La mattinata particolare di Parcaroli, in attesa di Matteo Salvini, inizia in alle 9.15. Allorché' il sindaco telefona alla signora Carla per farle gli auguri. Ha saputo del suo compleanno e non ci ha pensato un minuto a comporre il numero. Emozionatissima Carla quando lo racconta al giornalista il 'gradito dono di compleanno'.
Alle 14.54 arriva il Capitano preceduto 10' da Anna Menghi chiedo a lei, l'ultimo sindaco del Centrodestra che a distanza di 20 anni porta ancora nell'anima la sfiducia clamorosa della maggioranza: "Hai dato buoni consigli al tuo successore?". E lei: "Più di uno!"
Salvini arriva (quasi) puntuale, 5' dopo le 15: abbraccia Parcaroli mentre esplode l'entusiasmo del popolo del centrodestra sulla piazza.
C'è tuttavia da correre, Salvini deve tornare presto: la visita maceratese durerà un'ora. "Ma tornerò anno dopo anno". Lo promette al sindaco e alla piazza.
Un'ora densa, però, ed operativa con sorpresa finale, quando Salvini in piazza, uscito dal comune scende a piedi lungo via Don Minzoni. Dove va? "A Palazzo Buonaccorsi, palazzo della Cultura maceratese, è evidente". Macché! Davanti all'augusto portone, l'esercito salviniano tira dritto. Qualcuno a quel punto, azzarda: "Vanno di sicuro al Santuario per ringraziare la Madonna". Previsione, anche questa sbagliata. Salvini e Parcaroli s'infilano invece dentro il palazzo vescovile, prendendo in contropiede tutti. O quasi: "Quale sorpresa? Non ha appena parlato Matteo di Bibbia". "Ma il papa lo sa?".
L'incontro con mons. Marconi dura ancor più (20') del vertice in Comune. All'uscita, ultima raffica di flashes. "Com'è andata con il vescovo?". "Mi ha assolto" risponde Salvini con un sorriso magari augurandosi (chissà?!) un medesimo esito ad inizio ottobre nel processo da lui definito 'politico' davanti ai giudici siciliani.
“Siamo qui per fare il punto della situazione dopo le elezioni sia regionali che comunali, non posso che esprimere soddisfazione massima per i risultati in entrambi i casi” queste le parole del coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Massimo Belvederesi, in apertura della conferenza stampa post voto.
Belvederesi sottolinea come, a livello di punteggi elettorali, il partito sia cresciuto moltissimo rispetto a 5 anni fa andando quasi a triplicare le preferenze ottenute. Soffermandosi su questo aspetto, il coordinatore ringrazia tutta la classe dirigente del partito, tutti i militanti e tutti i candidati sia regionali che comunali.
“Siamo il secondo partito subito dopo la Lega e davanti al PD – prosegue Belvederesi - non vogliamo fare commenti né attaccare l’avversario, ma vogliamo solo dire che la candidatura di Acquaroli e dei nostri consiglieri regionali è stata capita ed accettata. La vera sfida comincia oggi, andando a governare abbiamo la possibilità di dimostrare alla provincia ed alla regione quello che possiamo fare con un governo di centro destra”.
Nel Maceratese Fratelli d'Italia è riuscita ad eleggere ben due consiglieri regionali: la confermata Elena Leonardi e la new entry Pierpaolo Borroni.
A livello comunale il partito ha triplicato i voti rispetto alla amministrative di 5 anni fa e quadruplicato il numero di consiglieri eletti.
La parola passa poi al dirigente nazionale FdI Mirco Braconi, che ammette come la soddisfazione e l’entusiasmo siano i sentimenti maggiori in questi due giorni, ma che già da subito "si metteranno al lavoro".
“Il risultato che abbiamo ottenuto è un premio ma è anche una grande responsabilità che dobbiamo metterci, fin da subito, sulle spalle e dobbiamo guidare il rilancio di questo territorio – prosegue Braconi -. La cosa che mi preme di più sottolineare è che, con il grande risultato di Macerata e nella provincia, l’asse portante della politica si è spostato verso il centro destra, siamo nel governo di 4 comuni sui 5 più importanti della provincia”.
Elena Leonardi esprime un ringraziamento generale a tutti coloro che hanno sostenuto il partito:“il risultato ottenuto è assolutamente importante ed evidente, la fiducia che ci hanno dato è un patrimonio molto importante che non vogliamo sprecare”.
“Questo è un gruppo che nasce storicamente dalla destra ed è molto più di un gruppo consiliare, è un gruppo politico nato e cresciuto insieme – prosegue il neo consigliere regionale Pierpaolo Borroni -. Sottolineo che noi ce la metteremo tutta, una presenza costante per riuscire a risolvere la maggior parte dei problemi, anche nuovi, che ci verranno sottoposti”.
Uno degli ultimi interventi è stato quello del neo eletto consigliere comunale Paolo Renna.
“Sia io che Francesca D'Alessandro siamo stati gli unici consiglieri a superare le 300 preferenze – afferma Renna -, questi risultati non avvengono per caso, ma perché abbiamo fatto una politica tra la gente e non dentro i palazzi. Abbiamo sempre cercato di dare risposte alle problematiche, ed anche se non sempre ci siamo riusciti, l’impegno non è mai mancato. La politica che piace a noi, quella con la ‘P’ maiuscola, è quella al servizio delle persone”.
L’intervento finale spetta al consigliere comunale Francesca D'Alessandro.
“Abbiamo lavorato sentendoci parte di una squadra e quindi senza personalismi".
"Adesso comincia il bello, dobbiamo meritarci tutta questa fiducia. I festeggiamenti sono durati soltanto 2-3 ore, ora subito sul pezzo". Così Matteo Salvini saluta il neo sindaco di Macerata Sandro Parcaroli in piazza della Libertà, mettendo il focus sul grande lavoro che lo attende per rilanciare il capoluogo.
Il leader del Carroccio è arrivato oggi a Macerata per "benedire" l'uomo che ha fortemente voluto a capo della città, chiamandolo personalmente per convincerlo a correre come sindaco (leggi qui).
Le prime dichiarazioni di Salvini sono state rilasciate in esclusiva alla nostra redazione, prima di entrare nel Palazzo Comunale assieme al neo sindaco: "Essere il primo partito nel Comune di Macerata e in Regione Marche come numero di consiglieri è una gioia e una soddisfazione, ma anche una grande responsabilità - aggiunge Salvini -. Più ti danno fiducia, più te la devi meritare. Il mio obiettivo è tornare a Macerata di anno in anno e passeggiare assieme al sindaco sentendosi dire 'Questi qua son bravi', anche da chi non ci ha votato".
"Sono molto contento del ritorno di Matteo - dice Parcaroli -. Ora bisogna mettersi in gioco per fare le cose che questa bellissima città merita, per farla diventare tra le migliori d'Italia e d'Europa".
Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia esprime "i più vivi e sentiti rallegramenti" per l’elezione al seggio di consigliere regionale del concittadino Gianluca Pasqui.
Nel formulare gli auguri di buon lavoro per il bene di tutto il territorio regionale e della città di Camerino, lo invita "ad assolvere alle alte funzioni pubbliche cui è stato chiamato liberandosi, finalmente, da quei sentimenti di rancore che, purtroppo, lascia trapelare in ogni sua dichiarazione pubblica a causa della sconfitta elettorale subita alle ultime elezioni amministrative".
"Ogni tentativo di sottrarsi alle gravi responsabilità attribuendo sempre ad altri la causa delle proprie contingenti sventure - prosegue il sindaco -, non solo pregiudica la propria credibilità, ma offende l’intelligenza stessa degli elettori il cui giudizio, contrariamente a quanto si possa pensare, è ogni volta inappellabile e insindacabile".
"Nel rinnovare al consigliere regionale Gianluca Pasqui le felicitazioni per l’ottimo risultato conseguito nel territorio provinciale, offro la massima disponibilità alla collaborazione nel superiore interesse della cittadinanza locale e regionale per la risoluzione delle gravi problematiche, che nel delicato momento storico, affliggono la città di Camerino e l’intero territorio dell’entroterra marchigiano" conclude Sborgia.
Questa mattina è avvenuta la consegna ufficiale della fascia tricolore al neo eletto sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli. Sono state compiute tutte le operazioni d’ufficio e, visto quanto disposto dall’articolo 72 del decreto legislativo 267 del 2000, è stato eletto ufficialmente sindaco alle ore 10 di questa mattina.
Il neo primo cittadino, guardando la fascia tricolore, ha espresso una grande emozione sottolineando come quella fascia “mi da una grande forza di affrontare questi 5 anni con tanto amore per questa città”.
“Ho voglia di fare tante cose per Macerata e di portarla ad essere una tra le migliori città d’Italia e d’Europa – prosegue commosso Parcaroli -. Le vie si riempiranno di persone, la città rivivrà un periodo bellissimo. Spero di essere un sindaco che porterà queste cose ai cittadini e a questo territorio perché se lo meritano.”
“Questa è una città bellissima ma noi ci siamo appiattiti e dobbiamo tornare a sognare, non starò dentro il mio ufficio ma in mezzo alle persone – ribadisce il sindaco -. Con i miei collaboratori creerò una squadra fortissima ed uscirò in mezzo alla gente. Andrò ad Ancona e andrò se possibile a Bruxelles ed in tutto il territorio, sarò un sindaco che viaggia verso l’alto".
“Mi servirà l’aiuto di tutti” afferma in conclusione il sindaco Sandro Parcaroli, a cui chiediamo qual è stata la prima sensazione avuta quando ha realizzato di aver vinto le elezioni: “Una grande felicità - dice - e anche un grande desiderio di fare bene per questa città. Io voglio essere un grande sindaco”.
"Oltre a 1.556 recanatesi (e i quasi 200 che volevano votarmi ma non lo hanno fatto correttamente, peccato) ringrazio i 689 non recanatesi che mi hanno sostenuto per complessivi 2.245 voti nel collegio. In particolare un grande abbraccio agli amici di Porto Recanati (137 preferenze, anche in questo caso diversi errori)". Lo scrive in una nota Francesco Fiordomo, ex sindaco di Recanati e portavoce della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli.
Candidato per la lista "Area riformista - Mangialardi presidente", formata da Iv-Psi-Civici, non è riuscito ad entrare in Consiglio regionale.
"Una legge elettorale cervellotica ed in certi aspetti incomprensibile - lamenta Fiordomo - ha privato Area Riformista del seggio che, nel gioco dei resti e dei ripescaggi, non avrebbe premiato Macerata ma è caduto su Ascoli nonostante la percentuale inferiore. Caduto ad Ascoli ma subito attribuito al candidato Mangialardi. Mah.. - conclude - il centrosinistra si è complicato la vita anche sulla legge elettorale. Temo volutamente".
"Siamo contro i giochetti - attacca Fiordomo - , la lontananza dalle persone e gli errori amministrativi che hanno condannato il centrosinistra a un tracollo clamoroso. Non è solo il vento di destra che soffia forte, non raccontate frottole. Chi si aspettava che i responsabili appendessero subito le scarpette al chiodo per manifesta incapacità e 'omicidio politico doloso' resterà deluso ancora una volta".
Una fotografia fra tutte ha destato la sorpresa degli osservatori nel corso dei festeggiamenti con cui Sandro Parcaroli ha celebrato la sua elezione a sindaco di Macerata.
È stata quella, in piazza Cesare Battisti, che ritraeva la calorosa stretta di mano tra l'uomo del centrodestra e il presidente della provincia, Antonio Pettinari, già segretario regionale dell'Udc: partito che, ricollocatosi nell'area originaria, ha fatto parte della coalizione vittoriosa.
Che ci faceva dunque Pettinari in piazza tra i sostenitori di Parcaroli, dopo aver accuratamente evitato la sua presenza in questi ultimi mesi di campagna elettorale?
Anche se lui ha cercato di sviare "i sospetti": "Passavo da queste parti ed è stato naturale salutare un amico come Parcaroli (ci ha detto con un sorriso)", ciò non è bastato a rimuovere del tutto il perfido dubbio che da settimane gira nelle segrete stanze della politica locale.
Per gli osservatori veniva tuttavia confermata la voce che da settimane girava (e da Parcaroli stesso a suo tempo smentita a metà) circa lo spostamento di Pettinari dal Palazzo di Corso della Repubblica al Palazzo Comunale: da presidente, seppure in scadenza di mandato il 31/12/2020, ad assessore comunale.
Segnatamente con la delega ai lavori pubblici, viabilità e trasporti, una specialità questa del presidente che dal 1985 (anno del suo ingresso in provincia come consigliere) ad oggi lo ha visto protagonista.
Inoltre, Pettinari è anche membro del Cda della società Quadrilatero Marche-Umbria Spa, dopo la nomina dell'ormai ex governatore delle Marche Luca Ceriscioli. Ricordiamo che l'elezione dell'ex segretario Udc in provincia nel 2011 venne propiziata da un patto D'Alema-Casini che diede origine al cosiddetto "Modello Marche". Un Modello presto tramontato e, alla fine dell'anno, per il popolare "Tonino" ci sarebbe stato il passo d'addio definitivo alla Provincia non essendo lui rieleggibile in quanto sindaco.
Pettinari, ex Tambroniano di ferro, è stato poi protagonista positivo della mancata devolution della Quadrilatero in Anas, con una delega ad hoc del presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi, anch'essa socia come la Provincia della Spa voluta dal senatore Baldassarri.
Secondo i rumors a volere l'attivissimo l'uomo politico di Santa Maria in Selva sarebbe soprattutto un imprenditore dell'entroterra maceratese, e con lui l'intera Lega. Ci saranno forse contrarietà da parte di alcuni settori della stessa Udc facenti capo a chi nel partito è stato competitor storico dell'attuale Presidente della Provincia. E forse anche da Forza Italia che aspira a una delega tanto importante in Giunta.
Passerà la proposta per Pettinari assessore comunale? C'è da dire in conclusione come il presidente della Provincia, dirigente comunale in pensione a Treia, fosse stato indicato a suo tempo (nonostante sue smentite, forse di circostanza) come un possibile candidato sindaco del centrodestra. Tutto questo accadeva a dicembre, e cioè prima dell'avvento di Andrea Marchiori e successivamente quello definitivo e vincente di Sandro Parcaroli, l'uomo della provvidenza per il 52,78% degli elettori maceratesi.
Una battaglia vinta? Di più: una rivoluzione.
Marche e Macerata al centro destra (non facciamo gli schizzinosi distinguendo Lega e centro destra, altrimenti questi ricominciano a bisticciare e si ritorna a votare a febbraio), il PD e molta parte della sua galassia frantumata, polverizzata, in ginocchio.
Eserciti di candidati lasciano il terreno per ritornare alle proprie faccende, ma per chi resta “dentro” la politica è giunto il momento di fare un paio di conti, e questo vale sia per i vincitori che per i vinti.
“Vae victis”, guai ai vinti, diremmo.
Vero, ma solo se non facciano subito autocritica e non comprendano che dalle nostre parti siamo davvero entrati nell’era del “niente sarà più come prima”.
Si parte dalla disfatta di Ancona.
Maurizio Mangialardi ha poco da recriminare.
Forse s’è troppo fidato dei guru della comunicazione che avevano contribuito alla vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna, senza considerare che nelle Marche è meglio gustare una fumante porchetta nostrana che una piadina riscaldata.
Le belle narrazioni su Sanità, infrastrutture e sulla ricostruzione post sisma, non potevano celare gli errori dei Governi precedenti, per quanto si potessero raccontare con un modernissimo quanto subdolo marketing politico, una tecnica che ha fatto poca breccia nel cuore solido e concreto dei marchigiani.
Mangialardi ha coinvolto Sindaci, s’è speso in lungo e in largo, c’ha messo la faccia ed ha recuperato un gap notevole in partenza, frutto di errori ripetuti in serie dal PD, non ultimo quello di non ricandidare il Governatore uscente, il Professor Luca Ceriscioli, oggi unico vincitore morale della compagine di centro sinistra e che pertanto meriterebbe la Segreteria del partito come risarcimento per non aver avuto la possibilità del bis, una prassi che ha ripagato tutti gli altri Governatori italiani, da De Luca a Zaia, passando per Emiliano e Toti.
Autocritica? Ancora poca, in realtà.
Ci diranno che si riuniranno, che è troppo presto per analizzare con precisione il voto, che ci si deve rimboccare le maniche, e così via.
Ma non se ne andranno.
E allora ci ritorna ancora in mente la battuta di Nanni Moretti, il regista di “Ecce Bombo” che a Piazza Navona nel 2002 piena di “girotondini” tuonava contro l’Ulivo: “Con questa classe dirigente non vinceremo mai”.
E via con il solito sport di dare la colpa agli altri, una moda diffusa, dalla Cina per Trump, alla pioggia per Mazzarri quando allenava l’Inter, alle mezze stagioni che non ci sono più.
Accusare il Movimento Cinquestelle regionale di “narcisismo” - come ha detto lo stesso Mangialardi - per non aver stilato un accordo fotocopia del Governo Conte, è sembrato ai più un pò ingeneroso: primo perché, la somma dei due elettorati non sarebbe stata così “matematica”, e poi perché neanche questa mossa last minute avrebbe colmato i quasi 100mila voti di distanza dal neo Governatore Francesco Acquaroli.
Perché, invece, non averci provato in tempo con il Professor Sauro Longhi, che forse avrebbe rassicurato i grillini e garantito un accordo più equilibrato con il PD?
Per questo, più che narcisismo direi proprio “voto d’espressione”, quello del M5S, voto il cui risultato non può aver soddisfatto i pentastellati, che hanno registrato l’ennesima picchiata rispetto alle passate consultazioni elettorali.
A proposito di narcisismo, parliamo del nostro Narciso, il maceratese Ricotta che, a capo della coalizione di centro sinistra, s’è fermato al 32% circa di consensi, spianando la strada alla storica vittoria di Sandro Parcaroli, l’outsider imprenditore, sognatore, persona perbene e chi-più-ne-ha-più-ne-metta, il quale in meno di due mesi ha squassato il panorama politico di una cittadina gattopardesca.
Lo skyline politica della città capoluogo non sarà più lo stessa di prima: il cambiamento ha vinto.
Non era facile: perché un conto che si abbia la voglia di cambiare, un altro è che si abbia il coraggio per cambiare, facendo davvero voltare pagina a ciò che si considera vecchio ma che ancora permane inossidabile e insostituibile.
I cittadini hanno espresso la voglia di cambiare ed hanno quindi fatto il primo passo per una “nuova Macerata”.
Ma attenzione: questa voglia non ha schieramento politico e va coltivata giorno dopo giorno.
Perché, se il neo Sindaco è una figura nuova e la coalizione che guida governerà per la prima volta dopo 20 anni il Comune, anche tra i “vinti” abbiamo registrato una gran voglia di novità.
Basti solo citare due nomi: Cicarè e Sigona.
Il candidato Sindaco Alberto Cicarè ha sfiorato il 5% concentrandosi su green e sostenibilità, due tematiche che anche in altre compagini sono state premiate dai maceratesi e che, quindi, il neo eletto Sindaco non può non tenerne conto.
L’altra novità riguarda il risultato di Macerata Rinnova, la lista a supporto di Ricotta più votata in assoluto e plasticamente rappresentata da Marco Sigona, che ha saputo offrire “a sinistra” l’espressione chiara di ciò che chiedevano i cittadini: discontinuità nell’essere rappresentati da persone lontane dai partiti e che abbiano maturato, attraverso la loro vita professionale, una profonda passione civile da condividere.
Sarebbe un peccato davvero se questi elementi di novità, questi segni concreti di voglia di cambiamento, proveniente dall’elettorato di entrambi gli schieramenti, andassero dispersi solo perché hanno fallito solo nei numeri la loro prima competizione politica.
Il campionato è lungo e ritirarsi dopo la prima giornata sarebbe davvero sciocco, perché la vera sfida ora è un’altra: essere all’altezza dell’esito rivoluzionario delle urne, dato che l’unica certezza per il futuro di Macerata e delle Marche è che si cambia sempre, e anche il cambiamento voluto oggi sarà da cambiare domani.
"Micucci forte di cinque voti in più rispetto a Carancini si commenta da solo. L’attacco personale non ha portato mai bene al PD". Così il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica replica alle dichiarazioni del confermato consigliere regionale Francesco Micucci, che - commentando i risultato delle Regionali - aveva sottolineato come "le sue bugie elettorali non sono bastate ad ingannare gli elettori" (leggi qui).
"La demonizzazione dell’avversario - dice Ciarapica -, non ha mai portato bene. Lo dimostrano i 25 anni di vittorie di Berlusconi a livello nazionale contro una sinistra che non è stata mai capace di unirsi e per vincere lo doveva fare con un democristiano come Prodi. Neppure a Mangialardi, che ha basato tutta la sua campagna elettorale attaccando negli incontri pubblici personalmente Acquaroli, ha portato bene".
"Ora Micucci usa lo stesso metodo nei miei confronti non avendo altri argomenti - prosegue il sindaco - e si fa forte dei suoi cinque voti in più rispetto al compagno Carancini che paga solo per essere un amministratore uscente e per non avere mai supinamente accettato diktat dal PD. Ma le ‘chiacchiere stanno a zero’, perché i dodici punti di distacco fra i due candidati governatori la dice lunga su come stanno messi internamente i piddini, la cui netta disfatta è attribuibile solo alle faide interne al loro partito, per cui nulla di nuovo".
"Micucci anziché attaccarmi, dovrebbe riflettere e stare zitto, perché lui stava alla guida in Regione e per Civitanova non solo non ha fatto nulla, ma anzi - rincara il sindaco - ha cercato di farci scippare l’ospedale cittadino in tutti i modi e non ha mai fatto nulla per riqualificare il nostro porto, snodo cruciale per il rilancio economico e turistico di tutta la provincia e non solo. Ora l’aria è cambiata, Civitanova sarà più forte con un governo dello stesso colore politico".
"Difendo la mia campagna elettorale che è stata basata sui contenuti e mai sull’attacco personale portando Forza Italia in soli due mesi al 12% e tengo a sottolineare l’ottimo risultato di tutto il centro destra di Civitanova Marche, al di sopra di ogni aspettativa - conclude -. Continuo ad essere orgoglioso di aver contribuito alla vittoria schiacciante di Francesco Acquaroli".
Il Nuovo Cdu gioisce per l'elezione del neo Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (52,78% al primo turno) e si complimenta con il Coordinatore Provinciale Mattia Orioli per aver centrato questo importante obiettivo per la città di Macerata.
“Per un partito che si affaccia per la prima volta alle elezioni il risultato ottenuto è un buon inizio, e le tante preferenze personali di Orioli 141, ultimo dato aggiornato, dimostrano il suo radicamento in città” – afferma, in una nota, la dirigenza regionale del partito - .
Allo stato dell’arte in cui si riscontrano i dati elettorali emersi, tutto ciò non risulta essere sufficiente per avere un posizionamento in consiglio comunale, ma per il dato definitivo su questo esito si attende il responso finale della commissione elettorale.
“Il lavoro e la competenza di Mattia Orioli, nonché la pazienza nei rapporti umani, adoperata nel perseguire l'unità, i suoi sacrifici personali, anche economici, le energie messe in campo per comporre la lista del N.CDU, a sostegno di Parcaroli (lista composta da persone capaci, serie e per bene) ed il lavoro svolto per formulare un programma di rilancio, messo a disposizione di tutta la coalizione, hanno dato il frutto sperato e favorito la vittoria di Parcaroli” – spiegano gli esponenti del partito - .
“La dirigenza Regionale del N.CDU si complimenta con Mattia Orioli riconoscendogli una vittoria personale ed umana molto grande, purtroppo non completa se confermata, perché penalizzata elettoralmente dal metodo D'Hondt (metodo per ripartire i seggi in consiglio comunale).
Inoltre, la stessa dirigenza, ringrazia coralmente tutti quegli uomini e quelle donne di buona volontà che si sono spesi per sostenere i valori Cristiani e Democratici condivisi dal partito.
Questo sforzo di valori, persone, competenza e passione rappresenta un punto di partenza importante per una storia politica, ma anche per una amministrazione fortemente proiettata al cambiamento ed al futuro”.
Matteo Salvini tornerà domani a Macerata per festeggiare l'elezione del neo sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli.
Il leader leghista è stato uno degli artefici della candidatura dell'imprenditore (decisiva una chiamata al telefono), che ha poi sbaragliato la concorrenza diventando primo citadino del capoluogo al primo turno. L'incontro è previsto intorno alle 15 nella sede del Comune.
in mattinata Salvini farà tappa ad Ancona, dove molto probabilmente si complimenterà col nuovo presidente regionale Francesco Acquaroli, rivendicando anche il ruolo decisivo della Lega nella vittoria alle elezioni. Probabile la richiesta di qualche assessorato di peso per il Carroccio.
"Dopo la storica conquista della Regione, dalle Marche un altro risultato che mi riempie d’orgoglio. Straordinaria vittoria a Macerata, con Sandro Parcaroli della Lega eletto sindaco al primo turno dopo vent’anni di amministrazioni di sinistra.
Congratulazioni e buon lavoro a lui e a tutta la squadra". Così Salvini in un post facebook.
Giuseppe Romano, storico commerciante del centro di Macerata, è stato uno dei maggiori sostenitori del neo eletto sindaco Sandro Parcaroli. Candidato con la lista della Lega, in questa giornata post elettorale ha voluto esprimere ancora una volta la sua felicità per la vittoria di Parcaroli e sottolineare come ci abbia messo la faccia ed il nome.
“Ci sono state sia impegno che dispendio di energie – queste le parole di Giuseppe Romano proprietario di due negozi di abbigliamento del centro storico -. Sandro Parcaroli l’ho portato come se fosse stato mio padre, l’ho preso in braccio davanti a tutti e, di conseguenza, sono sicuro che lui non abbandonerà i commercianti. Adesso aspettiamo gli esiti del primo consiglio e vediamo come andranno. Sono sicuro che il sindaco terrà presente tantissimo la nostra parola".
Una delle commercianti ha sottolineato il costante impegno che Giuseppe Romano ha messo come esercente del centro storico “mi dispiace per chi si lamenta e che non l’ha votato".
“Giuseppe ci ha messo la faccia fin dall’inizio ancora prima di Parcaroli, fin da quando c’era ancora Andrea Marchiori, portando avanti il discorso che si doveva cambiare aria – questi i complimenti di un altro commerciante -. Ha avuto il coraggio di mettersi in gioco lui stesso rischiando anche la clientela e la credibilità".
Il negoziante prosegue il suo elogio precisando che la determinazione di Giuseppe Romano non è cambiata neanche quando ci sono stati cambiamenti tra i candidati e che “ ha portato avanti l’idea che ce l’avremmo fatta”.
Le parole dei vari commercianti esprimono tutte lo stesso parere e cioè che si deve mettere in risalto una persona che vive il centro storico e che conosce le reali problematiche. Secondo l’opinione di alcuni, dato il fatto che Giuseppe Romano ha le sue attività nel centro storico da più di 20 anni, sa cosa c’è da fare e quali sono le priorità per far rinascere il centro di Macerata.
In conclusione un esercente afferma che “nello stabilire e nel creare un tavolo di lavoro sicuramente si ricorderanno di Giuseppe come una persona di riferimento ed informata sui fatti, perché conosce tutto nei minimi particolari. Non può venire qualcuno dall’esterno che non può sapere le poblematiche che viviamo noi riguardo centro storico ogni giorno. Sandro Parcaroli è un imprenditore e queste cose le sa benissimo".
Giuseppe Romano afferma infine che “io ci ho messo la faccia e il nome ma insieme a me, ci sono tutti i commercianti del centro storico, nessuno escluso".
Saranno 20 i seggi in Consiglio Comunale che spetteranno di diritto alla coalizione di maggioranza del neosindaco Sandro Parcaroli. I posti saranno così suddivisi: alla Lega 9 seggi, a Fratelli d’Italia 4 così come alla civica di Sandro Parcaroli, a Forza Italia 2 mentre all’UDC andrà un seggio.
I nomi che siederanno in consiglio saranno quindi per la Lega: Francesco Luciani, Aldo Alessandrini, Andrea Blarasin, Laura Orazi, Laura Laviano, Claudio Carbonari, Paola Pippa, Giordano Ripa e Giovanni Pianesi. Paolo Renna, Francesca D’Alessandro, Pierfrancesco Castiglioni e Paolo Virgili per Fratelli d’Italia . Dalla civica di Parcaroli arrivano Silvano Iommi, Alessandro Bini, Gianluca Micucci Cecchi, Romina Leombruni. Per Forza Italia entrano Riccardo Sacchi e Sandro Montaguti. Per l’Udc Marco Caldarelli.
In merito ai nomi dell’opposizione che entreranno in consiglio, ci saranno scicuramente i tre candidati sindaco Narciso Ricotta, Roberto Cherubini e Alberto Cicarè ma Gabriele Micarelli in quanto non ha superato la soglia di sbarramento 3%.
Per i consiglieri di minoranza saranno 12 i seggi dedicati in consglio comunale che che saranno così distribuiti: 4 al Partito democratico che sarà rappresentato da Andrea Perticarari, Maurizio Del Gobbo, Ninfa Contigiani e Alessandro Marcolini, 1 a Macerata Rinnova con Elisabetta Garbati,1 a Macerata Insieme con David Miliozzi, 1 a “Macerata bene comune” con Stefania Monteverde e uno a Italia Viva Ulderico Orazi. Un seggio anche al Movimento 5 stelle che va al consigliere uscente Andrea Boccia.
Il più votato di questa tornata elettorale è stato Paolo Renna di Fratelli d’Italia con 332 preferenze , lo segue Francesca D’Alessandro (sempre di FdI) con 303 mentre il terzo classificato appartiene al fronte opposto, ovvero David Miliozzi con 261 voti.
Fratelli d’Italia oltre ai due più votati vede anche Pierfrancesco Castiglioni a 137 voti e Paolo Virgili a 93 voti. Nella Lega dopo Luciani ci sono Aldo Alessandrini con 176 voti, Andrea Blarasin 158, Laura Orazi 143, Laura Laviano 136, Claudio Carbonari 133, Paola Pippa 125, Giordano Ripa 115, Giovanni Pianesi 111. Nell’Udc Marco Caldarelli 157, Antonella Fornaro 95, Marco Foglia 77. Nella civica di Parcaroli a conquistare più preferenze è Silvano Iommi a 116 voti, seguito da Alessandro Bini a 111, Gianluca Micucci Cecchi 108, Romina Leombruni 93. Forza Italia oltre a Riccardo Sacchi ci sarà Sandro Montaguti a 102 voti. Non entra nel Palazzo Comunale nonostante le 107 preferenze, Mattia Orioli del Nuovo CDU, stessa sorte per Deborah Pantana del Popolo della Famiglia che raccoglie 28 voti, un flop confermato anche dallo 0 di Lauretta Gianfelici che all’alba di queste elezioni si era candidata a primo cittadino.
Nelle forze di opposizione Stefania Monteverde ha conquistato 181 voti mentre Elisabetta Garbati è prima di 'Macerata Rinnova' con 144. Nel Pd Andrea Perticarari ottiene con 179 voti. Il più votato del Movimento 5 stelle è stato Andrea Boccia con 90 preferenze.
Ecco, nel dettaglio, tutte le preferenze
Il contraltare della festa in Piazza Cesare Battisti, dove Sandro Parcaroli ha brindato alla poltrona di Sindaco, l'ha fatto il commento "a caldo" degli sconfitti che, dalle loro sedi, hanno commentato il risultato dell'esito delle urne maceratesi: “Questo è un voto più politico che amministrativo – ha commentato il principale competitor Narciso Ricotta – si è tenuto più conto della voglia di un cambiamento a prescindere, piuttosto che di una valutazione dei programmi dei candidati. Credo abbia pesato soprattutto l’andamento delle elezioni regionali, il cui risultato ha fatto da traino a queste comunali – ha aggiunto – . Macerata negli ultimi anni ha subito delle forti ferite, mi riferisco al terremoto, ai casi Pamela e Traini, il fallimento Banca Marche e ultimo in ordine di tempo l’emergenza Covid. Purtroppo, è fisiologico scaricare queste paure e tensioni sulle spalle di chi ha amministrato in questi ultimi anni" – e sull’esito delle urne ha dichiarato – "rispettiamo pienamente l’esito del voto e auguriamo alla futura amministrazione un buon lavoro. Da parte nostra garantiremo un’opposizione seria, leale e costruttiva quindi da domani inizierà un nuovo lavoro ognuno nei rispettivi ruoli, ma nell’interesse della città”.
Umore leggeremente più sereno in casa "Strada Comune": "Il nostro obiettivo minimo era quello di ottenere un posto in consiglio comunale – ha affermato Alberto Cicarè – a livello generale il risultato delle urne a nostro avviso arriva abbastanza inaspettato, ma fa seguito all’ondata del centrodestra che si è riflettuta sul panorama maceratese – ed ha chiosato - lavoreremo in comune affinché le istanze delle persone possano rientrare all’interno delle istituzioni”.
"Indicativamente è quello che ci aspettavamo, ma c’è stupore per la vittoria di Parcaroli al primo turno – ha dichiarato Gabriele Micarelli di 'Macerata Lavora' – mi auguro che questo risultato faccia riflettere chi ha governato fino ad ora. Sono un pò deluso dai commercianti perché forse non hanno capito a pieno, l’importanza di far sedere nell’aula del Comune uno di noi però tutto crescerà piano pieno – ed ha concluso – mi auguro che i maceratesi ora possano partecipare un po' più attivamente alla vita politica della città, ma noi continueremo con il nostro progetto che come detto in fase di presentazione è a tutti gli effetti una start up”.
‘Il mio ringraziamento va principalmente ai cittadini di Civitanova Marche e della provincia di Macerata che in 1733 hanno voluto darmi fiducia scrivendo il mio nome sulla scheda elettorale" Così il sindaco Fabrizio Ciarapica commenta i dati elettorali il giorno dopo l'ufficilità della vittoria di Francesco Acquaroli, non nascondendo la soddisfazione nonostante il mancato ingresso in Consiglio comunale. "E’ una grande dimostrazione di affetto, che mi gratifica e mi sprona a continuare la mia attività politica - aggiunge -. A Civitanova Marche Forza Italia ha realizzato un ottimo risultato raggiungendo il 12%, raddoppiando così il dato regionale. Mi pregio di essere stato il candidato del centro destra più scelto in città". "La soddisfazione di aver battuto la sinistra dopo 25 anni è enorme e mi inorgoglisce il fatto di aver contribuito con tutte le mie forze a questo successo storico che posiziona con un risultato straordinario Francesco Acquaroli alla guida della nostra Regione. Congratulazioni e buon lavoro al neo governatore Acquaroli!" conclude Ciarapica.
Dall'altro lato della staccionata politica civitanovese parla anche Francesco Micucci, il candidato del Pd capace di raccogliere il maggior numero di preferenze in provincia di Macerata. Risultato che gli è valso la rielezione in Consiglio regionale.
"È evidente che sia stato dichiarato un desiderio di cambiamento e che quindi ci siano delle evidenti responsabilità del Pd ma non solo - commenta -, visto che nella coalizione di centrosinistra l’unica lista che elegge è Rinasci Marche. Ora chi puntava il dito ha la possibilità di dimostrare quali siano le sue vere capacità amministrative e non ci saranno più scuse né avversari su cui scaricare le colpe".
"Nonostante la consapevolezza di dover disputare una partita molto difficile queste elezioni erano partite con l’ambizione di poter governare con il centrosinistra ma, mio malgrado, mi trovo all’opposizione come unico consigliere eletto per l’intera provincia di Macerata. Essere all’opposizione da soli non sarà semplice ma mi impegnerò al massimo per tenere fede al mio patto con i cittadini, vigilando sull’operato della Regione" aggiunge.
Un pensiero anche "all'amico Romano Carancini", su cui è risultato vincitore solo per una manciata di voti (leggi qui).
Arriva poi l'attacco al sindaco Fabrizio Ciarapica: "Per quanto riguarda Civitanova è stato confermato che gli elettori hanno voltato le spalle a chi fa politica solo per mero interesse personale, tenendo più alla propria poltrona che al ruolo che riveste. Mi riferisco a Fabrizio Ciarapica che ne esce con le ossa rotte nonostante una lista fatta a suo uso e consumo. Quasi la totalità dei sindaci uscenti, di ogni colore politico, ha ottenuto buoni risultati tranne lui, il cui flop la dice lunga anche sulla sua condotta come primo cittadino. Le sue bugie elettorali non sono bastate ad ingannare gli elettori. Stessa sorte è toccata al suo ex assessore Gabellieri, anche lei bocciata senza appello. Ora vedremo se Ciarapica opererà una fuga da Civitanova o se cercherà di riattaccare i cocci rotti, prolungando la sua agonia a danno della città".
Ecco i 30 consiglieri che entrano nel Consiglio regionale. Tra le sorprese il l'esclusione del candidato presidente del Movimento 5 Stelle, Gian Mario Mercorelli, che rimane fuori da Palazzo delle Marche: scattano i seggi per i grillini a Pesaro e Ancona (Marta Carmela Raimonda Ruggeri e Simona Lupini).
I 19 consiglieri di maggioranza saranno così divisi: 7 a Fratelli d’italia (2 ad Ancona e sono Carlo Ciccioli e Marco Ausili, 1 ad Ascoli Guido Castelli, 1 a Fermo Andrea Putzu, 2 a Macerata Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni e 1 a Pesaro Francesco Baldelli). Per la Lega entrano 8 consiglieri regionali: (2 ad Ancona Chiara Biondi e Mirko Bilò,1 ad Ascoli Andrea Maria Antonini, 1 a Fermo Mauro Lucentini, 2 a Macerata Filippo Saltamartini e Renzo Marinelli, 2 a Pesaro Mirco Carloni e Luca Serfilippi). A Forza Italia scattano solo 2 seggi, uno in provincia di Macerata (Gianluca Pasqui) e uno a Fermo (Jessica Marcozzi). Per quanto concerne le civiche siedono nei banchi della maggioranza Giacomo Rossi eletto nella circoscrizione di Pesaro per Civitas Civici e Dino Latini per Popolari Marche Unione di centro che spunta il seggio nella circoscrizione di Ancona.
Secondo le indiscrezioni che stanno filtrando in queste ore da ambienti vicini alla Lega e a Fratelli d'Italia, vi è la possibilità che Filippo Saltamartini assuma l'incarico di assessore (ancora da decidere la delega). Questa eventualità permetterebbe il subentro della maceratese Anna Menghi in Consiglio Regionale, in quanto terza candidata più votata in provincia del Carroccio (2.527 voti).
L’opposizione sarà composta, invece, da 11 consiglieri di cui 7 del Partito democratico (2 ad Ancona Antonio Mastrovincenzo e l’ex assessore Manuela Bora, 1 ad Ascoli Anna Casini, 1 a Fermo Fabrizio Cesetti, 1 a Macerata Francesco Micucci, e 2 a Pesaro Andrea Biancani e Micaela Vitri). A Rinasci Marche per Mangialardi il seggio scatta in provincia di Ancona con Luca Santarelli. Nessun seggio a Italia viva che cede a favore di Maurizio Mangialardi che entra in consiglio. Due seggi per il Movimento 5 stelle che come detto elegge la candidata della circoscrizione di Pesaro Marta Carmela Raimonda Ruggeri e quella di Ancona Simona Lupini. Nessun seggio per le altre liste, come Dipende da Noi del professor Roberto Mancini, o Vox Italia, il patito ispirato dal filosofo Diego Fusaro e guidato nelle Marche da Sabrina Banzato, che non superano la soglia di sbarramento del 3%.
Nel dettaglio, la composizione del Consiglio regionale.
"Sono emozionato e felice. Ottenere una vittoria al primo turno non era affatto scontato ma ammetto di averlo desiderato da subito. Sapevo che il significato di un risultato così netto avrebbe dato ancor più forza al mio progetto politico per la città". Così parla il neo eletto Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, a commento della sua elezione, avvenuta al primo turno con il superamento del 50% delle preferenze.
"Sono state settimane intense quelle di campagna appena trascorse durante le quali ho messo tutto me stesso nella profusione di un messaggio che fosse chiaro per tutti. Macerata è una città che ha bisogno di cambiare, di riprendere in mano il proprio destino per tornare ad essere quel capoluogo di provincia che, ad oggi, è solo sulla carta. Questa vittoria non è solo mia, è la vittoria di una squadra, che ringrazio per aver lavorato con me e accanto a me in questi mesi intensissimi.
Ho voluto da subito chiarire che non sono uno che gioca da solo. Io sono uno che lavora insieme agli altri, che prova soddisfazione nel veder crescere i propri collaboratori. Ed è questo, in effetti, che vorrò sempre sostenere, anche quando dovremo lavorare per governare la città".
"Sento nel cuore il peso di una grande responsabilità, quella di onorare il mandato che i maceratesi mi hanno conferito, riuscendo nell’impresa di trasformare Macerata nella città che desiderano. Non so davvero come ringraziare tutti per avermi dato fiducia e sostegno. Non posso contare le migliaia di messaggi che ho ricevuto in questi mesi, ma certamente erano già il germe di un grande cambiamento che stava avvenendo dentro il cuore dei cittadini, prima ancora che negli equilibri politici della città. La passione per Macerata ha fatto il resto. Io amo questa città, la amo come amo mia moglie e me ne prenderò cura. Sarò il Sindaco di tutti, non solo di coloro che mi hanno votato. Sarà mio dovere valorizzare le minoranze e farle sentire parte di un progetto ampio di rinascita della città".
"Come ho sempre detto, per carattere non amo i conflitti, motivo per cui schivo le polemiche sterili quando si presentano lungo il cammino. Sono fiducioso che, messi da parte gli interessi personali, si possa lavorare tutti insieme per il bene comune. Credo molto in questo, come pure nel fatto che pensieri differenti, quando si fondono insieme per dar vita ad un’impresa, arricchiscano la nostra vita, facendoci fare la differenza sempre. Sarò forse un inguaribile ottimista, ma credo che proverò a mettere tutti al cospetto dell’unica ragione che conta, il bene di Macerata. Da domani, dopo qualche ora di meritato riposo, mi metterò al lavoro per la città. Salirò in Comune, affrontando con impegno e amore tutto quanto occorre per avviare il grande cantiere di opere che ho promesso e realizzerò".
"Il sentimento che prevale in questo momento nel mio cuore è la gratitudine, che è anche un valore della mia vita, che vorrò onorare fino all’ultimo, con azioni concrete a favore di tutti.
Da oggi inizia una nuova stagione politica per Macerata, ma anche una nuova pagina della sua storia, che mi ha insegnato molto in questi mesi. È il tempo di una rinascita collettiva, che compiremo tutti insieme. Come ho sempre detto, rifacendomi a Walt Disney, che di sogni ne ha realizzati parecchi, 'se puoi sognarlo puoi farlo'. Ecco, da domani, insieme a voi, io lo farò".
"Siamo riusciti ad interpretare la voglia di cambiamento che in questa regione è preponderante e lo abbiamo visto da quelli che sono i risultati". Queste l'analisi di Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale della Lega il giorno dopo il successo elettorale di Francesco Acquaroli nelle Marche.
“Siamo stati veramente incisivi grazie al lavoro dei nostri candidati e dei nostri eletti in province storicamente di sinistra – prosegue -. Questo significa che gli elettori che hanno votato a sinistra, col tempo, hanno deciso di dare fiducia alla Lega. I marchigiani hanno finalmente voltato pagina, scrivendo quella parte di storia che si sentiva nell'aria ormai da diverso tempo".
"Il lavoro vero non è finito ma inizia oggi e, già in previsione di questo, è stata fatta una lista di 30 candidati con figure che arrivassero da ogni territorio e da ogni esperienza professionale e politica. L’obiettivo - spiega Marchetti - era quello di garantire le figure migliori che, una volta elette, fossero in grado di governare, come merita, una regione straordinaria. Una Ferrari che viaggia con il freno a mano tirato. Oggi spetta alla Lega sganciare questo freno a mano e far correre finalmente forte e veloce la regione Marche”.
Marchetti anticipa come si organizzeranno incontri, sia con tutti i candidati sia con gli eletti, che serviranno a capire in che maniera la Lega andrà ad incidere all’interno del governo regionale. Per giovedì prossimo è prevista la presenza di Matteo Salvini ad Ancona.
“Verrà poi fatta una conferenza stampa in cui ricorderemo che la Lega è il primo partito di centrodestra e che siamo vicinissimi al Pd". Chiaro il riferimento a Fratelli d'Italia riguardo le gerarchie interne alla coalizione di centrodestra.
Presenti alla conferenza tutti i neo consiglieri regionali, che in ordine di provincia sono: Chiara Biondi e Mirko Bilò per Ancona, Andrea Maria Antonini per Ascoli Piceno, Mauro Lucentini per Fermo, Filippo Saltamartini e Renzo Marinelli per Macerata, Mirko Carloni e Luca Selfilippi per Pesaro.
“Riporteremo le Marche ad essere grandi anche più di come erano un tempo” conclude così il commissario regionale della Lega nelle Marche, Riccardo Augusto Marchetti.
Dopo oltre 20 anni il Comune di Macerata passa al centrodestra. Clamoroso exploit di Sandro Parcaroli al primo turno, che diviene ufficialmente il primo cittadino del capoluogo.
Con 33 sezioni scrutinate, il risultato è ormai assodato: la soglia del 50 % più uno delle preferenze è stata superata. Battuto nettamente il candidato sindaco ed ex consigliere uscente, Narciso Ricotta, fermo al 32%. Molto distaccati tutti gli altri.
Inizia la festa per il centrodestra in piazza Cesaro Battisti, tra baci e abbracci. Presente, tra gli altri, il nuovo presidente regionale Francesco Acquaroli, il coordinatore regionale di Forza Italia Francesco Battistoni, la riconfermata consigliera regionale Elena Leonardi e il presidente della Provincia Antonio Pettinari.
(In aggiornamento)
"Il nostro obiettivo era aumentare la percentuale di Forza Italia rispetto alle ultime elezioni europee. E lo abbiamo raggiunto passando dal 5.53% del 2019 al 5.89% di oggi. Siamo felici e orgogliosi di essere l'unica lista di Forza Italia che, nelle Regioni in cui si è votato, è cresciuta rispetto ai dati di un anno fa". È questo il commento del Senatore Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia nelle Marche, a risultato acquisito.
"Questo risultato è stato possibile grazie al grande lavoro fatto in questi mesi, da tutti i candidati, i dirigenti, i nostri amministratori ed i tanti sostenitori. Abbiamo girato il territorio da nord a sud - aggiunge Battistoni - e questo metodo di lavoro paga sempre, infatti oggi possiamo dire di essere il punto di equilibrio all'interno della coalizione"Battistoni passa poi all'analisi del voto: "A livello provinciale registriamo un ottimo risultato nella Provincia di Pesaro ed Urbino dove il 6.6% è un dato importantissimo di cui tener conto. Macerata e Fermo sono stati i nostri primi due collegi ed hanno mantenuto le aspettative"."Ma i numeri parlano chiaro, è una vittoria netta, per cui Forza Italia ha dato un contributo fondamentale - conclude Battistoni - Da oggi inizia la battaglia più importante, quella del Governo delle Marche, quella in cui noi saremo protagonisti"