Confartigianato Imprese Macerata ha condotto un approfondimento, elaborando dati Banca d’Italia ed Artigiancassa (fonte Banca d’Italia), sull’andamento del credito con particolare riguardo al territorio regionale e provinciale. Da questo studio emergono dati interessanti che mettono in risalto, almeno in linea generale, un ritardo della ripresa del credito al sistema produttivo ed in particolare alle imprese di piccola dimensione.
Dall’analisi del trend dei prestiti alle imprese in toto emerge che, alla data del 31 luglio 2016, essi hanno toccato, a livello nazionale, quota 880 miliardi: l’analisi per classe dimensionale d’impresa evidenzia, rispetto all’anno precedente, un aumento dello 0,5% dei prestiti alle imprese medio-grandi ed un calo dell’1,6% per quelle con meno di 20 addetti. Sul fronte della qualità del credito un segnale positivo proviene dalla stabilizzazione delle sofferenze sui prestiti alle imprese: a luglio 2016 lo stock di sofferenze relative al credito alle imprese è stato pari a 156,9 miliardi di euro (il 17,9% dei prestiti lordi), ed è stabile rispetto all’anno precedente: le situazioni creditizie più deteriorate si registrano nel settore delle costruzioni (sofferenze pari al 30,9% dei prestiti erogati).
Per quanto concerne i prestiti all’artigianato: a livello nazionale lo stock concesso alle imprese artigiane (riferimento marzo 2016) ammonta a 44,0 miliardi di euro, in diminuzione sull’anno precedente di 2,9 miliardi (- 6,1%); il credito concesso all’artigianato rappresenta il 5,0% del totale dei prestiti concessi al totale imprese. In quattro anni (2012/2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quinto (- 19,1%), pari a 10,3 miliardi di euro, un calo doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (- 9,8%). La distribuzione territoriale dei prestiti all’artigianato mostra notevoli variazioni ma in tutte le regioni si osserva una discesa dello stock dei prestiti: le Marche fanno registrare, con un – 14,1%, la riduzione più marcata: nonostante ciò la nostra regione è al 2° posto per quanto concerne il rapporto tra erogato ad imprese artigiane su totale imprese (con una percentuale dell’8,7%: la media nazionale, come detto, è del 5,0%). Conseguentemente anche a livello provinciale si osservano ampie variazioni: Macerata, pur facendo registrare una contrazione pari a – 14,9% sull’anno precedente, dato che la posiziona in fondo alla classifica (109° posto), rimane comunque, con 466 milioni di euro di prestiti all’artigianato, corrispondenti all’11,1% del totale dei prestiti alle imprese, ai vertici della graduatoria per province (5° posto). Concludiamo questa analisi sul credito analizzando l’andamento dei tassi d’interesse sui finanziamenti alle imprese.
I dati di marzo 2016 sui tassi attivi effettivi su finanziamenti per cassa a breve ed in essere indicano che un’impresa, in Italia, paga un tasso del 4,82%, in diminuzione di 91 punti base rispetto ad un anno prima e che rappresenta il minimo storico dal dicembre 2008. L’analisi dei dati evidenzia anche qui ampie differenziazioni a livello territoriale: le Marche, con un tasso del 5,54% si posizionano al 10° posto tra le regioni (- 75 punti base sull’anno precedente); tra le province Macerata, con un tasso del 5,01% (- 87 punti base sull’anno precedente) è la migliore tra le province marchigiane, posizionandosi al 31° posto della graduatoria nazionale.
<< Questi dati – commenta Renzo Leonori, Presidente Provinciale Confartigianato Imprese Macerata – sono la testimonianza del fatto che le dichiarazioni di ottimismo professate dal nostro sistema bancario confliggono con la realtà vissuta quotidianamente dai nostri imprenditori: noi la ripresa del credito non la vediamo ancora e ciò vale soprattutto per artigiani e piccole imprese, per i quali le erogazioni sono sempre più scarse e più costose, nonostante il maggiore tasso di solvibilità rispetto alle grandi imprese. Come abbiamo sempre sostenuto – conclude il Presidente Leonori – un presupposto fondamentale per favorire l’accesso al credito consisterebbe nella fiducia che le Banche dovrebbero accordare ai progetti di investimento degli imprenditori: purtroppo in Italia ciò avviene assai poco frequentemente! >>.
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