Fausto Baldoni, l’uomo di 60anni assassinato a Fabriano nella sua abitazione dalla compagna 49enne Alessandra Galea, nata a Jesi ma residente a Perugia “temeva per la sua vita tanto che da casa aveva fatto sparire anche tutti i coltelli”; questo è quanto dichiarato dai familiari di lui che, proseguono,“temeva di essere avvelenato e spesso si chiudeva in una stanza se in casa c'era anche lei".
La compagna, che in un primo momento aveva negato ogni addebito, ha ammesso di aver colpito l’uomo con una lampada in testa sabato sera, ma avrebbe aggiunto di averlo fatto solo per difendersi. "Non c'era nessuna intenzione di ucciderlo", ha detto il legale della donna.
Fausto, racconta invece la sorella Rita, viveva nell’angoscia e nella paura, pur cercando, per la mitezza che lo caratterizzava, di non esternare tali stati d’animo. La coabitazione con la Galea durava da due anni, se pur Fausto la conoscesse da quasi 30 anni; le litigate si erano fatte sempre più frequenti,come hanno testimoniato anche i vicini che sentivano spesso le urla, soprattutto di lei, provenire dalla loro casa. All'origine sembra ci fossero motivi economici.
Il tragico epilogo sabato mattina, quando l’agente di commercio è crollato sotto dei colpi inferti dalla donna con una lampada, fortissimi, tanto da procurargli una frattura del cranio.
Tra poco, alle ore 10, si terrà l'udienza di convalida d'arresto per la Galea nel carcere di Pesaro dove la donna è reclusa da sabato, in stato di fermo per omicidio volontario aggravato dalla coabitazione, mentre a Torrette si svolgerà l’autopsia sul corpo della vittima. Le indagini proseguono per accertare l'esatta dinamica dei fatti e il movente.
(Foto Ansa)
Commenti