La 73a edizione del Festival di Sanremo è giunta alla sua ultima serata e, come ogni anno, porta con sé le storie e i racconti di tutti gli appassionati del mondo della musica che si riuniscono nella città dei fiori per partecipare all’evento più seguito e partecipato d’Italia.
Oltre ai 28 cantanti in gara, poco lontano dai riflettori sono tanti gli artisti e i musicisti provenienti da tutta Italia per animare le sale della città ligure e portare al Festival la loro musica. Fra questi ci ha raggiunto la storia di Eva Capomagi, originaria di Polverigi (Ancona), che ha portato a Casa Sanremo e al Monina privé del Club Mediterranee il suo nuovo inedito in uscita in primavera dal titolo “A muso duro”.
“È un brano autobiografico a cui sono particolarmente legata, parla della mia amicizia con l’ansia e di come la musica abbia aiutato ad allontanarmi un po’ da queste amicizie sgradite", afferma Eva."Sono state due bellissime occasioni che mi hanno permesso di proporre la mia musica e che spero portino fortuna al singolo in uscita”.
Eva ripercorre, poi, il cammino che l'ha portata nella città dei fiori. “Sono stata invitata dal critico musicale di Ancona, Michele Monina: nonostante siano anni che vive e lavora a Milano, ha sempre avuto un occhio di riguardo per la scena marchigiana e il Monina Privè è proprio uno spazio dedicato agli artisti del nostro territorio, un palco per far conoscere i talenti delle Marche”.
“Non è la prima volta che vengo a Sanremo e anche le altre volte avevo portato degli inediti, ma rimane un'emozione indescrivibile: rimane sicuramente un’ottima vetrina per farsi conoscere dato che tutti gli addetti ai lavori del settore si riuniscono qui, in questo periodo. Credo sia importante essere nel posto giusto al momento giusto".
La dea bendata bacia Montelupone. Vincita record, la scorsa settimana, all’On The Road Cafè sito in via Fermi. Un fortunato cliente è entrato all'interno del locale e ha acquistato un maxi miliardario da 20 euro.
Il biglietto si è rivelato vincente e la persona si è aggiudicata ben 2 milioni di euro. La notizia non è passata inosservata e si è sparsa subito in città. Resta ignota, al momento, l'identità del fortunato vincitore.
Filo diretto Sanremo-Macerata. Dietro le quinte del Festival della Canzone Italiana c'è anche Gianluca Ferroni, titolare dello storico salone "Ferroni Parrucchieri", situato nella frazione di Villa San Filippo, a Monte San Giusto.
Gianluca è stato selezionato tra i coiffeur di tutta Italia per curare le acconciature degli artisti: suo il compito di renderli bellissimi per le apparizioni televisive nella postazione allestita all'interno del rinomato Grand Hotel Des Anglais. Qui alloggiano numerosi cantanti in gara (tra cui Giorgia, I Cugini di Campagna, Gianluca Grignani), ma anche tanti altri volti noti dello spettacolo (da Alba Parietti ad Anna Pettinelli).
Per il titolare del salone di Monte San Giusto, aperto dal nonno Gino nel 1930 e ora giunto alla quarta generazione con suo figlio Mattia (leggi qui la storia), si tratta della terza partecipazione al festival come parrucchiere accreditato.
Ha spento 100 candeline Dina Ciucci con una grande festa insieme alla sua famiglia. Nel locale "La Grancia" di Santa Maria in Selva di Treia la lucidissima centenaria ha ricevuto la visita del sindaco Franco Capponi che ha portato a Dina il saluto gioioso di tutta la comunità treiese.
Cento anni vissuti in campagna e a sostegno della sua famiglia. A fare festa insieme ai nipoti don Gabriele Crucianelli e Daniele Crucianelli con la moglie Silvia Sampaolesi e la piccola pronipote Vittoria, si sono radunate circa 80 persone tra parenti e amici che hanno ripercorso le tappe della vita di una donna i cui valori possono essere riassunti in tre parole: fede, lavoro, famiglia.
"Un grande abbraccio da parte della comunità con riconoscenza infinita a Dina che ha avuto una vita sicuramente piena di soddisfazioni, ma anche di momenti tristi e difficili – ha detto il primo cittadino – Impressionante la lucidità, lo spirito e la freschezza di pensiero di Dina che sicuramente ha all’orizzonte ancora tanti, tanti anni, che tutti le auguriamo, di vita buona".
L’abbraccio della comunità a Dina è ancora più grande per aver cresciuto due persone eccezionali come Don Gabriele (ora parroco a Porto Recanati, ma amatissimo a Treia) e Daniele (un giovane imprenditore del settore edile che sta rispondendo al grande bisogno di imprese dedite alla ricostruzione post sisma 2016).
È iniziata stamattina la trasferta dei ragazzi del team del FantaSanremo (qui la nostra intervista) alla volta della città dei fiori dove resteranno per tutta la durata del Festival. L'appuntamento non poteva che essere in piazza Sacro Cuore, nella frazione Corva, davanti all'ormai famoso Bar Corva da Papalina, casa del FantaSanremo, dove ad attenderli c'era un pullman che lo staff del fantasy game ha potuto utilizzare per la trasferta grazie al supporto del Comune di Porto Sant'Elpidio e della Steat.
Come noto il Comune di Sanremo ha messo a disposizione del FantaSanremo uno spazio all'interno del Palafiori dove è stato ricreata l'atmosfera del bar da Papalina.
"Nello spazio allestito a Sanremo faremo tutto quello che abbiamo fatto fino ad ora nel nostro bar- spiegano i ragazzi-: guarderemo le puntate, assegneremo i punteggi, faremo le dirette Instagram e TikTok. Inoltre abbiamo dei bonus che ci vedono protagonisti in prima persona insieme agli artisti, ad esempio il bonus all'artista che lascia un caffè sospeso da Papalina, che chiaramente abbiamo già inviato a raggiungerci nel nostro quartier generale".
Nel frattempo, alla vigilia dell'ultimo giorno disponibile per iscriversi al gioco (la scadenza è fissata alle 23.59 di domani sul sito fantasanremo.com), il numero delle squadre iscritte continua ad aumentare a ritmo vertiginoso. In soli due giorni infatti il contatore della web app del gioco è passato da 2 a 2.5 milioni di squadre iscritte. Di questo passo è lecito attendersi un conteggio finale prossimo alla incredibile cifra di 3 milioni di team.
Da un gioco nato in un bar di Porto Sant’Elpidio, a uno dei fenomeni social più virali d’Italia. Il FantaSanremo arriva alla quarta edizione e quest’anno si è provvisto di un’organizzazione senza precedenti, con un sistema più esteso e adatto a ricevere l’enorme mole di utenti già iscritti al sito. Nel 2020 i 47 giocatori erano tutti fisicamente presenti al Bar Corva di Papalina, nel 2021 erano mille volte tanti, 47mila. Nel 2022 il numero è quasi decuplicato fino a quota 500mila partecipanti, ma il picco massimo è stato raggiunto quest’anno: al 30 gennaio 2023 si contano 1 milione 550mila squadre registrate, un numero destinato ancora a crescere man mano che ci si avvicina all’inizio del Festival fissato per martedì 7 febbraio.
Basato su un sistema di regole che di anno in anno è evoluto e si è adattato in relazione all’inaspettato boom di popolarità, il FantaSanremo è oramai una realtà affermata che punta ad approfondire l’esperienza del Festival coinvolgendo maggiormente gli spettatori da casa. Una “second screen experience”, come l’ha definita anche Marco Nazzareno Giovanna Filipponi, host e organizzatore del FantaSanremo nell’intervista che segue, che potrebbe fare da apripista verso una nuova fruizione del media televisivo.
Come nasce il FantaSanremo? «Tutto nasce da un gruppo di amici musicisti, insegnanti di musica e in generale addetti ai lavori nel mondo dello spettacolo, appassionati del Festival. Ci siamo ispirati ad altri Fanta-game come il “Fanta-Game of Thrones”, abbiamo scelto di chiamare “Baudo” la moneta di gioco e tutti e 47 i partecipanti si erano ritrovati al Bar Corva di Papalina per vedere insieme la kermesse. All’inizio si era formata una “Giuria Microscopica”, la controparte della “Giuria Demoscopica” per stilare pagelloni e previsioni».
Quando avete capito di essere diventati un fenomeno virale? «L’anno dopo, in vista del lockdown e mentre eravamo ancora in piena pandemia, abbiamo deciso di spostare tutto online con un sito inizialmente calibrato per un massimo di 100 squadre. Ovviamente non avevamo ancora idea di quanta gente avrebbe partecipato. La voce, però, si è diffusa sempre più ed è arrivata fino agli Slim Dogs (celebre gruppo di youtuber e videomaker romani ndr), per poi raggiungere altri influencer come Paolo Camilli, Dariohead o Estetista Cinica e, tramite loro, anche gli artisti sul palco dell’Ariston».
«Da lì in poi siamo esplosi e nell’ultima settimana il sito andava in crash di continuo: abbiamo raggiunto le 47mila squadre ed eravamo costretti a ricalibrare il sito più volte al giorno per reggere la mole di iscrizioni - continua Filipponi -. Nel 2021 già lo Stato Sociale, Random e Colapesce e DiMartino avevano partecipato, ma è nel 2022 che la cosa ha davvero preso piede. Eravamo partiti per tempo con un marketing più consapevole e pronto, come ad esempio l’idea di far dire “Papalina” sul palco, in omaggio al bar da cui tutto è iniziato. Ranieri che all’Ariston dice “Papalina” è ancora un ricordo indelebile nei nostri cuori»
Come ha fatto, secondo te, il FantaSanremo a passare da 47 squadre a più di un milione e mezzo in soli tre anni? «Credo che le motivazioni siano principalmente due: da un lato lo spirito goliardico, come dimostrato dal premio in palio della gloria eterna, dall’altro la serietà e l’affidabilità che il team ha saputo dimostrare negli anni. A noi piace definirci “cazzoni professionali” o “inaspettatamente affidabili”».
Credi che il FantaSanremo abbia contribuito a riavvicinare i giovani al Festival? «Personalmente credo di no. Dal canto nostro ci siamo evoluti nel tempo e abbiamo dovuto adattarci alle nuove esigenze, imparando concetti come la “gamification” o la “second screen experience” che stavamo già applicando senza saperlo. A livello numerico abbiamo contribuito in misura minima, anche se c'è stato qualcuno che ci ha raccontato di aver iniziato a seguire il Festival solo per poter giocare al Fanta».
Come è cambiata l’organizzazione del FantaSanremo in relazione alla crescita di popolarità del gioco? «Radicalmente. Fino all’edizione dell’anno scorso l’organizzazione, dalle regole con bonus e malus alla gestione del lavoro, era la stessa del bar. Dopo lo sdoganamento dell’anno scorso abbiamo capito che era meglio correre ai ripari e darsi una struttura più efficiente: ora siamo divisi in tanti microteam che si occupano dei singoli settori, dalla stesura del regolamento alla parte legale fino all’addetto stampa e così via».
Avete mai pensato di far diventare quest’attività un vero e proprio lavoro? «Sarebbe un sogno poter vivere con il FantaSanremo, il FantaEurovision e chissà cos’altro. Se riusciremo a mantenere intatti lo spirito e l’affidabilità che ci caratterizzano potremmo pensarci ma per ora rimane solo un sogno».
Come decidete quali regole applicare di anno in anno? «Il primissimo regolamento si basava sulla storia del Festival, quindi sui grandi classici come “scendere la scalinata”, “ringraziare l’orchestra”, “baci al pubblico” o “scendere in platea”. Una buona fetta di regole è stata poi ispirata dalle performance di Achille Lauro, quindi “la scapezzolata” o “l’essere scalzi”, per esempio. Qualcosa anche dal mondo della musica come l’autotune o il mettere gli occhiali da sole o il cappello sul palco. La restante fetta è frutto solo dell’estro, della follia e della goliardia di chi ha stilato il regolamento».
Come è cambiato il regolamento con il crescere della popolarità? «Edizione dopo edizione abbiamo dovuto aggiustare il tiro: con un numero sempre maggiore di giocatori e con la partecipazione attiva degli artisti c’è stato proprio bisogno di rivedere i valori e i punteggi tenendo conto delle azioni volontarie dell’artista. È anche diventato importante cercare di non essere invasivi durante il Festival, quindi in questa edizione dire “FantaSanremo” è diventato un malus, né ci sono più gesti eclatanti da fare o cose da dire sul palco, proprio perché il nostro è un omaggio al Festival e l’ultima cosa che vogliamo è essere fastidiosi. Quelle regole c’erano perché pensavamo fossero semplicemente impossibili. È stato un piacere venire smentiti da Amadeus e dagli artisti che hanno capito subito il nostro spirito e che hanno partecipato spontaneamente. Si è rapidamente compresa la genuinità del gioco e per questo non si è deciso di limitarlo: nella conferenza stampa del lunedì mattina dopo Sanremo ci siamo commossi e ancora conserviamo un bellissimo ricordo».
Tornerete a Sanremo quest’anno? «L’anno scorso è stata una visita rimediata al volo. Ad ora il solo il Comune di Sanremo ci ha invitati e alloggeremo al PalaFiori, a due passi dall’Ariston che però ancora non ci ha fatto sapere niente. Speriamo di riuscire a fare una capatina ma non c’è ancora niente di ufficiale in merito».
Credi che la “second screen experience”, una multimedialità che coinvolge lo spettatore da più punti di vista, possa essere una nuova direzione da percorrere per i media? «Perché non provare? A partire dal televoto, che era una forma embrionale di coinvolgimento del telespettatore da casa, non mi sembra ci sia stata una grossa evoluzione in Italia. Penso che percorrere questa direzione potrebbe portare a sviluppi interessanti e, comunque, non abbiamo nulla da perdere».
Dal 13 al 22 gennaio si è tenuto alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il 70° Campionato Mondiale di Ornitologia: 21.618 sono stati gli iscritti al concorso, per un totale di 2.748 allevatori partecipanti, dei quali 1.536 allevatori italiani e 1.212 allevatori stranieri.
Montefano è stata protagonista con il triplice podio di Davide Petroselli, montefanese che ha iniziato a muovere i primi passi in questa scienza con il padre Luciano, grande appassionato di Ornitologia. A lui Davide ha dedicato la sua vittoria a Napoli.
Davide - allevatore iscritto alla FOI dal 1993 e membro dell'associazione ornitologica recanatese e Valmusone - ha vinto il primo e terzo premio con i suoi bellissimi Fringillidi, quattro splendidi esemplari di Acanthis Flammea Rostrata che – tutti insieme – si sono classificati campioni del mondo su Stamm (gruppo di quattro soggetti appartenenti alla stessa razza che presentano caratteristiche similari di piumaggio).
Ma Davide è risultato vincitore anche alla 32^ Edizione della Mostra Ornitologica "Fringillia - Ibridia", tenutasi lo scorso novembre a Morciano di Romagna, tutta dedicata a questi uccellini che - apparentemente delicati (le loro dimensioni si aggirano sui 9/10 cm di lunghezza per un peso di circa 8/10 grammi) - in realtà sono di razza robusta e resistente.
L'assessore all'ambiente del comune di Montefano, Massimo Sparapani, ha commentato così la vittoria di Davide: "Mi sento particolarmente vicino ai temi della natura e del benessere animale: vorrei sottolineare i risultati ottenuti da Davide e ringraziarlo a nome dell'intera comunità montefanese per la passione e l'impegno che mette da sempre nell'Ornitologia, seguendo le orme del padre che – come ha detto lui – fin da piccolo gli ha instillato amore e passione per questa scienza".
Una massaggiatrice marchigiana selezionata per il Festival di Sanremo: sarà lei a regalare momenti di benessere agli artisti durante la celebre kermesse musicale in programma dal 7 all'11 febbraio. La massaggiatrice che rappresenterà le Marche insieme ad altri 39 colleghi provenienti da tutta Italia è Loredana Natalucci di Ancona.
Loredana opera nel campo del massaggio da vent’anni e ha fatto della sua più grande passione anche il suo lavoro. "Sono certa che sarà un'esperienza indimenticabile", confida. A sceglierla, dopo aver superato accurate e rigorose selezioni, è stata la scuola professionale Diabasi, presente da oltre vent’anni nel panorama nazionale del massaggio.
Nello specifico la massaggiatrice anconetana si occuperà di far vivere agli artisti in gara e ad altri ospiti presenti alla kermesse musicale momenti di puro benessere. La scuola Diabasi, attraverso personale altamente qualificato, utilizza un metodo formativo adeguato affinché tutti gli allievi possano apprendere le tecniche del massaggio in maniera professionale e possano spendere le competenze acquisite sin dal primo corso concluso.
Michele Diomedi, 39enne hair stylist con 20 anni di esperienza anche all'estero, è stato selezionato tra i parrucchieri che cureranno le acconciature degli artisti presenti al prossimo festival di Sanremo.
Emozione e soddisfazione per il giovane civitanovese, titolare del salone che porta il suo nome in via Martiri delle Foibe a Civitanova. Alla richiesta di partecipazione giuntagli dall'organizzazione Rai, a settembre, ha risposto di sì senza alcuna esitazione; la partenza è prevista per il 6 febbraio, il giorno prima dell'inizio ufficiale del festival.
Si intitola "La notte è nostra" il nuovo singolo del giovane artista recanatese Street Delta Voice (all'anagrafe Leonardo Bersacchia), fuori a mezzanotte su tutte le piattaforme digitali. "La notte è nostra", un urban trap dalle venature pop, pulsante di batterie che variano tra strofe e ritornello, ospita al suo interno una vasta gamma di sonorità, frutto di accurata ricerca e sperimentazione, valorizzate da un mood ad un tempo ballabile e introspettivo.
"Ho cominciato a lavorare a questo brano all’incirca un anno fa. Mi trovo di frequente a spostarmi tra Recanati, la mia città d’origine, e Milano, e come molto spesso accade proprio in viaggio ho scritto 'La notte è nostra'. È un pezzo sentimentale e accattivante, con al centro una bella storia d’amore e sullo sfondo la notte e le sue atmosfere magnetiche" racconta Street Delta Voice. Il brano, prodotto da J2L e mixato e masterizzato presso il Sound Puzzle Studio, anticipa il nuovo progetto discografico di prossima uscita.
Le telecamere della Rai sono tornate a Treia, questa volta a Villa Spada inserita nella puntata della trasmissione "Passato e Presente" dedicata alla Giornata della Memoria, su Rai 3 e Rai Storia condotta da Paolo Mieli.
Nella puntata (visibile su RayPlay: clicca qui) dal titolo "I campi di concentramento fascisti" la giornalista Annalisa Cegna ha ripercorso gli anni durante la Seconda Guerra Mondiale quando Villa Spada divenne campo di internamento per donne di "dubbia condotta morale e politica".
All'interno degli innumerevoli passaggi di proprietà la villa venne utilizzata, infatti, durante il secondo conflitto mondiale, anche come luogo di prigionia. Il 6 giugno 1940 fu aperto nella villa un campo di internamento femminile. Poi, Dal 1943 divenne campo di internamento per una cinquantina di figuranti coloniali fatti venire in Italia da Somalia, Eritrea, Etiopia e Libia: la maggioranza faceva parte della Polizia dell’Africa Italiana, ma c’erano anche donne e bambini.
Per la Giornata della Memoria, l’Istituto comprensivo “Egisto Paladini” di Treia in collaborazione col Comune hanno organizzato per sabato 28 gennaio l’incontro testimonianza con Giulio Innocenzi, sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi.
Alle 10:30 nella sala multimediale, in via Cavour, la mattinata sarà dedicata a riflessioni sull'Olocausto da parte del sindaco Franco Capponi e della dirigente scolastica Silvia Mascia Paola, al racconto del Dottor Innocenzi e vi saranno brani a cura degli alunni e delle alunne delle classi terze della scuola secondaria di primo grado. L’incontro è aperto all’intera cittadinanza che è invitata a partecipare.
"Apprendiamo con piacere la notizia dell’avvistamento del camoscio appenninico Vettore comunicata dal Parco naturale regionale Sirente Velino. Il fatto che un camoscio proveniente dal nostro Parco, reintrodotto sul Sirente nell’ottobre 2013, abbia contribuito a sviluppare la popolazione dei camosci in quell’area è un segnale importante perché attesta come questa specie, esclusiva dell’Appennino centrale, abbia saputo reintegrarsi in territori da cui era scomparsa forse da millenni”.
A parlare è il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna. “Un processo analogo a quanto accaduto nel territorio dei Sibillini dove il camoscio appenninico è stato reintrodotto a partire dal 2008 ed oggi conta una popolazione di circa 300individui, a conferma del fatto che l’azione di ripopolamento ha funzionato”.
Vettore, che oggi ha 13 anni, ha dunque trovato una nuova casa contribuendo allo sviluppo della popolazione dei camosci del Sirente Velino che si attesta, secondo gli ultimi rilevamenti, intorno ai 65/70 esemplari.
“Un buon segnale per la biodiversità del sistema faunistico appenninico, reso possibile grazie alla reintroduzione della specie avviata con il Progetto Life Coornata, che vede insieme tutti i Parchi che ospitano camosci appenninici” ha concluso Spaterna.
Dopo 3 anni di forzato isolamento e riduzione delle attività sociali per la pandemia, oltre 100 appassionati motociclisti del gruppo Bikers Forever Young hanno voluto ritrovarsi, domenica 22 gennaio, presso l’oratorio di Chiesanuova di Treia.
I Bikers Forever Young non sono un motoclub, ma un gruppo motociclisti che nasce esattamente 10 anni fa per iniziativa di 5 amici con la passione di viaggiare e socializzare grazie alla moto.
Cresciuti tra Treia e Appignano con centro a Chiesanuova, all’epoca avevano tra i 40 e i 60 anni di età, ma con lo spirito ancora giovane per affrontare sempre nuove avventure: da qui la denominazione di Bikers Forever Young.
Quasi ogni domenica da oltre 10 anni si ritrovano in piazza a Chiesanuova per un giro in moto alla scoperta dei luoghi marchigiani, oppure per partire in viaggi organizzati nei fine settimana o in occasione dei ponti festivi, quasi sempre in coppia con le proprie mogli e compagne come passeggere.
Durante le ferie in piccoli gruppi di 4-5 moto si avventurano per viaggi più impegnativi in tutta Europa: da Capo Nord a San Pietroburgo, dalla Romania ai Paesi Baschi, e anche fino agli Stati Uniti. Molti praticano il turismo off road sulle strade bianche e sterrate delle nostre colline e montagne.
Tutti i Bikers Forever Young sono accomunati dalla filosofia del viaggio in moto come esperienza unica per conoscere da vicino i luoghi e le persone che si visitano, in particolare per valorizzare turisticamente il territorio marchigiano e al tempo stesso per rafforzare il sentimento di amicizia e solidarietà che si estende anche nella vita di tutti i giorni.
Un filosofia che li accomuna ai coniugi Cuccioletta che si sono collegati alla festa dalla lontana Argentina dove in moto stanno raggiungendo la Patagonia. Un riconoscimento speciale è stato tributato a Lorenzo Buldorini per la sua indomabile passione che lo porta a viaggiare in moto alle soglie dei suoi 80 anni, a dimostrazione che i motociclisti “sono sempre giovani”.
Alex Sblendorio in corsa come "miglior vocalist" italiano. Forte di un'esperienza di 15 anni nel mondo dei club, il ragazzo originario di Manfredonia - ma residente a Macerata da 16 anni - è tra i candidati ai Dance Music Awards, ambito premio nazionale dedicato al settore dance della nightlife.
Attualmente Alessandro, da tutti conosciuto come 'Alex', lavora nella discoteca Donoma di Civitanova Marche, ma in passato ha collaborato anche con il Peter Pan di Riccione, con il Mia Clubbing di Porto Recanati e con molte altre discoteche d'Italia.
La sua avventura, però, è iniziata proprio da Macerata, da quando - nel 2008 - ha iniziato a lavorare nei locali storici della città: 'Tartaruga', 'Maracuja' e 'Le Quattro Porte'. Alex è in gara con colleghi provenienti da tutto lo stivale. Per farlo entrare nei dieci vocalist finalisti che si contenderanno il titolo nell'ambito di un gala che si terrà a Milano, è possibile votarlo - sino al 31 gennaio - nella sezione dedicata del sito dell'evento (clicca qui).
Gli animali selvatici - e non - di Porto Recanati prendono possesso delle rotatorie della cittadina costiera. Non è passato inosservato, infatti, il passaggio dei lupi in zona Pizzardeto, al confine tra Porto Recanati e Loreto. Alcuni cittadini hanno fotografato, intorno alle 20 dello scorso lunedì, due esemplari che stazionavano davanti ai cartelloni pubblicitari, collocati di fronte alla rotatoria al McDonald’s, poco distante dall'imbocco dell'autostrada.
L’avvistamento ha creato qualche timore alla popolazione vista la stretta vicinanza con le case e il pericolo investimento da parte dalle automobili, considerato il traffico della zona. In realtà, però, non si tratta della prima volta che i lupi vengono avvistati nei pressi della cittadina rivierasca.
A settembre, un esemplare era stato visto scorrazzare in pieno giorno, nel quartiere Montarice. Nell’ottobre scorso, inoltre, un altro di lupo era stato avvistato tra la provinciale per Numana e l’area commerciale del Pizzardeto (zona al confine con Loreto).
Le motivazioni per le quali animali selvatici si spingono così vicini ai centri abitati sono molteplici: prima fra tutte la ricerca dei cibo. L’aumento della produzione di rifiuti, spesso lasciati per lungo tempo nei cassonetti per strada o abbandonati in luoghi non adatti al loro conferimento, e la presenza di specie introdotte come piante ornamentali o l’alimentazione diretta da parte delle persone, possono aumentare la presenza di animali che normalmente non sarebbero portati a stabilirsi in città.
Nella stessa cittadina costiera si è verificato, inoltre, un altro episodio curioso legato a un animale, anch’esso nei pressi di una rotatoria. Nella fattispecie quella dell'ex Green Leaves sembra essere diventata la nuova casa di "Zoppi", come lo hanno ribattezzato i residenti, un cane randagio che spesso è stato visto aggirarsi nella zona.
Qualche cittadino, infatti, vedendo spesso il cane aggirarsi in quell'area, ha pensato bene di costruirgli una piccola cuccia collocandola in mezzo nell’aiuola al centro della rotonda, affinché l’animale vi possa trovare rifugio durante i giorni più freddi.
Montecassiano festeggia i 100 anni di Giannina Biondini. È la terza centenaria del borgo che, nei giorni scorsi, ha festeggiato il compleanno circondata dall'affetto di parenti e amici. A farle gli auguri anche il sindaco Leonardo Catena e la consigliera Fiorella Perugini che hanno omaggiato la loro concittadina con un mazzo di fiori.
Il primo cittadino si è complimentato con Biondini per il traguardo raggiunto in splendida forma. Giannina Biondini, classe 1923, originaria di Recanati, è un’insegnante in pensione, in passato ha educato tanti studenti della scuola media di Osimo e da più di vent’anni vive a Montecassiano.
Due volte vedova, ha poi conosciuto il compagno di Montecassiano e insieme hanno preso parte nel 2018 al programma di Rai Tre "Non ho l’età", partecipando anche ad alcune puntate del programma condotto da Maurizio Costanzo e a "Domenica In". Appassionati entrambi di ballo, hanno anche vinto diverse medaglie in gare di ballo e lei anche di atletica per over, aveva quasi 90 anni quando gareggiava.
C'erano anche due tori del peso di 14 quintali ciascuno, provenienti dall'azienda "Morica" di Pollenza, stamane, in piazza San Pietro, a Roma per la benedizione, nel giorno di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali. Unico allevamento marchigiano a partecipare alla Giornata dell'Allevatore in Vaticano, promossa da 16 anni dall'associazione italiana allevatori.
Ilario Marcolini e Sandra Santori, che gestiscono l'azienda con ben 870 bovini a Pollenza, hanno portato due splendidi esemplari di razza marchigiane e chianina che hanno ricevuto grandi apprezzamenti dai visitatori che hanno partecipato.
Durante la mattinata il cardinale Mauro Gambetti, vicario generale per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, ha celebrato la Santa Messa presso l'Altare della cattedra nella Basilica di San Pietro, quindi, malgrado la pioggia persistente, ha assistito alla conclusione della sfilata dei carabinieri a cavallo e dei butteri lungo via della Conciliazione e ha impartito la benedizione degli animali radunati in piazza Pio XII, di fronte alla Basilica.
Una cerimonia di grande impatto per la presenza di animali di tutte le specie e un'occasione per esibirne la loro bellezza, a cominciare dai tori maceratesi, così come avveniva durante la Raci, la manifestazione che si spera torni presto al Centro Fiere di Macerata una volta terminati i lavori, e che per decenni ha costituito una della più importanti rassegne dedicate agli animali e in particolare alla rinomata razza bovina marchigiana.
È stato avvistato sul Monte Sirente, in Abruzzo, "Vettore", un camoscio appenninico reintrodotto sul Sirente il 25 ottobre 2013 proveniente dal Parco nazionale dei Monti Sibillini (in particolare dall'Area Faunistica di Bolognola) e che oggi ha circa 13 anni. Lo comunica il Parco naturale regionale Sirente Velino.
"La foto documenta come Vettore, identificato dalle marcature individuali - dichiarano dal Parco Sirente Velino - abbia trascorso gli ultimi dieci anni sul Monte Sirente dove ha trovato una nuova casa". La bella notizia è degli ultimi giorni quando Vettore è stato osservato e fotografato sul crinale del Monte Sirente, il 28 dicembre 2022 a circa 2200 metri di quota.
"Si ringrazia per l'importante segnalazione Marco Panella, che ha avvistato Vettore con Alberto Zocchi, Claudio Magagnini e con Andrea Minganti, autore della foto. Vettore è uno dei fondatori della popolazione del Sirente - continua il Parco - rilasciato in località Mandra Murata dove è istituita un'area specifica di tutela del camoscio appenninico, nell'ambito della reintroduzione avviata con il Progetto Life Coornata reso possibile dalla collaborazione tra i diversi Parchi che ospitano popolazioni di camoscio appenninico".
Dal 2013 ad oggi sono stati reintrodotti 27 esemplari, provenienti in gran parte dal Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga e dal Parco nazionale della Maiella e comprendenti anche due dei camosci rilasciati dall'area faunistica di Rovere nel Parco regionale Sirente Velino. Sul Sirente è oggi presente una popolazione di circa 65-70 esemplari.
Risveglio "bianco" a Frontignano di Ussita (Macerata), dove dalla prima ore della mattinata sta cadendo la neve in maniera copiosa.
Nel corso della giornata, stando alle previsioni meteorologiche del Centro Multirischi della Regione Marche, la quota neve si alzerà attorno ai 1.700 metri di quota, ma nei prossimi giorni potrebbe tornare a scendere attorno a quota 1.200 metri.
Secondo i gestori degli impianti sciistici di Frontignano e Bolognola, per il prossimo fine settimana sulle piste marchigiane potrebbero esserci accumuli nevosi di 50-60 centimetri. Intanto, nel weekend appena trascorso, a Frontignano è entrato in funzione il Campo scuola con la presenza di tantissimi appassionati della neve.
Ottima partenza per la "New Fashion Gia. Man. Dance" al campionato italiano assoluto 2023 di danza sportiva. La gara, che apre ufficialmente la nuova stagione agonistica, rappresentava un banco di prova importante per i ragazzi della scuola morrovallese, poiché in pista si sono affrontati in classe unica i migliori atleti nazionali di ogni società.
Al Palasport di Riccione c'è stato l'exploit di Thomas Crucianelli e Arianna Zanconi, coppia fiore all’occhiello della società sportiva presieduta dalla maestra Federica Lorenzi e guidata magistralmente dai maestri Gianni Crucianelli & Manola Fontana e Riccardo Ciminari & Silvia Fontana.
I due giovanissimi hanno fatto registrare addirittura 3 primi posti nelle discipline combinata caraibica, salsa shine duo mix e salsa shine solo maschile 12/15 anni. Con questa nuova affermazione, si allunga la loro scìa di risultati positivi, dopo le vittorie in campionato del Mondo, al campionato italiano, al regionale e alla partecipazione della finalissima di "Ballando On The Road" su Rai 1.
Ottima prestazione anche per il duo dei fratelli "terribili" Matteo e Alessandra Ballini, i quali sono saliti sul gradino più alto del podio per la contesa con i loro pari età in salsa shine duo mix 16 anni e oltre.
Ottimi quinti posti anche per Manuel “Cichito” Chiaraluce in salsa shine singolo maschile 16 anni ed oltre e nuovamente per Matteo ed Alessandra Ballini in combinata caraibica 19/34 anni. Risultati quest’ultimi che valgono molto di più di quello che potrebbero apparire, dal momento che il raggiungimento della finale è avvenuto dopo una serie interminabile di batterie eliminatorie, che hanno ridotto il numero dei contendenti fino agli ultimi 6.
Menzione doverosa anche per le altre 4 rappresentati del club fucsia-nero Ludovica Nivella, Giordana Vannini, Enya Pieri e Federica Brunetti, che con caparbietà, audacia e vigore agonistico hanno messo in mostra esibizioni di alta qualità che le hanno fatto sfiorare solo di pochi punti l’ingresso in finalissima.
"Dire che siamo orgogliosi di tutti i nostri ragazzi ormai è riduttivo - sostiene la presidente Federica Lorenzi -. Lo diciamo sempre ai nostri allievi: allenamento, impegno e serietà sono sempre l’anticamera del successo. Essere uno dei club di riferimento per la danza in Italia impone grosse responsabilità, ma, di contro, regala grandissime soddisfazioni che riempiono gli occhi quando si vivono emozioni come quelle che stiamo vivendo da qualche tempo a questa parte".