''Berlusconi pensa di essere come il vino che migliora invecchiando. In tre mesi farà quello che non ha fatto in 9 anni''. Lo afferma il senatore del Partito Democratico, Mario Morgoni su quanto dichiarato oggi dal leader di Forza Italia.
''Berlusconi sostiene che prima dell' estate garantira' la flat tax, in quale percentuale non si sa se quella a trazione leghista del 15 % o come sostiene lo stesso Cavaliere al 23%; pensioni minime a mille euro; pensioni alle mamme e esonero totale dai contributi per sei anni a chi assume disoccupati. In meno di tre mesi - rileva sarcastico il parlamentare marchigiano del Pd - cio' che non e' riuscito a fare in 9 anni. Forse pensa di essere come il vino, che migliora invecchiando''.
Sebbene rientri formalmente in "una normale attività di avvicendamento di incarichi", il comitato Macerata ai Maceratesi esprime contrarietà alla rimozione del questore Vuono.
"Il Dottor Vuono è arrivato da pochi mesi in città (novembre), e in questo piccolo arco temporale, in cui ha ereditato una situazione ormai compromessa dalla politica locale e nazionale, ha portato avanti, nei limiti delle sue possibilità, una lotta serrata al degrado e allo spaccio di droga, con diverse operazioni ai Giardini Diaz, a Fontescodella e in altre zone sensibili della città - affermano gli esponenti del comitato Macerata ai maceratesi.
A nostro avviso invece farebbero bene a dimettersi il Sindaco, che con il progetto Sprar ha inondato la città di sedicenti profughi con l'appoggio della giunta, e il Prefetto, che rappresenta la massima carica di uno Stato a cui sembra essere sfuggita completamente di mano la gestione dei flussi migratori nel maceratese".
"Ho sentito molte polemiche. Per qualcuno è sempre colpa di Salvini anche se io vorrei semplicemente che gli italiani stessero tranquilli". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini parlando dei fatti di Macerata a Mattino Cinque. "E' folle negare che un'immigrazione fuori controllo porti reati e delinquenza.
L'Italia che governerò tra un mese sarà un'Italia che accoglie chi scappa davvero dalla guerra, chi porta rispetto, ma se arrivi e cominci a far casino allora torni a casa tua" ha detto Salvini. "Gli stranieri regolari - ha poi aggiunto - sono i primi a dirmi 'Salvini tieni duro'.
Limitare l'immigrazione non è un dovere solo nei confronti degli italiani, ma anche degli immigrati per bene che sono miei fratelli, a prescindere dal colore della pelle". (Ansa)
Il 10 febbraio iscritti, simpatizzanti e privati cittadini della sezione Fratelli d'italia di San Severino "Micozzi Ferri" hanno commemorato il "Giorno del Ricordo" in memoria dei cittadini italiani "che alla fine degli anni '40 subirono indescrivibili vessazioni e barbaramente trucidati solo per il fatto di essere italiani".
"Tale ricorrenza" si legge in una nota "è un atto dovuto verso quelle popolazioni che hanno subito inenarrabili atti di inciviltà.
Il ricordo di quegli eventi è un atto di umanità che non ha colore politico. Memoria e ricordo devono camminare di pari passo, senza di esse le società regrediscono e si trasformano in giungle.
Si ringraziano tutti i partecipanti, una parte dell'amministrazione, in particolar modo la signora Andreina Paciaroni e sua figlia, che ci hanno onorato della loro reale testimonianza, in quanto la famiglia esule di quei territori".
Dopo aver assistito alla "incivile manifestazione antifascista" che si è tenuta sabato 10 nel capoluogo marchigiano, autorizzata dal sindaco Romano Carancini, i dirigenti locali di Forza Nuova chiedono le dimissioni del primo cittadino.“I fatti accaduti in questi giorni a Macerata sotto una precisa regia, sono a dir poco vergognosi – afferma Martina Borra vice coordinatore provinciale di Forza Nuova - Prima si impedisce con la forza un nostro comizio poi si autorizza e si concede lo spazio ad una vera e propria carnevalata rossa – continua la nazionalista – rossa come il sangue che hanno sparso,complici di uno stato terrorista ,complici di spacciatori e macellai.”“La cosa che mi rincuora è stato constatare che il popolo maceratese è rimasto barricato in casa dissociandosi assolutamente da questa pagliacciata – spiega ancora Borra - Le uniche parole pronunciate dai manifestanti sono state ‘fascismo, razzismo e xenofobia’ , mentre l’unico razzismo rimane quello messo in atto da loro nei confronti dei nostri fratelli italiani”.“Inneggiare alle Foibe proprio nel giorno del Ricordo è inaccettabile e vergognoso – attacca la nazionalista - Dopo quello che è successo, al sindaco Carancini non rimane che dimettersi per aver permesso e appoggiato questa immonda sfilata di sangue dove non si è avuto il minimo rispetto per i nostri morti”“Condanniamo i vergognosi cori sulle foibe che si sono levati dalla piazza di Macerata e gli attacchi dei manifestanti anti-italiani che hanno sfilato inneggiando all’odio comunista – conclude Borra – Riteniamo responsabile di quanto successo, il sindaco Carnacini in prima persona e ne chiediamo le immediate dimissioni”.
Domani, Domenica 11 Febbraio a partire dalle ore 10.00 presso il Cinema Politeama di Tolentino, la segreteria del Partito Democratico di Tolentino ha organizzato un’assemblea pubblica per presentare i candidati PD alle prossime elezioni politiche del 4 marzo.
Parteciperanno tutti i candidati PD dell’area, Flavio Corradini già rettore dell’Università di Camerino, il senatore uscente Mario Morgoni ed i deputati Irene Manzi e Piergiorgio Carrescia.
L’incontro vuole essere un’occasione di confronto con la collettività locale attraverso il quale i candidati presenteranno i principali punti del programma; ma sarà anche un momento di ascolto, per sentire dai cittadini quali sono i problemi che vivono e le loro proposte per risolverli.
La segreteria del Partito Democratico invita la cittadinanza tutta a partecipare.
Mercoledì 14 febbraio ore 17 a Camerino, in via D'Accorso, verrà inaugurata la sede elettorale della coalizione di centro sinistra, per presentare il candidato al collegio uninominale, per l'elezione alla Camera dei Deputati Flavio Corradini, uomo del territorio per il territorio.
"Tutta la cittadinanza - scrive in una nota il Pd - è invitata a partecipare per poter condividere i progetti e le idee che Flavio vorrà portare avanti e realizzare in questa nuova avventura: terminata l'esperienza da Rettore, la voglia di spendersi per questo territorio è ancora tanta, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. Con lo sguardo rivolto sempre al futuro, e forte dell'esperienza del passato, si è messo in gioco certo di poter rappresentare al meglio le istanze di questa comunità. Saranno presenti tutti i nostri candidati: Irene Manzi, Mario Morgoni e Francesco Comi".
A #Macerata oggi perchè è giusto e necessario: Contro il fascismo, contro il razzismo. Per un’Italia civile che rispetti ogni persona, ogni uomo, ogni donna.”
Lo scrive su Twitter Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali postando le foto della manifestazione di Macerata.
"Oggi a Macerata una bellissima risposta, grande, pacifica e determinata di chi di fronte al fascismo che torna dice che non si sta in silenzio, che occorre riconquistare le piazze per affermare una cosa, tanto semplice quanto fondamentale: il fascismo non è un'opinione, ed è incompatibile con la Repubblica Italiana e la sua Costituzione. Mi dispiace per il Pd e i suoi esponenti. Dovevano essere in piazza e non ci sono - conclude Fratoianni - La loro è una scelta incomprensibile.”
"Al corteo antirazzista i centri sociali inneggiano alle foibe e non spendono neanche una parola di solidarietà verso Pamela, massacrata e fatta a pezzi a 18 anni. Ho deciso: sono ufficialmente razzista con questa gente" rincara la dose il presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier, Giorgia Meloni.
"Da italiano mi vergogno che nel giorno in cui vengono fermati tre nigeriani per aver ucciso e massacrato una ragazza italiana ci sia la sinistra che sfila in piazza contro il razzismo e pensando al passato, mentre noi guardiamo al futuro". Lo ha detto Matteo Salvini a margine di un comizio elettorale tenutosi nel pomeriggio a Nova
"La Monteverde, vice Sindaco di Macerata chieda scusa per aver abbracciato una manifestazione condivisa e partecipata da Adriano Sofri, un insulto ai servitori dello Stato".
Così il consigliere comunale Deborah Pantana dopo la manifestazione di oggi pomeriggio.
"E chieda scusa a tutte le vittime delle foibe che proprio oggi ricordavano i loro defunti, una vergogna ascoltare i cori contro questi questi martiri. Una donna che rappresenta le istituzioni non può e non deve condividere tali manifestazioni senza neanche spendere una parola di conforto e di vicinanza ad una ragazza che proprio a Macerata è stata vittima di un’atroce omicida. Si dimetta".
''Se il Vice Presidente della Camera in questi anni avesse maturato una maggiore conoscenza di elementari principi di diritto saprebbe che quell'impegno alla rinuncia non ha alcun valore giuridico, che i nomi dei due parlamentari deferiti agli Organi di vigilanza per comportamenti quanto meno non etici compariranno comunque sulle schede elettorali, che tutto ciò è la prova della superficialità con cui il M5S ha fatto le sue liste e che l'onestà per anni sbandierata dal Movimento grillino è praticata solo a parole.
Così in una nota congiunta i parlamentari del Pd, candidati nelle Marche, sen. Mario Morgoni e Piergiorgio Carrescia i quali chiedono che ''Di Maio si assuma le proprie responsabilita' politiche per le scelte quanto meno opache che ha fatto. Dice che Dessi' e gli onorevoli Cecconi e Martelli rinunceranno al proprio incarico se eletti ma, dovrebbe sapere che una volta depositate le liste puo' solo sperare che: 1) effettivamente i suoi impresentabili a 5 Stelle presentino le dimissioni; 2) che le rispettive Camere le approvino''."
Dopo i tragici fatti dell'ultima settimana, la morte di Pamela Mastropietro e la sparatoria a sfondo razzista operata da Luca Traini arrivi la mozione di censura da parte del centrodestra.
"Il sindaco Carancini si deve dimettere". È questo il senso della censura firmata solo da sette consiglieri (mancano all'appello le firme di Movimento 5 Stelle e Anna Menghi) che non può definirsi una vera e propria sfiducia in quanto da statuto la sfiducia ha bisogno di un numero maggiore di consiglieri. I consiglieri chiedono all'amministrazione "di fornire tutti i dati informativi utili a ricostruire esattamente e puntualmente la situazione dei soggetti extracomunitari presenti in città, dei finanziamenti corrisposti alle associazioni che se ne occupano e del loro utilizzo, a rivedere radicalmente le politiche di accoglienza e di integrazione sin qui adottate, a formalizzare una netta posizione contraria riguardo ai nuovi arrivi di circa 900 migranti in provincia, di cui circa 400 solo a Macerata, nonché a trasmettere la presente mozione al Prefetto, al Questore di Macerata, alle altre autorità di pubblica sicurezza, nonché alle Istituzioni regionali e nazionali".
Ecco la mozione presentata dai consiglieri Riccardo Sacchi, Maurizio Mosca, Andrea Marchiori, Paolo Renna, Deborah Pantana, Francesco Luciani, Gabriele Mincio :
IL CONSIGLIO COMUNALE DI MACERATA
PREMESSO
Che i tragici fatti di sangue accaduti nei giorni scorsi nella nostra città hanno avuto risonanza mondiale, essendo “rimbalzati” sulle cronache dei media di tutto il mondo, con evidente e grave pregiudizio per l’immagine di Macerata.
Che va fermamente condannata ogni forma di violenza e di razzismo.
Che i maceratesi sono profondamente preoccupati, disorientati e impauriti.
Che da anni, ininterrottamente, l’opposizione consiliare sottopone all’amministrazione e all’opinione pubblica questioni di grande rilevanza, connesse al generalizzato degrado di alcune zone della città, all’aumento dello spaccio di droga, al complessivo aggravarsi della sensazione di insicurezza.
Che, difatti, molteplici mozioni, interrogazioni, interpellanze, incontri pubblici, comunicati, da parte dei gruppi consiliari di opposizione, sono stati proposti, presentati e discussi, su argomenti quali degrado e insicurezza in zone sensibili della città (sottopassi, parcheggi, ecc.), accattonaggio molesto e bivacchi, sul c.d. “controllo del vicinato”, sulla videosorveglianza, sulla trasparenza delle attività e dell’utilizzo delle ingenti risorse economiche da parte delle associazioni che gestiscono l’accoglienza, nonché sui relativi numeri.
Che l’amministrazione, benché più volte formalmente sollecitata, si è ostinatamente rifiutata di fornire alla cittadinanza precise informazioni sulle modalità di accoglienza, sulle strategie adottate al momento della fuoriuscita dai progetti dei soggetti assistiti, nonché sui finanziamenti e sui conti economici delle associazioni che gestiscono l’accoglienza.
Che l’amministrazione ha evidenziato una totale carenza di strategia e di iniziativa per la fase successiva alla fuoriuscita dai progetti, evidenziando la totale inesistenza della c.d. “integrazione”.
Che tale mancata integrazione, di fatto, trasforma i soggetti extracomunitari fuoriusciti dai progetti in una risorsa inestinguibile e a basso costo per la criminalità organizzata che opera nello spaccio e nel traffico di droga.
Che tale fenomeno ha reso, di fatto, la nostra città una centrale nevralgica nella commercializzazione di droga, anche e soprattutto a soggetti minorenni.
Che l’opposizione ha fornito spunti di riflessione, proposte, idee, soluzioni concrete già positivamente adottate in altre città, ma, in ogni occasione, l’amministrazione ha sminuito, sottovalutato e, comunque, respinto ogni iniziativa bollandola come frutto di “fantasie”, “pessimismo” o, addirittura, “sciacallaggio”.
Che le scelte amministrative e politiche operate da questa amministrazione hanno fatto precipitare Macerata in una drammatica e inquietante situazione di incertezza, preoccupazione, insicurezza, facendole perdere l’antico e rimpianto appellativo di “città tranquilla”, nonché rendendo ancor più stridente la contraddizione con la formale denominazione di “Città della Pace”.
Che, da un lato, Sindaco e Giunta hanno favorito o, comunque, non impedito il generarsi delle condizioni prodromiche all’accadere dei gravissimi fatti di cronaca dei giorni scorsi, dall’altro, i comportamenti, il contegno, le dichiarazioni, i risultati, dimostrano l’inadeguatezza del Sindaco a gestirne le conseguenze.
Che le evidenti inadeguatezza e superficialità sono state rilevate anche dai media nazionali, su tutti il “Corriere della Sera”.
Tanto premesso,
CENSURA
l’operato, i comportamenti e le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Macerata a seguito dei fatti di cui in premessa e
IMPEGNA
l’Amministrazione comunale di Macerata a fornire tutti i dati informativi utili a ricostruire esattamente e puntualmente la situazione dei soggetti extracomunitari presenti in città, dei finanziamenti corrisposti alle associazioni che se ne occupano e del loro utilizzo, a rivedere radicalmente le politiche di accoglienza e di integrazione sin qui adottate, a formalizzare una netta posizione contraria riguardo ai nuovi arrivi di circa 900 migranti in provincia, di cui circa 400 solo a Macerata, nonché a trasmettere la presente mozione al Prefetto, al Questore di Macerata, alle altre autorità di pubblica sicurezza, nonché alle Istituzioni regionali e nazionali.
“Macerata è città della cultura democratica, antifascista e nonviolenta. Si dica a chiare lettere. È una città che per storia ha costruito se stessa sulla qualità della vita civile, libera dalle paure, aperta all'accoglienza. Per questo ancora una volta condanniamo fermamente l'orrore di quello che è stato un vero e proprio attacco fascista mosso da razzismo nei confronti delle persone che, fuggite alla guerra e dalle persecuzioni, hanno cercato rifugio qui, in queste terre. Così come condanniamo fermamente l'orrore per la perdita della vita di una giovane che meritava serenità e ha trovato violenza. Oggi più che mai condanniamo tutte le violenze, la violenza razzista e la violenza fascista che improvvisamente hanno fatto di Macerata un simbolo della ferocia. Ma noi non ci stiamo: Macerata non è questo. Il sindaco Romano Carancini ha chiesto di rispettare i tempi della comunità: un tempo per riflettere, un tempo per ritrovarsi, un tempo per manifestare. Noi lo abbiamo fatto, insieme. Insieme abbiamo riflettuto sul dolore, sulle paure, sulle rabbie. Insieme ricostruiamo i legami della comunità a partire dai valori democratici e antifascisti. Insieme manifestiamo non un giorno ma con percorso che ci vedrà tante volte scendere nelle piazze, parlare nelle scuole, nelle università, nei teatri, nei musei, nelle biblioteche, nei luoghi della città, in tanti modi con tanti linguaggi. Lo abbiamo fatto in questi 70 anni dalla Costituzione italiana e lo facciamo con più convinzione oggi.Lo facciamo partendo da Macerata. Sabato 10 febbraio molti verranno da tutta Italia per manifestare contro il razzismo e la violenza fascista. Non ci fermiamo qui, vogliamo continuare coinvolgendo prima di tutto il territorio. Domenica 18 febbraio vogliamo ritrovarci ancora a Macerata nelle piazze per una festa di colori e di parole, con le famiglie, i giovani, i bambini, tutti in una grande manifestazione della città e del territorio. E poi saremo tutti in prima fila nella grande manifestazione nazionale che è in preparazione, perché tutta l'Italia è chiamata contro ogni fascismo e ogni forma di razzismo. Ogni volta ricorderemo insieme le parole che i partigiani pronunciarono al Monumento dei Caduti quel 30 giugno del 1944: Macerata è libera”.
Questo è il documento che riassume l'incontro delle associazioni e degli enti della Rete Antifascista di Macerata convocato in municipio dal sindaco Romano Carancini con la volontà di costruire insieme un percorso di partecipazione condivisa. All'incontro insieme al sindaco e agli assessori Stefania Monteverde, Paola Casoni, Mario Iesari, Federica Curzi, Alferio Canesin, hanno partecipato Francesco Adornato rettore dell'Università di Macerata, Gilberto Mosconi delegato del rettore dell'Università di Camerino, Daniel Taddei per Cgil Macerata, Silvia Spinaci per CISL Macerata, Manuel Broglia per UIL Macerata, Lucrezia Boari per Anpi Macerata, Lorenzo Marconi per Anpi Marche, Claudio Maderloni per Anpi nazionale; Donato Bevilacqua per Arci Macerata, Paolo Branchesi per Refugees Welcome Macerata, Silvano Fazi per Coop. Mondo Solidale, Claudio Loncas per Officina Universitaria, Sami Ghanmi la Rete degli Studenti Medi Marche, Paolo Trognoni per Emergency Macerata, Martina Ortolani per Giovani Democratici Macerata, Stefano Di Pietro per PD Macerata, Massimo Montesi per LeU Macerata, on. Irene Manzi.
Tutti hanno condiviso il valore di questa riunione perché è l'inizio di un tavolo permanente per lavorare insieme, aperto a tutti. “Invito tutte le istituzioni, le associazioni, i partiti, le persone che si riconoscono nei valori antifascisti, democratici e nonviolenti ad aderire a questo percorso, - è l'invito del sindaco Carancini - abbiamo bisogno di tutti per ritornare alla vita civile”. Per aderire segreteria.sindaco@comune.macerata.it, oggetto: Adesione alla rete di Macerata. Di seguito i primi firmatari.
Comune di Macerata
Università di Macerata
Università di Camerino
Accademia di Belle Arti
MacerataCGIL
MacerataCISL
MacerataUIL
MacerataANPI
MacerataARCI
MacerataISREC – Istituto Storico della Resistenza
MacerataRefugees Welcome
MacerataCoop. Mondo Solidale,
Macerata Officina Universitaria Rete degli Studenti Medi –
Marche Emergency
Macerata Partito Democratico
Macerata Giovani Democratici Federazione di Macerata
LeU – Macerata
Liberi e Uguali aderisce alla manifestazione del 24 febbraio a Roma e parteciperà dovunque, in queste ore e nei prossimi giorni, si terranno mobilitazioni e presidi antifascisti.
A Macerata, domani sabato 10 febbraio sarà presente anche una delegazione di parlamentari tra cui Pippo Civati, Nicola Fratoianni, Davide Zoggia, Lara Ricciatti, Giovanni Paglia, Beatrice Brignone, Andrea Maestri, Celeste Costantino, Daniele Farina, Massimo Cervellini e l'europarlamentare Elly Schlein
L'esponente maceratese della Lega, il deputato Eraldo Isidori, è stato intervistato ieri sera nella trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio24.
"Traini è un folle però ci ha messo la faccia - dice il politico maceratese - mi dispiace per la famiglia che conosco. Ha fatto una cosa molto grave".
All'incalzare dei conduttori, Isidori, con qualche difficoltà espressiva, riconosce che lo sparatore di Tolentino, pur non avendo fatto una cosa bella, ha avuto coraggio ma lascia veramente di stucco la frase successiva, quando dice: "ce ne vorrebbe di questi".
Il deputato maceratese lamenta, tra le altre cose, una presenza eccessiva di immigrati e riferisce di aver subito diverse volte atti di inciviltà in prima persona, come quando qualcuno di questi gli ha urinato davanti al portone di casa o quando gli hanno sporcato la vetrina, senza che nessuno possa fare niente per fermare questi comportamenti vandalici.
Quando si parla della presenza di Traini nella fila delle Lega, Isidori alza la voce negando in maniera categorica, affermando che la sua presenza in lista alle comunali di Corridonia, è stata causata solo dalla mancanza di candidati e che sicuramente è stato aggiunto da qualche conoscente, solo per riempire un buco. Tanto è vero che lo sparatore, non è mai stato visto da Isidori nelle riuniuni della Lega a cui lui invece ha sempre partecipato.
«In questi ultimi giorni si coglie a Macerata un misto di sgomento, preoccupazione e disorientamento generati dagli efferati episodi di violenza dei giorni scorsi – afferma Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata. Questa è una città con un importante patrimonio di sensibilità sociale e di politiche d'integrazione che va preservato e custodito, tenendo conto degli elementi di tensione emersi negli ultimi tempi ed evitando di apporre stigmi di ogni genere su di essa.»
L'appello del Sindaco di Macerata a sospendere le manifestazioni in programma, rappresenta «una scelta di responsabilità e rispetto per la città e tutti i suoi abitanti – sottolinea Silvia Spinaci. Riteniamo che non sia opportuno sostenere iniziative che rischiano di accrescere la pressione emotiva sul territorio. Aderiremo convintamente ad ogni iniziativa che le istituzioni locali, a partire dal Comune di Macerata, intenderanno promuovere nelle prossime settimane – conclude la responsabile della Cisl maceratese. Continueremo ad impegnarci nel fronte teso a qualificare le politiche dell'accoglienza, per l’integrazione e l’inclusione, combinandole con le basilari regole di convivenza civile».
Secondo il Segretario Generale della Cisl Marche, Sauro Rossi: «E’ indispensabile la condivisione tra istituzioni, associazioni e parti sociali di tutte quelle azioni volte a rinsaldare il dialogo, la coesione sociale e contrastare ogni forma di violenza, razzismo, fanatismo e ogni rischio di rigurgito neofascista. Un pensiero particolare lo rivolgiamo alle vittime degli inconsulti atti della settimana scorsa».
Graziella Ciriaci, imprenditrice ortezzanese, candidata dal partito di Forza Italia, all’uninominale per il Senato, per il collegio Marche sud (Fermo, Ascoli Piceno e basso Maceratese) alle elezioni politiche del 4 marzo, ha incontrato il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica e gli operatori turistici del luogo, per un confronto finalizzato all’economia del territorio.
"La politica messa in atto dal sindaco Ciarapica fin dal suo insediamento finalizzata alla ripresa economica di natura turistica della città – commenta la Ciriaci – dimostra di dare i suoi primi frutti. Solo la politica liberale intesa nel sostegno ai diritti, esigenze e necessità degli imprenditori – prosegue – permette di tornare a costruire un’economia “robusta”. Sostenere le aziende, incentivare le neo imprese e garantire l’ampliamento del mercato sul territorio, è quello che definisco il ruolo essenziale del Governo, che deve avere una funzione strumentale al sistema di mercato, finalizzata all’ampliamento dell’economia e riduzione dei costi>. Un dovere importante quello del Governo, che secondo la Ciriaci non esula dalla responsabilità individuale di ogni imprenditore. <Il sostegno del governo – conclude – deve trovare la determinazione, l’impegno, voglia di crescere e l’entusiasmo negli imprenditori. Ma solo quando le istituzioni potranno garantire il pieno appoggio, gli imprenditori stessi ritroveranno fiducia nelle loro potenzilità e nell’economia politica".
Matteo Salvini, in tour elettorale a Camerino e Civitanova, alza ancora il tono della sua campagna elettorale e definisce l'Islam "incompatibile con la Costituzione", accusa il Pd di essere responsabile dei fatti di Macerata e dichiara che "il sacrificio di Pamela non sarà invano". Insomma, rilancia con vigore le sue parole d'ordine sempre più radicali.
"Mi accusano di tutto, ma ho le spalle larghe e me ne frego...Non posso dirlo? Allora - prosegue tra gli applausi - diciamo me ne disinteresso". Civitanova dista poco da Macerata, tuttavia Salvini, conferma la scelta di non fare tappa in città: "Andrò a telecamere spente, voglio risolvere problemi, non crearne". Anche le temute contestazioni a Civitanova Marche, non ci sono state. Tuttavia, commenta con toni molto forti la vicenda che da giorni sta scuotendo la politica e l'Italia. Parole dure, molto apprezzate dai suoi sostenitori che rispondono con slogan come "lavoro prima agli italiani", e "basta stranieri, ora la ruspa". E proprio "la ruspa" è stata la soluzione prospettata da Salvini per risolvere la questione Hotel House di Porto Recanati.
“Chiedo ai colleghi di Liberi e Eguali che sono intervenuti contestando la decisione di annullare la manifestazione prevista a Macerata il prossimo 10 febbraio di provare ad ascoltare e rispettare le motivazioni che hanno spinto il Sindaco di Macerata a chiederne pubblicamente il rinvio. Provate a chiamare il Sindaco, a parlare con lui e a sentire le motivazioni che hanno spinto gli stessi organizzatori dell'iniziativa, ANPI, ARCI, CGIL e Libera, a sospendere la manifestazione nazionale, per chiarire perché è stata assunta questa scelta. La manifestazione è stata sospesa per volontà degli stessi promotori e non vietata dal Governo".
Con queste parole la parlamentare maceratese del Pd, Irene Manzi, risponde alle dichiarazioni rese dai parlamentari di Leu, Nicola Fratoianni, Roberto Speranza e Pippo Civati, che hanno contestato la decisione di annullare la manifestazione nazionale antifascista promossa per il prossimo 10 febbraio e successivamente sospesa da parte degli organizzatori accogliendo la richiesta del Sindaco di Macerata, Romano Carancini.
"La mia città e la comunità maceratese stanno vivendo un clima di profondo smarrimento, paura e dolore di fronte ad un atto violento ed inequivocabilmente razzista che va condannato senza se e senza ma. Voglio ringraziare ANPI, ARCI, CGIL e Libera, promotori della manifestazione a cui come parlamentare del Partito Democratico avrei preso parte, per aver colto il clima di preoccupazione espresso dal Sindaco e per aver rispettato una città in questo momento ferita e militarizzata. Una città che deve riflettere su quanto avvenuto, lontana dai clamori della cronaca nazionale, e riappropriarsi dei valori dell'antifascismo, dell'integrazione e del rispetto di ogni vita che le sono propri.
Chiedo alle forze politiche nazionali ed ai loro esponenti- prosegue la Manzi- come ha fatto in questi giorni il Partito Democratico grazie alla presenza e all'intervento dei Ministri Minniti, Martina ed Orlando, di rispettare questi sentimenti, espressi dallo stesso Sindaco, e di tenerne adeguatamente conto proprio per consentire una reazione adeguata e lucida di fronte alla violenza razzista consumatasi nei giorni scorsi con il gesto di Luca Traini. Non è accettabile, da parte di nessuna forza politica, una strumentalizzazione di questi sentimenti e della decisione assunta ieri, con sofferenza e ponderazione. Ed è per questo che mi auguro che, superati questi giorni, sia promossa quanto prima, dallo stesso Comune, una manifestazione unitaria che, partendo proprio dai promotori dell'iniziativa del 10 febbraio, si allarghi a tutta la comunità civile e democratica per reagire ad ogni forma di violenza e prevaricazione."
"Oggi ho incontrato la madre di Pamela e ho trovato una donna forte, coraggiosa. Mi ha raccontato le difficoltà della figlia, si impegnerà perché fatti come questi non succedano più: pretende giustizia non vendetta. Questo le fa onore. E spera che qualcuno possa collaborare nel dare particolari che aiutino a ricostruire completamente la vicenda" della morte di Pamela Mastropietro.
Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, oggi a Macerata in visita ai migranti feriti nel raid xenofobo del 3 febbraio. "Noi, in maniera paritaria - ha aggiunto -, siamo andati dai familiari della vittima e siamo venuti qua a dare solidarietà e vicinanza anche alle vittime di questa aggressione che ha una caratteristica terroristica, perché rivolta in maniera indiscriminata verso persone, ma con una caratteristica fascista di stampo razzista, riconosciuta anche dall'imputazione".
Vedere la bandiera italiana che avvolge una persona che spara indiscriminatamente contro delle persone inermi, questo fa male" ha detto ancora Grasso. (Ansa)
Dai candidati del Movimento 5 Stelle della Regione Marche riceviamo
Oggi sarà il grande giorno dell’arrivo di Matteo Salvini nelle Marche: dopo quanto accaduto lo scorso sabato a Macerata, è chiaro che la “gita” elettorale dell’onnipresente capo del Carroccio non lascia presagire nulla di buono in una terra ancora in stato di shock e in fermento dopo le vicende tristemente note a tutti.
Nella speranza che Salvini non venga a soffiare sopra al fuoco dell’intolleranza come è suo rivedibile costume, dovrebbe invece spiegare ai marchigiani per quale motivo dovrebbero mettere una croce sul suo partito vista l’orgia di candidature quanto meno discutibili che la Lega propone su scala nazionale e anche a livello marchigiano. Ricordiamo che se oggi il fenomeno dell’immigrazione è fuori controllo, la responsabilità principale è di una legge, la Bossi-Fini, che ha come primo firmatario il fondatore del partito che Salvini guida: il candidato premier della Lega si dimentica sempre di specificarlo.
Fondatore che, nonostante una condanna a due anni per appropriazione indebita nell’inchiesta “The Family”, la Lega ripropone senza troppi imbarazzi anche stavolta. Anche nelle Marche però, la Lega propone dei veri e propri assi del buon senso, come il segretario regionale Luca Paolini, colui che auspicava una sorta di apartheid sugli autobus con l’obbligo per gli extracomunitari di far sedere gli italiani. Ha per sé addirittura un collegio uninominale Tullio Patassini, che fino a poche settimane fa era in Alternativa Popolare, partito che in questi cinque anni ha fatto da stampella a Renzi al governo: nel momento del bisogno, è noto, l’incoerenza cronica della Lega emerge sempre.
E che dire poi di Giorgia Latini, assessore ad Ascoli e nuora di quel Pietro Santarelli che figura tra gli imprenditori debitori di Banca Marche per somme superiori ai 110 milioni di euro complessivi. Sarà buffo vedere il leader leghista elevarsi a portabandiera dei risparmiatori che hanno perso tutto con una presenza così imbarazzante in lista. Però si sa, Salvini ci ha abituato alle carnevalate: stavolta capita a fagiolo”.