Gli scarichi omologati per Yamaha R7, ancorché di tipologia aftermarket, sono risorse molto utili per cambiare l’aspetto e la voce del gioiellino della casa giapponese. Non è un caso che l’installazione di un nuovo scarico sia tra le attività più frequenti dagli amanti delle due ruote: incide su molti parametri, costa il giusto, impone una spesa sostenibile.
Ne parliamo qui. Presenteremo gli effetti dell’installazione di un nuovo scarico sulla moto, forniremo consigli per scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze, indicheremo dove acquistare uno scarico omologato per la Yamaha R7 capace di esprimere qualità e affidabilità.
Perché installare un nuovo scarico per la Yamaha R7
La Yamaha R7 è una moto pensata per la circolazione urbana ed extraurbana ma dall’anima profondamente sportiva. Il suo design ricorda quello delle moto da corsa e lo stesso si può dire delle prestazioni, che sono nettamente superiore alla media. Dunque, beneficia dell’installazione di componenti che potenziano questo aspetto, che evidenziano le peculiarità della moto, che riducono la distanza rispetto ai modelli da racing.
Componenti come gli scarichi aftermarket, per l’appunto. Gli scarichi aftermarket non sono originali ma non per questo esprimono una qualità inferiore. Anzi, la loro peculiare conformazione interna e l’impiego di materiali avveniristici consentono una velocizzazione dei fumi, a cui corrisponde un’ottimizzazione totale del consumo di carburante. In tal modo, si apprezzano effetti sotto tanti punti di vista: prestazioni, sound, esperienza di guida. Le prestazioni aumentano, il sound si fa più rumoroso e aggressivo, l’esperienza si fa più comoda (in virtù della riduzione del peso).
Ovviamente, abbiate cura di acquistare solo scarichi omologati per la vostra Yamaha R7. L’omologazione è necessaria per viaggiare su strada e impone limitazioni circa l’inquinamento acustico e atmosferico. Niente che possa inficiare la qualità dell’esperienza di guida.
Come scegliere lo scarico
La domanda di scarichi aftermarket è cresciuta negli ultimi anni. A questa domanda è corrisposta un aumento dell’offerta, che a sua volta si è tradotta nell’immissione nel mercato di una infinità di modelli. Risultato: è sempre più difficile scegliere, è sempre più facile cadere preda dell’imbarazzo della scelta.
Il primo consiglio, quando ci si approccia a questo mondo, è di passare in rassegna le proprie esigenze, capire il reale motivo che si cela dietro l’acquisto. Alcuni, alla prova dei fatti, puntano all’estetica, altri al sound, altri alla potenza. Saperlo è fondamentale, giacché, oggi come oggi, gli scarichi sono ben specializzati.
Per il resto, è bene analizzare alcuni parametri, i quali rivelano la capacità del modello di soddisfare questa o quella esigenze. Per esempio, si dovrebbe guardare ai materiali: l’acciaio garantisce potenza ma non durata, e assicura un sound roboante; la fibra di carbonio spicca per leggerezza e per un suono più vibrante e così via.
Infine, è sempre bene verificare la presenza dell’omologazione. Delle volte, i riferimenti sono incisi direttamente sullo scarico ma in ogni caso dovrebbero essere contenuti nei documenti trasmessi in concomitanza dell’acquisto. Chiedere esplicitamente informazioni al venditore, tuttavia, rimane un’ottima idea.
Dove acquistare scarichi omologati per Yamaha R7
Il consiglio più efficace è però un altro: scegliere con cura il rivenditore. In particolare, dovreste puntare i fari sui negozi che:
- Assicurano un’offerta non solo di qualità, ma anche ampia. In tal modo, massimizzerete le probabilità di trovare esattamente ciò che state cercando.
- Garantiscono un’esperienza d’uso comoda, che si pone dalla parte del cliente e non lascia spazio alle ambiguità.
- Erogano un servizio di assistenza completo, che fornisce un aiuto concreto in fase di valutazione.
A rispondere a questo identikit è soprattutto Roadsitalia. Si tratta di un rivenditore che però è anche un produttore. Esatto, produce in autonomia gli scarichi. Per giunta, conferendo ad esso una qualità sopraffina, valorizzata dall’attenzione al dettaglio tipica delle produzioni artigianali. L’offerta è comunque ampia, sicché si trovano molti modelli compatibili, molti scarichi omologati per Yamaha R7.
Sullo sfondo, uno staff pronto ad aiutare l’utente, ad accompagnarlo nella fase della scelta, a fornire un servizio che va oltre l’assistenza e sfocia nella consulenza vera e propria.
Cento chilometri di vero enduro tra le colline di Castelraimondo, Sefro, Pioraco e Camerino per circa 200 piloti che domenica scorsa (13 ottobre) hanno partecipato alla decima edizione della Motocavalcata Long Raid, manifestazione non competitiva organizzata dal Moto Club di Castelraimondo con il patrocinio del Comune.
I partecipanti sono partiti domenica mattina da piazza Dante e hanno percorso il 90% del tracciato in fuoristrada, con anche un punto ristoro fissato all’ex crossodromo del monte Gemmo. Terminata la manifestazione i piloti hanno gustato un ottimo pranzo presso il ristorante "La torre del buongustaio" in località Torre del Parco.
"Ringrazio il Moto Club di Castelraimondo guidato dal presidente Enrico Marinelli per il successo di questa splendida decima edizione della Motocavalcata che si conferma un evento molto apprezzato e partecipato - ha commentato l’assessore allo Sport Edoardo Bisbocci - al di là del valore sportivo della manifestazione, mi preme sottolineare anche come questa iniziativa sia un ottimo modo per far scoprire le nostre meravigliose colline a centinaia di piloti provenienti da tutta Italia".
Partono lunedì 21 ottobre i lavori per completare l'asfaltatura di Corso Garibaldi, nel tratto compreso tra via Carnia e via Aldo Moro. "Dopo aver terminato con notevole anticipo i lavori nel primo tratto - spiega il sindaco Fabrizio Ciarapica – ultimiamo l’asfaltatura di tutto Corso Garibaldi. Successivamente partiranno i lavori nel restante tratto di Viale Vittorio Veneto. Due opere di riqualificazione importanti per un costo complessivo di 790 mila euro".
L’intervento, la cui ultimazione è prevista entro il 19 novembre, sarà suddiviso in due stralci per ridurre al massimo i disagi alla circolazione. Il primo prevede, sin da lunedì, la chiusura al traffico dall'intersezione con via Carnia sino all'incrocio con via Zavatti. In tale periodo il traffico proveniente da Corso Garibaldi sarà convogliato in direzione sud seguendo il seguente tragitto: Corso Garibaldi, via Carnia/via Nelson Mandela, via Zavatti e Corso Garibaldi.
Successivamente, in base all'avanzamento dei lavori verrà chiuso anche l'ulteriore tratto di Corso Garibaldi, da via Zavatti a via Aldo Moro. Durante tale periodo, verrà consentito l'attraversamento di Corso Garibaldi per le auto che provengono da via Zavatti. Per recarsi all'uscita sud della città, invece, il percorso alternativo sarà il seguente: Corso Garibaldi, Via Carnia o via Nelson Mandela, Via Zavatti, Via Marinetti, Via Aldo Moro.
Modifiche alla viabilità anche per le strade perpendicolari che confluiscono su Corso Garibaldi: per quanto riguarda via Zavatti verrà consentito l'attraversamento, in via Pasubio sarà interdetto il transito veicolare a partire dall'intersezione con Viale Vittorio Veneto, eccetto residenti.
Durante i lavori sarà vietata la sosta ambo i lati H24 lungo tutto il tratto oggetto di intervento, in base all'avanzamento dei lavori. La ditta appaltatrice è la ditta "Marche Asfalti s.r.l." di Morrovalle.
È nata Àlima (Associazione liberi movimenti artistici). Otto ragazze, amiche ed ex allieve della maestra Alina Bianchi, hanno dato vita a una nuova realtà con l’obiettivo di portare avanti le arti performative, a partire dalla danza e dal teatro. Non solo corsi con docenti qualificati. Ma anche spettacoli, mostre, workshop, collaborazioni di eventi, volti alla diffusione della bellezza.
Katia Donati (presidente), Agnese Pantaleone (vicepresidente), Rachele Bitocchi, Olimpia Bitocchi, Veronica Paccaloni, Virginia Ruggeri, Greta Borgognoni e Giulia Moretti, che facevano parte del gruppo stabile di danza “Il Gabbiano” della Fondazione Culturale Diffusione Danza di Recanati, hanno deciso di recuperare un luogo del cuore per tutta la cittadinanza: uno spazio all’interno del chiostro di Sant’Agostino, sede storica della scuola della maestra Bianchi. Chiuso da oltre un anno. Da quando l’insegnante purtroppo è venuta a mancare. Un posto che nell’ultimo secolo è stato anche circolo ricreativo e casa per associazioni. E che da sabato 19 ottobre tornerà a splendere e spalancare le sue porte grazie ad Àlima. Nel giorno dell’Open day, dalle 16.30, sarà nuovamente aperto al pubblico.
“Sarà occasione di incontro e presentazione del nostro amato progetto – spiega il direttivo, composto dalle otto socie -. Si potranno sperimentare di persona le attività proposte dalla nostra associazione e conoscere i maestri”. Per il corso di teatro (bambini, ragazzi e adulti) il docente è Rodolfo Salustri, mentre per le lezioni di tango (ugualmente a tutti i livelli) la maestra è Maria Paola Svampa.
“Il nostro progetto pone le sue radici nel recupero dello storico locale della Fondazione Culturale Diffusione Danza, della sua anima – continua il direttivo -. Vogliamo dare un risvolto contemporaneo alla storia che la maestra Alina Bianchi ha scritto in ben 56 anni di attività della Fondazione. Noi tutte siamo state sue allieve. Vogliamo dare una nuova veste a quanto di più prezioso ci ha trasmesso: la passione per l’arte e la cultura, che oggi ci spingono ad affrontare questa nuova avventura. Lo dobbiamo a lei”.
Nel 2010 la Bianchi aveva ricevuto un prestigioso riconoscimento, era stata nominata membro del Cid, il Consiglio internazionale della danza dell’Unesco. Nel 2016 era stata insignita come “cittadina benemerita” per la sua “attività di direttrice artistica, coreografa e insegnante della Fondazione Culturale Diffusione Danza, prima artefice e ispiratrice di una scuola di danza a Recanati”.
“Àlima è un’associazione di promozione sociale che desidera essere attiva sia a livello formativo che performativo – concludono le promotrici -, uno spazio di creazione, innovazione, e memoria, che nasce dall'esigenza di continuare a perseguire ciò che ci è stato insegnato. Ciò per cui vale la pena vivere, e ciò per cui, dopo un po' di tempo trascorso in apnea e in balìa delle onde, stiamo riemergendo”. Non a caso Àlima in arabo significa “sapiente” e in africano “figlia”. Un nome che porta con sé un senso di saggezza, intelligenza, conoscenza. E anima.
Per dotare la cucina dei migliori elettrodomestici che semplificano la vita, occorre scegliere tra un frullatore, una centrifuga, uno spremiagrumi o un estrattore. È proprio quest'ultimo a rappresentare la scelta migliore grazie ai suoi numerosi pregi.
Che cos’è un estrattore di succo
L'estrattore di succo è un piccolo ma potente elettrodomestico molto simile a un mini frullatore molto comodo per realizzare ottimi centrifugati di frutta e verdura. Ne ricava una benefica e deliziosa spremuta tramite una tecnologia innovativa all'avanguardia. Grazie alla tecnica di estrazione a freddo, una vite infinita spinge lentamente gli alimenti inseriti verso il filtro fino a spremere il prezioso succo senza stracciare o sminuzzare gli ortaggi. Durante il processo non si genera calore che a molti sembrerebbe un’innocua conseguenza, ma è da evitare perché deteriora le proprietà nutrizionali di frutta di stagione, verdura, erbe aromatiche, semi, fiori edibili, frutta secca.
I vantaggi di un estrattore di succo
È presto detto come mai convenga preferire un estrattore di succo rispetto ad altri elettrodomestici che solo all'apparenza sono simili come centrifughe, spremiagrumi o frullatori. Sono, infatti, più numerosi i benefici assicurati da un estrattore che prepara frappè, smoothie e tanto altro ancora.
- Più succo. Un estrattore produce una maggiore quantità di centrifugato rispetto ad altri dispositivi. Infatti, i test e i confronti eseguiti nel corso del tempo hanno dimostrato che l'estrattore produce fino a un 10% di succo in più rispetto alla centrifuga. Separa più liquido dalla polpa e ciò produce anche uno scarto minore. Sebbene più diffusi, frullatori e spremiagrumi non preparano una spremuta nutriente, puro e dissetante per tutta la famiglia al pari di un estrattore.
- Più nutrienti. Per via del particolare funzionamento di un estrattore, il contenuto in nutrienti del succo è maggiore. La concentrazione di vitamine e sali minerali aumenta se si usa un estrattore al posto di una centrifuga o di un frullatore. Evitando di surriscaldare gli ingredienti, la spremuta preparata con un estrattore è più ricca, dal sapore gustoso e dal colore brillante.
- Più facile da lavare. La maggior parte degli apparecchi in circolazione sono difficili da smontare e pulire a fondo. Invece, un estrattore di succo si smonta in un attimo solo; i pezzi che sono venuti in contatto con gli alimenti si lavano comodamente in lavastoviglie: un bel punto a favore che fa guadagnare sia in termini di tempo che di comodità.
- Più ingredienti. Infine, un apparecchio come questo processa un numero maggiore d’ingredienti rispetto ad altri elettrodomestici. Si tratta soprattutto di verdure ed erbe a foglia verde che, a causa della loro componente fibrosa, sono inadatte a una normale centrifuga o a un comune frullatore. Che dire poi delle bevande ottenute da frutta secca? Si possono preparare esclusivamente con un estrattore, ammollando il preparato che si ottiene in normalissima acqua dal rubinetto. Sostituendo dispositivi obsoleti come frullatore, spremiagrumi e centrifuga con questa nuova tecnologia, è possibile avere un delizioso latte di mandorla fatto in casa.
Sostituire i denti mancanti può rappresentare un’importante decisione per chi desidera migliorare la propria salute orale, ma il costo spesso elevato delle cure dentistiche in Europa spinge molti pazienti a cercare alternative più convenienti all’estero. L'Albania è una delle destinazioni emergenti nel campo del turismo dentale, con cliniche di alta qualità che offrono risparmi significativi. Esploriamo perché il turismo dentale in Albania è diventato così popolare tra i pazienti internazionali e come scegliere la clinica migliore per il proprio trattamento.
Perché le Cliniche Dentali Albanesi Sono Così Popolari?
Negli ultimi anni, le cliniche dentali in Albania hanno registrato un boom di richieste da parte di pazienti stranieri, in particolare dall’Italia. Questo è dovuto a una serie di fattori chiave:
✔️ Prezzi competitivi: Il costo delle cure dentali in Albania è generalmente molto inferiore rispetto all’Italia e ad altri paesi europei. Questo rende accessibili trattamenti costosi come gli impianti dentali.
✔️ Standard di qualità elevati: Le cliniche albanesi si sono dotate di tecnologie all'avanguardia e materiali di alta qualità, spesso gli stessi utilizzati nei paesi dell’Europa occidentale.
✔️ Personale altamente qualificato: I dentisti in Albania hanno una formazione internazionale e un'esperienza consolidata nel trattare pazienti stranieri, in particolare italiani, con un focus sulla sicurezza e sull’efficacia.
✔️ Facilità di viaggio: Tirana, la capitale dell’Albania, è ben collegata con molte città italiane, rendendo facile e conveniente organizzare un viaggio di turismo dentale.
Come si Confrontano le Cliniche Dentali Albanesi con quelle Italiane?
Sebbene l’Italia sia nota per il suo eccellente sistema sanitario, molti pazienti scelgono di recarsi in Albania per le cure dentistiche per due motivi principali: il prezzo e la disponibilità immediata.
In Italia, le lunghe liste d’attesa e i costi elevati per interventi complessi come gli impianti dentali possono scoraggiare i pazienti. In Albania, le cliniche offrono:
Tempi di attesa ridotti: Le cliniche albanesi sono spesso in grado di programmare interventi in tempi molto rapidi.
Risparmi significativi: I trattamenti, inclusi gli impianti dentali, possono costare fino al 70% in meno rispetto a quelli in Italia, anche considerando le spese di viaggio.
La qualità dei materiali utilizzati e la formazione del personale medico sono allineati agli standard europei, quindi i pazienti non devono temere compromessi in termini di sicurezza o efficacia.
Quali Sono i 5 Elementi che Ogni Buona Clinica Dentale Dovrebbe Avere?
Quando si sceglie una clinica dentale, ci sono alcuni elementi essenziali da cercare per garantire che la qualità del trattamento sia elevata. Ecco i 5 fattori che ogni buona clinica dovrebbe avere:
- Personale qualificato e con esperienza internazionale: Il dentista dovrebbe avere una solida formazione e una vasta esperienza nel campo specifico dell’implantologia o del trattamento di cui hai bisogno.
- Tecnologie avanzate: La presenza di attrezzature moderne come la chirurgia guidata da computer o la tomografia 3D è fondamentale per un risultato preciso e sicuro.
- Recensioni e testimonianze positive: Verifica le esperienze di altri pazienti, in particolare stranieri, per capire il livello di servizio offerto.
- Trasparenza nei costi: La clinica dovrebbe fornire un preventivo chiaro e dettagliato, con tutte le spese incluse, evitando sorprese.
- Assistenza post-trattamento: Un buon centro odontoiatrico offre un’adeguata assistenza post-operatoria, fondamentale per la guarigione e per la durata del trattamento.
Come Funziona un Viaggio di Turismo Dentale in Albania?
Il processo per organizzare un viaggio di turismo dentale in Albania è semplice e fluido. Le cliniche albanesi sono abituate a trattare pazienti internazionali, quindi offrono servizi completi che rendono l’esperienza senza stress. Ecco come funziona di solito:
Consultazione online: Molte cliniche offrono consulenze online gratuite per valutare le tue esigenze specifiche e fornirti un preventivo personalizzato.
Prenotazione del viaggio: Una volta approvato il piano di trattamento, la clinica ti aiuterà a organizzare il viaggio, fornendo suggerimenti su voli e alloggi.
Accoglienza e trattamento: Al tuo arrivo, sarai accolto dalla clinica e sottoposto ai trattamenti concordati, che spesso si completano in pochi giorni.
Turismo e recupero: Durante il periodo di recupero, avrai la possibilità di visitare le bellezze locali, combinando così le cure dentali con una piacevole vacanza.
Perché Richiedere un Preventivo Gratuito da una Clinica Dentale Albanese Conviene?
Richiedere un preventivo gratuito a una clinica dentale in Albania non comporta nessun impegno, ma ti permette di confrontare i costi e i servizi offerti. Oltre ai prezzi più bassi, molte cliniche offrono piani di trattamento su misura, personalizzati in base alle tue esigenze specifiche.
Le consulenze iniziali gratuite, sia online che di persona, ti consentono di avere un'idea chiara del trattamento proposto e del risparmio rispetto ai costi italiani, senza alcun obbligo.
5 Cose da Tenere a Mente Quando Scegli una Clinica Dentale in Albania
Quando decidi di affidarti a una clinica dentale all'estero, ci sono alcuni aspetti importanti da considerare:
- Esperienza internazionale: Assicurati che la clinica abbia esperienza nel trattare pazienti stranieri, in particolare italiani, per una comunicazione efficace.
- Materiali utilizzati: Chiedi informazioni sui materiali degli impianti o delle protesi dentali per garantirti un risultato sicuro e duraturo.
- Recensioni dei pazienti: Cerca online le recensioni e le testimonianze di altri pazienti per valutare la reputazione della clinica.
- Trasparenza dei costi: Controlla che il preventivo includa tutte le spese, comprese quelle per il post-trattamento e i farmaci necessari.
- Assistenza per il viaggio: Molte cliniche offrono pacchetti che comprendono l’assistenza per il viaggio, inclusi trasferimenti e alloggio. Verifica se la clinica offre questo tipo di supporto.
La Migliore Clinica Dentale a Tirana: Family Dental Care
Se stai cercando un dentista in Albania che offra un trattamento di alta qualità a un prezzo competitivo, Family Dental Care a Tirana è una delle migliori opzioni. Con una lunga esperienza nel trattare pazienti italiani e un team di dentisti altamente qualificati, la clinica si distingue per la sua professionalità e per l’utilizzo delle più moderne tecnologie odontoiatriche.
Family Dental Care offre soluzioni avanzate come gli impianti dentali, il trattamento "All on 4" e "All on 6", che permettono di ripristinare intere arcate dentali a prezzi accessibili, senza compromettere la qualità. Il personale multilingue e il supporto logistico completo rendono questa clinica la scelta ideale per chi vuole combinare le cure dentali con un viaggio piacevole e senza stress.
In conclusione, il turismo dentale in Albania rappresenta una soluzione conveniente per chi cerca cure dentali di alta qualità a prezzi accessibili. Richiedere un preventivo gratuito a una clinica come Family Dental Care potrebbe essere il primo passo per risparmiare sulle cure dentistiche e allo stesso tempo godere di una vacanza indimenticabile.
Le città, per essere un centro di continua attrazione per i loro abitanti e per chi decide di trasferirvici, dovrebbero essere un fulcro di cambiamenti e trasformazioni. Nel corso dei secoli, le metropoli sono state il terreno fertile su cui si sono innestate le più grandi innovazioni. Ovviamente, con lo sviluppo delle tecnologie e delle risorse, sono aumentate anche le richieste e le aspettative dei cittadini, che si aspettano di avere soluzioni sempre a portata di mano. Ed è per questo che, di seguito, ti parleremo delle risposte rapide per esigenze immediate, in uno scenario urbano sviluppato.
Le necessità dei cittadini
Le città, negli ultimi anni, hanno subito un incremento di popolazione importante. Sempre più persone decidono di spostarsi verso centri attivi e innovativi, in previsione di un futuro con maggiori possibilità di crescita, personale e professionale. Ma, questo è solo un lato della medaglia, perché dall’altra parte si deve fare i conti con traffico congestionato, inquinamento atmosferico e acustico, sicurezza spesso vacillante, servizi pubblici inefficienti e una crescente domanda di energia. Dal momento in cui queste sono solo alcune delle sfide a cui le metropoli moderne devono far fronte, occorre trovare una soluzione all’instante, purché sia una soluzione duratura, mirata a migliorare ed evolversi nel tempo. Proprio per questo, dovrebbero essere sviluppate tecnologie e soluzioni smart, che permettano di rispondere velocemente alle esigenze dei cittadini, garantendo loro una buona qualità della vita e maggiore sicurezza. A iniziare dalla cura degli spazi comuni e dal perfezionamento dei servizi pubblici, la città deve trasformarsi in un luogo in cui sia piacevole abitare e non deve essere relegata solo alla meta che si sceglie, sotto costrizione, per avere un lavoro migliore.
Ultimamente, il concetto di “smart city” ha preso sempre più piede, perché parla degli aspetti della vita urbana che vengono ottimizzati grazie alla tecnologia e alla condivisione di dati, come il monitoraggio della qualità dell’acqua o dell’aria, ma anche l’introduzione di semafori intelligenti, che sappiano gestire il traffico in tempo reale.
Le innovazioni cittadine a Milano
Milano è considerata una delle città più all’avanguardia, in Italia. Ad oggi, può essere anche definito un esempio di quello che è un centro urbano che investe nelle innovazioni. Negli ultimi anni, la città ha avviato numerosi progetti volti a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e a rispondere rapidamente alle esigenze emergenti. In tal caso, parliamo del potenziamento del trasporto pubblico, con l’introduzione di linee di tram e autobus elettrici, volti alla sostenibilità e favorevoli al benessere del pianeta. Milano, inoltre, è anche uno dei primi centri urbani ad aver abbracciato il fenomeno del bike-sharing e del car-sharing, incoraggiando l’utilizzo di mezzi alternativi e riducendo la dipendenza dai veicoli privati. Tramite una semplice applicazione, gestita da smartphone, potrai pianificare i tuoi spostamenti in maniera efficiente.
Un altro settore preso di punta dalla città di Milano, per rendere le sue strade più decorose, è la gestione dei rifiuti. Grazie all’introduzione di cassonetti smart, che comunicano il livello di riempimento in tempo reale alle autorità comunali, i percorsi di raccolta vengono ottimizzati. Ma, un altro grande servizio che può rientrare nelle innovazioni cittadine e che riguarda proprio questa città, è il servizio di sgombero rapido Milano. In una città dinamica e in costante evoluzione, la necessità di liberare rapidamente edifici o case, per dare spazio a nuovi abitanti, è fondamentale. Qui, infatti, potrai trovare squadre specializzate, che sapranno garantire interventi tempestivi ed efficaci. Tutte queste innovazioni cittadine e tutte quelle che arriveranno in seguito, sono la testimonianza di come la tecnologia e l’organizzazione possono essere messe al servizio del cittadino, ai fini di migliorare la qualità della sua vita e quella dell’intera comunità.
Domenica prossima, 20 ottobre, con ritrovo alle ore 9;30 in piazza Del Popolo, la città di San Severino Marche si tingerà di rosa in occasione della camminata di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore della ricerca contro il tumore al seno. L'iniziativa, inserita nel contesto del mese della prevenzione del tumore al seno, invita tutta la cittadinanza a partecipare a una giornata di solidarietà e impegno sociale.
L'evento, una camminata non competitiva, sarà una grande occasione per sostenere chi combatte contro la malattia, ricordando che "Il tumore va fermato, la ricerca deve andare avanti". Ogni partecipante è invitato a indossare scarpe comode e un abbigliamento a tema rosa per manifestare il proprio supporto.
Ci si potrà registrare direttamente il giorno dell’evento effettuando una donazione in loco (il kit completo, comprensivo di donazione, si potrà ritirare al costo di 24 euro). La raccolta fondi sosterrà la ricerca scientifica sui tumori femminili, con un particolare focus sulla prevenzione e sulle cure per il tumore al seno, la forma più diffusa tra le donne. Questo evento fa parte delle numerose iniziative organizzate in tutta Italia da PittaRosso Pink Parade a sostegno della Fondazione Veronesi.
Un viaggio su una Vespa 50 Special è un’esperienza unica, ma senza il giusto comfort può diventare meno piacevole, soprattutto su lunghe distanze. Per questo motivo, è fondamentale avere una sella per la Vespa 50 Special che garantisca comodità per affrontare ogni tragitto con il giusto supporto. Se state cercando una sella per la Vespa 50 Special su Zangheratti sono disponibili diversi modelli tra cui scegliere.
Caratteristiche da cercare in una sella per Vespa 50 Special
Quando si tratta di accessoriare la tua Vespa 50 Special, la sella è uno degli elementi fondamentali da considerare. Oltre a essere un punto di contatto diretto tra il guidatore e il veicolo, influisce sul comfort, sull’estetica e sulla sicurezza durante la guida.
Tra le caratteristiche da valutare in una sella per la Vespa 50 Special troviamo:
- ergonomia: una sella ergonomica sostiene correttamente il corpo, aiutando chi guida a mantenere una postura corretta e riducendo l’affaticamento anche dopo lunghe ore di utilizzo;
- resistenza: la sella deve essere in grado di affrontare diversi tipi di condizioni atmosferiche, dal sole intenso alla pioggia battente, senza deformarsi o perdere comfort. Alcune selle sono dotate di imbottitura in schiuma ad alta densità che, oltre a garantire una seduta confortevole, mantiene la forma nel tempo;
- compatibilità: come sappiamo, esistono diversi modelli di Vespa, e la sella per la Vespa 50 Special ha delle caratteristiche particolari che si adattano solo al modello in questione. Quando si sceglie, infatti, bisogna assicurarsi di controllare la compatibilità con la propria Vespa.
Investire in una sella per la Vespa 50 Special non è quindi solo una questione di estetica, ma anche una decisione pratica in grado di migliorare l’esperienza di guida.
Come una sella comoda migliora l'esperienza di guida
Come anticipato, scegliere la sella giusta non migliora solo l’estetica della Vespa, ma migliora anche l’esperienza di chi guida. Una sella adeguata fornisce maggior comfort al guidatore, ma anche più stabilità e sicurezza durante la guida.
In particolare, per chi ama i viaggi lunghi, una sella ben progettata riduce la pressione sulla schiena e sulle gambe, permettendo di godersi al meglio ogni percorso. Infatti, una corretta distribuzione del peso su una sella ergonomica riduce la pressione sui punti chiave del corpo, prevenendo fastidi e dolori.
Scegliere la sella giusta per la tua Vespa 50 Special
Come spiegato nei paragrafi precedenti, scegliere la sella giusta per la propria Vespa 50 Special è uno dei primi passaggi da fare quando si vuole rimodernare o accessoriare la propria moto. Una sella di alta qualità, infatti garantisce il giusto comfort anche dopo ore e ore di viaggio.
La sella per la Vespa 50 Special che trovi su Zangheratti, ad esempio, è un’opzione ideale per chi cerca un prodotto di alta qualità, progettato appositamente per questo modello iconico. Questa sella è realizzata con materiali resistenti all’usura e all’acqua, ideale per affrontare viaggi di lunga durata in ogni condizione meteorologica.
Consigli per la manutenzione della sella della Vespa
Per mantenere in ottime condizioni la sella della tua Vespa 50 Special è necessario non dimenticarsi di effettuare una manutenzione regolare. Una delle prime regole è pulirla con prodotti specifici per il materiale della sella, soprattutto se esposta a polvere, pioggia o altri agenti atmosferici.
Inoltre, se la Vespa viene parcheggiata spesso all’aperto, si consiglia di utilizzare una copertura protettiva per evitare che il sole diretto o la pioggia danneggino il rivestimento della sella. Oltre all’aspetto “esteriore”, se la Vespa viene utilizzata spesso, è bene fare una manutenzione alla struttura della sella. Controllare lo stato dell’imbottitura e, se necessario, rivolgersi a un professionista per un eventuale intervento di ripristino.
Infine, controllare in modo regolare i supporti e i fissaggi della sella per assicurarsi che siano in buone condizioni e ben serrati.
Ordinazione diaconale per Mattia Sagripanti, Carlos Arturo Berrio Lara e Gianmarco Paoletti in programma martedì 15 ottobre, alle ore 18, presso la Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista di Macerata. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi; concelebreranno l'arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, e il vescovo di Teramo, Lorenzo Leuzzi.
Mattia, Carlos Arturo e Gianmarco stanno compiendo i propri studi per diventare presbiteri presso il seminario diocesano missionario "Redemptoris Mater". Nato e cresciuto tra Mogliano e Corridonia, 28 anni, Mattia Sagripanti si è formato in una famiglia del cammino Neocatecumenale ed è il primo di quattro figli. È entrato nel seminario di Macerata nel 2015 così come gli altri due candidati al diaconato. Ha vissuto un periodo di missione in Oriente, tra Macao, Taiwan e Hong Kong. Dopo l'ordinazione verrà incardinato nella Diocesi di Fermo.
Carlos Arturo Berrio Lara, classe 1996, colombiano, è il primo figlio di una famiglia appartenente anch’essa al cammino Neocatecumenale: entrato in seminario nel 2015, dopo la formazione compiuta a Macerata è stato inviato in missione dapprima in Sicilia e poi in Andalusia. Sarà incardinato nella Diocesi di Macerata.
Infine, Gianmarco Paoletti compirà 29 anni il prossimo 26 ottobre: nato a Giulianova, è il secondo di sei figli; i suoi genitori hanno vissuto un cammino di fede nelle comunità Neocatecumenali nella parrocchia della Santissima Annunziata della sua città. Dopo la formazione, è stato inviato in missione in Irlanda, per poi rientrare a Macerata e concludere gli studi teologici. Verrà incardinato nella Diocesi di Teramo.
La camera da letto è il rifugio personale per eccellenza, un luogo dove rilassarsi e ricaricarsi. E al centro di questo spazio intimo, il letto non è solo un elemento funzionale, ma il vero protagonista che definisce lo stile e l'atmosfera della stanza.
Che si tratti di un design classico o di una soluzione moderna, scegliere il letto giusto significa trovare il perfetto equilibrio tra estetica e comfort. In questo articolo, esploreremo l'evoluzione del design del letto, partendo dalle linee eleganti e senza tempo del passato, fino ad arrivare alle forme minimaliste e funzionali del presente.
Ti guideremo nella scelta dei materiali e delle finiture più adatte, scoprendo insieme come trasformare la tua camera da letto in un'oasi da favola, capace di combinare bellezza, comodità e praticità. Scopriamo insieme il letto dei tuoi sogni, perfettamente integrato nel tuo stile di vita e di arredamento.
Il letto come protagonista della camera da letto
Il letto è molto più di un semplice mobile: rappresenta il cuore della camera da letto, l'elemento che cattura l'attenzione e definisce l'intero spazio. Che si opti per uno stile classico e raffinato, o per un design moderno e minimalista, il letto deve rispecchiare il proprio gusto personale e garantire un comfort ottimale.
Oggi, grazie alla vasta offerta di letti disponibili online, trovare quello perfetto è diventato ancora più semplice. Acquistare un letto su un sito web specializzato permette di accedere a una selezione infinita di modelli, materiali e finiture, senza nemmeno uscire di casa.
In pochi clic, è possibile confrontare stili e prezzi, leggere recensioni di altri acquirenti e scegliere la soluzione che meglio si adatta al proprio stile e alle proprie esigenze. Un'opzione pratica, veloce e su misura per trasformare ogni camera da letto in un'oasi di relax.
Stili classici: eleganza e tradizione nel design del letto
I letti in stile classico evocano un senso di eleganza e raffinatezza senza tempo, perfetti per chi desidera una camera da letto che trasmetta calore e tradizione. Questi design sono caratterizzati da linee armoniose, dettagli artigianali e materiali pregiati come legno massello, ferro battuto o ottone.
Tra i modelli più iconici troviamo i letti a baldacchino, con le loro strutture imponenti e romantiche, e i letti imbottiti con testiere riccamente decorate, simbolo di lusso e comfort. Scegliere un letto classico significa portare nella propria casa un pezzo di storia, capace di durare nel tempo e di integrarsi perfettamente anche con elementi di arredo più moderni.
Oltre all'estetica, i letti classici offrono una solidità e una qualità che li rendono non solo belli da vedere, ma anche estremamente confortevoli, per un riposo che abbraccia la tradizione.
Letti moderni: minimalismo e funzionalità
I letti moderni si distinguono per il loro design essenziale, caratterizzato da linee pulite e geometrie semplici. In un mondo dove lo spazio è prezioso, il minimalismo è diventato sinonimo di funzionalità e praticità. Questi letti spesso integrano soluzioni salvaspazio, come contenitori sotto la struttura o testiere multifunzionali, ideali per chi cerca un arredamento che unisca estetica e utilità.
I materiali predominanti includono legno laccato, metallo e tessuti dalle tonalità neutre, che si adattano facilmente a qualsiasi stile di arredamento contemporaneo. Il letto moderno non è solo un mobile, ma una scelta di vita: riflette l’esigenza di ordine, semplicità e innovazione.
Inoltre, acquistare un letto moderno online permette di personalizzare ulteriormente il proprio spazio, scegliendo tra una vasta gamma di opzioni che coniugano comfort e design, offrendo una camera da letto dallo stile fresco, attuale e decisamente funzionale.
Materiali e finiture: scegliere il letto perfetto per il tuo stile
La scelta dei materiali e delle finiture gioca un ruolo fondamentale nel determinare lo stile e la qualità del letto. I materiali più tradizionali, come il legno massello, donano un tocco di calore e naturalezza alla camera, ideali per chi ama gli ambienti accoglienti e rustici.
Per un effetto più moderno e sofisticato, il metallo o l'acciaio offrono un'estetica minimalista e industriale, mentre i letti imbottiti in velluto o tessuti pregiati aggiungono lusso e comfort. Anche le finiture sono essenziali: una finitura laccata lucida può donare luminosità e freschezza alla stanza, mentre il legno grezzo o spazzolato trasmette un senso di autenticità e rusticità.
La scelta del materiale giusto deve rispecchiare non solo il gusto personale, ma anche la funzionalità e la resistenza nel tempo. Grazie all'acquisto online, è possibile esplorare una vasta gamma di opzioni, adattando il letto perfetto al proprio stile di vita.
Come integrare il letto nel design della camera da letto
Integrare il letto nel design complessivo della camera da letto richiede attenzione all'equilibrio tra estetica e funzionalità. Il letto, essendo l'elemento centrale, deve armonizzarsi con il resto dell'arredamento senza dominare troppo lo spazio.
Per ottenere un effetto coeso, è fondamentale scegliere colori, materiali e forme che dialoghino con gli altri elementi della stanza, come comodini, armadi e tessuti. Ad esempio, un letto imbottito può essere abbinato a tende morbide o tappeti in tonalità complementari, mentre un letto in legno massello si integra perfettamente con mobili dallo stile naturale o rustico.
Inoltre, le dimensioni del letto devono essere proporzionate alla stanza, evitando di sovraccaricare lo spazio. Grazie alle opzioni personalizzabili e all’ampia selezione disponibile online, è possibile trovare soluzioni che non solo soddisfano i propri gusti estetici, ma che si adattano perfettamente all’atmosfera desiderata per una camera da letto accogliente e funzionale.
La Conferenza regionale ha dato il via libera al progetto di fattibilità tecnico-economica per il rifugio "Tribbio 2" di Fiastra, struttura fondamentale per l'escursionismo regionale e non solo, ubicata lungo il percorso del "Grande anello dei Sibillini", di cui è punto tappa.
"Nelle vesti di soggetto attuatore c’è l’Ufficio Speciale Ricostruzione, per un progetto di miglioramento sismico che prevede un importo totale di 1,5 milioni di euro - spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Questa importante approvazione fa il paio con quelle recenti dei progetti relativi al rifugio Colle Le Cese di Arquata del Tronto e a quello di Cupi, nel comune di Visso, a testimonianza dell'attenzione massima che stiamo riservando alla montagna così martoriata dal sisma. Ringrazio come sempre la sinergia proficua con comuni, Parco dei Sibillini, Usr e con la Regione guidata dal presidente Acquaroli".
"Il ripristino dei rifugi escursionistici di Tribbio, Colle le Cese e Cupi - afferma il Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Andrea Spaterna - consentirà di ripristinare la piena funzionalità del Grande anello dei Sibillini, di cui costituiscono punti tappa fondamentali. Ringrazio il Commissario alla ricostruzione e l’Ufficio Speciale Ricostruzione per l’impegno assunto per il ripristino dei rifugi, nella condivisa consapevolezza dell’importanza del Grande anello dei Sibillini per lo Sviluppo turistico del territorio del Parco e della montagna".
"Accogliamo con grande piacere la notizia che attendevamo da tempo. L’Ufficio Speciale Ricostruzione è il soggetto attuatore e il commissario alla ricostruzione Guido Castelli ha dimostrato ancora una volta di essere persona capace, concreta e sensibile alle esigenze della montagna - dichiara il sindaco Giancarlo Ricottini -. Il Rifugio di Tribbio è un pilastro fondamentale del grande anello dei Sibillini e non solo".
"È l'unico Rifugio che per la sua posizione strategica, fa da incrocio anche per altri 2 cammini. Tutti sappiamo che l'escursionismo, in tutte le sue sfaccettature (a piedi, in bicicletta o a cavallo), sta crescendo anche oltre le aspettative e il commissario sta cercando con queste operazioni di "cogliere l'attimo" - prosegue Ricottini -. Come tutti i bravi dirigenti ha capito che per risollevare le nostre aree, duramente colpite dal sisma 2016, è necessario saper correre con i tempi e soprattutto saper anticipare ciò che il mercato del turismo andrà a chiederci nei prossimi anni. La cosa fondamentale per salvare i nostri territori, è bloccare quel virus che si chiama spopolamento, e per bloccare un virus è necessario trovare i giusti anticorpi. Noi amministratori, con il suo supporto e quello di altri enti, dovremo essere capaci di farlo, altrimenti tutto sarà vano".
I tre piani dell’edificio, storica struttura di riferimento per chi vive la montagna marchigiana, sono rimasti gravemente danneggiati dalle scosse del 2016/2017; solo grazie alla tempestiva messa in sicurezza ne è stato impedito il crollo.
Dopo una serie di valutazioni effettuate sull’immobile, la scelta progettuale si è direzionata verso la demolizione e la successiva ricostruzione dell’intera struttura, che sarà effettuata nel rispetto della sagoma, dei materiali, della tessitura muraria e dei caratteri architettonici esistenti.
Alla base vi sarà anche la rifunzionalizzazione degli spazi interni ed esterni, con annesso abbattimento delle barriere architettoniche. L’accoglienza sarà situata nell’edificio antistante, quindi il rifugio avrà mera funzione di dormitorio, con un totale di 9 camere. All’esterno saranno predisposte delle aree di sosta per le autovetture e non solo, data la realizzazione di colonnine di ricarica per biciclette elettriche.
Fino a sabato 19 ottobre, per lavori di scavo e rifacimento della rete elettrica da parte della società municipalizzata Assem, viene istituito il senso unico di marcia in via del Glorioso, dall’intersezione con SS 361 “Septempedana”, nei pressi del civico numero 3, e fino all’intersezione con il tratto di strada che conduce all’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio”, nei pressi del civico numero 21, nel tratto in centro abitato della strada regionale 502 “di Cingoli” dal km. 42+015 al km. 42+100.
La direzione di marcia a senso unico sarà con ingresso dalla strada statale 361 verso l’ospedale e il rione del Glorioso. Lo prevede un'ordinanza della polizia locale della città di San Severino Marche con la quale viene istituito anche l’obbligo di svolta a destra per i veicoli provenienti dall’ospedale civile con direzione Glorioso e variante insieme all’obbligo di svolta a sinistra verso "Variante del Glorioso" e ospedale per i veicoli provenienti dal rione del Glorioso. Per i pedoni verrà creato un passaggio protetto in via del Glorioso dal civico numero 3 al civico numero 21 parallelamente al lato oggetto dei lavori. Il limite di velocità nel tratto suddetto verrà limitato a 30 km/h.
Bella partecipazione di turisti e visitatori in occasione della Giornata Fai d’Autunno che si è svolta domenica scorsa a San Severino Marche. Circa 300 persone hanno visitato, con entusiasmo, alcuni dei luoghi più suggestivi del patrimonio storico - artistico settempedano come il chiostro del Duomo antico di Castello al Monte, la chiesa delle Clarisse e l’Istituto delle suore convittrici del Bambin Gesù.
Le visite guidate, curate dai ragazzi dell’indirizzo Liceo Linguistico e dell’indirizzo Liceo delle Scienze Umane del Liceo Paritario Bambin Gesù, hanno offerto ai partecipanti una narrazione ricca di particolari storici e artistici, sia al mattino che nel pomeriggio.
Il percorso ha incantato i visitatori non solo per il valore culturale dei siti, ma anche per il contesto naturalistico unico, visibile dal Castello al Monte. L’evento ha raggiunto il culmine con la suggestiva illuminazione serale del chiostro, che ha trasformato il luogo in una cornice unica animata da un grandioso spettacolo di luci.
L'assessore alla Cultura e vice sindaco della Città di San Severino Marche, Vanna Bianconi, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa: “La Giornata Fai ci ha permesso di valorizzare, ancora una volta, il nostro ricco patrimonio culturale e naturale. È stato emozionante vedere così tante persone, soprattutto giovani, riscoprire le bellezze della nostra amata città. Questo dimostra quanto la nostra essa abbia veramente molto da offrire a tutti”.
L’evento ha confermato l'importanza della collaborazione tra enti locali, scuole e la Fondazione Fai per sensibilizzare i cittadini alla conservazione del patrimonio culturale italiano, sottolineando ancora una volta l’unicità e l’attrattiva dei tesori settempedani.
Il Kiwanis Club Macerata ha celebrato il passaggio di campana tra la presidente uscente, Patrizia Papetti, e il nuovo presidente, Cesare Tallè, in una serata ricca di emozioni, riconoscimenti e prospettive per il futuro. Durante il suo discorso, la presidente Papetti ha espresso grande empatia e gratitudine verso i soci, gli amici e la sua squadra operativa, ringraziando chi ha lavorato al suo fianco in un anno ricco di iniziative e successi per la comunità.
All’evento erano presenti figure di rilievo come il Dottor Mario Rosati, i rappresentanti dell’Associazione Piombini Sensini e Patrizia Stefanelli, che hanno contribuito a rendere la serata ancora più significativa.
Un momento di particolare rilievo è stato il riconoscimento della socia Barbara Trasatti, premiata dal Luogotenente Governatore Renato Galeotti per il suo impegno nel rilancio dell’immagine del club sui social media. Galeotti ha espresso soddisfazione per l’operato di Patrizia Papetti e delle altre quattro presidenti della XX Divisione, sottolineando il valore della collaborazione e dei progetti realizzati nel corso dell’anno.
Il nuovo presidente Cesare Tallè ha presentato la sua squadra, composta da molti soci di lunga data, pronta a proseguire con determinazione e passione il lavoro svolto. La serata è stata allietata dall’esibizione dei ragazzi de La Zandella di Montecassiano, che hanno regalato momenti di gioia e spensieratezza ai presenti.
Il Kiwanis Club Macerata è pronto a guardare al futuro con entusiasmo, augurando al nuovo presidente Tallè un anno ricco di prosperità e iniziative.
Nella mia analisi sulla figura del Narcisista e della sua Vittima, adotterò il maschile per la prima e il femminile per la seconda, per una convenzione puramente grammaticale, considerando che il narcisismo può manifestarsi in entrambi i generi.
La Vittima del Narcisista è una persona insicura che, durante l’infanzia, non ha ricevuto l’affetto e la protezione necessari, sviluppando così profonde fragilità.
Il Potenziale partner, desideroso di ricevere finalmente le attenzioni e l’amore mancanti nell’infanzia, viene attratto dalla recita del Narcisista, che si mostra con un atteggiamento adulatorio, gentile e solare.
Crede, così, di aver trovato finalmente la cura per le proprie ferite, diventando inconsapevolmente la vittima del suo bisogno di essere amato.
Sia la vittima che il suo carnefice portano dentro di sè profonde insicurezze, nate quando erano ancora bambini, ma hanno reagito in modi opposti e speculari.
La prima cerca qualcuno da accudire e da comprendere, il secondo tenta di controllare l’altro, instaurando una dipendenza che confermi costantemente la sua superiorità.
La vittima si contraddistingue per una forte empatia accompagnata dal desiderio di salvare l’altro, donando tutta se stessa per un ideale d’amore che, in realtà, si rivela essere solo un’illusione.
Si crea così un connubio perfetto, un incastro tossico in cui entrambi costruiscono la loro Comfort Zone, basata su un equilibrio ambiguo e confuso.
La vittima si barcamena senza alcuna consapevolezza, intrappolata nel comportamento altalenante del narcisista che alterna dolorosi abusi psicologici a momenti di apparente felicità e amore.
Questi attimi di connessione emotiva la rendono riluttante ad allontanarsi, spingendola a credere di dipendere completamente dal suo carnefice. Le manipolazioni subite l’hanno convinta di non valere e di non poter essere autonoma.
Per spezzare queste dinamiche è fondamentale confrontarsi con il mondo esterno dal quale si tende ad estraniarsi e cercare l’aiuto di un professionista che possa accompagnare in un percorso di ricomposizione della personalità frammentata.
All’inizio il cammino sarà impegnativo, ma attraverso un profondo processo di consapevolezza, si potrà aprire una nuova via e scoprire una vita libera e felice.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili al risarcimento danni, soprattutto quelli dovuti alle cadute causa le buche sempre più presenti nei marciapiedi e strade cittadine.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata, che chiede: "In caso di caduta rovinosa a terra con il proprio motorino a seguito delle buche presenti su di una strada comunale con relativi danni fisici: a quali responsabilità va incontro il Comune?".
Il caso di specie ci porta a quanto già consolidato dalla Cassazione a Sezioni Unite, da ultimo, con la sentenza 20943 del 2022 che "la responsabilità di cui all'articolo 2051 del codice civile ha carattere oggettivo, e non presunto, essendo sufficiente, per la sua configurazione, la dimostrazione da parte dell'attore del nesso di causalità tra la cosa in custodia ed il danno, mentre sul custode grava l'onere della prova liberatoria del caso fortuito, rappresentato da un fatto naturale o del danneggiato o di un terzo, connotato da imprevedibilità ed inevitabilità, dal punto di vista oggettivo e della regolarità o adeguatezza causale, senza alcuna rilevanza della diligenza o meno del custode".
La responsabilità ex art. 2051 del codice civile ha natura oggettiva e discende dall'accertamento del rapporto causale fra la cosa in custodia e il danno, salva la possibilità per il custode di fornire la prova liberatoria del caso fortuito, ossia di un elemento esterno che valga ad elidere il nesso causale e che può essere costituito da un fatto naturale e dal fatto di un terzo o della stessa vittima.
Tale essendo la struttura della responsabilità ex art. 2051 c.c., l'onere probatorio gravante sul danneggiato si sostanzia nella duplice dimostrazione dell'esistenza (ed entità) del danno e della sua derivazione causale dalla cosa, residuando, a carico del custode - come detto- l'onere di dimostrare la ricorrenza del fortuito.
Nell'ottica della previsione dell'art. 2051 c.c., tutto si gioca dunque sul piano di un accertamento di tipo causale (della derivazione del danno dalla cosa e dell'eventuale interruzione di tale nesso per effetto del fortuito), senza che rilevino altri elementi, quali il fatto che la cosa avesse o meno natura "insidiosa" o la circostanza che l'insidia fosse o meno percepibile ed evitabile da parte del danneggiato (trattandosi di elementi consentanei ad una diversa costruzione della responsabilità, condotta alla luce del paradigma dell'art. 2043 c.c.).
Al cospetto dell'art. 2051 c.c., la condotta del danneggiato può rilevare unicamente nella misura in cui valga ad integrare il caso fortuito, ossia presenti caratteri tali da sovrapporsi al modo di essere della cosa e da porsi essa stessa all'origine del danno. Al riguardo, deve pertanto ritenersi che, ove il danno consegua all'interazione fra il modo di essere della cosa in custodia e l'agire umano, non basti a escludere il nesso causale fra la cosa e il danno la condotta colposa del danneggiato, richiedendosi anche che la stessa si connoti per oggettive caratteristiche di imprevedibilità ed imprevenibilità che valgano a determinare una definitiva cesura nella serie causale riconducibile alla cosa.
Giova richiamare, al riguardo, le lucide considerazioni svolte da Cass. n. 25837 del 2017 (già recepite, fra le altre, da Cass. n. 26524 del 2020 e da Cass. n. 4035 del 2021), secondo cui "la eterogeneità tra i concetti di "negligenza della vittima" e di "imprevedibilità" della sua condotta da parte del custode ha per conseguenza che, una volta accertata una condotta negligente, distratta, imperita, imprudente, della vittima del danno da cose in custodia, ciò non basta di per sé ad escludere la responsabilità del custode.
L'esclusione della responsabilità del custode, pertanto, quando viene eccepita dal custode la colpa della vittima, esige un duplice accertamento: (a) che la vittima abbia tenuto una condotta negligente; (b) che quella condotta non fosse prevedibile.
"(...) La condotta della vittima d'un danno da cosa in custodia può dirsi imprevedibile quando sia stata eccezionale, inconsueta, mai avvenuta prima, inattesa da una persona sensata. Stabilire se una certa condotta della vittima d'un danno arrecato da cose affidate alla custodia altrui fosse prevedibile o imprevedibile è un giudizio di fatto, come tale riservato al giudice di merito: ma il giudice di merito non può astenersi dal compierlo, limitandosi a prendere in esame soltanto la natura colposa della condotta della vittima".
Nel caso specifico della caduta dal motorino in corrispondenza di una buca stradale, non può evidentemente sostenersi che la stessa sia imprevedibile (rientrando nel notorio che la sconnessione possa determinare la caduta del passante) e imprevenibile (sussistendo, di norma, la possibilità di rimuovere il dislivello o, almeno, di segnalarlo adeguatamente); deve allora ritenersi che il mero rilievo di una condotta colposa del danneggiato non sia idoneo a interrompere il nesso causale, che è manifestamente insito nel fatto stesso che la caduta sia originata dalla (prevedibile e prevenibile) interazione fra la condizione pericolosa della cosa e l'agire umano.
Pertanto in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che: "La caduta dal motorino dovuta ad una buca stradale non può essere catalogata come caso fortuito idoneo a rescindere il nesso causale tra la cosa in custodia al Comune ed il danno subito che dovrà pertanto essere risarcito dall’Ente stesso (Cass. Civ., Sez. III, sentenza n. 4051/2023)".
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Cento anni fa, Paci. Fermano d'origine, scrittore di 'Cose' maceratesi (fondamentale la Storia del Capoluogo dal 1918 ai giorni nostri scritta con Dante Cecchi e Aldo Adversi), Libero era nato l'11 ottobre 1924. Quando morì ad 89 anni, il 21 febbraio 2014, la giovane moglie Ersilia Nicolai disse di lui: "Vorrei che fosse ricordato come una persona onesta, specchiata, amante della sua città di adozione. Libero rimarrà sempre dentro di me".
Ersilia gli sopravvisse solo due mesi: morì il 22 aprile successivo. Abitavano in via Giuliozzi, non avevano avuto figli. Paci era stato per 30 anni dipendente comunale, prima della pensione nel 1988. Era stato assunto come segretario personale del sindaco Otello Perugini che aveva superato forti perplessità iniziali.
"Mi pare un po' 'mpupito" ricordava lo stesso Libero con la sua leggendaria ironia, parafrasando il 'sindaco delle fontane' che così aveva tentato di non dar seguito a quell'incarico raccomandato da un suo dirigente che a ragione adorava il talento di quel giovane fermano. Che sarebbe diventato il faro della Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti e di un esercito di studenti/studentesse alle prese con tesi di laurea di natura storico-letteraria.
Anch'io, dirigendo la redazione de 'Il Messaggero' al centro di una 'rivoluzione' culturale e professionale che avrebbe forgiato più di una generazione di giovani sottratti a destini impiegatizi per importanti carriere giornalistiche, riuscii a coinvolgere Paci tramite Michele Marconi e Gabor Bonifazi in quell'innovativo disegno editoriale. Che coniugava l'oggi (l'attualità) con lo ieri e l'altroieri (la storia).
Un lungo lavoro di cui fece parte Guido Garufi che poi grazie all'apporto di altri della sua 'scuola' poetica e no - citazione d'obbligo per Filippo Davoli ed Edilio Venanzoni - diede copiosi frutti. Tra questi 'Ma c'era Macerata' (1989) libro di successo illustrato da Magdalo Mussio che raccoglie proprio il lavoro di Paci al 'Messaggero'. Tracce importanti che ad un anno dalla morte dello scrittore, sarebbero ricomparse a cura del Gruppo 83 di Carlo Babini nella pubblicazione 'Cronache di Macerata Granne' a cura di Sandro Baldoncini e di chi scrive.
Paci negli ultimi anni aveva poi approfondito le sue ricerche storiche che andrebbero portate a giusta definitiva conclusione. Sfatando miti che fanno da cardine alla mitologia di Macerata. Affermando che non è affatto vero che la fondazione dell'Università risalga al 1290, che non è vero che la casa di Padre Matteo Ricci sorgesse laddove è stata eretta la lapide e sopratutto che il patrono non sia San Giuliano l'Ospitaliere ma San Giuliano d'Antiochia (il che in effetti spiegherebbe molte cose...).
E, Libero, lo ricordo ancora. Era l'inverno nevoso 2004/2005. Saliva lungo piaggia Floriani. Non scriveva più da qualche tempo. Lo bloccai a metà dell'erta: "Facciamo 'qualcosa' in memoria di Bruscoletta (Pietro Baldoni, popolare e valoroso fotoreporter del 'Messaggero' deceduto tragicamente qualche anno prima ndr)!". Il viso di Libero s'illumino'. Era fatta! Nacque grazie a lui, con me e Maurizio Lombardi, editore Pierino Bellesi: 'Pietro! Briscoletta & Friends nella Macerata del dopoguerra'. Attorno al loro maestro, per l'ultimo addio in questo ormai introvabile, prezioso libro, vennero per l'ultima volta gli 'apostoli' di 'Macerata Granne' (ed alcuni amici umbri).
I loro nomi: Cesare "Cisirino" Angeletti, Ugo Bellesi, Lucio Biagioni, Carlo Carelli, "Erranti maceratesi" (Ettore De Luca ed altri), Pino Ferretti, Alberto Gaudenzi, Alberto Girolami, Fabrizio Liuti, Luciano Magnalbò, Maurizio Mosca, Giancarlo Nascimbeni, Fernando Pallocchini (poi 'editore' di Libero Paci), Carlo Perugini, Gino Ranciaro, Sandro Stacchietti, Valeriano Trubbiani, Wladimiro Tulli, Anna Maria Verdenelli Tanga, Luigi Zizzari. Insieme con loro i poeti Filippo Davoli, Guido Garufi, Egidio Mariotti, Franco Migliorelli, Mario Monachesi e Marco Spaccesi.
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Richiedere un prestito personale online, infatti, oltre che comodo e generalmente molto veloce, è un processo semplice, ma richiede che vengano forniti alcuni documenti per garantire che la richiesta venga approvata e che l'istituto di credito possa valutare la solvibilità del cliente. Tra i principali documenti troviamo:
- Documento di identità valido: È fondamentale avere un documento di identità in corso di validità, che può essere una carta di identità, una patente di guida o un passaporto. Per chi preferisce, alcune piattaforme permettono l'utilizzo dell'identità digitale tramite SPID di livello 2, che velocizza il processo di riconoscimento.
- Tessera sanitaria regionale: Questa tessera, conosciuta anche come "carta dei servizi", è necessaria per identificare il richiedente e garantire che sia un cittadino residente in Italia.
- Documentazione sul reddito:
1) Per i lavoratori dipendenti: Vengono generalmente richieste le ultime due buste paga per dimostrare la stabilità economica e la capacità di rimborsare il prestito.
2) Per i lavoratori autonomi: È necessario presentare l'ultima dichiarazione dei redditi (modello unico) come prova del proprio reddito e delle attività professionali.
3) Per i pensionati: Serviranno gli ultimi due cedolini della pensione, che confermano un'entrata fissa mensile.
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