Mancati i pagamenti scatta il maxi sequestro di un complesso agricolo a Civitanova Alta. Con ordinanza del 2 maggio 2017 il giudice del tribunale di Macerata ha confermato il provvedimento di sequestro giudiziario del cantiere di proprietà della società agricola "Il Giardino s.r.l".
La vicenda trae origine da un contratto di appalto, sottoscritto nel 2014 tra la suddetta società e la "3D Costruzioni s.r.l.s", con sede in Osimo, di cui è legale rappresentante Pellegrino Vincenzo. Il contratto prevedeva la ristrutturazione con ampliamento di un complesso agricolo produttivo che si trova lungo la strada comunale San Miche n. 26. Un'area sulla quale sarebbe sorta una struttura ricettiva per tutta la città. "I lavori - spiega l'avvocato dell 3D Costruzioni Antonietta Mellone con studio in Recanati - sono proseguiti fino a dicembre 2016 quando l'azienda, a fronte del mancato pagamento dell'ultimo Sal nel termini contrattualmente pattuiti, ha inviato apposita diffida della società agricola Il Giardino, per tutta risposta, ha arbitrariamente spogliato l'impresa appaltatrice del possesso del cantiere nonostante al suo interno vi fossero tutte le attrezzature di proprietà di quest'ultima e, in ogni caso, non fosse avvenuta la consegna dell'opera. Stante l'impossibilità di risolvere i contrasti creatisi tra le parti, la 3D Costruzioni s.r.l.s, che ha sempre proposto, senza successo, al rappresentante legale della società agricola Il Giardino s.r.l, di trovare un accordo transattivo alla vicenda, ha chiesto ed ottenuto, in data 28/02/2017 un provvedimento di sequestro giudiziario che con l'ordinanza del 02 maggio ha confermato".
Ad oggi il cantiere è posto sotto sequestro e la custodia è stata affidata dal Tribunale al geometra Alessandro Scarponi con studio in Morrovalle. La società agricola !Il Giardino s.r.l. è rappresentato dagli avvocati Susanna e Loredana Sonaglioni con studio in Civitanova Marche.
Gestire l’accoglienza di cittadini stranieri extracomunitari richiedenti protezione internazionale nelle strutture della provincia di Macerata.
Di questo si occupa il bando di gara indetto dalla Prefettura di Macerata, e pubblicato nei giorni scorsi, al fine di individuare l’offerta economicamente più vantaggiosa tra quelle proposte dalle associazioni, dagli enti e dagli operatori economici che vorranno partecipare per aggiudicarsi la gestione dei centri che ospitano migranti dal 1° luglio prossimo al 31 dicembre 2018 (le domande possono essere presentate entro il 9 giugno).
Una precisazione è doverosa, al fine di non creare inutili allarmismi nella popolazione: non si tratta di ulteriori assegnazioni, tantomeno nei Comuni del cratere.
Il bando recepisce le direttive relative alla razionalizzazione del sistema di accoglienza impartite dal Ministero dell’Interno d’accordo con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e confluite nel piano elaborato dal Tavolo di coordinamento regionale. Secondo quanto assicurato dallo stesso Viminale in una nota del 22 marzo scorso, tenendo conto della particolare situazione del territorio colpito dal sisma, nei 44 Comuni del cratere, dei 55 della provincia di Macerata, non si procederà alla ripartizione di ulteriori quote di richiedenti asilo.
Una distinzione, quella tra Comuni del cratere e Comuni fuori dal cratere, ben precisata nell’appalto e di cui i sindaci interessati sono al corrente. Due lotti territoriali distinti, per differenti obiettivi: garantire la continuità del servizio di accoglienza nei Comuni del cratere che già ospitano centri; proseguire con il servizio offerto ai migranti e individuare ulteriori posti da destinare a ospitare eventuali nuovi richiedenti protezione internazionale nei Comuni fuori dal cratere.
In merito alla distribuzione territoriale delle strutture di accoglienza nel bando si legge: "Lotto n. 1: prosecuzione del servizio di accoglienza già in essere nei Comuni del cosiddetto cratere. La suddetta [nota] ministeriale ha altresì disposto la prosecuzione della gestione dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale già presenti nelle medesime realtà territoriali in cui essa, attualmente, ha luogo. Lotto n. 2: prosecuzione del servizio di accoglienza ed individuazione di nuovi posti di accoglienza nei Comuni fuori dal cratere, nel rispetto tendenziale dei criteri di cui al Piano di distribuzione ANCI-Ministero dell'Interno".
Dei complessivi 1.098 cittadini stranieri extracomunitari a cui è dedicato il bando, 671 afferiscono al primo lotto e 427 al secondo. Per i dettagli, clicca qui.
L’appalto prevede un investimento stimato di importo pari a 21.224.658,42 euro per l’intero periodo. Oltre 7 milioni si presume serviranno per il periodo 1° luglio-31 dicembre 2017; intorno ai 14 milioni per l’intero 2018. Quanto al primo periodo, al primo lotto saranno dedicati 4.347.167,44 euro mentre al secondo lotto 2.766.379,28 euro. La previsione tiene conto delle voci di spesa per i beni e i servizi dedicati alla singola persona ogni giorno (pari a 35,21 euro) da moltiplicare quindi per il numero dei migranti e per i giorni di permanenza nelle strutture.
Strutture ognuna delle quali della capienza massima non superiore ai 100 posti, come specificato dalla Prefettura.
Le famiglie Mancini ed Orlandi ringraziano sentitamente tutti quelli che hanno dimostrato il loro affetto per Andrea, l'imprenditore 43enne di Macerata trovato morto all'interno della sua Mini Cooper in una piazzola dell'autostrada nei pressi di Milano la scorsa settimana.
I familiari confermano che risponderanno direttamente a tutti, con i dovuti tempi, e comunicano che sabato 6 maggio, alle ore 18,30, si terrà una messa di suffragio presso la chiesa dell'Immacolata a Macerata.
Incidente nel tardo pomeriggio di oggi a Sambucheto nei pressi di Guzzini illuminazione. Una Fiat Panda di colore rosso si è schiantata contro un albero. Gravissima la conducente, ventenne, che è stata intubata sul posto dai sanitari e trasportata in eliambulanza all'ospedale Torrette di Ancona.
Oltre al personale del 118 sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Macerata.
Tre città diverse e tre persone investite nel giro di pochi minuti. È quanto successo a Macerata, Civitanova e Passo di Treia oggi pomeriggio intorno alle 17.
Nel capoluogo, lungo la strada che collega Macerata a Piediripa, una donna è stata investita da un'automobile davanti al distaccamento dell'università. A Civitanova, in corso Umberto I nei pressi della stazione, è rimasta ferita una ragazza. Mentre a Passo di Treia un camionista di 49 anni è stato investito, nei pressi del campo sportivo, da una minicar.
Nessuno dei tre feriti è in gravi condizioni.
Avevano istituito una vera e propria “base” operativa collegata ai furti di auto, verosimilmente messi a segno nel maceratese, con vendita dei relativi pezzi di ricambio.
L’attività, condotta dai finanzieri della Compagnia di Macerata, si innesta nel più ampio e consolidato dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti.
Nello specifico, i finanzieri, sulle tracce di un’auto risultata rubata lo scorso mese di marzo a Potenza Picena, hanno avviato, su delega dell’Autorità Giudiziaria, una penetrante attività investigativa, con appostamenti e continui sopralluoghi, fino ad individuare la base operativa dell’organizzazione: un casolare ubicato nella zona periferica del Comune di Montegiorgio.
Qui, le auto rubate venivano completamente smontate e le relative componenti vendute sul mercato “nero” sotto forma di pezzi di ricambio.
Scattata la perquisizione del casolare, oltre all’auto rubata a Potenza Picena, che sarà a breve restituita al legittimo proprietario, i finanzieri hanno rinvenuto un’auto in fase di smontaggio e più di quattrocento componenti d’auto smontate, tra: motori, parti di motori, parti di carrozzeria, pneumatici, e pezzi meccanici ed elettrici vari, di cui i due responsabili non hanno saputo dimostrarne la lecita provenienza.
L’ingente quantitativo del materiale rinvenuto, del valore complessivo di circa 300.000 euro, è stato sottoposto a sequestro.
I due responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per riciclaggio e reati ambientali.
Ora, i finanzieri analizzeranno la posizione patrimoniale e reddituale dei due, al fine di quantificare il loro “giro d’affari” e procedere alle relative constatazioni ai fini fiscali dei proventi illecitamente conseguiti.
Un dolore assordante quello percepito oggi pomeriggio, 3 maggio, nella chiesa dell'Immacolata di corso Cavour a Macerata per l'ultimo saluto ad Andrea Mancini, l'amministratore delegato della Orim morto venerdì 28 aprile per un malore, mentre tornava da Milano.
Era gremita di gente la chiesa. Parenti, amici, dipendenti e concittadini che si sono stretti nella tristezza della perdita. Il feretro è entrato alle 15,26 sulle note del Panis Angelicus di Cesar Franck intonate dall'austero suono di un organo accompagnato dal violino. Sulla bara sono state poste due corone di rose, rosse e bianche, e una foto del defunto sorridente. In capo al corteo, i genitori Alfredo e Liliana, la moglie Cristina e i piccoli Gabriele e Sofia. Prima dell'inizio della funzione, il padre di Andrea, Alfredo ha sistemato con premura i nipoti al suo fianco e salutato, con un forte abbraccio, il sindaco di Macerata Romano Carancini.
Il funerale è stato celebrato dal parroco della chiesa dell'Immacolata don Egidio insieme a don Gino e don Fulvio, amici della famiglia Mancini che avevano officiato anche il matrimonio di Andrea, e don Paolo, parroco di Corridonia.
Alla testa del feretro, un cero pasquale che simboleggia il mistero della Pasqua: passione, morte e resurrezione di Cristo. "Questo deve farci sperare che anche se Andrea è entrato nella morte, ora sta con il Signore e vive in eterno. Come è successo al figlio di Dio" così don Egidio.
Straziante il discorso del padre Alfredo: "Prima che tu partissi, ti avevo chiesto se potevo aiutare Gabriele con i compiti. Tra questi quelli di religione. La lezione parlava della morte e resurrezione di Gesù. Tuo figlio mi ha chiesto cosa volesse dire. Quando uno muore, muore per sempre ma i sentimenti e l'energia di quella persona non vanno in cielo, restano tra di noi. Ecco, in quegli stessi momenti tu stavi per morire". Un vuoto incolmabile quello che Andrea ha lasciato nei cuori dei genitori e della sua famiglia. "Abbiamo avuto una vita felice che sembrava non finisse mai - ha detto la moglie Cristina - Parlerò sempre di te ai nostri figli, così che non possano dimenticare il papà". Commovente anche il discorso della cognata, sorella di Cristina, e di un suo dipendente che ha parlato a nome di tutta la famiglia Orim: "Il tuo colore preferito era il giallo. Scaldaci ogni mattina con i tuoi raggi. Ciao Andrea", ha detto.
Sabato 6 maggio la messa di suffraggio alle ore 18,30.
Hanno utilizzato un piede di porco per scassinare la saracinesca e la porta d'ingresso, rubato il pc e sottratto soldi dalla cassa. Poi è scattato l'allarme, ma quando gli agenti della vigilanza privata sono arrivati non c'era più nessuno.
A raccontarlo Emanuele Cingolani, uno dei soci del bar Pistello, in via della Pace a Macerata. L'uomo è stato svegliato alle 4 di notte dagli agenti di sicurezza privata. "Arrivati sul posto non abbiamo notato nulla di strano - hanno detto - c'era solo la sacacinesca a metà". Questo il dettaglio che ha insospettito Emanuele che all'una aveva chiuso per bene il locale. E così ha deciso di andare a controllare. Oltre ai danni alla porta e alla saracinesca, i ladri hanno rubato un computer e 200/250 euro del fondo cassa.
Le indagini sono svolte dalla polizia di Stato che sta controllando le telecamere istallate nel locale. "È la prima volta che subiamo un furto. Dieci anni fa avevano provato a entrare, ma non ce l'hanno fatta", ha concluso Cingolani.
Sono sconcertanti i dati relativi all'attività di vigilanza e controllo presentati nella sede dell'ispettorato del lavoro territoriale di Macerata, in via Lorenzoni. Il 90,59% delle attività controllate presenta irregolarità. Un report sui risultati delle attività svolte - dall'area vigilanza e dal nucelo carabinieri ispettorato del lavoro - durante l'anno 2016 e circa i primi risultati del trimestre (gennaio-febbraio-marzo) del 2017 in base a richieste di interventi o su indicatori di rischio. Erano presenti il capo dell'ispettorato territoriale ad interim, Pierluigi Rausei; il coordinatore della vigilanza, Maurizio Battistelli; il capo della vigilanza ordinaria, Marika Micozzi e quello della vigilanza tecnica, Salvatore Micozzi.
Il dirigente Rausei ha spiegato che "dal gennaio 2017 siamo tornati ad essere ispettorato nazionale (ex Inps ex Inail ex ispettorato territoriale) e questo è importante per cittadini e imprese perché c'è un unico organismo che può intervenire celermente. Da tre anni a questa parte abbiamo imparato a fare sinergia e sintesi dei dati. La vigilanza è mirata, cerchiamo soggetti dediti alla irregolarità". Una situazione allarmante, di esasperazione che spesso ha visto gli ispettori vittime di aggressioni. " Due ispettrici sono state minacciate con una pistola dal socio di una azienda della costa - ha detto Rausei - Non siamo nel far west, ma anche chi è in regola perde le staffe facilmente". Colpevole il sisma che, unito alla crisi economica, ha reso le persone instabili.
Nello specifico questi sono i dati illustrati (per il report completo cliccare qui). 1.405 le attività ispezionate. Le pratiche definite sulle aziende ispezionate sono state 1.351 di queste 1.224 irregolari: questo dato segnala un alto indice di irregolarità delle aziende pari al 90,59%. I lavoratori irregolari sono stati 1.129 mentre quelli totalmente in nero 302. Nei cantieri edili le ispezioni sono state 429 delle quali il 96,50%, cioè 414, irregolari. Quanto alla sospensione delle attività d'impresa sono stati 90 i provvedimenti adottati. Le diffide accertative per crediti patrimoniali, a favore dei lavoratori, sono state 240. Di rilievo anche le conciliazioni monocratiche che hanno permesso a 151 lavoratrici e lavoratori di ottenere risposta ai propri diritti di natura retributiva con riconoscimento della sussistenza dei rapporti di lavoro. Con riguardo ai risultati del primo trimestre 2017 di attività di vigilanza e ispezione sono state 348 le attività ispezionate mentre le pratiche definite sono state 230 di cui 201 irregolari. Irregolari 131 lavoratori in nero 65. Le sospensioni dell'attività dell'impresa sono state 30 le diffide accertati e sono state 31 le conciliazioni monocratiche 24.
Dopo la presentazione dei dati la parola è passata al coordinatore della vigilanza Battistelli: " Voglio evidenziare il tema della programmazione locale che tiene conto delle specificità del territorio ed evidenziare i fenomeni di rischio. Sul territorio maceratese - ha spiegato - il problema principale riguarda fittizi rapporto di lavoro instaurati per nascondere altri fini, come ad esempio, rimanere in Italia (per lavoratori extracomunitari) o per ragioni previdenziali".
Del difficile mondo dei cantieri edili ha parlato, invece, Salvatore Mazziotta: "Sono il settore che più ha subìto la crisi degli ultimi anni.È difficile trovare un cantiere regolare. Le violazioni più riscontrate riguardano la protezione dei posti di lavoro, i ponteggi, la documentazione obbligatoria da tenere in cantiere, il coordinamento della sicurezza in cantiere". "Nel panorama ispettivo - ha sottolineato - abbiamo notato che le aziende del maceratese hanno una marcia in più, forse, dovuta ai controlli che da anni vengono fatti .La responsabile della vigilanza ordinaria Micozzi ha affrontato, poi, il lato più umano del problema: "L'ispezione non è mai vista con il sorriso. Da parte nostra c'è la voglia di andare incontro ai lavoratori, di tutelarli".
Spaventoso incidente questa mattina lungo l'autostrada A14 tra Porto Recanati e Civitanova Marche in direzione sud.
Per cause in corso di accertamento, intorno alle 7.15 un camion è uscito di strada e si è incendiato. Miracolosamente incolume il conducente. Sul posto la polizia stradale e i vigili del fuoco. Rallentamenti con code fino a due chilometri si sono registrati durante le operazioni di soccorso.
(Video dalla rete)
Il lavoro nobilita l'uomo. E molto spesso lo strema. Sarà per questo che ieri, festa nazionale dei lavoratori, due persone si sono addormentate in auto e questa mattina, dopo l'allarme lanciato dai rispettivi familiari ai carabinieri, hanno fatto ritorno a casa.
Entrambi gli episodi sono avvenuti a Potenza Picena. Il primo: una madre, preoccupata perché il figlio trentenne non torna a casa, chiama i carabinieri e denuncia la scomparso del ragazzo. Partono le ricerche, ma questa mattina riappare tranquillo: "Mi sono addormentato in auto" si giustifica. Così anche una donna la cui scomparsa era stata denunciata dal convivente in pensiero per la compagna uscita con un'amica, che non aveva avvertito del ritardo. Anche in questo caso, partono le ricerche della donna, i militari chiamano gli ospedali della zona, ma lei dormiva nell'auto con l'amica.
Lieto fine anche a Porto Recanati dove ieri è scomparsa una minorenne. La diciassettenne si era allontanata con il fidanzato. Stamattina i carabinieri li hanno trovati a Recanati. Chissà dove avranno dormito.
Nessuna precettazione per i camping che ospitano gli sfollati del sisma ma vogliono far spazio ai turisti, e un tavolo di confronto a breve. E' l'esito dell'incontro avuto da una delegazione di terremotati con il prefetto di Macerata Roberta Preziotti. "Non possiamo spostarci ancora, devono lasciarci almeno un minimo di serenità. Non possono disgregare le famiglie", hanno detto al prefetto gli sfollati, rimasti a colloquio in Prefettura dalle 11 alle 13.
"Il prefetto Preziotti - ha poi riferito la delegazione ai cronisti - ci ha spiegato che non può precettare le strutture, dato che non c'è lo stato d'urgenza. Ci ha assicurato però la convocazione di un tavolo di confronto entro due o tre giorni con Regione e Protezione civile, per cercare di scongiurare il trasloco o comunque di sistemare la situazione". All'incontro hanno partecipato Diego Camillozzi e Ludvina Cinti, del comitato La terra trema noi no, e Monica Pierdomenico e Claudia Pedoni, ospiti del camping Natural Village. (Ansa)
Il 23 Marzo scorso in Via Zincone, zona Santa Croce di Macerata, verso le ore 16.30, una donna di 74 anni fu scippata della propria borsa contenente il portamonete con 20 euro ed altri effetti personali, all'uscita del supermercato. Sconosciuta l'identità dello scippatore.
A seguito dell’attività di indagine svolta attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza istallate nella via e la testimonianza di alcuni cittadini, l’attenzione degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si era focalizzata su un 25enne residente in una via non troppo lontana da dove era avvenuta l'aggressione. Stamattina gli agenti delle “Volanti” della Questura di Macerata, dirette dal Commissario Capo Di Giuseppe, hanno eseguito una perquisizione a casa del giovane, operazione che ha consentito di rinvenire prove inconfutabili circa la responsabilità del ragazzo nel compimento dello scippo, in particolare i vestiti indossati dal giovane il giorno del fatto, perfettamente corrispondenti a quelli ripresi dalle telecamere. Nel corso della perquisizione, nella camera da letto del ragazzo è stata rinvenuta anche della marijuana per un peso complessivo di circa 50 grammi.
Per quanto sopra il giovane è stato deferito all’A.G. per il reato di furto con strappo e possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Un arresto cardiaco mentre percorreva via Milano, a Porto Sant'Elpidio, a bordo della sua Polo. È morto così nel pomeriggio del primo maggio Rolando Ceschini, corridoniano sessantenne, portiere all'ospedale di Civitanova.
Senza controllo, la macchina si è schiantata contro una palma. L'uomo è stato visto da alcuni testimoni accasciarsi sul volante. Il malore lo ha colto nei pressi della piscina, non lontano dal ponte per Lido Tre Archi. Sul posto, l'automedica del 118 di Sant'Elpidio a Mare e l'ambulanza della Croce Verde di Porto Sant'Elpidio. Inutili i soccorsi.
Rolando pochi mesi fa si era sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cuore, che aveva superato. Era tornato in servizio alla portineria dell'ospedale di Civitanova Marche. Aveva avuto tre mogli. Ha un figlio. Sempre disponibile con le persone che avevano bisogno. Fra le sue grandi passioni, viaggiare in camper. Stava cercando casa a Civitanova, dopo essersi separato dall'ultima moglie.
Questa mattina, presso l’ospedale Maggiore di Lodi, è stata svolta l’autopsia sulla salma di Andrea Mancini, l’amministratore delegato dell’Orim di Macerata di 43 anni tragicamente scomparso nel tardo pomeriggio di venerdì, a causa di un malore.
Al termine dell’esame autoptico, il corpo dell’imprenditore è stato restituito alla famiglia. Dopo lo svolgimento di tutte le pratiche burocratiche, prassi inevitabile in situazioni come questa, intorno alle 14 il feretro sarà trasportato in direzione Macerata.
"Andrea è morto per un aneurisma intrapericardico dell'aorta.Non ha sofferto, come hanno potuto verificare i tanti che l'hanno visitato, essendo passato dalla vita alla morte in una manciata di secondi.Arriverà alla sala del commiato di via dei Velini alle ore 18,00 e chi vorrà venire a salutarlo troverà la sala aperta fino alle 22.Domattina la sala sarà aperta dalle 8,30 fino al trasporto alla chiesa dell'Immacolata di via Cavour, dove la funzione religiosa inizierà alle 15,30.I suoi cari" dichiara il papà di Andrea, l'ingegner Alfredo Mancini.
Oggi pomeriggio, poco prima delle 18, sulla pista ciclabile del lungomare nord, c'è stato uno scontro tra un risciò condotto da minorenni ed una bicicletta. Ad avere la peggio è stato il ciclista, un cinquantaduenne del luogo, che cadendo ha battuto la faccia ed è stato portato via dall'ambulanza con un trauma cranico e la probabile rottura del setto nasale.
La moglie dell'uomo, anche lei in bici, ha raccontato che i ragazzini erano su due risciò differenti e procedevano paralleli, zigzagando e scherzando tra loro mentre lei ed il marito pedalavano a lato della pista, dove il malcapitato è stato investito. Sul posto sono chiamati i carabinieri per i rilievi del caso e la signora ci tiene a far sapere che subito dopo l'incidente ha chiamato prima la polizia municipale ma la loro risposta è stata un secco: "non possiamo venire".
(Foto Vives)
Avevano creato una rete tra le province di Ancona e Macerata, nel quadrilatero Filottrano-Appignano-Montefano-Recanati, per lo spaccio di cocaina, hascisc e marijuana con un giro d'affari mensile da 60 mila euro circa, ma sono stati bloccati e arrestati a Filottrano dai carabinieri di Osimo che stavano indagando su di loro da aprile. In manette Marco Pesaresi, di 38 anni, domiciliato ad Appignano, noto con il 'nome d'arte' di 'Ramon loco' (Ramon il pazzo), e la sua compagna Arazeli Marialuza Morales Navarro, di 24 anni, nata in Perù, ma cittadina italiana, studentessa universitaria incensurata.
I due erano diventati punto di riferimento per pusher locali, consumatori giovanissimi e adulti e noti personaggi del luogo. Nella borsa della donna c'erano due 'pietre' bianche di cocaina purissima grezza in cristalli, del peso complessivo di circa 250 grammi. Sul mercato dello spaccio avrebbero fruttato 50 mila euro. Nel domicilio della coppia c'erano 1,5 kg di hascisc e un'agenda con la contabilità.
Incidente in superstrada intorno alle 13 del primo maggio.
Per cause in corso di accertamento, una Fiat Punto bianca e uno scooter sono entrate in collisione poco dopo lo svincolo per Montecosaro in direzione mare. Ad avere la peggio è stato il conducente del mezzo a due ruote per il quale si è reso necessario il trasporto in ospedale a Civitanova: le sue condizioni non sarebbero gravi.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, anche i vigili del fuoco. Il traffico, durante i rilievi e lo spostamento dei veicoli, ha subito inevitabili rallentamenti.
Nel corso di una operazione congiunta, i carabinieri di Civitanova e la Guardia di Finanza nella serata di sabato hanno arrestato un civitanovese di 38 anni.
L'uomo è stato sottoposto a una perquisizione domiciliare nel corso della quale sono stati rinvenuti 110 grammi di marijuana, 7000 euro in contanti probabile provento dell'attività di spaccio, un tirapugni, un taser e dei bilancini di precisione.
Il 38enne si trova ora agli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida che si terrà molto probabilmente martedì mattina.
E' stata disposta l'autopsia sul corpo di Andrea Mancini, l'imprenditore 43enne di Macerata trovato morto all'interno della sua Mini Cooper in una piazzola dell'autostrada nei pressi di Milano (qui)
La salma dell'amministratore delegato della Orim è stata portata nell'obitorio dell'ospedale maggiore di Lodi, dove martedì mattina verrà eseguito l'esame autoptico per capire cosa abbia improvvisamente ucciso il giovane imprenditore.
I familiari confermano che Andrea non aveva mai accusato alcun tipo di problema e, proprio alla luce di una storia clinica senza eventi precedenti che potessero lasciar in qualche modo presagire il malore, gli inquirenti hanno deciso di far svolgere l'autopsia.
Il corpo ormai senza vita del 43enne è stato trovato in una piazzola dell'autostrada da un'auto della polizia. All'interno della Mini Cooper il giovane imprenditore che apparentemente sembrava dormire.
Se le pratiche burocratiche non subiranno intoppi, la salma di Mancini sarà riportata a Macerata già martedì stesso al Centro Funerario Città di Macerata in via dei Velini dove sarà allestita la camera ardente.
Sempre salvo complicazioni burocratiche, i funerali dovrebbero svolgersi mercoledì 3 maggio nella chiesa dell'Immacolata a Macerata.