"Le colpe di tutti i mali non devono ricadere su questi ragazzi" così l'avvocato Marco Tasso, difensore di uno dei giovani francesi che qualche notte fa hanno rubato un trattore tosaerba. Il legale fa delle importanti precisazione al fine di chiarire quanto è davvero accaduto per non "trasformare questi ventenni in delinquenti. Sono ragazzi per bene che hanno sicuramente sbagliato" ha aggiunto.
Riportiamo di seguito quanto l'avvocato Tasso ha sottolineato in una nota inviata a tutte le redazioni:
1) la vicenda non riguarda l’intero gruppo ma solo alcuni di essi, i quali hanno deciso spontaneamente di integrare le proprie deposizioni presentandosi al comando dei carabinieri di Macerata; 2) il crocifisso non è stato rimosso da una chiesa né da un locale ad essa pertinente né trovato in un luogo di culto, bensì in un vecchio magazzino in stato di abbandono appartenente alla Provincia di Macerata, ove i giovani sono entrati semplicemente spingendo la porta; 3) Vedendo il Cristo riverso a terra del tutto incustodito, interrato ed in mezzo ai topi che bivaccavano tra le vecchie cianfrusaglie ivi presenti, hanno ingenuamente pensato di sollevarlo e di appoggiarlo nella posizione eretta spostandolo all’ingresso del deposito per poi andarsene; 4) Nessuno dei ragazzi ha dichiarato di aver danneggiato la statua, anzi, di averla maneggiata con cura visto il valore morale che la stessa rappresenta; 5) La vicenda era stata da questi in un primo momento celata per il fatto che sui media, la mattina seguente il fatto, era apparsa la notizia in maniera del tutto distorta, ovvero che il Crocifisso era stato trafugato da una Chiesa e danneggiato; 6) Appare inappropriata e del tutto fuori luogo, alla luce dell’ormai chiaro svolgimento dei fatti, l’utilizzo della parola “raid”. Si ribadisce, infatti, che si è trattata di una serata goliardica un po’ sopra le righe e null’altro. E’ ingeneroso, dunque, attribuire ai quattro studenti francesi appellativi disonoranti.
Aveva assunto 4 grammi di cocaina nella notte tra sabato e domenica, durante una serata tra amici, Valerio Andreucci, il fantino di 23 anni fermato per l'omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli, di 54 anni, ucciso a coltellate nei pressi della sua ambulanza veterinaria domenica mattina lungo la strada Chiaravallese a Osimo. Lo ha detto lo stesso Andreucci, rispondendo oggi alle domande del gip Carlo Cimini durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Montacuto alla presenza del suo legale Alessandro Angelozzi. Andreucci - che secondo l'avvocato aveva "gli occhi spiritati" - ha raccontato di avere notato un'auto bianca con le frecce accese in una piazzola vicino al luogo del delitto, poi "buio totale". La prima versione fornita dal giovane era invece di un tentativo di rapina da parte di quattro uomini armati di coltelli, ritenuta non credibile dai carabinieri che stanno conducendo le indagini e che lo hanno arrestato. dreucci, ma l'avv. Angelozzi ipotizza "un collegamento nella sua percezione dell'auto". Quanto alla cocaina, il legale sta vagliando la possibilità che il suo assistito sia un tossicodipendente cronico. In carcere al 23enne di Ascoli Piceno, che collaborava occasionalmente con Pinciaroli e che quella mattina stava facendo con lui un giro per cose di lavoro, sono stati somministrati tranquillanti e sonniferi.. Nel pomeriggio l'autopsia sul corpo del veterinario apresso l'ospedale di Torrette.
A condurre l'esame autoptico il medico legale Adriano tagliabracci, incaricato dal pm Marco Pucilli. Dovrà stabilire quali tra le numerose ferite da arma da taglio inferte alla vittima, soprattutto al torace e alla gola, ne abbiano provocato il decesso. I carabinieri continuano a raccogliere testimonianze e elementi che aiutino a individuare il movente della furia omicida, non ancora chiarito. Se stando a familiari e conoscenti fra Pinciaroli e il suo assistente non c'erano forti dissapori, è anche vero che la violenza dell' aggressione farebbe pensare a motivi di contrasto profondi, a una vendetta, o magari al timore che il veterinario potesse raccontare o denunciare qualcosa. Si sta anche cercando di inventariare cosa c'era all'interno dell'ambulanza e se manca qualcosa: non il denaro, ritrovato addosso al morto. (ANSA).
Sono stati i quattro studenti francesi che qualche notte fa hanno rubato un trattore per scorrazzare in città, a danneggiare un crocifisso nel centro di Macerata.
Le indagini sono state curate dal Nucleo operativo dei carabinieri di Macerata e da quelli della locale stazione. Una volta messi insieme i tasselli, il puzzle investigativo è sembrato molto chiaro: dopo aver rubato il trattore tosaerba e danneggiato l’ascensore, il "quartetto delle notti brave" ha danneggiato anche un crocifisso.
Le prove acquisite dai militari sono state così evidenti che i francesi non hanno potuto non confessare anche questo misfatto.
La madre dei cretini continua inesorabilmente a sfornare figli. Che combinano danni.
Un atto vandalico apparentemente senza motivo quello messo a segno la notte tra il 23 e il 24 maggio lungo viale Vittorio Veneto, a Tolentino. Nel mirino diverse automobili parcheggiate a cui sono stati spaccati i finestrini e il parabrezza. Ad accorgersene, questa mattina, sono stati gli stessi proprietari delle auto colpite. Dalla dinamica, sembra proprio che si sia trattato di un dispetto, visto che dalle auto non sarebbe stato rubato nulla.
Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno raccolto le denunce e ascoltato qualche testimone, ma nessuno ha sentito nulla: per spaccare i vetri, i delinquenti hanno usato mezzi grazie ai quali sono riusciti anche ad evitare di fare troppo rumore. Difficile, quindi, poter ipotizzare l'orario nel quale il raid vandalico è stato messo a segno. In quella zona non ci sono telecamere di videosorveglianza, presenti solo all'ingresso del viale.
Sull'accaduto è intervenuto l'assessore alla Sicurezza, Giovanni Gabrielli, che ha dichiarato: "Come Lega Nord, se necessario siamo pronti a rimettere in piedi le ronde notturne, visto che c'è chi si diverte a compiere questi gesti assurdi e forse a farlo proprio per dispetto sotto il periodo delle elezioni. Se è una sfida non ci tiriamo indietro".
Si terrà domani, mercoledì 24 maggio, l'autopsia sul corpo di Olindo Pinciaroli, il veterinario di 54 anni ucciso a coltellate dal suo collaboratore, Valerio Andreucci, 23 anni, fantino e ragazzo di scuderia, la mattina di domenica scorsa lungo la strada Chiaravallese a Osimo (Ancona). Il medico legale Adriano Tagliabracci dovrà stabilire quali delle numerose ferite da arma da taglio inferte alla vittima, soprattutto al torace e alla gola, ne abbiano provocato il decesso.
Sempre domani, Valerio Andreucci comparirà davanti al Gip Carlo Cimini per l'interrogatorio di garanzia. Ieri il suo difensore ha parlato di un giovane ''tuttora in stato confusionale, incapace di fare un discorso lineare'', immemore di quanto accaduto domenica, forse perché sotto l'effetto di sostanze che potrebbero avere alterato il suo stato mentale. Una descrizione che non collima con l'impressione riportata dagli inquirenti durante l'interrogatorio di ben 12 ore cui il fantino è stato sottoposto a poche ore dal delitto: Andreucci è apparso lucido.
I carabinieri continuano a raccogliere testimonianze e elementi che aiutino a individuare il movente della furia omicida, non ancora chiarito. Se stando a familiari e conoscenti fra Pinciaroli e il suo assistente non c'erano forti dissapori, è anche vero che la violenza dell' aggressione farebbe pensare a motivi di contrasto profondi, a una vendetta, o magari al timore che il veterinario potesse raccontare o denunciare qualcosa. Si sta anche cercando di inventariare cosa c'era all'interno dell'ambulanza e se manca qualcosa: non il denaro, ritrovato addosso al morto. E' confermato che Pinciaroli, già ferito, ha tentato di scendere o è caduto dall'ambulanza veterinaria condotta da Andreucci per venire poi travolto dal furgone. Forse l'assassino ha cercato di fare marcia indietro per rimettere in moto il mezzo, ma poi lo ha abbandonato, andando a rannicchiarsi in un fossato a 100 metri di distanza. Da lì ha chiamato la madre, inventando la storia della rapina.
(Ansa)
"Valerio Andreucci non è tuttora in grado di fare un discorso lineare, non riesce a focalizzare i fotogrammi della vicenda, è in uno stato confusionale, a mio avviso in continuità con le sue condizioni psicologiche di ieri mattina, tanto che non riconosce come sue nemmeno le dichiarazioni apparse oggi sulla stampa e che riferiscono di un tentativo di rapina che avrebbe raccontato di aver subito insieme al medico".
Così l'avvocato Alessandro Angelozzi, che ha incontrato nel carcere di Montacuto di Ancona il 23enne ascolano accusato dell'omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli.
(Fonte e foto: ANSA)
Sono entrati a volto coperto, nelle mani una pistola e un coltello, e hanno svaligiato la cassa.
È successo nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 22 maggio. Intorno alle 19, tre persone sono entrate nella cartoleria tabaccheria Manù di via Giuseppe Saragat, a Civitanova Marche, zona Fontespina, e hanno intimato di consegnare l'importo dei gratta e vinci.
Preso il bottino, di alcune migliaia di euro, si sono dati alla fuga, scappando probabilmente a bordo di un'auto di piccola cilindrata di colore scuro.
Sul posto, sono arrivati i carabinieri di Civitanova, che stanno verificando se l'arma usata per la rapina fosse giocattolo e se al momento del fatto all'interno fosse presente la titolare e se ci fossero dei clienti.
(Foto: Roberto Vives)
Avrebbe fatto tutto da solo Valerio Andreucci il giovane ascolano fermato stamani per l'omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli, ammazzato a coltellate ieri mattina a Osimo, durante un viaggio di lavoro intrapreso insieme all'assistente a bordo di un'ambulanza veterinaria.
Dopo il delitto, sul movente del quale trapelano ancora poche indiscrezioni, Andreucci avrebbe inventato l'assalto di un commando di 4 rapinatori lungo la via Chiaravallese. ''Io sono riuscito a mettermi in salvo'' aveva raccontato ai familiari al telefono, chiedendo che andassero a prenderlo.
Poi il lungo interrogatorio notturno, mentre i carabinieri raccoglievano elementi che hanno indotto il pm a disporre il fermo per gravi e concordanti indizi di colpevolezza.
Valerio Andreucci, 23 anni, è stato portato nel carcere di Montacuto; aveva sostenuto la tesi di un'aggressione per rapina da parte di 4 sconosciuti. (Ansa)
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E' stato ritrovato a 150 metri dal luogo del delitto, sul lato destro della strada Chiaravallese, il grosso coltello da cucina con l'impugnatura di metallo con cui Valerio Andreucci, 23 anni, avrebbe ucciso ieri mattina il veterinario Olindo Pinciaroli, 54 anni. L'arma era sporca di sangue, e verrà sottoposta ad accertamenti sulle impronte.
Andreucci era stato rintracciato nei pressi dai carabinieri poco dopo l'omicidio, accucciato in un fossato a 100 metri dall'ambulanza veterinaria su cui viaggiava con il dottore, ma sul lato sinistro della strada. Era in stato semiconfusionale, ha tentato di descrivere una finta rapina ad opera di 4 sconosciuti, ma nel corso del lungo interrogatorio notturno si è più volte contraddetto. Non ha tuttavia confessato. Il pm ha disposto la convalida del fermo a carico del giovane: al momento l'ipotesi di reato è omicidio volontario, senza premeditazione.
L'autopsia dirà quali sono stati i colpi mortali. Ancora da mettere a fuoco invece il movente dell'assassinio.
Questa sera verso le 19 c'era fermento tra i soliti noti che frequentano la stazione di Civitanova e in un paio di occasioni sono venuti anche alle mani. Durante una di queste risse un nostro collaboratore, cercando di documentare l'accaduto, ha commesso l'imprudenza di farsi vedere dai signori e non gli è andata benissimo.
Mentre se ne stava andando infatti, è stato raggiunto all'interno del sottopasso dall'uomo che nel video sferra il pugno che insieme ad altre frasi sconnesse chiedeva: "tu perché fatto foto?" lasciando poi intendere di avere dei coltelli. Cercando di riportarlo alla calma, gli è stato detto che erano stati avvertiti i carabinieri ma la cosa non ha sortito nessun effetto sull'uomo che continuava con la sua cantilena. Ad un certo ha smesso di parlare e dopo qualche secondo è scappato per le scale che portano ai binari, non prima però di aver sputato al nostro collaboratore, colpendolo alla spalla.
E' inutile dire che la presenza di questi personaggi che fanno il bello ed il cattivo tempo in città ha raggiunto livelli tali che non sono più sopportabili.
E' ancora sotto interrogatorio del pm Marco Puccilli, nella Caserma dei carabinieri a Osimo, il collaboratore di Olindo Pinciaroli, il veterinario trovato ucciso a coltellate nelle campagne osimane, in località Villa. Il giovane, che ha 23 anni e ha raccontato che l'ambulanza veterinaria con la quale si stava recando a Polverigi insieme al medico sarebbe stata affiancata da un'auto con 4 persone a bordo, che avrebbero aggredito lui e il dottore a colpi di arma da taglio, per rapinarli. Il corpo del medico presenta ferite a torace, all'addome e ad un gluteo, ed escoriazioni al volto e al collo.
Secondo le indiscrezioni trapelate, potrebbe essere sceso dall'ambulanza, guidata dal collaboratore, tentando di mettersi in salvo, venendo però investito. Il ragazzo ha ferite lievi. Subito dopo il fatto è scappato, ma è stato rintracciato dai carabinieri poco dopo. (Ansa)
''La nostra ambulanza è stata affiancata da un'auto, sono scese quattro persone e ci hanno aggredito''. Queste le prime dichiarazioni rese dal collaboratore di Olindo Pinciaroli, il veterinario maceratese ucciso a coltellate stamani lungo la Chiaravallese, mentre era diretto a Polverigi per lavoro.
Secondo il collaboratore della vittima, che presenta ferite ad una gamba e alle mani, attorno alle 9:30 sarebbero stati aggrediti da altre persone, non ancora rintracciate. Fra le ipotesi al vaglio dei carabinieri di Osimo e del Reparto investigativo di Ancona la rapina violenta, o una discussione degenerata nell'accoltellamento, ma non si escludono altri scenari.
Il giovane viene sentito in queste ore dai carabinieri. Si cercano riscontri al suo racconto, e soprattutto si cerca di ricostruire il movente della supposta aggressione.
Sarà l'autopsia a stabilire quanti colpi hanno raggiunto il veterinario, e quali siano stati i fendenti mortali: la prima ispezione medico-legale ha accertato ferite da arma da taglio all'emitorace, all'addome e al collo. (Ansa)
Un veterinario di 54 anni, Olindo Pinciaroli, originario di Urbisaglia e residente a Montelupone, è stato trovato morto con delle sospette ferite da arma da taglio lungo la strada Chiaravallese, a ridosso di un canneto.
Ferito anche un collaboratore italiano di 30 anni, rintracciato dai carabinieri e ora ricoverato in ospedale a Osimo. Fra le ipotesi al vaglio del magistrato Marco Puccili quella di una rapina o di una discussione degenerata nell'accoltellamento, ma non si escludono altri possibili scenari. Pinciaroli, molto conosciuto nel settore dell'equitazione, si stava recando a Polverigi per prestare assistenza medica ad un maneggio. Il corpo è stato trovato a bordo dell'ambulanza sanitaria con la quale si era messo in viaggio insieme all'assistente. Sul posto sono accorsi i Cc di Osimo e del reparto operativo di Ancona, e il 118.
Amante e appassionato di animali, Pinciaroli lavorava prestava la sua attività in tre ambulatori di Macerata, Sambucheto e Porto Potenza Picena; curava anche un piccolo allevamento di cavalli in proprio. Era spesso consultato da circoli ippici, ma anche da privati.
Il dottore viveva a Montelupone con la moglie dentista e la figlia di 4 anni.
Con il passare delle ore sembra trovare riscontro il racconto del giovane ferito e prende corpo l'ipotesi di un'aggressione finita con il morto.
''La nostra ambulanza è stata affiancata da un'auto, sono scese quattro persone e ci hanno aggredito''. Queste sono state le prime dichiarazioni rese dal collaboratore di Pinciaroli. Il giovane, anche lui ferito, viene sentito in queste ore dai carabinieri. Si cercano riscontri al suo racconto, e soprattutto si cerca di ricostruire il movente della supposta aggressione. (Ansa)
Un sabato di mercato in tono ridotto quello di oggi a causa delle condizioni meteo, con la città che nella notte è stata colpita da una vera e propria bomba d'acqua con tuoni e fulmini.
Anche se stamattina non pioveva, molti espositori che magari dovevano arrivare da fuori città, hanno preferito non venire e quegli spazi rimasti vuoti hanno fatto gola a molti venditori abusivi. Invece di giocare a guardie e ladri con i poveri vigili che, ci teniamo a precisarlo, fanno un ottimo lavoro per quello che possono, alcuni di questi venditori di colore hanno pensato bene di lasciare Corso Dalmazia per spostarsi verso la piazza, in punti meno soggetti ai controlli ed hanno potuto agire quasi indisturbati.
Qualcuno si è spinto all'interno della piazza mentre i più audaci hanno optato per il vialetto nord, dove alcune compratrici hanno potuto provare con tutta comodità le scarpe che avevano intenzione di acquistare, potendo addirittura fare due passi per essere sicure della calzata. Alla fine mano al portafogli ed affare concluso.
Sia chiaro, quello che abbiamo raccontato è riferito all'orario di attività della municipale, perché una volta finito il turno, Corso Dalmazia è tornato ad essere il solito bazar.
I carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Macerata hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata quattro studenti francesi poco più che ventenni perché ritenuti responsabili di furto e danneggiamento.
Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, i carabinieri sono stati allertati per una serie di danneggiamenti in città. Nel centro, ignoti hanno aperto una porta di una stanza magazzino di una chiesa e danneggiato un crocifisso. Inoltre, sono stati segnalati alcuni giovani in sella a un piccolo trattore tagliaerba, mezzo di proprietà del Comune prelevato in un magazzino dei Giardini Diaz e ritrovato in centro abbandonato. Infine, danni ai Giardini Diaz: l’ascensore che conduce al centro della città è stato imbrattato con estintori.
I militari dell’Arma hanno acquisito le immagini dalle telecamere della città e scoperto giovani intenti a spruzzare il contenuto di estintori sui muri degli ascensori e a guidare il trattore tosaerba per le vie del centro.
Nella notte, i carabinieri hanno identificato un giovane. E poi, grazie ad una segnalazione che raccontava di una macchina dalla quale sono scesi ragazzi probabilmente legati ai danneggiamenti, è stata individuata anche un'auto: nel bagagliaio, tracce di terriccio, forse la stessa terra presente in una pianta ornamentale cittadina posizionata nel centro di un vicolo della città ad ostruire il passaggio.
Mettendo insieme i vari tassselli, il puzzle investigativo è stato composto: oltre al ragazzo già individuato, i militari hanno identificato altri tre studenti francesi, tutti ritenuti gli autori dei danneggiamenti all’ascensore e del furto del trattore tosaerba.
Sono ancora in corso, invece, gli accertamenti per individuare il responsabile del danneggiamento del crocifisso.
La rimessa di un casolare e parte del giardino recintato sono andate in fiamme oggi pomeriggio, intorno alle 14, in via Nelson Mandela a Civitanova. Lì vicino si trovano l'istituto Leonardo Da Vinci e la caserma dei carabinieri.
Aperte le indagini sulla causa del rogo, i militari non escludono nessuna pista, compreso il dolo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme.
Blitz dei finanzieri della Tenenza di Porto Recanati all’ “Hotel House”, operazione nell’ambito di un dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti, recentemente rafforzato dal Comando Generale del Corpo, attraverso il controllo del territorio mediante il dispiego diuturno di pattuglie operative.
L’attività investigativa questa volta è stata orientata alla lotta contro l’immigrazione clandestina.
Particolare attenzione è stata infatti posta alle aree interne ed esterne del noto palazzo, dove sono stati predisposti una serie di controlli.
Durante uno di questi, è stato individuato un cittadino di origine pakistane, trovato in possesso di sostanze stupefacenti. La circostanza ha fatto scattare anche la perquisizione dell’abitazione dell'uomo, all’interno della quale sono stati identificati altri quattro cittadini pakistani, risultati privi di permesso di soggiorno, e un cittadino marocchino.
Per uno di questi, già tratto in arresto alcuni mesi fa dagli stessi finanzieri di Porto Recanati, è stata riscontrata anche l’inosservanza del divieto di dimora disposta dal GIP di Macerata.
Durante la perquisizione è stato rinvenuto altro stupefacente nascosto in diversi ripostigli.
Complessivamente, sono stati sequestrati circa 40 grammi, tra eroina e sostanza da taglio, un bilancino di precisione e banconote per 660 euro, di cui tre da 50 euro e una da 20 euro risultate false.
Una macchina della Polizia locale è stata tamponata mentre percorreva via Mattei, a Macerata.
I due agenti a bordo del veicolo sono stati trasportati dal personale del 118 all'ospedale in condizioni non gravi.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Macerata.
Spavento a Tolentino, in via Matteotti dove ha preso fuoco un albero piantato davanti alla sede della Banca nazionale del lavoro. Le cause dell'incendio sono da accertare, anche se è probabile che si sia trattato del gesto sconsiderato di qualche teppista.
Nessuna persona è rimasta ferita. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Macerata.
La misura è colma. E iniziano a prospettarsi forme di protesta clamorose. Con le fasce tricolori (alcune...) in prima fila. "Visto che ci stanno deportando, andiamo tutti a dormire in tenda sotto la Regione": parole e musica del primo cittadino di Visso, Giuliano Pazzaglini, per il quale la misura ormai è colma.
"Settimane per aprire le buste per le offerte... Mesi per la validazione dei progetti... Mesi per istruttorie ridicole per la valutazione della idoneità delle aree...
Si tratta di incapacità? Di malafede? Di entrambe? Non lo so" dice Pazzaglini che aggiunge "A questo punto però è ora di dimostrare con incisività che siamo stufi di questa situazione.
L'idea che mi piace di più non è mia ma di un allevatore di Visso che questa mattina mi ha chiesto se poteva andare a scaricare un camion di letame sotto la sede della regione. Mi piace molto ma temo che non sia realizzabile senza conseguenze per chi lo dovesse fare quindi preferisco l'alternativa...
Visto che ci stanno deportando andiamo tutti a dormire sotto la regione. Mettiamo delle tende in tutti gli spazi che riusciamo a trovare e mettiamoci li. Ci stanno uccidendo, tanto vale dimostrargli che ci rimettono anche loro...". E su Facebook il primo cittadino di Visso invita ad aderire: "Chiunque ha una tenda ed è disponibile lo scriva qui sotto...".
Profondo cordoglio a Matelica e in tutta la provincia per la scomparsa di Rosella Damini, 55 anni, moglie di un noto imprenditore di Matelica, Sauro Grimaldi. Rosella non è riuscita a vincere la sua battaglia, il male incurabile contro cui combatteva da qualche tempo ha avuto la meglio.
La donna, gioviale e amatissima, era impiegata presso la Banca Popolare di Ancona e lascia due figli, che con dolore ne hanno annunciato insieme ai suoi cari la scomparsa.
La camera ardente è stata allestita presso la Cappella della Chiesa di Regina Pacis, a Matelica. Il funerale avrà luogo oggi, mercoledì 17 maggio, alle ore 16.30 presso la Chiesa Regina Pacis.