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Politica Macerata

Accoglienza a Macerata, arriva mozione di censura del centrodestra: "Il sindaco deve dimettersi"

Accoglienza a Macerata, arriva mozione di censura del centrodestra: "Il sindaco deve dimettersi"

Dopo i tragici fatti dell'ultima settimana, la morte di Pamela Mastropietro e la sparatoria a sfondo razzista operata da Luca Traini arrivi la mozione di censura da parte del centrodestra.

"Il sindaco Carancini si deve dimettere".  È questo il senso della censura firmata solo da sette consiglieri (mancano all'appello le firme di Movimento 5 Stelle e Anna Menghi) che non può definirsi una vera e propria sfiducia in quanto da statuto la sfiducia ha bisogno di un numero maggiore di consiglieri. I consiglieri chiedono all'amministrazione "di fornire tutti i dati informativi utili a ricostruire esattamente e puntualmente la situazione dei soggetti extracomunitari presenti in città, dei finanziamenti corrisposti alle associazioni che se ne occupano e del loro utilizzo, a rivedere radicalmente le politiche di accoglienza e di integrazione sin qui adottate, a formalizzare una netta posizione contraria riguardo ai nuovi arrivi di circa 900 migranti in provincia, di cui circa 400 solo a Macerata, nonché a trasmettere la presente mozione al Prefetto, al Questore di Macerata, alle altre autorità di pubblica sicurezza, nonché alle Istituzioni regionali e nazionali".

Ecco la mozione presentata dai consiglieri Riccardo Sacchi, Maurizio Mosca, Andrea Marchiori, Paolo Renna, Deborah Pantana, Francesco Luciani, Gabriele Mincio :

IL CONSIGLIO COMUNALE DI MACERATA

PREMESSO

Che i tragici fatti di sangue accaduti nei giorni scorsi nella nostra città hanno avuto risonanza mondiale, essendo “rimbalzati” sulle cronache dei media di tutto il mondo, con evidente e grave pregiudizio per l’immagine di Macerata.

Che va fermamente condannata ogni forma di violenza e di razzismo.

Che i maceratesi sono profondamente preoccupati, disorientati e impauriti.

Che da anni, ininterrottamente, l’opposizione consiliare sottopone all’amministrazione e all’opinione pubblica questioni di grande rilevanza, connesse al generalizzato degrado di alcune zone della città, all’aumento dello spaccio di droga, al complessivo aggravarsi della sensazione di insicurezza.

Che, difatti, molteplici mozioni, interrogazioni, interpellanze, incontri pubblici, comunicati, da parte dei gruppi consiliari di opposizione, sono stati proposti, presentati e discussi, su argomenti quali degrado e insicurezza in zone sensibili della città (sottopassi, parcheggi, ecc.), accattonaggio molesto e bivacchi, sul c.d. “controllo del vicinato”, sulla videosorveglianza, sulla trasparenza delle attività e dell’utilizzo delle ingenti risorse economiche da parte delle associazioni che gestiscono l’accoglienza, nonché sui relativi numeri.

Che l’amministrazione, benché più volte formalmente sollecitata, si è ostinatamente rifiutata di fornire alla cittadinanza precise informazioni sulle modalità di accoglienza, sulle strategie adottate al momento della fuoriuscita dai progetti dei soggetti assistiti, nonché sui finanziamenti e sui conti economici delle associazioni che gestiscono l’accoglienza.

Che l’amministrazione ha evidenziato una totale carenza di strategia e di iniziativa per la fase successiva alla fuoriuscita dai progetti, evidenziando la totale inesistenza della c.d. “integrazione”.

Che tale mancata integrazione, di fatto, trasforma i soggetti extracomunitari fuoriusciti dai progetti in una risorsa inestinguibile e a basso costo per la criminalità organizzata che opera nello spaccio e nel traffico di droga.

 Che tale fenomeno ha reso, di fatto, la nostra città una centrale nevralgica nella commercializzazione di droga, anche e soprattutto a soggetti minorenni.  

Che l’opposizione ha fornito spunti di riflessione, proposte, idee, soluzioni concrete già positivamente adottate in altre città, ma, in ogni occasione, l’amministrazione ha sminuito, sottovalutato e, comunque, respinto ogni iniziativa bollandola come frutto di “fantasie”, “pessimismo” o, addirittura, “sciacallaggio”.

Che le scelte amministrative e politiche operate da questa amministrazione hanno fatto precipitare Macerata in una drammatica e inquietante situazione di incertezza, preoccupazione, insicurezza, facendole perdere l’antico e rimpianto appellativo di “città tranquilla”, nonché rendendo ancor più stridente la contraddizione con la formale denominazione di “Città della Pace”.

Che, da un lato, Sindaco e Giunta hanno favorito o, comunque, non impedito il generarsi delle condizioni prodromiche all’accadere dei gravissimi fatti di cronaca dei giorni scorsi, dall’altro, i comportamenti, il contegno, le dichiarazioni, i risultati, dimostrano l’inadeguatezza del Sindaco a gestirne le conseguenze.

Che le evidenti inadeguatezza e superficialità sono state rilevate anche dai media nazionali, su tutti il “Corriere della Sera”.

Tanto premesso,

CENSURA

l’operato, i comportamenti e le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Macerata a seguito dei fatti di cui in premessa e

IMPEGNA

l’Amministrazione comunale di Macerata a fornire tutti i dati informativi utili a ricostruire esattamente e puntualmente la situazione dei soggetti extracomunitari presenti in città, dei finanziamenti corrisposti alle associazioni che se ne occupano e del loro utilizzo, a rivedere radicalmente le politiche di accoglienza e di integrazione sin qui adottate, a formalizzare una netta posizione contraria riguardo ai nuovi arrivi di circa 900 migranti in provincia, di cui circa 400 solo a Macerata, nonché a trasmettere la presente mozione al Prefetto, al Questore di Macerata, alle altre autorità di pubblica sicurezza, nonché alle Istituzioni regionali e nazionali.

 

                          

 

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