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Guida ai più importanti sostentamenti economici italiani

Guida ai più importanti sostentamenti economici italiani

Negli ultimi tredici anni, il nostro paese, purtroppo, ha vissuto ben tre crisi di grande entità. La prima, la più lontana temporalmente ma la più deflagrante dal punto di vista occupazionale, è stata quella del 2009, quando il mondo si risvegliò sconquassato dalla più grande bolla finanziaria della storia, ben evidenziata del default di Lehman Brothers, società che solo il giorno precedente era considerata solvibile ed estremamente solida.

La seconda, qualche anno più tardi, toccò direttamente il nostro paese, sotto attacco della grande speculazione finanziaria: i timori di un possibile default italiano furono cancellati, solo dopo svariati mesi, dal famoso “whatever it takes” di Mario Draghi, che mise al riparo i paesi periferici europei ed il Vecchio Continente nel suo complesso.

Assegno sociale e social card

La terza, invece, è ancora in corso, causata dall’avvento della pandemia, che ha messo in ginocchio diversi settori e aumentato significativamente il numero di ore di cassa integrazione. In tutti questo periodo, lo stato ha provato a far sentire la propria vicinanza, con misure straordinarie di sostegno ad imprese e famiglie. Nel prosieguo dell’articolo, tuttavia, andremo ad analizzare le misure di carattere ordinario, quelle alle quali può farvi accesso un numero cospicuo dei cittadini in condizioni disagiate.

Partiamo dall’assegno sociale che, a partire dal 1996, ha sostituito la cosiddetta “pensione sociale”. Ad esso possono farvi accesso tutti quei soggetti in condizioni economiche disagiate, che rientrano nelle soglie di reddito previste della legge indipendentemente dal fatto che siano cittadini italiani, comunitari o extracomunitari. In questi ultimi due casi, però, è indispensabile dimostrare di risiedere stabilmente in Italia e, nel caso dei cittadini extracomunitari, di disporre di un regolare permesso di soggiorno.

Un altro valido aiuto offerto è la social card, che consiste, in buona sostanza, in una carta elettronica di pagamento rilasciata alle persone in difficoltà economica: informazioni utili puoi trovarle qui. Una carta ricaricabile, sulla quale vengono accreditati 80 euro ogni bimestre, che il cittadino può utilizzare per la spesa alimentare e il pagamento delle utenze domestiche negli uffici postali, ma non può utilizzare in alcun modo per il ritiro in contanti.

Gli aiuti, per quanto ovvio, non riguardano esclusivamente i singoli soggetti. Esistono misure indirizzate specificatamente ai nuclei familiari, come, ad esempio, il cosiddetto SIA, acronimo di Sostegno per l’Inclusione Attiva. Le famiglie che vivono in una situazione economica disagiata ricevono il sussidio, anche in questo caso, col rilascio di una carta elettronica di pagamento, resa utilizzabile solo per l’acquisto di beni di prima necessità.

Il reddito di cittadinanza

Questo strumento è stato inventato nel 2016 con uno scopo ben preciso: ridare dignità a tutte quelle famiglie in gravi difficoltà economica, cercando di offrire il massimo supporto per lenire la condizione di povertà nella quale versano. A questo sussidio, tuttavia, possono farvi accesso solo le famiglie dove sono presenti minorenni, persone disabili o donne in stato di gravidanza accertata.

La più importante forma di sussidio, tuttavia, resta il Reddito di Cittadinanza, fonte spesso di grossi dibattiti tra coloro lo vedono come un indispensabile forma di supporto per i cittadini senza lavoro, in particolar modo in un momento di grande incertezza economica come quello attuale, e coloro invece che lo giudicano una forma di mero assistenzialismo in grado di disincentivare la ricerca di un posto di lavoro, specie nelle generazioni più giovani e chiamate a dei sacrifici.

Per potervi farvi accesso, tuttavia, il richiedente deve sottoscrivere una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e un patto per l’inclusione sociale presso i servizi sociali del comune di appartenenza. Il reddito di cittadinanza può durare al massimo 18 mesi e può essere rinnovato previa nuova domanda di adesione non appena concluso la prima tranche di erogazioni.

 

 

 

 

 

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