Uno show grandioso dove a fare da protagonista è la solidarietà. La notte di Andrea Bocelli, il concerto-evento condotto da Milly Carlucci, è andato in scena ieri sera all'Arena di Verona. Sold out da giorni, lo spettacolo è stato dedicato non solo alla solidarietà (i 2 euro con un sms al 45580 serviranno per ricostruire una scuola a Muccia, Macerata, distrutta dal terremoto), ma anche alla memoria e alla gratitudine: sul palcoscenico hanno fatto il loro ingresso i Vigili del Fuoco intervenuti nel crollo di Ponte Morandi, arrivati da Genova, ma anche dalla Lombardia e da Verona.
La notte di Bocelli è l’ultimo atto della quinta edizione della Celebrity Fight Night, maratona charity con l'obiettivo di sostenere l’azione della Andrea Bocelli Foundation che quest’anno supporta la ricostruzione della scuola primaria e dell’infanzia di Muccia. La campagna ha avuto inizio domenica 26 agosto e sarà attiva fino a domani, 11 settembre. L’anno scorso la Celebrity Fight Night ha fatto sì che la scuola del comune di Sarnano, fosse ricostruita e consegnata in 150 giorni.
Il sindaco di Muccia Mario Baroni racconta l'emozione di una serara che ha portato il piccolo comune marchigiano alla ribalta. "Non solo la bellezza unica - dice - di trovarsi nella stupenda Arena di Verona insieme ad altre 14mila persone ma anche l'orgoglio di sentire finalmente parlare della nostra terra. Un bene per tutti, per tutto il territorio e una grande emozione. Indescrivibile".
Jazz delle grandi occasioni per chiudere in bellezza la II edizione del Tolentino Jazz Festival che ha fatto registrare un’ottima affluenza di pubblico in tutte le tre serate ed ha raccolto apprezzamenti e consensi per il suo cartellone ricco, vario e di qualità. Il finale della manifestazione ha visto sul palco il Tolentino Jazz Quartet, una formazione di primissimo livello composta da Emanuele Evangelista (pianoforte), Filippo Gallo (chitarra), David Padella (contrabbasso) e Roberto Bisello (batteria) che ha avuto l’onore di condividere il palco con un grandissimo sassofonista: l’americano Michael Rosen.
Dotato di grande energia e comunicatività, l’inedito quintetto è partito con un avvio trascinante sulle note di “Bala com Dala” di Aldir Blanc e Joao Bosco ed ha avuto subito un impatto entusiasmante sul pubblico, mantenendo alta l’attenzione per tutta l’esibizione, anche nei brani dall’andamento più lento e dal carattere più meditativo. Rosen, oltre che per la straordinaria dialettica sul suo strumento, si è fatto apprezzare anche come compositore con i suoi “Fair Weather Ahead”, suggestivo canto di buon augurio rivolto a tutte le persone che affrontano i pericoli del mare sui barconi che dovrebbero portarli verso una vita migliore, e “Hoperfully”, che il prestigioso sassofonista ha dedicato al pianista Ramberto Ciammarughi presente al concerto.
Di impianto modale, dai suoni morbidi e dalle atmosfere suggestive, le due composizioni, entrambe tratte dall’album Sweet 17 del 2016, hanno rivelato il lato più intimo e sensibile del musicista che ha trovato adeguati canali espressivi negli affiatati compagni di squadra. Altrettanto pregevoli anche i brani originali del chitarrista Filippo Gallo, “Snow” e il jazz waltz dal titolo “58”, dedicato al compianto motociclista Marco Simoncelli, che si è messo in evidenza anche nei soli fluidi e sempre ben articolati nei lunghi fraseggi. Rosen, che vanta collaborazioni con nomi del calibro di Bobby McFerrin, Jim Hall, Peter Erskine e Kenny Wheeler, ha sfoggiato la sue notevoli capacità improvvisative risultando sempre avvincente ed emozionante; non hanno sfigurato accanto a lui le interessanti evoluzioni pianistiche di Emanuele Evangelista, in una delle quali si è concesso la citazione di Softly as in a Morning Sunrise, le grintose escursioni sul contrabbasso di David Padella e la ritmica sempre ben sostenuta ed efficace della batteria di Roberto Bisello. Performance di alta qualità, che ha beneficiato del carismatico effetto della presenza di Rosen nel creare dinamiche di insieme sempre convincenti, il concerto si è concluso con un finale travolgente sulle note di Segment di Charlie Parker. Ultimo appuntamento del Tolentino Jazz Festival, l’esibizione del Malafede Trio, band capitanata dal bassista Federico Malaman che ha raccolto grandi consensi negli ultimi anni con la loro musica dai tratti molto originali che spazia dalla fusion alla vanguard, senza disdegnare dimensioni intimiste.
All’insegna della contaminazione quindi il repertorio proposto da Malaman, accattivante front-man accompagnato in un perfetto gioco di squadra da Riccardo Bertuzzi alla chitarra e da Ricky Quagliato alla batteria; il trio ha sfoderato pezzi adrenalici, tiratissimi nella ritmica e con una certa matrice rock nell’approccio chitarristico. Superstar del basso, strabiliante con i suoi virtuosismi slap a velocità supersonica, Malaman ed i suoi stratosferici musicisti hanno tenuto con il fiato sospeso il pubblico per tutta la loro esaltante presenza sul palco concedendosi momenti dalle atmosfere più pacate solo in alcuni brani, fra cuiOmaggaddah in cui il bassista si è cimentato con onore nelle vesti di cantante ( l’interprete originale era Serena Brancale). Diversi i brani tratti dall’album Touchè, fra quelli di Malaman “Fred”, come da lui stesso dichiarato, liberamente ispirato/copiato a Little Sun Flower di Freddie Hubbard e “Insert Coin”, con chiari riferimenti al mondo dei videogiochi degli anni 80, con sonorità elettroniche tipiche di quel periodo e divertenti richiami sonori sulla figura del mostro.
Titoli di punta eseguiti nel finale del concerto "Il mistero del signor Piler" di Bertuzzi e "A Tea with the White Rabbit" di Quagliato, reclamato bis che ha concluso alla grande l’avvincente performance del trio.
Nel weekend appena trascorso il Camoscio dei Sibillini Trekking, con le sue Guide Professioniste Associate a AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), ha concentrato le sue escursione nel territorio comunale di Ussita, dove è presente la sua Sede Operativa, sede inagibile a causa del terremoto. In collaborazione con il B&B Il Borgo di Visso (l’unica struttura turistica dove poter pernottare in tutta la Valnerina marchigiana), il Ristorante La Mezzaluna e il Bar Due Monti di Ussita, ha organizzato due giorni di trekking sulle creste attorno a Ussita, ammirando sabato il fantastico tramonto dalla Cima del Monte Careschio (nella zona sud-ovest dell’Altopiano di Macereto) e poi la domenica facendo la spettacolare cresta del Monte Bove.
Qui sul Bove, anche questa domenica, come giovedì scorso i clienti hanno potuto ammirare 4 splendide specie animali, fra cui la grande colonia di camosci che vive oramai qui con circa 100 esemplari, la coppia di aquile reali che nidifica sul Monte Bove e per ben due giorni differenti uno stormo dei rarissimi avvoltoi grifoni, che in teoria non nidificano nei nostri Monti Sibillini ancora, ma la loro colonia di nidificazione sul Velino sta aumentando sempre più di numero da quando è stata reintrodotta a partire dagli anni ’80 e sempre più frequentemente vengo avvistati stormi in cerca di carogne (gli avvoltoi si mangiano solo animali già morti), questo fa ben sperare che in un futuro non troppo lontano si crei in maniera spontanea una colonia di nidificazione anche sulle pareti rocciose dei nostri Monti Sibillini. Per finire si è udito chiaramente e a lungo il verso del Corvo Imperiale, con un storia di reintroduzione simile anche lui al grifone, ma quest’ultimo già tornato stabilmente a nidificare sui Sibillini da qualche anno dopo un secolo di assenza.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dell'Associazione Città in Comune.
"Il 10 settembre il sindaco di Tolentino ha deciso di festeggiare la riapertura del teatro Vaccaj di Tolentino. Tutta la città aspettava da anni che il teatro ritornasse a vivere, dopo l’incendio del 28 luglio del 2008. 10 anni di attesa, 10 anni senza un luogo che per più di 200 anni è stato il fulcro della vita culturale e sociale della città. Ne siamo felici, ci dicono che sia bellissimo. Finalmente un fatto positivo, finalmente il teatro!
Vogliamo condividere con tutti questo sentimento di orgoglio. Tuttavia non riusciamo a condividere le modalità dei festeggiamenti, decisi dal sindaco in persona. Paracadutisti (?), corteo degli invitati che attraversa la città per recarsi al teatro, inviti blindati per una serata che ha molto della parata e molto poco di culturale.
Per cui, a costo di apparire sempre i soliti scontenti riteniamo che la serata inaugurale sia "una vergogna". Il nostro teatro, intitolato ad un grande musicista e maestro di canto, autore di un metodo famoso in tutto il mondo, viene festeggiato nel giorno della sua riapertura con una serata da balera istituzionale e blindata. E si è deciso di farlo nello stesso giorno della Festa di San Nicola, sovrapponendosi ad una festa religiosa che come il teatro è un simbolo di unione e condivisione. Ma il sindaco di Tolentino vuole primeggiare, vuole benedirci dal palco del teatro in un video di dubbia qualità, come se il merito della riapertura fosse suo e manifestando il solito disprezzo per chi dissente. Troppo facile accusare chi dissente di essere volgarmente “monologanti in cerca di autore” o di parlare con presupponenza, astio o per rancore politico. Per questo, senza paura di essere controcorrente e liberi di esprimerci, ci uniamo all’unica voce di dissenso che pubblicamente e senza timore si è fatta sentire, quella del maestro Cicconofri, indignato quanto noi per le modalità scelte per la riapertura.
Proviamo imbarazzo e umiliazione al confronto con le città e i paesi a noi vicini, da nessuna parte accade ciò che accade qui a Tolentino. Non bastava l'incendio del Vaccaj, dieci anni di chiusura, il terremoto, le biblioteche chiuse, le scuole a pezzi, l'assenza di spazi per l'associazionismo e le attività sociali e culturali: ci è toccata pure la politica da cortile, lo svilimento dell'impegno civico e culturale di chi non sta simpatico a chi comanda, la fatica persino di donare arte e cultura alla propria città. Mai era accaduto niente del genere, mai nessun sindaco si era sentito al di sopra del giudizio di coloro di cui è servo e non padrone. Fino a quando abuserai della nostra pazienza?!"
A due mesi dalla Finale Nazionale edizione 2018, che ha visto trionfare, con il titolo di “Miss Mamma Italiana 2018”, la bella 34enne calabrese Natasha Fato, sono ripartite in tutta Italia, le selezioni della nuova edizione di “Miss Mamma Italiana 2019”, concorso nazionale di bellezza e simpatia riservato a tutte le mamme aventi un’età tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con età superiore ai 56 anni, giunto quest’anno alla sua 26° edizione, manifestazione curata dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del Concorso).
“Miss Mamma Italiana”sostiene “Arianne” Associazione Nazionale Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia ancora poco conosciuta, che colpisce 3 milioni di donne italiane in età fertile.
Nella gremitissima sala da ballo “la Gomera” di Sulmonasi è svolta la prima selezione abruzzese valevole per l’elezione di “Miss Mamma Italiana 2019”. Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti casula ed eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche, coinvolgendo il marito o i figli.
La giuria ha proclamato vincitrici della selezione Elena Scarpone 34 anni, titolare di un bar, di Sulmona (AQ), mamma di Selen di 4 anni. Elena è una dolce e simpatica mamma con capelli castani e occhi marroni, alta 165 cm per 60 kg, con la passione per il ballo.
Per la categoria “Miss Mamma Italiana GOLD”, riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni, la vittoria assoluta è andata ad Orietta Berdini, 52 anni, commerciante, di Corridonia, mamma di Alex e Susy, di 22 e 18 anni; mentre la fascia per la categoria “Miss Mamma Italiana EVERGREEN”, riservata alle mamme con più di 56 anni, è andata a Vittoria CaponiI, 60 anni, oss, di Corridonia, mamma di Alessio di 38 anni.
La manifestazione è stata presentata da Paolo Teti, ideatore e Patron del concorso e da Valentina Pica, “Miss Mamma Italiana Fashion 2017”. Ospiti d’onore le Mamme Madrine di “Miss Mamma Italiana” (ovvero mamme vincitrici di fascia nazionale delle passate edizioni del concorso e le Pre Finaliste dell’edizione 2019), capitanate da Maria Luigia D'Orazio e Giacomo Spada “la Supercoppia Italiana Evergreen 2017” (anche questo concorso, è una produzione esclusiva di Te.Ma Spettacoli).
Uno zaino sulle spalle per serbare gli insegnamenti del passato, lo sguardo fiero verso un futuro da migliorare. Con l’immagine di un giovane che sa il fatto suo in locandina si è celebrata al complesso San Domenico di San Severino la XIII edizione della Festa provinciale di Gioventù nazionale, organismo giovanile vicino all’area di Fratelli d’Italia. "Porgo un plauso a quei giovani che con la loro presenza a San Severino hanno ribadito la propria volontà di impegnarsi in politica in un periodo non facile per il nostro paese ed ai ragazzi settempedani che con il loro esempio recente (la pulizia volontaria dei busti di Garibaldi e Coletti all’interno dei giardini pubblici, ndr) hanno testimoniato di possedere uno spiccato senso civico".
Con il saluto della coordinatrice comunale di Fd’I, Tiziana Gazzellini, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, si è aperta la kermesse giovanile di destra che per la prima volta è stata ospitata a San Severino, dove molti, tra i giovani esponenti ed i «senatori», sono voluti intervenire.
I primi per ribadire il proprio tributo in campo politico e sociale all’indomani della formazione del nuovo governo e gli altri a fungere da sprone, per evitare che sempre più giovani si abbandonino al disimpegno. Fra gli altri si sono avvicendati a condurre i giovani Maicol Busilacchi (coordinatore regionale di Gioventù nazionale), Michele Zacconi (coordinatore provinciale), Francesco Di Giuseppe ed Angelo Eliantonio; dopodiché sono stati salutati il senatore umbro Francesco Zaffini, il neo deputato potentino Francesco Acquaroli, il consigliere regionale Fd’I Elena Leonardi, il collega provinciale Paolo Renna ed il coordinatore regionale Carlo Ciccioli che con la consueta perizia ha concluso l’assemblea di fronte ad un pubblico nutrito e caloroso.
Migliaia di sorrisi e di applausi: sono i numeri che contano a VITAVITA. E se un giorno senza sorriso è un giorno perso, come diceva Charlie Chaplin, le tre giornate del Festival Internazionale di Arte Vivente rappresentano uno dei modi migliori per stare insieme.
Più di sessantamila presenze con quaranta spettacoli hanno animato le 14 postazioni, dove si sono alternati i vari artisti tra musica, danza, teatro, arte con performance per grandi e piccoli. E Civitanova ha risposto: le piazze e le vie del centro dove si tenevano gli spettacoli hanno raccolto singorlarmente più di mille persone, confermando di fatto come VITAVITA sia un festival nel festival. Ogni location potrebbe vivere in modo proprio, a testimonianza della bontà delle esibizioni proposte. Tanta l’energia positiva, un’atmosfera unica.
È la consacrazione per il Festival Internazionale di Arte Vivente, manifestazione che caratterizza la città e che si rende riconoscibile in tutto il territorio per l’alta qualità artistica. Fortemente voluta dall’Amministrazione comunale che ha coraggiosamente scelto di confermarla per questi giorni, nonostante le previsioni meteo non fossero positive, ha regalato una serata che la città non dimenticherà.
“Abbiamo trascorso una estate meravigliosa - dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica - che dimostra quanto Civitanova sia viva e vivace. Un ringraziamento a tutti coloro che prestano la propria opera e aiuto per realizzare questa manifestazione; sono orgoglioso di rappresentare questa città e il mio impegno è farla crescere. Grazie anche al direttore artistico Sergio Carlacchiani, senza di lui, senza la sua passione, VITAVITA, giunta alla quindicesima edizione, non esisterebbe”. L’assessore alla Cultura, Maika Gabellieri si rivolge al pubblico: “Una serata magica grazie anche alla vostra presenza, a voi che questa sera avete scelto Civitanova per partecipare ad un festival che sa emozionare, tutti insieme”.
Spettacolare la parata VITAVITA che ha condotto, incantandole, le migliaia di persone sino in piazza, frutto di un’intuizione del sempre geniale Carlacchiani che, dal cilindro della sua infinita creatività, ha tirato fuori a sorpresa.
Il gran finale in piazza XX Settembre con White and Balloons del Nuovo Piccolo Teatro e migliaia di persone che hanno partecipato attivamente, gonfiando i giganteschi palloni bianchi di circa tre metri e lanciandoli in aria a ritmo di musica, regalando un colpo d’occhio davvero unico. Una partecipazione ed emozione che è continuata fino a notte inoltrata, con il pubblico che non ne voleva sapere di lasciare la piazza e che alla fine poi si è riversato lungo tutto il perimetro centrale di Civitanova Marche, lungo le postazioni musicali rimaste attive.
“Ci teniamo tantissimo a questo finale - afferma l’ideatore di VITAVITA, Carlacchiani - perché permette a grandi e piccoli di giocare insieme, saltare e divertirsi. È una grande festa alzata al cielo, a mo’ di gioiosa preghiera. Tante le collaborazione, fra le quali spiccano quelle con le associazioni cittadine, e non, realtà culturali e artistiche che hanno contribuito al successo di questa edizione, a loro va un grande ringraziamento”.
Tra i numerosi spettacoli, in queste ultime due giornate la manifestazione ha consegnato anche il Premio alla Carriera a Tosca, una delle voci più eleganti del panorama italiano, impegnata in una tournée mondiale, e quello al Giovane Talento a Walter Ricci, artista ancora giovane ma da anni ormai affemato a livello mondiale.
VITAVITA è stato organizzato da Comune e Azienda dei Teatri e viene realizzato grazie anche agli sponsor BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, Atac e Miramare; e ai partner tecnici Adriatica Pubblicità, Nerea, Targhe Celaschi e Galleria D’Arte La Tavolozza.
“Non ho mai provato un’emozione così forte, sono super felice e agitatissima è indescrivibile quello che sto provando in questo momento. spero di poter rappresentare al meglio questo importante titolo ” ha detto commossa al momento dell’incoronazione Alessia Antonetti, Miss Reginetta d’Italia 2018, 18 anni, di Roma, lunghi capelli castani, brillanti occhi scurie un sorriso splendente, con la sua raffinata bellezza ha conquistato l’ambita corona di Miss Reginetta d’Italia del Maestro Riverso, sbaragliando tutte le 64 Miss aspiranti al bramato titolo, selezionate su oltre 3.000 giovani ragazze in 200 tappe e 20 finali regionali del celebre concorso organizzato da Metaevent
“Anche quest’anno è stata un’esperienza meravigliosa”- ha dichiarato il patron del Concorso Alessio Forgetta -e soddisfacente soprattutto per il livello e la serietà delle ragazze in gara e degli spettacoli proposti tra musica, sfilate e cabaret, un mix tra eleganza, show e divertimento.”
Alessia Antonetti, Miss Reginetta d’Italia 2018 frequenta il quinto anno di Ragioneria, studia inglese e recitazione all’Accademia Artistica, nei settori cinema e doppiaggio, “Continuerò gli studi per diventare una nutrizionista, - ha detto Alessia Antonetti- mail mio vero sogno è quello di fare l’attrice, tra i miei modelli preferiti di riferimento ci sono Paola Cortellesi e Marco Giallini”
Emozionatissima Alessia Antonetti è stata incoronata da FilomenaVenuso di 18 anni di Nola, Miss Reginetta 2017.
Seconda classificata la biondissima Rebecca Arnone 16 anni di Torino,studentessa del terzo anno del Liceo Scientifico e futuro medico.
Terza classificata Marika D’Angelo18 anni di Roma, studentessa del Liceo Artistico e ballerina.
A tenere alta la tradizione delle Miss marchigiane premio speciale per il cinema a Sophia Marinelli, 17 anni di Ascoli Piceno, ballerina di danza sportiva internazionale, che ha l’aspirazione di aprire una scuola di ballo. Un importante riconoscimento che le darà diritto apartecipare come comparsa in una produzione cinematografica.
“Sono molto contenta di aver ricevuto questo premio- ha detto Sophia Marinelli– partecipare a Miss Reginetta d’Italia è stata un’esperienza bellissima che consiglio a tutte le ragazze. Ho avuto la possibilità di fare tante nuove amicizie e soprattutto di capire un po’ come è il mondo dello spettacolo che devo dire è bellissimo.”
Alla finale del prestigioso concorso hanno partecipato anche la diciannovenne di Fano Luna Marchetti, aspirante Professoressa di Italianoela sedicenne di PesaroSara Carotenuto futura psicanalista.
Un grande show finale di una intensa kermesse di quattro giorni, dedicata al fascino e al glamour delle 64 splendide finaliste impegnate duramente in servizi fotografici, riprese televisive, sfilate in costume e in splendidi abiti da sera realizzati appositamente dalle stiliste Monica La Barbera eRaffaella Tirelli, test psicografologici per sviluppare potenzialità ed attitudini con l’amata psicografologa della televisione Mirka Cesari.
A decretare il verdetto finale, nelle serate di grande spettacolo che hanno visto la brillante conduzione di Jo Squillo, un’attenta e illustre giuria capitanata dalla Madrina di Miss Reginetta d’Italia, l’attriceJessica Elle, composta da tanti personaggi tra cui l’amata Emanuela Aureli, i bellissimi attori di Cento Vetrine eElisa di Rivombrosa Alex Belli eRaffaello Balzo, il cantautorePago, la modella e Sarah Altobello, la cantanteSara Elle, il comico di ColoradoRaffaello D’Ambrosio,la bellissima Carmen Di Pietro, il MaestroVince Temperae la ballerina della Scala e coreografaAniko Pusztai.
Le serate finali di Miss Reginetta d’Italia potranno essere seguite su Rete 4 e su Class Tv Moda il prossimo 30 settembre 2018.
Dopo 10 anni dal terribile incendio che distrutte parte del tetto, il plafone centrale, parte del palcoscenico e che danneggiò la platea, dopo un complesso lavoro di ristrutturazione e restauro, lo storico Teatro intitolato al celebre musicista Nicola Vaccaj, un tempo dell’Aquila, è pronto per essere nuovamente inaugurato e consegnato alla Città.
Appuntamento fissato per il prossimo 10 settembre 2018, alle ore 21.00.
Nel pomeriggio di martedì 29 luglio 2008, il Teatro Nicola Vaccaj, chiuso da qualche mese per lavori di consolidamento e restauro del tetto, è interessato da un vasto incendio.
Le fiamme si sono sprigionate rapidamente ed hanno distrutto il tetto ed il timpano. Sono andati persi gli affreschi della finta volta, che nascondeva il tetto a capriate, dipinta dal Fontana come un Olimpo ed era divisa in quindici unghie. La buona notizia è rappresentata dal fatto che dopo i sopralluoghi si è appurato che è miracolosamente scampato alle fiamme il sipario storico del Lucatelli mentre è andato perduto il sipario che rappresentava Francesco Filelfo e Niccolò Mauruzi, dipinto dal Fontana e dai suoi allievi.
Ingenti i danni anche se la furia devastatrice dell’incendio non ha creato danni al foyer, ai tre ordini di palchi i cui parapetti sono abbelliti con maschere, fiori e uccelli su fondo azzurro, alla zona degli uffici e alla zona dei camerini. Oltre al tetto crollato, danneggiata la platea e tutta la zona del palcoscenico e della graticcia.
I lavori, durati circa 10 anni, si sono alternati con due campagne di scavo portate avanti dalla Soprintendenza, avviate dopo il ritrovamento di reperti sia nel piazzale davanti l’ingresso del teatro che nella zona retrostante, nei pressi dell’ingresso al palcoscenico e ai camerini. L’intervento è stato molto complesso è ha coinvolto diverse aziende che hanno completamente ricostruito il tetto, il plafone e installato tutta la nuova impiantistica. Risistemati anche il foyer, il locale bar e la palazzina uffici.
Significativa la data scelta per la riapertura e che si collega a quella del 1797, quando proprio il 10 settembre, giorno in cui si festeggia San Nicola, il teatro fu inaugurato ufficialmente, pochi mesi dopo il passaggio di Napoleone Bonaparte e la firma del Trattato di Pace di Tolentino.
L'annuncio è stato dato, nel corso di una conferenza stampa, dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi. Voglio subito ringraziare – ha detto - tutti coloro che a partire dall'incendio fino ad oggi, tra mille difficoltà, hanno operato con professionalità, passione e dedizione per consentire la riapertura del teatro. Abbiamo svolto lavori per oltre sei milioni di euro per riconsegnare alla Città, un Teatro Vaccaj ancora più bello e funzionale di quanto era prima dell'incendio.Volevamo riaprire per luglio, alla fine abbiamo deciso di posticipare la data al 10 settembre, come avvenuto per la prima inaugurazione nel 1797, Festa di San Nicola.Do questo annuncio – ha sottolineato Pezzanesi - con grande emozione. Ho seguito la ricostruzione, passo passo, insieme a tutti coloro che erano deputati a seguire i lavori, in primis l'ing. Barbara Capecci, responsabile dei lavori e rup.Tutto è stato ricostruito “come era e dove era” ma migliorato grazie alla tecnologia, con servizi e sicurezza ulteriormente ottomizzati. Migliorata anche la fruibilità artistica e scenica. Per tutti questi motivi il Teatro Vaccaj è un esempio, anche a livello internazionale, su come si posa operare, dopo un fatto drammatico come un incendio, con grande attenzione fino al recupero totale dell'edificio, simbolo della città e non solo, in quanto un teatro utilizzato per la messa in scena di importanti spettacoli, a partire da quelli prodotti dalla Compagnia della Rancia che al Vaccaj ritrova la sua naturale collocazione e sede.A festeggiare la riapertura del Vaccaj – ha anticipato il Sindaco - anche un lancio di paracadutisti con il tricolore, l'immagine di San Nicola e la bandiera di Tolentino, oltre a un ricco programma di iniziative programmate per tutto il mese di settembre e ottobre, a cui farà seguito la nuova stagione teatrale.Ringrazio – ha concluso Pezzanesi - il Governo, le Soprintendenze, la Regione Marche, la Protezione Civile nazionale e regionale, la Fondazione Carima, le compagnie assicuratrici, per la collaborazione prestata e per i fondi stanziati per finanziare il recupero e i lavori.Un ringraziamento speciale anche a tutte le ditte e le maestranze che hanno lavorato al restauro, così come a tutti i dipendenti comunali che hanno lavorato con grande passione e professionalità, superando ogni ostacolo.Come già annunciato, la Compagnia della Rancia gestirà, come in passato, il Teatro Nicola Vaccaj.
Tolentino è oggi riconosciuta a livello nazionale come la “piccola Broadway d’Italia”. Questa fama deriva dai tanti spettacoli musicali che la Compagnia della Rancia, diretta da Saverio Marconi, ha messo in scena al Teatro Nicola Vaccaj per poi presentarli in tutti i più importanti palcoscenici italiani e non solo.
Tolentino ha una antichissima e importante tradizione teatrale, come risulta da alcuni documenti conservati nell’Archivio storico comunale, già dal 1560, si hanno notizie di rappresentazioni teatrali che venivano allestite in diversi luoghi della città.
Nella seconda metà del 1700, dopo varie vicissitudini e dopo la costruzioni di diverse sale adibite ad ospitare pubblici spettacoli, si giunse all’elaborazione di un progetto esecutivo per la realizzazione di un vero e proprio teatro. L’edificio fu costruito grazie all’interessamento del Cardinale Carandini, Prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo, tanto che proprio in suo onore il teatro fu denominato dell’Aquila per via del fatto che lo stesso cardinale aveva sul proprio stemma nobiliare di famiglia un’aquila a due teste.
Il progetto e le decorazioni furono affidate all’architetto Giuseppe Lucatelli. Il nuovo teatro fu inaugurato il 10 settembre del 1797, nel giorno in cui si festeggia San Nicola da Tolentino e dopo pochi mesi dal passaggio a Tolentino di Napoleone Bonaparte e dopo le note vicende napoleoniche che sconvolsero l’assetto politico italiano.
Un secolo più tardi, nel 1881, il teatro fu restaurato dal pittore Luigi Fontana e nello stesso anno cambio la sua denominazione e fu dedicato al musicista tolentinate Nicola Vaccaj. A lui si deve un metodo di canto per cantanti lirici ancora oggi molto usato in tutto il mondo. Tra le sue tante composizioni ricordiamo l’opera “Giulietta e Romeo”.
L’ultimo restauro, prima dell’incendio, era durato per circa dieci anni ed ha consentito la riapertura del Teatro Vaccaj con un grande concerto lirico nel 1985.
La facciata presenta decorazioni realizzate in stile neoclassico e presenta tre ingressi e due grandi medaglioni, uno con l’aquila e uno con lo stemma del Comune. Pregevoli le pitture del foyer e della platea. I parapetti dei palchi sono abbelliti con maschere, fiori ed uccelli mentre il soffitto ricostruisce una sorta di Olimpo con Apollo e le muse.
Molto importante era il sipario storico, andato perduto nell’incendio, che era dedicato a due personaggi illustri della città di Tolentino: l’umanista Francesco Filelfo ed il condottiero Niccolò Mauruzi. Gli antichi prospetti dei palchi con scene mitologiche, dipinti dal Lucatelli, attualmente sono conservati presso il Palazzo Municipale così come alcuni medaglioni affrescati dal Fontana.
In tutti questi anni, sul palcoscenico del Vaccaj, si sono esibiti i più importanti artisti italiani e stranieri. Il Teatro, nei suoi anni di apertura al pubblico, ha ospitato abitualmente e periodicamente una stagione teatrale e musicale, oltre ad altri importanti eventi, presentazioni, concerti, spettacoli e conferenze.
In migliaia ieri sera hanno affollato il Mia Clubbing di Porto Recanati Gigi D'Agostino che è ormai è un ospite abitudinario del locale di Porto Recanati. E ogni volta è sempre un successo enorme. Il ritorno di Gigi D’Agostino al Mia di Porto Recanati sabato sera ha richiamato ancora una volta migliaia di persone nel locale rivierasco.
Il "Capitano" per oltre tre ore ha fatto ballare, cantare ed emozionare un pubblico entusiasta.
Da grande cantante a grande presentatrice, Ada Montellanico è stata la brillante madrina di Donne in Jazz, seconda serata del festival. Con la verve e la disinvoltura di una consumata professionista, la Montellanico ha condotto l’evento, presentato gli ospiti e condiviso interessanti riflessioni sulla posizione della donna negli ambiti artistici, sottolineando la necessità di una maggiore valorizzazione.
A lei è stato affidato anche il compito di inaugurare una straordinaria mostra fotografica di Carlo Pieroni, Donne in jazz, antologia di oltre cento scatti delle più famose artiste italiane e straniere. Mago del bianco e nero, Pieroni è uno dei più grandi fotografi italiani, che nei suoi 50 anni di carriera ha documentato la storia del jazz con la sua arte lasciando una testimonianza di raro valore. Gli appuntamenti musicali del festival sono partiti nel pomeriggio con il Concerto di Fiati "G.Verdi" di Tolentino diretto dal Maestro Daniele Berdini, che ha eseguito brani tratti da "West Side Story"di Leonard Bernstein, ricordandone il centenario dalla nascita e l'Ouverture dal Barbiere di Siviglia di Rossini, di cui ricorre quest'anno il 150esimo anniversario dalla morte; altri brani in programma "Gabriel's Oboe" di Morricone e "Tico Tico" di Zequinha de Abreu. Esibizione di ottima qualità guidata sapientemente da Berdini quella del gruppo bandistico, che ha dato prova di saper affrontare con uguale bravura repertori e generi diversi. Tutto dedicato ad una donna il progetto della cantante Claudia Aliotta che con Manuel Magrini, Premio Luttazzi 2017 come miglior giovane pianista jazz italiano, ha presentato ”Good Morning Heartache:song, blues ed inediti di Irene Higginbotham”, riportando alla luce le composizioni della più versatile e prolifica songwriter degli anni Quaranta.
Oltre a proporre standard come No Good Man e Good Morning Heartache, incisi da Billie Holiday nel 1946, l’Aliotta ha regalato al pubblico del festival la prima esecuzione assoluta di due inediti del 1940 firmati da Louis Armstrong in coppia con la Higginbotham: Ol’Man Jeep e la splendida ballad My Heart is at Your Command, i cui manoscritti sono stati esposti nella cappella del Castello della Rancia, nella mostra “Irene Higginbotham:il volto nascosto del jazz”curata dalla stessa Aliotta. Accompagnata in modo eccellente da Magrini, che oltre ad aver curato gli arrangiamenti, ha sfoggiato estro e virtuosismo nelle sue improvvisazioni, la cantante ha interpretato con accattivante swing e raffinata sensibilità i vari brani mettendosi in luce per il suo timbro morbido e ricco di sfumature espressive. Sia il concerto che la mostra sono stati dedicati da Claudia Aliotta alla memoria del professor Roberto Grisley, straordinario docente di Storia del Jazz, recentemente scomparso, prezioso supporto per la cantante nella realizzazione del suo progetto sulla Higginbotham. Dopo di lei è salita sul palco una vera star che ha fatto registrare il sold out: Mafalda Minnozzi, personalità unica nel mondo del canto jazz, accompagnata da Paul Ricci, prestigiosissimo chitarrista newyorchese con il quale da diversi anni ha creato un sodalizio artistico di altissimo livello. La magia ed il carisma della Minnozzi si sono espressi oltre che con la voce, strumento ricchissimo e poliedrico, anche attraverso l’interpretazione coreografica e gestuale dei brani realizzando una sintesi originale e completa di poesia, canto e arte scenica.
Da Chico Buarque a Morricone, passando per classici di Jobim come Desafinado, Insensatez e Dindi, Mafalda Minnozzi ha incantato con la sua performance, arricchita in modo straordinario dalla chitarra di Paul Ricci, che ha realizzato per lei architetture sonore di rara bellezza. Duo dal grande feeling e complicità, uniti da un affiatamento musicale perfetto, Mafalda e Paul hanno presentato il meglio del loro repertorio tratto dagli ultimi lavori discografici: Cool Romantics, Inside ed Empathia. Ultimo concerto della serata, il raffinato Eleonora Strino Trio ha entusiasmato il pubblico con le speciali rivisitazioni delle musiche di Ellington, ispirate dal disco Thelonious Monk plays the Music of Duke Ellington del 1955. Strumentista di spicco nel panorama internazionale, la chitarrista napoletana è stata affiancata dal talentuoso e creativo batterista, Emanuele Maniscalco e da Greg Cohen, mitico contrabbassista americano che ha suonato per grandi nomi del jazz come Ornette Coleman e Lee Konitz. Intersezione tra eleganza e scomodità, linee rette e spigoli, bellezza e curiosità, il viaggio musicale della Strino è stato un ballo fluido, leggero, artificioso e giocoso allo stesso tempo nel magico universo ellingtoniano, in cui il dialogo e lo scambio del ruolo di accompagnamento fra la chitarra e il contrabbasso hanno creato movimento e interessanti combinazioni a cui ha preso parte anche la batteria di Maniscalco. Fra i brani in scaletta All Too Soon, la trascinante It Don’t Mean a Thing, eseguita con grande verve e I Got it Bad; una vera perla l’interpretazione da solista di Greg Cohen di Don't Get Around Much Anymore . Sia la Strino che Cohen ha dato abbondante prova di eccellenza nelle loro improvvisazioni, sempre ricche di swing e spunti originali; la performance del trioè stata contraddistinta da arrangiamenti personali, affiatamento ed equilibrio nell’insieme e grande attenzione al dosaggio di timbri e dinamiche. La loro pregevole esibizione si è chiusa in bellezza a suon di bis, gentilmente concesso, con Moon Indigo.
Pubblico delle grandi occasioni e grandi ospiti per la decima edizione della sfilata di moda “Notte di Stelle - FashionNight”.
Ottimi padroni di casa che hanno saputo imprimere un ritmo molto coinvolgente alla serata, Barbara Chiappini e Marco Moscatelli.
Hanno presentato le loro collezioni autunno inverno 2018/2019, i loro accessori, le loro produzioni e il loro stile: Loriblu di Porto S. Elpidio, Mafalda Tolentino, Terme Santa Lucia, Felicetti Due Tolentino, Pippi Canaglia Tolentino, Velvet moda, scarpe e accessori Tolentino, Nara Camicie Tolentino, Calzedonia Tolentino, Yamamay Tolentino, Don Pablo Abbigliamento uomo donna scarpe e accessori Tolentino, Macerata e Civitanova Marche, Centro Ottico Ercoli Tolentino, Delsa Belforte del Chienti, Linea Oro gioielleria Tolentino, Carla Sposa Tolentino, Parrucchieria Maryna Tolentino, La Creazione Tolentino, Parrucchieria uomo-donna Paolo Tolentino.
Particolarmente spettacolare la regia curata da Chiara Nadenich e arricchita dalle luci e dagli efetti video ideati appositamente per la sfilata da Francesco Vignati.
A rendere poi lo spettacolo ancora più avvincente e divertente i tanti ospiti che si sono alternati sul palco: il giovane comico torinese Davide D’Urso che ha divertito il pubblico con le sue taglienti battute, la cantante Marta Porrà, i danzatori di contemporanea Inn Progress con le coreografie di Afshin Varjavandi e Monica Riva del Grande Fratello che ha presentato un momento dedicato alle attività delle Terme di Santa Lucia.
Nel corso della serata il Sindaco Giuseppe pezzanesi, il Vicesindaco Silvia Luconi e il Presidente della pro Loco TCT Edordo mattioli hanno consegnato dei riconoscimenti ad alcune attività commerciali che si sono distinte in questi anni e che celebrano importanti ricorrenze, veri e propri “Negozi Storici della Città di Tolentino”: Velvet di Carla e Luca Nardi, Viola Antonia & Paolucci Antonio, Mafalda Cartoleria, Multiradio e Domenico Ruffini della Cappelleria San Nicola.
In occasione del decimo anno di “Notte di Stelle – Fashion Night” hanno realizzato un servizio le telecamere di Class Moda programma televisivo presentato da Jo Squillo e trasmesso sulle reti Mediaset e Sky.
“Notte di Stelle – Fashion Night” con la Direzione artistica di Marco Moscatelli e la regia artistica di Chiara Nadenich, una manifestazione promossa dall’Associazione Turistica Pro Loco TCT Tolentino, Cultura e Turismo, in collaborazione con il Comune di Tolentino Assessorato al Commercio, Attività produttive e Turismo, con ASSM spa, con il patrocinio della Provincia di Macerata, del Consiglio Regionale delle Marche, della Camera di Commercio e del Sistema Turistico Locale “Monti Sibillini”.
Notte di Stelle – Fashion Night – decima edizione: Testi Chiara Del Pupo, Ufficio Stampa Luca Romagnoli per Repubblic srl, Service audio/luci Tonico Service, ligthing Designer Francesco Vignati, Responsabile back stage Alice Rosati, Produzione Video Videotolentino, Regia televisiva Carlo Barabucci. Regia artistica Chiara Nadenich, Direzione artistica Marco Moscatelli.
Media partners Multiradio e Canale 14.
La sfilata sarà trasmessa da Canale 14 mercoledì 19 settembre alle ore 21.00, giovedì 20 settembre ore 13, domenica 23 settembre ore 18 e martedì 25 settembre ore 21. Seguiranno altre repliche in diversi giorni e fasce orarie.
Partners dell’evento: Contram Servizi per la Mobilità, Banca Popolare di Spoleto, Brandi Costruzioni srl, La Briciola, Enoteca Altrochebacco, Bar Zazzaretta, SOS Idraulico, TecnoImpianti, EstraPrometeo, Ales produzioni articoli in pelle uomo-donna Tolentino, CA Cervigni Andrea, Ecosystem, Vodafone Store Paolucci a Tolentino, Civitanova Marche, Piediripa di Macerata.
Special Tanks a: Fiori e Piante Marinelli di Tolentino, Ufficio Tecnico del Comune di Tolentino, Novella Scalzini dell’Ufficio Informazioni Turistiche della Pro Loco TCT, Albino Incicco ottimizzatore.
Gli uomini e le loro storie. Sarà questo il tema dominante dei sette spettacoli, uno in più rispetto al passato, della nuova stagione in abbonamento 2018-19 dei Teatri di Sanseverino. Il direttore artistico della rassegna, Francesco Rapaccioni, ancora una volta ha lavorato su testi importanti, protagonisti noti e di solida fama teatrale oltre che su registi con grande esperienza. Ad essere portati in scena saranno testi di stretta attualità o notissimi classici riletti in chiave contemporanea.
L’apertura del cartellone sarà affidata al più importante scrittore italiano contemporaneo, Alessandro Baricco, che venerdì 12 ottobre farà alzare il sipario del Feronia con un testo emblematico, “Novecento”, da cui Giuseppe Tornatore trasse il film di grande successo “La leggenda del pianista sull’oceano”. Protagonista sarà Eugenio Allegri, interprete che ha portato il testo al successo insieme al regista Gabriele Vacis.
Venerdì 9 novembre arriva per la prima volta, sempre al Feronia, Veronica Pivetti, volto noto della televisione e del cinema che torna al suo primo amore, il teatro. Veronica Pivetti è protagonista del musical tratto da uno dei film di maggiore successo degli anni Novanta interpretato da Julie Andrews, ovvero “Viktor Viktoria”.
Torna invece a San Severino la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello 2017 con “L’arminuta”. Questa volta lo fa però nelle vesti di autrice teatrale del monologo, che sarà interpretato da Irene Cocchini, “Mia madre è un fiume” tratto dal suo omonimo romanzo. Lo spettacolo sarà portato in scena domenica 2 dicembre, alle ore 17, con la cura drammaturgica e registica di Giacomo Vallozza.
Il nuovo anno, il 2019, si apre con l’autore del momento, Stefano Massini: Alessandro Preziosi giunge per la prima volta al Feronia martedì 15 gennaio, alle ore 20,45, come interprete e regista di “Van Gogh. L’odore assordante del bianco”, testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro per la nuova drammaturgia per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”. Massini, con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.
Martedì 29 gennaio torna una coppia che tante emozioni ha regalato al pubblico dei Teatri di Sanseverino. Giulio Scarpati e Valeria Solarino saranno i protagonisti di una nuova edizione del classico dei classici, “Il Misantropo” di Molière, per la regia di Nora Venturini.
Il giorno di San Valentino, 14 febbraio, porta al Feronia una storia che arriva dalla Francia come il precedente, un racconto di affetti nella malattia scritta dal giovane autore contemporaneo francese, Florian Zeller. Lucrezia Lante della Rovere e Alessandro Haber interpretano “Il Padre”, per la regia dell’esperto Pietro Maccarinelli.
La stagione si chiude alla grande con una nuova edizione di un testo emblematico quale “Don Chisciotte”. A interpretarlo, mercoledì 10 aprile, una coppia inedita del teatro italiano: Alessio Boni e Serra Yilmaz, attrice turca musa dei film di Ferzan Ozpetec, che vestirà i panni di Sancho Panza.
La campagna abbonamenti avrà inizio il 4 ottobre presso il botteghino del teatro Feronia.
Band di alto livello hanno calcato il palcoscenico dell’Auditorium del Castello della Rancia nella prima serata del Tolentino Jazz Festival, che ha riscosso ampi consensi per la varietà e la qualità della musica proposta. L’avvio di questa seconda edizione della kermesse, organizzata dall’Associazione Culturale e Musicale Tolentino Jazz con il patrocinio del Comune di Tolentino e dell’Unione Montana Monti Azzurri, è stato decisamente positivo e ha portato alla ribalta giovani di vero talento. L’apertura è stata affidata al gruppo di Tolentino, Amy Winehouse Tribute, composto da Luca Matteucci alla chitarra, Valentina Bibini al basso, Maikol Pazzelli alla batteria, Giacomo Vicomandi sax e tastiere, Ludovico Cicchitelli sax e Catherine Brandi alla voce.
La band, i cui membri si sono formati musicalmente all’interno della scuola Nazareno Gabrielli di Tolentino, si è fatta apprezzare per la cura con cui ha eseguito il meglio del repertorio della Winehouse, proponendo brani come “Rehab”, “Love is a Losing Game” e “Back to Black”; nonostante la loro giovane età hanno affrontato con disinvoltura il palco e offerto un’esibizione di buon livello tanto nell’insieme quanto nei soli in cui si sono distinti sia Ludovico Cicchitelli al sax che Luca Matteucci alla chitarra; ha vinto sicuramente la sfida di rappresentare il mito della Winehouse, la cantante Catherine Brandi, sicura, spigliata e in possesso delle giuste doti vocali. L’energia del rock sposata alla creatività del jazz è stata la formula vincente dei Resiliency, ensemble composto tutto da allievi del Conservatorio Morlacchi di Perugia, che ha letteralmente entusiasmato il pubblico con il progetto The Jimi Hendrix’s Songbook, una rilettura in chiave jazz delle canzoni più note del chitarrista americano, progetto senza dubbio interessante ed originale.
La cantante Ilira Radhima si è messa in luce per la grinta e la grande sensibilità interpretativa, in possesso di una voce di ampia estensione e ricca di sfumature, ha sfoggiato inoltre la sua bravura anche negli scat che hanno arricchito la sua performance. La brillante performance dei Resiliency è stata contraddistinta da arrangiamenti creativi, affiatamento ed equilibrio nel gioco di insieme e una grande attenzione a timbri e dinamiche. Tutti di ottimo livello i membri del gruppo: vitali ed efficaci nel loro ruolo di sezione ritmica il batterista Dino Caravello e il bassista Emanuele Rappuoli, pregevoli ed avvincenti con loro soli il pianista Lorenzo Francioli ed il chitarrista Alessandro De Corrado. Altissima la qualità artistica del Modena Jazz Lab, quartetto di super professionisti promosso dall’Associazione “Amici della Musica” di Modena, istituzione che svolge un prezioso lavoro di formazione attraverso laboratori di vitale importanza per la crescita musicale di tanti strumentisti.
Degni del palcoscenico di Umbria Jazz, a cui si augura di approdare, Valerio Renzetti (tromba), Giulio Stermieri (organo Hammond), Luca Cerebelli (sax tenore) e Michele Carletti (batteria) hanno onorato il festival con la loro presenza regalando momenti trascinanti ed avvincenti con le loro improvvisazioni da consumati solisti. Decisamente ricco di interesse il programma presentato, ispirato al disco “Unity” di Larry Young del 1966 e al sound Blue Note in genere, comprendendo anche brani come “Black Nile” di Wayne Shorter e “Moon Alley” di Tom Harrel. Il tocco da maestro del Modena Jazz Lab si è espresso nei giochi ritmici articolati di Carletti, nell’approccio aggressivo e rauco del sax di Cerebelli, nella preziosità timbriche della tromba di Renzetti e nel grande estro di Cermieri nelle sue evoluzioni all’organo Hammond. Alla primissima qualità della loro esibizione non poteva che seguire un bis, la celebre Monk’s Dream. In chiusura di serata si è rivelata la promettente vena compositiva di Pierpaolo Carestia, chitarrista neolaureato al Triennio Jazz di Adria, che con il suo quintetto ha stupito il pubblico per l’originalità e la freschezza dei suoi brani.
Accompagnato da musicisti di pregevole livello come Federico Zoppi al saz tenore e soprano, Pierfrancesco Ceregioli al pianoforte, Simone Castracani al contrabbasso ed il talentuoso Zeno Le Moglie, batterista diciannovenne con un grande futuro davanti, Carestia ha proposto brani dallo spiccato carattere modale, con lunghi pedali ipnotici ed una ritmica varia e complessa. Benché al loro debutto come gruppo, il Pierpaolo Carestia Quintet ha dimostrato buon affiatamento ed equilibrio nella gestione degli spazi solistici, sempre fluidi e ben articolati, dove si sono messi in evidenza sia lo stesso Carestia che Federico Zoppi che ha sfoderato un sound affascinante, maturo e personale. Ceregioli ha fornito il suo prezioso contributo al pianoforte, fondamentale l’apporto del batterista Zeno Le Moglie che con la sua naturale sensibilità ha assecondato pienamente la multiforme visione ritmica che richiedevano i brani. Oltre alle proprie composizioni (fra cui For Children e To Play with Joy) arrangiate ed eseguite in esclusiva per Tolentino Jazz, Pierpaolo Carestia ha proposto con esiti altrettanto apprezzabili anche due brani di Kurt Rosenwinkel e gli standard “All or Nothing at All” ed “Everytime We Say Goodbye”, quest’ultimi all’insegna della lezione di John Coltrane.
La Mostra collettiva di Arte Contemporanea “Medioevo a colori”, organizzata all’interno della XXII Edizione della Margutta si concluderà, insieme alla manifestazione, domenica pomeriggio alle ore 18,00 con un interessante Finissage, a cui saranno presenti, oltre alla Prof.ssa Loredana Finicelli, curatrice della Mostra, anche le Autorità civili, religiose e militari, la Presidente dell’Associazione culturale “La Margutta” Serenella Ruggeri, le performer Roberta Fonsato e Morena Oro, e molti artisti partecipanti, per una chiusura all’insegna dell’arte e della cultura, come pure della memoria storica, contenuti portanti di tutta la manifestazione.
Un imperdibile appuntamento che costituirà, inoltre, una valida occasione per riflettere non solo sull’arte, ma sull’intera rievocazione storica che ha fatto da cornice all’Esposizione e con cui la Mostra ha colloquiato continuamente, nei contenuti e negli obiettivi. Un pubblico numeroso, interessato ed attento, ha seguito la mostra e le svariate attività a suo corredo, tenute da professionisti della storia dell’arte, scrittori e performer, in un crescendo di entusiasmo e partecipazione a tutti i livelli.
La chiusura della Mostra, che avverrà sempre a Corridonia, in via Piave 15, presso l’Officina delle Arti cortesemente messa a disposizione dell’artista Leonardo Serafini, rappresenterà anche l’occasione per concludere la Margutta, una manifestazione che quest’anno ha travalicato i confini classici della rievocazione storica, per erigersi a contenitore culturale ed artistico, pur mantenendo comunque quell’aspetto ludico, giocoso e ricreativo che caratterizza questi eventi e che ne costituisce fattore imprescindibile di crescita e di successo. Purtroppo, gli estremi eventi atmosferici che hanno colpito la Città di Corridonia lo scorso 2 settembre, giornata conclusiva della Manifestazione, hanno impedito di disputare il Gioco finale indispensabile all’assegnazione del Palio alle Contrade. Stante l’impossibilità di riproporre il programma previsto per tale giornata conclusiva e, quindi, di svolgere il gioco finale, il Consiglio di Cernita ha deciso di non assegnare il Palio, peraltro dipinto dallo stesso Serafini, che resterà pertanto nelle disponibilità dell’Associazione “La Margutta ets aps”. Al contrario, il Palio per i giochi medievali per bambini, gentilmente offerto dall’artista Giorgio Rapanelli, verrà regolarmente consegnato alla Contrada vincitrice.
Appuntamento, dunque, domenica 9 settembre dalle ore 18,00 presso l’Officina delle Arti di Corridonia per gli ultimi eventi di questa sfavillante XXII Edizione della Margutta.
La stagione artistica 2018 del Museo MIDAC a Belforte del Chienti, prosegue con il quinto evento dell'anno “Ancha es la vida” personale di Charo Carrera (Spagna). La mostra, curata da Terra dell'Arte e con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Belforte del Chienti, si svolgerà nell'ex Chiesa di San Sebastiano nel centro storico di Belforte del Chienti, dal 15 settembre al 28 ottobre 2018.
Charo Carrera, nata a Herrera de Pisuerga, provincia di Palencia, in Spagna, vive e lavora a Malaga. Laureata in Bella Arti presso l'Università Complutense di Madrid, ha frequentato il corso di “Processo fotografico applicato alle tecniche grafiche” presso il Centro Internacional de la Estampa Contemporánea, A Coruña, il corso di “Scultura in ferro” presso il Centre d'Art Contemporani "La Rectoría", Barcelona, il laboratorio di “Serigrafia artistica” presso il Centro Murciano de Arte Gráfico y Estampa Contemporánea, Murcia e il corso di “Fotoincisione con polimeri. Tecniche additive non tossiche” a Madrid.
Conta con più di 130 mostre di cui 35 personali. Ha esposto in Spagna, Italia, Svizzera, Paesi Bassi, Germania ed i suoi lavori fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
“I suoni dei borghi. Mario Brunello nelle Marche” è un progetto di residenza diffusa pensato dalla Società Amici della Musica “Guido Michelli” di Ancona per tre centri di particolare bellezza, colpiti dal sisma del 2016, San Ginesio, Matelica, Treia. Il primo concerto si svolgerà a San Ginesio, domenica 16 settembre alle ore 17,30, nei giardini del Complesso Monumentale dei SS Tommaso e Barnaba con Mario Brunello, violoncello, accanto a due importanti artisti come Gevorg Dabaghyan, duduk, e Francesca Breschi, voce. In caso di condizioni del tempo avverse il concerto si terrà all'Ostello comunale di San Ginesio. L'ingresso è gratuito.
Si è scelta la collaborazione con il maestro Brunello sia per il prestigio dell'artista – uno dei massimi violoncellisti a livello internazionale, Primo Premio al Concorso Čaikovskij di Mosca, - sia per l'impegno che ha sempre dimostrato per tematiche ambientali e sociali (Brunello è l'ideatore della fortunata rassegna “I suoni delle Dolomiti”, che da più di 20 anni porta persone in alta quota ad ascoltare la musica colta). L'artista, infatti, oltre ad esibirsi con le maggiori istituzioni musicali del mondo, riserva ampio spazio a progetti che coinvolgono forme d'arte e saperi diversi (teatro, letteratura, filosofia, scienza), integrandoli con il repertorio tradizionale. Interagisce con artisti dalla variegata estrazione culturale, quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Stefano Benni, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. E' questo il caso del concerto di San Ginesio, in cui Brunello, con Gevorg Dabaghyan e Francesca Breschi, presenterà il nuovo progetto artistico “Danze, lacrime e lamentazioni”, che indaga lo struggimento attraverso brani simbolo della tradizione musicale colta europea con Monteverdi, Dowland, Bach, accanto a Matteo Salvatore (1925-2005), compositore e cantante foggiano (sostenuto e lanciato da Claudio Villa, amato da Calvino - “Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare”), e al noto compositore e violoncellista siciliano Giovanni Sollima, e a tre compositori armeni che ripercorrono idealmente la storia della musica di quella regione, patria del duduk: Padre Komitas, il padre della moderna musica armena, Makar Yekmalian, allievo di Rimsky-Korsakov, e Vache Sharafayn, il più importante compositore armeno vivente.
I protagonisti di questo concerto sono nomi di grande rilevanza artistica. Francesca Breschi è una artista poliedrica, cantante, attrice, compositrice e didatta, da sempre legata al teatro e a mondi paralleli come la video-arte, le arti plastiche, la poesia, la canzone d’autore, componente dal 1990 del Quartetto Vocale di Giovanna Marini. Collabora con notissimi artisti, tra i quali Nicola Piovani, Elio De Capitani, Francesco De Gregori, Serena Nono, Giancarlo Cobelli, Roberto Roversi, David Riondino, Emilio Isgrò, Marco Paolini, e appunto Mario Brunello. Gevorg Dabaghyan è uno dei massimi specialisti viventi del duduk, antichissimo strumento dal timbro caldo, considerato convenzionalmente come l’oboe armeno, proclamato come il capolavoro rappresentativo della tradizione musicale armena all’interno del “Programma dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco. Dabaghyan è fondatore di varie formazioni tra cui l’Insieme Shoghaken, votato alla salvaguardia del ricchissimo patrimonio folkloristico armeno, e collabora con musicisti di fama mondiale di diverse estrazioni, tra i quali il grandissimo violoncellista Yo-Yo Ma che lo ha coinvolto nel suo progetto Silk Road (la Via della Seta). Il concerto è in collaborazione con Antiruggine e con il patrocinio del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia. In collaborazione con Associazione musicale Appassionata. La rassegna “I suoni dei borghi. Mario Brunello nelle Marche” è realizzata grazie a Regione Marche, Consorzio Marche Spettacolo MiBACT-Direzione Generale Spettacolo; nell’ambito del progetto Marche inVita - Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma.
Il secondo appuntamento con un concerto del solo Brunello, sarà a Matelica, al Teatro Piermarini, alle ore 21, con musiche di J.S. Bach e G. Sollima, e il ciclo si chiuderà a Treia, il 12 ottobre alle ore 21 nella chiesa di san Filippo, con Mario Brunello e Ivano Battiston, fisarmonica, con musiche da Bach a Piazzolla. Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito.
Prenderà il via domenica 14 ottobre 2018 «Genitori nella rete tra regole e consapevolezza», ovvero il corso con esame di certificazione organizzato a Macerata dall’Osservatorio di Genere, la cooperativa Il Faro e mammemarchigiane.it, con il patrocinio del Comune e del Garante dei diritti di adulti e bambini (Ombudsman Marche). L’esame di certificazione è rilasciato da Aica (Associazione italiana per l'informatica ed il calcolo automatico), che si occupa ad esempio del rilascio delle certificazioni ECDL, e Pepita Onlus, una cooperativa sociale di Milano specializzata nel tema.
Il corso mira a formare genitori e famiglie principalmente sull’uso corretto delle applicazioni di messaggistica istantanea e social network, e su come riconoscere tempestivamente i segnali di bullismo e cyberbullismo.
Il corso durerà una giornata e prenderà il via alle ore 9 per terminare dopo l’esame di certificazione, alle ore 17. Verterà su diversi temi al centro della cronaca di oggi, come il cyberbullismo e le sue manifestazioni (il sexting usato a fine ricattatorio, le molestie, lo stalking online, l’hate speech), i fenomeni hikikomori e vamping, la corretta applicazione del parental control. A parlarne saranno proprio esperti del settore, che illustreranno e approfondiranno le varie tematiche.
«Nell’ultimo periodo, l’Osservatorio di Genere – spiega Claudia Santoni, presidente Odg – ha assunto come tema centrale della propria progettazione il bullismo e il cyberbullismo. Ci occupiamo infatti anche di Cyberincluding, un progetto contro il cyberbullismo cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea, grazie a cui stiamo lavorando con circa 300 ragazzi del territorio. Volevamo guardare però anche alla prevenzione del fenomeno, perché le varie forme di bullismo, il sexting riutilizzato a fini ricattatori, alcune chat che circolano in rete sono messaggi che veicolano la violenza, e potrebbero diventare modelli culturali di riferimento per le nuove generazioni».
«Da anni – aggiunge Silvia Alessandrini Calisti, founder di mammemarchigiane.it – grazie ai rapporti con gli altri genitori del territorio ho avuto modo di vedere il loro comportamento in rete, cosa pubblicano sui social. Da qui è nata l’esigenza di provare a suggerire agli stessi genitori come rendersi più competenti e consapevoli, perché spesso e volentieri si sentono esonerati o non sentono l’esigenza di educare i propri figli sul corretto utilizzo della rete. La tendenza comune è quella di essere orgogliosi che i figli ne sappiano più di noi adulti su come funziona uno smartphone o un tablet, cosa invece piuttosto pericolosa».
«La nostra cooperativa è presente in provincia da oltre 25 anni – spiega Elisa Giusti, in rappresentanza de Il Faro –, ed è importante che realtà come le nostre si occupino di corsi come questo, che aiutano gli stessi operatori ad essere più formati e competenti. C’è molta difficoltà a far capire che tutto quello che circola in rete tra foto e messaggi poi resta per sempre».
«Se dovessimo fare una proporzione – osserva l'assessore comunale Narciso Ricotta – tra chi oggi è in fila per comprare un nuovo smartphone e chi ha una reale alfabetizzazione di questi strumenti, noteremmo una sproporzione assurda. C’è difficoltà a trasmettere ai nostri figli un sistema e un metodo di utilizzo corretto di questi strumenti, si fa in maniera empirica e senza una formazione vera e propria».
«Lavorare con i genitori – conclude Ninfa Contigiani, presidente del Consiglio delle donne – significa lavorare indirettamente con le scuole. Il dato innovativo del corso è la sua operatività, non solo ragionata sul raccontare il fenomeno, ma finalizzata a dare strumenti tecnici e concreti».
Spesso infatti i più giovani rischiano di cadere in meccanismi pericolosi, che le famiglie non riescono a decifrare prima e affrontare poi. Per questo si rende necessaria la formazione di figure preparate non solo a insegnare ai ragazzi quali potrebbero essere i pericoli e le insidie della rete e come prevenirli, ma anche capaci di stabilire quando è in atto una minaccia da parte di coetanei e/o adulti e in grado di combatterla, sostenendo allo stesso tempo i minori coinvolti.
La quota di partecipazione è di 65 euro, la sede del corso è il Centro Orizzonte in via dei Velini 221. I partecipanti sono pregati di portare un proprio pc portatile o un tablet per sostenere l’esame di certificazione. I posti sono limitati, iscrizione e pagamento entro il 5 ottobre.
Per maggiori informazioni, chiamare i numeri 349.3726757 o 339.4406295, oppure inviare una e-mail a info@osservatoriodigenere.com.
Domani Civitanova Marche si prepara per il grande finale di VITAVITA. Quattordici postazioni, 38 performance in programma: è la proposta di un ricchissimo sabato preparato dal Festival Internazionale di Arte Vivente ideato e diretto da Sergio Carlacchiani.
Si parte al mattino in Piazza XX Settembre e lungo Corso Umberto, alle ore 11,30, c’è l’Associazione Corpo Bandistico Città di Civitanova Marche. Dalle 17 a Lido Cluana c’è la città dei più piccoli con gonfiabili, truccabimbi, personaggi dei cartoni e altre sorprese, mentre alle 22 ci sono bandiere, musica, danza, fuochi e voci narranti grazie al gruppo Alfieri e Musici Storici di Servigliano G.A.M.S. che propone “Genesi”.
Sempre alle 17 si attiva piazza della Conchiglia con “Se ami lo sport, ami la vita!” a cura della Pallacanestro Civitanovese e Picchio Basket; alle 21 la Galleria Contemporanemente Arte e Epicentro 11 presentano una performance pittorica en plein air “raccogli l’arte”, mentre alle 22 c’è la musica di Alvear Quartet tra jazz, bossa e funky.
Dalle 18, in via Pola, è attiva l’isola ristoro “Degustando sotto le stelle” a cura di Enogastronomia.it; in serata musica rock creativa, funk e progressive, con Titti (ore 19.30 e 23.30), i Nana Bruna (21.30), e gli Yula (22.30).
In corso Vittorio Emanuele, una delizia per famiglie e bambini con la band Trote Nokohori che, alle 21.30, suona cover del mondo cartoon, seguono le performance itineranti per le vie del centro dei Tamburini del di G.A.M.S, dei trampolieri della Compagnia Due Piume, della marcing band più fantasmagorica d’Italia, la Mabò band, dell’Associazione a.s.d. Mil Pasos con lo Street tango e della Compagnia di animazione JUMP IT.
Musica in corso Umberto I dalle 22 con Believers Band, Orkestroska Nazionale e Figli di un cane, nella zona sud; gli artisti di strada Mr Moustache e Mr Dudi nella zona nord e alla stazione il Progetto Musica Giovani, promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili, nato con l’intento di dare spazio e valorizzare tutti quei musicisti che nel corso del 2018 hanno utilizzato le stanze della sala prove comunale. Si esibiscono per l’occasione, dalle 21.30, Sofia Tornambene, Ro Marchese, Manholes, Contrasto Zero e Overload.
In via Duca degli Abruzzi l’artista di strada Marcel (ore 21.30 e 23) e la Scuola Comunale di Recitazione Danza e Canto “Enrico Cecchetti”; in viale Matteotti, alle 21.30 e alle 23, lo spericolato e divertente Luca Contoli pratica Flatland con la sua BMX; in corso Matteotti (fronte Ternana) l’artista di strada Maki (ore 21.30 e 23); continuando verso sud, davanti alla pescheria, è previsto un omaggio ai Doors con The Strange Days alle 21 e a seguire una performance con il fuoco dei brasiliani Jannesson Cabral da Silva e Geovani de Oliveira. Tornano alle 23.15 The Strange Days con le cover delle migliori band psychedelic-rock anni 60/70.
In piazza Ramovecchi (ex Abba), si parte alle 21 con il duo Edoardo Petracci al contrabbasso e Alberto Napolioni al piano & elettronica, a seguire “Tastincastri” con Elisa Ridolfi e Stefania Paterniani; Walter Ricci Trio, con la consegna del Premio Giovane Talento a Ricci. A VITAVITA il cantante si esibisce anche nell’insolita veste di pianista, insieme a Daniele Sorrentino al basso, e a Lorenzo Tucci alla batteria per un concerto, ricco di contaminazioni, che spazia dalle sonorità moderne all’improvvisazione. Concludono sino a tarda notte i maestri della scuola Il palco - Laboratorio musicale di Civitanova Marche.
La piazza XX Settembre si anima alle 21.30 con la P-Funking band che porta in scena una miscela originale ed esplosiva di vari gerneri musicali: funk, hip hop, soul, e jazz, successivamente, alle 23.30 circa al centro della piazza, c’è lo spettacolo di fuoco dalla forte suggestione dei brasiliani Jannesson Cabral da Silva e Geovani de Oliveira.
Gran finale di questa quindicesima edizione dopo la mezzanotte, con una particolarissima parata itinerante che si conclude in piazza, dove la faranno da padroni i palloni giganti/saltanti (tre metri di lunghezza!) che si gonfiano correndo, del Nuovo Piccolo Teatro. “White and Balloons” è infatti, come ormai di consueto l’arrivederci di VITAVITA alla prossima edizione.
Previste quattro navette gratuite: i percorsi sono indicati sul sito www.tdic.it. VITAVITA è organizzato da Comune e Azienda dei Teatri e viene realizzato grazie anche agli sponsor BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, Atac e Miramare; e ai partner tecnici Adriatica Pubblicità, Nerea, Targhe Celaschi e Galleria D’Arte La Tavolozza.
Tutti gli spettacoli sono gratuiti.
Molteplici sono le modifiche che la direzione artistica ha dovuto effettuare rispetto al libretto VITAVITA che è stato messo a disposizione circa due settimane fa, si prega di consultare esclusivamente il sito: www.vitavita.info. Gli organizzatori stanno monitorando costantemente le condizioni meteo: gli spettacoli si terranno anche in caso di pioggia.
Il cuore di Macerata immortalato in bianco e nero da Alfonso e Carlo Balelli è al centro del convegno “Scorre il mondo dentro le mura”. Un evento in programma a Palazzo Ricci domenica 9 settembre, a partire dalle 17.30, che nasce dalla mostra “Macerata e la fotografia dei Balelli - Itinerario per immagini nel Centro storico. 1898-1960” allestita all'interno delle sale di un luogo che rappresenta un punto di riferimento per la cultura maceratese. L'esposizione, prorogata fino al 30 settembre viste le presenze registrate e la curiosità suscitata tra gli amanti della fotografia e la popolazione, documenta i cambiamenti avvenuti nel tempo nella città cara alla dinastia di fotografi, dalla società nella Grande Guerra alle vetrine Liberty dei suoi negozi.
Proprio su questo mondo che “scorre dentro le mura” si concentreranno gli interventi di Emanuela Balelli, presidente del Centro Studi Carlo Balelli; della “padrona di casa” Rosaria del Balzo Ruiti, presidente della Fondazione Carima, Istituzione che sostiene anche economicamente l’iniziativa; e di Francesco Adornato, rettore dell'Università di Macerata. A coordinare l'incontro sarà la giornalista Tiziana Tiberi. Seguirà il concerto per pianoforte di Cristina Picozzi, la giovane musicista ginesina direttrice del coro Equi-Voci di Urbisaglia. Al termine, un piccolo conviviale offerto in collaborazione con la Cantina Provima di Matelica.
L’ingresso è libero.