Depositate oggi in Corte d'Appello le candidature ufficiali di Fratelli d'Italia per le imminenti elezioni politiche, che si terranno il 25 settembre prossimo. Il partito di Giorgia Meloni si è aggiudicato la candidatura in due dei sei collegi uninominali previsti per entrambe le camere nella Regione Marche: alla Camera sarà Stefano Maria Benvenuti Gostoli a competere nel collegio uninominale di Ancona, mentre al Senato Elena Leonardi sarà la candidata per il Collegio di Ascoli Piceno, comprendente anche le province di Macerata e Fermo.
In quota proporzionale, il listino alla Camera vede come capolista Lucia Albano, onorevole uscente, seguita da Antonio Baldelli, Rachele Silvestri (anche lei onorevole uscente) e Andrea Balestrieri; al Senato invece la lista vede come primo nome quello di Guido Castelli, poi Romina Gualtieri e Pasquale Ricchiuti.
"Una squadra che dimostra come le Marche siano un effettivo modello per tutta l'Italia, con amministratori locali che hanno svolto incarichi determinanti con serietà e passione uniti a personalità politiche e pubbliche fedeli agli ideali e al programma di Fratelli d'Italia. Siamo pronti a risollevare l'Italia partendo dalla Regione Marche", ha dichiarato il coordinatore regionale di FdI Elena Leonardi.
Il coordinatore regionale Giorgio Fede ha depositato domenica le liste del Movimento 5 Stelle delle Marche contenente i nomi che correranno per l’uninominale e per il plurinominale.
Confermati i nomi del collegio plurinominale di Camera e Senato. Nel primo caso, capolista è Giorgio Fede, a seguire figurano il sottosegretario uscente Rossella Accoto, l’ex sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli e la deputata uscente Mirella Emiliozzi.
Al Senato correrà come capolista il deputato uscente Roberto Cataldi, con l'attivista Veruschka D'Ascenzo e il senatore uscente Sergio Romagnoli. I nomi dell’uninominale alla Camera corrispondono a quelli della lista plurinominale: per le province di Ascoli Piceno e Fermo, Giorgio Fede, per Macerata, Mirella Emiliozzi, per Ancona, Gabriele Santarelli e per Pesaro e Urbino, Rossella Accoto.
Per i collegi uninominali del Senato invece figurano il capolista al plurinominale Roberto Cataldi per Marche sud e l'avvocato e attivista M5S, con precedenti esperienze amministrative a livello locale, Samuela Melini per Marche nord.
“In questi ultimi giorni - afferma il coordinatore regionale, Giorgio Fede - il lavoro per depositare le liste è stato intensissimo, anche perché avendo fatto partecipare i nostri iscritti all'individuazione dei candidati attraverso le parlamentarie - unica forza politica ad aver coinvolto veramente i propri iscritti - i tempi di preparazione delle liste sono stati poi ridottissimi".
"Ora possiamo partire con la campagna elettorale, sicuri di avere una squadra completamente marchigiana, senza paracadutati che di certo non avrebbero alcun interesse ad occuparsi del nostro territorio. Da domani ci concentreremo sul nostro programma, sui nostri temi che si pongono come obiettivo unicamente l’interesse dei cittadini" conclude Fede.
A presentare la propria lista è stata anche "Italia Sovrana e Popolare". "Una coalizione composta dalle forze dell’antagonismo sociale e politico nazionale" la definisce Fabio Pasquinelli, avvocato osimano candidato come capolista per il Collegio plurinominale al Senato. Dietro di lui la tolentinate Paola Raponi e Luciano Meconi.
Al Collegio plurinominale della Camera la lista "Italia Sovrana e Popolare" propone, invece, come capolista Marco Rizzo, leader del Partito Comunista. Al secondo posto la civitanovese Marianella Fioravanti, poi Stefano Rosati e Catia Jachetti. Sempre alla Camera, candidati all'uninominale sono Catia Jachetti, Alessandra Perugini, Andrea Grilli e Cvejic Dalibor. Per l'uninominale del Senato correranno Filippo Pannella e Paola Raponi.
“Italexit è stata la prima a presentare le proprie liste per le elezioni politiche del 25 settembre oggi alla Corte d'Appello di Ancona". Lo si apprende da una nota dello stesso movimento guidato da Gianluigi Paragone.
A seguire sono state presentate le liste di Italia Sovrana e Popolare, Alternativa per l'Italia, Vita e Unione Popolare. Le operazioni di presentazione di simbolo e candidati stanno procedendo regolarmente.
“I partiti di sistema hanno cercato di metterci fuori gioco con lo scioglimento delle Camere e la conseguente raccolta firme in piena estate"- il commento del coordinatore regionale di Italexit Massimo Gianangeli all’uscita dalla Corte d’Appello - .
"I cittadini hanno capito bene questa manovra e ci hanno sostenuto con ancora maggiore motivazione. Per Italexit Marche è stata una grande prova di organizzazione. Abbiamo dimostrato di essere forti nella nostra regione, ben strutturati ed all’altezza della sfida".
“Siamo stati letteralmente ‘sommersi’ di firme dei marchigiani, corsi ai nostri banchetti in tutte le province marchigiane, malgrado il periodo estivo e i tempi ristrettissimi che avevamo, continua il coordinatore provinciale di Ancona del movimento Valerio Medici.
“Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto, tutti gli autenticatori che si sono resi disponibili per le onerose procedure burocratiche e i militanti del partito per il grande lavoro svolto”. Nei prossimi giorni verrà presentata la squadra dei candidati che Italexit ha scelto per le Marche.
Possibile minaccia di ingerenze russe sul voto italiano del 25 settembre, l'allarme evidenziato anche dagli apparati di intelligence. Maurizio Petrocchi, ricercatore in storia contemporanea all’Università di Macerata ed esperto in violenza politica, conflitti e terrorismo cerca di fare un po’ di chiarezza.
Di seguito l'analisi integrale redatta dal professor Petrocchi:
In un messaggio su Telegram l’ex presidente russo Medvevdev ha esortato i cittadini europei che si approcciano al voto a «chiamare i governi a rendere conto» e poi ha continuato dicendo che alle urne «vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche dire qualcosa di più coerente. Ad esempio, che li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità».
Il messaggio è chiaramente rivolto all’unico paese europeo in campagna elettorale ovvero l’Italia. L’ex presidente che ha esultato per la caduta del governo Draghi in passato aveva insultato i leader di Francia, Germania ed Italia definendoli «mangiatori di rane, salsicce e spaghetti».
Nonostante le colorite espressioni dell’ex delfino di Putin non va affatto sottovalutata la minaccia derivante dalle misure attive che la Russia è solita mettere in pratica per destabilizzare o cercare di influenzare le intenzioni di voto dei paesi occidentali con l’obiettivo di espandere la sua sfera di influenza. Ci sono stati negli ultimi anni diversi tentativi da parte di regimi autoritari come quello russo di condizionare le democrazie liberali e i suoi processi elettorali con strumenti di guerra ibrida.
La Russia, e non solo, da diversi anni ha scatenato nei confronti dell’occidente una vera e propria guerra permanente, ricordiamo quando nell’aprile del 2007 Tallinn fu colpita da un’ondata di violenze, successivamente verso la fine di maggio tutto il paese fu paralizzato da un attacco informatico. Il blocco e le sommosse erano state sostenute del Cremlino, anche se questo a causa della complessità della rete non fu possibile accertare con esattezza.
Nel 2008 toccò alla Georgia essere attaccata. In quell’occasione la Russia non utilizzò solamente attacchi hacker, ma anche mezzi corazzati; mentre nel 2014 il bersaglio dei russi fu l’Ucraina. Nel 2016 cyber attacchi sovietici furono utilizzati per condizionare le primarie e il voto americano.
Il personaggio politico americano maggiormente danneggiato nella sua credibilità dalla campagna cyber russa – come sostenuto dal procuratore speciale Robert Mueller - fu senza dubbio Hillary Clinton la quale perse la corsa alla presidenza degli USA contro il candidato repubblicano Donald Trump.
Nel rapporto del 2019 del procuratore Mueller è emerso che gli hacker nel marzo-aprile del 2016 avevano penetrato la rete informatica elettorale di circa 500.000 elettori della Georgia, dell’Iowa e dell’Arizona.
Inoltre erano riusciti attraverso dei malware ad esfiltrare dati sensibili e documenti di messaggi di posta elettronica della candidata democratica per la presidenza degli Stati Uniti. La campagna di disinformazione Russa ha come obiettivo la penetrazione e il controllo interno in altri paesi tra cui l’Italia che è un paese target.
Già nel mezzo dell’emergenza pandemica le agenzie di intelligence italiane - come riferisce un report del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica - hanno rilevato che la «Dezinformacija» Russa era intervenuta in Italia per far credere che il vaccino Sputnik fosse efficace e i sistemi totalitari fossero maggiormente adeguati per contrastare la pandemia.
Subito dopo, con lo scoppio del conflitto russo-ucraino la propaganda e la disinformazione del Cremlino ha mutato repentinamente l’oggetto delle sue misure attive riposizionando la propria attività, da quella No-Vax a quella di sostegno all'invasione russa e di discredito verso le reazioni del mondo occidentale e verso la Nato, a cui i russi addossano la responsabilità di aver provocato ad esempio l'escalation militare in Ucraina o di aver imposto sanzioni che hanno indebolito l'economia o causato l'insicurezza alimentare globale.
Analisti di intelligence ritengono con una giustificata preoccupazione che l’Italia sia piuttosto vulnerabile e permeabile dall’influenza russa, e questa preoccupazione è legata soprattutto anche alle imminenti elezioni politiche.
La Russia ed altre potenze straniere da decenni investono ingenti risorse nell’infowar, questo ha permesso loro di stringere intense relazioni sia con la Rai che con l’Ansa. Ciò ha portato ad una disinformazione televisiva e della rete prodotta ed ideata da attori statuali stranieri che come obiettivo hanno quello di disseminare volontariamente informazioni o notizie non vere o fuorvianti per ingannare il cittadino italiano.
L’opera di misinformation e disseminazione di fake-news riconducibili alla Russia fa direttamente capo al presidente Putin e si rivolge al nostro Paese, anche soprattutto nell'ambito dei canali di informazione pubblica e privata attraverso soggetti che vengono ospitati e partecipano ad alcune trasmissioni con l'intento di veicolare la disinformazione con il tentativo di condizionare o comunque inquinare il processo di formazione delle libere opinioni che è un caposaldo delle società democratiche.
La «Dezinformacija» di Mosca fa uso anche di agenzie di stampa online da essa controllate che pubblicano i propri contenuti in diverse lingue - compreso l'italiano - con decine di milioni di visualizzazioni, dove nella maggior parte dei casi i destinatari sono i giovani.
Sostenitori e finanziatori di questi siti di propaganda sono ignoti ed inoltre non forniscono le evidenze dei fatti narrati, ma riescono a rendere virali le fake da essi riportate inquinando l’informazione e l’opinione pubblica.
Gli attori che prendono parte a questo tipo di guerra ibrida possono appartenere a tre differenti livelli: possono essere autorità con un'evidente responsabilità di tipo politico; soggetti russi, non solo appartenenti al mondo giornalistico, aventi forme di collaborazione con le autorità russe; soggetti italiani che si adoperano come agenti di influenza e di disinformazione e che vantano rapporti con canali anche culturali della Federazione Russa.
In questo delicato momento storico dove si stanno ridefinendo gli assetti delle relazioni internazionali di molti Stati è in gioco anche la reputazione e la credibilità dell'Italia che ha espresso con forza la propria collocazione euroatlantica e che in questo frangente così drammatico si è dimostrato un alleato responsabile ed affidabile il cui ruolo è stato riconosciuto, anche in occasione della grave crisi apertasi con il conflitto in Ucraina.
L'Italia, per la sua storia e collocazione geografica, può quindi rappresentare il grimaldello con cui forzare l'atlantismo europeo, indebolendo anche la sua proiezione mediterranea al fine di favorire la crescente presenza strategica russa nel quadrante nordafricano, del Sahel e dei Balcani. Infatti focolai di instabilità politica hanno ripreso vigore in Bosnia, Serbia e Kosovo mettendo a rischio i fragili accordi di Dayton.
I timori di possibili riflessi sulla sicurezza nazionale dell’Italia sembrano essere avvalorati alla luce delle indicazioni acquisite: risulta ad esempio emblematica la coincidenza tra l'intensità delle campagne di disinformazione pianificata o l'eco di specifici interventi di soggetti all'interno di trasmissioni di approfondimento informativo con momenti rilevanti di discussione politica e parlamentare che vertono sulla posizione e le strategie che il nostro Paese è chiamato ad assumere di fronte al conflitto in corso.
Accanto alla guerra di tipo convenzionale che si combatte sul terreno e le linee di confine esiste una guerra parallela, a bassa intensità, che si consuma da anni su un campo conosciuto, ma altrettanto strategico per gli interessi nazionali. Si tratta, come in precedenza illustrato, di una guerra ibrida che si muove all'interno del dominio cibernetico e che giustifica l'adozione di ogni misura volta alla protezione del nostro apparato digitale su cui l'Italia si è adoperata con ritardo e, per molto tempo, senza un approccio strategico.
La disinformazione è un veleno inodore e insapore, sfuggirle è impossibile, poiché si diffonde con l’aria che respiriamo, ed è parte di noi. Le sue caratteristiche sono l’essere impalpabilità, subdola, volta a creare la maggior confusione possibile e non avere mai un momento di tregua.
Potenze come la Russia e la Cina sono impegnate un’opera di disinformazione e manipolazione su più fronti, e ciò risponde ad una precisa strategia militare, per questi Stati attaccanti l’obiettivo da colpire è l’Occidente. Mentre durante la Guerra Fredda l’URSS sosteneva in larga parte gruppi marxisti-lenisti, oggi invece il Cremlino può tranquillamente sostenere contemporaneamente gruppi di destra, di sinistra, ambientalisti, no global ed élite finanziarie.
Naturalmente l’obiettivo è quello di esacerbare le divisioni e creare una cassa di risonanza a supporto di Mosca. È proprio in questo contesto che vanno collocati i contatti con partiti italiani di centro destra ed anche con quelli di sinistra in Grecia.
Le Agenzia di intelligence italiane ravvisano la necessità di mantenere alto il livello di allerta da parte di tutte le istituzioni su possibili ingerenze da parte di potenze straniere onde evitare eventuali condizionamenti elettorali sul voto del 25 settembre, tramite operazioni ibride, disinformazione e attacchi cyber. Queste forme di ingerenza con molta probabilità si intensificheranno a ridosso del voto.
“Uomo precipita dal balcone e viene soccorso dall’eliambulanza: l’estate 2022 segnata dall’ennesimo dramma. Un dramma che poteva accadere nel palazzo di ognuno di noi. L’anziano della porta accanto, quello che molti di noi annoverano nel proprio condominio”.
Questa la riflessione della consigliera comunale della lista Macerata Rinnova, Elisabetta Garbati, riguardo l’ennesimo fatto di cronaca che ha funestato questa torrida estate: l'anziano che ha cercato di togliersi la vita, ieri, nel quartiere Santa Croce del capoluogo.
“Sul posto sono intervenuti i soccorsi, tempestivamente, ricorda Garbati. Grande la nostra rete di soccorso, hanno sempre dimostrato professionalità e preparazione nei momenti difficili. Ma come molti cittadini di questa città mi chiedo: perché è successo? Un anziano non si può svegliare una mattina e decidere di buttarsi dal balcone improvvisamente”.
"Chi deve sorvegliare in questo casi? A chi compete? – domanda la consigliera - . Nel gergo medico noi diciamo: meglio prevenire che curare. E questo dovrebbe essere il credo della nostra comunità. Siamo contenti che la nostra sanità funzioni e che i Vigili del fuoco di questa cittadina sono grandi, ma non basta”.
“Per stabilire l’esatta dinamica di quanto avvenuto sono intervenuti gli agenti della polizia di stato, presente anche la polizia scientifica. Non fa una piega. Tutto impeccabile. Ma prima? C’è stato un antecedente? Si poteva prevenire? Posso capire che sfugga l’imprevedibilità di un gesto di un giovane, ma di un ottantenne no, l’anziano dovrebbe avere un’attenzione sociosanitaria maggiore”.
“Diamo una risposta ai nostri cittadini che in questa giornata d’estate hanno letto l’articolo, magari in vacanza, in altri lidi, ma sempre con un occhio a ciò che succede nel nostro territorio” Con queste poche righe di commento Macerata Rinnova vuole sottolineare la necessità della prevenzione, l’esigenza di intercettare situazioni di disagio prima che sia troppo tardi”
"I problemi sanitari, quando rimangono irrisolti, sono di competenza della massima autorità sanitaria locale, cioè il sindaco". Ad affermarlo è il presidente del comitato per la sicurezza dell'Hotel House Luca Davide in merito a quelle che ritiene come "imbarazzanti giustificazioni" del sindaco Andrea Michelini relativamente ai "gravi problemi sanitari che stanno colpendo gli occupanti del condominio" a seguito dell'ennesimo episodio di sversamento di liquami (leggi qui).
"Invito il primo cittadino - prosegue Davide - a considerarmi un suo efficiente collaboratore in quanto altro non sto facendo che avvertirlo del fatto che, dinanzi a un'eventuale degenerazione della situazione sanitaria dovrà risponderne in prima persona".
"So perfettamente che l'amministratrice nominata nel 2019 dal Tribunale non ha dato corso al suo più importante dovere - aggiunge il presidente del comitato per la sicurezza -,cioè quello di iniziare immediatamente le azioni giudiziali di recupero credito nei confronto degli inquilini morosi, causando così la reazione dei paganti che, per non sentirsi derisi, hanno anche loro sospeso ogni versamento".
"È comprensibile che lei cerchi di evitare il coinvolgimento delle casse comunali, va però detto che la tutela sanitaria è un dovere più rilevante", precisa Davide nel rivolgersi al sindaco. "Non potranno mancare gli strumenti per il recupero delle somme che dovrà sborsare il comune sia nei confronti del condominio sia verso gli accertandi adempimenti dell'amministratrice condominiale" conclude.
"Prendiamo atto con soddisfazione che si dia inizio ad una verifica della soluzione abitativa d'emergenza della zona container. Parliamo di verifica non a caso, perché molti degli alloggi non ospitano sfollati del sisma del 2016, ma soggetti con precarie condizioni abitative, economiche e lavorative, che hanno trovato soluzioni provvisorie ai loro disagi". A dichiararlo è il capogruppo del centrosinistra 'Tolentino Città Aperta', Massimo D'Este a seguito della volontà espressa dall'amministrazione Sclavi di chiudere l'area containers entro il 31 dicembre 2022
"Qualsiasi emergenza ha sempre bisogno di risposte immediate, nessuno lo nega, ma parallelamente andavano avviate sin da subito forme di sostegno e accompagnamento con progetti di tutoraggio e prossimità alle famiglie e ai soggetti fragili - aggiunge D'Este -. La pandemia forse ha impedito che ciò potesse avvenire e il campo container è divenuto un angolo d'inferno con tanto di recinzione e guardie all'ingresso".
"Ora ci auguriamo che l'amministrazione attuale si faccia carico, non solo di svuotare il campo container, ma d'individuare, con le risorse a disposizione, modalità appropriate di recupero e reinserimento sociale di chi a torto o ragione, risiede nella struttura d'emergenza" precisa il capogruppo di 'Tolentino Città Aperta'.
"Non vogliamo scendere in polemiche e rivendicazioni pretestuose tra schieramenti di opposizione e maggioranza e che ognuna delle parti ha e avrà modo di sviluppare nella dialettica e nella retorica politica. A noi interessa trovare soluzioni al più presto e per questo, come scritto nel nostro programma, faremo la nostra parte. Siamo stati invitati a dare la nostra collaborazione in tal senso, ai servizi sociali" sottolinea D'Este.
"Anche se forza di opposizione, intendiamo dare il contributo che riterremo necessario all'affiancamento e al sostegno delle fragilità che emergeranno nelle verifiche e nei riscontri oggettivi, per costruire dimensioni e rapporti fondati su fiducia e reciprocità nelle relazioni interpersonali. Questo è ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale, questo è ciò che proporremo, tralasciando polemiche inutili, all'amministrazione, agli assessori e al sindaco Sclavi" conclude il capogruppo del centrosinistra.
Nelle Marche saranno l'attuale assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini e l'attuale vicepresidente regionale Mirco Carloni i candidati per l'uninominale alla Camera. Latini, ascolana, correrà al collegio di Macerata (sfiderà il candidato dem Fulvio Esposito). Il suo nome ha scalzato quello dei due parlamentari maceratesi uscenti, il treiese Tullio Patassini e l'ex sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini.
Carloni, invece, sarà inserito al collegio uninominale di Pesaro. L'ufficialità è arrivata nella serata di venerdì, a seguito della decisiva riunione svolta in via Bellerio a cui hanno partecipato il leader Matteo Salvini e il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Per quanto riguarda il proporzionale, il coordinatore regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti, dovrebbe essere il capolista nel collegio alla Camera mentre al Senato la scelta sembra essere ricaduta sul deputato fermano uscente Mauro Lucentini. Per la coalizione di centrodestra restano ora da chiarire le scelte di Fratelli d'Italia e quella dell'Udc, a cui è stato assegnato il seggio uninominale Marche Nord al Senato, mentre Forza Italia sembra orientata a puntare su Valentina Vezzali (leggi qui).
Esclusi dai collegi uninominali nelle Marche per il gioco di incastri nella coalizione di centrosinistra, Sinistra Italiana e Europa Verde schierano sette candidati per il proporzionale alla Camera e al Senato.
Capolista alla Camera è Luisa Serroni (Sinistra Italiana), seguita dall'ex consigliere regionale Sandro Bisonni, ex M5s passato ai Verdi. L'alternanza prosegue con Gioia Santarelli (Si) e Pier Francesco Corvino (Verdi).
Capolista per il Senato è Caterina Di Bitonto, storica esponente dei Verdi, seguita da Michele Verolo (Si); e Maria Rosa Conti (Europa Verde). Ieri tappa ad Ancona del Nuove Energie Tour, che toccherà le località balneari per presentare il programma del raggruppamento: patrimoniale, salario minimo, impegno sulle rinnovabili e trasporto pubblico locale gratuito.
(Fonte Ansa)
Forza Italia punta sulla pluricampionessa olimpica di fioretto e attuale sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali nella sua terra di origine, le Marche. Vezzali, che vive a Jesi, dovrebbe essere capolista nella lista plurinominale.
La notizia, che era nell'aria da quando la campionessa aveva annunciato la sua adesione a Forza Italia, in concomitanza con l'uscita di Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, è stata confermata da fonti vicine a Forza Italia.
Nelle Marche il commissario regionale del partito di Silvio Berlusconi Francesco Battistoni dovrebbe correre per il collegio uninominale di Fermo-Ascoli Piceno per la Camera. L'ufficialità comunque arriverà con la composizione definitiva delle liste per il centrodestra, che, riferiscono fonti vicine ai forzisti, ha avuto oggi una battuta di arresto a causa della morte di Niccolò Ghedini.
"La neo assessora Giombetti parla dell'area containers come dell’emblema del fallimento dell’amministrazione uscente, ma forse ignora, e ciò non è giustificabile visto il suo ruolo, che all’interno di quella struttura vivono famiglie di indigenti che proprio l’amministrazione uscente ha deciso di aiutare, facendosene carico e che comunque avrebbe in ogni caso dovuto aiutare se non le avesse volute lasciare in mezzo ad una strada".
A dichiararlo, in una nota congiunta, sono tutte le forze politiche di centrodestra (Tolentino Nel Cuore - Fratelli D’Italia - È viva Tolentino - Forza Italia - Lega - Udc) in merito alla volontà della Giunta Sclavi di chiudere l'area containers entro il 31 dicembre 2022.
Giombetti "non ricorda - si legge ancora - che un componente della maggioranza della passata amministrazione, il quale attualmente riveste il ruolo di presidente del consiglio (Alessandro Massi ndr), approvò e condivise l’istituzione di quell’area. L’Udc inoltre che non era forza di governo ha comunque compreso che quella soluzione fosse nell’immediato quella più risolutiva, condividendo quanto predisposto dalla protezione civile nazionale in accordo con l’amministrazione passata".
"Capiamo che l’assessora Giombetti abbia ben poco da fare, visto che si trova il lavoro già fatto e predisposto, ma crediamo sia veramente un esercizio di bassa politica quello di imbastire un programma di mandato sull’argomento containers - proseguono le forze di centrodestra -. Si tratta di un’area avallata dalla Protezione civile nazionale e di certo non inventata a Tolentino e questo per dare risposte immediate ad un’emergenza che altrimenti difficilmente si sarebbe arginata".
"Proprio Tolentino ha voluto lo strumento degli appartamenti sostitutivi delle Sae, una soluzione, a detta di tutti, valida ed efficace seppur abbia dovuto fare i conti con ritardi dovuti ad una elefantiaca burocrazia con la quale anche la stessa Giombetti dovrà inevitabilmente confrontarsi e che quando era presidente del comitato 30 ottobre niente ha fatto per poterla combattere", prosegue la nota.
"La Giombetti dice che si impegnerà a trovare una degna sistemazione alle persone che attualmente risiedono ai containers. Tutto molto bello. Ma ci chiediamo come farà, visto che l’Ufficio Patrimonio comunale ha sempre dichiarato l’inesistenza di alloggi popolari dove poter collocare queste persone - si chiede la coalizione del centrodestra -. Quali sarebbero le alternative? Un albergo? Un hotel? Ce lo dica. Qualora trovasse una soluzione diversa e meno esosa, a parità di servizi, saremo i primi a complimentarci, lo possiamo assicurare".
"Le persone residenti nei containers non sono state deportate dall’ex sindaco o dagli assessori, ma hanno liberamente scelto quel tipo di sistemazione in alternativa al nulla assoluto di alloggi", si precisa. Il centrodestra poi, in conclusione di nota, definisce "caotica e improponibile" la "gestione del supporto ai cittadini per la rimodulazione del Cas con gente lasciata in fila per ore fuori dagli uffici comunali senza che possa essere loro fornito un servizio degno di tal nome".
“Ancora una volta la democrazia partecipata del Movimento 5 Stelle si è rivelata una scelta apprezzata. La partecipazione degli attivisti è stata elevata, molto più del 2018, e questo significa che la comunità del Movimento 5 Stelle è viva, attiva e apprezza la partecipazione che solo noi, ormai, consentiamo ai nostri iscritti”. Così il senatore Giorgio Fede, coordinatore regionale per le Marche, dopo i risultati delle parlamentarie usciti nella notte.
Fra le autocandidature al collegio plurinominale della Camera Fede è risultato il più votato con 588 preferenze. A seguire figurano: la sottosegretaria, Rossella Accoto con 564 voti, la deputata Mirella Emiliozzi (477) e l’ex sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli (188). Questi invece gli esiti delle autocandidature al collegio plurinominale del Senato: Roberto Cataldi (671 voti), Sergio Romagnoli (646), Veruschka D’Ascenzo (437).
Di conseguenza la lista per la Camera sarà così composta, tenuto conto dell’obbligo di legge di rispettare l’alternanza uomo-donna: capolista Giorgio Fede, a seguire Rossella Accoto, Gabriele Santarelli e Mirella Emiliozzi. I candidati supplenti sono Sergio Foria, Angelica Palumbo, Luca Bastianelli e Stefania Pancioni. La lista per il Senato sarà invece così formata: capolista Roberto Cataldi, Veruschka D'Ascenzo, Sergio Romagnoli. I candidati supplenti al momento sono: Andrea Serafini e Francesco Prosperi. A causa dell’assenza di una seconda figura femminile, nei prossimi giorni nel M5S Marche si lavorerà per individuare una soluzione.
“Sono felice - afferma Fede - che queste consultazioni abbiano raccolto una tale partecipazione. Noi portavoce uscenti abbiamo voluto metterci nuovamente a disposizione con l’obiettivo di portare avanti il lavoro avviato in questi quattro difficili anni, in particolare per i nostri territori. Tutti gli autocandidati comunque hanno dimostrato un forte senso di responsabilità mettendosi a disposizione degli italiani. Proprio da qui, dalla responsabilità e dall’attaccamento ai principi e ai valori del Movimento 5 Stelle che dobbiamo ripartire, con una selezione attenta dei nostri rappresentanti. Ringrazio uno per uno gli attivisti che si sono autocandidati e soprattutto tutti quelli che hanno partecipato alle consultazioni”.
“Quanto a me, sono orgoglioso innanzitutto di far parte dell’unico partito che consente la partecipazione della propria base e ovviamente di aver raccolto la fiducia di tantissimo attivisti. In questi quattro anni non è passato giorno che non mi dedicassi anche al lavoro per il mio territorio in ogni sua declinazione. Grazie ai mie colleghi Rossella Accoto, Mirella Emiliozzi, Roberto Cataldi e Sergio Romagnoli, il loro valore e la stima è confermata dai loro alti consensi e non saranno pochi voti di scarto tra noi a definire il migliore. Il nostro è un sistema democratico di scelta diverso dal testa o croce o dall'appartenenza ad una corrente dominante e al servilismo di partito”.
“Grazie poi - prosegue - al nostro ex sindaco Gabriele Santarelli, disponibile a riporre la sua esperienza per una nuova sfida e alla nostra attivista, Veruschka d’Ascenzo. La sua è la dimostrazione che anche chi non ha ruoli da noi può partecipare e mettersi in gioco semplicemente con la propria competenza. E infine ci sono io".
"Non mi sono autoproposto come 'il segretario di partito', ma ho lavorato per la nostra comunità senza secondi fini, senza favoritismi per nessuno. Ora - conclude Fede - dopo aver dimostrato (se mai ce ne fosse stato bisogno) che il Movimento 5 Stelle non è morto come invece vorrebbe l’intero sistema, ci metteremo subito a lavoro per far conoscere agli italiani il lavoro fatto e le nostre proposte per il futuro”.
Sarà il sindaco di Appignano, Mariano Calamita, il candidato nel collegio uninominale della provincia di Macerata per Azione. Lo ha reso noto, il coordinatore provinciale del movimento guidato da Calenda, Massimiliano Fraticelli, dopo il vertice di oggi della coalizione del terzo polo, di cui fa parte anche Italia Viva di Matteo Renzi.
“Siamo soddisfatti di questa candidatura, afferma Fraticelli. Mariano, oltre ad essere un amico, è una figura autorevole proveniente dal civismo che sappiamo potrà fare molto bene. Del resto le sue capacità politiche le sta già dimostrando come sindaco. Calamita si è avvicinato di recente ad Azione, ma porta in dote al movimento molto entusiasmo”.
"Quello di Macerata – ha proseguito il coordinatore provinciale – è un collegio contendibile dove si può vincere, solo se le candidature sono di alto profilo e non divisive, per questo siamo felici che la scelta sia ricaduta sul primo cittadino di Appignano”.
Il segretario regionale di Azione Tommaso Fagioli, invece, sarà capolista nel proporzionale. Per lui un posto assicurato in Parlamento, nel caso di buon risultato per la compagine di Calenda e Renzi.
"Siamo davanti ad un programma complesso che non prevede solo demolizioni e smontaggi controllati ma che passa anche attraverso il recupero di beni di valore e delle strutture storico/architettoniche di pregio. Un’opera strategica e necessaria per avviare la ricostruzione dei borghi più devastati dal sisma, in cui abbiamo predisposto al meglio ogni passaggio, compresa la relativa cernita dei materiali e la parte relativa al trattamento delle macerie".
Così l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli sul piano redatto dall’Ufficio Speciale Ricostruzione, atto a predisporre le operazioni di ripartenza post terremoto nei luoghi del cratere marchigiano dove il danno è stato maggiore. E dove quindi, di conseguenza, intervenire si è rivelato molto complicato.
Parliamo di quattro comuni del Maceratese, vale a dire Ussita (dove si agirà su 12 edifici e sul cimitero monumentale di Castelmurato), Visso (77 edifici), Pieve Torina (12) e, nel Piceno, di Arquata (24). L’operazione più massiccia si avrà però a Castelsantangelo sul Nera, sempre in provincia di Macerata, con ben 179 edifici tra capoluogo e frazioni.
"Ribadisco: si tratta di un’operazione fondamentale per dare il là al processo di riconfigurazione di questi borghi - continua Castelli -. Nel comune di Castelsantangelo, in particolare, abbiamo il numero più alto di interventi nella zona del cratere marchigiano".
"Questi interventi pianificati dall’Usr, che riveste il ruolo di soggetto attuatore, sono divisi in due tranche - continua Castelli -. Una riguarda proprio il capoluogo, ed ha un costo di circa 2.700.000 euro per 40 edifici, mentre l’altro riguarda le sei frazioni di Macchie, Nocelleto, Nocria, Gualdo, Rapegna e Vallinfante ed ha un costo di circa 6.500.000 euro per 139 edifici. I lavori, in base a una timeline che prevede per la prossima settimana le procedure di gara per l’affidamento, dovrebbero partire entro il mese di settembre".
Nello specifico, a Castelsantangelo, il progetto coinvolge 20 immobili nella parte alta del borgo e 20 nella parte bassa, le cui operazioni prenderanno il via in maniera parallela. I lavori prevedono la demolizione totale o parziale, lo smontaggio controllato (al fine di recuperare beni di valore e strutture architettoniche e storiche di pregio) e alcune messe e in sicurezza, nonché la realizzazione di una strada provvisoria di accesso al cantiere.
A livello numerico, è stato stimato un volume complessivo di oltre 8.600 metri cubi di macerie che verranno lavorate e successivamente pesate, trasportate e recuperate/smaltite, per un peso complessivo che si aggira intorno alle 14.200 tonnellate.
Macerie e materiali di risulta saranno sottoposti alla relativa cernita al fine di effettuare la corretta codifica dei codici Cer e procedere così al trasporto presso gli impianti autorizzati di smaltimento e/o recupero.
Stesso discorso nelle frazioni di Macchie (6 edifici), Nocelleto (13), Nocria (17), Gualdo (19), Rapegna (35) e Vallinfante (49), per un totale appunto di 139 edifici. In tal caso la stima del volume complessivo di macerie che verranno lavorate è di circa 27.882 metri cubi per un peso complessivo valutato di circa 46.006 tonnellate.
Capitolo macerie. C’è una differenza fondamentale rispetto alla fase immediatamente successiva all’emergenza, quando le macerie venivano trattate come rifiuto urbano, trasportate in appositi piazzali allo scopo realizzati, in cui si provvedeva alla cernita e allo smaltimento dei singoli materiali. Gli elementi di pregio vincolati dalla Sovrintendenza sono stati imbancati e accatastati in aree prese in affitto, per le quali tuttora si continua a pagare il canone.
Nel piano dell’Usr, invece, tutte le demolizioni verranno affidate ad una serie di ditte specializzate che agiranno sul posto per la cernita dei materiali (ferro, legno etc etc), che verranno selezionati e trattati dunque come “rifiuti da demolizione”.
Importante la parte relativa al materiale vincolato dalla Sovrintendenza che verrà collocato nell’area di sedime di ogni immobile demolito. Questi elementi degni di recupero (archi, statuine ed altro) rimarranno in loco e dovranno obbligatoriamente essere riutilizzati nella fase di ricostruzione.
Si eviterà così di creare nuove aree di deposito come quelle esistenti, nuovi canoni a carico dello stato e soprattutto si avrà certezza di riutilizzarli. Il materiale lapideo di risulta verrà trasportato nell’impianto della ditta esecutrice che si occuperà del riciclo sulla base della vigente normativa in materia.
Durante le operazioni verrà allestita anche una zona destinata ai proprietari degli immobili, che così avranno modo di assistere e partecipare ad ogni passaggio. In relazione alle ditte specializzate coinvolte nel piano, l’Usr procederà ad invitare le ditte iscritte nell’elenco della Suam regionale, che in gran parte risultano essere marchigiane o di zone limitrofe.
“Non si tratta soltanto di un attacco alla sede della Lega, ma di un oltraggio alla democrazia e alla libertà di pensiero". Il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, commenta così l'atto vandalico che ha interessato la sede leghista a Fermo.
Un'azione "a opera di chi, come si evince dagli adesivi apposti sulla vetrata della sede, vuole combattere il fascismo, ma di fatto si serve degli stessi metodi. Oltre agli adesivi, - racconta Marchetti - i vandali hanno anche forzato il motore che consente di azionare meccanicamente la serranda, che non è più funzionante".
"Ringrazio l’onorevole Lucentini, il consigliere Marinangeli e il referente provinciale Petrini per aver denunciato l’accaduto e grazie anche alla polizia scientifica che ha tempestivamente fatto i rilievi - sottolinea Marchetti - auspichiamo che i responsabili vengano rintracciati e che tutte le forze politiche condannino questo atto di violenza".
"Nelle Marche non è la prima volta che una sede del nostro movimento viene presa di mira dai vandali - conclude Marchetti -, gesti del genere non possono passare sotto silenzio perché rappresentano una minaccia per la democrazia del nostro Paese".
Dall'11 al 16 agosto, la Lega Giovani insieme al proprio Segretario Internazionale Davide Quadri, ha partecipato al Summer Camp "Sovranità e Libertà" organizzato dal Think Tank New Direction: la fondazione politica affiliata all'Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei, che si prefigge di dare un indirizzo ai conservatori di tutta Europa su temi come il libero mercato, la difesa della famiglia, dei confini nazionali, della libertà e sovranità energetica.
Al meeting hanno partecipato esponenti di molti partiti conservatori europei e rappresentanti del governo polacco del partito Diritto e Giustizia (PiS). A rappresentare l'Italia c'erano i giovani della Lega, unico partito italiano presente all'incontro.
Agli incontri che si sono svolti durante il Summer Camp, i giovani leghisti hanno avuto l'occasione di confrontarsi sulle sfide che attendono l'Europa nel prossimo futuro; in particolare immigrazione e indipendenza energetica.
Quadri, durante il suo intervento, si è concentrato sulla sovranità digitale: "Quello della sovranità digitale ed energetica è un argomento che mi interessa particolarmente e che credo debba interessare tutti, anche a livello istituzionale, realizzando politiche che rafforzino la difesa dei dati delle nostre imprese, dei privati che ci lavorano e dei dati personali degli utenti, deve essere una sfida che ci si deve porre visti i tempi attuali".
"Il diritto alla segretezza dei nostri dati dalle influenze delle compagnie hi-tech è di fondamentale importanza soprattutto in un periodo storico come il nostro, dove tutta la nostra vita passa attraverso internet" ha concluso Quadri.
Mirko Giordani, membro del dipartimento Esteri della Lega Giovani, esperto di questioni energetiche e unico marchigiano presente nella delegazione, si è concentrato sulla sovranità energetica legata alle questioni geopolitiche.
"L’Italia e le Marche sono di fronte ad un bivio: continuare ad avere accesso ad energia a basso prezzo e subito disponibile, oppure far morire le nostre piccole e medie imprese sotto il peso di costi energetici sempre più proibitivi - ha sottolineato -. La PoIonia ora non è in difficoltà perché ha saputo diversificare al massimo le sue fonti e sta puntando sul nucleare".
"Il Governo Draghi, grazie alla spinta della Lega, si è mosso bene sul fronte della diversificazione delle fonti di approvvigionamento - ha aggiunto Giordani -. Quando saremo al governo getteremo il cuore oltre l’ostacolo con la tecnologia nucleare, pulita e sicura".
Alfio Salvatore D’Urso, Commissario Lega Giovani Marche, commenta così il viaggio dei giovani leghisti: "Le Marche sono da sempre territorio che guarda verso l’Europa. Mai come in questo momento di forte crisi internazionale c’è bisogno di affrontare questi temi e proporre soluzioni. La Lega Giovani è da sempre attenta nel coltivare le relazioni internazionali. Un ringraziamento a Mirko Giordani, che ha potuto svolgere questo viaggio di delegazione anche in rappresentanza della grande famiglia della Lega Giovani Marche."
"Il Summer Camp è stata anche l'occasione per incontrare il primo ministro polacco Mateus Morawiecki, con cui c'è stato un proficuo scambio di vedute focalizzato sulla guerra in Ucraina ed i costi e sacrifici collegati, l’incontro si è chiuso con gli auguri, da parte del premier, per l'esito delle elezioni italiane e del buon risultato che la Lega potrà ottenere. Morawiecki si è augurato inoltre che le urne italiane possano veder trionfare le forze del centrodestra; quelle che hanno dimostrato di riuscire a controllare l'immigrazione e tutelare i valori conservatori europei" precisa D'Urso.
Più di 88 milioni di euro destinati all’incremento dell’offerta di servizi educativi per la fascia 0-2 anni (asili nido) e per la fascia 3-6 (scuole dell'infanzia) delle Marche attraverso la costruzione di nuovi edifici, la riconversione degli esistenti, la creazione di nuovi posti, interventi di ampliamento e messa in sicurezza.
Si tratta della specifica misura finanziata con le risorse del Pnrr, integrate dal Ministero dell’Istruzione, oggetto della graduatoria, appena pubblicata dal Ministero, che vede ammessi a finanziamento per le Marche 63 interventi a favore nidi (di cui 43 con riserva) e 6 a favore dei poli dell’infanzia.
"Si tratta del più rilevante investimento sul sistema di educazione ed istruzione 0-6 anni, realizzato grazie al lavoro e all'impegno del Governo Draghi e di tutte le forze politiche che lo hanno sostenuto. Un risultato che ci consente di avvicinare l'Italia all'obiettivo europeo del 33% relativo ai servizi per la prima infanzia, colmando il divario oggi esistente sia per la fascia 0-3 che per la fascia 3-6 anni". A sottolinearlo è la responsabile scuola nazionale del Pd Irene Manzi, candidata come capolista del proporzionale alla Camera per le prossime elezioni politiche del 25 settembre.
"Un risultato che forze politiche come Fratelli d'Italia non avrebbero mai raggiunto visto che rispetto al Pnrr hanno assunto scelte ambigue rappresentate da voti di contrarietà e di astensione nel Parlamento nazionale e in Europa" punge Manzi.
"Il nostro impegno come Partito Democratico è quello di riconoscere a tutte le bambine e a tutti i bambini il diritto all'educazione fin dalla nascita e garantire un percorso educativo unitario e adeguato alle caratteristiche e ai bisogni formativi di quella fascia d'età, anche grazie a spazi e ambienti di apprendimento innovativi e al contrasto dei divari sociali vecchi e nuovi, eliminandoli e prevenendoli sul nascere. La scuola è strumento di istruzione, di socializzazione e di emancipazione. La nostra proposta sulla scuola come motore del Paese parte da qui'" conclude Manzi.
"Ho ricevuto nelle ultime 24 ore una marea di telefonate e messaggi di persone che mi hanno manifestato un enorme affetto e stima. Sono francamente molto colpita da questa mobilitazione e non posso rimanere indifferente all’appello che mi viene rivolto".
A dichiararlo, tramite una nota diffusa sui social, è l'ex deputata del Partito Democratico Alessia Morani, che - nella giornata di ieri - a seguito dell'ufficializzazione delle liste dei candidati Dem marchigiani - aveva annunciato la sua volontà di tirarsi indietro dall'agone elettorale nonostante la presenza come candidata al collegio uninominale di Pesaro e il terzo posto nel proporzionale alla Camera (leggi qui).
"Tutti mi hanno detto che non posso rimanere in panchina nella partita più importante che dobbiamo giocare per il nostro Paese - conclude Morani -. Sono una che combatte e non si spaventa anche di fronte alle battaglie difficili. Sono, perciò, a disposizione della nostra comunità politica".
Fuochi di Ferragosto: ”Uno schiaffo al nostro turismo. Ci scusiamo con i turisti per la beffa. I nostri amministratori ancora devono imparare” Così la Lega di Porto Recanati rappresentata da Luca Davide riguardo il doppio rinvio causa maltempo dello spettacolo pirotecnico simbolo della riviera del Conero.
“Siamo sconcertati della così tanta superficialità nell'amministrare la città da parte della giunta Michelini. Il rinvio avvenuto per ben 2 giorni consecutivi dei tradizionali fuochi di Ferragosto, emblema dell’estate portorecanatese, la dice lunga sul modus operandi dei nostri amministratori”, afferma il coordinamento del Carroccio.
“La cosa più inquietante è che ci fa tanto pensare è la modalità di comunicazione dell’annullamento dell’evento: prima un post di attesa sui social alle 18 circa, poi una comunicazione scarna alle 22 accompagnata dal passaggio solo su corso Matteotti della macchina della protezione civile che enunciava un messaggio incomprensibile”.
Po i leghisti si rivolgono al sindaco Michelini e a all’assessore al turismo Casali: “Vi ricordiamo che ad attendere i fuochi su tutte le nostre spiagge e sul lungomare c erano tantissimi visitatori arrivati a Porto Recanati da tutta la regione”.
“C’erano coppie di anziani che non hanno la destrezza di usare i social, c'erano famiglie con bambini al seguito che hanno aspettato col naso all'insù i fuochi fino a tarda sera. Ecco, voi siete riusciti a deludere tutte queste persone senza avere nemmeno il coraggio di chiedere scusa. Eppure la sera di Ferragosto il mare non era poi così mosso da evitare di svolgere l’evento”.
“Caro sindaco, quando si amministra bisogna avere il coraggio anche di rischiare per la propria città. Caro assessore Casali, la sua superficialità nel trattare il turismo portorecanatese è alquanto imbarazzante. Forse sarebbe il caso che lei cedesse la delega a qualche suo collega di giunta più volenteroso”.
Domani sera, giovedì 18 agosto, ultimo appuntamento con i libri a Pieve Torina per la stagione estiva. Sarà la magia di Abdulghani Makki e delle sue storie dall'Oriente a incantare i partecipanti, per una presentazione cui l'autore, medico e scrittore di origine siriana, non potrà essere presente se non nel ricordo degli amici, a cominciare dall'editore, Carlo Pagliacci. "Il nostro Ghani purtroppo è venuto a mancare nel marzo del 2020, ma la sua voce continua a vivere attraverso le sue storie" sottolinea Pagliacci.
Corrado Virgili ha dato invece luce e spazio, attraverso straordinarie illustrazioni, alla sua fantasia: "un uomo di grande sensibilità che ha saputo coniugare la cultura islamica all'epoca contemporanea creando un ponte tra mondi che non sono poi così lontani". Tra le sue pubblicazioni ricordiamo "Il frutto del Paradiso", "La Gazza ladra" e "Miriam e la regina della savana".
Proprio di quest'ultimo lavoro si parlerà domani sera, alle ore 21.15, al Parco Rodari, "un racconto di grande impatto" conclude il sindaco, Alessandro Gentilucci, "giocato sul filo della disperazione e della speranza che anima il protagonista nel suo viaggio verso l'Italia, una storia d'immigrazione che si risolve in un ritorno e dove la magia del continente africano gioca un ruolo fondamentale. Una magia di cui sentiamo il bisogno anche noi che viviamo in un territorio sospeso sul filo della speranza".