Un frontale tra due auto è avvenuto oggi pomeriggio in contrada Cavallino, a Civitanova.
Ad essere coinvolte nello scontro due auto appunto e le due persone a bordo sono state entrambe codotte al pronto soccorso di Civitanova per accertamenti. Non ci sono comunque feriti gravi.
Sul posto vigili del fuoco e 118.
La direzione della "Pars", la comunità dalla quale Pamela Mastropietro uccisa e fatta a pezzi, era scappata lo scorso 29 gennaio non si esprime sull'accaduto ma esprime il suo cordoglio
"In riferimento al tragico evento - si legge nel comunicato ufficiale firmato dalla direzione della comunità - della morte di Pamela riteniamo doveroso per il momento non rilasciare nessuna dichiarazione sui fatti accaduti. Un riserbo necessario per rispetto della famiglia, del lavoro degli inquirenti e dei nostri ospiti. Alla famiglia esprimiamo la nostra condivisione del dolore, le più vive condoglianze e la nostra piena disponibilità; agli inquirenti abbiamo dato e daremo piena e totale collaborazione; ai nostri ospiti dobbiamo riservatezza e tutela della privacy".
Sono proseguiti nella notte controlli e accertamenti dei carabinieri per fare completa luce sull'efferato omicidio di Pamela Mastropietro.
Conclusi quelli nella palazzina di via Spalato, ieri sera poco dopo le 23, un uomo di origini nigeriane è stato portato via dai carabinieri e caricato in auto. Da quanto emerso altre perquisizioni sarebbero state effettuate sempre a Macerata in via dei Velini in un appartamento dove vivono alcune persone, sempre di origini straniere, che potrebbero essere implicate nell'omicidio e, con molta probabilità, indicate proprio dal ragazzo nigeriano.
L'uomo sarebbe stato individuato grazie alle immagini del sistema di sicurezza nei pressi di una farmacia a Macerata, nelle quali appare mentre sta seguendo la 18enne scomparsa. Da quello che si è appreso, i carabinieri si erano attivati subito dopo la denuncia della scomparsa di Pamela, che si era allontanata volontariamente dalla comunità "Pars" di Corridonia lo scorso 29 gennaio, e avevano capito che non se era andata via dalla zona, arrivando al massimo fino a Macerata. Non risulta, infatti, che abbia preso treni, bus o pullman.
Il nigeriano, che si trova in Italia regolarmente, ha ammesso di avere notato e seguito Pamela, ma di averla poi persa di vista. Ha negato anche qualunque coinvolgimento nell'omicidio.
Un vistoso spiegamento di carabinieri e fra loro anche quelli del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche. In serata i militari sono piombati in via Spalato, nella palazzina al civico 124, insieme a una persona in manette.
Quasi certamente, il sopralluogo del Ris è collegato alla vicenda relativa al ritrovamento del corpo di Pamela Mastropietro, la diciottenne fatta a pezzi e poi pessa in due valigie rinvenute nella mattinata di oggi lungo la strada fra Casette Verdini e Pollenza.
I militari sono entrati nella palazzina insieme a quello che potrebbe essere il sospettato, a lungo in precedenza interrogato in caserma, alla ricerca di elementi utili a poter collegare questa persona con il delitto di Pamela.
Intorno alle 23.30 l'uomo è stato accompagnato fuori dalla palazzina, caricato in macchina dagli agenti e portato via.
(Foto Giammario Scodanibbio)
(In aggiornamento)
Una persona si trova da diverse ore all'interno della caserma dei carabinieri della Compagnia di Macerata in quanto sospettato di essere a conoscenza di qualche particolare, se non addirittura di essere coinvolto, nella morte di Pamela Mastropietro, la ragazza di appena 18 anni fatta a pezzi e lasciata in due valigie lungo la strada fra Casette Verdini e Pollenza.
L'uomo viene sentito dagli inquirenti che non escluderebbero un suo coinvogimento nella tragica vicenda che ha sconvolto l'intero territorio maceratese. Al momento non si conoscono, però, ulteriori particolari.
Ora è certo. Il cadavere ritrovato in una valigia a Pollenza questa mattina (leggi qui) corrisponde all'identità di Pamela Mastropietro, la giovane fuggita dalla comunità di recupero di Corridonia un paio di giorni fa (leggi qui).
La ragazza aveva 18 anni. L'identità è stata appurata a seguito dell'ispezione effettuata dal medico legale e dalle indagini svolte dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Macerata.
Profondo cordoglio di tutta la comunità per la scomparsa della giovanissima donna.
Tragedia nel primo pomeriggio oggi a Tolentino. Una donna, A.P. di 56 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione in via Valporro. A scoprire il corpo ormai senza vita sarebbe stato il figlio della donna che ha subito allertato i soccorsi.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che però non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Ancora ignote le cause della morte.
Sgomento dopo la notizia del ritrovamento di un cadavere a Pollenza questa mattina (leggi qui). Ancora ignota l'identità della vittima, ma già si aprono le prime piste. Tra queste quella della ragazza scomparsa due giorni fa dalla comunità di recupero di Corridonia.
Pamela Mastropietro, 18 anni, originaria di Roma, si era allontanata dalla struttura portando con sé una grande valigia, un trolley di colore rosso e blu, senza documenti né telefono. A raccontare l’accaduto è stata la trasmissione televisiva di Rai Tre “Chi l’ha visto?”. Da allora è caccia alla giovane. Le ricerche continuano e le forze di polizia stanno cercando la giovane ovunque.
Ma considerando che ancora non è stata ritrovata, una delle piste degli inquirenti porta proprio verso Pamela, nella speranza che la ragazza invece sia andata a cercare riparo da qualche amica e invece sia sana e salva.
Il cadavere smembrato di quella che apparentemente potrebbe essere una donna è stato rinvenuto questa mattina all'interno di due valigie in una scarpata fra Pollenza e Casette Verdini, non distante dalla rotatoria che da Casette Verdini porta verso il centro del paese.
A fare la macabra scoperta sarebbe stato un passante che ha subito avvertito le forze dell'ordine.
Sul posto i carabinieri che hanno circoscritto la zona.
Un 51enne di Camerino pregiudicato è stato arrestato martedì dai carabinieri dopo essere stato trovato in possesso di droga e di un fucile del quale non è chiara la provenienza.
L'operazione è avvenuta durante il corso degli specifici servizi organizzati dalla Compagnia dei carabinieri di Camerino e finalizzati al contrasto dei reati predatori e dello spaccio di sostanze stupefacenti, oltre all'individuazione di soggetti di interesse operativo che gravitano nel territorio di competenza.
I militari hanno quindi arrestato in flagranza R.F., classe 1966, pregiudicato di Camerino, in quanto a seguito di un controllo su strada a Muccia è stato trovato in possesso di 5 grammi di hashish e altrettanti di marijuana. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito ai carabinieri di trovare in casa dell'uomo un fucile non censito nella banca data e del quale sono in corso accertamenti per stabilirne la provenienza, oltre a 117 cartucce calibro 9 e 36 bossoli del medesimo calibro.
Il magistrato di turno ha disposto gli arresti domiciliari per R.F. in attesa del processo per direttissima che si svolgerà questa mattina in tribunale a Macerata.
Proseguono i servizi straordinari di controllo della Polizia di Stato della Questura di Macerata, mirati al contrasto dei reati connessi al traffico di sostanze stupefacenti, nel territorio di Porto Recanati, con particolare attenzione ai complessi residenziali dell’Hotel House e del River Village.
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile, nel corso di questi servizi, hanno rinvenuto nel vano ascensore, peraltro fuori uso, del River Village 1,700 Kg di hashish (suddiviso in panetti di 100 grammi ciascuno) e 350 grammi di eroina, in parte già divisa in ovuli ed in parte confezionata in un unico pacco ancora da tagliare in dosi e pertanto allo stato puro.
La droga era stata ben occultata tra i contrappesi dell’ascensore e nello stesso ambiente sono stati rivenute torce elettriche, bilancini di precisione, coltelli e numeroso materiale utile per il confezionamento di centinaia di dosi di sostanza stupefacente. Quanto rinvenuto fa presupporre che il luogo, privo di luce, sia stato utilizzato come base per lo smercio di droga per decine di kilogrammi.
In tutto il territorio della provincia le attività della Polizia di Stato hanno consentito di controllare 203 persone e 148 veicoli.
Nel contesto dei servizi di prevenzione la Polizia Stradale ha elevato 23 contravvenzioni al codice della strada, ritirata una patente di guida e sequestrato un veicolo.
Incidente a San Severino Marche intorno alle 13:40 di oggi. Un uomo è stato investito da un’auto lungo via Settempeda, nei pressi di un supermercato. Ancora sconosciuta la dinamica ma i sanitari del 118 intervenuti sul posto hanno allertato l’eliambulanza. L’uomo in gravi condizioni è stato trasportato con urgenza a Torrette. Al momento non sembra essere in pericolo di vita.
Ieri sera intorno alle 22 in un Bed&breakfast di Civitanova Marche un ragazzo si è chiuso dentro il bagno dell’appartamento. Gli altri ospiti non avendo risposta dall’interno del bagno insospettiti hanno chiamato i carabinieri.
Intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco che hanno aperto la porta e i sanitari del 118 che hanno soccorso il giovane trovato a terra in stato di incoscienza, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Il ragazzo è stato prima intubato e poi trasportato d’urgenza all’ospedale di Civitanova Marche.
"Quei tre hanno raccontato solo bugie. Siamo sempre stati tutti pagati regolarmente, veniamo trattati bene e nessuno ci ha mai minacciato. La nostra è una comunità, una famiglia: non capiamo perchè solo loro tre abbiano detto tutte quelle menzogne". E' questo in estrema sintesi il racconto di due operai egiziani, anch'essi dipendenti della Gesti One (che risulta nell’elenco delle consorziate Gips, ditta che ha vinto il subappalto da Arcale) che da sette mesi stanno lavorando nei cantieri delle Sae nelle zone colpite dal terremoto. Ed è un racconto che smentisce completamente quanto nei giorni scorsi avevano raccontato tre loro colleghi che si erano rivolti alla Cgil e ad alcuni organi di stampa, facendosi riprendere solo di spalle, raccontando di pagamenti in contanti poi chiesti indietro, di minacce di licenziamento, di condizioni di vita inumane al campo base di Pieve Torina dove vivono gli operai che lavorano nelle Sae.
A seguito di questa denuncia gravissima, abbiamo voluto indagare e andare a fondo della vicenda. E non c'è voluto molto a trovare persone disposte a parlare e a raccontare che, in realtà, quanto dichiarato dai tre non sarebbe la verità.
"Eravamo una settantina di egiziani all'inizio. Siamo sempre stati regolarmente pagati, a parte un ritardo di dieci giorni a dicembre. Loro tre quando sono arrivati, dopo aver preso il primo mese di stipendio, hanno chiesto 500 euro perchè ne avevano bisogno e gli sono stati dati dal conto personale di una persona, con la promessa che li avrebbero restituiti. A loro è stato fatto un favore e non ci si aspettava che si comportassero così. Hanno raccontato tutte bugie. Nessuno li ha minacciati, nessuno li ha licenziati: loro sono voluti andare via. Tutto quello che hanno raccontato è una bugia: al posto loro mi vergognerei di raccontare tutte queste menzogne. Qui lavoriamo regolarmente otto ore, a volte sette o sei a seconda del lavoro. Noi siamo arrivati da nove mesi, loro a novembre. Hanno nascosto la loro faccia perchè dicevano solo bugie: gli uomini non nascondono la faccia": questo, a grandi linee quello che ci hanno raccontato nell'intervista video allegata a questo articolo. Ognuno, a questo punto, può trarre le proprie considerazioni.
Questo pomeriggio, intorno alle 16:30, si è sviluppato un incendio in una legnaia nel comune di Ripe San Ginesio, in contrada Castelrotto.
L’incendio ha interessato i locali della legnaia mettendo in pericolo un capannone confinante adibito ad autorimessa. L’intervento dei Vigili del Fuoco è valso allo spegnimento dell’incendio e alla messa in sicurezza dell’area circostante.
Non ci sono persone ferite.
Iniziate oggi le operazioni di inventario da parte del curatore del fallimento della Maceratese Alessandro Benigni presso la struttura di Collevario. Insieme al cancelliere e all’estimatore, e in presenza di Crucianelli - proprietario del 95% delle quote della Maceratese - il curatore ha dato il via all’operazione per valutare quanto è di proprietà della società.
La Maceratese ha una concessione da parte del Comune fino al 2024 per l’utilizzo della struttura sportiva a Collevario. In cambio la società ha svolto le modifiche dell’impianto fotovoltaico, ha innestato sul campo il manto sintetico, ha realizzato un campo da calciotto e un altro da calcetto, ha migliorato l’area spogliatoi. Tutte opere che hanno una valutazione dal punto di vista economico.
Le operazioni di inventario proseguiranno all’Helvia Recina poiché ci sono altri beni di proprietà della Maceratese. In seguito il curatore dovrà richiedere indietro coppe, medaglie e gagliardetti che hanno un valore non tanto economico ma storico. Infine si dovrà verificare l’esistenza o meno di una contabilità.
Tensione in un bar del centro di Macerata questa mattina. Una ragazza è entrata fuori di sè nel locale e ha cominciato a minacciare con i cocci di alcuni bicchieri che ha rotto e ad inveire contro personale e clienti malcapitati.
Intervenuti sul posto la polizia e i sanitari del 118 i quali hanno portato la giovane all’ospedale di Macerata.
Trovato disteso a letto in gravi condizioni dalla donna di pulizie. È successo stamattina in una delle camere dell’hotel San Crispino di Trodica di Morrovalle.
Sono intervenuti sul posto i sanitari del 118 che lo hanno trasportato con urgenza all’ospedale di Civitanova Marche.
Dalle prime analisi era apparso come un caso di intossicazione, ma dalle indagini sembrerebbe che l’uomo, uno sfollato dell'alto maceratese che da mesi ormai vive nella struttura, abbia provato a togliersi la vita. Uno dei tanti terremotati che probabilmente non ne poteva più di questa vita da nomade, senza nessuna certezza per il futuro.
Ad ogni modo l’uomo ora è fuori pericolo di vita.
Altra notte di controlli da parte della Polizia Stradale nella notte per prevenire le cosiddette stragi del sabato sera. In particolare, sono state poste sotto osservazione le strada maggiormente frequentate dai giovani e a Civitanova sono state ben undici le patenti ritirate ad automobilisti che si sono messi alla guida dopo aver alzato troppo il gomito.
A finire nella rete della Stradale sono state quattro donne e sette uomini, fra loro anche due neo patentati.
Entrano in casa e rubano gioielli e soldi. È quanto è successo ieri sera a Morrovalle tra le 18.30 e le 18.40 in un'abitazione in via Kennedy.
"Sono uscito - racconta Luca Valentini dell'agenzia Immobiliare omonima - da casa intorno alle 18.30 e mia madre che abita con me dopo dieci minuti mi ha chiamato chiedendomi se avessi cambiato auto. Tornando dal lavoro ha infatti notato una macchina, una vecchia Audi, parcheggiata sul vialetto di casa. Non pensando pero che potesse esserci qualcuno in casa ha proseguito i suoi giri. Il mio vicino ha visto invece la macchina allontanarsi poco dopo".
Immediato l'intervento dei Carabinieri che stanno indagando sull'accaduto.
"I ladri - continua Luca - sono entrati da una finestra posta sul retro della casa e hanno agito indisturbati. Solo quando hanno sentito mia madre chiudere la porta del garage si sono affrettati ad uscire. Hanno asportato gioielli e soldi e messo la casa a soqquadro. La cosa che fa indignare è che siamo inermi, che si cerca di stare in allerta ma noi cittadini non abbiamo effettivamente strumenti per difenderci".