Confindustria: il punto sul calzaturiero nella Regione
La Confindustria di Macerata con quella di Ascoli Piceno e di Fermo hanno fatto un punto della situazione del settore calzaturiero dopo il Micam di Milano, nella conferenza stampa di questa mattina presso il Cosmopolitan Hotel di Civitanova Marche.
La realtà calzaturiera marchigiana è costituita da circa 27 mila addetti che lavorano in circa 1600 aziende, 300 delle quali di tipo industriale. Questo settore rappresenta il 30% dell’intera economia regionale con circa 3000 milioni di euro di fatturato ed una quota relativa all’export che copre oltre metà delle esportazioni delle marche.
È necessario aggiungere a questi dati oltre 100 aziende con circa 4000 addetti che si occupano della produzione dei componenti, come le suole, ed un comparto della pelletteria con la presenza di oltre 80 aziende fra cui alcune importantissime concerie.
Questa economia definita integrata concorre a determinare un primato spesso sconosciuto: nella zona di Civitanova – Porto Sant’Elpidio esiste il più importante e qualificato raggruppamento di aziende produttrici di componenti ( in particolare suole) per la calzatura al mondo. Oltre l’89% della produzione regionale viene esportata; le principali direttrici di vendita all’estero interessano Germania, Russia, Francia, regno Unito, Usa, Paesi bassi e i Paesi asiatici come Cina, HK e Giappone.
Le imprese calzaturiere della regione producono tutte le categorie merceologiche esistenti in circolazione, con prevalenza delle calzature in pelle. In crescita gli articoli di livello fine e il pronto moda dove ancora resiste il Made in Italy ed il fattore prezzo è meno determinante.
A causa dell’accresciuta competitività internazionale le imprese calzaturiere locali sono impegnate a riorganizzare le proprie strutture e lo stesso modo di operare, anche con l’introduzione di nuove tecnologie con accorte politiche commerciali e di qualità, con nuovi programmi di formazione ed aggiornamento professionale e manageriale. Negli anni passati, infatti, sono stati istituiti presso l’Istituto professionale di Stato di Fermo e Civitanova specifici indirizzi rivolti al settore.
La presenza in Regione di tutte le fasi di produzione, le dimensioni contenute delle aziende e i molteplici servizi di supporto al sistema calzaturiero, hanno consentito fino a poco tempo fa maggiore versatilità, rapidità nelle produzioni ed economie difficilmente realizzabili altrove.
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