Inchiesta su Bancarotta, blitz della Guardia di Finanza porta a 5 arresti. C’è anche il fratello di un deputato
Tra gli arrestati a Firenze nell’ambito di un’inchiesta su bancarotta fraudolenta, c’era anche Niccolò Donzelli, fratello del deputato Giovanni Donzelli al quale sarebbe contestata, secondo le prime indiscrezioni di cui è venuta a conoscenza l'Adnkronos, una distrazione patrimoniale a proprio favore. Insieme a lui coinvolti 5 professionisti tra avvocati e commercialisti: due sono in carcere, tre ai domiciliari. Ammonta a 2,4 milioni di euro il valore dei beni confiscati che, secondo gli inquirenti, è pari al valore dei beni distratti dalle società fallite e delle imposte non pagate al fisco.
Trentuno gli illeciti a vario titolo contestati, dalla bancarotta fraudolenta, al favoreggiamento,al falso in bilancio, alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: nel dettaglio, dalle indagini sarebbe emerso che un “team” di prestanome e professionisti avrebbero formato una squadra di intervento per 'l'ultimo miglio', secondo la definizione degli inquirenti: aiutavano amministratori di società sulla via del fallimento a distrarre risorse alle spalle dell’erario e dei creditori.
L’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Firenze e coordinata dalla Procura del capoluogo, ha messo in luce la dinamica che ha interessato cinque società: in tutti in casi, poco prima del fallimento, avevano fatto ricorso alla squadra “dell’ultimo miglio”; i magistrati hanno spiegato che prima della dichiarazione di fallimento, la squadra interveniva “ non per individuare soluzioni legittimamente meno dannose per la società avviata alla procedura concorsuale, bensì per nascondere le distrazioni, occultare il dissesto, compiere ulteriori atti distrattivi".
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