Ogni semestre le imprese calzaturiere e pellettiere sono chiamate a rinnovare completamente la propria produzione e a proporla alla clientela attraverso la partecipazione a Fiere internazionali e/o locali, incontrando anche direttamente buyers e dettaglianti. Appuntamenti impegnativi, che presuppongono un costante lavoro di analisi delle tendenze e dei mercati, di ricerca e di sperimentazione di materiali e modelli innovativi per la creazione di collezioni sempre più rispondenti alle esigenze dei consumatori , che siano espressione di qualità e made in Italy.Dal 3 al 6 settembre al MICAM di Milano (la più importante rassegna di calzature al mondo organizzata da Assocalzaturifici) saranno presenti 80 calzaturifici della nostra provincia. Nello stesso quartiere fieristico si terrà anche il Mipel che è la Fiera della pelletteria. Il Micam di Milano ospiterà in un’area di 65.000 metri quadrati circa 1500 stand di calzaturifici provenienti da ogni continente (di cui 230 dalla nostra regione); sono attesi per l’occasione oltre 38.000 visitatori e centinaia di giornalisti.“Il Micam è sicuramente uno dei momenti più importanti della stagione per le aziende del settore - commenta Salina Ferretti, neopresidente della Sezione Imprenditori Calzaturieri di Confindustria Macerata e Vicepresidente di Assocalzaturifici - dal momento che in questa occasione incontriamo buyer provenienti da tutto il mondo e ci confrontiamo con realtà italiane ed estere che come noi espongono le proprie collezioni per la primavera estate 2017. Questa fiera costituisce un momento significativo per valutare l'andamento del mercato ed eventuali segnali di ripresa per le aziende del territorio. Il quadro internazionale è sempre più complesso e competitivo, le difficoltà degli ultimi anni hanno portato le aziende a rimettersi in discussione ed a cercare nuove strategie da percorrere. Allo stesso tempo le aziende hanno bisogno del sostegno di tutte le istituzioni per superare questo momento e non disperdere il patrimonio della filiera manifatturiera che ci ha reso famosi nel mondo. Il mercato globale ci pone di fronte a grandi realtà organizzate, a nuove tipologie di consumatori, a sistemi Paese nei quali le istituzioni accompagnano le imprese in contesti infrastrutturali e burocratici più efficienti con costi di produzione più competitivi rispetto a quelli che invece sopportano le nostre aziende.”
Bene la superstrada. Ma se, come accade, ci si mette più tempo ad arrivare dallo svincolo di Civitanova al centro città che dall'Umbria allo svincolo, il rischio concreto è quello di perdere per sempre un flusso importantissimo di turismo a vantaggio di altre località della costa. Servono soluzioni urgenti, che vadano anche oltre il famigerato cavalcavia, ma che consentano di trattenere a Civitanova i turisti.Parole e musica del designato candidato sindaco di Vince Civitanova, Fabrizio Ciarapica, dopo che anche stamattina si sono ripetute infinite code all'uscita della superstrada."Il completamento della SS 77 fino a Foligno" dice Ciarapica "segna sicuramente una svolta, consentendo un collegamento più agevole e veloce tra Marche e Umbria. Entrambe le Regioni troveranno vantaggio da questa grande opera così come Civitanova che, in questi giorni, è invasa da cittadini Umbri che, considerata la vicinanza, hanno scelto le nostre spiagge, i nostri negozi, i nostri locali, per svagarsi o fare shopping! Come è evidente questa forte presenza positiva, che ha delle ricadute economiche importanti sulla nostra città, è altrettanto evidente che si formano code chilometriche all'uscita della superstrada, che bloccano completamente il traffico. Per cui se dall'Umbria ci si impiega solo un'ora per arrivare a Civitanova, poi ce ne vuole un'altra per raggiungere il centro! Certo è che, mai come ora, sarebbe stato utile e necessario il cavalcavia, o altro strumento di collegamento, come hanno molte altre località turistiche, ad esempio San Benedetto! Il rischio che si corre, altrimenti, è che questi nuovi flussi turistici vengano intercettati da altre località come Porto Sant'Elpidio, Porto San Giorgio o Porto Recanati che, grazie al casello autostradale di Civitanova, possono essere raggiunti in pochi minuti. L'incompiuta del cavalcavia, senza prevedere nessun altra soluzione alternativa, è un grave danno per la città, di cui Corvatta e la sinistra se ne devono assumere la totale responsabilità"
La Camera di Commercio di Macerata comunica che sono stati cambiati i tempi di presentazione delle domande relative al bando “Innovation Agents – anno 2016” nell’ambito delle attività previste dal progetto Wellfood Action finanziato dal programma Ipa-Cbc Adriatico per una borsa di studio del valore complessivo di 6.000 euro per svolgere un progetto di innovazione di tre mesi presso imprese dei settori turistico ed agro-alimentare della provincia di Macerata.Infatti è stato reso noto che la domanda di partecipazione deve essere presentata da giovani laureati (secondo l’art.2 del bando) entro le ore 12 del 25 agosto 2016. Tutti i documenti sono scaricabili dal sito web www.mc.camcom.it
Pranzo del 15 vicino al tutto esaurito, ma la vacanza si accorcia, si 'spezza' e vince il last minute. Sono le tendenze negli agriturismi marchigiani per Ferragosto, secondo l'analisi della Coldiretti.Per il tradizionale pranzo ferragostano le strutture stanno registrando una discreta mole di prenotazioni, tanto da essere vicine al pienone e la situazione è complessivamente positiva anche per quanto riguarda le camere, con un lieve aumento rispetto allo scorso anno. La vacanza, però, si accorcia, mentre fa capolino la tendenza a "spezzare" le ferie tra la campagna e il mare. Un altro trend significativo, l'aumento del numero di richieste di menu vegetariani e per celiaci, ma 'tira' anche la presenza della piscina. Secondo un'analisi della Coldiretti su dati Istat, nelle Marche sono attive 1.005 strutture, con un trend di costante crescita. Un agriturismo su cinque si trova in montagna. I posti letto sono 11.704 (contro i poco più di 8mila di 5 anni prima), quelli a tavola 19.577 (16mila nel 2010). (Ansa)
L’Italia è al 1° posto nell’Unione Europea per presenze turistiche nei mesi estivi con il 16,2% del totale, davanti alla Francia (15,9%) ed alla Spagna (14,5%), grazie ad asset quali 8.300 chilometri di costa con 644 Comuni litoranei, un territorio montano pari ad oltre un terzo (35,2%) della superficie nazionale e 352 città di interesse storico e artistico.Gli ultimi dati sui flussi turistici indicano che negli ultimi dodici mesi le presenze sono in salita del 2,6%, percentuale sostenuta soprattutto dalla crescita del turismo nazionale (gli italiani in vacanza sono cresciuti del 3,7%) mentre le presenze straniere fanno registrare un aumento più modesto (+1,4%). Nell’ultimo anno si sono registrate in Italia 386,5 milioni di presenze turistiche, di cui il 49,2% (pari a 190,2 milioni) è rappresentato da presenze di stranieri ed il rimanente 50,8% (196,4 milioni) da residenti.I flussi turistici sono di grande rilevanza anche per le imprese artigiane con la domanda di beni e servizi generata da persone in vacanza che è potenzialmente intercettabile dal 15,8% dell’artigianato. Secondo gli ultimi dati disponibili (30 giugno 2016) in Italia sono 212.964 le imprese artigiane operanti in attività economica a vocazione turistica (9.050 quelle nelle Marche, 2.156 quelle in provincia di Macerata); più interessante è invece rilevare l’incidenza che l’artigianato nei settori a vocazione turistica (i più rilevanti sono abbigliamento e calzature con il 21,9%, agroalimentare con il 18,7%, trasporti con il 14,9%, ristoranti e pizzerie con il 14,2%, bar, caffè, pasticcerie con il 7,4%, ma da non dimenticare comparti tra i quali citiamo gioiellerie, lavorazioni artistiche, centri benessere, palestre) ha sul totale dell’artigianato: essa a livello nazionale si attesta al 15,8%, mentre tra le regioni le Marche si posizionano, con il 19,3%, al 4° posto; tra le province Macerata fa registrare un’incidenza del 20,0%, percentuale che la posiziona al 18° posto della graduatoria per Comuni (graduatoria che vede al 1° posto assoluto Fermo con il 35,1%: qui l’80% delle imprese artigiane operanti in attività economiche a vocazione turistica appartengono all’abbigliamento/calzature!).<<La crescita di turisti, italiani e stranieri – sottolinea il Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori – è un buon segnale per le tante attività imprenditoriali artigiane connesse al turismo che, nella nostra provincia, sono un quinto di tutte le imprese artigiane attive. Dobbiamo mantenere la posizioni sul fronte dell’attrattività turistica: per questo vanno intensificati gli sforzi per rilanciare lo sviluppo, rinvigorire i consumi delle famiglie, restituire competitività alle nostre produzioni e valorizzare ancor più le tante eccellenze del made in Italy di cui siamo ricchi e che ci hanno resi famosi nel mondo. Tradizioni, creatività, manualità, qualità dei prodotti non solo nel manifatturiero ma anche nell’enogastronomia debbono legarsi sempre più al territorio, al suo ambiente, alla sua cultura:: questa è la nostra ricchezza e questa dobbiamo imparare sempre più a coniugare ed offrire al turista. Ci hanno sempre riconosciuto il merito di saper fare e di saper far bene, quello che dobbiamo migliorare è il saper far conoscere e quindi vendere questa ricchezza!>>.
Finanziamenti agevolati e sostegno allo sviluppo per le 6.000 aziende associate a Confartigianato Imprese Macerata; prodotti a condizioni dedicate per tutti i dipendenti delle aziende interessate e per i dipendenti dell’associazione.Questi i punti principali della convenzione siglata oggi tra Banca Monte dei Paschi di Siena e Confartigianato Macerata che mira a sostenere la ripresa della provincia.L'accordo prevede servizi ed operatività d'impiego in favore degli associati e dei dipendenti (sia in servizio che in quiescenza) di Confartigianato Macerata. Le operatività d'impiego potranno beneficiare dell'assistenza della garanzia, già in atto, del Confidi “Mario Pierucci”. L'accordo avrà validità fino al 30 giugno 2017.La convenzione prevede condizioni vantaggiose per tutte le operazioni di finanziamento specifiche per le aziende Small Business e PMI, dalle esigenze di smobilizzo dei crediti all’incremento del capitale circolante, utilizzabili sia per programmi di investimento che di sviluppo. I finanziamenti avranno durata e condizioni variabili per venire incontro alle necessità delle aziende associate in base a dimensioni e progetti. Per agevolare l’utilizzo degli strumenti finanziari la Banca ha inoltre messo a disposizione conti correnti dedicati a condizioni estremamente vantaggiose sia per le imprese associate ed i loro dipendenti, sia per i dipendenti di Confartigianato Imprese Macerata.Alla firma erano presenti per Banca Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Maccaferro, direttore territoriale mercato di Ascoli Piceno e Macerata e Renzo Leonori, Presidente Provinciale Confartigianato Imprese Macerata.“La firma di questa convenzione - ha dichiarato Giuseppe Maccaferro - è un ulteriore passo di Banca Monte dei Paschi a favore del tessuto industriale artigiano di questa regione. La nostra presenza in questi territori è storica e capillare, ne conosciamo la storia e i bisogni concreti. Il sostegno alle imprese artigiane è fondamentale per aiutare la ripresa e Banca Monte dei Paschi fa la sua parte mettendo a disposizione strumenti specifici a condizioni competitive affiancando i nostri clienti e chiunque voglia chiedere informazioni con competenza e professionalità”.“Lo scopo di questo accordo – ha commentato Renzo Leonori - è quello di poter offrire ai nostri soci nuove opportunità, cercando delle soluzioni conformi e convenienti per le loro esigenze. Con questo tipo di azioni l’Associazione vuole continuare ad allargare e stabilire importanti relazioni con il sistema bancario”.
Una indagine della CNA ha dimostrato che gli artigiani di Macerata lavorano 224 giorni per il fisco e 141 per la propria famiglia. Artigiani "liberi" dalle tasse solo l’11 agosto 2016.Nella provincia di Macerata il primo semestre 2016 ha visto 179 imprese artigiane iscritte e 172 cessazioni, portando il totale delle imprese artigiane a 10.804, con un saldo positivo di 7 unità. Sono numeri elaborati dal Centro Studi CNA Marche su dati Infocamere.“Prosegue anche nella prima parte dell’anno - afferma Luciano Ramadori, direttore provinciale della CNA di Macerata - la flessione del comparto del calzaturiero, in cui quasi la metà delle imprese artigiane della filiera della provincia segnala una diminuzione dell’attività rispetto allo stesso semestre del 2015. I dati sono invece migliori per il settore delle costruzioni, in cui con un flebile aumento del + 0,33% si inverte una lunga scia di trimestri negativi. Sostanzialmente stazionario è il settore alimentare, dell’abbigliamento e dei servizi alla persona. Continua a decrescere quello del trasporto. Al di là delle considerazioni generali sulla stagnazione economica e sulle cause interne ed internazionali della stessa, ciò che continua a pesare è la pressione fiscale”.“L’Osservatorio permanente della CNA sulla tassazione delle piccole imprese, che ha analizzato un totale di 124 comuni italiani a partire da quelli capoluogo di regione e di provincia – aggiunge il Presidente della CNA Provinciale di Macerata Giorgio Ligliani - ci dice che più della metà del reddito serve per pagare le tasse. A Macerata, nel 2016, un imprenditore artigiano medio paga il 61,2% di tasse (Total Tax Rate, cioè peso complessivo del fisco), potendo contare su un reddito disponibile di poco superiore a 19.300 euro, 854 euro in meno rispetto a 5 anni fa. E' solo da domani, 11 agosto, che le aziende smetteranno di lavorare per il fisco e inizieranno a guadagnare per se', nel cosiddetto “tax free day” o giorno della liberazione dalle tasse”.La stima è riferita ad un’impresa individuale tipo, con 5 dipendenti, un laboratorio artigiano di 350 metri quadrati e un negozio di 175, con 430mila euro di fatturato e 50mila euro di utili. In relazione a questi dati, Macerata ottiene un poco ammirevole 52esimo posto (su 124) nella classifica delle città italiane dove la pressione fiscale è più alta. Il primo posto spetta a Reggio Calabria, con il 73,2% (seguita da Bologna, Roma, Catania e Firenze), mentre la città meno onerosa è Gorizia, con il Ttr al 54,4% e Tax free day il 17 luglio.“A questo punto – conclude Ligliani - è assolutamente necessario virare verso la riduzione della pressione fiscale, invertendo la tendenza a trasferire sulle imprese anche gli oneri dei controlli”.
La Camera di commercio di Macerata comunica che sono riaperti i termini di pubblicazione del bando “Innovation Agents – anno 2016” nel contesto delle attività previste dal progetto Wellfood Action finanziato dal Programma Ipa-Cbc Adriatico per una borsa di studio del valore complessivo di 6.000 euro per svolgere un progetto di innovazione di tre mesi presso imprese dei settori turistico ed agro-alimentare della provincia di Macerata.La domanda di partecipazione va presentata da giovani laureati entro il 26 agosto 2016 (ore 12). Tutti i documenti sono scaricabili dal sito web www.mc.camcom.itAttraverso tale bando si intende sostenere: l’avvio di percorsi di introduzione di innovazione da parte delle piccole e medie imprese dei settori turistico e agro-alimentare della provincia di Macerata e favorire nuove opportunità di occupazione per i giovani tecnologi.Le imprese della provincia di Macerata (nell’art.3 del bando sono riportati i requisiti delle aziende ospitanti) dei settori turistico e agro-alimentare (anche commercio di prodotti alimentari e bevande, secondo i codici Ateco 2007 riportati a pag.4 del bando) potranno usufruire del supporto dell’innovation agent per realizzare progetti di innovazione nel campo: a) della digitalizzazione, del marketing digitale, dell’e-commerce, dei social media per il rafforzamento della presenza sul web e per approfondire la conoscenza delle opportunità offerte dall’economia digitale; b) della innovazione tecnologica, di processo, di prodotto, organizzativa, specifica dei settori turistico e agro-alimentare (anche nel commercio di prodotti alimentari e bevande).
Sono durati fino a tarda notte i festeggiamenti per i primi 30 anni della Volponi S.p.A. a Villa Verde Fiore di Appignano tra balli, divertimento ed anche momenti di commozione.Un incantevole cornice nel giardino della Villa ha ospitato, ieri, la festa organizzata dall’azienda per festeggiare i 30 anni di attività.L’azienda più longeva operante nel mercato delle promozioni e dei programmi fedeltà in Italia, con sede a Montecassiano, ha voluto in questo modo ringraziare tutti i propri dipendenti e i collaboratori storici per i successi e gli importanti traguardi raggiunti.La Volponi è diventata negli anni un autentico e riconosciuto punto di riferimento delle promozioni. Oggi conta oltre 70 dipendenti e proprio in questo brillante anno 2016 ha chiuso importanti contratti che gli permetteranno di raggiungere un fatturato di oltre 50 milioni, annoverando tra i propri clienti le più importanti catene della distribuzione e petrolifere in Italia. E’ di sicuro capitato a chiunque abbia fatto la spesa al supermercato di portarsi a casa un premio di un catalogo o un regalo fornito dalla Volponi!Ha partecipato alla serata allietando gli ospiti e divertendosi con loro la coppia di comici e intrattenitori “Lando e Dino” che non sono nuovi a serate in compagnia della Volponi e il gruppo musicale “Gli amici dello Zio Pecos”. "Molto bello e raro – hanno dichiarato i gli artisti – trovare un gruppo di professionisti così coesi e affiatati."Con questo evento Lucio Volponi, Imprenditore e Presidente dell’azienda, il figlio Vanni, amministratore delegato, e tutta la famiglia Volponi hanno reso omaggio all’ intero team di lavoro che ha voluto, come sorpresa per i titolari, realizzare una speciale raccolta di figurine dei dipendenti della Volponi e de L’Oca Nera azienda anch’essa della famiglia. L’album racconta la storia dell’azienda e per poterlo completare con le figurine, Lucio Volponi ha dovuto rispondere ad una serie di quiz posti dal direttore vendite Nicola Nicoletti.Serietà, professionalità, amore per il proprio lavoro ed un pizzico di simpatia sono gli ingredienti del successo di questa importante realtà italiana.
Ha superato per la prima volta le cento unità l’organico di Simonelli Group, l’azienda di Belforte del Chienti leader mondiale nella produzione di macchina per caffè, diventato secondo gruppo italiano per giro d’affari.Le ultime assunzioni hanno riguardato il settore commerciale, con l’arrivo di cinque nuovi Area Manager. Sono tutti ‘under 30’, laureati con diverse specializzazioni, di cui quattro marchigiani ed un giovane di origine congolese. Quest’ultimo, Harmany Itoua-Elégan, laureatosi recentemente in Economia Aziendale all’università di Macerata, segue da alcune settimane i mercati del suo continente, l’Africa, dove l’azienda intende accrescere la propria presenza, oggi già buona in Sud Africa, Egitto e area più occidentale del Magreb. Altro capo area neo assunto è Federico Ippodimonte di San Severino Marche, laureato in International Economics and Business all’università di Ancona, il quale sta già operando nella nuova sede di Simonelli Group a Singapore.Gli altri tre neo assunti, che il presidente Nando Ottavi ha presentato in occasione del tradizionale incontro con le maestranze alla vigila delle ferie estive, sono: Alessandro Mammoliti, anche lui di San Severino Marche, laureatosi alla Scuola per Interpreti di Forlì e Master in Business Administration conseguito a Madrid, il quale seguirà il mercato spagnolo e portoghese; Diego Tolentinati, di Civitanova Marche, laureato in Giurisprudenza a Macerata, si occuperà in Europa dei mercati di lingua francese (Francia, Svizzera e Benelux); Matteo Giovannangeli di Urbisaglia, laurea in International Economics and Business conseguita all’ateneo dorico, curerà, invece, i paesi arabi e tutta l’area del Medio Oriente, dove l’azienda marchigiana da anni si sta sviluppando e dove vuole accrescere ancora di più la propria penetrazione commerciale anche in vista dell’Expo 2020 a Dubai e del Campionato del mondo di calcio 2022 in Qatar.
Al via le adesioni per partecipare al progetto della Regione Marche, realizzato d'intesa con Unioncamere Marche, per il conferimento del marchio di qualità Ospitalità Italiana ad alberghi, residenze turistiche alberghiere, attività ricettive rurali-country house, campeggi e ai ristoranti che hanno i requisiti previsti dal bando regionale.Il marchio di qualità si applica su base volontaria alle imprese turistiche regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e che rispettano una serie di requisiti. E' un riconoscimento alle strutture turistiche impegnate nel miglioramento continuo dell'ospitalità, con l'obiettivo di offrire un servizio puntuale alle aspettative del cliente e un giusto rapporto tra qualità e prezzo.Per informazioni sul bando, che nella scorsa edizione ha permesso di attribuire il marchio a 34 strutture della provincia, 22 hotel e 12 ristoranti, si può consultare il sito www.ap.camcom.gov.it (percorso: Promozioni e finanziamenti-Marchio di qualità) o inviare una mail a centro.studi@ap.camcom.it. Scadenza delle domande il 20 agosto. (Ansa)
Sottoscritta questa mattina la convenzione per l’avvio del progetto “Fatti gli avanzi tuoi” tra la Camera di Commercio di Macerata, nella persona del presidente Giuliano Bianchi, e il COSMARI, con la vicepresidente Rosalia Calcagnini. Il progetto ha l’obiettivo di creare una rete che veda coinvolte la realtà della ristorazione, delle strutture ricettive agli agriturismi, nell’impegno alla diffusione di una nuova cultura sul valore del cibo, scoraggiando lo spreco alimentare attraverso la distribuzione delle cosiddette doggy e family bag.Il presidente Bianchi si è subito reso entusiasta del progetto al momento della presentazione “arrivano molte idee sul nostro tavolo ma poche sono belle come questa”. Dopo aver visto l’analisi dei dati sullo spreco del cibo e sulla cattiva cultura del “portarsi a casa ciò che avanza”, soprattutto per il senso di vergogna, la Camera di Commercio ha sentito il dovere etico di promuovere l’idea attraverso il finanziamento alla imprese per i nuovi contenitori per gli avanzi.All’indomani della legge sullo spreco alimentare approvata dal Parlamento, la Provincia di Macerata si fa capofila con un’innovazione che coinvolge gli attori principali della ristorazione. L’idea nata nel 2013, subito dopo la firma per la Carta di Bologna contro lo spreco alimentare, ha portato il Cosmari a voler rendere azione le parole sottoscritte. Il consorzio maceratese infatti, non si occupa solo di recupero e smaltimento rifiuti, ma anche di educazione alla sostenibilità “C’è un onere morale che ci induce a sensibilizzare la popolazione a ridurre lo spreco” dichiara la vice presidente Calcagnini a sostegno di questa importante iniziativa.Partner operativo l’azienda Novamont che ha progettato e realizzato i contenitori completamente biodegradabili e che, dopo l’utilizzo, possono essere gettati nella frazione organica, in quanto essi sono in MATER-BI, cioè bioplastica compostabile contenente materie prime rinnovabili, eliminando in questo modo vaschette di plastica usa e getta finora utilizzate come family bag.La Novamont è un’azienda nata dal gruppo Montedison e sopravvissuta alla crisi proprio grazie alla scelta del settore biochimico rinnovabile per la produzione di materie prime. L’industria si pone l’obiettivo di sviluppare bioplastiche e biochemicals attraverso l’integrazione di chimica e agricoltura, attivando bioraffinerie integrate nel territorio e fornendo soluzioni applicative a basso impatto ambientale che garantiscano lungo tutto il loro ciclo di vita un uso efficiente delle risorse con vantaggi sociali, economici ed ambientali di sistema.Anche il direttore generale del Cosmari, Giuseppe Giampaoli, ha sottolineato l’importanza del progetto e auspica che esso sia accolto nel territorio e prenda campo tra i cittadini e i ristoratori “la nostra missione è lanciare il messaggio e dare gli strumenti adatti per un’azione sostenibile e ecocompatibile, ora sono gli attori protagonisti del progetto a dover portare avanti l’iniziativa”. Se è pur vero che la provincia di Macerata è tra le più strutturate in Italia per la raccolta differenziata è anche vero che la produzione di rifiuti pro-capite è tra le più alte ed è fondamentale abbassare anche questo misuratore, poiché l’Unione Europea sta varando un piano che utilizzi come target per la sostenibilità ambientale proprio quanto si recupera e non quanto si raccoglie.Questa iniziativa incontra pienamente la finalità del progetto Wellfood Action, avviato dalla Camera di Commercio di Macerata nell’ambito dei finanziamenti europei e volto a promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile e il miglioramento delle performance delle PMI del settore agroalimentare. Lorenza Natali, coordinatrice camerale del Wellfood, ha volto l’attenzione anche sul Marchio di Ospitalità Italiana che non ha come variabile solo la qualità del servizio e dei prodotti, ma anche la sostenibilità ecologica.A partire da settembre inizierà la campagna di promozione con dépliant e la distribuzione dei contenitori, ma soprattutto tante iniziative e conferenze itineranti, così da unire l’eccellenza dell’enogastronomia del nostro territorio e la lotta allo spreco con “Fatti gli avanzi tuoi”.
Quello del consulente del lavoro è sicuramente un mestiere molto affascinante ed appagante, oltre ad essere una delle professioni più richieste nell'ambito lavorativo aziendale.Gli effetti della crisi economica hanno generato dei profondi e significativi cambiamenti nel settore dell'occupazione, specialmente nel segmento imprenditoriale, con un numero crescente di aziende sulla via del fallimento, che contribuiscono ad arricchire le schiere dei disoccupati.Dall'esigenza di trovare un impiego in tempi brevi, nasce l'importanza di orientarsi sulle professioni maggiormente richieste dal mercato del lavoro in questo tempo di crisi.A tale riguardo, è importante sottolineare quanto sia determinante prendersi cura della propria formazione professionale, come strumento che garantisca maggiori probabilità di accesso al mondo del lavoro, con delle competenze spendibili nell'immediato.Una delle figure di cui il settore imprenditoriale ha più bisogno è quella del consulente del lavoro, specialmente in relazione alla tutela dei dipendenti e all'organizzazione amministrativa delle risorse umane, determinante in questo momento più che mai.Ma chi è il consulente del lavoro? Che tipo di competenze deve avere? Quale percorso formativo occorre intraprendere per esercitare suddetta professione?Consulenza del lavoro: consigli per avvicinarsi a questo mestiereIl consulente del lavoro è un professionista che eroga dei servizi di consulenza in materia di gestione del personale di un'azienda, piccola, media o grande che sia, occupandosi anche degli aspetti burocratici relativi alle risorse umane, dalla definizione di un rapporto lavorativo alla gestione delle procedure economiche, contabili, assicurative, sociali e previdenziali, sempre inerenti ai diversi rapporti di lavoro.Per l'erogazione dei suddetti servizi, il consulente del lavoro deve essere sempre aggiornato sulle normative fiscali, previdenziali, retributive ed assistenziali riguardanti i contratti di lavoro, applicandole ai diversi casi in modo corretto.Per quanto riguarda la formazione di consulente del lavoro, l'aspetto vantaggioso è rappresentato dall'elevato numero di corsi accademici dedicati a questa professione, presenti oggi nella maggior parte delle università italiane. Nell'ambito universitario, gli aspiranti consulenti avranno modo di acquisire delle conoscenze specifiche in materia gius-lavoristica, con conoscenze che spaziano anche in ambito filosofico, storico, sociologico, processualistico ed economico.Ma il mestiere del consulente del lavoro, figura professionale regolata dalla legge n. 12 del 1979, può essere esercitato solamente previa iscrizione all'Albo dei Consulenti del Lavoro, al quale si può accedere in seguito al conseguimento di una laurea triennale e ad un periodo (massimo 18 mesi) di praticantato in uno studio di consulenza. A tal proposito, per saperne di più in tema di praticantati propedeutici agli esami di Stato, è possibile fare riferimento al sito di un consulente del lavoro situato a Roma.Per quanto riguarda invece i compiti del consulente del lavoro, possiamo riassumerli come segue: informazione circa la previdenza e l'assistenza sociale dei lavoratori; selezione e formazione del personale; tenuta del libro matricola, del libro e dei prospetti paga; gestione delle modalità relative alla retribuzione; dichiarazione dei lavoratori occupati agli uffici INPS, INAIL e al Ministero del Lavoro; problem solving e studio delle soluzioni inerenti alle controversie lavorative. In relazione a tutte le attività che riguardano la selezione del personale, il consulente del lavoro deve inoltre essere in grado di studiare la situazione aziendale, individuarne le esigenze operative e redigere un piano contenente i profili professionali più preziosi per l'azienda in questione. In più, il consulente dovrà essere capace di condurre un colloquio lavorativo, selezionando le potenziali assunzioni con una buona capacità di analisi. Per questa ragione, un consulente del lavoro deve possedere, in termini caratteriali, dei requisiti sociali determinanti, come la predisposizione al cliente, l'inclinazione ai rapporti interpersonali ed una discreta capacità comunicativa.Una volta superato l'esame di Stato, il consulente del lavoro regolarmente iscritto all'Albo può decidere se esercitare la professione in una posizione di subordinazione, oppure come libero professionista.In un panorama lavorativo rallentato dalla crisi, possiamo affermare che la figura del consulente del lavoro resterà indispensabile per ancora molto tempo, sia per le piccole e medie imprese, sia per i singoli lavoratori.
Il presidente di Confindustria Gianluca Pesarini dialoga con gli organi di stampa illustrando la situazione della provincia di Macerata, ponendo le basi della filosofia che accompagnerà il suo mandato: analisi del territorio, progettualità, condivisione, formazione e sviluppo dell’economia.Partendo dall’inaugurazione della Quadrilatero avvenuta ieri, Pesarini, inizia il suo discorso carico di motivazione per ciò che è possibile creare all’interno del territorio maceratese, ora collegato interamente dalla statale 77. Nonostante la crisi ormai strutturale e la recessione che imperversa nel territorio nazionale, le imprese della provincia si sono riorganizzate per rimanere in un mercato mutato nel tempo, ma questo non basta. Per essere competitivi, come sostiene il presidente di Confindustria, è necessario creare delle leve di spinta sia a livello nazionale che internazionale “la ripresa passa per l’impresa”; questo però non deve essere solo uno slogan ma la comprensione del sistema che deve puntare sulle proprie forze per emergere. La tradizione maceratese è basata su un’economia che nasce dai laboratori artigiani, una straordinaria magnificenza del fare che deve essere valorizzata nel sistema di economia diffusa. Dalle montagne al mare la provincia raccoglie una varietà di imprese che ci permettono di guardare al passato con orgoglio e di progettare al futuro con speranza.Tassello fondamentale per la riuscita delle imprese è la formazione, Confindustria Macerata propone costantemente corsi per la qualificazione del personale che sempre più si deve interfacciare con mercati globali. Le esportazioni, dopo il calo del periodo 2007-2010, stanno risalendo, in linea con l’andamento nazionale, segnali deboli ma positivi che per diventare trend hanno assoluto bisogno di persone competenti in grado di conoscere i mercati esteri nei quali si vuol entrare.Se Confindustria è promotrice di un nuovo tipo di impresa che unisce azienda, cultura, arte e territorio, dall’altro lato è fondamentale che lo Stato si faccia carico di riforme che diano la possibilità ai nuovi progetti di diventare successi. La pressione fiscale, l’infinita burocrazia non aiutano lo sviluppo, le imprese hanno bisogno di liberare risorse per poter investire nel proprio lavoro, abbassando i costi di produzione, innovando e realizzando prodotti che siano competitivi all’estero ma anche alla portata del territorio. “Lo Stato deve permettere alle industrie di essere il driver del nuovo sviluppo economico”, come sostiene Pesarini. Il ruolo centrale di Confindustria nel confronto tra le parti, Stato e imprese, è un valore aggiuntivo per la ripresa economica perché pone in essere la condivisione dei progetti e il pensare in grande. Se non ci fosse questa spinta propulsiva verso “i sogni”, come lo è stato per la Quadrilatero, non sarebbe possibile uno sviluppo territoriale.È un mandato legato alle opportunità quello del presidente Pesarini, in cui le indagini di fattibilità per cercare la soluzione giusta sia la regola operativa, evitando di intervenire a spot in aree che non si sono analizzate. Lo stesso Consiglio Direttivo ne è una conferma poiché in esso è rappresentato tutto il territorio e tutte le tipologie di imprese per accogliere l’economia imprenditoriale della provincia nella sua totalità.La conferenza di questa mattina è stata anche l’occasione per lanciare il Busyday che si terrà il 19 e il 20 ottobre prossimo. Una due giorni in cui Confindustria chiamerà a raccolta tutte le imprese locali per conoscersi e allacciare quei rapporti che servono per lo sviluppo , una condivisione di intenti necessaria per creare la contaminazione positiva utile a rimettere in moto il motore economico.https://www.youtube.com/watch?v=WFvd0b3O4f8
Si è svolta ieri pomeriggio, 27 luglio 2016, presso la sala conferenze della sede sociale, l’Assemblea ordinaria dei soci della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro.Oltre alla redistribuzione degli utili degli esercizi 2013, 2014 e 2015 e la rideterminazione del sovrapprezzo degli esercizi 2014, 2015 e 2016, l’argomento principale discusso con i soci è stata la recente riforma del credito cooperativo, questo ultimo illustrato dal vice presidente e amministratore delegato ai rapporti con il credito cooperativo dottor Marco Bindelli.La Banca, dopo aver approfondito la legge di riforma in data 7 maggio scorso, in occasione dell’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2015, ha infatti provveduto ad aggiornare i propri soci sull’evoluzione del processo di riforma che interessa l’intero sistema delle banche di credito cooperativo.In particolare, i soci sono stati resi edotti dell’adesione della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro al futuro gruppo facente capo a Cassa Centrale Banca, alternativo ad Iccrea Holding, e, soprattutto dei dettagli contenuti nelle norme secondarie poste in consultazione dalla Banca d’Italia sino al 13 settembre prossimo per osservazioni, commenti e proposte.I soci hanno quindi potuto prendere atto che, seppur a fronte di una minore autonomia che caratterizzerà ciascuna banca di credito cooperativo, gran parte dei contenuti da tempo auspicati dalla Bcc civitanovese hanno trovato accoglimento nelle disposizioni attuative emanate dall’Organo di Vigilanza, con particolare riferimento a: good governance, meritocrazia, efficienza e competitività.Infine, sempre in relazione agli sviluppi della citata riforma delle BCC e nell’ottica di voler investire nel proprio territorio parte del patrimonio faticosamente accumulato nel corso degli anni dalla Banca, l’Assemblea dei soci è stata informata della recente manifestazione di interesse all’acquisto della Cassa di Risparmio di Loreto SpA (Carilo), inviata ai soci della stessa (Nuova Banca delle Marche e Fondazione Carilo) e, per conoscenza, all’Organo di Vigilanza.I soci e i dipendenti presenti, oltre ad aver apprezzato l’aggiornamento fornito in merito agli sviluppi del processo di riforma del credito cooperativo e le iniziative di investimento in corso a favore del territorio, hanno gradito e ringraziato anche per il ricevimento/rinfresco con il quale si è conclusa l’Assemblea di un torrido 27 luglio.
Confartigianato Imprese Macerata ha rielaborato ed analizzato le rilevazioni diffuse da Movimprese/Unioncamere relative alla nati/mortalità delle imprese registratasi nelle Marche e soprattutto in provincia di Macerata nel II trimestre 2016.In questo trimestre sono nate nelle Marche 2.649 nuove imprese in totale (industria, commercio ed artigianato), mentre hanno cessato l’attività in 1.822: alla fine i conti parlano di 827 aziende in più rispetto alla fine del I trimestre (incremento pari a + 0,48%), con la creazione di circa 2 mila posti di lavoro. Per quanto riguarda l’andamento provinciale, il maggior incremento si è registrato in Ancona (+ 262), seguita da Macerata (+ 247), Pesaro e Urbino (+ 194), Ascoli Piceno (+ 113) e Fermo (+ 11). In questo quadro abbastanza positivo si debbono però registrare i dati relativi all’artigianato che mostrano ancora delle criticità.Nelle Marche le imprese artigiane registrate al 30 giugno 2016 risultano essere 46.799: nel trimestre si è avuto un saldo positivo pari a sole 2 unità (tasso di crescita +0,001%), frutto di 750 nuove iscrizioni e di 748 cancellazioni. Per quanto riguarda i territori provinciali i “saldi” rilevati ci mostrano che eccetto, la provincia di Ancona (con 27 imprese in meno), quelli di tutte le altre mostrano segno più: Ascoli Piceno + 10, Pesaro Urbino + 8, Macerata + 7 e Fermo + 4.In provincia di Macerata, nel dettaglio, nel corso del II trimestre 2016, si sono avute 179 nuove iscrizioni e 172 cessazioni (totale imprese artigiane registrate 10.804), con un saldo positivo, come detto, pari a +7 imprese cui corrisponde un tasso di crescita di +0,07%).. Tra i comparti più significativi si segnalano in aumento quello dell’edilizia (+13 imprese, crescita +0,33%), dell’autoriparazione (+4 imprese, crescita +0,37%), dell’abbigliamento (+2 imprese, crescita +0,93%), dei servizi alla persona (+ 2 aziende, crescita di +0,38%), del tessile (+1 impresa, crescita +1,40%), dei servizi alla ristorazione (+1 impresa, crescita +0,27%); stazionario il comparto del mobile, mostrano invece segno meno: pelli e calzature (-5 imprese, tasso crescita -0,56%), trasporti (-3 aziende, decrescita dello 0,34%), industrie alimentari (-1 impresa, decrescita dello 0,33%), legno (-1 azienda, decrescita dello 0,44%) e riparazione beni di uso personale (-1 impresa, flessione del comparto pari a -0,38%).“I dati appena presentati – dichiara il Presidente Provinciale della Confartigianato di Macerata cav. Renzo Leonori – confermano purtroppo che le difficoltà che stanno attraversando le nostre imprese artigiane sono ancora tante e complesse. Nella nostra provincia i dati sono moderatamente incoraggianti, ma è da rilevare che è proprio l’artigianato il settore produttivo che continua a pagare il tributo maggiore alla crisi. In termini di produttività e fatturato, si registrano, in quelle aziende maggiormente votate all’export, i risultati migliori (ma situazioni di criticità internazionali quali il protrarsi della crisi UE ed Ucraina-Russia, la “Brexit”, la situazione politica in Turchia, non fanno sperare niente di buono) mentre continuano a soffrire le tante piccole aziende che vivono esclusivamente di mercato interno. Non è irrilevante poi far notare che, tra le cause delle problematiche incontrate dalle piccole e medie imprese, un posto importante lo occupa la difficoltà di accesso al credito: le Marche sono la seconda regione con la dinamica peggiore degli impieghi vivi alle imprese con meno di 20 addetti avendo fatto registrare, ad aprile 2016, una variazione del – 8,9% sull’anno precedente (la media nazionale è pari a – 5,9%); ancor peggiore è il dato riferibile alla provincia di Macerata, pari a – 9,2%, che la colloca addirittura al 104° posto della graduatoria nazionale per province”.
Oltre 100 lavoratori dei CIOF, Centri per l’impiego di tutta la regione, hanno affollato ieri, martedì 26 luglio, la sala Raffaello presso la Regione Marche, per l’ assemblea unitaria organizzata dalla Fp Cisl insieme alla Fp Cgil e Fpl Uil.I lavoratori hanno chiesto alla Regione chiarezza organizzativa e certezze sul futuro alla luce della necessità di valorizzare un servizio pubblico così delicato in un momento di crisi come questa. Urge pertanto un rilancio dei centri per impiego che passi per la stabilizzazione dei precari e la ricerca di strumenti per creare prospettive occupazionali ai giovani ed a chi ha perso il lavoro. Necessità comprendere dal 2017 a chi saranno affidate le delicate funzioni dei centri per impiego ed il rapporto con la neonata agenzia nazionale per il lavoro. Il 4 agosto su questi temi vi sarà incontro con l'Assessore Cesetti ma la Cisl con Cgil e Uil sono pronte ad iniziative di mobilitazione a supporto delle legittime istanze dei lavoratori e per la valorizzazione dei servizi quotidianamente erogati.
Il contratto nazionale dei metalmeccanici è una fase di stallo che dura ormai da troppo tempo a causa della presa di posizione di Federmeccanica e Assistal su alcuni punti salienti. L’unione dei sindacati CISL CGIL e UIL ha portato ad una vertenza e una mobilitazione dei metalmeccanici, così questa mattina si sono uniti tutti insieme nella sala stampa della Provincia (distaccamento di Piediripa) per discutere su questa problematica.Le OOSS provinciali di FIM, FIOM e UILM di Macerata hanno confermato il blocco dello straordinario e della flessibilità ad oltranza e le 4 ore di sciopero territoriale per l’intera giornata (le ore sono da considerare le ultime 4 del proprio turno di lavoro), tutto ciò per dimostrare che “la lotta dei metalmeccanici non va in ferie” come suggerisce Rossella Marinucci della FIOM CGIL.L’iniziativa di confronto tenutasi doveva essere un momento di incontro tra i sindacati e le istituzioni, queste ultime però sono risultate latitanti, in quanto, all’assemblea pubblica erano presenti soltanto l’assessora provinciale al lavoro Paola Mariani, Massimiliano Bianchini di “Uniti per le Marche” e Michele Verolo esponente di a sinistra per Macerata Bene Comune. Oltre alla mancata presenza di Manzi e Sciampichetti che hanno comunque inviato un messaggio di supporto all’iniziative sono mancate le risposte dei rappresentati del territorio, aumentando così il divario tra chi governa il territorio e chi ci abita. Quest’assenteismo è stato più volte rimarcato da tutti quelli che sono intervenuti per illustrare la problematica che li hanno portati fino a qui.Il contratto nazionale è il simbolo dei diritti acquisiti dai lavoratori negli anni, ha reso universale la parità di retribuzione in Italia da nord a sud, è possibile rivendicare dei diritti grazie al contratto nazionale. È dunque ovvio che senza di esso i lavoratori sono senza difese e in una posizione inferiore nella contrattazione del proprio salario. La crisi economica è stata utilizzata da Federmeccanica come scusa per la mancata contrattazione nazionale e vuole trasformare delle ore di riposo in ore lavorative, hanno attaccato gli stipendi ed è per questo che i sindacati si sono mobilitati.Nell’analisi del territorio provinciale esposta, si evidenzia una predominanza di micro e piccole imprese, circa il 94%, con un totale di 5.500 dipendenti dislocati nei vari impianti ( il 91% delle imprese hanno da 0 a 9 dipendenti), quindi fare una trattativa per ciascuna azienda è impossibile e, secondo i rappresentanti, inutile. Non è stata d’aiuto neanche l’evoluzione legislativa in materia di lavoro che, attraverso i governi, ha introdotto figure lavorative e tipologie di contratti che vanno a vantaggio solo degli imprenditori, che in periodo di crisi sono più portati a licenziare o assumere tramite voucher che trovare misure alternative per garantire il lavoro ai suoi dipendenti. Se non si rilanciano i salari, e quindi i consumi, non è possibile far ripartire l’economia.Non è solo un problema dei metalmeccanici, l’attenzione è stata riportata sui lavoratori della grande distribuzione e del pubblico impiego che da anni sono senza contratto di lavoro. La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza contro lo Stato per il mancato rinnovo del contratto in quanto esso è il legale datore di lavoro, ma nel decreto Madia, divenuto legge, che riforma la pubblica amministrazione non c’è traccia di riferimenti al contratto nazionale.L’assessora Mariani nel suo intervento ha dato il suo appoggio ai sindacati riuniti e ai lavoratori, sottolineando come “la crisi della rappresentanza è voluta così da allontanare i cittadini dalla politica, dividendo è più facile governare. Un periodo difficile non è sinonimo di spazzare via i diritti. Non si può disconoscere il ruolo del sindacato. Non è più tempo di isolarsi, se ci si unisce si è più forti.”Foto Si.Sa.
Vertenza Teuco Guzzini, dopo l'estate riprenderà la trattativa sindacale: il discorso esuberi, infatti, è tutt'altro che chiuso. "Come è scritto nell'accordo in vigore, gli eventuali esuberi dovranno essere affrontati con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali", specifica il segretario generale Filctem-Cgil per la provincia di Macerata, Vincenzo D'Alessandro.Al momento, non c'è ancora una data ufficiale per il faccia a faccia fra le parti sociali e la proprietà dell'azienda - 80% delle quote in mano a Certina Holding ed il restante 20% detenuto ancora dalla famiglia Guzzini, attraverso la finanziaria Fimag - specializzata nella produzione di arredi bagno di elevata qualità e design ricercato, rigorosamente made in Italy, che impiega 200 dipendenti circa, con sede a Montelupone. Si parla di fine agosto, massimo i primi giorni di settembre, come periodo per lo svolgimento del summit. "Quando, cioè, scadrà l'accordo sindacale attualmente vigente", conferma D'Alessandro. Nel quale si prevede l'utilizzo degli ammortizzatori sociali per far fronte ad un numero di esuberi, ancora oggi, non quantificato ufficialmente. "Nello specifico si stanno utilizzando i contratti di solidarietà per il 30% dei lavoratori indiretti e per il 10% di quelli diretti, secondo quanto ci ha riferito l'azienda. Certo è che sono ancora presenti difficoltà di bilancio e, dunque, il discorso degli esuberi rimane ancora in piedi".Ecco, allora, che certamente sarà necessario sedersi attorno ad un tavolo per individuare nuove soluzione. Con un paletto ben chiaro, però. "Nell'accordo sindacale sottoscritto e che scade proprio nel settembre prossimo, si legge chiaramente che si dovrà procedere all'utilizzo di nuovi ammortizzatori sociali per la gestione degli esuberi. Anche se siamo ben coscienti che il quadro normativo nazionale in materia è cambiato. Dunque, ci potranno essere ulteriori discussioni da fare>. Appuntamento, dunque, alla ripresa produttiva della pausa estiva.
Tradizione e innovazione. Storia e originalità. Benessere e moda. Sono gli ingredienti, o meglio, le radici di un sodalizio nato tra due aziende di due regioni diverse, le Marche e l'Abruzzo, quella che realizza “Prezioso”, un cuscino per occhi, e Rustichella d'Abruzzo, produttrice di pasta artigianale dal 1924.L'accordo tra le due attività è davvero improntato all'originalità. In sostanza, Rustichella d'Abruzzo, che esporta la propria pasta in 75 Paesi del mondo, ha scelto Prezioso per l'evento “Primo Grano Tour” a Pianella di Pescara, dal 20 al 25 luglio scorsi. Il cuscino per occhi è diventato il dono personalizzato che l'azienda abruzzese ha voluto per i propri clienti. Importatori, distributori, negozianti e chef di alta ristorazione provenienti da Usa, Canada, Inghilterra, Singapore e Italia si sono recati nel paese abruzzese, conosciuto anche per l'olio, e hanno potuto vedere da vicino la lavorazione della pasta che vendono e cucinano sapientemente. E cosi, accanto alla trebbiatura, all'impasto e alla produzione che Rustichella porta avanti dal 1924, ha fatto la sua comparsa il cuscino Prezioso. Ma non c'è solo l'originalità alla base di questo “matrimonio”."Ho personalizzato e realizzato esclusivamente il cuscino Homa per Rustichella, - spiega Laura Salvucci titolare di Prezioso, la cui attività ha sede a Tolentino – selezionando tra gli articoli della mia collezione quello che si addicesse alle caratteristiche dell'azienda abruzzese, appunto la terra”. Il cuscino è stato cucito con cotone misto lino, tessuto abruzzese nato da un'idea della signora Peduzzi, titolare della Rustichella, e contiene fiori di lavanda e semi di lino. Un richiamo forte alla terra, come quello del grano, unito anche all'attenzione per le materie prime, all’alta qualità dei materiali, ai prodotti biologici e alla terra. Un simbolo di auspicio e prosperità.Un connubio nato da poco, quello tra le due realtà imprenditoriali, le cui solide basi sembrano però affondare nel tempo, ma proiettato con fermezza e decisione al futuro. È la “new economy”, la strada che tante aziende hanno cercato e trovato per uscire dalla crisi e per individuare nuove sacche di mercato alla ricerca di nuovi orizzonti commerciali. Strada che passa anche attraverso accordi come questo, perché l'unione fa la forza e perché il “made in Italy”, quello vero, alla fine emerge sempre. Ma la partnership tra le due aziende non finisce qui. Rustichella d'Abruzzo e Prezioso saranno di nuovo fianco a fianco in occasione delle festività natalizie con un'altra originale sorpresa.