Varie

"Con il nuovo codice appalti le opere pubbliche rischiano la paralisi"

"Con il nuovo codice appalti le opere pubbliche rischiano la paralisi"

Dal primo giorno del mese è entrato parzialmente in vigore il nuovo codice dei contratti pubblici che regola la realizzazione delle opere in Italia e sarà vigente, a  pieno regime, a partire dal primo gennaio 2024.  Se sui principi quadro indicati nella parte iniziale del documento e riferiti all’ottenimento del  risultato e all’accesso al libero mercato, tutti i protagonisti della progettazione e della costruzione sembrano essere concordi, molti articoli del testo sollevano numerose critiche da parte del Consiglio nazionale degli Ingegneri.  "Si spera che il decreto correttivo che entrerà probabilmente nel mese di settembre possa rimediare ad alcuni errori presente nell'attuale testo normativo" spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona Stefano Capannelli che approva la linea fortemente critica espressa dall’ingegneria italiana in merito.  In particolare, il Cni (l’organo che riunisce tutti gli ordini italiani) denuncia una situazione estremamente pericolosa. L’attenzione viene posta sugli effetti della combinazione tra l'entrata in vigore, a partire dal primo luglio, delle nuove regole per i contratti pubblici e il preoccupante risultato del processo di qualificazione delle stazioni appaltanti.  "Su circa 26mila stazioni appaltanti - precisa Capannelli - solo 1.571 hanno avuto il via libera da parte dell’Authority. In questo modo, è probabile che le poche stazioni appaltanti qualificate siano  costretti a caricare sulle proprie spalle anche le procedure altrui. Esiste un serio rischio paralisi". Il Presidente Capannelli condivide un'ulteriore preoccupazione espressa dal Cniche rischia di coinvolgere molti ingegneri, anche del territorio marchigiano. "Non è possibile permettere - prosegue Capannelli - l'esclusione dalle procedure di affidamento di buona parte degli operatori  economici, professionisti in testa, a causa della riduzione da dieci a soli tre anni dei requisiti  professionali qualificanti. Con questa nuova regola, i professionisti oggi potrebbero essere tagliati fuori dal 90% delle procedure alle quali, col vecchio requisito dei 10 anni, hanno partecipato". 

11/07/2023 11:50
Macerata, firmato l'accordo per via Pantaleoni/Zorli: "Parte la riqualificazione"

Macerata, firmato l'accordo per via Pantaleoni/Zorli: "Parte la riqualificazione"

È stato firmato oggi nella sede del Municipio di Macerata un importante accordo tra Comune, Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Marche e i soggetti privati residenti nel complesso  situato tra via Pantaleoni e via Zorli. Si tratta di un documento che prevede, attraverso l’applicazione coordinata del Testo Unico della Ricostruzione Privata, lo sblocco di una situazione che sta tenendo lontane dalle loro abitazioni circa 150 famiglie del quartiere Pace. Le procedure per il rilascio dei decreti di concessione di contributo per gli otto edifici rimasti inagibili a causa del sisma, infatti, hanno riscontrato una serie di criticità, tra cui in particolare la necessità di individuare una soluzione per la messa in sicurezza dell'area oggetto di intervento e di risolvere le interferenze con la soprastante infrastruttura stradale. La messa in sicurezza dell’area avverrà con la realizzazione di un’importante opera di sostegno posta tra gli edifici e la strada comunale. "Siamo davanti a appuntamento decisivo, ringrazio tutte le componenti impegnate per il lavoro fatto, dall'Usr fino al commissario Castelli ed ai tecnici dell’Ufficio tecnico comunale - spiega il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -. L’arrivo all’accordo rappresenta un elemento atteso da anni, uno dei più bei segnali dell’estate, soprattutto per le tante famiglie maceratesi coinvolte. Quello di via Pantaleoni/Zorli è un cantiere importantissimo che pesa circa 43 milioni, preludio all’accelerazione della ricostruzione privata, fondamentale per riportare famiglie in casa e superare la fase che ha penalizzato tutto il territorio".  "L’accordo siglato oggi riveste una particolare importanza - spiega il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli -. Ho seguito fin dall’inizio la ricostruzione del complesso di edifici condominiali ubicati tra via Pantaleoni e via Coniugi Zorli, posso quindi confermare che questo risultato è frutto dell’ottimo lavoro svolto dall’USR, del lavoro attento prestato dal personale di supporto giuridico della Struttura Commissariale, della collaborazione del Comune e della parte privata interessata". "Sono stati sciolti nodi annosi, che avevano bloccato di fatto questa importante ricostruzione, grazie ad un eccellente lavoro di squadra. Oggi possiamo guardare con fiducia ad una fase nuova, ovvero quella rappresentata dall’operatività, dall’apertura dei cantieri, dall’inizio dei lavori, dallo sblocco di procedure complesse che sono state gestite con intelligenza e competenza da tutti gli attori", conclude Castelli. "Un intervento pubblico-privato complesso, decisivo e di riqualificazione generale che ha richiesto un lavoro importante che ha coordinato tempi e interessi molto diversi tra loro - afferma il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli -. Grazie all'impegno del commissario straordinario, dell'Usr e dell'assessore Silvano Iommi che, dal novembre 2020, sta seguendo con costante impegno il complesso evolversi del progetto di ricostruzione degli otto supercondomini, in un quadro di miglioramento della qualità abitativa e di riqualificazione urbana del popoloso quartiere della Pace".  "Siamo felici di aver contribuito a risolvere un problema così importante per la città e soprattutto per le tante famiglie rimaste fuori casa - spiega il direttore dell'Usr, Marco Trovarelli -. Ora però dobbiamo accelerare al massimo per recuperare il tempo trascorso sino ad oggi, e far sì che questi palazzi tornino presto ad essere abitati: è questo l’obiettivo principale da raggiungere, ribadisco, il prima possibile. L'Ufficio farà il massimo, siamo già al lavoro sui prossimi passi e per portare avanti speditamente la procedura".  

10/07/2023 20:00
Abbandona il proprio cane senza essere visto: arriva la condanna penale

Abbandona il proprio cane senza essere visto: arriva la condanna penale

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della tutela degli animali e nello specifico il caso in cui gli amici a quattro zampe vengano abbandonati dai propri padroni, orrenda circostanza spesso posta in essere proprio in questo periodo, in quanto a ridosso delle ferie estive. Il caso in parola ci offre la possibilità di esaminare giuridicamente tale deplorevole condotta penalmente rilevante. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: "Il proprietario di un cane abbandona l’animale ai bordi di una strada proprio prima di partire per le proprie ferie estive senza essere visto da alcuna persona che potrebbe denunciare immediatamente tale fatto alla Polizia Giudiziaria. L’animale viene poi salvato da un passante che denuncia tale ritrovamento all’Autorità Pubblica: quali le responsabilità in capo al proprietario dell’animale?". Il caso di specie ci porta ad analizzare il reato di "Abbandono di Animali", previsto e disciplinato dall’art. 727 del codice penale, secondo il quale: "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze". A tal proposito, il concetto di abbandono va ricondotto alla trascuratezza o al disinteresse verso l’animale e non invece all’incrudelimento nei suoi confronti o all’inflizione di sofferenze gratuite, atteggiamenti questi rientranti, di fatto, nel reato di “Maltrattamento di animali” previsto e punito dall’art. 544- ter del codice penale. L’abbandono, in ogni caso, non va individuato nella sola precisa volontà di abbandonare l’animale, ma nell’intento più generale di non prendersene più cura nella consapevolezza dell’incapacità dell’animale di provvedere autonomamente a se stesso. Pertanto, nel caso che ci occupa, risulta evidente l’applicazione dell’art. 727 c.p. nei confronti del proprietario del cane abbandonato, il quale, pur non essendo stato visto da alcuna persona, non ha tenuto conto della presenza del microchip addosso all’animale; per tali ragioni, sarà poi agevole per il Servizio Veterinario, poter risalire al proprietario del cane abbandonato per poi denunciarlo all’Autorità Giudiziaria per il reato di abbandono di animali. Difatti, la stessa Corte di Cassazione specifica che la nozione di abbandono di animali è da intendersi non solo come precisa volontà di abbandonare definitivamente l'animale ma anche come il non prendersene più cura, "ben consapevoli dell'incapacità dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone". Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che, "Il concetto di abbandono, come delineato dall'art. 727 c.p., implica semplicemente quella trascuratezza o disinteresse che rappresentano una delle variabili possibili in aggiunta a chi addirittura abbandona il proprio cane ai bordi di una strada circostanza questa che va a palesare ancor più la commissione del reato di abbandono di animali (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 18892/11). Nel consigliare a tutti di denunciare prontamente tali spregevoli comportamenti penalmente rilevanti, come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.   

09/07/2023 10:39
Morrovalle, inaugurato il nuovo pulmino attrezzato della cooperativa sociale "Il Talento"

Morrovalle, inaugurato il nuovo pulmino attrezzato della cooperativa sociale "Il Talento"

Una giornata di festa per "Il Talento", che ieri sera ha inaugurato il suo nuovo pulmino attrezzato, fondamentale per i trasporti e lo spostamento dei soggetti seguiti dalla cooperativa morrovallese. Si tratta della realizzazione di un progetto partito diversi mesi fa grazie all’impegno del Comune e della società benefit Pmg, che sono riusciti a convogliare le donazioni di ben 46 sponsor privati per l’acquisto del mezzo: un Fiat Ducato da nove posti, con sollevatore e la possibilità di ospitare fino a tre sedie a rotelle, utilizzabile tanto per il trasporto dei  normodotati quanto per disabili grazie allapossibilità di modificare la posizione dei sedili stessi. Un mezzo all’avanguardia e le donazioni raccolte copriranno anche manutenzioni e tagliandi per i primi quattro anni di vita. Nel tardo pomeriggio di ieri, alla sede di contrada Montigliano, la cooperativa ha chiamato a raccolta tutte le aziende e i partner che hanno collaborato alla riuscita del progetto, premiandoli con una targa ricordo. "E’ stato un cammino lungo, un progetto importante che arriva a compimento dopo un percorso in cui non sono mancate le difficoltà – ha rimarcato il sindaco Andrea Staffolani, affiancato dal vice Fabiana Scarpetta – ringrazio Pmg per la collaborazione a realizzare questo progetto, ma soprattutto ringrazio tutte le aziende che hanno contribuito. In questo momento storico non è semplice per le aziende mettersi le mani in tasca. Ma tutti loro hanno agito per il bene di questa cooperativa e quindi di questa città. Dovremmo essere orgogliosi di avere realtà che mettono a disposizione risorse per un fine importante come il sostegno al sociale". "Personalmente - conclude -, oggi è uno di quei giorni nei quali si è fieri di essere il sindaco della città: spesso nel nostro ruolo le difficoltà e i problemi fiaccano un po’ la spinta e la voglia di fare. Le giornate come questa, invece, danno la carica per fare sempre di più. Donare è importante, tutti possono farlo, ognuno a modo suo: con il tempo, con l’amore, con i soldi".

08/07/2023 11:40
Rotaract La Marca, ecco il nuovo direttivo: Lorenzo Marcaccio Bis

Rotaract La Marca, ecco il nuovo direttivo: Lorenzo Marcaccio Bis

Come da tradizione, il primo luglio il Rotaract Club La Marca ha cambiato il proprio direttivo. Il presidente Michele Dicuonzo lascia il suo posto a Lorenzo Marcaccio, pronto ad affrontare per la seconda volta questa sfida ambiziosa, dopo il mandato già svolto tra il 2020 e il 2021. Come da prassi, Dicuonzo prende parte al nuovo direttivo nelle vesti di Past President, onorando nuovamente il suo impegno nei confronti del club anche come tesoriere e responsabile dei service. Vice presidente Dario Francesco Pinna, che quest’anno sarà impegnato anche nel Direttivo del Distretto Rotaract 2090 in qualità di tesoriere. Completano il direttivo La Marca: il segretario Ludovico Genna, il prefetto Michela Cipriani, le social media manager Ludovica Sibilla ed Elena Donato (quest’ultima appena trasferitasi dal distretto 2102). Infine due consiglieri speciali per il presidente, Francesco Pio Frattaruolo e Francesco Giandomenico, pronti a sostenerlo nella gestione del club. Il Club La Marca è lieto di annunciare la conclusione del periodo di aspirantato ed il conseguente ingresso dei nuovi soci Carlotta Lolli e Giacomo Maria Millozzi. Il Rotaract accresce il senso civico dei giovani, affina la loro capacità di leadership e di comunicazione, svolge una funzione sociale e culturale nell’ambito della comunità e promuove la comprensione internazionale.  

07/07/2023 16:00
Montecassiano, la ditta Mar.Eco chiede ampliamento impianto: il comitato fa ricorso

Montecassiano, la ditta Mar.Eco chiede ampliamento impianto: il comitato fa ricorso

Una problematica ambientale scottante per i cittadini di Montecassiano è il rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale per la prosecuzione dell'attività, nell'attuale sito, della ditta Mar.Eco (ex Giustozzi Ambiente), autorizzata al recupero e al trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi.  L'azienda si trova nel centro commerciale a Piane di Potenza di Montecassiano e ha, peraltro, richiesto l'ampliamento dell'impianto. A presentare ricorso per scongiurare questa prospettiva sono stati i residenti e le ditte insediate nella zona, che nel corso degli anni sono state costrette a subire continue emissioni maleodoranti e diversi incendi, con il supporto tecnico-organizzativo del Comitato Voce Libera Montecassiano.  "A creare apprensione, in particolar modo, è la questione dell’inquinamento della falda acquifera da tetracloroetilene", sottolineano i membri comitato. "Nel ricorso è stato in particolar modo evidenziato come l’allora ditta Giustozzi Ambiente srl non abbia ad oggi ultimato le operazioni di bonifica" aggiungono. "Dovendo dar seguito a tale osservazione - si prosegue -, nella Conferenza dei Servizi del 12 maggio scorso, il responsabile tecnico della Provincia di Macerata ha relazionato quanto segue: 'Nel 2019 Arpam non convalidava i dati presentati dalla ditta relativi al monitoraggio effettuato negli anni 2017-2018-2019. Il Comune doveva ordinare alla ditta l'immediata osservanza delle prescrizioni di Arpam e precisamente: proseguire il monitoraggio per ulteriori 3 anni, al termine dei quali sarebbe stata rivalutata la prosecuzione e la frequenza dei monitoraggi; verificare l’eventuale fuoriuscita dell’inquinamento mediante la realizzazione di un ulteriore punto di controllo; rivalutare l’adeguatezza delle azioni di messa in sicurezza, sia in termini di portata di emungimento che di eventuale previsione di ulteriori punti di captazione; elaborare una carta freatimetrica sia in condizioni statiche che dinamiche".  "L'amministrazione comunale dopo quattro anni, una volta illustrata e redatta ampiamente l'inadempienza, ha dovuto convocare urgentemente per venerdì 30 giugno scorso un tavolo tecnico per definire le procedure di bonifica relative al suddetto inquinamento", concludono i membri del comitato.  

07/07/2023 15:30
Mogliano, parte il controllo del vicinato: firmato protocollo tra sindaco e prefetto

Mogliano, parte il controllo del vicinato: firmato protocollo tra sindaco e prefetto

Il prefetto di Macerata Flavio Ferdani ha firmato, oggi, con il sindaco del comune di Mogliano Cecilia Cesetti il protocollo d'intesa "Controllo del vicinato". "L’atto pattizio si basa – ha dichiarato il prefetto Ferdani - su una sinergia tra Stato, Istituzioni locali e società civile costituisce un modello di sicurezza partecipata, che coinvolge la comunità locale, affinché sia parte della gestione delle politiche sulla sicurezza".  "I cittadini infatti partecipano alla cura del territorio attraverso un'attività di osservazione delle zone vicine alle proprie abitazioni e negli spazi pubblici più prossimi, segnalando tempestivamente fatti e circostanze alle forze dell'ordine - ha sottolinea Ferdani -. Si tratta di un accordo espressione del principio di sussidiarietà finalizzato a migliorare le condizioni di vivibilità, la convivenza civile e la coesione sociale ed aumentare la percezione di sicurezza nei cittadini soprattutto per i reati di natura predatoria".  L’obiettivo del protocollo è rafforzare il controllo del territorio, attraverso l’attività delle forze dell'ordine ma anche dei cittadini. "In sede di riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica verranno definite forme di collaborazione, affinché l’attuazione del progetto sia supportata dalle forze di polizia, anche tramite momenti di informazione e formazione diretti ai coordinatori del progetto, già individuati dall'amministrazione comunale" ha concluso Ferdani.    

06/07/2023 16:22
Fondi Pnrr, no agli illeciti: firmato protocollo d'intesa tra Università di Macerata e Guardia di Finanza

Fondi Pnrr, no agli illeciti: firmato protocollo d'intesa tra Università di Macerata e Guardia di Finanza

Firmato il protocollo d’intesa per presidiare il corretto impiego delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Al tavolo, la Prefettura, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Macerata e l’Università degli Studi di Macerata. Le Fiamme Gialle maceratesi e l'Università degli Studi di Macerata hanno sottoscritto questa mattina un protocollo d’intesa, con l'obiettivo condiviso di implementare la reciproca collaborazione e garantire un presidio di legalità a tutela del corretto e puntuale impiego delle risorse rivenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il programma nazionale di riforme e investimenti discendente dal "Next Generation Eu".  L’intesa protocollare - siglata presso l’Ateneo dal Rettore dell’Università degli Studi di Macerata dal rettore John Mc Court e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, Ferdinando Falco, alla presenza del prefetto di Macerata, Flavio Ferdani – pone le basi per rafforzare ulteriormente la tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea e nazionali e per prevenire potenziali frodi o altri illeciti impieghi delle cospicue risorse destinate anche al contesto territoriale maceratese.  Il Regolamento Ue 241/2021, che ha istituito, a livello europeo, il dispositivo per la ripresa e la resilienza, prevede, infatti, che gli Stati membri, quali beneficiari di fondi, debbano adottare ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare i casi di frode, di corruzione, di conflitti di interesse e di duplicazione dei finanziamenti, lesivi degli interessi finanziari dell’Unione, anche mediante il potenziamento del proprio sistema nazionale antifrode.  Un intervento di portata epocale come il Pnrr richiede, oggi come non mai, la più stretta sinergia tra le zmministrazioni non solo centrali, ma anche territoriali e locali chiamate ad assicurare - sulla base delle rispettive competenze istituzionali - un quadro di sistematici ed efficaci controlli nell’ambito di un disegno complessivo di transizione per far crescere il Paese e condurlo verso un’economia più sostenibile, innovativa e inclusiva.  La mirata circolarità di qualificati input informativi e un canale strutturato di comunicazione tra l'Ente firmatario e la Guardia di Finanza, previsti dall’intesa odierna, rafforzano in concreto il dispositivo di prevenzione e contrasto delle eventuali irregolarità e delle potenziali condotte illecite connesse alle straordinarie misure di sostegno e finanziamento previste dal Piano.  L'accordo di collaborazione, valido fino al completamento del Pnrr e comunque non oltre il 31 dicembre 2026, prevede infatti - nello specifico - che l’Università di Macerata ponga a disposizione della Guardia di Finanza dati e informazioni circostanziati e notizie qualificate, di cui sia venuta a conoscenza quale soggetto destinatario finale, beneficiario o attuatore, ritenuti utili per la prevenzione e la repressione di illeciti nella specifica materia.  L’importante sforzo organizzativo e di gestione richiesto a tutte le amministrazioni beneficiarie di fondi e i recenti interventi normativi di semplificazione soprattutto in materia di appalti pubblici, vanno accompagnati da un’attività di vigilanza tempestiva, penetrante ed efficace.  La Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale, potrà utilizzare gli elementi così acquisiti per orientare efficacemente la propria azione verso quei soggetti e quei contesti connotati da più elevato rischio, avviando conseguenti analisi, approfondimenti e controlli.  Il comandante provinciale, ponendo l’accento sulla storica portata dell’intervento pubblico a sostegno dell’economia e dell’ammodernamento del Paese, ha sottolineato il primario impegno delle Fiamme Gialle in tale contesto.  Il Rettore dell’Università di Macerata, da parte sua, ha inteso evidenziare come l’Università abbia subito accolto positivamente la proposta di accordo formulata dalla Guardia di Finanza, nella piena consapevolezza che si tratti di uno strumento di assoluta valenza nella lotta agli illeciti. L’impegno è quello di fornire, per il tramite degli uffici di competenza, informazioni rilevanti per la repressione di eventuali irregolarità. Il Prefetto Ferdani ha precisato come l'accordo odierno – che segue l'istituzione del "presidio territoriale unitario della provincia", con un’intesa firmata con il Direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato per fornire supporto alle amministrazioni locali – costituisce un atto di cooperazione Istituzionale a tutela dei valori della legalità e mira a rafforzare il sistema di vigilanza con riguardo all’esecuzione di opere pubbliche e di servizi da realizzare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza  e il Fondo Complementare, in modo da prevenire e contrastare eventuali condotte illecite che possano ledere gli interessi economici e finanziari pubblici o sono espressione di tentativi di infiltrazione della criminalità nell’economia legale, incidendo sulla regolare  procedura di assegnazione e realizzazione dei lavori.    

06/07/2023 13:30
Morrovalle, si amplia il sistema di videosorveglianza: in arrivo cinque nuove telecamere

Morrovalle, si amplia il sistema di videosorveglianza: in arrivo cinque nuove telecamere

Continua l’impegno dell’amministrazione comunale di Morrovalle sul fronte della sicurezza. Il Comune nelle prossime settimane implementerà il sistema di videosorveglianza con altre cinque telecamere, che l’ente finanzia con fondi propri. Ne saranno posizionate due in piazza Vittorio Emanuele, una nell’area giochi di via Medaglie d’Argento, una nell’area giochi di Borgo Pintura e la quinta nei pressi della chiesa dell’Emmanuele a Trodica. Queste ultime due "sorveglieranno" due dei quattro defibrillatori che saranno posizionati anch'essi nelle prossime settimane. "Le telecamere sono uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza del territorio comunale perché agiscono a due livelli: sono fondamentali in fase di indagine per le forze dell’ordine ma sono anche dei deterrenti verso coloro che commettono reati o atti vandalici - spiega l'assessore alla sicurezza Mauro Baldassarri -, ci crediamo molto e stiamo già valutando la possibilità di installare altre sei telecamere in altre zone della città".  

05/07/2023 17:30
Macerata, i comuni fanno rete per il turismo: incontro con il commissario Guido Castelli

Macerata, i comuni fanno rete per il turismo: incontro con il commissario Guido Castelli

Si è tenuto nella Sala consiliare del comune di Macerata, alla presenza del commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, del sindaco e presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, il primo incontro rivolto agli amministratori di MaMa – Marca Maceratese relativo all’ottenimento del finanziamento di oltre due milioni e 500mila euro previsto dal Pnrr per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, ambientale e sociale del territorio. Il comune di Macerata, primo nella graduatoria regionale per il punteggio del progetto, ha partecipato al bando in qualità di ente capofila di un’aggregazione cui hanno aderito formalmente 22 comuni dell’area cratere con il progetto "MaMa Tourism Rebuild". "Il progetto del Destination management del MaMa ha un forte valore sia imprenditoriale che istituzionale - ha detto il commissario Castelli - perché esprime la forza della collaborazione tra enti pubblici e realtà private. Grazie al programma NextAppennino stiamo lavorando insieme per l’altro grande obiettivo accanto a quello della ricostruzione: riuscire anche a riparare e rilanciare il tessuto economico e sociale". "Dobbiamo offrire il Centro Italia e il cratere al mondo intero, che potrà scoprire qui una bellezza, una storia e tradizioni autentiche - ha aggiunto il commissario -. Per facilitare questo percorso vogliamo mettere a disposizione dei Comuni figure professionali ad hoc per accompagnarli nell’attuazione degli impegni progettuali. E soprattutto, grazie anche al sostegno e all'attenzione della regione, diventa strategico far comunicare il più possibile le diverse progettualità di NextAppennino allo scopo di avviare una fase di rilancio che possa durare nel tempo e creare sviluppo anche una volta che il sostegno di risorse pubbliche verrà meno". "Il finanziamento ottenuto per la promozione di 'MaMa Tourism Rebuild' prevede un’area di intervento che ricade nei 44 comuni del cratere e lo sviluppo di un progetto sinergico che mette in campo varie professionalità e che valorizza il forte attaccamento al territorio - ha detto il sindaco Parcaroli -. Un ringraziamento alla struttura commissariale per l’attenzione rivolta al rilancio del territorio della provincia di Macerata che, dopo il sisma, sta ripartendo e che necessita di fare leva, grazie alla spinta turistica, sulla propria identità e sulle proprie autenticità". L'area di intervento si estenderà materialmente ai 44 comuni facenti parte del cratere ma per ricaduta e portata dei servizi che verranno messi in campo interesserà l’intero territorio di MaMa Marca Maceratese. Hanno partecipato all’incontro circa 40 amministratori in rappresentanza di 20 comuni, salutati nell’intervento iniziale dall’assessore al turismo del comune di Macerata, Riccardo Sacchi. "Con questo progetto vogliamo rendere MaMa competitiva sul mercato turistico nazionale e internazionale - commenta Sacchi -. La forza di questo progetto, che gli ha conferito credibilità e credito rendendolo addirittura primo nella graduatoria regionale è proprio l’aggregazione dei comuni. L’unione ci consente di avere una prospettiva, una visione comune e di fare massa critica, avanzando un’offerta finalmente integrata di contenuti e servizi che abbraccia interamente il nostro meraviglioso territorio e il suo variegato patrimonio, con il primario obiettivo di implementare l’incoming turistico valorizzando al meglio le nostre bellezze". Il progetto, è stato descritto nei suoi aspetti tecnici ed economici da Gianluca Bellucci, project manager della rete di imprese selezionata per il partenariato pubblico privato che dovrà concretizzare le azioni progettuali. La rete di imprese con capofila Hibo è composta da Maggioli Cultura, Globeinside, Nextlab e Expirit. Hanno aderito anche le associazioni di categoria: Confartigianato, Confindustria, Confesercenti, Coldiretti, Cna, Unione Montana Esino Potenza Musone. Obiettivo finale sarà la costituzione di una Dms (Destination Management System) dell’intero territorio attraverso varie fasi. Dopo un’analisi preliminare del contesto, un monitoraggio dei flussi turistici e l’elaborazione di un modello di marketing, si procederà a mettere in campo un intervento di digitalizzazione grazie alla creazione di una piattaforma che possa ospitare circa 1400 strutture turistiche e offrire capacità di vendita dei prodotti svincolandosi dall’intermediazione delle piattaforme turistiche che oggi dominano il mercato. Le finalità sono: aumentare lo sviluppo del tessuto locale produttivo e creativo del turismo digitale, migliorare la diffusione e la distribuzione del prodotto turistico locale sul mercato italiano e internazionale e garantire la massima visibilità dell’offerta turistica generata dal territorio. Tra le fasi di azione ci sono anche la progettazione e la realizzazione di contenuti editoriali e redazionali di comunità, il coinvolgimento degli stakeholder del territorio e la creazione di una associazione tematica locale tra comuni che sia aperta ai privati. Il progetto, infine, prevede anche l’organizzazione di un modello di comunicazione che promuova le ricchezze del territorio con contenuti narrativi e descrittivi originali che valorizzino il patrimonio materiale e immateriale, nonché attività di promozione e di comunicazione. Nel corso dell’incontro è stato riservato uno spazio anche agli interventi degli amministratori con domande relative alla gestione sul territorio del progetto, al piano economico e alla concretizzazione delle specifiche azioni. Il prossimo incontro verrà convocato in esito alla emanazione delle linee attuative dei progetti da parte di Unioncamere.    

04/07/2023 15:20
Civitanova, nuova vita per il campo da calcio "Silvestro Contigiani": completato il restyling

Civitanova, nuova vita per il campo da calcio "Silvestro Contigiani": completato il restyling

L'amministrazione comunale di Civitanova Marche ha messo a punto l'adeguamento funzionale dell'impianto sportivo intitolato a don Silvestro Contigiani nel quartiere Risorgimento. L'intervento di riqualificazione dell’impianto sportivo è iniziato a luglio 2022, con la sostituzione del campo principale in erba naturale con un campo in erba sintetica, nuova recinzione, impianto di irrigazione e nuovo impianto di illuminazione formato da quattro torri faro con luci al led. Nuove anche le porte e le panchine, queste ultime omologate e predisposte per 16 persone. Un mese fa è arrivata la conferma del buon esito delle prove tecniche effettuate e la regolamentare omologazione da parte della Lnd (Lega nazionale dilettanti) per le categorie di gioco fino all'Eccellenza. "La struttura sportiva del quartiere Risorgimento - spiega l’assessore ai lavori pubblici Ermanno Carassai - è molto frequentata dai nostri giovani e tante sono le richieste d'uso da parte delle società sportive. Ora finalmente il campo è realizzato in erba artificiale, omologato e munito di regolare certificazione per l’attività agonistica". "Questo ulteriore intervento di riqualificazione dimostra l'attenzione di questa amministrazione per le strutture di quartiere, per lo sport e per i giovani che hanno necessità di avere luoghi a loro dedicati. I luoghi di sport non sono finalizzati solo all’attività agonistica, ma diventano centri di socialità e aggregazione per la tutta comunità", aggiunge l'assessore. I lavori sono stati effettuati dalle imprese Elisport costruzioni srl, Cav. Aldo Ilari snc e Ilari Sandro e C, Santini impianti srl, per un importo di 518.635 euro. Il progettista e direttore dei lavori è l'architetto Marcello Santini, il responsabile unico del procedimento il geometra Marco Schiavoni.  

04/07/2023 10:40
Macerata, grosso ramo si spezza al parco: intervengono i vigili del fuoco

Macerata, grosso ramo si spezza al parco: intervengono i vigili del fuoco

I vigili del fuoco del comando provinciale di Macerata sono intervenuti nel pomeriggio di oggi a Sforzacosta per rimuovere un ramo di grosse dimensioni che si era parzialmente spezzato nel parco pubblico della frazione maceratese, costituendo un concreto pericolo per le famiglie e per i residenti. La squadra di Macerata, intervenuta con l’appoggio dell’autoscala, ha provveduto a togliere il ramo e a mettere in sicurezza l'area dell’intervento. Fortunatamente non si segnalano persone coinvolte. 

03/07/2023 19:25
Maltempo, albero cade su auto in transito: si può chiedere risarcimento danni al Comune?

Maltempo, albero cade su auto in transito: si può chiedere risarcimento danni al Comune?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente gli ultimi eventi temporaleschi accorsi nella provincia di Macerata e, nello specifico, la tematica relativa alla responsabilità degli enti locali per i danni causati dalla caduta di alberi o rami, ecc, in occasione di temporali. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: "È possibile ottenere il risarcimento dei danni riportati dalla propria autovettura a seguito della caduta di un albero causata da un forte temporale?". Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione estremamente sensibile, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi il Tribunale di Cagliari, con una pronuncia che ha posto le basi all’unanime orientamento della Corte di Cassazione, secondo il quale: "È configurabile la responsabilità del Comune a norma dell’art. 2051 c.c. per il danno cagionato al privato da un bene demaniale, atteso che questo si trova nella custodia della amministrazione medesima e quindi rientra nel suo potere di amministrazione e custodia".  E ancora: "La responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, può essere esclusa solo se si provi il caso fortuito, consistente in un evento imprevedibile ed eccezionale. Non può quindi ritenersi caso fortuito interruttivo del nesso di causalità, un temporale, seppur caratterizzato da forti raffiche di vento e caduta di grandine” (Trib. Cagliari; Sent. del 06.12.1995). Difatti il richiamato art. 2051 del codice civile, prevedendo espressamente che "ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito", disciplina l’istituto della responsabilità della cosa in custodia, la quale assume carattere oggettivo, dal momento che prescinde dall’effettivo coinvolgimento del custode della cosa nell’evento lesivo provocato da quest’ultima. Si introduce, così, la questione della diretta riconducibilità del danneggiamento riportato dal veicolo, agli enti amministrativi, quali Comune, Provincia, Regione, tenuti alla sicurezza e alla manutenzione delle strade, urbane nel primo caso, extraurbane negli altri due, nonché delle relative pertinenze, come marciapiedi e alberi. Riconducibilità superabile solo con la prova dell’accadimento di un caso fortuito, inteso quale elemento estraneo alla sfera soggettiva del custode, del tutto autonomo, imprevedibile nonché di assoluta eccezionalità, tale da interrompere il nesso di causalità e risultare idoneo a rappresentare l’esclusiva causa del danno. A tal proposito, con riferimento ai danni cagionati da precipitazioni atmosferiche, la Suprema Corte più volte chiamata a pronunciarsi su tale questione, è stata chiara nell’escludere l’ipotesi di caso fortuito o della forza maggiore in presenza di fenomeni metereologici anche di particolare forza e intensità, se questi rientrano comunque, per quanto rari e sporadici, nella normale prevedibilità. Si è arrivati inoltre a stabilire con una recentissima sentenza che: "In tema di responsabilità ex art. 2051 c.c., la riconducibilità degli eventi atmosferici alla nozione di 'caso fortuito' è condizionata alla presenza dei requisiti dell'eccezionalità e dell'imprevedibilità, i quali non possono ritenersi provati neanche per il fatto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza sulla base di valutazioni operate dalla protezione civile, poiché la 'calamità naturale', che determina lo stato d'emergenza, non costituisce di per sé un evento eccezionale e imprevedibile, pur potendo essere determinata anche da eventi di tal natura, le cui caratteristiche devono essere accertate sulla base di elementi di prova concreti e specifici". (Cass. Civ.; Sez. III; Sent. n. 14861; dep. 31.05.2019). Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare la legittimità della richiesta di risarcimento avanzata nei confronti dell’Ente per i danni causati dai beni sui quali quest’ultimo svolge la propria attività custodiale, di gestione e manutenzione. Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana. (Foto di repertorio)

02/07/2023 10:00
Rotaract Macerata, nuovo direttivo: Lucia Splendiani presidente a 27 anni

Rotaract Macerata, nuovo direttivo: Lucia Splendiani presidente a 27 anni

Il primo luglio il Rotaract Club Macerata cambia il direttivo. Il presidente Tania Ripari lascia il suo posto a Lucia Splendiani, ragazza 27enne che può vantare nel suo anno di service un direttivo dinamico. Vice Presidente Andrea Serrani, socio Rotaract Storico. Due Segretari, Francesca Ferretti e Angelo Maria Tartaglia, che sono pronti per essere contattati nel caso si vogliano rapporti con il club.  La tesoreria cambia stagione, dopo essere stata nelle mani dei fratelli Piergiacomi, subentra Raffaele Trimarco. Infine il prefetto, Pierluigi Piani che con il nuovo anno si dovrà occupare di gestire i service annuali a tutto tondo in eventi inerenti

30/06/2023 19:22
"Avviati i lavori al santuario di Macereto": l'annuncio del commissario Castelli

"Avviati i lavori al santuario di Macereto": l'annuncio del commissario Castelli

Avviati i lavori di ristrutturazione degli edifici accessori al santuario di Macereto, in provincia di Macerata, fortemente lesionato dal sisma del 2016. A darne notizia sulla propria pagina Facebook è il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli. "Si tratta di un cantiere economicamente rilevante al quale, entro l'estate, se ne dovrebbe aggiungere un altro davvero importante e atteso: quello per i lavori della chiesa", riferisce il commissario. "In tanti attendono di tornare al Macereto, il cui valore è non solo di natura spirituale e culturale, ma anche turistico ed economico", conclude Castelli.

30/06/2023 17:40
Rischio sismico: qual è la situazione degli edifici in Italia?

Rischio sismico: qual è la situazione degli edifici in Italia?

L'Italia si caratterizza per un rischio sismico elevato. Inoltre, un altro aspetto da non sottovalutare, è il fatto che una percentuale piuttosto importante degli edifici ancora oggi presenti sul territorio è stata realizzata durante il boom dell’edilizia, che si è verificato in periodo compreso tra gli anni 50 e 70 del Novecento, in cui ancora non erano state fissate delle norme delle costruzioni da seguire per realizzare strutture sicure dal punto di vista sismico. Questa situazione così complessa, unitamente all'elevata densità abitativa che contraddistingue la maggior parte delle città sul suolo nazionale, delinea uno scenario ricco di criticità, che moltiplicano la possibilità che un evento sismico, anche se non di grado elevato, possa causare danni ingenti sia ai fabbricati che alle persone. Viste le condizioni in cui versano ancora oggi molti edifici sul territorio nazionale, può essere utile procedere a effettuare interventi di miglioramento sismico, così da mettere in sicurezza i fabbricati dal punto di vista strutturale, magari inserendo elementi di rinforzo o valutando altri accorgimenti tecnici. Naturalmente, per ottenere risultati ottimali è fondamentale rivolgersi ad aziende specializzate come Seriana Edilizia, vero e proprio punto di riferimento del settore, che al giorno d’oggi può vantare più di un milione e seicentomila mq migliorati dal punto di vista sismico. Visitando il sito web ufficiale della ditta, www.serianaedilizia.it, è possibile disporre di una panoramica completa dei servizi offerti, così come richiedere ulteriori informazioni compilando un pratico form. Italia: un territorio dall'elevato rischio sismico In base alle considerazioni dei geologi, gli Appennini centrali, le Prealpi e la zona carnica sono i territori più a rischio in quanto sono presenti delle placche che, con il loro movimento, possono dare origine ai terremoti. Molte aree dell'Italia che presentano rischio 1 – ovvero il grado più pericoloso – come per esempio il Friuli Venezia Giulia o l'alto Veneto, si caratterizzano per la presenza di numerosi edifici industriali costruiti prima del 2008, ovvero quando non erano ancora state fissate le nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC). Per questo motivo, considerata l'alta probabilità che si verifichino dei terremoti, è consigliabile intervenire con azioni ad hoc per migliorarne la stabilità e la resistenza alle sollecitazioni. In primo luogo, è necessario effettuare uno studio preliminare, chiamato "Analisi del rischio sismico", il quale si avvale di un indicatore che mette in relazione la capacità di resistenza della struttura alle sollecitazioni provocate da un sisma. Ecco perché talvolta terremoti di grado elevato fanno meno danni a edifici solidi dal punto di vista strutturale, rispetto a sismi molto meno potenti che interessano fabbricati costruiti prima dell’entrata in vigore delle nuove direttive antisismiche. Come intervenire per ridurre il rischio sismico di un edificio Sono numerosi gli interventi che possono essere effettuati per ridurre il rischio sismico di un edificio; tuttavia, prima di intraprenderli, è sempre necessario effettuare un'attenta analisi dello stato del fabbricato e procedere a stilare una lista esaustiva delle criticità incontrate nel corso dell'ispezione. Per migliorare la stabilità strutturale di un fabbricato industriale, per esempio, si possono creare connessioni tra travi primarie o tra elementi secondari o installare dei sistemi detti shock-transmitter a carattere elastico o viscoso che hanno l'obiettivo di eliminare il martellamento tra gli edifici contigui.  

30/06/2023 09:00
Offerta di lavoro del 29 giugno, impiegato amministrativo cercasi: i dettagli

Offerta di lavoro del 29 giugno, impiegato amministrativo cercasi: i dettagli

Confindustria Macerata ricerca per un'industria cartaria un/a impiegato/a amministrativo/a con mansioni di back office (codice annuncio Conf 409). La risorsa si occuperà del caricamento degli ordini e della gestione delle fatture. Si richiede: titolo di studio in discipline economiche, esperienza in ruolo analogo, conoscenza della lingua inglese e competenze nell’uso del gestionale AS400. Sede di lavoro in provincia di Fermo. Gli interessati possono inviare il proprio curriculum vitae, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679), specificando il codice dell’ annuncio, al link: https://www.confindustriamacerata.it/servizi-associativi/megamenu-services/sportello-lavoro.html  (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016).  Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY) Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.

29/06/2023 12:40
Civitanova, borse di studio: prorogati i termini per la presentazione della domanda

Civitanova, borse di studio: prorogati i termini per la presentazione della domanda

Ieri la ìregione Marche ha comunicato la proroga dei termini per presentare la domanda per la formazione degli elenchi dei potenziali aventi diritto ad accedere alle borse di studio del Miur per l'anno scolastico 2022/2023 rivolte a studenti delle scuole secondarie di secondo grado, statali o paritarie. Il termine per la presentazione delle domande è pertanto prorogato alle ore 13:00 del 28 agosto. Sarà ammesso al beneficio lo studente/ssa maggiorenne oppure, se studente/ssa minorenne, il genitore o chi rappresenta il minore appartenente a famiglie residenti nel Comune di Civitanova Marche il cui indicatore economico equivalente (ISEE) in corso di validità non sia superiore ad € 10.632,94. Le domande, formulate sulla modulistica disponibile presso la Civica Residenza o scaricabile dal sito web del Comune (www.comune.civitanova.mc.it), dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo (PEC: comune.civitanovamarche@pec.it E-MAIL: protocollo@comune.civitanova.mc.it) entro e non oltre il giorno 28.08.2023, ore 13:00. Le istanze pervenute fuori termine e/o incomplete saranno escluse dal beneficio. Alla domanda (Allegato_A1) devono essere allegati i seguenti documenti: – Copia del modello ISEE in corso di validità – Copia di un documento di identità in corso di validità di chi sottoscrive la domanda Per ulteriori chiarimenti, gli interessati possono rivolgersi a Pedro L. Tartufoli (pedro.tartufoli@comune.civitanova.mc.it Telefono 0733822241) o al dottor  Paolo Manuel Russo (paolomanuel.russo@comune.civitanova.mc.it – Telefoni 0733822259).  

29/06/2023 09:00
Collegamento tra Statale 16 e porto di Ancona: al via l'appalto, investimento da 148 milioni

Collegamento tra Statale 16 e porto di Ancona: al via l'appalto, investimento da 148 milioni

Al via l'appalto per realizzare il nuovo collegamento tra la Strada statale16 e il porto di Ancona: un investimento complessivo di 148 milioni di euro per l'opera lunga 2,5 chilometri che comprende due gallerie e un viadotto. Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs Italiane, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara d'appalto integrato per affidare la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori di costruzione del nuovo collegamento stradale tra la Ss 16 Adriatica e il porto. "L'Ultimo Miglio, il collegamento diretto tra il Porto di Ancona e la Strada Statale 16 e di conseguenza con le principali infrastrutture regionali – afferma il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli - è un'opera fondamentale per lo sviluppo del Porto, di Ancona e delle Marche e potrà contribuire notevolmente a valorizzare ulteriormente il Polo Intermodale. Questa opera è attesa da decenni". L'opera "è considerata di rilevanza strategica nazionale e per questo affidata dal Governo a un Commissario Straordinario, il responsabile Anas Marche Paolo Testaguzza". L'intervento riguarda la realizzazione di una nuova infrastruttura stradale lunga 2,5 km che collegherà in modo diretto la Ss16 con la via Flaminia nei pressi del porto, bypassando il centro abitato di Torrette e l'area ospedaliera, con tempi di percorrenza stimabili in tre minuti. Il tracciato, con una sezione a due corsie, si innesterà sulla statale Adriatica in corrispondenza dello svincolo di Torrette (in fase di adeguamento nell'ambito dei lavori di raddoppio della variante di Ancona) e sulla via Flaminia con una rotatoria di nuova realizzazione. Comprende un viadotto di 285 metri e due gallerie rispettivamente di 650 metri e 470 metri. L'opera consentirà di eliminare dall'area urbana il traffico in ingresso e uscita dal porto, caratterizzato da forte componente di mezzi pesanti che utilizzano esclusivamente la rete viaria comunale condizionando fortemente la mobilità. L'infrastruttura rientra negli interventi previsti dal Protocollo di Intesa del febbraio 2017 (Mit, Regione Marche, Comune di Ancona, Autorità portuale, Anas e Rfi). La soluzione infrastrutturale integrata prevede, oltre al collegamento stradale oggetto dell'appalto, una rettifica del tracciato ferroviario, la realizzazione di una viabilità comunale litoranea con pista ciclabile e ampliamento della banchina per consentire le nuove occupazioni di spazi per le diverse infrastrutture. I tempi: 180 giorni per il monitoraggio ambientale, 120 giorni per la progettazione esecutiva e circa 3 anni (1.080 giorni) per l'esecuzione dei lavori. L’appalto sarà aggiudicato con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo sulla base dei criteri indicati nel bando di gara. "Se ai 150 milioni di euro per l’Ultimo Miglio aggiungiamo i 350 della bretella della Strada statale 16 attivati con la consegna dei lavori nel febbraio 2022, arriviamo alla quota eccezionale di mezzo miliardo di euro destinato ad uno degli snodi infrastrutturali più importanti, non solo per Ancona, ma per le Marche. Siamo sempre più impegnati a perseguire un modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, creando opportunità concrete per combattere le disuguaglianze", conclude l'assessore Baldelli. 

28/06/2023 17:30
Sisma 2016, comunità energetiche rinnovabili: oltre 50 milioni nelle Marche, Matelica e Camerino capofila

Sisma 2016, comunità energetiche rinnovabili: oltre 50 milioni nelle Marche, Matelica e Camerino capofila

Martedì 27 giugno la cabina di coordinamento integrata, presieduta dal commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli, tra le varie misure approvate ha raggiunto l’intesa sulla graduatoria del bando del Piano nazionale complementare sisma 2009-2016 per la creazione di comunità energetiche rinnovabili, all’esito del di valutazione dei 105 progetti giunti in risposta all’avviso. Nel dettaglio, sono 25 le comunità energetiche rinnovabili che nasceranno nel Centro Italia grazie ai 68 milioni di euro destinati dal Piano nazionale complementare sisma 2009-2016. I progetti finanziati, che da bando prevedevano come capofila comuni o enti pubblici, sono nelle Marche quelli di Matelica, dell'Unione Montana dei Monti Azzurri e Camerino.  I contributi concessi dal bando hanno coperto dal 50 al 70% dell’investimento complessivo, circa 51,5 milioni nelle Marche. Nella Cer con capofila Matelica, sono coinvolti altri 8 comuni, oltre alla provincia di Macerata: Treia, Castignano, Apiro, Esanatoglia, Montappone, Cossignano, Montelparo, Monteleone di Fermo. Alla Cer hanno aderito 614 privati, e sono previsti 590 impianti fotovoltaici da installare, di cui 302 su aree private e 288 su superfici pubbliche, per una potenza totale di 3.510 kWe. Il contributo per la Cer è di 12,2 milioni, a fronte di un investimento complessivo di 18,9 milioni. L’Unione montana dei Monti Azzurri ha un progetto che prevede tre comunità energetiche rinnovabili, coinvolgendo i comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Colmurano, Gualgo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Serrapetrona. I privati coinvolti sono 130, e sono previsti 178 impianti fotovoltaici, di cui 90 istallati su aree private e 88 su aree publiche. La potenza totaale sarà di 2.568 kWe. Il contributo è di 9,4 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di 13,4 milioni. La Cer con capofila il comune di Camerino riguarda anche l'università di Camerino, i comuni di Muccia, Serravalle del Chienti, Castelraimondo, Gagliole. Sono coinvolti 300 privati, e saranno istallati 153 impianti, tutti fotovoltaici tranne uno idroelettrico nel comune di Castelraimondo, in 124 aree private e 29 aree pubbliche. La potenza totale è di 5.799 kWe, con un contributo di 7,5 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di 19 milioni. "Quella della sostenibilità ambientale è una sfida che si vince insieme, a partire dal coinvolgimento dei Comuni - dichiara Castelli -. Le Comunità energetiche rinnovabili a traino pubblico sono una delle risposte più interessanti e possibilmente anche tra le più efficaci al problema, di fortissima attualità, del costo economico e ambientale dell’energia e ci consentono di fare dell’Appennino centrale un territorio nel quale l’autoconsumo da fonti rinnovabili ha anche la funzione di incentivare le persone a non lasciare queste comunità. La realizzazione di servizi utili, innovativi, è strategica per contrastare lo spopolamento dell'Appennino centrale". A seguire la Cabina sisma ha raggiunto l’intesa per interventi stradali nel cratere e su ordinanze relative alla ricostruzione, attraverso provvedimenti che hanno la finalità di accelerare e semplificare gli interventi: l'ordinanza "ponte" verso il nuovo Codice degli appalti e la semplificazione di norme per la ricostruzione degli edifici di culto. Tra le misure approvate anche quella che indica la possibilità del Commissario di sottoscrivere accordi con gli istituti di credito per smobilitare i crediti di imposta legati all'utilizzo del Superbonus nei cantieri della ricostruzione. Un percorso virtuoso che ha già visto lo sblocco di 200 milioni di euro grazie al protocollo sottoscritto con Monte dei Paschi di Siena. La Cabina integrata ha raggiunto l’intesa anche relativamente allo stanziamento da 10 milioni di euro che prevede il finanziamento per la progettazione dell’ultimo tratto della strada statale 260 "Picente" Amatrice-L’Aquila (lato Lazio) e della Pedemontana (tratto Nord) Macerata-Fabriano. Le risorse aggiuntive si sono sbloccate grazie all'utilizzo delle economie maturate nell’ambito di altri interventi previsti dal Piano strade.      

28/06/2023 15:30
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