L’US Tolentino 1919 comunica di aver raggiunto nella giornata odierna l’accordo con il difensore classe 2003 Mattia Stefoni. Il giovane tolentinate è stato uno dei protagonisti della passata stagione, dove ha fatto 27 presenze in campionato e 3 in Coppa. La società è felice di annunciare il rinnovo del contratto e augura il meglio alla promessa cremisi. Il commento di Mattia Stefoni: “Ci tengo innanzitutto a ringraziare la società e il presidente per la rinnovata fiducia in me. Sono contento di poter far parte anche per il prossimo anno della famiglia cremisi, con la speranza che questa nuova pagina possa regalare ai tifosi e a tutta la città di Tolentino grandi cose. Più motivato e carico che mai, non vedo l’ora di iniziare questa nuova sfida!”.
Gli anni Duemila hanno di fatto decretato il successo della “società liquida e dei consumi”, insieme alla perdita di valori etico-morali e punti di riferimento politico-istituzionali. Nel frattempo, anche la Chiesa Cattolica ha ceduto progressivamente a un inevitabile nichilismo, determinando 'ipso facto' una crisi delle proprie autorità e partecipazione attiva, rispetto alle dinamiche sociali.
Tutto questo, naturalmente, è andato a ripercuotersi sull’intera comunità dei credenti, anch’essa di per sé già vessata dall’informazione fuori controllo – spesso la principale causa di incomprensioni, insipienza, attenzione deviata, esplosioni di rabbia e malcontento che finiscono nel più dei casi col tradursi in atteggiamenti discriminatori di stampo razzista e/o sessista.
“Siamo al Medioevo”, direbbero alcuni citando le battute del riuscitissimo personaggio di Corrado Guzzanti, Don Florestano Pizarro. “Chi si scandalizza è una persona profondamente incerta, pertanto conformista”, aggiungerebbe Pier Paolo Pasolini. Due visioni, seppur di natura differente, che possono aiutare nell’analisi e nella comprensione di quale significato vada attribuito oggi al concetto di “fede”.
Da questo processo non è esente nemmeno la comunità maceratese, da circa 8 anni sotto l’egida del vescovo Nazzareno Marconi: figura religiosa per certi aspetti progressista come il suo Papa, per altri più conservatore e intransigente (si guardi alla presa di posizione rispetto al tema dei diritti civili e a quella altrettanto dibattuta sul concetto di ‘famiglia naturale’).
Avis au lecteur. Quella che segue è un’intervista realizzata nello stile epistolare, tramite scambio di email: una modalità che è stata preferita dalla Diocesi di Macerata e da Sua Eccellenza, rispetto al confronto diretto, 'occhi negli occhi'. Forse anche questo può essere indice di quel ‘senso di partecipazione attiva’ sopra citato e che sembra essersi perduto nel tempo, persino fra gli uomini (e le donne) di Chiesa. Al lettore l’ardua sentenza.
In questi 8 anni, quali cambiamenti ha individuato fra i suoi fedeli della comunità maceratese? Per tutto questo tempo ho cercato di svolgere la mia missione al meglio che ho potuto. Sicuramente gli eventi estremi, come pandemia e terremoto, hanno avuto la loro incidenza sul cambiamento sociale. Nel marchigiano è accaduto questo: l’invecchiamento della popolazione, la fuga dei giovani più qualificati che cercano lavoro altrove, la crisi delle industrie familiari che non hanno una leadership solida e sono state poco capaci di innovare. Dal punto di vista umano e religioso, come nel resto d’Italia, questa situazione ha reso ancora più fragili i rapporti familiari e la coesione dei gruppi sociali. Così si è accentuato l’individualismo, oltre al senso di solitudine ed abbandono.
La sua fede in Dio e nell’essere umano ha mai vacillato fino ad oggi? Se non ci fossero dubbi e/o momenti di fatica non sarebbe vera fede, ma illusione o ideologia. I momenti più difficili li provo vedendo persone ricche di doti, intelligenza e spesso anche di mezzi economici, ma che li usano per fare del male. Non dubito di Dio, ma mi intristisce vedere come alcune persone cedano all’egoismo e all’invidia, distruggendo anche il bene che altri cercano di fare.
Qual è il suo rapporto con le altre confessioni religiose e filosofiche? Ho studiato con impegno le religioni e le filosofie diverse dal cristianesimo. Ad essere sincero, tutto questo non ha messo in crisi la mia fede, anzi: il confronto ed il dialogo personale con chi ha una confessione diversa o si professa agnostico, previo rispetto reciproco, l’ho sempre ritenuto un dono prezioso ed uno stimolo a purificare e migliorare la mia vita ed il mio modo di credere e ragionare. Per questo ho molti amici di altre fedi e anche alcuni non credenti.
Nella sua umanità, di cosa ha paura o la spaventa maggiormente? Ogni volta che sono cresciute le mie responsabilità ed anche quello che il mondo chiama “il potere”, ho avuto paura che questo mi cambiasse, mi facesse montare la testa. Per questo ho sempre chiesto agli amici più stretti e sinceri di dirmi con chiarezza se stavo esagerando. Più o meno fino ad ora me la sono cavata.
Pensa che la Chiesa debba imparare ad accogliere alcuni dei cambiamenti connessi al fenomeno della globalizzazione culturale, o piuttosto rafforzare il proprio spirito conservatore per mantenere la propria autorevolezza? Nel vangelo si dice che la vera saggezza è “il comportamento di chi sa riconoscere ciò che è buono e prezioso tanto nelle cose nuove quanto in quelle antiche”. Nella globalizzazione, che è governata soprattutto da interessi economici e da una ingiusta e crescente separazione tra chi ha sempre di più e chi ha sempre di meno, ci sono tuttavia delle cose nuove e buone che vanno accolte. Ritengo però che sia stupido credere che questo assunto valga sempre. Il mondo è pieno di nuove armi, di nuovi vizi e di nuove ingiustizie: cose nuove appunto, ma tutt’altro che positive.
È d'accordo con la proposta di tornare alla castità prematrimoniale? Considerando che negli ultimi anni si è riscontrato un considerevole aumento della denatalità. Prima che un valore cristiano, la castità, cioè un rapporto graduale, maturo e responsabile con la propria sessualità e con il corpo degli altri, è un valore anzitutto umano. Lo mostra la natura: anche la psicologia laica riconosce che un’introduzione sfrenata, solo istintiva e non educata di un giovane al sesso, spesso porta a traumi e squilibri piscologici profondi. “Con il sesso non si scherza”, ha sempre insegnato con sapienza la Chiesa: non per avere potere sulle persone, ma per aiutare la loro crescita e gioia più piena. Chi vive così impara ad amare la vita e desidera donarla. Se invece, sei spaventato e depresso non vorresti che altri nascano in un mondo che non ti soddisfa. Così pensi che non potrai dare la vita ad un figlio finché, soprattutto con tanti soldi, non potrai garantirgli determinate cose. I popoli poveri ad esempio, che sono felici di vivere pur avendo pochi mezzi, fanno figli. E non perché sono ignoranti, ma perché non sono così egoisti come molti di noi.
In virtù della guerra russo-ucraina in atto, il messaggio di fede, amore e fratellanza religiosa ha ancora un peso nel mondo di oggi? O rischia di perdersi nel mare magnum dell’informazione fuori controllo? Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma questo non giustifica chi ha una buona notizia dal non provare a comunicarla. La guerra e la violenza umana non sono una novità nella storia: chi crede nel Dio della pace e della giustizia non deve scoraggiarsi nel portare con sé il messaggio della fede. Ciò che insegna il vangelo è scritto da Dio per il cuore dell’uomo. C’è tanto male molto pubblicizzato, ma anche tanto bene di cui nessun parla che però porterà frutto.
La comunità italiana, quindi anche quella marchigiana e maceratese, è molto più influenzata dalla politica e meno dalla religione cristiana. E' d'accordo con questa analisi? Le persone mi sembrano sempre le stesse: molto attratte dal potere, dall’interesse e dal successo. Queste cose alcuni le chiamano politica, ma per un cristiano è un’altra cosa: l’amore per la polis, cioè per la città e i suoi abitanti. E’ l’impegno nel costruire un futuro migliore per tutti, a partire dal lavoro e dalla giustizia. Fede e politica sono in concorrenza solo se diventano cattiva fede e cattiva politica.
Intolleranza verso lo straniero, verso i membri della comunità LGBTQIA+, verso chi "non è normale". Qual è la sua posizione in merito? La sua domanda può suscitare confusione fra realtà diverse, e questo fa aumentare l’intolleranza, che è una malattia di uno spirito confuso. E’ bene chiarire che chi ha delle necessità e dei problemi, gode di diritti sociali per un principio di solidarietà. I diritti civili, invece, sono quelli inestricabilmente legati ai doveri civili, sui quali si fonda la tutela del più debole dalla sopraffazione del più forte. Sopprimere una vita umana fragile perché crea fastidi, ad esempio, non può mai essere un diritto civile. Per questo chi ne parla riferendosi all’aborto o all’eutanasia esprime, a mio parere, un concetto falso, e quindi crea confusione: la famiglia che genera naturalmente figli e li cresce in un contesto psicologico vario ed arricchente, come quello offerto dalla differenza sessuale e psicologica di padre e madre, dona molto e per questo gode di vari diritti ed aiuti sociali. Altre unioni potranno rivendicare lo stesso, ma è necessario valutare con seria equità. Affermare che una pera non è una mela non significa fare discriminazione, ma dire solo la verità.
Vale ancora il classico concetto di famiglia basato sul patriarcato, o bisogna imparare ad accettare che un nucleo possa essere composto da genitori dello stesso sesso e, comunque, crescere con amore dei figli? La famiglia nella storia ed anche nella geografia ha subito tante variazioni in alcuni suoi aspetti: ci sono state, e ci sono tuttora, famiglie patriarcali, matriarcali, nucleari o allargate, ma esistono alcuni elementi la caratterizzano sempre. La principale è l’unione stabile di un uomo ed una donna: tutta la nostra legislazione si è sviluppata dando questo assunto come base indubitabile. Se si cambia questo, non mi sembra corretto né saggio attribuire ad un’altra realtà tutto il sistema giuridico creato su questa base. Farlo sarebbe un grave errore di metodo, che non contribuisce al bene ed al giusto diritto.
(foto da "il Cittadino di Recanati")
Mezzo pesante si ribalta in superstrada. L'incidente si è verificato, poco dopo le 19:15, lungo la SS 77 della Val di Chienti direzione Foligno, all’altezza del km 60,400, in prossimità dello svincolo di Caccamo. Per cause ancora in corso di accertamento, il conducente del camion ha perso il controllo del mezzo che - a seguito del sinistro - è stato interessato anche da un principio di incendio, ribaltandosi sulla corsia di sorpasso. Fortunatamente l'uomo è riuscito ad uscire dall'abitacolo in tempo, restando illeso.
Sul posto la polizia stradale e i carabinieri, per svolgere i rilievi di rito e direzionare la circolazione con il supporto del personale Anas. Si sono segnalate momentanee code e rallentamenti con uscita obbligatoria istituita allo svincolo di Serrapetrona. Presenti anche i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell'autoarticolato coinvolto nell'incidente.
Ancora lavori in superstrada, chiude lo svincolo Tolentino est. Lo rende noto l’Anas specificando che, “per consentire interventi di manutenzione straordinaria della pavimentazione, da oggi lunedì 27 maggio un tratto della strada statale 77 "della Val di Chienti" sarà chiuso al traffico a Tolentino, in provincia di Macerata.
Nel dettaglio, fino al 15 luglio sarà interdetta la carreggiata in direzione di Civitanova Marche tra il km 71,800 e il km 74,100, con deviazione del traffico lungo la carreggiata opposta allestita a doppio senso di circolazione. Contestualmente saranno interdette le rampe in entrata e in uscita dello svincolo "Tolentino est".
In varie province d’Italia si sono stappati spumanti e alzati cori da stadio, fra sogni di gloria, ribaltoni e 'dolci' conferme. Con le ultime Amminstrative, i due più importanti schieramenti politici hanno dimostrato di saper racimolare piccole manciate di voti, seppur con affanno e sudore - e che poco o niente hanno a che fare con l’afa estiva. Primo sintomo di una (nuova?) stagione politica in precario stato di salute.
Dovendoci affidare necessariamente ai dati, la partita delle Comunali 2022 è stata vinta di fatto dal Centrosinistra, portando a casa 7 sindaci contro i 4 del Centrodestra e i 2 per le Liste Civiche. Un risultato significativo, in vista delle Politiche 2023, che rimette in discussione le sorti di un Paese che – secondo sintomo – della politica non sa più veramente che farsene. Dimenticate i vari Giorgia Meloni, Enrico Letta, Matteo Salvini, Giuseppe Conte o i Matteo Renzi: il primo partito in Italia oggi è ufficialmente quello dell’astensionismo.
Il crollo nazionale di affluenza alle urne (dal 39,1% del primo turno al 29,4% del ballottaggio) certifica di fatto un evidente calo d’interesse degli italiani rispetto alla loro stessa sorte, nonostante quest’ultima dipenda per forza di cose dalle scelte di carattere politico. Va da sé che a fare la differenza, negli ultimi anni, è stata senz’altro la dubbia caratura dei vari leader, divisi sostanzialmente fra strilloni, voltagabbana, moderati, personaggi tragicomici e dilettanti allo sbaraglio (al lettore la libertà di assegnare a ciascuna categoria volti e bandiere).
In questo senso, la Regione Marche rappresenta ancora una volta lo specchio dell’Italia intera, dove una pioggia di liste civiche hanno tolto in questi ultimi mesi spazio e luce ai vari Partito Democratico, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle (terzo sintomo). Fermo restando, ovviamente, che fra le stanze di Palazzo Raffaello si aggira pur sempre un “meloniano”: Francesco Acquaroli. La Provincia di Macerata, poi, è risultata la più esemplare rispetto alle sorelle Ancona e Fermo: è qui infatti che si è registrato il calo di affluenza alle urne maggiore, dal 52,96% del primo turno al 42,59% del secondo.
Un dato passato decisamente in sordina in quel di Civitanova Marche (-13,18% rispetto al 12 giugno), dove in nemmeno un’ora dall’inizio dello scrutinio sono pervenuti presso la sede FI di Corso Garibaldi i numeri ufficiosi dei vari seggi. Dando presto il via a baci, abbracci, cori ultras (“Chi non salta, comunista è”) e fiumi di spumante, per celebrare il bis di Fabrizio Ciarapica (leggi qui).
Un copione simile, ma forse meno esagitato, è stato replicato anche a Tolentino (-4,63%), dove Mauro Sclavi ha convinto più della ostinata campagna elettorare di Silvia Luconi, cui non è bastato beneficiare dell’ascendente di Giuseppe Pezzanesi per aggiudicarsi la fascia tricolore (leggi qui). Non meno importanti, gli entusiasmi in quel di Corridonia (-10,4%), dove Giuliana Giampaoli ha staccato di oltre 10 punti l’avversario Manuele Pierantoni, decretando comunque la vittoria di una lista civica (leggi qui).
Insomma, anche le Marche ripartono da qui: dal quel vuoto - ancora più grande - lasciato dalla politica e progressivamente riempito dall’orda di astenuti che hanno scelto nuovamente - e non certo per un vezzo anticonformista - di demandare ad altri (se non al caso o alla provvidenza) la responsabilità di certi cambiamenti. Fra cinque anni (forse anche prima) si vedranno le conseguenze di questa "partecipazione passiva": a quel punto, però, lamentarsi e/o astenersi potrebbe non avere più molto senso. E, contemporaneamente, bisognerà anche constatare lo stato di salute ulteriore della depauperata “arte di governare”.
"Avevamo sostenuto un accordo sui temi e sui contenuti con Sclavi. Vedremo nei prossimi giorni cosa emergerà e se riusciremo a confrontarci e convergere sui punti programmatici che ci stanno più a cuore". Così Massimo D'Este, capogruppo della coalizione di centrosinistra 'Tolentino Città Aperta' commenta l'esito del ballottaggio che ha visto imporsi in maniera netta Mauro Sclavi sulla vicesindaco uscente Silvia Luconi. Un esito definito "positivo".
"Penso che l'elettorato sia molto più intelligente di quanto si pensi. I cittadini non devono essere accompagnati alle urne fisicamente, hanno dimostrato onestà intellettuale nel leggere quello che abbiamo dichiarato in un documento pubblico sottoscritto da tutte le forze della mia coalizione e da quella di Mauro. Da diverse parti erano arrivate spinte a esprimerci in modo più eloquente, invece abbiamo sancito un patto con una stretta di mano tra uomini seri".
Durante i festeggiamenti, lo stesso neo sindaco Sclavi ha fortemente caldeggiato una collaborazione con D'Este sul tema dei servizi sociali per il "bene della città" (leggi qui). "Non ho bisogno di deleghe per fare quello in cui credo fortemente - ribadisce il capogruppo della coalizione di centrosinistra -. Mauro mi conosce benissimo, sa quali sono le mie prerogative in ambito sociale. Una delle cose che mi ha spinto a candidarmi è stata proprio l'assoluta mancanza di visione riguardo le politiche che attraversano questo ambito".
Anche il Pd di Tolentino, in una nota entusiastica sottoscritta dal segretario comunale Matteo Pascucci e dal coordinatore Rodolfo Frascarello, saluta con favore la vittoria di Sclavi: "Il partito democratico accoglie il risultato del ballottaggio con estrema soddisfazione - dichiarano -. Abbiamo cercato di mettere l'accento sui punti programmatici dove sicuramente potrà esserci una convergenza e un confronto collaborativo con la nuova giunta. I voti di d'Este tutti a Sclavi, il centrosinistra è stato leale e decisivo".
È Mauro Sclavi il nuovo sindaco di Tolentino. L'affermazione del candidato del terzo polo civico è stata netta, arrivando a sfiorare il 60% (58,36%) delle preferenze al ballottaggio. Sono oltre mille i voti di vantaggio con cui ha distanziato la candidata della coalizione di centrodestra Silvia Luconi: 5201 voti contro 3.711 voti.
Sclavi ha atteso il risultato nella sede elettorale di piazza Peramezza, sfoggiando la stessa camicia blu indossata in occasione dell'esito elettorale del primo turno. Forse la scaramanzia ha giocato il suo ruolo. "Domani mattina cominciamo subito a metterci al lavoro, dimostreremo che si potrà avere un dialogo diverso con i cittadini e con le persone - le prime parole di Sclavi da sindaco -. Questo è un voto che la piazza ha espresso dimostrando che l'arroganza non paga e non vince. Si è trattato di un voto di opinione e non di partito. Nei seggi c'è stata una netta differenza e questo implica che i partiti stanno perdendo l'appeal".
"Noi abbiamo avuto garbo, dedico questa gioia e questo giubilo ai cittadini che abbiamo avvicinato in campagna elettorale - aggiunge Sclavi, attorniato dai sostenitori in festa -. Siamo onorati per il consenso ricevuto. I primi 100 giorni non dobbiamo fermare ciò che è stato iniziato. Andremo a costruire una squadra competente con delle capacità amministrative e tecniche. Non ci saranno scambi tra partiti o logiche di voti ricevuti, si ragionerà soltanto in base alla competenza. I nomi? Ancora nessuno, l'unico nome che attualmente conoscete è il mio. I voti sono un conto, il merito un altro".
"L'appoggio di D'Este? Probabilmente ha dato la spinta finale verso la vittoria, ma prima di tutto c'è stata una spinta morale. Lui ha già detto che non vorrà nessuna delega, ma io lo pregherò di fare ciò che sa far meglio, cioè occuparsi del sociale. Spero che in qualche maniera riusciremo a collaborare sotto questo punto di vista. Farebbe del bene alla città" conclude Sclavi.
In sede accorrono anche i due candidati consiglierei Alessandro Massi, entusiasta per la vittoria, ed Alessia Pupo, che subito dopo aver conosciuto l'esito del ballottaggio si è lasciata andare alla commozione. Cartolina finale è lo spumante stappato al fianco di moglie e figli.
Tolentino sceglie il cambiamento. Dopo dieci anni di amministrazione Pezzanesi, il ballottaggio premia Mauro Sclavi, candidato sindaco del polo civico. Sclavi, già presidente del consiglio comunale, ha avuto la meglio della vicesindaco uscente Silvia Luconi, espressione della coalizione di centrodestra in maniera netta raccogliendo il 58,36% delle preferenze. Luconi si è fermata al 41,6%, con 3.711 voti.
Il Consiglio comunale in base alle preferenze riportate dai candidati sarà composto, oltre che da Mauro Sclavi quale nuovo sindaco, da Flavia Giombetti, Stefano Servili per Tolentino Civica e Solidale, Alessando Massi, Alessia Pupo, Benedetta Lancioni, Fabiano Gobbi, Samanta Casali, Fabio Borgiani, Antonio Trombetta per Tolentino Popolare, Diego Aloisi per Riformisti Tolentino, Silvia Luconi (candidato sindaco) Francesco Pio Colosi per Fratelli d’Italia, Monia Prioretti, Silvia Tatò per Tolentino nel Cuore, Massimo D’Este (candidato sindaco) e Luca Cesini per il Partito Democratico.
Mauro Sclavi ha primeggiato in tutte le sezioni ad eccezione della 18. Ecco nel dettaglio i risultati sezione per sezione:
LE PRIME PAROLE DI SCLAVI DA SINDACO: LEGGI QUI
Crolla l'affluenza: nelle Marche si è recato alle urne meno del 20,72 % degli aventi diritto. I seggi sono rimasti aperti dalle 7 di questa mattina sino alle 23, per scegliere il nuovo sindaco nei tre comuni andati al ballottaggio in provincia di Macerata: Civitanova Marche, Tolentino e Corridonia. Nel Maceratese l'affluenza complessiva è stata del 26,66% dei potenziali votanti.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei tre comuni chiamati al voto: Civitanova Marche (38,52%, contro il 51,71% del primo turno), Tolentino (51,05% contro il 55,68% della prima tornata), Corridonia (42,31%, 10 punti % in meno rispetto al primo turno). Lo spoglio è in corso in questi minuti, ha preso avvio subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti.
Affluenza alle urne che si conferma in calo rispetto al primo turno, anche a Tolentino dove alle 12 era stato registrato un dato opposto (leggi qui). I seggi sono aperti dalle 7 di questa mattina, e resteranno a disposizione degli elettori sino alle 23, per scegliere il nuovo sindaco nei tre comuni andati al ballottaggio in provincia di Macerata: Civitanova Marche,Tolentino e Corridonia.
Nel Maceratese alle ore 19 l'affluenza è del 28,40% degli aventi diritto (36,83% al primo turno), in linea col dato regionale che si ferma al 28,82%.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei tre comuni chiamati al voto: Civitanova Marche (25,53%, contro il 35,91% del primo turno), Tolentino (35,42% contro il 39,50% della prima tornata), Corridonia (26,85%, contro il 35,80% primo turno). Lo spoglio inizierà a partire dalle ore 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti.
Arrivano i primi dati sull'affluenza alle urne. Seggi aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 23 per eleggere il nuovo sindaco nei tre comuni andati al ballottaggio in provincia di Macerata: Civitanova Marche,Tolentino e Corridonia.
Nel Maceratese alle ore 12 l'affluenza è del 14,38% degli aventi diritto (15,19% al primo turno), in linea col dato regionale che si ferma al 14,75%.
Questa, nel dettaglio, l'affluenza in ciascuno dei tre comuni chiamati al voto: Civitanova Marche (12,85%, contro il 15,30% del primo turno),Tolentino (19,10% contro il 17,02% della prima tornata),Corridonia (12,6%, contro il 12,51% primo turno). Lo spoglio inizierà a partire dalle ore 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti.
Inizia a muoversi il mercato del Tolentino. Raggiunto l'accordo con il talento 'made in cremisi' Luca Cicconetti: l'attaccante, classe 2001, vestirà la maglia della squadra della sua città anche nella prossima stagione.
Cresciuto nel settore giovanile cremisi, è approdato in prima squadra a soli 16 anni e ha segnato il suo primo gol a 17 contro il Grottammare, nell’anno in cui il Tolentino vinse il Campionato di Eccellenza e la Coppa Italia.
Nelle successive stagioni ha sempre vestito la maglia cremisi nel Campionato di Serie D, raggiungendo nella passata stagione il traguardo delle 100 presenze. "Ho creduto subito nel progetto - afferma Cicconetti -, ormai sono tanti anni che sono qui ma quest’anno è come se fosse un nuovo inizio, sono contento di rimanere a Tolentino e non vedo l’ora di ricominciare, darò tutto per la maglia, per la città e per i tifosi".
"La società ci teneva particolarmente a ripartire da Luca, il quale nella sua carriera ha vestito esclusivamente i colori cremisi - dichiara il ds Simone Antinori -. La sua motivazione dovrà essere contagiosa e siamo sicuri che saprà trasferirla al resto dei compagni, anche per la profonda conoscenza dell'ambiente cremisi".
"La situazione è critica, costantemente sotto controllo, ma non ancora da dover dichiarare lo stato di emergenza". Sono queste le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Assm Graziano Natali in merito alla siccità che sta interessando tutto il territorio nazionale, quindi anche provinciale, al termine del vertice convocato ieri dall’Aato 3 (leggi qui).
Nel monitoraggio che riguarda la portata delle sorgenti d’acqua, Assm Spa è uno dei principali protagonisti, in quanto ente gestore di quasi tutti i comuni in cui nascono le fonti di approvvigionamento.
"Come detto la situazione è preoccupante perché a fine giugno ci troviamo ai livelli dell’agosto 2021, quindi la siccità si sta presentando con un discreto anticipo, ma rispetto alle altre zone delle Marche, come ad esempio l’ascolano, possiamo ancora contare su un discreto afflusso di acqua", aggiunge Natali.
"Ciò non significa che ci si possa permettere di sprecarne nemmeno una goccia perché una volta esaurita una sorgente non si può in nessun modo recuperare, l’invito è quindi quanto mai pressante a non utilizzare l’acquedotto per lavare le auto o annaffiare le piante, soprattutto nelle ore più calde", prosegue l'ad di Assm.
"Di concerto con l’Aato chiederemo a tutti i Comuni di sensibilizzare i cittadini ad un uso consapevole di questo bene sempre più prezioso: docce brevi, chiudere l’acqua quando ci si insapona o si lavano i denti, utilizzare, se nelle proprie disponibilità, i serbatoi privati. Anche i Comuni sono chiamati a fare la loro parte, quando vengono annaffiate le aree verdi pubbliche devono farlo nelle ore più fresche, utilizzando le autobotti rifornite di acqua non potabile. Tutto ciò per scongiurare un possibile razionamento" conclude Natali.
Ha preso il via il Design Terrae Festival, la kermesse organizzata dall’associazione omonima con la direzione artistica di Carlo De Mattia e patrocinata dal Comune di Tolentino che giovedì 23 giugno ha inaugurato l’edizione di quest'anno a tema “Transizione”. Per l'occasione, il Castello della Rancia di Tolentino si è fatto teatro dell’evento-spettacolo SPARK.
Il fitto programma, con appuntamenti tutti ad ingresso gratuito, prosegue ora a partire da lunedì 27 giugno alle ore 18 quando, presso il cortile del Castello, si dialogherà dei nuovi percorsi e progetti innescati dal PNRR nell’alto maceratese, anche con il supporto di Design Terrae.
Il tema affrontato sarà quello di un territorio da considerarsi come paesaggio, come sistema complesso che si definisce non solo attraverso le sue risorse e i suoi valori, ma anche attraverso le molteplici relazioni, interne ed esterne ai propri confini. L’identità come obiettivo e come strada da percorrere per fare sì che l’abitare, il lavorare, l’accogliere diventino parte di un insieme vissuto e percepito in modo resiliente e sostenibile.
Martedì 28 giugno alle ore 21 il Design Terrae Festival darà spazio a “Edera”, un progetto innovativo a cura dell’associazione Zagreus che intende ritrarre il territorio dell’alto maceratese attraverso le parole, le azioni e le idee degli artisti under 30 che lo vivono ogni giorno. La sfida di Edera è raccontare la nuova generazione artistica mettendola in relazione e confronto con chi ha già compiuto un proprio percorso in questo territorio.
Da una parte si presenterà il progetto da intraprendere, tramite un vero e proprio manifesto, e dall’altra si darà spazio a una spiccata componente “narrativa”, il momento di inizio dal quale partirà la grande storia di Edera.
Grande attesa poi per l’appuntamento di mercoledì 29, in doppia replica, alle ore 18 e alle ore 22 (prenotazione obbligatoria https://bit.ly/3zyLHeg). Parole, pensieri, cinema e tecnologia si fondono assieme in “Segnale d’allarme - La mia battaglia VR”, uno spettacolo in realtà virtuale con la regia di Elio Germano e Omar Rashid, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale. Germano lancia un segnale d’allarme contro l’informazione fatta solo di opinioni, la tecnologia che rischia di essere veicolo di pura distrazione di massa e una cultura mainstream che finisce per fagocitare sistematicamente la nicchia, sottraendole anche le opportunità concesse dalla tecnologia. Lo spettacolo è un monologo che porta a riflettere e a porsi domande su vari temi: il consenso, il libero pensiero e l’affabulazione.
È una feroce e allucinata narrazione in cui un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Portatore di un muto volere collettivo diffuso nell’aria, l’artista da figura autorevole si farà a poco a poco sempre più autoritario, evocando lo spettro di un estremismo di ritorno travestito da semplice buon senso.
Tutto pronto – o quasi – per il rush finale di queste elezioni Comunali 2022 nella Provincia di Macerata. Appurato il calo di affluenza alle urne rispetto alla tornata del 2017, il caos nei seggi imputato alla concomitanza con il voto per il Referendum Giustizia e la conclamata sfiducia da parte dei cittadini nei confronti di istituzioni e figure politiche, l’attenzione ora è tutta riversata sul ballottaggio dei Comuni di Corridonia, Civitanova Marche e Tolentino.
Un’altra domenica di votazioni quella del 26 giugno, divisa fra dovere civico e voglia di svago estivo: visti i precedenti, tutto lascia presupporre un’ulteriore incremento degli astenuti, a fronte dei pochi ma decisi simpatizzanti di una certa fazione politica o di quell’altra. Perché, alla fine, la competizione – seppur sul piano locale – sarà ancora una volta fra Centrodestra e Centrosinistra.
Il primo, forte sul piano nazionale della cavalcata estremista di Giorgia Meloni (leader FdI), abbastanza da deviare l’attenzione rispetto la caduta libera di Matteo Salvini (Lega) e le timide incursioni di Silvio Berlusconi (FI). Il secondo, fermo sulle posizione moderate di Enrico Letta – che con il suo PD ha registrato un consolidamento generale dei consensi grazie anche ai risultati finora ottenuti con le Comunali -, ma ancora più indeciso sulle alleanze da stringere in vista delle Politiche 2023. Soprattutto, dopo l’addio ai 5 stelle da parte di Luigi di Maio.
Un’analisi questa che, indubbiamente, avrà il suo peso a Civitanova nel confronto finale tra Fabrizio Ciarapica (FI) e Mirella Paglialunga (PD). Il sindaco uscente ha sicuramente convinto di più il proprio elettorato rispetto a 5 anni fa, ma non abbastanza da evitare un altro ballottaggio (leggi qui). Fatto interessante, se si considera una candidata Paglialunga che molti hanno definito “a digiuno di politica”: ma, a quanto pare, persuasiva nei suoi argomenti quel tanto che basta per provare a rovinare la festa a Ciarapica e soci (leggi qui). Va da sé che a giocare un ruolo decisivo saranno anche le possibili alleanze processate in queste ultime due settimane (da una parte piuttosto che dall’altra) con i candidati flop della prima tornata (leggi qui).
Fari puntati anche su Tolentino, dove i cittadini sono chiamati a scegliere fra Silvia Luconi (“Tolentino nel Cuore”, coalizione centrodestra) e Mauro Sclavi (Polo Civico). La favorita ed ex braccio destro di Giuseppe Pezzanesi (sindaco uscente) ha puntato per tutto il corso della propria campagna elettorale su argomenti come “ricostruzione e rilancio” della città. Di fatto, raccoglie un’eredità che – a detta di molti – rischia di far passare in secondo piano le urgenze del centro storico rispetto a quelle della periferia più industriale, sulla quale convergeranno buonissima parte dei fondi Sisma e del Pnrr. Dall’altro lato, ci sarà uno Sclavi che con ogni probabilità potrà godere dell’appoggio di Massimo D’Este e soci (oltre che dei suoi, già sbilanciati a destra), e per il quale il futuro di Tolentino dipende in primis dalla partecipazione attiva dei suoi abitanti (leggi qui).
In ultimo, saranno le coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra – guidate rispettivamente da Giuliana Giampaoli e Manuele Pierantoni – a contendersi la prima poltrona di Corridonia. Sicuramente, la leader di “Cambiamo Corridonia” potrà contare sul pacchetto di voti che il cognato-deluso Sandro Scipioni vorrà cedergli, qualora fosse scemato nel frattempo il potere persuasivo degli argomenti elettorali (concentrati su comunicazione, marketing e brandizzazione della città). Sull’altro fronte, non sarà semplice per Pierantoni farsi carico ulteriormente delle aspettative dei gruppi consiliari di maggioranza che nei mesi passati ne avevano promosso la canidatura (leggi qui). Sicuramente, i voti di questo ballottaggio restituiranno una volta per tutte anche il 'feedback' popolare nei confronti dell’ultima amministrazione Cartechini: e quindi, anche la sincera volontà di dare o meno continuità a tutta una serie di progetti e investimenti messi (per il momento) sotto naftalina.
A partire da venerdì 24 giugno è disponibile in radio e in tutti i digital stores il brano della giovane cantautrice tolentinate di origini albanesi e serbe Irida Leskaj intitolato “Nemico Mio”.
Il brano è il singolo di debutto di Irida, che si è distinta soprattutto per la sua bella voce e per l’originalità delle canzoni che scrive. Ha partecipato anche alle serate del Premio Ravera all’interno degli spazi riservati alle giovani promesse.
La canzone “Nemico Mio” è pubblicata dall’etichetta discografica DME ed è anche corredata da un video originale, scaricabile su youtube e sulle altre piattaforme digitali che riprende il testo e il significato del brano che racconta di quanto niente ci sia più nemico di noi stessi.
Moderne le sonorità che si fondono con il testo stesso di questo singolo di Irida prodotto da Andrea Mei e Marco Mattei.
Domenica 26 giugno, alle 19, nell'Abbazia di Fiastra si terrà il tradizionale concerto commemorativo dell’onorevole Roberto Massi Gentiloni Silveri, ex tesoriere della Fondazione Giustiniani Bandini.
In programma musiche di Mozart, Vivaldi, Liszt, Britten, che saranno eseguite dalla Chamber Orchestra diretta dal maestro Licio Cernetti. Durante il concerto si potranno ascoltare la 'Sinfonia n.1 Kv 16', 'il Divertimento in Fa Kv 138' di Wolfgang Amadeus Mozart, a cui seguiranno 'Il Concerto in La per 2 violini e orchestra' di Antonio Vivaldi, la 'Sinpli Synphony' di Beniamin Britten e ‘L' Angelus!’ di Franz Liszt.
E ancora la 'Sinfonia in mi bemolle kv 16' di Mozart composta nel 1764 a Londra, quando il musicista aveva appena otto anni, e il 'Divertimento in Fa maggiore K.v 138' composto nel periodo tra il secondo e terzo viaggio in Italia, a Salisburgo, nel 1772.
Verranno eseguiti anche il 'Concerto in La Maggiore per due violini e orchestra RV 158 F.XI n.4' composto a Venezia nel 1720-24, e la Simpli Synphony op.4, una sinfonia concertante nel 1933-34 abbozzata per pianoforte nel 1923. Prima esecuzione con lo stesso autore, Baniamin Britten, che dirigeva un'orchestra amatoriale alla Stuart Hall di Norwich.
Il maestro Licio Cernetti ha proposto in programma anche un'importante pagina pianistica Lisztiana del tardo stile dell'autore (1877) ma nella versione trascritta per sola orchestra del 1880. Con questa rara pagina il maestro ha voluto ricordare le importanti vicende artistiche avvenute nel Palazzo Giustiniani Bandini legate alle famiglie Bulow-Liszt e Wagner .
La Composizione è tratta dal terzo quaderno de “Années de Pélerinage: Italia", composta a Villa d'Este (Tivoli) nel 1877 (nella trascrizione orchestrale del 1880) dal titolo “Angelus! Priere aux Anges Gardiens” (Preghiera agli Angeli Custodi).
L'onorevole Roberto Massi Silveri era un appassionato violinista e amico del maestro Gino Brandi (quest' ultimo maestro del Cernetti). Spesso raccontava aneddoti della principessa Maria Sofia Giustiniani Bandini e delle famiglie dei Bulow-Liszt e dei Wagner che hanno soggiornato nel palazzo dei Principi Giustiniani Bandini dell' Abbadia di Fiastra.
Rotary e governo Usa vicini agli anziani: donati dispositivi di rapido intervento salvavita, concentratori di ossigeno e braccialetti multifunzione, per le rilevazioni della saturazione, pressione e cadute, in quindici case riposo distribuite nel Distretto 2090, più in difficoltà a causa della pandemia e sisma, nel comprensorio del Rotary Tolentino e Camerino, nel Maceratese, ma anche in Umbria e Abruzzo.
Il tutto grazie ai fondi messi a disposizione dal progetto Usaid - Rotary in Italia: comunità contro il covid-19. Nella prima trance sono stati consegnati due concentratori con alcuni braccialetti a cinque case di riposo.
La prima donazione è stata fatta a favore di quella di Loro Piceno, ospitata ora in alcuni locali di Urbisaglia, alla presenza del sindaco Robertino Paoloni che ha ringraziato il Rotary. "Le nostre case di riposo - ha detto - hanno bisogno di questi accessori che sono fondamentali per la qualità della vita degli anziani".
Il governatore del Rotary Distretto 2090 Gioacchino Minelli insieme a Lisa Ruhe, al presidente della commissione per la prevenzione sanitaria Stefano Gobbi e Carla Passacantando segretario del Rotary Tolentino, ha poi raggiunto a bordo del camper del Distretto 2090 l'Asp civica assistenza Tolentino “Porcelli” per la seconda donazione.
"Un grazie al Rotary - ha affermato Laila Cervigni, responsabile della struttura - che ci è sempre vicino. Sono stati sviluppati diversi service negli anni a favore della nostra struttura". I dispositivi sono stati poi consegnati alla casa di riposo "Lazzarelli" di San Severino Marche. "Questa donazione – ha spiegato il presidente Teresa Traversa - è una iniziativa molto importante per la casa di riposo. Ringraziamo quindi il Rotary".
È seguita la donazione alla casa di riposo di Gagliole. "Sono importanti questi dispositivi – ha aggiunto Laura Taccari, responsabile della struttura – migliorano il servizio che abbiamo". La donazione è stata effettuata anche a favore della casa di riposo di Esanatoglia.
"Siamo grati - afferma la responsabile Eleonora Merli - per la donazione”. L'altra trance di donazioni ha riguardato le case di riposo di Sarnano alla cui cerimonia di consegna era presente il responsabile Marco Gatti, quella di Gualdo l'assessore comunale Filomena Moretti, quella di Penna San Giovanni di Moira Serafini, di Sant'Angelo in Pontano del direttore della struttura Claudio Pascucci. Con Minelli, oltre a Ruhe, Gobbi e Passacantando c'era anche l'assistente al governatore Stefano Quarchioni.
I dispositivi sono stati consegnati anche all'Easp, ente assistenza servizi alla persona “Baldassini” di Gualdo Tadino, alla casa riposo “Mosca” di Gubbio, all'Opera Pia Bartolomei Castori di Foligno, alla casa riposo Andrea Rossi di Assisi, alla rsa San Rocco Villa Dorotea di Scoppito, all'Opera Pia Filippo Alessandrini di Civitella del Tronto. I concentratori e i braccialetti multifunzione sono stati acquistai con i 100.000 dollari destinati alla sanità dalla Commissione UsaidRotary del Distretto.
“Abbiamo consegnato – dice il governatore Gioacchino Minelli - i dispositivi con il camper a disposizione del nostro Distretto e abbiamo portato un po' di speranza e qualche sorriso ai tanti operatori sanitari che ci hanno accolto a braccia aperte, felici di avere a disposizione dei dispositivi efficaci per superare le situazioni di crisi degli ospizi e pazienti e di poter monitorare le loro funzioni vitali a distanza. Un ringraziamento particolare va ai componenti della commissione che hanno saputo individuare le rsa più in difficoltà a causa della pandemia e del terremoto”.
Cinque conducenti trovati al volante con un tasso alcolemico superiore al consentito e una denuncia per spaccio: è l'esito dei controlli effettuati dai carabinieri della Compagnia di Tolentino nel corso dello scorso weekend.
A seguito di incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale 78 a Colmurano, un giovane è risultato positivo all'alcol test riportando un valore di 0.65: nei suoi confronti è scattata la sanzione amministrativa e il ritiro del titolo di guida, poiché neopatentato, ai sensi dell’articolo 186 bis del codice della strada.
Episodio analogo si è verificato a San Ginesio, dove i carabinieri, dopo aver rilevato un sinistro, hanno appurato che il conducente aveva un tasso alcolemico superiore a 1.6 (oltre tre volte superiore al limite di legge), motivo per cui è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
A San Severino Marche una donna, dopo aver sbandato con l’autovettura fino a uscire dalla sede stradale, è stata denunciata per rifiuto a sottoporsi agli accertamenti con etilometro, mentre una giovane è stata sanzionata poiché risultata con tasso compreso tra 0,5 e 0,8 ai sensi dell’articolo 186 comma 2 del codice. Per entrambe si è proceduto al ritiro della patente.
Sempre sul fronte della circolazione stradale i militari dell’Aliquota Radiomobile, su segnalazione di altri automobilisti, hanno intercettato un uomo che guidava zigzagando per le vie di Tolentino. Pur manifestando in modo evidente la sintomatologia da uso di sostanze alcoliche, l’uomo ha rifiutato di sottoporsi all’accertamento, incorrendo, oltre che al ritiro della patente, nella denuncia penale.
Martedì, sempre a Tolentino, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno, inoltre, denunciato all’autorità giudiziaria un soggetto, con precedenti di polizia, per spaccio di sostanze stupefacenti. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di rinvenire nella disponibilità dell’uomo una dose di cocaina, 5 bilancini di precisione con residui di sostanza, 66 grammi di materiale da taglio e materiale per il confezionamento dello stupefacente in dosi, posti sotto sequestro.
Sabato 25 giugno si terrà la prima edizione del memorial intitolato a Carlo Esposto Cesolari, prematuramente scomparso a soli 54 anni ma il cui ricordo è sempre vivo nella comunità tolentinate. L’evento è organizzato da Fabio Casadidio, co-presidente per oltre 24 anni con Carlo della squadra di calcio Amatoriale “Gioielleria Fratelli Casadidio”.
A oltre due anni dalla scomparsa, un gruppo di fedelissimi amici giocatori e Fabio Casadidio hanno scelto di organizzare il Primo Memorial in ricordo di Carlo. La squadra Gioielleria fratelli Casadidio è stata un punto fermo per Tolentino: ha visto passare tantissimi giovani calciatori raggiungendo importanti obiettivi come campioni Provinciali, Regionali e quasi campioni Nazionali del torneo amatoriale.
La “Gioielleria Fratelli Casadidio” ha segnato un importante percorso per l’attività calcistica di Tolentino. Sentita è stata la risposta di presenze. Alle 18 è in programma una partita di calcio presso lo stadio di Caldarola, con oltre 90 partecipanti a più fasi. Dopo la partita, il ritrovo è fissato al Park hotel-Villa Giustozzi di Pollenza per la cena in memoria di Carlo Esposto Cesolari: saranno presenti la moglie Ivana ed i due figli.