Cinquanta espositori per presentare le migliori produzioni ma anche i prodotti tipici e le bontà del territorio. Fino a domani (domenica 2 ottobre) la bella piazza Del Popolo di San Severino Marche ospita la 26esima edizione della Mostra Mercato delle Attività Produttive, rassegna patrocinata dal Comune, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, da Confcommercio, Coldiretti e Confartigianato.Alla cerimonia del taglio del nastro hanno preso parte il sindaco, Rosa Piermattei, il vice sindaco e assessore comunale alle Attività Produttive, Giovanni Meschini, il presidente dell’associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il pro rettore di Unicam, Andrea Spaterna, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il presidente provinciale di Confartigianato, Renzo Leonori, insieme a numerose altre autorità.“Questa rassegna – ha sottolineato il primo cittadino nel suo saluto - dovrà crescere per far conoscere ancora di più le produzioni che nascono a San Severino Marche. Si tratta di produzioni di altissima eccellenza in diversi settori, dalla lavorazione del marmo a quella del vetro, dalla meccanica ai prefabbricati, dalla lavorazione del ferro a quella di altri materiali. E poi l’enogastronomia e i prodotti tipici e tanto altro ancora. Vorrei dire grazie a chi ha aderito e partecipa a questa rassegna. So che costa molto, non in termini economici ma di forze. Essere via dalle proprie attività, anche per un solo fine settimana, è un grande sacrificio”. Poi l’appello del sindaco Piermattei perché la ricostruzione post sisma pensi anche al sistema produttivo: “Mi rivolgo ai rappresentanti della Regione e della Provincia, ai rappresentanti politici, perché la ricostruzione tenga conto di queste realtà. Perché, finalmente, si pensi anche a chi fa impresa, al mondo dell’artigianato che è capillare in queste nostre zone, alle infrastrutture che sono necessarie non solo per far uscire dall’isolamento le nostre comunità ma anche per spingere il sistema Italia”.E un appello a fare sistema è arrivato anche dal presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il quale ha ricordato la realizzazione di una superstrada per la vallata del Chienti ma ha anche invitato a non dimenticare la vallata del Potenza. Di sistema ha parlato, infine, anche il prorettore Spaterna, intervenuto in rappresentanza dell’Università di Camerino: “Il nostro – ha detto – è un ateneo del territorio ma anche, e soprattutto, per il territorio”.
“Mettiamo a disposizione delle aziende e della nostra clientela una liquidità di oltre 20 milioni di euro. Li mettiamo a disposizione a condizioni economiche tra le migliori a livello locale e a fronte di progetti sostenibili e che vengono dal territorio”.Le parole di Giampiero Colacito, Direttore Generale BCC Civitanova Marche e Montecosaro, arrivano come una folata di aria fresca sulla nutrita platea di imprenditori presenti nella sala conferenza della Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro per un convegno focalizzato sulle opportunità offerte dal Piano di Sviluppo Rurale delle Marche.Il Dg poi ribadisce con forza: “I soldi ci sono, le condizioni economiche vantaggiose anche. Elaborate progetti, la nostra Banca vi sosterrà”.Al centro dell’attenzione dell’iniziativa le risorse e le opportunità per gli imprenditori del territorio con il Piano di Sviluppo Rurale delle Marche che mette a disposizione 540 milioni di euro per progetti di sviluppo aziendali che rispettino i requisiti, gli indirizzi e le linee guida dettate dal Piano stesso.“Siamo molto interessati al settore agricolo ed agroalimentare - ha detto Sandro Palombini, Presidente BCC Civitanova Marche e Montecosaro, nel suo saluto introduttivo – su questo settore abbiamo investito e vogliamo continua ad investire diversificando. L’auspicio è che da questa iniziativa possano nascere occasioni di investimenti e collaborazione tra la banca e gli operatori del settore”.E poi il Presidente ha ricordato lo stato di salute della Bcc di Civitanova.“Sono oltre 10 mila le aziende del settore, tra la provincia di Macerata e quella di Fermo - ha detto Mauro Conti, Direttore BIT SPA – il settore è in salute sia trasversalmente tra queste due provincie sia a livello nazionale dove quello agricolo-agroalimentare è tra i pochi settori che dal 2006 ad oggi ha accresciuto il proprio fatturato”.E poi: “In alcuni casi risulta molto importante procedere con aggregazioni che consentono alle aziende di ottimizzare le risorse e rendere sostenibili gli investimenti”.“Con il 22% siamo la provincia – ha puntualizzato Luciano Ramadori, Direttore CNA Macerata – che, nelle Marche, ha il maggior numero di imprese e aziende nel settore agricolo ed agroalimentare”.“I miei 20 anni di esperienza mi portano a dire con ragionevole certezza che il settore agricolo è quello che da meno problemi al settore bancario”, ha detto l’agronomo Alfio Bagalini parlando di “Imprenditori, consulenti e banche nella pianificazione degli investimenti aziendali”. E poi una chiosa preziosa: “Non adattare le proprie caratteristiche ai requisiti richiesti dai bandi. Definire prima bene le proprie peculiarità aziendali e poi valutare se è opportuno aderire al bando”.“Vorremmo arrivare ad offrire al cliente tutti i giorni un prodotto biologico e a filiera corta - ha detto Stefano Della Ceca, del progetto "Rete d'imprese Vivi la tua terra Agricoltura Biologica Biodinamica Marche" che ha parlato di alcune esperienze del territorio – al giorno d’oggi purtroppo c’è più domanda che offerta. Dobbiamo crescere dal punto di vista dell’offerta”.E poi: “Quando partecipiamo a bandi per le mense nelle scuole per proporre cibo sano e biologico vediamo che ci sono ribassi d’asta che non consentono letteralmente ai nostri contadini locali di partecipare”.“Rabbrividisco ogni volta che sento parlare di cibo come merce – ha detto il Presidente Slow Food Marche, Ugo Pazzi – il cibo è valore”.E poi: “Stiamo cercando di portare a Civitanova una delle manifestazioni più importanti in Italia sul tema della pesca: slow fish. Sarebbe un valore aggiunto molto importante e prezioso anche per il territorio”.“Aggregare è sinonimo di forza”, è il passaggio più forte dell’intervento di Marziano Ambruosi, imprenditore del settore di successo.Nelle conclusioni, il DG Colacito ricorda i dati virtuosi della Bcc di Civitanova e Montecosaro: “abbiamo chiuso il semestre con un utile netto di euro 2,3 milioni che ci consente di superare quota 76 milioni di euro di patrimonio netto e di registrare indicatori patrimoniali fra i più alti del sistema bancario nazionale: CET1 e TCR pari al 21,7%”.
Anche l’universo più conservatore e ancorato al passato può aprirsi alle tecnologie. E in realtà si tratta di una dinamica cui si assiste giorno dopo giorno dato che le novità derivate dalla corsa sfrenata delle tecnologia sono ormai quotidiane. Ed allora anche la Borsa può svegliarsi una mattina e scoprirsi un mondo nuovo, più fresco e aperto ai cambiamenti. O meglio, a svegliarsi la mattina e a dover fare i conti con questi mutamenti sono gli investitori che hanno sempre puntato sul mercato delle azioni. Si tratta di soggetti abituati e determinate consuetudini e che negli ultimi tempi hanno visto cambiare lo strumento da utilizzare per accedere al mercato delle azioni. Oggi in Borsa ci si va tramite internet; tutto quello che occorre è un pc, un tablet o perché no un semplice smartphone. Ci si collega alla rete e si accede al mercato azionario. Il tutto avviene grazie ai servizi offerti dai broker online, piattaforme di intermediazione nate proprio per consentire di accedere ai mercati finanziari tramite web. Oggi sono tante le piattaforme per investire in Borsa online tra le quali l’utente può scegliere: un’offerta ampia e sempre più variegata sulle necessità dell’investitore. E che parte dall’assunto iniziale che ha del miracoloso: si può entrare in Borsa in modalità virtuale, senza recarsi fisicamente presso la sede di una banca o di altro intermediario finanziario. Andando a vedere l’iter da percorrere per investire in azioni tramite la rete, dobbiamo proprio partire da quanto sopra detto; ovvero dalla necessità di registrarsi presso un broker online che, tra i suoi servizi, offra la possibilità di accedere al mercato della Borsa. In linea generale oggi come oggi quasi tutte le banche principali offrono ai propri clienti la possibilità di investire tramite trading online aprendo un account con l’home banking. Investire in Borsa online vuol dire scegliere tra due differenti tipologie di investimento: il trading con le opzioni binarie; e il mercato del forex. Uno degli aspetti principali da valutare prima di iniziare a investire è quello legato all’analisi tecnica dei mercati; ogni trader che si avvicina alla Borsa in modalità virtuale deve necessariamente conoscere l’andamento di una data azione, anche in riferimento allo stato dell’azienda. Sapere quando è il momento di investire. essere in grado di consultare e interpretare i grafici economici. Una volta chiariti questi aspetti e portati a termine i passaggi per l’apertura di un conto presso una piattaforma, arriva il momento principale; quello di decidere su quale strumento finanziario puntare. Si può vagliare tra azioni, obbligazioni, tutoli di Stato, fondi di investimento, strumenti derivati; tanti prodotti (che sarebbe bene conoscere nel miglior modo possibile) e ciascuno con peculiarità proprie. A questo punto si può iniziare a investire in Borsa tramite la rete; tenendo sempre a mente che si tratta di un investimento rischioso, pur con i vantaggi offerti dallo strumento di internet. Che nello specifico sono la possibilità di consultare in tempo reale le quotazioni dei mercati azionari; ricevere alert legati a questo andamento; accedere a dati di analisi tecnica prima di puntare su uno strumento; consultare notizie economiche in tempo reale.
Sarà interessato tutto il settore agricolo e agroalimentare del territorio maceratese e fermano, oggi pomeriggio a partire dalle ore 17 presso la sala conferenze della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro.Al centro dell’attenzione le risorse e le opportunità per gli imprenditori del territorio con il Piano di Sviluppo Rurale delle Marche che mette a disposizione 540 milioni di euro per progetti di sviluppo aziendali che rispettino i requisiti, gli indirizzi e le linee guida dettate dal Piano stesso.Dopo il saluto introduttivo di Sandro Palombini, Presidente BCC Civitanova Marche e Montecosaro, si entrerà nel vivo dell’argomento di giornata con Mauro Conti, Direttore BIT SPA, che parlerà di “Aggregazione e sostenibilità per lo sviluppo del settore agricolo ed agroalimentare locale”, Luciano Ramadori, Direttore CNA Macerata, che focalizzerà l’attenzione su “Il ruolo delle imprese locali per lo sviluppo e la tutela delle produzioni di qualità”, l’agronomi Alfio Bagalini “Imprenditori, consulenti e banche nella pianificazione degli investimenti aziendali”, Stefano Della Ceca, responsabile Progetto "Rete d'imprese Vivi la tua terra Agricoltura Biologica Biodinamica Marche" che parlerà di alcune esperienze del territorio. Ci sarà anche il Presidente Slow Food Marche, Ugo Pazzi, che parlerà dei progetti di Slow Food come volano di sviluppo del territorio.Le conclusioni verranno affidate a Giampiero Colacito, Direttore Generale BCC Civitanova Marche e Montecosaro.Il PSR Marche prevede investimenti, fino al 2020, per circa 540 milioni di euro (537,96 milioni di euro), destinati alla competitività dell’agricoltura marchigiana, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, all’innovazione, e allo sviluppo inclusivo delle zone rurali.Verranno finanziati interventi sulla base delle sei priorità della politica di sviluppo rurale definite dall’Unione europea, ovvero: promuovere il trasferimento della conoscenza e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme, promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste; promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura; incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nella zone rurali.Percorso di approvazione del PSR MarcheIl Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 è stato approvato dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche con Deliberazione Amministrativa n.108 del 17 luglio 2014.Di lì è partito il successivo iter burocratico e i PSR è stato approvato in via definitiva dalla Commissione Europea con Decisione C (2015) 5345 del 28 luglio 2015 e in seguito l’Assemblea Legislativa della Regione Marche lo ha adottato con Deliberazione Amministrativa n.3 del 15 settembre 2015.
A meno di improbabili colpi di scena dell’ultimo minuto, cala definitivamente la tela sul cementificio di Castelraimondo. Tra qualche giorno settantuno dipendenti non avranno più un lavoro, né un reddito per campare le loro famiglie. Un’altra realtà produttiva e fonte di sostentamento per molti che chiude e lascia il territorio montano sempre più povero e spoglio.Eppure si tratta di un epilogo previsto in tempo utile per potervi porre, eventualmente rimedio. Un finale annunciato probabilmente ad orecchi sordi o che, come minimo, non hanno prestato ascolto alle numerose grida di allarme che si levavano da ogni parte. Un caso di lassismo e di trascuratezza da manuale. Ciò nonostante le condizioni per approfondire il dossier c’erano tutte. Le informazioni frammentarie e parziali che trapelavano, avrebbero richiesto un contatto serrato con la proprietà. Con le diverse proprietà che nel corso di questo ultimo anno si sono avvicendate. Le organizzazioni sindacali, con i rappresentanti locali dei lavoratori, in verità, lo hanno richiesto - inascoltati - sin da subito. Ma il loro unico interlocutore istituzionale, ossia la giunta regionale ha fatto orecchi da mercante. Il presidente Ceriscioli ha scelto di non metterci la faccia. Negli ultimi due incontri era altrove. Impegni inderogabili. Mentre gli uomini della Cementir di Caltagirone negavano ai sindacalisti sbalorditi, ogni possibile, ragionevole apertura, lui non c’era. Deliberatamente sceglieva di non stare accanto alle maestranze che in quell’attimo perdevano lavoro e salario. Al suo posto inviava la sua assessora ed un funzionario regionale. Sono sicuro che lui, uomo di sinistra (almeno a parole), che disertava tutti i tavoli di confronto, non deve aver fatto una buona impressione ai lavoratori.Per la verità, lo avevamo visto decisamente più a suo agio alle prese con olive e aperitivi nel party estivo organizzato dalla figlia di quello stesso Caltagirone, Azzurra. Allora la razza padrona chiudeva, tra gli applausi ed i complimenti degli astanti, una testata giornalistica e la signora in questione ebbe a dire che quelli che venivano licenziati non erano giornalisti. Che, casomai, l’impertinente intervistatrice si informasse meglio. Ceriscioli lì, quel giorno c’era, eccome! Sorrideva soddisfatto alle telecamere, tra uno Spritz ed un Martini e la sua unica preoccupazione era come togliersi un fastidiosissimo pezzetto di prezzemolo tra i denti.Della disperazione rabbiosa dei lavoratori, quindi il governatore Ceriscioli non sa. Come non sa del profondo senso di impotenza e frustrazione che pervade quel corpo intermedio che si chiama sindacato, che tante volte ha assorbito anche pesanti conflitti. Non sa nemmeno che oltre al lavoro, questi disoccupati qui hanno perso ogni residuo di fiducia nelle istituzioni. Che si sono sentiti carne da macello. Merce di scambio di quart’ordine. Infatti non ci vuole uno scienziato per capire che uno non compra uno stabilimento perché progetta di non riaprirlo mai. Casomai lo compra per cambiargli destinazione d’uso. E se lo fa è solo perché qualcuno gli ha dato delle solide ed affidabili garanzie. Il tutto sulla pelle di settantuno, ignare famiglie.In realtà le colpe vanno distribuite equamente e non tutte addossate al presidente della giunta regionale. Il locale Partito Democratico, mentre i lavoratori sfilavano in piazza, sotto gli occhi tra l’annoiato ed il rassegnato dei presenti, si guardava compiaciuto e soddisfatto l’ombelico. Il loro dibattito verteva tra il post- Pettinari ed il referendum costituzionale. Incontri a tal proposito si susseguivano incessanti e partecipati. Dentro i salottini, sotto i neon e al fresco dell’aria condizionata si dibatteva dei massimi sistemi. Fuori, per le strade montava la rabbia di quelli che tra pochi giorni non avranno più soldi nemmeno per mangiare. Credo che la distanza tra una classe dirigente ed i suoi concittadini si misuri tutta, qui ed oggi, in questa desolante, ma veritiera rappresentazione. Dopodiché si arriva all’ormai famoso “mangino brioches” di Maria Antonietta, preludio alla rivoluzione.Se è vero che “si muore soprattutto quando in nome della salvezza dell’economia si giustificano scelte che calpestano la dignità delle persone e si negano a queste diritti fondamentali,” come ha saggiamente scritto Mons. Nunzio Galantino, allora noi siamo già morti da tempo e non ce ne siamo nemmeno accorti. Tanto eravamo presi a discutere d’altro…
Anche il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, interviene sulla vicenda Sacci, dove oltre 70 lavoratori vedono a rischio il posto di lavoro."In data odierna" dice Pettinari "ho ricevuto le delegazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, Rsu Cementificio Sacci in merito alla vertenza Cementir Sacci. Nel corso dell'incontro le parti sociali mi hanno informato sulla gravissima situazione creatasi a seguito del mancato accordo tra le parti nell'incontro tenutosi in Regione in data 26 settembre scorso. Infatti tale atto consentirà all'azienda di procedere ad effettuare licenziamenti di tutti i 71 dipendenti dal 1 ottobre 2016.L'Amministrazione Provinciale nell'esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori interessati e alle loro famiglie, denuncia la decisione assunta dalla ditta Cementir Sacci come atto gravissimo contro il territorio e l'intera comunità, in un momento particolarmente critico a causa del perdurare della congiuntura economica e del recente sisma. L'Amministrazione Provinciale intende sostenere in sede politica e istituzionale ogni azione che riterrà idonea a tutelare l'occupazione, la professionalità e le risorse del territorio utilizzate per tale attività cementizia. Pertanto auspica la ripresa immediata delle trattative per raggiungere le intese necessarie al mantenimento dell'occupazione.
Questo fine settimana in piazza Del Popolo torna l’appuntamento con la Mostra Mercato delle Attività Produttive di San Severino Marche, vetrina sul mondo dell’artigianato, dell’industria, dell’agricoltura e del commercio giunta alla 26esima edizione.La cerimonia di inaugurazione si terrà domani (venerdì 30 settembre), alle ore 17,30, alla presenza del sindaco, Rosa Piermattei, del vice sindaco e assessore comunale alle Attività Produttive, Giovanni Meschini, del presidente dell’associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi. Interverranno, fra gli altri, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il pro rettore di Unicam, Andrea Spaterna, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il presidente provinciale di Confartigianato, Renzo Leonori. Saranno presenti in piazza, insieme alle produzioni del territorio settempedano, anche associazioni culturali e sociali, oltre alle scuole Itts “Eustachio Divini” e Ipsia “Ercole Rosa”, specializzate nella formazione dei ragazzi al mondo del lavoro. Fra gli appuntamenti da segnalare anche lo spettacolo musicale “Dino Gnassi Corporation”, in programma per sabato 1 ottobre alle ore 18 in piazza Del Popolo, e lo spettacolo musicale e di batto della “Studio Dance Academy” di domenica 2 ottobre alle ore 16,30 sempre nell’ovale simbolo della città di San Severino Marche.
Confartigianato Imprese Macerata ha condotto un approfondimento, elaborando dati Banca d’Italia ed Artigiancassa (fonte Banca d’Italia), sull’andamento del credito con particolare riguardo al territorio regionale e provinciale. Da questo studio emergono dati interessanti che mettono in risalto, almeno in linea generale, un ritardo della ripresa del credito al sistema produttivo ed in particolare alle imprese di piccola dimensione.Dall’analisi del trend dei prestiti alle imprese in toto emerge che, alla data del 31 luglio 2016, essi hanno toccato, a livello nazionale, quota 880 miliardi: l’analisi per classe dimensionale d’impresa evidenzia, rispetto all’anno precedente, un aumento dello 0,5% dei prestiti alle imprese medio-grandi ed un calo dell’1,6% per quelle con meno di 20 addetti. Sul fronte della qualità del credito un segnale positivo proviene dalla stabilizzazione delle sofferenze sui prestiti alle imprese: a luglio 2016 lo stock di sofferenze relative al credito alle imprese è stato pari a 156,9 miliardi di euro (il 17,9% dei prestiti lordi), ed è stabile rispetto all’anno precedente: le situazioni creditizie più deteriorate si registrano nel settore delle costruzioni (sofferenze pari al 30,9% dei prestiti erogati).Per quanto concerne i prestiti all’artigianato: a livello nazionale lo stock concesso alle imprese artigiane (riferimento marzo 2016) ammonta a 44,0 miliardi di euro, in diminuzione sull’anno precedente di 2,9 miliardi (- 6,1%); il credito concesso all’artigianato rappresenta il 5,0% del totale dei prestiti concessi al totale imprese. In quattro anni (2012/2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quinto (- 19,1%), pari a 10,3 miliardi di euro, un calo doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (- 9,8%). La distribuzione territoriale dei prestiti all’artigianato mostra notevoli variazioni ma in tutte le regioni si osserva una discesa dello stock dei prestiti: le Marche fanno registrare, con un – 14,1%, la riduzione più marcata: nonostante ciò la nostra regione è al 2° posto per quanto concerne il rapporto tra erogato ad imprese artigiane su totale imprese (con una percentuale dell’8,7%: la media nazionale, come detto, è del 5,0%). Conseguentemente anche a livello provinciale si osservano ampie variazioni: Macerata, pur facendo registrare una contrazione pari a – 14,9% sull’anno precedente, dato che la posiziona in fondo alla classifica (109° posto), rimane comunque, con 466 milioni di euro di prestiti all’artigianato, corrispondenti all’11,1% del totale dei prestiti alle imprese, ai vertici della graduatoria per province (5° posto). Concludiamo questa analisi sul credito analizzando l’andamento dei tassi d’interesse sui finanziamenti alle imprese.I dati di marzo 2016 sui tassi attivi effettivi su finanziamenti per cassa a breve ed in essere indicano che un’impresa, in Italia, paga un tasso del 4,82%, in diminuzione di 91 punti base rispetto ad un anno prima e che rappresenta il minimo storico dal dicembre 2008. L’analisi dei dati evidenzia anche qui ampie differenziazioni a livello territoriale: le Marche, con un tasso del 5,54% si posizionano al 10° posto tra le regioni (- 75 punti base sull’anno precedente); tra le province Macerata, con un tasso del 5,01% (- 87 punti base sull’anno precedente) è la migliore tra le province marchigiane, posizionandosi al 31° posto della graduatoria nazionale.<< Questi dati – commenta Renzo Leonori, Presidente Provinciale Confartigianato Imprese Macerata – sono la testimonianza del fatto che le dichiarazioni di ottimismo professate dal nostro sistema bancario confliggono con la realtà vissuta quotidianamente dai nostri imprenditori: noi la ripresa del credito non la vediamo ancora e ciò vale soprattutto per artigiani e piccole imprese, per i quali le erogazioni sono sempre più scarse e più costose, nonostante il maggiore tasso di solvibilità rispetto alle grandi imprese. Come abbiamo sempre sostenuto – conclude il Presidente Leonori – un presupposto fondamentale per favorire l’accesso al credito consisterebbe nella fiducia che le Banche dovrebbero accordare ai progetti di investimento degli imprenditori: purtroppo in Italia ciò avviene assai poco frequentemente! >>.
"O si riprende l'attività lavorativa o si bonifica: una terza via non esiste". Lo ribadisce l'assessore al Lavoro Loretta Bravi, dopo che la Regione ha ufficialmente chiesto alla CementirSacci di chiarire il futuro dello stabilimento di Castelraimondo.Bravi fa riferimento alla dichiarazione dell'azienda, secondo cui lo stabilimento di Castelraimondo risulta strutturalmente eccedente rispetto alle strategie aziendali, ''nonostante la Regione sia disponibile a garantire le risorse per altri tre mesi di cassa integrazione, consentendo così ai lavoratori almeno di poter beneficiare della nuova assicurazione sociale per l'impiego (Naspi), in vigore dal prossimo mese di gennaio''.''Stiamo parlando di settanta famiglie - sottolinea l'assessore - che a breve perderanno reddito, senza altre alternative''. (Ansa)
Tanti sono i tolentinati che l’altra mattina hanno ottenuto riconoscimenti nell’ambito del Premio “Fedeltà al lavoro e del progresso economico” da parte della Camera di commercio di Macerata, giunto alla 41° edizione, nel cui consiglio siede anche un tolentinate, Andrea Passacantando, presidente di Copagri Macerata.Ancora una volta Tolentino si dimostra una realtà economica di rilievo a livello provinciale. Nel corso della consueta cerimonia, che annualmente conferisce riconoscimenti a quanti si sono distinti per longevità ed abilità di attività nel mondo imprenditoriale, sono stati premiati i tolentinati: l’imprenditrice Oriana Forconi titolare di Multiradio che quest’anno compie quaranta anni di attività, per il settore artigianato nell’ambito del Premio donna impresa; Franco Serafini dipendente del settore privato; Giovanni Cappelletti, Gianfranco Montecchiari e Felice Vagni imprenditori commerciali; Otello Pascucci ed Adolfo Ciarlantini imprenditori artigiani. Ha, invece, ricevuto il premio di maceratese nel mondo l’attore Cesare Bocci, la cui mamma vive a Tolentino.
La Società Creamoda Expo Srl, che gestisce l'omonima Fiera internazionale degli accessori e componenti per calzatura, pelletteria e abbigliamento, promuove un Concorso destinato ai giovani creativi.MODALITÀ DEL CONCORSOSono invitati a partecipare al concorso creativi e designer di età compresa fra 18 e 35 anni, che operino in Italia e all’estero.I candidati dovranno elaborare un progetto sul tema:Uno stile atemporale, che trascende le mode e pervade lo spirito.Il progetto potrà riguardare:- una capsule collection di calzature, o pelletteria, o abbigliamento- alcuni componenti per il settore calzature, pelletteria e abbigliamento quali suole e tacchi per calzature, accessori (fibbie, ecc.) pellami & tessutiIl progetto dovrà essere proposto possibilmente sotto forma di prototipo (importante ai fini della presentazione durante e dell’esposizione) e soprattutto dovrà essere realizzabile ai fini della produzione/industrializzazione.Per partecipare occorre presentare un file digitale contenente almeno N.3 tavole in formato A3: 1 tavola con il CONCEPT 1 tavola con il PROGETTO 1 tavola con le SPECIFICHE TECNICHE del progetto Il concorrente ha la possibilità di presentare il prototipo in scala o in formato 1:1I progetti dovranno essere accompagnati da un Testo di presentazione in f.to A4 di 150 battute al massimo Importante: specificare il Titolo del progetto, il Nome e Cognome dell'autore o degli autori (in caso di progetto elaborato da più soggetti). VALUTAZIONE, ESPOSIZIONE E PREMIAZIONEUna Commissione formata da esperti d’Arte e di Moda, individuata da Creamoda Expo Srl, selezionerà n.6 finalisti e successivamente 3 vincitori. Il giudizio della Commissione è insindacabile. La Commissione sceglierà le opere secondo i criteri di affinità al tema fornito, le caratteristiche funzionali-tecniche, estetiche e più consone al fini della realizzazione del progetto.L’azienda premierà 3 candidati selezionati dalla Commissione. I premi in denaro saranno così ripartiti: €1.000 – primo premio; €500 – secondo premio; €250 – terzo premio. Le opere vincitrici saranno esposte in un apposito spazio riservato durante l’edizione successiva dell’evento fieristico e saranno pubblicate sui media a cura dell'Ufficio Stampa di CREAMODAEXPO, con la citazione dei nomi degli autori.Creamoda Expo Srl potrà decidere di esporre e/o utilizzare le opere non premiate nella propria attività di comunicazione. Tutte le opere, vincitrici e non, resteranno di proprietà dell'autore.I 6 candidati finalisti selezionati dalla Commissione saranno invitati, a proprie spese, alla manifestazione fieristica CREAMODAEXPO, che si terrà a Bologna Fiere dal 18 al 20 Ottobre 2016.La premiazione avrà luogo mercoledì 19 Ottobre 2016, alle ore 15.MODALITÀ DI PARTECIPAZIONELa presentazione del progetto dovrà avvenire in forma esclusivamente digitale.Le opere dovranno essere inviate con posta elettronica all'indirizzo e-mail pressoffice@mapwork.it con il seguente oggetto: “Progetto UNO STILE ATEMPORALE"’. Dovranno pervenire entro le ore 12.00 del giorno 10 Ottobre 2016.A tal fine, si precisa che faranno fede esclusivamente la data e l’ora di arrivo della e-mail, attestata con "conferma di lettura" inviata automaticamente dal programma di posta. Saranno pertanto ininfluenti la data e l’ora di invio. Il recapito del "plico digitale" entro il termine sopra indicato rimane ad esclusivo rischio del mittente.La e-mail dovrà contenere la seguente documentazione: Domanda di partecipazione al presente concorso, completo dei dati anagrafici (nome e cognome, indirizzo, recapiti telefonici, indirizzo e-mail) e indirizzo di studio Nel caso di partecipazione collettiva, definire un capo gruppo e riportare i nominativi dei partecipanti Copia del bando sottoscritta dal/i partecipante/i in segno di integrale accettazione Una breve relazione che descriva le caratteristiche del progetto, compresa la descrizione del tipo di lavorazione e dei materiali necessari alla realizzazione (testo massimo 1 pagina formato A4); insieme alla relazione è possibile allegare le foto dell'eventuale prototipo 3 Tavole in formato A3, digitali (peso dei file non superiore a 2MB cad.) contenenti: 1 presentazione concept 2 presentazione progetto 3 presentazione tecnica RESPONSABILITÀ DEI PARTECIPANTII partecipanti al concorso si assumono ogni responsabilità in merito alla paternità e all’originalità dei lavori presentati e si impegnano a manlevare i promotori del Concorso da qualsiasi azione, richiesta giudiziale e stragiudiziale intrapresa da terzi nei confronti degli stessi in ragione dei progetti elaborati. DIRITTI DI UTILIZZAZIONEFatta salva la proprietà intellettuale dei diversi progetti che resta in capo agli autori, con la partecipazione al concorso gli autori acconsentono alla riproduzione e diffusione fotografica e video del proprio progetto ai fini della comunicazione e promozione e all’esposizione in Italia e all’estero. PUBBLICAZIONE ESITO CONCORSOAi 6 finalisti della selezione sarà data comunicazione tramite mail o telefonicamente. L’esito del concorso sarà reso noto il giorno 12 Ottobre 2016; entro il 13 Ottobre 2016 i 6 candidati dovranno confermare la propria partecipazione alla manifestazione fieristica. Qualora il finalista non confermasse la propria disponibilità e la propria adesione, sarà sostituito dai successivi candidati in graduatoria.Per quanto non previsto dal Bando valgono le deliberazioni della Commissione. Per ulteriori informazioni rivolgersi via e-mail alla segreteria del Premio: pressoffice@mapwork.it - tel. +39 0733 672042
Se sei sfiorato dall’idea di investire nel trading online, magari spinto da quanto hai letto in giro (e non sempre corrispondente al vero, purtroppo) sulle possibilità di guadagnare, il primo passo da effettuare è quello di aprire un conto online. Operazione tutto sommato semplice e immediata da portare a termine tramite specifiche piattaforme in rete che offrono i propri servizi di intermediazione. Una piattaforma di intermediazione altro non è che un broker virtuale che tramite l’utilizzo di un software consente di accedere ai mercati in modalità internet. In sostanza la piattaforma è il mezzo tramite il quale si sviluppa l’investimento.Soggetti che si sono evoluti nel tempo e che oggi arrivano a offrire una serie di servizi correlati all’utente. Un broker non è più un semplice servizio di intermediazione, ma ha anche compiti affini come quello di informare il trader; formarlo; dotarlo di tutti gli strumenti adeguati per poter poi operare in autonomia sui mercati. Oggi chi investe sui mercati tramite la rete può contare su piattaforme sempre più evolute con una gamma elevatissima di servizi offerti. Non è facile indicare quali sono le migliori piattaforme di trading online; ma proprio grazie a questa vasta offerta presente oggi sul mercato si può tentare di scegliere nel modo più personalizzato possibile. Facendo massima attenzione alle proprie esigenze. Facciamo qualche esempio. Ci sono piattaforme che curano particolarmente tutta la parte legata alla formazione del trader; sezioni dedicate con video, tutorial, materiale didattico da scaricare. Quindi consigliate per l’utente investitore alle prime armi. Altre che offrono servizi di investimento automatico; ovvero, l’utente che non ha tempo di seguire costantemente l’andamento dei mercati può impostare le proprie preferenze di investimento e lasciare poi che sia la piattaforma stessa ad investire in sua vece. Vi sono poi i broker che offrono possibilità di aprire un conto demo; quindi di iniziare a investire con soldi non reali per capire come funziona il meccanismo del trading online. E aprire un conto con soldi reali solo una volta che ci si sente adeguatamente preparati.Per quanto riguarda l’usabilità poi, è consigliabile rivolgersi a piattaforme il più possibile chiare, di facile utilizzo e soprattutto gratuite. Ovvero senza costi di utilizzo. Molti broker sono a pagamento, altri guadagnano sulle puntate, quindi commissione sui movimenti. È fondamentale leggere sempre, prima, le condizioni di utilizzo di una piattaforma con annessi eventuali costi di commissione e altre tipologie di fee che l’operatore richiede. Ultimo, non certo per importanza, il servizio cliente; dato che eventuali problematiche possono essere sempre dietro l’angolo, affidarsi a una piattaforma in lingua italiana potrebbe essere la soluzione più pratica ed efficace.
"Preoccupazione e sconcerto". Con queste parole la parlamentare maceratese, Irene Manzi, commenta la decisione dalla Cementir- Sacci di non voler accogliere nessuna delle proposte avanzate dai sindacati e dalla Regione Marche nei due tavoli convocati venerdì scorso ed oggi per discutere del futuro dello stabilimento di Castelraimondo. "La decisione assunta dal nuovo gruppo Caltagirone (proprietario degli stabilimenti ex Sacci, tra cui quello di Castelraimondo) di non voler prorogare di ulteriori 15 giorni il confronto sulla procedura di mobilità, a fronte anche della disponibilità espressa dalla a Regione di garantire altri tre mesi di cassa integrazione,- evidenzia la Manzi- rappresenta una grave mancanza di attenzione e rispetto verso il nostro territorio, verso i lavoratori e verso un insediamento produttivo ancora in grado di assicurare una produzione qualificata, con la conseguenza di produrre dall'1 ottobre la messa in mobilità dei 71 dipendenti del sito di Castelraimondo. Continuo a pensare che, a fronte dell'attenzione dimostrata da tutte le istituzioni locali e nazionali rispetto al prosieguo della produzione dello stabilimento di Castelraimondo, la Cementir Sacci avrebbe dovuto tenere un atteggiamento differente, improntato alla tutela dell'occupazione e della produzione. A questo punto, di fronte all'atteggiamento di chiusura espresso dal gruppo Caltagirone, l'unica alternativa praticabile è quella, già indicata dalla Regione Marche, di realizzare una bonifica dell'impianto da parte della stessa Cementir - Sacci".
Mancato accordo per salvare dal licenziamento i 71 lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo. E’ l’esito dell’incontro di questa mattina, a Palazzo Raffaello, tra Regione, responsabile del personale e sindacati di categoria.«L’azienda non ha ascoltato nessuna richiesta per salvare il lavoro e la produttività del cementificio. – affermano con rabbia e delusione Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal Uil - Avevamo proposto di prorogare di ulteriori 15 giorni il confronto sulla procedura di mobilità in scadenza a fine mese per continuare un confronto costruttivo; la Regione avrebbe garantito risorse per finanziare altri 3 mesi di cassa con l’obiettivo di traghettare l’azienda fino all’eventuale ripresa della produzione. Ora l’indisponibilità dell’azienda porterà dal 3 ottobre ai primi licenziamenti . Nel pomeriggio di domani, 27 settembre, informeremo, in assemblea i lavoratori. In tanti anni di sindacato non avevamo mai visto un mancato accordo di questa natura. »I sindacati ora si aspettano che la Regione mantenga l’impegno di far bonificare, dalla Cementir Sacci del Gruppo Caltagirone, lo stabilimento di Castelraimondo
Good bank vicine alla cessione, con la speranza di firmare a breve ''uno o più accordi che oltre a soddisfare i vincoli europei, garantiscano cessioni nel segno della continuità. Dopo oltre 10 mesi di duro lavoro crediamo di essere vicini al punto di svolta tanto atteso''. Così il presidente Roberto Nicastro in una lettera inviata ai dipendenti delle quattro banche salvate (Nuova Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara) e cofirmata per ciascun istituto dai rispettivi amministratori delegati.''La traversata che abbiamo compiuto in questi mesi non è stata delle più facili - scrivono Nicastro e Goffi -, abbiamo affrontato e resistito assieme a svariate tempeste. Ora, l'atteso ingresso in porto oltre a dover rispettare i vincoli fissati dalla Commissione Europea deve tenere in considerazione anche le richieste della Bce ai compratori. Tutto ciò richiede sforzi, impegni e tempi aggiuntivi. Sabato la Commissaria Ue Vestager ha pubblicamente espresso la disponibilità a essere flessibili sui termini, così da permettere se necessario la finalizzazione tecnica delle trattative in corso oltre il 30 settembre, come da noi lungamente richiesto. A breve però speriamo di firmare uno o più accordi che oltre a soddisfare i vincoli europei, garantiscano cessioni nel segno della continuità e che tengano il più possibile conto delle peculiarità di ciascuna banca, degli interessi dei territori che rappresentano e delle risorse che vi lavorano". (ANSA)
Silvia Alessandrini Calisti è una mamma di Macerata che, come succede a tante mamme come lei, ha deciso di reinventarsi professionalmente dopo la maternità. La sua intuizione nasce nel 2010, dopo che Silvia ha partorito il suo primo figlio, e si traduce in un blog in cui chiedere e dare consigli alle altre mamme.Negli anni, mentre Silvia diventava bis-mamma, il blog si è trasformato in un sito (www.mammemarchigiane.it) che è stato il suo personale trampolino di lancio verso la libera professione nel mondo della comunicazione e del web marketing. Proprio ieri Silvia ha ritirato il premio "Donna Impresa 2016" organizzato dalla camera di commercio della provincia di Macerata e dal suo comitato imprenditoria femminile.Abbiamo intervistato Silvia che ci ha raccontato qualcosa di più sul suo lavoro.Silvia, com'è nata l'idea di mammemarchigiane.it?Quando è nato il mio primo figlio, dopo aver lasciato il mio lavoro di ricercatrice a contratto, mi sono accorta che nei riguardi della maternità brancolavo nel buio. C'erano tante cose che non sapevo, risposte che non avevo. Ho pensato così di aprire un gruppo su Facebook dedicato alle mamme di Macerata, nel quale condividere i miei dubbi e le mie perplessità. Il gruppo è cresciuto molto velocemento, per questo da lì a poco ho aperto un blog che nel giro di un anno circa si è traformato nel sito mammemarchigiane.it che negli anni si è molto radicato proprio per la sua impronta fortemente territoriale.Le mamme, ma anche i papà, che cosa possono trovare esattamente in questo sito?Il sito ha diverse sezioni. C'è una parte più intimistica in cui racconto la mia maternità, ma è soprattutto un sito si servizio dove i genitori possono trovare risposte a domande e dubbi. C'è ad esempio una mappatura dei locali con servizi per bambini e dei parchi giochi, ma anche una sezione dedicata alla domanda e offerta di baby sitter. Insomma, nel sito ho cercato e cerco di raccogliere tutto quello che può essere utile ad una famiglia che vive nella nostra regione.La crescita del sito è corrisposta ad una tua personale crescita professionale?Assolutamente sì. Gestisco da sola il sito che è diventato il mio principale lavoro e che mi ha portato altri lavori di web e social marketing. Grazie a mammemarchigiane ho vinto due premi. Il primo a Roma, nel novembre dello scorso anno, è stato il Golden Media Marche, riconoscimento assegnato dal CESMA (Centro Studi Marche) alle eccellenze marchigiane nel campo della comunicazione per il settore web. Il secondo, invece, è stato quello conferitomi dalla camera di commercio della provincia di Macerata.Possiamo dire che quella delle Marche è una situazione "a portata di famiglia" o c'è ancora da lavorare?La regione ha una pluralità di offerta che varia molto a seconda della zona: da Pesaro ad Ascoli la situazione varia molto e di certo le province del nord sono quelle che offrono servizi migliori. Posso dire che nella zona di Macerata questa attenzione alla famiglia e ai suoi bisogni sta crescendo, ma di sicuro c'è ancora moltissimo da fare sia a livello di sensibilizzazione che di azioni concrete.
Sabato 24 settembre, alle ore 10, nell’aula sinodale della Domus S.Giuliano a Macerata (via Cincinelli 4), si terrà la tradizionale cerimonia di consegna del premio di Fedeltà al lavoro e del Progresso economico, giunta alla 41° edizione. Saranno premiati 40 tra imprenditori di ogni categoria economica, amministratori e dipendenti del settore privato che, nel corso del 2015, abbiano maturato 35 anni di anzianità di servizio, rendendosi particolarmente meritevoli nel campo del progresso tecnico-economico della provincia di Macerata.Nel corso della manifestazione saranno consegnati anche il premio “Speciale alla carriera” assegnato alla memoria a Bruno Castagnari, maestro artigiano recanatese la cui attività, grazie ai discendenti, viene svolta ancora oggi dalla ditta “Fisarmoniche Castagnari srl”, ed il premio “Maceratese nel mondo”, assegnato a Cesare Bocci, celebre attore nativo di Camerino.Nell’ambito della 41° edizione del premio di Fedeltà al lavoro e del Progresso economico della Camera di commercio di Macerata ci sarà anche la consegna del “Premio donna impresa” giunto alla 15° edizione. Il premio è dedicato e assegnato alle imprenditrici della provincia di Macerata che si sono particolarmente distinte nel corso dell’anno in tematiche quali l’originalità dell’attività svolta, l’adozione di strumenti innovativi o per la valorizzazione e promozione del territorio e della produzione tipica locale. A fare gli onori di casa ci sarà la presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Macerata, Patrizia Tiranti, la quale ribadisce che la finalità del premio è quella di mettere in evidenza le eccellenze imprenditoriali in campo femminile: “Impegno, capacità, tenacia, innovazione: sono queste le virtù che vengono riconosciute in questo giorno per esaltare il talento di coloro che hanno contribuito alla crescita dell’economia locale. Le imprenditrici premiate, infatti, dimostrano ogni giorno attaccamento e dedizione alla propria attività. A loro va il ringraziamento non solo del sistema camerale, ma anche di tutte le istituzioni, perché rappresentano il vanto dell’economia locale e costituiscono un patrimonio che va assolutamente tutelato. Rappresentano infatti un esempio per tutte le aspiranti imprenditrici e testimoniano che attraverso l’impegno, la tenacia e la serietà si può arrivare lontano”.Alle imprenditrici verrà donata una piccola scultura in bronzo, raffigurante una figura femminile di pregevole fattura, divenuta da diversi anni l’icona simbolo del premio Donna impresa. La statuina è realizzata dall’artista Donatella Fogante.
Tutto pronto a Milano per l’edizione di settembre della Fiera “White women's collections + accessories” che si svolge in Via Tortona dal 24 al 26 settembre, nell’area denominata appunto Tortona Fashion Disctrict, e che si animerà, durante la Milano Fashion Week, con un'edizione che segna uno step fondamentale nella crescita e nell'espansione internazionale della kermesse.“Quest’edizione segna sempre di più la vocazione internazionale della Fiera – sostiene Paolo Capponi, responsabile Ufficio Export di Confartigianato Imprese Macerata - con 500 espositori di cui 346 aziende italiane e 164 estere con una crescita del 32% di brand stranieri, che scelgono WHITE Milano per presentare le loro collezioni. Tra questi sono 200 le new entry che confermano il continuo scouting per offrire ai buyer proposte sempre aggiornate sui nuovi trend. La crescita delle richieste per l’edizione di settembre 2016 registra un +25% rispetto alla stessa edizione dell’anno precedente, unitamente a un incremento della superficie allestita che arriva a oltre 20.000 mq (+ 12% confrontato a settembre 2015). Siamo particolarmente soddisfatti per la selezione delle nostre aziende artigiane 100% Made in Italy, che con i loro prodotti innovativi e genuini stanno avendo un discreto successo.”Continua inoltre il focus sull’artigianalità di nuova generazione con WHITE STUDIO – It’s Time to Contemporary Artisan, che rappresenta il primo progetto di MIAC - Moda Italiana Aziende Contemporary - una branch nata dall’accordo tra Confartigianato Moda e White. “Terreno e finalità comuni alle due realtà – WHITE e Confartigianato Imprese Moda - è un programma di iniziative congiunte, mirate all’internazionalizzazione delle piccole e medie aziende del comparto moda – afferma Moira Amaranti, Presidente Provinciale Confartigianato per la Calzatura. Questa proficua collaborazione tra White e l’Associazione darà la possibilità alle nostre aziende 100% Made in Italy di presentarsi in una vetrina fashion ed internazionale, perseguendo l’obiettivo che Confartigianato si è posta da anni, ovvero essere sempre al servizio degli artigiani che vogliono approcciarsi all’export”.“WHITE è il più importante salone della moda donna in Italia e con Confartigianato potrà riaffermare la sua leadership attraverso iniziative che mettono al centro dei nostri progetti le piccole e medie aziende italiane iscritte alla nostra Associazione - ha dichiarato Giuseppe Mazzarella, presidente di Confartigianato Moda e membro del Cda di Ice-Agenzia.Le aziende di Confartigianato Macerata che saranno presenti al White sono: Alex by Mercury di Potenza Picena, Sergio Amaranti di Civitanova Marche, Art Pelle di Corridonia, Redwood e London di Monte San Giusto, Halmanera di Potenza Picena, Karma of Charme di Sant’Elpidio a Mare, Yab di Morrovalle, Punto Pigro di Montegranaro e Ernesto Dolani di Sant’Elpidio a Mare.
FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL e la R.S.U. aziendale della Cementir Sacci di Castelraimondo, comunicano che venerdì 23 settembre 2016 dalle ore 11:30 si svolgerà una manifestazione con presidio dei lavoratori presso la Regione Marche - in Via Tiziano.Presidio e manifestazione, decisi dall’assemblea dei lavoratori del cementificio di Castelraimondo, durante l’incontro, programmato per domani mattina, tra la Cementir Holding (che ha acquisito la Sacci) ed il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.«Sono mesi che chiediamo alla Regione di incontrare la nuova proprietà per capire quali sono gli obiettivi della Cementir sul sito di Casteleraimondo soprattutto affrontare la questione occupazionale – ribadiscono i sindacati - L’incontro di venerdì è l’ultima occasione per difendere i posti di lavoro e per evitare, dal 1° ottobre, il licenziamento di tutti i 71 lavoratori.»
Una serie infinita di fotogrammi (ben 12.681 dati), provenienti dal consueto Rapporto annuale di Confartigianato presentato in questi giorni, ben ci descrivono lo stato del mondo dell’impresa, e di conseguenza quello della nostra economia, sia a livello nazionale che territoriale.Eccone illustrati alcuni dei più significativi per quanto concerne la provincia di Macerata.Il numero di microimprese fino a 10 addetti presenti nella nostra provincia fa segnare quota 26.526 e rappresenta il 95% del totale imprese: esse assorbono 51.188 lavoratori (il 55,2% degli occupati).Per quanto concerne le imprese artigiane esse sono 10.804: 3 sono quelle che nascono mediamente ogni giorno, mentre per quanto attiene l’incidenza sociale vi sono 3,4 imprese artigiane ogni 100 abitanti ed 8,3 imprese ogni 100 famiglie (il dato nazionale è, rispettivamente, 2,2/100 abitanti e 5,2/100 famiglie). Il totale occupati presso imprese artigiane ammonta, in provincia di Macerata, a 29.557 (14.452 “indipendenti”, 15.105 “dipendenti”); le imprenditrici artigiane sono in totale 3.184 (divise in 1.579 titolari e 1.605 collaboratrici, esse rappresentano il 22,3% degli imprenditori artigiani); sempre nella nostra provincia si contano 2.059 imprese artigiane a conduzione femminile (18,9% di tutte le imprese artigiane), 1.333 a conduzione giovanile (12,2% del totale artigianato) e 1.395 a conduzione straniera (12,8% dell’artigianato).Ecco poi alcuni dati relativi al “sociale” ed al “mercato del lavoro”: i pensionati in provincia di Macerata sono 94.210, il tasso di disoccupazione si attesta al 9,0% (il dato nazionale è all’11,9%) ed il tasso di disoccupazione giovanile (15/24 anni) è al 28,1% (il dato nazionale segna un 40,3%); ancora, sono state autorizzate 2.037.781 ore di C.I.G. per l’artigianato, il 34,0% su ore autorizzate al totale imprese (il 4,4% è il dato nazionale); gli apprendisti sono stati 3.726, mentre sono state pari al 12,4% le assunzioni dell’artigianato di difficile reperimento (la media nazionale fa registrare il 10,7%).Interessante il dato sull’export manifatturiero: esso nel 2015 ha fatto registrare una somma pari a 1.668 milioni di euro (il 54,6% in U.E. a 28), ma ha fatto registrare un calo del 2% sull’anno precedente (il dato nazionale mostra invece un + 3,7%).Concludiamo questa panoramica sul mondo della piccola e media impresa maceratese con alcuni dati inerenti la fiscalità, il credito e la burocrazia.Circa la fiscalità l’aliquota effettiva dell’Irap (regionale) è risultata pari al 4,60% (media nazionale 4,21), quella dell’Addizionale regionale Irpef all’1,38% (media nazionale 1,57%) e quella media dell’Addizionale comunale Irpef allo 0,75% (media nazionale 0,62%).Riguardo il credito il finanziamento alle imprese della provincia ha fatto registrare una cifra pari a 3.336 milioni di euro, uno stock in diminuzione dell’8,0% rispetto all’anno precedente. Il tasso di interesse a breve alle imprese della provincia si è attestato al 3,75% (3,58% la media nazionale) ed è diminuito di 55 punti base rispetto all’anno precedente. Il rapporto sofferenze/impieghi nelle imprese ha toccato quota 24,5% in provincia (dato nazionale è 16,9%).Concludiamo con la burocrazia: se in Italia il tempo medio per completare un procedimento di giustizia civile ammonta a 1.484 giorni nella nostra provincia esso è più breve, risultando pari a 1.237 giorni; all’opposto si verifica nel contenzioso tributario, laddove i tempi nella nostra provincia sono mediamente di 2.537 giorni (la media nazionale si attesta a 1.513 giorni). Burocrazia pachidermica ma molto onerosa, visto che i costi per adempimenti burocratici medi per impresa con dipendenti è pari a 18.400 euro!!!<<Questi pochi dati provinciali – commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori – sono sufficienti ad inquadrare il nostro mondo artigiano e la nostra piccola impresa più in generale. Quella che scaturisce è una immagine in chiaro/scuro: se da un lato si evidenzia il ruolo cardine svolto dalla piccola impresa nell’economia provinciale (più del 55% dell’occupazione è determinata da microimprese sotto i 10 dipendenti!), l’alto rilievo sociale dell’artigianato, valori più bassi di disoccupazione in genere e giovanile in particolare rispetto ai dati nazionali, dall’altro si evidenziano criticità quali il calo dell’export manifatturiero, la lunghezza dei procedimenti di contenzioso tributario (quasi 7 anni!!!), riduzioni più marcate rispetto alle medie nazionali per quanto concerne finanziamenti alle imprese e crediti bancari. La fotografia appena scattata ci trova sicuramente, dopo la fase acuta della malattia rappresentata dalla lunga crisi economica, dimagriti e convalescenti, sostanzialmente cambiati, ma con una gran voglia di ripresa>>.