Inizieranno a giorni i lavori per il rifacimento del manto stradale in alcuni tratti della provinciale Tolentino – San Ginesio. L'intervento, necessario in quanto riguarda un'arteria stradale ad alta densità di traffico, ha un costo complessivo di 400.000 euro. La ditta appaltatrice è la Dalmazia srl di Montecassiano.
“Questi lavori come i tanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria posti in essere su altre provinciali – ci dice il Presidente - assumono un'importanza particolare in virtù dei tanti problemi causati alla circolazione anche dal terremoto in alcune aree del nostro territorio dove molte strade sono state chiuse ed il traffico deviato su percorsi alternativi non sempre agevoli. Chiaramente – prosegue Pettinari – sono interventi tampone e non definitivi per i quali invece sarebbero necessarie maggiori risorse; somme molto più cospicue di quelle che attualmente disponiamo. Quelli sulla Tolentino – San Ginesio sono lavori finanziati nel bilancio 2016 prima del terremoto; non è superfluo ricordare che stiamo utilizzando risorse scarsissime con le quali possiamo solamente intervenire per sistemare i tratti più usurati.
A testimonianza di ciò va detto che la Provincia deve ancora approvare il Bilancio di Previsione 2017. L'obiettivo delleEnte – conclude - è quello di ripristinare la viabilità laddove necessario in tempi rapidi per tornare quanto prima alla normalità chiedendo altresì alle imprese di accelerare il più possibile l'esecuzione dei lavori.”
Sbarca a Venezia il cortometraggio Nkiruka, il meglio deve ancora venire scritto e diretto da Silvia Luciani e Simone Corallini, prodotto da Studio Uno di Tomas e Simone Lunghi.
Il film è stato presentato in anteprima alla 74esima Mostra del cinema di Venezia. “Nkiruka”, vincitore del bando #MigrArti2017, è stato proiettato il 7 e l’ 8 settembre nella sala Casinò aperta al pubblico e a tutti gli accreditati del festival.
“Essere nel programma ufficiale della Mostra è una bellissima quanto inattesa sorpresa - afferma la regista Luciani -. Raccontiamo la storia di Nkiruka, una ragazza diciassettenne, nata in Italia da genitori nigeriani. E’ la migliore della classe, ha tanti amici e un legame profondo con la sua famiglia, ma per la legge italiana non è cittadina italiana. Nel suo nome, che significa “il meglio deve ancora venire” vi è la speranza e la necessità di eliminare un’ingiusta disuguaglianza”.
Il premio Migrarti, che quest’anno vede la partecipazione di 23 cortometraggi su 237 domande
arrivate, ha l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale attraverso progetti cinematografici
che vedono protagoniste le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia.
“Ringraziamo la comunità Igbo della nostra regione per il prezioso sostegno e per la partecipazione alla realizzazione di questo progetto cinematografico- dice il presidente dell’Acsim, Daniel Chibunna Amanze -. Un ringraziamento a tutti gli attori che si sono resi disponibili con professionalità. Siamo molto contenti per il grande risultato ottenuto”.
I Partners del progetto sono l’associazione Acsim onlus di Macerata, l’Istituto scolastico Ipsia “Filippo Corridoni” di Corridonia e l’He.go Film produzione. Il cortometraggio è stato patrocinato
da Fondazione Marche Cultura, Marche Film Commission, Comune di Macerata, Comune di
Corridonia e Comune di San Ginesio. La produzione esecutiva è a cura della Guasco srl.
“Avere la prima visione nazionale a Venezia 74 è già di per se un'evento che fa battere il cuore a me, alla mia collega Silvia, ai ragazzi della produzione Studio Uno e a tutta la troupe - racconta il regista Corallini -. Poi, personalmente, se aggiungiamo che il titolo del cortometraggio con i nostri nomi è stato inserito nel programma ufficiale della Mostra l'emozione diventa ancora più magica. Ci tengo a ringraziare la delegazione del MiBACT per MigrArti, l'organizzazione della Mostra internazionale d'arte cinematografica e Rai Cinema”.
Dall’ 8 Settembre, Nkiruka, il meglio deve ancora venire sarà visibile sul canale Rai Cinema Channel e prossimamente su Rai Uno.
Una campagna di raccolta fondi finalizzata all'acquisto del terreno dove ricostruire le strutture dell'Agrinido della Natura di San Ginesio, rese inagibili dal terremoto, sarà lanciata domenica al Sana di Bologna. L'Agrinido è uno dei quattro di qualità promossi dall'assessorato Agricoltura della Regione Marche nell'ambito del progetto di Agricoltura sociale per l'infanzia.
A settembre 2016 aveva avviato anche un progetto sperimentale per la continuità 1-6 anni con il centro Agri-Infanzia. La scossa di terremoto del 30 ottobre 2016 ha interrotto questa esperienza rendendo inagibili le strutture dell'azienda agricola La Quercia della memoria, che gestisce la struttura.
Il servizio educativo è stato riavviato dopo un mese all'interno di una tenda; per ricostruire la nuova scuola è però necessario acquistare un terreno. E' nata per questo l'Associazione 'Nella terra dei bambini', promossa dai genitori dei piccoli.
( ANSA )
Poco più di un mese e anche i ginesini che hanno deciso di scegliere di vivere in una “casetta” di legno (SAE), dopo aver perso la possibilità di tornare nella propria abitazione a causa del terremoto, potranno varcare la soglia di una casa propria.
A San Ginesio continuano a pieno ritmo i lavori per la nascita dei tre nuovi piccoli nuclei urbani in centro storico (in viale del Tramonto, per un totale di 12) e nelle frazioni di Santa Maria in Altocielo (7) e Pian di Pieca (19). Nei primi due casi sono già visibili i perimetri, gli esterni, le collocazioni, la nuova urbanizzazione, mentre a Pian di Pieca i lavori sono appena iniziati, ma comunque nel rispetto del cronoprogramma annunciato dall'amministrazione.
“I tempi sono stati rispettati, ne siamo molto fieri – sottolinea il vicesindaco Eraldo Riccucci – In tutto il territorio di San Ginesio le case stanno nascendo e siamo fiduciosi che al massimo entro fine ottobre tutti i nostri concittadini in attesa da più di un anno potranno finalmente trasferirsi nelle loro nuove case e trovare una nuova quotidianità. La rinascita qui non si è mai arrestata”.
Si chiama San Ginesio HUB, ovvero laboratorio di Human Urban Build, il progetto che vuole pensare in modo nuovo lo sviluppo di San Ginesio integrando le pratiche connesse alla ricostruzione urbana con il progetto territoriale e la rigenerazione sociale.
L'accordo è stato sottoscritto e fortemente voluto dalla Cdo Edilizia, in particolare dalla Compagnia delle opere Marche Sud, e dall'Amministrazione sanginesina, e porterà all'allestimento in pianta stabile, nel centro storico, di uno spazio-atelier in cui si confronteranno professionalità e imprenditorialità locali, personalità dell'Università di Camerino e dell'Università politecnica delle Marche con specifiche competenze nei settori dello sviluppo territoriale, dell'economia urbana, del marketing e della comunicazione, la società di studi economici Nomisma, aziende associate ed esperti di progettazione e sviluppo.
L'obiettivo è quello di far progredire di pari passo ricostruzione dell'umano e ricostruzione della città dopo gli eventi sismici, con la consapevolezza delle radici profonde dello spopolamento, dell'invecchiamento della popolazione e della perdita di competitività dei sistemi economici tradizionali in generale in tutti i comuni del cratere.
In particolare, le attività del laboratorio permanente si porranno come sostegno e supporto all'approntamento di strategie e progetti specifici di sviluppo territoriale in capo all'Amministrazione attraverso un'elaborazione partecipata di una nuova visione del futuro fra tutti i soggetti coinvolti.
Il protocollo d’intesa è stato firmato a Rimini alla fine dell’incontro "Ricostruire l'umano, ricostruire le città. Tavola rotonda di presentazione del laboratorio ricostruzione post sisma a S.Ginesio".Alla tavola rotonda di presentazione sono intervenuti Mario Scagnetti, sindaco di San Ginesio; Emanuele Frontoni, presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud; Marco Marcatili, Nomisma; Flavio Corradini, Rettore dell’Università di Camerino; Alberto Mazzucchelli, ingegnere coordinatore del progetto.
“Apprezzo particolarmente il San Ginesio Hub Lab – ha dichiarato il presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz – perché quando ho visitato la città a marzo, avendo ascoltato le persone ed attraversato la zona rossa, mi sono reso conto del fatto che i cittadini di San Ginesio, che avevano perso la loro città, in un certo senso l’avevano riscoperta, come luogo di relazioni, di vita, di esperienze umane. Questo spirito sarà fondamentale nel progetto: non bisogna pensare di mettere in stand by umano e sociale, nell’attesa della ricostruzione post sisma che diventa una parentesi in cui si aspetta. E' necessario che per tutti la ricostruzione sia un’esperienza umana completa”.
''Abbiamo pensato - ha aggiunto Scagnetti - che fosse importante un confronto tra più realtà, per individuare quale potesse essere la continuità o l'innovazione per San Ginesio. Mentre la ricostruzione non ci preoccupa, perché siamo certi del fatto che le risorse ci siano, ci preoccupano i modi per ridare vita, speranza alla nostra comunità. Abbiamo cominciato a pensare al nuovo plesso scolastico, stiamo preparando la nuova sede comunale. E ci sono nuove opportunità per San Ginesio che dobbiamo cercare di cogliere”.
Un vasto incendio nel pomeriggio di mercoledì è divampato nelle campagne di San Ginesio, arrivando a lambire abitazioni e aziende agricole. La zona, peraltro, è quella già messa in ginocchio dal terremoto e i titolari dell'azienda agricola Lai, in contrada Morichella, esprimono tutta la loro rabbia, asserendo con scarsi margini di dubbio che l'incendio sia doloso. Quanto scritto nella pagina Facebook dell'azienda mercoledì pomeriggio lascia spazio a ben poche interpretazioni:
"Abbiamo avuto il terremoto da cui facciamo ancora difficoltà a rialzarci, la neve che pensavamo ci avesse dato il colpo di grazia, la siccità e adesso? Adesso hanno pensato di farci un bel regalo appiccando un bel fuoco... è stato tremendo ed è ancora tremendo visto che continua a bruciare, sono due ore che mio fratello cerca di arginare il fuoco con trattore e aratro abbiamo spostato il gregge che faceva già fatica a respirare, i caprioli correvano nel campo spaventati... oggi ci avete fatto un bel regalo come se non bastava quello che già avevamo avuto. Incoscienti, criminali, gente senza cuore ma dove state con la testa? Abbiamo fatto evacuare una famiglia di inglesi con bambini, il fuoco era arrivato alla loro casa. Ma a cosa pensate? Cosa vi dicono le vostre teste malate? Qui la gente lavora e ci vive! INFAMI!".
E’ il Meeting di Rimini la sede scelta per l’avvio ufficiale del San Ginesio Hub Lab: il laboratorio permanente per la ricostruzione post sisma che vede tra i protagonisti Cdo Marche Sud. Il protocollo d’intesa è stato infatti firmato a Rimini alla fine dell’incontro "Ricostruire l'umano, ricostruire le città. Tavola rotonda di presentazione del laboratorio ricostruzione post sisma a S.Ginesio".
Alla tavola rotonda di presentazione sono intervenuti Mario Scagnetti, Sindaco di San Ginesio; Emanuele Frontoni, Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud; Marco Marcatili, Nomisma; Flavio Corradini, Rettore dell’Università di Camerino; Stefano Lenci Univpm Alberto Mazzucchelli, ingegnere coordinatore del progetto. Moderano Elena Stoppioni, presidente Cdo Edilizia e Massimiliano Di Paolo, Direttore della Compagnia delle Opere Marche Sud.
“Apprezzo particolarmente il San Ginesio Hub Lab – ha dichiarato il Presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz – perché quando ho visitato la città a marzo, avendo ascoltato le persone ed attraversato la zona rossa, mi sono reso conto del fatto che i cittadini di San Ginesio, che avevano perso la loro città, in un certo senso l’avevano riscoperta, come luogo di relazioni, di vita, di esperienze umane. Questo spirito sarà fondamentale nel progetto: non bisogna pensare di mettersi in stand by umano e sociale, nell’attesa della ricostruzione post sisma che diventa una parentesi in cui si aspetta, è necessario che per tutti la ricostruzione post sisma sia un’esperienza umana completa”.
L’idea di una ricostruzione che non sia quella di spazi ma di “luoghi relazionali” è stata espressa anche da Marco Marcatili di Nomisma. “San Ginesio Hub Lab è un progetto – ha ribadito il Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud Emanuele Frontoni – che richiede una reale corresponsabilità, che presuppone il lavorare insieme. Dunque noi siamo oggi parzialmente contenti, molto appassionati e piuttosto preoccupati perché ci sarà molto lavoro da fare”.
Il San Ginesio Hub Lab, come sottolineato anche dall’ingegnere coordinatore del progetto, Alberto Mazzucchelli, sarà uno strumento operativo che vuole garantire la massima apertura al coinvolgimento degli attori locali ed al loro coinvolgimento diretto.
Aperto al contributo esterno, San Ginesio Hub Lab sarà in grado di offrire un efficace supporto agli attori locali, ed in particolare all’Amministrazione Comunale, per la definizione e l’implementazione delle azioni mirate al sostegno e al rilancio del tessuto economico e sociale nel post-terremoto: una sorta di “think tank” permanente per il paese.
Il “San Ginesio Hub Lab” svilupperà le proprie attività all’interno di uno spazio ben definito e stabile, un atelier, in cui poter organizzare momenti di confronto, di riflessione operativa e, non ultimo, condividere un approccio metodologico in grado di generare percorsi di crescita.
Le principali attività dell’Hub Lab saranno quelle di sviluppo e confronto sulle tematiche connesse alla rivitalizzazione del tessuto economico e sociale e di supporto agli attori locali per l’approntamento di strategie e progetti specifici di sviluppo territoriale, comunicazione e marketing finalizzati allo sviluppo territoriale, nonché di sviluppo con gli stakeholders locali di approfondimenti tematici e linee guida per uno sviluppo territoriale sostenibile.
“Non è semplice far capire cos’è successo a San Ginesio, perché si tratta di esperienze che bisogna vivere – ha dichiarato il Sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti – Dopo il sisma di ottobre, San Ginesio ha perso il 68% delle unità immobiliari: tutto il patrimonio pubblico, tutte le chiese, quattro scuole su sei. Però non ci siamo fermati, la nostra gente non si è fermata, grazie anche alla lungimiranza delle amministrazioni passate abbiamo avuto a disposizione degli spazi pubblici che sono stati subito utilizzati nell’emergenza. Poi abbiamo cominciato a pensare al nuovo plesso scolastico, stiamo preparando la nuova sede comunale. E ci sono nuove opportunità per San Ginesio che dobbiamo cercare di cogliere. Noi possiamo cercare di salvare i nostri territori, certamente non da soli, abbiamo pensato, anche grazie alla Compagnia delle Opere e in collaborazione con le università del territorio, che fosse importante un confronto tra più realtà, per individuare quale potesse essere la continuità o l’innovazione per San Ginesio”.
"Prima o poi ci si sarebbe arrivati. Se i presidenti di Regione avranno maggiori responsabilità o meglio, diventeranno commissari alla ricostruzione, sarà un vantaggio operativo". E' il commento del sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini alla notizia che il commissario alla ricostruzione Vasco Errani si avvia a lasciare l'incarico (per altro in scadenza a settembre). "Ora bisogna adeguare l'impianto normativo" dice all'ANSA Pazzaglini, che ha preparato una serie di osservazioni alle varie ordinanze commissariali, segnalando gli aspetti "che ostacolano la ricostruzione". "Un altro commissario a mio avviso non serve - conclude -, per me non è una struttura necessaria, anzi è una infrastruttura di cui non vedo l'utilità".
Per il sindaco di San Ginesio, Mario Scagnetti, con Errani c'è stato "un ottimo rapporto sotto il profilo umano e tecnico".
"Certo - osserva - siamo tutti legati al filo della burocrazia, ma le cose di cui abbiamo parlato con lui sono realizzate o in fase di realizzazione". Quanto all'ipotesi che le Regioni abbiano più responsabilità, "il ritorno ad una modello simile a quello terremoto del 1997, più vicino ai territori, può essere una cosa positiva, ma - ammonisce- bisogna vedere come si muoveranno le Regioni, se cammineranno insieme o se vorranno essere libera di seguire ognuna la propria strada". (Ansa)
Con la strada a fare da palcoscenico, come la storia di quest'arte ha tramandato, torna a San Ginesio, sabato 19 e domenica 20 agosto, il Festival del mimo e del teatro gestuale. Giunto alla IV edizione, questo appuntamento unico nel suo genere riprende e fa proprie le origini del paese, che deve il suo nome a Lucio Ginesio, protettore di mimi, musici e attori, iconograficamente raffigurato in veste di giullare in atto di suonare la viola o il ribechino, come rappresentato nei dipinti di Lorenzo Salimbeni e di Pietro Alamanno nella chiesa Collegiata di San Ginesio, al momento inagibile a causa del sisma.
Da piazza Alberico Gentili fino ai giardini del Colle Ascarano, passando per via Capocastello e corso Scipione Gentili, a partire dalle 17.30 fino a tarda notte di sabato e domenica, artisti nazionali e internazionali, statue viventi e installazioni vive in armonia con l'architettura del borgo medievale intratterranno bambini e adulti con spettacoli e atmosfere fra comicità e poesia. L’iniziativa è resa possibile grazie alla volontà dell’amministrazione comunale sanginesina, di un appassionato artista mimo girovago, col determinante sostegno dei commercianti del centro storico.Una fusione di passione, competenze, professionalità amore per il proprio territorio,
L’evento sarà arricchito da mostre e artigianato artistico e dalla presenza del Circobus per i più piccoli.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero e gratuito.
A San Ginesio rinasce la Residenza sanitaria assistita, evacuata il 30 ottobre scorso immediatamente dopo il terremoto, e si trasforma nella “Casa della salute”, aumentando da 20 ad oltre 40 i posti destinati a persone anziane non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti residenti prioritariamente nel territorio dell’Ambito territoriale sociale XVI dell’Unione montana dei Monti Azzurri.
Un’importante collaborazione con la Croce Rossa Italiana - Sisma, l’Asur e la Regione Marche porterà a San Ginesio un risultato molto atteso per la comunità locale e per il territorio circostante. “Il progetto, proposto dall’amministrazione comunale e dall’Ambito territoriale XVI - ha spiegato il sindaco Mario Scagnetti - è stato votato all’unanimità dai sindaci dell’Ambito e accolto con molto favore dall’Ente regionale. Stiamo lavorando per restituire ed ampliare servizi fondamentali per i cittadini dell’entroterra. La rinascita della RSA, e l’affiancamento a questa di Residenza protetta, Casa di riposo e Centro diurno, più che raddoppia la capacità di accoglienza della nostra struttura. E’ un risultato straordinario, per molti i servizi della RSA erano definitivamente persi. Dobbiamo ringraziare per questo tutti i soggetti coinvolti, in particolare la Croce Rossa - Sisma”.
Nella nuova struttura sanitaria sarà anche trasferita la sede amministrativa dell’Ambito territoriale sociale XVI e predisposto un punto unico di accesso ai servizi per i cittadini.
I lavori inizieranno nei primi mesi del 2018.
Antonio Rezza irrompe per la terza volta a San Ginesio, e lo fa con le sue caratteristiche di forza comica, presenza scenica e inventiva. Venerdì 11 agosto, alle 21.30 al Colle Ascarano, interpreterà “IO”, spettacolo basato su di un testo disintegratore di qualsiasi regola narrativa, che crea e distrugge personaggi e connessioni logiche. Intorno, l'allestimento con i meravigliosi quadri di scena, o teli intesi come arte, dell’inseparabile Flavia Mastrella (biglietto 3 euro).
L'appuntamento si inserisce nel progetto #ancheiosonosanginesio, fortemente voluto dall'assessore Simone Tardella e dal giornalista Massimo Del Papa, che ad aprile ha trasformato San Ginesio in una piccola Woodstock di solidarietà con oltre trenta cantanti in concerto per due giorni e due notti. Si parte nel tardo pomeriggio, alle 19 nel complesso di SS. Tommaso e Barnaba in via Brugiano, nel centro storico, con la proiezione del film "Troppolitani Fuori Dove?" di Rezza e Mastrella e, a seguire, incontro-intervista con gli autori a cura di Del Papa (ingresso libero)."Troppolitani Fuori Dove?" è un viaggio tra le pieghe della mente umana e disumana. Un viaggio di sola andata che non ammette vie di fuga: si resta intrappolati nel pensiero di chi ti è di fronte. Si resta sbigottiti per via dello stupore che la mente deviata riesce a suscitare.
Domenica 6 agosto, a San Ginesio, prende vita la VIII Edizione della Festa della Pace “1000 Gru per Hiroshima”.
Nella spettacolare cornice del Parco del Colle Ascarano si rinnova l’appuntamento per ricordare l’evento storico di Hiroshima, la storia della bambina Sadako Sasaki e delle 1000 gru di carta. Arte, zen, musica, gesti e parole per un convivio interculturale di pace tra Italia e Giappone. Anche quest’anno il Corner della Pace dentro le mura del borgo si arricchirà di nuova opera, l’installazione "Insomnia Grovigli Zen" dell'artista Cinzia Cotini, che andrà ad aggiungersi ai simboli che negli anni della Festa sono stati lasciati a memoria attiva.
I tamburi dei Terraemotus e le danze delle Damnes, spirito e cuore della tradizione medievale di San Ginesio, apriranno la serata. Il programma, intenso, prevede la performance di Kamishibai, teatro per immagini tradizionale giapponese, con la "Storia di Sadako Sasaki e delle 1000 gru della Pace", e, ancora, la danza spirituale giapponese d'estate “Bon Odori”, di buon auspicio, a cura delle sensei nipponiche in Kimono.
Canti Giapponesi tradizionali saranno interpretati in lingua originale dalla Corale Bonagiunta da San Ginesio, che si esibirà anche in Splendido Diamante, canzone del maestro Fabrizio Marchetti dedicata a San Ginesio dopo il sisma. Ancora musica con “ Kimo” dei giovani e talentuosi artisti Ulisse e Lamberjack, con il genere innovativo di Claud Rap, e con "Occhi negli occhi”, profondo ed intenso concerto di Fabio Capponi al pianoforte con violini, viola e violoncello e la voce narrante.
Infine, la meditazione della terra con Eleonora Maretto coinvolgerà in modo interattivo tutti i partecipanti per un rito di pacificazione all’elemento Terra.
Ad arricchire il valore della giornata la presenza della Sensei Giapponese Erl Kitagawa con Performance dal vivo di Shodo in maxi formato (calligrafico giapponese con pennello)
La Festa della Pace, organizzata da Wabisabiculture, in collaborazione con il Comune di San Ginesio e la Proloco, vuole creare un evento aggregante a sostegno di un valore impermanente.
Un concetto universale filtrato attraverso la sensibilità Giapponese di una bambina diventata simbolo di Pace nel Mondo dove il dramma si trasforma in speranza, e dove la fantasia e la creatività uniti all'intenzione possono essere il motore dei sogni.
INFO:irasshai@wabisabiculture.org
335-396025
All’ottava edizione della Festa della Pace hanno aderito i seguenti Enti ed Associazioni:
Comune di San Ginesio
Proloco di San Ginesio
Associazione Wabisabiculture
Tamburi Terraemotus e Damnes
Scuola di Manga di Civitanova Marche
Corale G.Bonagiunta da San Ginesio
Associazione Nella terra dei bambini
La Quercia della memoria
Oltre 34 milioni di euro in più, oltre ai 299 già stanziati, sul piano delle opere messi a disposizione per i territori colpiti dal sisma.
Questo pomeriggio, nella riunione con i sindaci del cratere che si è tenuta ad Ancona, il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha elencato le otto nuove opere inserite nel piano, tutte con destinazione sanitaria e che hanno ricevuto il via libera da tutti i sindaci tranne uno. "Si tratta di otto opere con destinazione sanitaria per acuti e per il territorio, strutture di proprietà dell'Asur e situate nei Comuni del cratere. La priorità è mantenere i servizi nelle aree interne con la ricostruzione delle strutture di Fabriano e Amandola, quest'ultima con un costo previsto di 18 milioni coperti per 5 milioni dalla donazione di una società russa".
Ceriscioli ha ricordato ai sindaci l'importanza dell'abbinamento delle Sae ai nominativi degli aventi diritto e la necessità di inviare alla Regione il prima possibile il cronoprogramma della rimozione delle macerie, per ora consegnato da 5 Comuni su 88.
Questo l'elenco delle opere: Ospedale Fabriano, 10 milioni euro: l'obiettivo è ricostruire l'ala inagibile dopo il sisma; poliambulatorio di Offida, 3,3 milioni; Ospedale di Amandola, 13 milioni; ex Cras Macerata (parte attività sanitaria) 3 milioni, ospedale (malattie infettive, anatomia patologica, 118) 3,2 milioni euro; ospedale di Matelica (ala piano terra), 600mila euro; Rsa San Ginesio, 400mila euro ospedale/distretto San Severino, 800 mila euro. (Ansa)
Modificare l'angolo visuale, di fronte ai fatti del mondo, può condurre a un'interpretazione del reale in grado di produrre nuove connessioni. E' quanto accaduto, in seguito agli eventi sismici iniziati nell'agosto 2016, nei corridoi della World Vision, un’organizzazione umanitaria non governativa che si impegna da oltre 65 anni per sconfiggere le cause della povertà e dell’esclusione sociale, con particolare attenzione all’infanzia, che ha deciso di sostenere con forza la ripresa di un piccolo comune dell'entroterra maceratese, uno di quelli nel cosiddetto cratere: San Ginesio. World Vision, presente in 99 paesi del mondo con programmi di sostegno a distanza e di risposta alle emergenze umanitarie, per la prima volta nella sua storia ha deciso di finanziare progetti di emergenza in Italia, e lo ha fatto attraverso le donazioni del Gruppo Romani Spa. Importante realtà imprenditoriale, tra gli alfieri del Made in Italy, il Gruppo Romani non ha esitato di fronte alla possibilità di essere solidale, con azioni concrete, verso un comune terremotato, non soltanto sotto la spinta data dalla sensibilità, ma soprattutto dal moto di condivisione che nasce, istintivamente, quando si conosce e si è vissuta in prima persona la dirompenza di un sisma.
“Siamo felici di aver dato il nostro contributo alla ricostruzione del Comune di San Ginesio – commenta Giorgio Romani, Presidente del Gruppo Romani che ha sede a Casalgrande (RE), territorio colpito del terremoto del 2012 -. Sappiamo cosa significhi essere colpiti da una simile calamità, e sappiamo anche quanto sia importante riprendere in mano la propria vita prima possibile, ripartire dal lavoro per arrivare al resto”.L'azienda ha donato alla comunità sanginesina un mezzo ribaltabile a disposizione degli operai comunali. “E' stato un dono prezioso per noi – ha commentato il sindaco , Mario Scagnetti – perché è un mezzo che non avevamo e di cui sentivamo la necessità. Al momento viene utilizzato per la sistemazione del paese e per la manutenzione delle strade, mentre durante il periodo invernale potrà essere utilizzato per lo spargimento di sale, operazione vitale per paesi come il nostro dove il gelo e la neve si fanno sentire. Al Gruppo Romani va il nostro più sentito e sincero ringraziamento”.
“La nostra solidarietà va a tutta la popolazione colpita dal sisma del 2016 – continua Paolo Romani, AD del Gruppo -. Come azienda intendiamo lanciare un forte segnale, che spero sia da esempio, per far ripartire il tessuto economico di un territorio messo in gravi difficoltà da questo terribile evento”.“Di fronte a questa drammatica emergenza World Vision ha lanciato prontamente una campagna di raccolta fondi in soccorso delle popolazioni colpite dal sisma, a cui il Gruppo Romani ha aderito fin da subito - ha sottolineato Emanuele Bombardi, direttore World Vision Italia - Desidero per questo ringraziare il Gruppo Romani per la sensibilità e per il grande senso di solidarietà dimostrati. Con la speranza che i territori dell’alto maceratese possano risollevarsi al più presto”.
Cinque comuni della Bassa comasca e il CAI consegnano 62 mila euro per una struttura geodetica destinata allo sport e ai momenti associativi della comunità sanginesina
Un messaggio di comunità e di comunanza è transitato per 750 chilometri, sulle ruote di undici biciclette, dalla Lombardia fino a San Ginesio. Sono arrivati in piazza A. Gentili, poco prima di mezzogiorno, i ciclisti del CAI- Club alpino italiano di Rovellasca (Como), che hanno pensato di unire vicinanza ai comuni terremotati e passione per l'ambiente, viaggiando in bici dal 16 luglio per consegnare i fondi raccolti dai comuni di Bregnano, Lomazzo, Rovellasca, Rovello Porroe Turate destinati alla ricostruzione. "Help - Progetto solidarietà bassa comasca", coordinato dalla Protezione civile di Rovello Porro e di Lomazzo, ha mosso i suoi primi passi nell’immediato post sisma grazie ai contatti con G-Lab Laboratorio di idee, gruppo di giovani ginesini nato proprio a scopo di promozione sociale, e oggi è simbolicamente giunto al traguardo consegnando 62 mila euro che saranno destinati all'acquisto di una tensostruttura geodetica che costituirà un centro sportivo-associativo-ricreativo per la comunità sanginesina (altri 50 mila euro, necessari per la messa a punto dell’opera, sono stati donati al Comune di San Ginesio da San Casciano in Val di Pesa grazie ai proventi della Festa del volontariato).
A San Ginesio, per suggellare l’importanza del momento, erano presenti anche quattro sindaci della bassa comasca e i rappresentanti delle sezioni della Protezione civile coinvolte, oltre i membri del CAI supportati dal Lions club di Monza. “È stata emozionante è incredibile questa iniziativa - sono state le parole di Valeria Benzoni, sindaco di Lomazzo -soprattutto perché il fine è la solidarietà. Nei momenti in cui si ha a che fare con le terribili conseguenze di un evento come il terremoto anche gli animi più duri si risvegliano. L’aiuto solidale ha qualcosa in più”. Nel segno dell’emozione anche le dichiarazioni di Elena Daddi, sindaco di Bregnano, che ha sottolineato “l’orgoglio di rappresentare una comunità di cittadini che ha aderito subito al progetto”. “Lavorare insieme a questo progetto - ha continuato Alberto Oleari, sindaco di Turate - ha aiutato i nostri comuni a sentirsi legati. Speriamo di portare un segnale di vicinanza a un paese bellissimo che ieri ci ha accolto al nostro arrivo con un arcobaleno”. Parla di calore e accoglienza anche Renato Brenna, sindaco di Rovellasca: “Abbiamo conosciuto, pur attraverso la tragedia, una comunità straordinaria per la sua storia, e che di sicuro saprà esserlo anche per il futuro che l’aspetta”. L’importanza di mantenere viva e forte comunità di San Ginesio è stato il motore del progetto Help, come ha tenuto a specificare Luigia Alberio, presidente della Protezione civile di Rovello, E proprio l’aspetto umano è il dato più significativo di questo nuovo sodalizio. “Tutto è nato dall’incontro dapprima emotivo tra persone che non si conoscono - ha dichiarato Mario Scagnetti, sindaco di San Ginesio - Poi da conoscenza e esigenze è nato il progetto. Una relazione-azione in cui si lavora per aiutare una popolazione a disagio. Contiamo di inaugurare la struttura a fine settembre”. “Noi di G-Lab prendiamo questo gesto di forza importante, lungo 750 chilometri, come esempio, per aiutare San Ginesio a ripartire soprattutto con le associazioni, il volontariato, i giovani. Questa è la dimostrazione che con la determinazione si possono fare grandi cose”, ha concluso Alessio Salvucci Salice, presidente di G-Lab.
È in francese che Irina Bokova, direttore generale dell’UNESCO, afferma emozionata l’intima vicinanza dell’istituzione che rappresenta a San Ginesio e a tutti i paesi dell’Appennino colpiti dal sisma, simboli di bellezza, di quel patrimonio materiale e immateriale che l’Unesco tutela e promuove. “Sono qui - ha dichiarato la Bokova sotto un tendone allestito in piazza A. Gentili, unico luogo pubblico del paese all’altezza, oggi, di ospitare eventi di questo tipo - per esprimere la mia profonda solidarietà a tutti voi e per sollecitare tutte le istituzioni ad aiutarvi in questo nuovo Rinascimento”.
Rinascimento, rinascita, sono le parole chiave di una giornata che ha visto San Ginesio entrare nella rete delle Città creative dell’Unesco grazie alla spinta propulsiva della Fondazione Aristide Merloni e della città di Fabriano, che hanno ribadito la volontà di fare del territorio sanginesino un laboratorio per un nuovo modo di pensare e vivere l’Appennino. “L’approccio umano è indispensabile - ha continuato la Bokova - Il sindaco Mario Scagnetti ha parlato di cittadini, artigianato, mondo associativo, teatro, volontariato, oltre che della storia a dell’architettura che vi contraddistinguono, e tutto questo deve continuare con infrastrutture, creatività, culture, Umanesimo, innovazione, potenzialità educativa , apertura.
Sarà questa la chiave per la rinascita. Ho molto rispetto per la grandezza del vostro spirito, ed è per questo che l’Unesco sarà al vostro fianco”. Il senso dell’appuntamento con “#RINASCO, Città creative per l’Appennino” è stato proprio quello di mostrare un progetto, una visione rispetto alle potenzialità nuove dei paesi marchigiani sconvolti nella loro esistenza dal terremoto, e di farlo, a San Ginesio in particolare, attraverso due applicazioni concrete.
La prima, l’inaugurazione di un Health point nella struttura dell’Asur che vedrà la telemedicina come punto tecnologico avanzato a disposizione della comunità sanginesina e non solo, in collaborazione con Namirial spa , INRCA e il Centro biomedico di Roma; la seconda, la realizzazione di una mappa digitale dinamica di San Ginesio, realizzata da Fondazione Merloni, Ericsson e Enel, primo esperimento in Italia che monitorerà la sicurezza del territorio e i suoi punti critici (ad esempio frane, reti elettriche, infrastrutture più sensibili), sia in momenti di emergenza che per la manutenzione ordinaria, e che potrà mettere l’Internet delle cose al servizio dello sviluppo economico e del bene della collettività. A testimoniare questo nuovo impegno di strada comune, infine, anche un’opera d’arte salvata, la copia di Amore e Psiche di Antonio Canova proveniente dalla sezione moderna della pinacoteca civica Scipione Gentili, nell’installazione pensata da Rossella Vasta, con Paolo e Alex Buroni all’ingresso del Teatro Leopardi. “Una sorta di ombelico del mondo, a San Ginesio - ha spiegato Francesca Merloni - che sarà protetto dalla città di Fabriano”.
Ventuno aziende agricole e dell’artigianato, oltre ai 2 consorzi del vino marchigiano e quello dell’enogastronomia, saranno presenti alle ‘Isole del gusto’ di Risorgimarche per il concerto di Bungaro che si terrà a Pintura del Bagnolo (Fiastra / San Ginesio / Sarnano MC) in programma domani, domenica 23 luglio, alle 16.30.
Dall’ora di pranzo sarà come di consueto possibile acquistare lungo il cammino i prodotti agricoli delle aziende terremotate, come la birra artigianale, i legumi, i formaggi bio, l’olio.
Oltre ovviamente i vini dei dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e del Consorzio vini piceni, che assieme all’Istituto marchigiano di enogastronomia (Ime) collaborano con il festival gratuito di solidarietà ideato e promosso da Neri Marcorè.
Gli appuntamenti successivi saranno: Samuele Bersani (25 luglio) Daniele Silvestri (27 luglio), Mannoia e Barbarossa (30 luglio), Brunori Sas (31 luglio), Max Gazzè (2 agosto) e Francesco De Gregori (con Gnu Quartet e Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana) – che chiuderà il Festival il 3 agosto.
“A San Ginesio concluderemo #rinasco, da San Ginesio vogliamo che parta la rinascita dell'Appennino”. Molto più di una dichiarazione d'intenti, quella della Fondazione Aristide Merloni, che sabato 22 luglio lancerà il “laboratorio di San Ginesio”, centro adottato dall’UNESCO e dalle Città Creative per costruire una Città Ideale delle aree interne, per condividere un cambio di paradigma, con l’ambizione di costruire un nuovo modello di sviluppo sostenibile e innovativo.
La scelta del luogo è stato il seguito di una lunga riflessione e di mesi di ascolto sul campo. San Ginesio è “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, uno dei “Borghi piu' belli d'Italia”, ha un legame strettissimo con l'imprenditorialità, l'arte, la cultura e la creatività, è sede di uno dei più antichi teatri delle Marche, ed è polo di studi e ricerche fin dai tempi di Alberico Gentili, uno dei padri del diritto internazionale. Proprio nella piazza a lui dedicata, sabato alle 17, il Direttore Generale UNESCO Irina Bokova, Francesca e Francesco Merloni, con Gian Mario Spacca, presenteranno i progetti per il rilancio dopo il terremoto.
Proposte concrete, con il contributo di 13 personalità di spicco del panorama economico, politico e culturale internazionale, dell’UNESCO e della rete delle Città Creative. Per il comitato scientifico della Fondazione Merloni saranno presenti anche il presidente, Enrico Letta, Romano Prodi e l'ex commissario europeo Joaquin Almunia.In particolare, per San Ginesio sarà presentato e inaugurato presso gli ambulatori dell'Asur un Health point, un centro di telemedicina per anziani insieme a Namìrial s.p.a., mentre in piazza sarà illustrato il progetto Dynamic Maps for the security of territory, una rete di sensori per "iperconnettere" il territorio, con Enel e-distribuzione e Ericsson.
L'obiettivo, perseguito integrando principi, riflessioni e analisi di UNESCO e delle Città Creative, è quello di impegnare società civile italiana, europea e internazionale, fuori da ogni burocrazia. Per un Appennino in cui continuare a vivere, a costruire progetti di vita e di lavoro. #rinasco ha le sue basi in centinaia di interviste, gruppi di ascolto, e una minuziosa raccolta dati, che il Censis ha eseguito per costruire un quadro dei bisogni e delle energie vitali dell'Appennino. “Abbiamo individuato 10 "tribù" – spiegano dall'istituto di ricerca - che possono aiutare le nostre montagne a reagire, a superare la crisi e il terremoto”. Per ciascuna di loro, a #rinasco, sarà presentato un progetto concreto, agile, rapidamente operativo.
Alle 18.30, all'ingresso del teatro Leopardi, sarà inaugurata la mostra “Omphalos – Terrae Motus, a cura di Rossella Vasta, con installazione interattiva di Paolo e Alex Buroni, che vedrà protagonista la copia di Amore e Psiche proveniente dalla sezione moderna della Pinacoteca civica Scipione Gentili.
Dieci giorni di incessante lavoro per realizzare il restyling del Colle Ascarano che giovani architetti e designer provenienti da varie Regioni d'Italia e d'Europa hanno effettuato in stretta collaborazione con i docenti e studenti dell'istituto superiore Renzo Frau di Sarnano - settore legno di S.Ginesio.
Il workshop internazionale di progettazione e autocostruzione, infatti, ha fatto tappa nel "Balcone dei Sibillini" dal 7 al 16 luglio: dal Trentino (Primiero) è arrivato il legno, mentre dalle migliori Università la creatività dei laureati in architettura.Nello specifico, il laboratorio ha visto il coinvolgimento di giovani progettisti, tra architetti, paesaggisti e designer, con diversa provenienza e professionalità, selezionati mediante un bando internazionale, che sono stati chiamati a progettare degli oggetti architettonici realizzati in autocostruzione, pensati per interagire con il paesaggio.Il progetto ha avuto la finalità di realizzare un allestimento urbano funzionale capace di riportare l'attenzione mediatica di settore su un territorio martoriato dal sisma, utilizzando il processo stesso di progettazione e realizzazione come momento di aggregazione e socialità, attraverso il coinvolgimento degli studenti dell'Istituto Professionale "Renzo Frau" - settore legno di S.Ginesio.Il workshop ha condotto i partecipanti all'ideazione e alla realizzazione di manufatti in legno, basandosi sulle suggestioni tematiche fornite dall'amministrazione comunale organizzatrice e sviluppando un approccio progettuale e realizzativo attento all'ambiente, pratico e in stretto legame con il contesto ospitante.
l tema del corso si è basata sulla valorizzazione dei giardini del Colle Ascarano - da cui si può ammirare una veduta sui Sibillini mozzafiato - ed i partecipanti hanno realizzato strutture di pubblica utilità quali un nuovo palco multifunzionale ricavato in sinergia con la centrale fontana e un manufatto per fruire del belvedere, stante l'inutilizzabilità a causa del terremoto, del bastione di Porta Ascarana.
“Questo bellissimo progetto è iniziato grazie alla collaborazione con l'associazione Bastione SanGallo di Fano con le stagioni musicali e culturali del teatro Leopardi di San Ginesio – spiega l'assessore sanginesino al Turismo, Simone Tardella – Proprio dagli architetti fanesi è nato lo spunto per questo Camposaz, ed è il segno di come la cultura aperta a trecentosessanta gradi può portare risultati straordinari in molti settori diversi. Anche il coinvolgimento del Rotary club di Urbino va nella stessa direzione, tanto che la prima donazione solidale al nostro comune è stato uno spettacolo teatrale per i ragazzi delle scuole dell'obbligo durante l'inverno”. “Siamo davvero molto soddisfatti – ha commentato il sindaco, Mario Scagnetti - anche per il coinvolgimento dei nostri ragazzi dell'istituto professionale Renzo Frau. Vedere il loro impegno, l'applicazione delle loro abilità nel mondo del lavoro e soprattutto il loro entusiasmo è l'obiettivo che perseguiamo da anni, coinvolgendo nello sviluppo di questa nostra realtà tante aziende del settore del legno. Vogliamo che la nostra scuola, designata come scuola polo per il distretto del Legno, sia conosciuta e valorizzata anche fuori regione”.
Gli Enti, le Associazioni e le imprese coinvolte nell'iniziativa sono state il Comune di San Ginesio, l'associazione trentina Camposaz, l'istituto superiore IPSIA "Renzo Frau" - settore legno di S.Ginesio, il Rotary Club di Urbino, il Collettivo "Re-Public" e Associazione Culturale Bastione SanGallo di Fano, mentre il legno del Primiero è stato gentilmente donato dalle aziende Bettega Legnami, BeB Legno, Paccagnel Legnami.
La manifestazione di ieri mattina si è conclusa con le voci del coro di montagna "Gruppo di San Rocco" di Paitone (BS), ospiti grazie a un'iniziativa di solidarietà in favore del nostro paese promossa dell'associazione sanginesina G-Lab laboratorio di idee.
In seguito al sisma che il 24 agosto 2016 ha colpito le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, continuando con ulteriori scosse, di cui la più forte in assoluto è stata registrata il 30 ottobre 2016, la Fondation d’Entreprise Michelin ha deciso di sostenere le popolazioni terremotate con una donazione all’Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato “Renzo Frau”, destinata all’acquisto di nuovi macchinari per il laboratorio di meccanica.
La sede di San Ginesio (MC) dell’IPSIA "Renzo Frau" di Sarnano-San Ginesio-Tolentino offre agli studenti una formazione meccanica, al fine di ottenere la qualifica di operatore elettronico orientato all’automazione e alla robotica, e una formazione legata all’arredo, per ottenere la qualifica di operatore del legno.
È un istituto che ha come vocazione la formazione di personale qualificato per le PMI del territorio a forte vocazione meccanica e specializzate nella lavorazione del legno, che operano sui mercati nazionale e internazionale.
La tecnologia in questi settori è in forte evoluzione e deve far fronte a una concorrenza aggressiva. Da tempo, le macchine manuali, ormai obsolete, sono state sostituite da sistemi regolati da automatismi che richiedono competenze specifiche.
In seguito al sisma del 30 ottobre 2016, la sede di San Ginesio dell’Istituto, già seriamente danneggiata dalla scossa del 24 agosto 2016, ha subìto danni tali da richiederne l’evacuazione. È stata trovata una nuova sede, ma i macchinari del laboratorio sono andati persi.
La donazione della Fondation d’Entreprise Michelin servirà a sostituire i macchinari irrecuperabili con macchinari moderni, che rispondano al meglio alle esigenze industriali delle imprese del territorio.
La donazione è avvenuta per il tramite della Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, che ha per missione l’orientamento, l’aiuto e il coordinamento dell’opera della rete delle associazioni di volontariato in ambito di politiche di welfare, socio-sanitarie e di inclusione sociale, in prospettiva del rafforzamento delle capacità locali.
La Fondation d’Entreprise Michelin ha per missione la promozione e il sostegno di progetti e opere a favore della mobilità sostenibile, dello sport, della salute, della solidarietà, del patrimonio culturale e della protezione dell’ambiente.
“La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia da subito - dice Roberto Trucchi, Presidente Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia - si è attivata per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia. Nei mesi scorsi abbiamo già ricostruito, grazie all’aiuto di finanziatori privati, tre scuole a Cittareale, Gualdo ed Acquasanta. Adesso, grazie a la Fondation d’Enterprise Michelin, daremo gli strumenti per ‘ripartire’ all’Istituto ‘Renzo Frau’ con la consapevolezza che, ripartendo dalla scuola, si può contribuire a rafforzare le comunità”.
“In seguito - il commento di Philippe Legrez, Consigliere Delegato Fondation d’Entreprise Michelin - ai danni provocati dalle forti scosse di terremoto del 24 agosto e del 30 ottobre 2016, la Fondation d’Entreprise Michelin riafferma la volontà di agire nelle situazioni di urgenza umanitaria sostenendo l’Istituto Professionale di San Ginesio. La solidarietà e l’aiuto reciproco sono valori umanitari inscritti nel DNA della nostra Fondazione.”