche una buona parte della comunicazione quotidiana a qualsiasi livello.
Per fare un po’ di chiarezza ne parliamo con un esperto, specialista neurologo perché proprio questa è la branca medico-scientifica dove si stanno registrando i cambiamenti maggiori con i relativi pericoli per la salute. Il dottor Aldo Paggi, già responsabile del Centro Epilessia dell’Azienda “Ospedali Riuniti” di Ancona e attuale consulente presso Associati Fisiomed nella sede di Tolentino ha risposto ai nostri quesiti.
Dr. Paggi, clima, inquinamento ambientale e incremento delle patologie neurologiche hanno una relazione di causalità per quanto riguarda la loro incidenza e le loro manifestazioni cliniche?
L’evidenza emerge sempre più netta da diverse reviews di studiosi nel mondo, in particolare americani (della Cleveland Clinic - Ohio) e inglesi (della University College – London). Gli Autori di questi studi hanno effettuato ricerche prendendo in considerazione: cambiamenti climatici, inquinanti ambientali, eventi atmosferici estremi e varie malattie neurologiche e anche psichiatriche, come cefalea, Alzheimer, sclerosi multipla, epilessia, morbo. di Parkinson, ictus, ansia, depressione, schizofrenia. Ma anche numerose altre patologie di tipo internistico, metabolico, allergologico e tumorale sono influenzate da questi nocivi fattori. Il tutto è pubblicato su prestigiose riviste scientifiche, come Neurology, Lancet, ecc.
Le variazioni climatiche hanno un effetto sulla salute del cervello: in particolare le temperature estreme, sia molto alte che molto basse, e l’ampia escursione termica tra giorno e notte, specie se inusuali per la stagione in corso, disturbano il meccanismo fisiologico del sonno, che è un fondamentale fattore protettivo per il cervello, avendo un’azione rigenerativa e di ristoro neuronale. Ad esempio, nelle persone con demenza le temperature estreme e gli eventi climatici improvvisi sono situazioni a rischio perché impongono a questi soggetti meccanismi decisionali ed azioni di adattamento (come bere più acqua, evitare di uscire se troppo caldo o troppo freddo, stare al riparo da situazioni di pericolo in generale). Cose e decisioni non sempre attuabili a livello pratico e cognitivo da parte di persone mentalmente fragili, con altre malattie concomitanti e con altri impedimenti. Non sorprende allora come ricoveri e mortalità possano peggiorare in queste situazioni come, ad esempio, quando il caldo è eccessivo durante le nostre estati sempre più torride.
Per quanto riguarda l’inquinamento?
L’esposizione ad inquinanti ambientali come le polveri sottili, solfati, SO2, metalli pesanti come Cadmio e nichel, ammonio e suoi derivati, idrocarburi come benzene e Pb, diossine, CO2 e CO, carbone delle Centrali e tanti altri, non fanno altro che indebolire le difese del nostro organismo. Per non parlare poi degli allevamenti zootecnici di tipo intensivo, presenti diffusamente ma in modo particolare in alcune zone rurali del nord Italia (Lombardia, Emilia e Veneto…).
C’è anche da tener presente che, oltre alle persone anziane e con varie patologie, la categoria più vulnerabile e a rischio sanitario sono i neonati e i bambini: i loro organismi e i loro sistemi immunitari ancora in fase di sviluppo sono esposti a rischi anche maggiori e fin dalla tenera età.
Qual è la situazione in Italia?
In questo panorama non proprio tranquillizzante l’Italia registra un drammatico record negativo per quanto riguarda gli effetti tossici ambientali: secondo i dati pubblicati nell’ormai lontano 2019 su “The Lancet” l’Italia risulta il primo paese in Europa (e undicesimo nel mondo) per vittime premature da esposizione alle polveri sottili PM2,5, con un totale di 46.000 – 60.000 decessi per anno (281.000 nel resto d’Europa). Va inoltre considerato che le polveri sottili sono come vettori di trasporto di molti virus e batteri, i quali quindi arrivano all’interno del nostro organismo comodamente in aereo (“senza nemmeno pagare il biglietto”).
Un’ultima considerazione (ma forse è una delle più importanti) è la sempre più massiccia presenza delle macro e microplastiche ad ogni livello (aria, acqua, suolo, mondo animale). Da recentissimi studi biochimici e biologici risulta che esse sono presenti anche nel corpo umano a livello di polmoni, sangue, placenta e addirittura dentro le placche aterosclerotiche(!).
È sempre quindi più evidente una chiara associazione tra cambiamento climatico e inquinamento ambientale, causato in massima parte dall’uomo, con una maggiore incidenza di patologie neuropsichiatriche e relativo maggior rischio di ricoveri ospedalieri e di mortalità. Data inoltre la forte accelerazione di queste problematiche, si rende sempre più auspicabile e necessario mantenere aperti questi filoni di ricerca, con un monitoraggio sempre più accurato, al fine di poter pianificare politiche ambientali e sanitarie sempre più adeguate.
In conclusione, mi permetto di fare questa ultima mia personale considerazione: la natura, gli animali, le piante, il mondo tutto farebbero tanto a meno e vivrebbero tanto meglio senza la presenza (così invasiva) dell’uomo, di ognuno di noi!
Nella mia vita ho sempre sentito che nulla sia mai avvenuto per puro caso, per me il caso non esiste, ogni evento accade per una ragione, perché siamo tutti connessi. Mi piace credere in una sorta di magia che pervade la nostra esistenza, un filo invisibile, molto più sapiente di noi che lega avvenimenti, persone e luoghi per condurre ogni anima lungo il percorso che è destinata a seguire.
La mente umana razionale tende a cercare un nesso di causa – effetto tra due eventi e quando non lo trova, lascia andare, pensando ad una semplice coincidenza fine a sé stessa; in questo modo, ci priviamo della possibilità di utilizzare uno strumento potente più ampio e profondo per interpretare ciò che ci accade.
La psicologia chiama tale fenomeno sincronicità, per indicare appunto la coincidenza di eventi che non hanno una relazione causale evidente o che non hanno proprio alcun rapporto di natura causale, ma accadono in strettissima successione o addirittura contemporaneamente.
Carl Gustav Jung per primo nel 1950 definì la sincronicità come "il principio dei nessi a-causali, in virtù del quale accadono una serie di coincidenze senza una relazione causale evidente tra esse". La sincronicità, se ben letta, ci può aiutare ad orientarci nella vita, come una bussola invisibile, per comprendere il significato vero degli eventi che ci capitano.
È una forza misteriosa e allo stesso tempo reale che coinvolge l’intero universo, se ci affidiamo ad essa, facendoci guidare dal nostro istinto e dal nostro inconscio, possiamo accedere ad un’ulteriore consapevolezza.
Così ognuno di noi in base alla propria unica esperienza può connettere tra di loro e dare un senso più ampio ad esperienze che, ad un occhio estraneo, potrebbero risultare del tutto disgiunte ed insignificanti. Esempi di sincronicità possono essere:
- pensare o sognare una persona e poi incontrarla o ricevere una telefonata dalla stessa;
- cercare una soluzione ad un problema e imbatterci in qualcosa che sembra suggerirci la risposta che desideravamo;
- elementi simbolici legati a numeri, date, nomi;
- perdere un treno o cambiare un programma all’ultimo momento che si rivelano poi determinanti nella nostra vita.
Per accedere a questa ulteriore conoscenza è importante sentirsi connessi e mettere in gioco la nostra intelligenza emotiva che ci permette di utilizzare l’intuito e di volare sopra al ragionamento cognitivo e razionale, per ricevere quelle risposte ed indicazioni che l’universo desidera donarci per la nostra evoluzione.
Dopo il caso di Chikungunya - un virus che viene trasmesso all'uomo dalla zanzara tigre e tipico dell'Asia e dell'Africa - verificatosi a Morrovalle all’inizio di giugno, confermato non autoctono ma da viaggiatore, e visto l’arrivo del caldo, l'amministrazione comunale di Macerarta fa il punto sulla politica di disinfestazione che viene attuata in città.
"Facciamo un po' di chiarezza su un tema che questi giorni ha creato inutili allarmismi – interviene l’assessore all’ambiente Laura Laviano -. Innanzitutto c’è da dire che le arbovirosi sono malattie causate da virus trasmessi da vettori artropodi (zanzare, zecche e flebotomi) tramite morso o puntura. In Italia, sono soggette a sorveglianza speciale le seguenti arbovirosi: Chikungunya, Dengue e Zika. La Commissione europea ha aggiunto nell’elenco delle malattie da incorporare nella rete di sorveglianza epidemiologica comunitaria la West Nile, l’infezione da virus Usutu, l’encefalite virale da zecche (TBE) e le infezioni neuro-invasive da virus Toscana, che rientrano nelle arbovirosi autoctone".
"Il Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025 prevede una strategia di contrasto e lotta ai virus trasmessi da insetti vettori quali zanzare, in particolare, e zecche. Il controllo della zanzara tigre in area urbana pubblica è effettuato sotto la responsabilità dei sindaci attraverso la Lotta Integrata razionale, così come stabilito dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) con il coinvolgimento dei cittadini per le aree di loro competenza - spiega Laviano -. E per questo il comune di Macerata ha aderito dal 2021 al monitoraggio relativo alla presenza della zanzara tigre (Aedes albopictus) sul territorio comunale promosso dall’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e Marche ‘Togo Rosati’ . Il sistema di monitoraggio fornisce anche indicazioni sull’efficacia della disinfestazione e dell’eventuale insorgenza di resistenza agli insetticidi. Quest'ultima non va assolutamente sottovalutata se solo si pensa all'origine dell'antibiotico resistenza".
Il comune ha scelto di basare la propria azione sulla distribuzione, in tutti gli 8.000 tombini della città, di pasticche effervescenti contenenti il principio attivo insetticida (Diflubenzuron). Le pasticche vengono rinnovate ogni 15 giorni nelle aree storicamente più sensibili della città e con frequenza minore nelle altre. Per un’azione più mirata, recentemente sono stati implementati dei piani di monitoraggio volti alla valutazione dell’andamento stagionale dell’insetto e per l’aggiornamento costante delle zone da trattare con più assiduità.
L’utilizzo delle pasticche effervescenti è specificatamente mirato all’eliminazione agli stadi larvali ma, in casi di necessità, può essere associata ad una azione contro la popolazione adulta. "L’azione contro le zanzare adulte non deve essere considerata la norma, poiché questo tipo di approccio colpisce indistintamente qualsiasi specie di insetto che viene a contatto con il principio attivo, compresi gli impollinatori, ed ha un'azione limitata nel tempo", puntualizza l'assessore Laviano.
Inoltre il Comune ha aderito al monitoraggio mediante ovitrappole disseminate nel territorio comunale al fine di ottenere un indice dell'andamento dell'infestazione. Il monitoraggio rappresenta un metodo indiretto di sorveglianza in grado di ottenere informazioni sullo sviluppo della popolazione di adulti. Le trappole vanno installate nella vegetazione, in ombra dove la zanzara tigre si ripara nelle ore calde. Questo monitoraggio inizia a maggio e si conclude a novembre.
I cittadini possono integrare l’azione del Comune riducendo le condizioni favorevoli alla proliferazione delle zanzare e utilizzando le stesse pasticche larvicida che sono disponibili nei negozi di prodotti per l’agricoltura o il giardinaggio e che il Comune in diverse occasioni ha distribuito gratuitamente.
Più di 330 cartelli stradali rinnovati o sistemati dove prima non c’erano, oltre 10 chilometri di segnaletica orizzontale rifatta. Il Comune di San Severino Marche ha completato un importante progetto di messa in sicurezza della segnaletica sulle strade del vastissimo territorio settempedano, uno dei più grandi di tutta la regione Marche con i suoi quasi 194 chilometri quadrati, che ha coinvolto anche diverse frazioni tra cui Serrone, Biagi, Sant’Elena, Serripola e Cesolo.
Oltre a posizionare una nuova segnaletica orizzontale in diverse arterie in altre è stata ripassata e ripristinata quella esistente e sono stati rimossi e sostituiti i segnali di numerose località.
“Abbiamo rinnovato nella quasi totalità la segnaletica verticale, in alcuni tratti vecchissima di oltre vent’anni – spiega l’assessore alla Segnaletica e Viabilità, alla Polizia Locale e alla Sicurezza, Jacopo Orlandani, che sottolinea – Per la sicurezza di tutti abbiamo aggiunto la segnaletica in prossimità di diverse curve pericolose, stesso discorso per la nuova cartellonistica stradale che indica la presenza di strettoie o di piante bordo strada. Il consistente intervento, davvero necessario e portato a termine con grande impegno da parte del servizio Segnaletica e della polizia locale che desidero ringraziare, rispecchia l’attenzione che l’Amministrazione comunale cerca di dare a tutto il nostro territorio seppure esso sia davvero molto vasto”.
Per favorire l’accesso dei visitatori al Parco Nazionale dei Monti Sibillini e godere della "Fioritura di Castelluccio", mantenendo una condizione di sicurezza, anche per l’estate 2024 , Contram Mobilità avvia un servizio di autobus navetta dal parcheggio di Monte Prata (comune di Castelsantangelo sul Nera) fino alla Piana Grande e un servizio domenicale di collegamento da Pievetorina/Visso fino alla Piana Grande.
Nei weekend 15/16, 22/23, 29/30 giugno e 6/7 luglio 2024 sarà attivo un servizio di navetta in quota presso il parcheggio di Monte Prata (Comune di Castelsantangelo sul Nera) con possibilità di sosta. La navetta fino alla Piana Grande sarà attiva dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, con partenza ogni ora circa dal Parcheggio di Monte Prata fino all’incrocio con la strada per Forca di Presta sulla Piana Grande e fermata a Castelluccio.
Le fermate: parcheggio Monte Prata / Castelluccio paese / area food Deltaplano / incrocio strada di Forca di Presta e SP47 / Italia - passeggiata Fioritura / incrocio Sibillini Ranch. La navetta deve essere riservata con acquisto di titolo di viaggio sul sito marcheroma.contram.it.
Nei giorni 16, 23, 30 giugno e 7 luglio 2024 sarà attivo un ulteriore servizio di collegamento dal comune di Visso con unica partenza alle ore 9:00 e unico rientro con partenza dal parcheggio Monte Prata alle ore 17:00.
Le fermate: Pieve Torina fermata bus (Carabinieri) / Visso area commerciale (ex Park Hotel) / Visso Poste (incrocio via C. Battisti/SP209 / Castelsantangelo sul Nera fermata Sae ”dal Navigante” / Castelluccio di Norcia incrocio tra la strada di Forca di Presta SP477. Anche il bus deve essere riservato con acquisto di titolo di viaggio sul sito marcheroma.contram.it. Si acquista solamente online. Il servizio è garantito fino ad esaurimento dei posti a bordo dei mezzi e dei posteggi auto.
La Conferenza dei servizi permanente ha approvato il progetto di riparazione dai danni del terremoto per la chiesa dell’Immacolata Concezione a Pollenza, in provincia di Macerata. L’opera è finanziata con 332mila euro.
La chiesa esisteva già nel XVII secolo, ed era stata ricostruita nel 1821. Il sisma del 2016 ha causato lievi danni strutturali, che includono lesioni alla facciata principale e al campanile e distacchi delle volte interne. Il progetto prevede oltre alla riparazione dei danni anche il miglioramento sismico dell’edificio, in modo tale che possa meglio resistere alle future scosse. Saranno anche restaurati gli apparati decorativi. Nella Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia sono programmati - complessivamente 75 interventi, per un totale di 46,5 milioni di euro.
"Voglio ringraziare monsignor Nazareno Marconi e la Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia perché la sfida della ricostruzione di un patrimonio così vasto non è semplice ma è doverosa. Allo stesso modo voglio ricordare il quotidiano impegno dell’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche, specchio di una visione strategica e puntuale che condivido con il presidente Francesco Acquaroli su cosa debba essere la ricostruzione dell’Appennino centrale marchigiano. Dobbiamo ricostruire le case, ma anche tutto l’insieme del tessuto urbano che rende vivibile e attrattivo un paese. Le chiese sono importanti anche per questo: luoghi di cultura, spiritualità e di identità che dobbiamo riparare al meglio per farle durare nel tempo", dichiara il Commissario alla ricostruzione Guido Castellic
Le bombole di gas gpl rappresentano una risorsa preziosa per molte abitazioni, però è anche vero che richiedono attenzione e cura, nell’ottica di non correre nessun pericolo. I Vigili del Fuoco, grazie alla loro esperienza e competenza, sono quelle figure professionali che possono fornire consigli preziosi per prevenire incidenti.
Si tratta di alcune dritte che sono basate sullo studio relativo alle statistiche sugli incidenti domestici: ed ecco perché possono essere molto utili per la sicurezza domestica. Seguire queste regole di sicurezza, che ora andremo a vedere, sarà fondamentale per prevenire incidenti domestici legati all'uso del gas GPL.
Inoltre, quando si tratta di smaltire le bombole usate, è fondamentale affidarsi a un'azienda specializzata: in questo senso se scegli Aneco per lo smaltimento delle tue bombole non avrai nessun tipo di problema, nel senso che ti potrai confrontare con degli esperti del settore che ti diranno come bisogna muoversi per non correre rischi.
Ambiente e collocazione delle bombole
La sicurezza delle bombole di gas gpl inizia dall'ambiente in cui sono collocate: ed ecco perché sarà essenziale che le bombole siano installate all'aperto o in locali adeguatamente ventilati.
Inoltre è tassativamente da evitare l'installazione in ambienti come camere da letto, bagni, box auto, autorimesse e altri spazi simili. Al contempo le bombole non devono mai essere posizionate in ambienti inferiori al livello del suolo o vicino a aperture che comunicano con locali inferiori.
Da non sottovalutare nemmeno l’aerazione la quale è cruciale, nell’ottica di prevenire accumuli pericolosi di gas. La dimensione del locale è un altro parametro fondamentale, nel senso che le bombole non dovrebbero mai essere installate in locali di cubatura inferiore a 10 metri cubi.
Posizionamento e manutenzione corrette
Il posizionamento delle bombole di gas GPL è di vitale importanza per la sicurezza. Inoltre dovrebbero essere sempre mantenute in posizione verticale, con la valvola rivolta verso l'alto.
Non bisogna nemmeno dimenticare che non devono mai essere capovolte, inclinate o messe in equilibrio instabile: inoltre il tubo flessibile che collega la bombola agli apparecchi deve essere trattato con cura, non deve mai essere esposto a fonti di calore, e soprattutto dovrà avere una lunghezza massima di 1,5 metri, in modo da essere conforme alla normativa UNI 7140.
Inoltre, è necessario evitare strozzature e assicurarsi che il tubo sia fissato con una fascetta di sicurezza. Infine esso dovrà essere sostituito entro la data indicata, per poi essere periodicamente controllato.
La sostituzione delle bombole richiede particolari precauzioni. Innanzitutto dovrà essere effettuata in assenza di fiamme, braci e apparecchi elettrici in funzione.
Prima di procedere, è necessario chiudere il rubinetto della bombola piena e di quella da sostituire, a meno che non si tratti di bombole con valvola automatica. Gli allacciamenti devono essere verificati con acqua saponata, e mai con una fiamma.
Questa prova è molto importante e dovrà essere eseguita dopo la sostituzione della vecchia bombola, ma precedentemente alla prima accensione della nuova. Inoltre non bisogna dimenticare che la guarnizione tra il rubinetto e il regolatore dovrà essere sostituita ad ogni cambio.
Per le bombole con valvola, bisogna verificare la presenza della guarnizione. Infine quando si collegano le bombole ad apparecchi fissi o ad incasso, sarà necessario utilizzare un flessibile in acciaio.
Il modo di vivere e anche di lavorare negli ultimi anni è cambiato e su questo non ci sono dubbi, gli ultimi anni, hanno influito su ogni settore della nostra vita, compreso questo. Per questo motivo, è sempre necessario capire bene di che cosa si parla quando facciamo riferimento ai siti di e-commerce.
Costruirne uno non è una cosa da poco, come per altri campi, servono delle persone specializzate, dei veri e propri professionisti. Per questo motivo ti puoi affidare a noi. Passo dopo passo ci occupiamo di quella che è la sua realizzazione senza trascurare nulla.
La scelta della Web Agency
Tanto per cominciare, la prima cosa di cui avrai bisogno è quella di rivolgerti ad una web agency specializzata nella realizzazione di siti ecommerce, grazie a questo, i tuoi clienti e il tuo business avrà già tutto quello che occorre per iniziare la vendita online.
Potranno scoprire e sfogliare il tuo catalogo facilmente e sapere che cosa offri, cosi da procedere con gli acquisti, pagamenti, area riservata e spedizioni.
Ovviamente, si occuperanno di controllare le varie caratteristiche tecniche cosi da capire quale possa essere la piattaforma giusta che possa adattarsi alle esigenze del cliente. Ma entriamo nel dettaglio.
Il design dell’ecommerce
Una volta superata la fase iniziale e capito, per bene, di che cosa stiamo parlando, possiamo entrare nel vivo del discorso.
Il secondo step è quello di dedicarsi al design del tuo negozio e quindi capire come vuoi realizzare la piattaforma attraverso i temi tra cui scegliere. Delle volte è possibile anche affidarsi a scegliere dei temi già presenti in rete o comunque basarsi su di essi. Ad ogni, l’unica grande accortezza è quella di scegliere qualcosa che possa rispecchiarti e trasmettere le emozioni del tu brand.
Inseguito, ci occupiamo anche di collegare il tuo nome dominio, ovvero l’indirizzo del sito web, quello che le persone digiteranno per cercarti su internet.
Superate le cose tecniche, è il momento di dedicarsi all’aggiornamento dei prodotti, il servizio che offriamo è anche quello di rendere il tuo negozio decisamente più popolare con l’inserimento di immagini ricavate dalle fotografie dei prodotti stessi, quelli che sono presenti nel tuo negozio. A queste poi aggiungere anche delle brevi descrizioni, il consiglio è quello di essere breve e semplice, spiegando di che tipo di prodotto si tratta e a che cosa serve. Ancora, prestare attenzione alla descrizione facendo in modo che sia originale e con parole chiave.
Sistemi di pagamento
Infine, il nostro servizio vi permetterà anche di non dimenticare di avere un gateway di pagamento collegato. Per chi non lo sapesse questi permettono di ricevere i pagamenti online in modo completamente sicuro da parte dei clienti. Un esempio tra tutti è quello di Paypal. Senza dimenticare che è anche possibile collegare il proprio PayPal o Stripe. In ogni caso si tratta di metodi di pagamento sicuri, che possano anche fare stare tranquilli i clienti che si rivolgono ala vostra piattaforma.
Per concludere, nel caso in cui siate interessati ad avere un supporto da questo punto di vista, non esitate a contattarci per chiedere un preventivo.
Se dici di voler diventare musicista, pittore o scrittore, la maggior parte delle persone ti guarda come fossi un illuso sognatore che non sa stare con i piedi per terra. Che si parli di canzoni, opere o libri, qualcuno sarà sempre propenso a vederli come forme di puro intrattenimento, con cui magari puoi colmare momenti di noia ma di cui sicuramente non puoi vivere.
Bisogna davvero dare ascolto a queste voci, svolgendo unicamente lavori che siano accettati e ritenuti degni di essere chiamati tali dalla società? La risposta è no, e Rebecca Foresi, studentessa del Liceo Leopardi di Macerata, ha voluto riportare l’esperienza di Cinzia Pennesi, una delle pianiste, compositrici e direttrici d’orchestra più apprezzate non solo a livello locale, ma soprattutto mondiale, a testimonianza che il successo arriva se, con sacrificio, tenacia e determinazione, decidi di trasformare una passione nella tua professione.
Direttrice d’orchestra, compositrice e pianista: quando ha capito di voler fare questo nella vita e in che modo la passione per il pianoforte è diventata un lavoro?
"Ho iniziato a studiare pianoforte a 5 anni e nonostante all’epoca non avessi idea che questa sarebbe diventata la mia professione, i miei hanno subito colto l’importanza dei valori che veicola lo studio di uno strumento e hanno scelto, sia per me sia per i miei fratelli, un impegno e un’occupazione sana per il nostro tempo libero. Ho subito affrontato questo studio con rigore, impegno e costanza e ciò ha comportato molta fatica, perché conciliare pianoforte e scuola è stato ed è un impegno gravoso.
Intorno ai 16/17 anni ho iniziato a pensare che questo potesse diventare una professione ed ho approfondito sia l’aspetto compositivo sia della musica d’insieme, e della direzione di coro, pratica collettiva di cui mi ero appassionata avendo fatto parte di una corale per 10 anni. Vivendo in una famiglia di musicisti, suonare insieme era abbastanza consueto e crescere con persone intorno a te che fanno la tua stessa vita è una grande fortuna. Come docente di conservatorio, noto invece che questo aspetto non è così comune come lo poteva essere per me e che avere i propri coetanei che non hanno lo stesso impegno fa amplificare le difficoltà. Frequentare il liceo musicale, ad esempio, significa avere un’ impostazione quotidiana condivisa dai compagni di classe e questo è un vantaggio poiché specie lo studio della musica classica, è un po’ inusuale tra i giovani ai quali dovremmo innanzitutto comunicare il valore di coltivare una passione.
Ho continuato e continuo a studiare quotidianamente e ciò significa anche riuscire ad appassionarsi al viaggio oltre che alla meta; avere la pazienza di raggiungere degli obiettivi a breve e lungo termine mi ha fatto essere tenace anche nei momenti più difficili. Poi è vero che la mia è una professione che si può esercitare solo se qualcuno organizza festival, concerti, eventi"
Qual è stata la sua esperienza in conservatorio?
"Vivendo a Tolentino e non avendo un conservatorio vicino casa ho studiato privatamente e sono entrata in Conservatorio all’ottavo anno, quando avevo 18 anni. Per una formazione più completa ho poi frequentato tanti master all’estero (perché si sa, il viaggio rappresenta un’esperienza che arricchisce e apre la mente, dal Grand Tour del 700), accademie di perfezionamento e, sebbene avessi la percezione di andare nella strada giusta, da molto adulta, ho sempre seguito la via di quelli che ho chiamato “bagni d’umiltà”.
Vivendo, infatti, in provincia si ha una percezione che spesso non corrisponde alla realtà, perché ti confronti sempre con lo stesso ambiente e, se hai successo, rischi di pensare che quello sia il massimo a cui puoi ambire. Ci tengo a sottolineare che la mia concezione di successo è la riuscita ottima di un obiettivo che ti sei prefissato e non solo l’approvazione ai tempi dei social. Ad esempio nel corso della mia carriera, ho fatto cose che mi hanno dato molta visibilità e sono state percepite dalla gente come “il raggiungimento massimo di successo”, nonostante a livello di impegno siano molto meno faticose rispetto alla direzione di un’orchestra, come quella di San Pietroburgo o New York".
Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi registi e artisti, tra cui suo fratello violinista e sua sorella violista. Dal punto di vista della crescita professionale, quanto è stato importante collaborare con loro?
"È ovvio che l’empatia che si prova con i propri fratelli non si potrà mai raggiungere con nessun altro, perché è tutto un discorso di gestualità e comprensione dell’indicibile. D’altro canto, reputo che la cosa migliore sia non rimanere in famiglia, non solo per avere una visione più ampia possibile, ma soprattutto per non ricevere troppi applausi, che noi musicisti dobbiamo imparare ad accogliere con autocritica e consapevolezza. Non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori per aver sempre sostenuto con orgoglio me e i miei fratelli, evitando però di esibirci come dei trofei. Hanno fatto in modo che avessimo una casa idonea dove poter trovare lo spazio mentale necessario per concentrarsi, purtroppo assente nelle giornate dei ragazzi di oggi, sollecitati costantemente e impegnati in mille attività".
Nel 2017 e nel 2018 ha collaborato con Musicultura – Arena Sferisterio, uno dei momenti musicali più importanti non solo a livello locale ma anche nazionale. Quale pensa sia la cifra che contraddistingue questo evento?
"Oltre ad essere un progetto che aiuta nuovi talenti ad emergere, Musicultura mi ha sicuramente dato l’opportunità di portare un’orchestra classica a collaborare con artisti di altissimo livello, ottenendo una visibilità che di norma la classica non ha. Nel 2018, poi, allo Sferisterio io e il mio coro abbiamo preso parte al bellissimo progetto “Pink Floyd Legend”. Trovo spocchioso lo snobismo che c’è a volte nei confronti di altri generi ed è per questo che nel mio percorso ho scelto di non precludermi niente, attraversando anche il tango con il bandoneonista Hector Ulises Passarella".
Alla luce della sua volontà di non porsi limiti e spaziare all’interno dei generi musicali, qual è la sua visione della musica nella sua più ampia accezione?
"Sono convinta che la musica ci circonda e ci abbraccia dai tempi dei secoli, quindi, per me, non è riducibile solamente al suo essere colta o pop. A questo proposito, accolgo la contaminazione, purché tutto sia fatto con un criterio, un progetto, una bellezza e con professionisti sinceri che ne valutino il peso, anche effimero che sia; la musica, infatti, è anche intrattenimento e non per forza deve rimanere nella storia.
Grandi musicisti hanno fatto questo: hanno scritto sia un intrattenimento sia musiche immortali. La funzione che ha la musica non è solo quella del concerto dove ti siedi e ascolti, ma sono tante e applicabili in tutte le circostanze: lo dimostra il fatto che la prima esigenza sotto pandemia è stata quella di affacciarsi al balcone e cantare insieme, lasciandosi la solitudine alle spalle. Nel mio essere assessora alla cultura e al turismo, la prima preoccupazione è stata quella di dar vita a uno spazio in cui accompagnare le persone con la musica, qualsiasi essa sia. La musica fa parte di quello che noi dobbiamo offrire come accoglienza; quando andiamo in un luogo, cosa ci ricordiamo? Ci ricordiamo della musica. Un avvenimento importante? Lo celebriamo con una canzone, un inno! La Musica è il linguaggio dell’indicibile che ci abbraccia in ogni circostanza, che sia di accoglienza, di intrattenimento, di ascolto o di conoscenza".
Ha solcato la maggior parte dei palchi mondiali, dall’America alla Corea. C’è stata un’esibizione che più delle altre le è rimasta nel cuore?
"San Pietroburgo, Mosca, New York, Uruguay. Eppure ti posso dire che esibirmi a Matelica con il mio coro è la cosa che mi muove di più il cuore. E’ chiaro che quando torno, porto anche un po’ del mio vivere intenso in giro per il mondo.
Ad esempio, pochi giorni fa, mi sono esibita al Teatro Massimo di Palermo in onore del centenario della nascita di Franco Mannino, di cui sono stata assistente e maestro sostituto negli ultimi 2 anni della sua vita per cui è chiaro che anche quello mi riempie il cuore, ma ti posso dire che quella sensazione lì, di un coro che dirigo da 34 anni e di una città che io amo e che porto con me ogni volta che parto, è insostituibile. Del resto, è bello viaggiare quando c’è a casa qualcuno che ti aspetta".
Come ben sa, al giorno d’oggi la trap è il genere musicale che riceve il più alto numero d’ascolti tra i miei coetanei. Pensa che questa abbia un impatto totalmente negativo su di loro?
"La Musica dal vivo fa un miracolo, sempre: uscire di casa per partecipare e condividere, ci fa riconoscere, azioni cardini per la costruzione della società. La trap fa anche questo e non si può negare ma non possiamo dire che tutto della trap è buono. Come quasi tutta la musica popolare, questo genere è nato dall'esigenza di raccontare il proprio disagio o quello di qualcun altro; se lo si fa mirando non solo a fare successo ma anche e soprattutto a trasmettere determinati frammenti di vissuto intimo e collettivo, allora va bene. Dall’altra parte, è fondamentale mantenere una certa decenza, evitando di riportare volgarità, maschilismo o violenza, che vengono giustificati dagli autori con “questo è mondo”.
Nel momento in cui non percepisco quel testo come un racconto di dissenso, qualcosa non torna. Poi ci sono brani trap di cui è possibile valutarne la funzione sociale, cioè quella di aggregazione tra i ragazzi, ai quali consiglio sempre e comunque di aprire la finestra e di guardarsi attorno.
Ovviamente non colloco questo genere tra i primi di mio gusto perché c’è un’assenza di musica importante; io lavoro anche con la parola e qualora questa mi affascinasse, laddove fosse ricercata e suonasse come in tante poesie, allora mi andrebbe anche bene. Nella maggior parte dei casi mi sembrano parole buttate là.
Dobbiamo pensare che abbiano le stesse finalità provocatorie che contraddistinguevano le Avanguardie degli anni '70? Non rifiuto, quindi, questo genere perché significherebbe negare le scelte di una generazione, anche perché ricordo sempre che non ne sia esistita una che non abbia detto almeno una volta. “Ma che musica è? Ai miei tempi….”
Nel mondo digitale in continua evoluzione, la visibilità online è fondamentale per il successo di qualsiasi attività. Per la crescita di un business online e per incrementare le vendite di un'azienda, la figura del consulente SEO è una delle più richieste per raggiungere grandi risultati. I SEO Specialist, infatti, giocano un ruolo fondamentale nel garantire che un sito web sia facile da trovare dai motori di ricerca principali come Google, Yahoo, ecc. Ma chi è un SEO Specialist, di cosa si occupa e come diventarlo?
Uno specialista SEO, in primis è un professionista esperto nella pratica dell'ottimizzazione dei motori di ricerca. Ciò significa che sono esperti nell'analizzare, progettare, modificare e migliorare i siti web per massimizzare la loro visibilità sui motori di ricerca. Queste figure lavorano con una varietà di tecniche e strumenti per aumentare il traffico organico verso un sito web, per migliorare il suo posizionamento, per aumentare la sua autorità online e ottenere successo. Lo specialista SEO è quindi, colui che conosce e studia strategie e tecniche per aumentare il numero di persone che visitano un sito web e per ottenere un posizionamento di alto livello nelle pagine dei motori di ricerca principali.
Di che cosa si occupa uno specialista SEO?
Uno specialista SEO ha diverse competenze e si occupa di molte cose, che possono variare a seconda dell'azienda, delle esigenze e degli obiettivi specifici del progetto, ma di solito le principali includono:
analisi delle parole chiave: Identificare delle parole chiave efficaci per il settore e il pubblico di destinazione è un'ottima strategia per ottenere dei contenuti di qualità nel sito web;
scrivere contenuti originali: Creare dei contenuti di alta qualità, pertinenti e ottimizzati per i motori di ricerca e capaci di parlare al pubblico di destinazione;
programmare in HTML, CSS e JavaScript, per garantire una navigazione facile e veloce;
link building: creare dei collegamenti con altri siti web attraverso questi link per aumentare l'autorità del sito web agli occhi dei motori di ricerca;
community: indirizzare traffico mirato verso il sito attraverso la creazione di una Community;
social media: usare i social per diffondere i contenuti di qualità del sito web;
strategie di Marketing: sviluppare e integrare diverse strategie di Marketing dei contenuti;
analisi e monitoraggio: utilizzare gli algoritmi dei motori di ricerca per monitorare le prestazione del sito web e restare sempre aggiornati sui cambiamenti.
In genere, per raggiungere tutti questi obiettivi, il SEO Specialist collabora con altre figure come il copywriter, il social media manager, l'esperto di Google Adwords e il webmaster. In ogni caso, le competenze del SEO sono davvero tante e oltre a quelle che abbiamo già elencato, deve anche conoscere i linguaggi di programmazione, saper usare i CMS ed i loro Plugin e avere conoscenza dei tool di analisi come Google Search Console e Google Analytics.
Come diventare uno Specialista SEO?
La verità è che non esiste una formazione da specialista SEO specifica, ma ci sono tantissimi master in Digital Marketing da poter seguire. Diventare uno specialista SEO richiede un periodo di formazione, esperienza pratica e aggiornamento costante sulle ultime tendenze e tecniche SEO. Inoltre, ci sono anche alcuni corsi in presenza oppure online da poter seguire. Ma ecco quali sono alcuni passaggi essenziali per iniziare una carriera in questo campo:
Acquisire conoscenze di base: per diventare uno specialista SEO è necessario iniziare con risorse online gratuite o corsi di formazione dedicati appositamente all'ottimizzazione dei motori di ricerca per capire i concetti di base e i principi fondamentali.
Esperienza e sperimentazione: mettere in pratica le conoscenze acquisite lavorando su progetti personali o con aziende e siti web per acquisire esperienza pratica.
Continuare a formarsi: dal momento che il panorama SEO è in costante evoluzione, è importante rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e tecniche.
Certificazioni e corsi avanzati: è bene considerare la possibilità di ottenere certificazioni riconosciute nel campo dell'ottimizzazione dei motori di ricerca o partecipare a corsi avanzati per approfondire le proprie conoscenze e competenze.
Concludendo, diventare un SEO Specialist richiede impegno, conoscenze specifiche e un costante desiderio di migliorarsi sempre di più e restare al passo con le tendenze. Tuttavia, con la giusta formazione ed esperienza pratica, è semplice avviare una carriera di successo in uno dei settori più dinamici e in crescita del panorama digitale.
Fonte: Web Digital Design
Avere un’identità definita è fondamentale per qualsiasi azienda che intenda distinguersi sul mercato e rendersi riconoscibile agli occhi dei consumatori. Ma se è vero che un brand è chiamato a mantenere una coerenza di fondo in ogni parte della propria attività, è altrettanto vero che i business si trasformano nel corso del tempo e anche le aziende, per restare competitive nel mercato in cui operano, devono evolversi e aggiornarsi. Qui entra in gioco il rebranding, il processo di rivisitazione della brand identity di un’azienda. Che si tratti di un nuovo nome o logo oppure di un autentico restyling di tutti i canali in cui l’azienda risulta esposta, il rebranding ha lo scopo di di “rinfrescare” l’identità dell’azienda ed eventualmente modificarne il posizionamento sul mercato.
Perché fare rebranding
Il rebranding si pone l’obiettivo di modificare la percezione dei consumatori nei confronti dell’azienda in questione. Ci sono diverse motivazioni che possono portare aziende e organizzazioni a pianificare una strategia di rebranding. In questo senso, si può distinguere fra rebranding proattivo e retroattivo:
rebranding proattivo: l’azienda è alla ricerca di un miglioramento della brand image per svariati motivi, ad esempio perché vuole rivolgersi a nuovi target o aprirsi verso nuovi mercati. Un esempio tipico è quando un’azienda inizia a vendere un prodotto o servizio nuovo, diverso rispetto al business iniziale, e deve adattare la propria identità a questa innovazione;
rebranding reattivo: in questo caso l’azienda intende procedere al rinnovo della propria immagine in risposta a eventi specifici, che non devono essere necessariamente scandali aziendali, ma anche innovazioni da parte dei competitor che impongono un cambiamento per mantenere un vantaggio competitivo.
Un’ulteriore distinzione, individuata dagli accademici Muzellec e Lambkin, è quella fra rebranding evolutivo e rivoluzionario. Il primo è un cambiamento meno percettibile, realizzato principalmente su elementi grafici come logo, caratteri tipografici o colori del brand, il secondo è un cambiamento decisamente radicale che ha effetti importanti sul posizionamento del marchio sul mercato.
Logo e immagine aziendale
Le operazioni che possono essere messe in atto nel corso di una strategia di rebranding sono diverse, ma focalizziamoci su uno degli aspetti cruciali, che forse più degli altri può avere valore agli occhi dei consumatori: il logo. È questo, infatti, l’elemento maggiormente esposto al restyling il più delle volte. Una premessa doverosa è che il margine di azione dipende molto dal business di riferimento: ci sono dei settori di mercato tradizionali dove non si può operare un cambiamento radicale (banche, finanza ecc.), altri in cui è possibile sperimentare molto di più. I motivi per i quali si può scegliere di cambiare logo sono principalmente i seguenti:
esigenze di moda: è la casistica più comune, le aziende scelgono di rinnovare la propria immagine per essere al passo con le tendenze del momento e apparire in linea con i tempi dal punto di vista del cliente. Nel caso dei loghi, negli ultimi anni varie aziende hanno imboccato la strada di una graduale semplificazione, alla ricerca di loghi in linea con una realtà smart e d’impatto. Uno degli ultimi esempi è la storica casa cinematografica Warner Bros che nel 2023 ha presentato un nuovo logo: lo storico logo blu e giallo è stato sostituito da un corrispettivo blu e bianco, che riprende le linee essenziali del precedente rendendolo più luminoso e moderno.
brand reputation: a volte capita che un’azienda sbagli alcune mosse di marketing o di gestione e si ritrovi con un danneggiamento della propria reputazione. In questi casi, naturalmente, al cambiamento d’immagine deve accompagnarsi un cambiamento dell’azienda stessa. Per questa ragione, di solito il cambio di logo va di pari passo con il cambio di nome.
fusioni, scissioni o acquisizioni. Quando avvengono fenomeni di questo tipo fra le aziende, è inevitabile che anche l’immagine del marchio subisca un cambiamento. Nel caso di una fusione tra aziende, spesso la scelta è quella di mantenere una parte dell’immagine di entrambe, trovando una fusione armoniosa anche fra i loghi e gli altri elementi grafici.
Si capisce che la scelta di cambiare o rinnovare il logo non è una semplice questione di restyling grafico, ma può coinvolgere in maniera importante il posizionamento sul mercato di un’azienda. Ecco perché i professionisti del settore sono chiamati a unire le competenze grafiche a una strategia trasversale sulle diverse aree del marketing, come questa agenzia per realizzazione logo a Roma che realizza progetti completi di comunicazione.
Conclusioni
Alla luce di quanto detto, emerge chiaramente che il rebranding è un processo talvolta necessario, ma che deve essere valutato con cautela. Questo perché si tratta comunque di qualcosa che può confondere i consumatori, i quali non è detto che accolgano bene il cambiamento (esistono casi di aziende che sono tornate sui propri passi dopo un processo rebranding, proprio perché il cambiamento non era stato apprezzato dai clienti). Dal momento che le operazioni di rebranding comportano spesso dei costi elevati, devono essere considerate con attenzione in relazione a vantaggi e rischi.
La nostra mente, a volte, tende a non riconoscere la bellezza e a porre, invece, attenzione alle mancanze, con sguardo critico a ciò che ci circonda. Veniamo, in questo modo, appesantiti dai nostri stessi pensieri focalizzati sul problema.
Tutto ciò contribuisce ad abbassare l’energia, alimentando un senso di disagio. Così, senza nemmeno rendercene conto, veniamo inglobati velocemente in un vortice di negatività in cui il lamento ha la meglio.
Purtroppo quando ci lamentiamo creiamo tossicità intorno a noi, abbassiamo le nostre vibrazioni e di quelli che ci circondano. Il lamento crea un'emozione negativa che condiziona le nostre azioni, determinando le nostre giornate e la nostra vita.
Ad un’analisi attenta colui che cede ad un lamento sterile non fa altro che mettere l’accento sulle proprie mancanze, egli ammette la propria impotenza di fronte alla vita, entra nel ruolo della vittima vivendo un’esistenza poco felice.
Trovo più costruttivo osservare la mancanza e comprendere che forse dovremmo impegnarci di più per colmarla; in tal modo, diventiamo propositivi ed invece di lamentarci aspettando che dall'esterno ci arrivi ciò che desideriamo, cominciamo a creare noi stessi ciò che ci manca.
Così scopriamo di avere il potere di integrarci da soli senza bisogno degli altri. In tal modo ci prendiamo la nostra responsabilità e cominciamo a cambiare dall’interno e nell’istante in cui noi cambiamo, poi, per magia, tutto intorno a noi cambia.
Non siamo più in balia dei fattori esterni ma riconosciamo la nostra capacità di creare la realtà e di non farci condizionare da nessuno; così restiamo centrati sulle nostre consapevolezze che ci permettono di non essere succubi delle circostanze esterne ma di essere al contrario pro-attivi.
Se desideriamo spostare l’ago della bilancia dal lamento alla costruzione, elevando la nostra energia, la gratitudine svolge un ruolo fondamentale. È una sorta di medicina naturale, infatti possiamo trovare un grande sollievo svegliandoci la mattina con parole di gratitudine per ogni regalo ricevuto dall'universo come respirare, esser in salute, avere un tetto sotto cui vivere, poter mangiare,contemplare la natura, avere accanto le persone che amiamo.
Possiamo affrontare anche le esperienze difficili in un’ottica di riconoscenza, perché saranno necessarie per portarci un nuovo insegnamento e per poter evolvere. La gratitudine ci permette di passare da uno stato di mancanza ad una condizione di abbondanza, abbiamo l’opportunità di vedere la nostra vita in una nuova prospettiva di ricchezza in cui viene dato valore ad ogni sorriso, parola gentile o raggio di sole attraversi le nostre esistenze.
Accogliere la vita come un dono prezioso, dispensatrice di prosperità allontana dai pensieri tossici e ci permette di rimetterci in gioco con fiducia.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riferita all’utilizzo della videosorveglianza anche in ambiente lavorativo. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un lettore di Civitanova Marche che chiede: "A quale responsabilità va incontro il datore di lavoro che installa la videosorveglianza nel proprio ambiente lavorativo senza alcuna preventiva autorizzazione?"
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una pratica sempre più utilizzata dai datori di lavoro, ma in alcuni casi senza le dovute accortezze. Difatti, l’articolo 4 della L. n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) prevede nello specifico quanto segue:
1. È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori
2. Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti
Pertanto, la videosorveglianza nell’ambito dei luoghi di lavoro e più in generale l’utilizzo di strumenti dai quali consegua la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei prestatori di lavoro, può avvenire unicamente per esigenze di carattere organizzativo, produttivo, relativo alla sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.
All’installazione può procedersi solo previo accordo collettivo stipulato con la rappresentanza sindacale unitaria o aziendale ovvero dopo aver richiesto l’autorizzazione all’Ispettorato del lavoro, in difetto del quale scatteranno possibili sanzioni penali.
A tal proposito, l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza di legittimità riguardo tale fattispecie incriminatrice è integrata anche quando, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali e di provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa, la stessa sia stata preventivamente autorizzata per iscritto da tutti i dipendenti.
Infatti, il consenso del lavoratore all’installazione di un sistema di videosorveglianza, anche in forma scritta non vale a scriminare la condotta del datore di lavoro che abbia installato tale impianto in violazione delle prescrizioni dettate dalla normativa di riferimento.
Per tali ragioni in risposta al nostro lettore è corretto affermare che: "L’installazione di apparecchiature, dalle quali derivi anche la possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori, deve sempre essere preceduta da una forma di accordo tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, con la conseguenza che se manca tale accordo il datore di lavoro deve far precedere l’installazione dalla richiesta di un provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa senza il quale andrà incontro alla relativa sanzione penale" (Cass., Sez. III Penale, sentenza n. 1733/20).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"Sono rammaricata perché nel 2024, in una società all'avanguardia, sono ancora troppo presenti barriere architettoniche che comportano disagi non indifferenti nella vita di tutti i giorni". A segnalarlo è una cittadina di Civitanova Marche, Chiara Cozzi, residente in via IV Marine.
"Ho il privilegio di abitare fronte mare - spiega la lettrice in una lettera inviata alla nostra redazione -, ma la rampa di scale sita in Via Cristoforo Colombo, all'altezza dell'ingresso dello stabilimento balneare 'Santina', rende impossibile l'accesso con il passeggino e la mia bambina".
"Mi viene da pensare anche a chi è disabile ed è su una carrozzina, della serie oltre il danno anche la beffa. Qualche giorno fa ho mandato una pec al comune di Civitanova Marche per segnalare il fatto, ma non ho ricevuto alcuna risposta", conclude la cittadina.
Civitanova si prepara ad ospitare domenica 9 giugno la storica fiera del mare che, come tradizione, si svolge ogni anno la seconda domenica del mese di giugno, dalle ore 8:00 alle 20:00, sul lungomare Sergio Piermanni.
Sono circa 110 le bancarelle di abbigliamento, calzature, bigiotteria, casalinghi, prodotti alimentari che esporranno i propri prodotti all'interno degli stand che dovranno rispettare la recente disposizione studiata dal settore commercio del comune di Civitanova Marche per garantire ad operatori e pubblico un'occupazione dell'area più sicura ed efficiente.
Per l’occasione scatteranno alcune modifiche alla viabilità, con chiusura di entrambe le corsie del litorale sud dalle ore 5 alle ore 24 nel tratto tra l’intersezione con via Santorre di Santarosa e l’intersezione con via Bainsizza, comprese le aree di parcheggio.
Il traffico proveniente dal lungomare Piermanni - corsia est verrà deviato in Via Bainsizza e il traffico proveniente da Via Matteotti con direzione Lungomare Sergio Piermanni verrà deviato in Via Trento, sulla base dell’ordinanza pubblicata. L'organizzazione della fiera è curata dalla "Civitanova eventi sas".
Come ben sappiamo, la tecnologia ha fatto passi da gigante in praticamente qualsiasi ambito della vita quotidiana (e non). Siamo ormai abituati a vedere film e serie tv in streaming in una delle decine di piattaforme che tutti conoscono, a trascorrere tempo online sui siti che vanno da quelli dei giochi, dai browsergame fino alle slot machine per arrivare alle piattaforme di gioco come Steam o UbiPlay, o, semplicemente, a leggere degli articoli informativi sui portali tematici, tra le altre cose. La tecnologia, insomma, ha cambiato profondamente (ormai da anni) il modo in cui ci informiamo, giochiamo e trascorriamo il tempo. Nel medesimo momento, la tecnologia ha fatto passi enormi anche nella sua stessa applicazione a livello medico.
Sono infatti tantissimi gli strumenti che hanno aiutato – e continuano ad aiutare – medici e chirurghi durante esami e visite, così come nel corso delle operazioni. Questi miglioramenti sembrano essere soltanto all’inizio, per un futuro particolarmente roseo in cui le componenti meccaniche certamente saranno di maggiore aiuto per il benessere di un paziente. Ecco dunque alcuni esempi di innovazioni tecnologiche in campo medico-chirurgico.
Chirurgia robotica
Uno degli sviluppi più significativi è rappresentato dalla chirurgia robotica, con l’avvento di sistemi che consentono ai chirurghi di eseguire operazioni complesse con grande precisione. Tali strumenti sono dotati di bracci meccanici controllati attraverso una console, per affondare movimenti più precisi rispetto alla mano umana.
Chirurgia minimamente invasiva
Un altro grosso passo in avanti grazie alla tecnologia. Tecniche come laparoscopia ed endoscopia infatti permettono al chirurgo di operare con incisioni molto più piccole utilizzando, peraltro, anche coltelli al plasma e dispositivi di sutura laparoscopica per impedire maggiori danni ai tessuti, accelerando il processo post-operatorio.
Realtà aumentata
Anche l’AR e la VR stanno trovando applicazioni molto ampie nel campo della chirurgia. Alcune piattaforme, infatti, permettono di sovrapporre immagini 3D agli organi del paziente migliorando l’accuratezza e la precisione durante un intervento chirurgico. A proposito di 3D, anche questa tipologia di stampante sta entrando prepotentemente nell’applicazione medica. Le stampanti 3D infatti possono creare modelli tridimensionali di organi, per aiutare le scansioni e pianificare gli interventi più complessi, così come anche per la creazione di protesi su misura.
Intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale svolgerà un ruolo sempre più cruciale in questo campo, con algoritmi di apprendimento automatico che analizzeranno dati per assistere i medici nella diagnosi e nella pianificazione degli interventi, dando informazioni e raccomandazioni basate su evidenze scientifiche per migliorare anche la precisione diagnostica.
Laser
Un altro grande utilizzo in campo chirurgico è quello del laser, con i medici che li stanno utilizzando sempre di più vista la loro enorme utilità e anche la loro precisione. I laser infatti possono essere di varia tipologia e, tra le altre cose, aiutano a correggere difetti visivi o a trattare lesione cutanee con estrema e assoluta precisione.
La navigazione chirurgica
Uno degli aspetti più intriganti nell’ambito della tecnologia abbinata alla chirurgia è sicuramente quello dei sistemi simili ai GPS, cioè dei veri e propri sistemi di navigazione chirurgica per il corpo umano. Questa tecnica prevede l’utilizzo di sistemi che guidino i chirurghi durante gli interventi e risultano particolarmente utili soprattutto nell’ambito della neurochirurgia o dell’ortopedia.
Nanotecnologia
Anche la nanotecnologia sta iniziando a trovare applicazioni molto intense nel campo medico. Infatti i nanorobot possono essere utilizzati, per esempio, per trasportare farmaci direttamente a livello cellulare, riducendo quindi i potenziali effetti collaterali di essi e aumentando, al contempo, l’efficacia di ogni trattamento. Inoltre, alcuni materiali nanostrutturati vengono utilizzati per creare diverse tipologie di suture e impianti che agiscono in maniera più rapida nel processo di cicatrizzazione e guarigione.
La tecnologia, insomma, sta trasformando la chirurgia e continuerà a farlo sempre più, in modi che oggettivamente venivano considerati quasi impensabili. Nel corso degli anni, quindi, l’aspettativa è quella di una chirurgia sempre più sicura e con un abbattimento dei rischi particolarmente evidente.
La fine dell’anno scolastico è il momento di ringraziare le maestre per il loro immenso lavoro svolto durante tutto l’anno. La maestra infatti è molto di più di una semplice insegnante, è colei che si prende cura dei bambini per molte ore al giorno, li educa al rispetto, all’amore e all’amicizia, nasce un rapporto speciale che resterà nel cuore degli alunni per sempre.
Per i bambini, invece, la fine dell’anno scolastico, soprattutto nel passaggio dalle elementari alle medie è un momento molto delicato perché si ritrovano a dover abbandonare i luoghi e le persone care e fare un passo in avanti.
In questa situazione è bello che le maestre ricevano un regalo ma anche per i bambini è piacevole ricevere un ricordino da tenere con sé negli anni, per ricordagli gli istanti di felicità e spensieratezza vissuti con i compagni e le maestre.
Quando si sceglie un regalo per la fine della scuola, è importante considerare i gusti e le preferenze della persona che lo riceverà. Un regalo pensato con cura non solo mostra gratitudine, ma crea anche un legame emotivo duraturo.
Vediamo di seguito idee regalo per le maestre e per i bambini, partiamo con le prime.
Regali per le maestre
Tazza personalizzata. Una tazza con un messaggio affettuoso o con il nome della maestra è un regalo semplice ma sempre apprezzato. Ogni volta che berrà il suo tè o caffè, ricorderà con piacere i suoi alunni.
Agenda o Planner. Un’agenda elegante o un planner per organizzare l’anno scolastico successivo è un regalo utile e pratico. È possibile scegliere modelli personalizzati con il nome della maestra o con motivi decorativi particolari.
Gioielli. Un braccialetto o una collana con un ciondolo personalizzato, magari con il simbolo di un bambino è un regalo significativo e affettuoso che una maestra potrà indossare con orgoglio. Se cercate una gioielleria online affidabile GioiaPura fa al caso vostro con tantissime offerte e gioielli, accessori e occhiali da sole per ogni esigenza.
Cancelleria. La cancelleria nelle scuole non basta mai, penne, matite colorate, blocchi per appunti e altri articoli possono essere un regalo molto gradito, che fa capire alle maestre che sono stati interpretati i bisogni delle classi.
Buono regalo per una libreria. Le maestre apprezzano sempre nuove letture e materiali didattici. Un buono regalo per una libreria permette loro di scegliere ciò che più desiderano, sia per uso personale che professionale.
Regali per alunni
Libri. Un libro adatto all’età del bambino è sempre un’ottima scelta. Può essere un romanzo, un libro di avventure o una raccolta di racconti.
Giochi educativi. Puzzle, kit scientifici, giochi di costruzione e altri giochi stimolano la curiosità e l’ingegno dei bambini. Sono regali che combinano divertimento e apprendimento.
Kit per il disegno e la pittura. Colori, pastelli, acquerelli, pennelli e album da disegno sono perfetti per i bambini che amano esprimere la loro creatività attraverso l’arte. Un kit completo può ispirare nuove creazioni artistiche.
Set per il giardinaggio. Un piccolo set per il giardinaggio, con vasi, semi e attrezzi, può avvicinare i bambini alla natura e insegnare loro la cura delle piante. Vedere crescere i propri semi può essere un’esperienza educativa e gratificante.
Borse e zaini personalizzati. Una borsa o uno zainetto personalizzato con il nome o un disegno speciale è un regalo utile e unico. Può essere utilizzato per la scuola o per il tempo libero.
Puzzle e giochi di logica. Questi giochi stimolano il pensiero critico e la risoluzione dei problemi. Un puzzle con una bella immagine o un gioco di logica divertente può intrattenere i bambini e aiutarli a sviluppare abilità cognitive.