Lo continuavano a cercare su “Chi l'ha Visto”: oggi la conferma della morte del giovane Marco
Torna l'appuntamento con la rubrica "La Strada delle Vittime".
Del caso si era occupata anche la trasmissione “Chi l’ha Visto”, alla quale si erano rivolti i familiari di Marco Ferrazzano, scomparso da casa sua a Foggia alle 15.00 del 22 gennaio scorso, dicendo che avrebbe fatto un giro per rincasare poco dopo: da quel momento si erano perse le sue tracce.
Poche ore dopo la sua scomaparsa era stata data la notizia del ritrovamento di un corpo sulla linea ferroviaria Foggia-Bari: dai pochi resti non era stato possibile risalire all’identità di quel corpo e la famiglia di Marco aveva quindi inoltrato una richiesta alla Procura di Foggia dell’esame del DNA: i risultati delle analisi del DNA sono giunte solo oggi: quel corpo è proprio del giovane Marco.
I familiari avevano raccontato che il ragazzo, 29 anni, era vittima di bullismo. Veniva deriso, umiliato. Aveva subito più volte il furto del cellulare, ogni volta ricomprato dal padre. Veniva beffeggiato, filmato dal “branco”con il fine di ridicolizzarlo senza pietà. Marco veniva anche picchiato, ma non aveva mai voluto sporgere denuncia.
Federica Sciarelli, in occasione dell’ultima puntata di “Chi l’ha visto?” era tornata ad occuparsi di questo caso, ed aveva mandato un suo inviato a Foggia per approfondire l’inchiesta ed intervistare i giovani del posto. Quando avvicinandosi ad un gruppo di ragazzi, l’inviato chiede “Voi conoscete Marco Ferrazzano?”uno di loro risponde “Io mi devo fumare una canna, te lo dico sinceramente, non ho proprio tempo”
Immediata e condivisibile la reazione indignata della conduttrice “Mi ha colpito questo fatto dei giovani che invece di essere solidali.. quello lì che dice che non ha tempo perché deve farsi una canna, io spero che gli sia andata di traverso perché insomma.. non si può proprio sentire”.
Tra le ipotesi, quella che Marco uscendo da casa abbia deciso di suicidarsi: quel giorno era molto agiato e provato dall’ennesimo furto del cellulare.
Le indagini proseguiranno.
L’aggressività vigliacca del branco contro le vittime più deboli incapaci di difendersi anche. Almeno sino a che esisterà l’indifferenza “complice” di chi continua a girarsi dall’altra parte, di fronte a questi avvenimenti.
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