Una mattinata all’insegna della passione per la cinofilia quella andata in scena oggi nella zona addestramento cani di Morro di Camerino, dove si è svolta una prova amatoriale su starne per cani da ferma, organizzata dalla Federazione Italiana della Caccia - sezione di Camerino, in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Camerte.
L’appuntamento, molto partecipato, ha visto in campo numerosi conduttori accompagnati da pregiati esemplari di razza inglese, in particolare setter e pointer, impegnati in una giornata di sport, passione e rispetto per la tradizione venatoria.
A giudicare le performance dei binomi in gara è stato il giudice Simone Scarpecci, che ha stilato la classifica finale premiando i cani migliori per attitudine, stile e obbedienza.
A conquistare il primo posto è stato Eto, condotto da Bedetta Florindo, giudicato "eccellente". Secondo gradino del podio per Dester di Moretti Daniele, mentre il terzo posto è andato ad Asy di Zamparini Lorenzo. A seguire: Angy (Moretti Daniele) al quarto posto, Apple (Mosciatti Carlo) al quinto, e Alaska (Dommini Alessandro) in sesta posizione.
Queste prove, conosciute anche come PAV – Prove Amatoriali di Avvicinamento alla Cinofilia, hanno come obiettivo principale quello di promuovere la cultura cinofila, incentivare l'addestramento etico e responsabile e tutelare il patrimonio genetico delle razze da ferma.
Soddisfatti gli organizzatori. I presidenti Gianfranco Broglia e Renzo Panniccia hanno voluto ringraziare tutti i partecipanti e i collaboratori, in particolare Nutrix Più e Monti Azzurri Tipicità, per il prezioso supporto fornito all’iniziativa.
Intervento di emergenza questa mattina nei pressi del Rifugio Manfrica, nel comune di Serrapetrona, dove un biker è rimasto ferito dopo una caduta nel bosco. L’allarme è scattato quando l'uomo, di circa 60 anni e impegnato in un'escursione in mountain bike, ha perso il controllo del mezzo su un tratto impervio, finendo rovinosamente a terra.
A rispondere con prontezza è stata una squadra del soccorso alpino e speleologico Marche, attivata in supporto all’equipaggio di Icaro 02, l’elisoccorso sanitario partito da Fabriano. Grazie alla collaborazione tra le forze in campo, il recupero del ferito è stato portato a termine in sicurezza.
Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e un'ambulanza della Croce Rossa, che hanno contribuito a garantire il coordinamento delle operazioni di soccorso e la stabilizzazione del biker. Dopo le prime cure sul luogo dell’incidente, il ciclista è stato trasportato in elicottero all’ospedale regionale di Torrette di Ancona per accertamenti. Le sue condizioni, secondo le prime informazioni, non sarebbero gravi.
Affluenza contenuta alle urne nelle Marche per la prima rilevazione dei cinque referendum abrogativi, che propongono modifiche in tema di lavoro e cittadinanza. Alle ore 12 di domenica 8 giugno, la percentuale dei votanti nella regione si è attestata al 7,6%, un dato in linea con la media nazionale, seppur leggermente superiore di qualche decimale (qui tutte le informazioni relative ai quesiti).
Tra le province marchigiane, i dati mostrano una partecipazione disomogenea. Le affluenze più alte si sono registrate nella provincia di Ancona, dove si è recato alle urne l'8,7% degli aventi diritto, e in quella di Pesaro Urbino con il 7,9%.
In provincia di Macerata, la percentuale si ferma al 6,65%, collocandosi tra le più basse dell'intero territorio regionale. Ancora più contenuta l’affluenza nelle province di Fermo (6,59%) e Ascoli Piceno, che chiude la classifica con un 6,51%.
La tornata referendaria riguarda cinque quesiti abrogativi: quattro legati al mondo del lavoro - tra cui licenziamenti, contratti a termine e responsabilità solidale negli appalti - e uno sulla cittadinanza, relativo alla riduzione da 10 a 5 anni del tempo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana.
I seggi resteranno aperti fino alle 23 di domenica 8 giugno e fino alle ore 15 di lunedì 9 giugno, con una nuova rilevazione dell'affluenza prevista alle ore 19.
Sabato 7 giugno, Otto Seaside ha alzato il sipario su un evento dal fascino cinematografico, trasformando il suo primo compleanno in una serata esclusiva ispirata alla più iconica delle saghe: James Bond. Un party in grande stile, tra abiti da sera, acrobazie mozzafiato, musica dal vivo e una location che, per una notte, ha saputo evocare l’eleganza intramontabile di Casino Royale. 007 per una notte è diventato 00 Otto.
L’atmosfera era già scritta all’ingresso: a dare il benvenuto agli ospiti la mitica BMW Z4 nera, a evocare i bolidi guidati dall’agente segreto più famoso del cinema. Papillon impeccabili, smoking d’ordinanza e sguardi magnetici per i gentiluomini; abiti scintillanti, tagli sartoriali e charme da femme fatale per le dame. Presenta anche il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica.
Il cuore della serata è stata una raffinata raffinata cena a bordo piscina, impreziosita dalle note avvolgenti della Leo Maculan Band, che ha dipinto l’aria con sonorità lounge e jazz, perfette per un brindisi a lume di candela. A sorprendere gli ospiti è poi giunto il momento del duo acrobatico Duomoon, che ha regalato un’esibizione aerea sospesa tra arte e adrenalina, degna delle sequenze più spettacolari della saga.
E mentre la musica si faceva sempre più coinvolgente, gli ospiti non hanno aspettato il dj set per scendere in pista: la voglia di ballare ha preso vita già durante la cena, tra brindisi e sorrisi, trasformando il bordo piscina in una passerella di energia e stile. A coronare il tutto, l’arrivo in consolle del resident DJ Francesco Campetella, che ha fatto esplodere definitivamente il ritmo della serata.
Nel corso della serata, sono stati anche premiati Mr e Mrs James Bond, ovvero i due ospiti più in tema e affascinanti della serata, incoronati con stile e omaggiati con una cena esclusiva firmata Otto Seaside.
Il sigillo finale è stato affidato a un momento celebrativo dal gusto dolce: una torta scenografica, che ha raccolto lo stupore degli ospiti e suggellato il primo anno di Otto Seaside. E per il futuro? Le premesse fanno pensare che questa sarà solo la prima, indimenticabile, missione.
Penna San Giovanni guarda al futuro e lo fa attraverso l’accoglienza. In una giornata di grande partecipazione, il borgo marchigiano ha celebrato l’inaugurazione di una nuova area camper e la ristrutturazione dello storico ex albergo delle saline, oggi destinato agli affitti brevi. Due interventi distinti ma accomunati da una visione chiara: valorizzare il territorio e renderlo sempre più aperto al turismo sostenibile, lento, autentico.
L’area camper, realizzata con 12 piazzole di sosta da 5x8 metri, è stata pensata per offrire comfort e funzionalità ai visitatori. Dotata di colonnine per la ricarica elettrica e di un sistema per il carico e lo scarico delle acque reflue, è accessibile gratuitamente per i primi sei ingressi. L’accesso è automatico, e presto sarà attivata un’app per la gestione digitale della struttura.
"Un’area molto semplice – ha spiegato l’ingegner Fabio Organtini, responsabile del progetto – che permette l’entrata automatica dei camper. Per ora l’ingresso è libero: basta avvicinarsi e si apre. C’è anche un’area dedicata allo scarico delle acque reflue, tutto perfettamente funzionante".
Grande emozione anche per la rinascita dell’ex albergo delle saline, struttura risalente a inizio Novecento e attiva fino agli anni ’50, quando accoglieva i villeggianti che arrivavano a Penna per le cure termali. Oggi, grazie a un intervento di recupero finanziato dall’Ufficio Ricostruzione, l’edificio è pronto a tornare protagonista, questa volta come struttura per soggiorni brevi.
"Questo edificio, che noi chiamiamo ancora ex albergo, ha funzionato fino al 1950 – ha ricordato il sindaco Stefano Burocchi – e ospitava le persone che venivano alle saline per una settimana di cura con le nostre famose acque termali. Ora vogliamo riaprirlo al mercato turistico, offrendo un’esperienza che unisce natura, tranquillità, percorsi nel verde, un campetto, piscina e angoli suggestivi. Pensiamo sia un’offerta davvero appetibile".
Il sindaco ha voluto sottolineare il significato più profondo dell’iniziativa: "È un momento importante, che conferma il nostro progetto di costruire strutture per l’accoglienza. Bisogna aprirsi, accogliere, condividere. Anche l’area camper ha la sua importanza, per chi vuole fermarsi due, tre o quattro giorni e scoprire le bellezze panoramiche, il verde, la nostra gastronomia e molto altro".
Presenti all’evento anche rappresentanti regionali e territoriali che hanno lodato l’impegno dell’amministrazione comunale. Il consigliere regionale Simone Livi ha parlato di "una giornata speciale per Penna San Giovanni e per tutta la regione. Occasioni come questa sono fondamentali per incentivare il turismo in queste terre. Ringrazio l’amministrazione e l’Ufficio Ricostruzione per aver creduto in questo progetto".
Parole di apprezzamento anche da parte di Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri: "È bello vedere i nostri borghi tornare a vivere. Il turismo oggi cerca casali, tranquillità, le aree interne. Questa inaugurazione è la conferma di questa tendenza. Abbiamo costruito i recipienti, ora serve il motore: la comunicazione, la rigenerazione sociale, la serenità di chi ci abita. Ma siamo sulla buona strada".
Sta meglio il ragazzo di 16 anni rimasto ferito nel tragico incidente avvenuto nel pomeriggio di ieri a Tolentino (leggi qui). Il giovane, residente a San Severino Marche, è attualmente ricoverato all’ospedale regionale Torrette di Ancona, ma le sue condizioni sono stabili: non è in pericolo di vita né in prognosi riservata.
I medici lo stanno monitorando in Osservazione breve intensiva per un lieve trauma cranico riportato a seguito dell’impatto. Verranno inoltre attivati ausili psicologici per garantire il necessario supporto al ragazzo.
Purtroppo, non ce l’ha fatta l’amica che era con lui al momento dell’investimento, la 14enne Gessica Vulpe, residente a Tolentino. I due adolescenti stavano attraversando insieme la strada, sulle strisce pedonali, davanti al cinema multisala Giometti, quando un furgone li ha travolti.
Lo schianto, avvenuto poco prima delle 18, è stato violentissimo: la giovane è stata sbalzata per una decina di metri, morendo sul colpo a causa delle gravissime lesioni.
I funerali della quattordicenne di origine moldava, verranno celebrati martedì 10 giugno alle ore 9, presso la casa funeraria Rossetti in via Ugo La Malfa, dove è stata allestita la camera ardente. Il rito sarà ortodosso.
Per consentire una partecipazione ampia alla funzione, l’area esterna antistante sarà chiusa al traffico. In segno di cordoglio, il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino per l’intera giornata di martedì.
Sul luogo dell’incidente erano intervenuti tempestivamente i soccorsi del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi. Il ragazzo era stato trasferito d’urgenza in eliambulanza ad Ancona, dove si trova ancora sotto osservazione.
Il conducente del furgone coinvolto è attualmente in osservazione presso l’ospedale di San Severino Marche. Le indagini, condotte dalla polizia locale, sono ancora in corso, ma la dinamica dell’incidente è considerata chiara anche grazie alle ricostruzioni di due testimoni oculari. Si sta completando l’informativa per l’apertura di un fascicolo per omicidio stradale.
Nel frattempo, la comunità di Tolentino resta profondamente scossa e unita nel dolore per la scomparsa improvvisa di Gessica.
Dopo aver tentato un vero e proprio attentato terroristico contro l'elicottero su cui viaggiava Putin, l'Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, nei giorni scorsi ha fatto il colpo grosso: ha colpito con un vile gesto terroristico quaranta aerei russi, di fatto producendo quella che da più parti è stata definita una nuova Pearl Harbor.
La Russia ha subito risposto, facendo sapere senza perifrasi che adesso ogni risposta russa sarà possibile, non esclusa quella nucleare. La tensione tra Russia e Ucraina non è mai stata così forte in precedenza. Per parte sua, la Nato sta spostando armi e truppe, quasi come se ormai il conflitto mondiale fosse prossimo.
Il fabula docet è chiarissimo: l'Ucraina non vuole in alcun modo la pace, desiderando invece che il conflitto proceda e anzi diventi sempre più intenso e più radicale. D'altro canto, come sappiamo, l'Ucraina non agisce in proprio, svolgendo invece la parte di semplice testa d'ariete per l'interesse imperialistico dell'Occidente, anzi dell'uccidente liberal-atlantista: quell'uccidente che ha finora utilizzato l'Ucraina come semplice instrumentum belli in vista del proprio desiderio imperialistico orientato a produrre il crollo della Russia e la sua normalizzazione in senso liberal-atlantista.
Ciò accade peraltro dopo pochi giorni che Putin aveva fatto sapere che la pace era possibile, a patto che l'occidente si impegnasse per iscritto a non espandersi mai più verso Oriente negli spazi un tempo appartenenti all'Unione Sovietica. Tra i commenti più demenziali dell'accaduto, merita di essere ricordato almeno quello di Carlo Calenda, esponente del partito unico del capitale in Italia: a suo giudizio, i vili attentati ucraini denotano "coraggio e astuzia": un coraggio e una astuzia che potrebbero presto portare il mondo intero in un conflitto potenzialmente distruttivo e senza ritorno.
Tutto come da copione, dunque, secondo il ben noto modo di dire. Leggiamo oltretutto che adesso Starmer, primo ministro britannico, lancia in pompa magna i preparativi per la guerra contro la Russia di Putin. La Gran Bretagna, dunque, si accinge a entrare in guerra contro la Russia di Putin? E su quali basi, domandiamo sommessamente?
Nei giorni scorsi, come anche abbiamo ricordato, la Russia ha subito un vile attentato terroristico da parte di Kiev, un attentato terroristico che ha colpito ben 40 aerei russi, di fatto ponendo in essere le condizioni per una possibile rappresaglia di Putin. Insomma soffiano impetuosi i venti della guerra, propiziata in ogni modo dall'Europa e da quell'Ucraina che continua a svolgere il mero ruolo di avamposto imperialistico dell'Occidente a stelle e strisce.
Lo andiamo ripetendo ormai da mesi con costanza: l'Unione Europea sta facendo di tutto per produrre il casus belli con la Russia. Ha lanciato il demenziale programma di riarmo e sta operando in ogni maniera per provocare la Russia e portarla al conflitto. L'ultima mossa del premier britannico segnala una volta di più come l'occidente sia la vera causa del conflitto; conflitto che è stato gradualmente preparato fin dagli anni novanta, mediante l'osceno accerchiamento graduale della Russia in vista della sua normalizzazione in senso liberal-atlantista.
È un momento essenziale di questa quarta guerra mondiale, che, successiva alla terza cioè alla guerra fredda, è la guerra che la civiltà occidentale americano-centrica ha dichiarato a tutto il mondo che non si pieghi docilmente al suo dominio. Gran Bretagna e Unione Europea si stanno rivelando nella loro reale essenza. Il vero nemico dell'occidente è l'occidente stesso.
La vita ci chiede di essere performanti e brillanti, mai far trapelare le proprie emozioni. Sei "cool" quando ostenti sicurezza e padronanza. In questa visione non c’è posto per la gentilezza che viene spesso erroneamente interpretata come debolezza.
Per cui, se agisci con rispetto verso gli altri, anche se non lo meritano, sei un "sottone", se comunichi in modo non aggressivo in contesti di disaccordo "sei fragile", se sei disponibile a collaborare senza un tornaconto immediato "sei uno che si fa sfruttare", se promuovi amore e armonia tra le persone sei "uno che vive tra le nuvole".
In realtà, in un mondo che premia l’individualismo e la competizione, il vero atto di coraggio è essere gentili. Ricordo con nostalgia un breve dialogo che ricorreva spesso tra me e mia madre.
Fin da piccolina ad ogni suo gesto di cura nei miei confronti, le rispondevo con un "grazie mamma", e lei: "Ma Paola, non c’è bisogno che mi ringrazi ogni volta!".
Per me, invece, era necessario, perché questa semplice parola di un'apparente cortesia, esprimeva la mia gratitudine per l’amore che mi stava donando con i suoi piccoli gesti quotidiani, e in fondo a lei questo riconoscimento scaldava la giornata.
Anche oggi non utilizzo mai il grazie superficialmente e quando lo pronuncio, osservo in chi lo riceve un sorriso, quasi meravigliato, in una realtà dominata dalla fretta, in cui tutto sembra dovuto.
La gentilezza non è una questione di buone maniere, ma una predisposizione dell’anima. Dietro ad un atto di cortesia, si cela, in realtà, una presenza e un'attenzione verso l’altro che in quel momento si sente visto nel suo valore.
Essere gentili presuppone empatia ed ascolto, fiducia nella vita e nell’essere umano, un entusiasmo per l’esistenza che trascende l’ego. La gentilezza nasce da una serenità dell'individuo, libero dal controllo.
È un sentimento che cresce dove non c’è tensione per il solo raggiungimento di un obiettivo, ma apprezzamento per la strada che si sta percorrendo.
È importante essere gentili anche con se stessi, nel non essere troppo esigenti, nel saper accettare i propri limiti e nel perdonarsi per gli errori commessi.
In una società competitiva l’uomo ha più che mai bisogno di umanità per uscire dalla solitudine e dalla chiusura spesso alimentata dai nuovi social.
Questi mezzi di comunicazione, che promuovono la perfezione, non stimolano una socializzazione sana in cui poter sperimentare la collaborazione e la forza di un sorriso di incoraggiamento.
La gentilezza è una forma di intelligenza emotiva che permette di ridurre i conflitti e costruire connessioni, è sintomo di una grande forza interiore e costituisce una qualità indispensabile per la realizzazione dei giovani che si stanno affacciando alla vita.
Un momento di dialogo, racconti e condivisione nel nome della fraternità. Si è svolto a Civitanova Marche l’incontro tra le delegazioni dei Comuni aderenti all’associazione Città per la Fraternità, un’occasione preziosa per rinsaldare i legami tra territori che, pur diversi, condividono un unico ideale: costruire comunità più solidali e coese.
Alla presenza del presidente nazionale dell’associazione Stefano Cardinali, ex sindaco di Montecosaro, che oggi conta circa 150 comuni italiani, l’incontro ha permesso di consegnare ufficialmente la targa e il diploma ai Comuni che, per motivi organizzativi, non avevano potuto partecipare alla cerimonia del Premio Chiara Lubich per la Fraternità, svoltasi lo scorso 5 aprile a Vedano Olona.
Hanno partecipato all’appuntamento i rappresentanti dei comuni di Tolentino, San Severino Marche, Montecosaro, Loreto, Civitanova del Sannio e Monteurano. Ciascuna delegazione ha presentato i progetti grazie ai quali ha ricevuto la menzione speciale, tutti rivolti alla persona, all’inclusione e alla partecipazione attiva.
“È un onore accogliere colleghi amministratori che condividono con noi il valore della fraternità come guida dell’azione pubblica - ha detto il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica - occasioni come questa, e il Premio Chiara Lubich per la Fraternità, sono un richiamo forte a lavorare ogni giorno per costruire ponti, favorire il confronto e il dialogo tra comunità e territori. Credo profondamente che sia dai piccoli gesti quotidiani, dalle attenzioni semplici e dalle scelte concrete che si costruisca, passo dopo passo, una società più giusta, inclusiva e solidale. Civitanova è orgogliosa di essere parte di questa rete di Comuni che sanno guardare al futuro con spirito di collaborazione e fraternità".
Presente anche la consigliera comunale Paola Campetelli: “È un piacere accogliervi oggi nella nostra Civitanova Marche, insieme al Sindaco. Dopo la splendida esperienza vissuta a Vedano Olona, è bello ritrovarci per condividere valori, dialogo e progetti. La menzione speciale ricevuta ci onora e ci sprona a continuare a costruire, passo dopo passo, una città sempre più inclusiva e attenta alle persone. Grazie a tutti voi e al presidente Stefano Cardinali per questa rete preziosa di amministrazioni unite dalla fraternità e dal bene comune.”
L’incontro si è concluso in un clima di amicizia e condivisione, con il presidente Stefano Cardinali che ha consegnato le targhe e ringraziato tutti i presenti, ribadendo il valore di una rete viva, capace di scambiarsi esperienze e buone pratiche, facendo della fraternità un impegno concreto e quotidiano.
I carabinieri del comando provinciale di Macerata hanno eseguito nei giorni scorsi quattro distinti arresti, su disposizione dell'autorità giudiziaria. Le operazioni, svolte dalle diverse stazioni dell’Arma sul territorio provinciale, hanno portato alla cattura di soggetti condannati per reati particolarmente gravi, tra cui circonvenzione di incapaci, rapina, lesioni e violenze sessuali.
I militari della stazione di Macerata hanno tratto in arresto una donna di 66 anni del posto. Già sottoposta all’affidamento in prova ai servizi sociali, la misura è stata revocata e sostituita con la detenzione domiciliare. La donna dovrà scontare 3 anni e 4 mesi di reclusione per un episodio di circonvenzione di persone incapaci avvenuto nel 2016 ad Acquaviva Picena.
I carabinieri di Corridonia hanno arrestato un giovane romano di 22 anni, colpito da una condanna definitiva a 1 anno e 11 mesi di reclusione per rapina e lesioni personali aggravate, reati commessi nella Capitale nel gennaio scorso. L’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Pesaro.
Più gravi e inquietanti i casi seguiti dai Carabinieri di Potenza Picena e Urbisaglia. Nel primo caso, è stato arrestato un 65enne condannato a 6 anni e 10 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata, commessa tra il 2015 e il 2020 nella cittadina costiera. L’uomo, su ordine della Procura della Repubblica di Macerata, è stato condotto alla Casa di Reclusione di Fermo.
A Urbisaglia, invece, i Carabinieri hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un 62enne, condannato a 9 anni per violenza sessuale aggravata avvenuta tra il 2015 e il 2017. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Ancona. Anche in questo caso, l’arrestato è stato trasferito nel carcere di Fermo.
L'inaugurazione del Punto Salute di Montecassiano segna un’importante risorsa per la comunità locale. Questa struttura rientra tra le 50 realtà regionali dedicate alla prevenzione e all’assistenza non emergenziale, con particolare attenzione ai pazienti cronici e alle fasce più fragili. Fatto molto importante è che per quanto riguarda la gestione e il funzionamento di questo presidio non è previsto alcun costo diretto per i contribuenti di Montecassiano.
Questo è quanto dichiara il gruppo di Obiettivo Comune: "Abbiamo messo al primo posto il dialogo con tutti gli attori coinvolti, credendo che le esigenze dei cittadini siano le uniche che contano, al di là di qualsiasi appartenenza politica. Criticare un servizio prima che entri in funzione, o utilizzare carenze passate per non riconoscere un progresso, distoglie l'attenzione dai veri bisogni. Per questo, chiediamo all'amministrazione comunale di Montecassiano di mantenere un dialogo costante e costruttivo, affinché le promesse sulla sanità siano mantenute e il Punto Salute possa crescere a beneficio di tutti. La salute è un diritto e una priorità, non argomento di strumentalizzazione".
Un drammatico incidente stradale si è consumato questo pomeriggio, sabato 7 giugno, intorno alle 17.45, in via Concordia, nella zona Pace di Tolentino, di fronte al cinema Giometti Multiplex.
Due giovani, una ragazza e un ragazzo, sono stati investiti da un furgone Volkswagen mentre attraversavano la strada sulle strisce pedonali, nella corsia in direzione circolo tennis – centro città. Alla guida del mezzo c’era R.R., 40 anni, residente a Tolentino. L’impatto è stato violentissimo.
Nonostante l’immediato intervento dei sanitari del 118, per la ragazza non c’è stato nulla da fare: è deceduta poco dopo. Si tratta di Gessica Vulpe, 14 anni, residente a Tolentino e studentessa all’Itas di Macerata. Il ragazzo che era con lei, R.B., 16 anni, residente a San Severino Marche, è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato in codice rosso con l’eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona.
Il conducente del furgone, sotto shock, è stato ricoverato all’ospedale di San Severino Marche.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti gli agenti della Polizia Locale di Tolentino, coordinati dal Comandante Andrea Isidori, per i rilievi e gli accertamenti sulla dinamica dell’accaduto.
Il sindaco Mauro Sclavi, insieme all’amministrazione comunale e a nome di tutta la comunità tolentinate, ha espresso il proprio dolore per la tragedia: “È una tragedia che ci tocca tutti da vicino e che ci lascia un enorme vuoto e un grande dolore. Saremo vicini alla famiglia Vulpe e sarà nostro compito mantenere sempre vivo il ricordo di Gessica".
In segno di lutto, in tutti gli eventi pubblici già programmati per la serata sarà osservato un minuto di silenzio. Al Palasport Chierici si terrà una veglia in memoria di Gessica, alla quale parteciperà anche la sorella gemella, pallavolista della Futura.
Chi ha sacrificato la visione della partita della nazionale di calcio impegnata in Norvegia per seguire il Palio i “Bambini nel Medioevo”, serata inaugurale del 44° Palio dei Castelli in onore di San Severino, ha avuto ragione.
I bambini settempedani schierati con i sette castelli e contrade hanno profuso il massimo impegno rubando qualcosa al sonno, dato che la contesa si è protratta fin dopo la mezzanotte, ma concedendo molto allo spettacolo.
Nella finale della corsa con i trampoli i detentori del palio baby di Villa di Cesolo hanno sbaragliato il campo, relegando ai gradini più bassi del podio Rione Settempeda e Castello di Serralta, quest’ultimo vice campione della passata edizione del palio. Nell’altra sfida definitiva della corsa con i sacchi, invece, l’ha spuntata il guizzante equipaggio di Rione di Contro davanti a Cesolo e Contrada Taccoli. Fasi palpitanti reiterate nelle varie tirate alla fune e nella corsa delle torri. Nella fune, dopo le eliminatorie, Serralta ha dominato Cesolo per due tirate a zero, mentre nella seconda semifinale c’è stato il colpo di scena.
Dopo l’iniziale vittoria parziale di Colleluce, i “ramarri” hanno lasciato la fune in anticipo nella seconda tirata in preda all’entusiasmo per la ribadita vittoria, facendo ruzzolare gli avversari, quindi la giuria ha inflitto loro la penalità. Di Contro ne ha approfittato per sferrare il colpo decisivo nella “bella”, imponendosi per 2-1. Cosicché nella finalissima di sabato 14 giugno saranno i gialloblù di Di Contro a contendere il successo a Serralta, mentre Colleluce si è consolato con il successo nella finalina di ieri sera ai danni di Cesolo.
Nell’attesissima corsa delle torri dei monelli Serralta, Taccoli e Di Contro si sono fermate, nell’ordine, alle eliminatorie a cronometro, mentre Colleluce ha prevalso su Oltre le Mura nella finale per il terzo e quarto posto. La finalissima della serata conclusiva del Palio vedrà in lizza Settempeda e Cesolo, vincitrici delle semifinali, in una sfida replica di quella del 2024.
A meno di incredibili colpi di scena i bambini di Villa di Cesolo si avviano a bissare la vittoria del Palio dello scorso anno. Intanto, dopo “Luminaria”, la processione in notturna con fiaccole con benedizione degli stendardi ed offerta dei ceri al Patrono di stasera, domani, domenica 8 giugno, l’intera città si ferma per il Corteo storico al quale si annunciano oltre 1.000 figuranti. In mattinata la sveglia alla città con tamburini e chiarine e messa solenne alle 11.00 che, per il gran caldo, verrà officiata alla chiesa di San Domenico, non più all’aperto in piazza del Popolo, come comunicato dalla Curia.
CLASSIFICA FINALE CORSA CON I SACCHI
1)Rione di Contro punti 16, 2)Villa di Cesolo p.12, 3)Rione Taccoli p.9, 4)Castello di Serralta p.7, 5)Contrada Oltre le Mura p.5, 6)Castello di Colleluce p.3, 7)Rione Settempeda p.2.
CLASSIFICA FINALE CORSA CON I TRAMPOLI
1)Cesolo punti 16, 2)Settempeda p.12, 3)Serralta p.9, 4)Taccoli p.7, 5)Oltre le Mura p.5, 6)Di Contro p.3, 7)Colleluce p.2.
CLASSIFICA GENERALE PARZIALE
1)Colleluce punti 52, 2)Oltre le Mura p.44, 3)Cesolo p.41, 4)Taccoli p.37, 5)Serralta p.34, 6)Di contro p.29, 7)Settempeda p.20 (Cesolo, Di Contro, Serralta e Settempeda una gara in meno).
Prosegue l’opera dell’Amministrazione comunale rivolta alla riqualificazione e manutenzione straordinaria della rete stradale del Comune di Camerino. Da lunedì 9 giugno prenderanno i lavori in via Madonna delle Carceri per il rifacimento del manto stradale, dei marciapiedi e delle strutture fognarie. La data di avvio delle opere è stata posticipata per evitare disagi e problematiche con l’orario scolastico e coordinando questi lavori con i numerosi cantieri della ricostruzione.
Mentre da martedì 10 giugno la circolazione stradale subirà le seguenti variazioni:
In via Madonna delle Carceri si procederà ad istituire il senso unico di circolazione a salire.
In via Sant’Agostino si attuerà un’inversione del senso unico di circolazione a salire.
L’uscita dal Centro storico della Città sarà consentita solamente da viale Emilio Betti.
I lavori in via Madonna delle Carceri (200 mila euro il costo dell’intervento) segna un nuovo passo in avanti nella riqualificazione del nostro patrimonio, dopo la recente conclusione dell’intervento (da 160 mila euro) nel tratto di collegamento tra le frazioni di Arcofiato e Santa Lucia.
Per la traduzione dal tedesco de “I confidenti” di Charlotte Gneuss edito da Iperborea, Silvia Albesano si è aggiudicata il riconoscimento che si conferisce a Civitanova nel nome dell’illustre concittadino Annibal Caro. Premio ex aequo della Giuria Tecnica per i finalisti Ilaria Oddenino e Leonardo Marcello Pignataro. Assegnati il Premio alla carriera, il Premio Antonio Prenna e la menzione speciale.
È Silvia Albesano la vincitrice dell’ottava edizione del Premio Annibal Caro. Per la traduzione dal tedesco de “I confidenti” di Charlotte Gneuss la Cara Giuria dei Lettori e delle Lettrici gli ha assegnato il riconoscimento che porta il nome dell’illustre traduttore dell’Eneide di Virgilio.
La cerimonia di premiazione si è svolta nello Spazio Multimediale San Francesco a Civitanova Alta, venerdì 6 giugno, giorno in cui ricorre la nascita del letterato civitanovese, alla presenza di un folto pubblico che ha potuto anche ammirare la mostra di manifesti del designer Guaricci curata dal Museo Magma.
Un premio sorto per amore di Annibal Caro, che a Civitanova nacque nel 1507 e fortemente voluto per mantenerne viva la memoria senza attendere date celebrative e per valorizzare in chiave contemporanea il lavoro di traduzione.
La traduzione di Silvia Albesano che vive e lavora a in Piemonte ha convinto i giurati che in questi mesi si sono raccolti attorno al progetto, ben 178 i votanti. Gli altri due candidati della terna finalista che si sono aggiudicati ex aequo il Premio della Giuria Tecnica: Ilaria Oddenino, per la traduzione dall’inglese di “Underjungle” di James Sturz, edito da Atlantide e Leonardo Marcello Pignataro per la traduzione dal russo di “Racconti di Sebastopoli” di Lev Tolstoj, edito da Voland
“È un libro a cui tengo molto per tanti motivi – dice la vincitrice Silvia Albesano alla fine della cerimonia a proposito de “I confidenti”, esordio letterario della scrittrice tedesca Charlotte Gneuss - Vorrei dedicare questo premio all’autrice, al suo talento e alla fiducia che ha dimostrato verso i suoi personaggi. Si è affidata ai loro gesti, prima ancora che alle loro parole. È un premio che voglio condividere con la squadra della casa editrice Iperborea, che si è presa cura di questo libro”.
Premio ex aequo Giuria Tecnica a Ilaria Oddenino, per la traduzione dall’inglese di “Underjungle” di James Sturz edito da Atlantide, una storia d’amore interamente ambientata nelle profondità oceaniche. “Essendo una storia ambientata nell’acqua – racconta Oddenino – il ritmo della narrazione segue il movimento delle correnti, segue il fluire delle onde e dei vortici. È una storia unica, mitologica, non ho mai letto niente di simile, ma ha un profondo rigore scientifico”.
Premio ex aequo Giuria Tecnica a Leonardo Marcello Pignataro, per la traduzione dal russo di “Racconti di Sebastopoli” di Lev Tolstoj edito da Voland, un classico dell’800 di bruciante attualità sia per l’area geografica di cui si racconta, la martoriata Crimea, sia per il tema, la guerra. “Ogni traduzione è una traduzione a sé – precisa Pignataro – questo testo di Tolstoj è stato già tradotto almeno una decina di volte. La lingua cambia ma per un classico ci si può permettere di utilizzare qualche termine desueto e delle costruzioni particolari che seguono il dettato della lingua originale”.
Durante la cerimonia sono stati assegnati dal Comitato Tecnico, rappresentato da Rita Baldoni e Stella Sacchini, il premio alla carriera 2025 al professore Bruno Mazzoni, traduttore dalla lingua romena e la menzione speciale a Marco Federici Solari per la nuova traduzione de Il processo di Franz Kafka, edito da L’orma.
Il premio in memoria di Antonio Prenna è stato assegnato al Festival internazionale di poesia La punta della lingua nella persona del direttore artistico il poeta Luigi Socci.
L’ottava edizione è stata possibile grazie al contributo di: Cantina Boccadigabbia, Scriptorama agenzia letteraria, Caffè del Teatro Cerolini, e al sostegno dell’agenzia di viaggi Masterkey Travel, Hotel Dimorae, Raphael Beach, Pellegrini Garden, Arredamenti Maurizi, Azimuth e di tutti colori che hanno elargito contributi nella raccolta fondi.
Il Premio gode del patrocinio della Regione Marche e del Comune di Civitanova Marche.
Il Comitato promotore è composto da Federica Alessandri, Anna Maria Domenella, Maria Grazia Baiocco, Rosetta Martellini, Lorella Quintabà.
L’organizzazione generale è curata da La Fabrica Teatro aps.
Il Premio collabora con l’ISS Da Vinci di Civitanova Marche, con il museo Magma e con le librerie From Outer Space, Ranieri, Ubik di Civitanova, Mondadori Point di Porto Sant’Elpidio, Nave Cervo di San Benedetto del Tronto, Fogola Fagola di Ancona, Universitaria Moderna di Urbino, La terza stanza di Budrio.
(Il logo del premio è di Riccardo Ruggeri)
Giorgio Togni è il titolare di Nerovisciola - Azienda Agricola Antinori, situata in località Santa Maria del Rango a Cingoli. Dal 2014 Giorgio, insieme a sua moglie Monica, gestisce l’Azienda Agricola Antinori, la quale produce diversi prodotti a base di visciole. L’idea di questa realtà immersa nel verde è nata nel 2011, nonostante entrambi venissero da famiglie da sempre legate all’agricoltura. Tutti e due da piccoli, seguivano i lavori nei campi dei genitori, come per esempio la raccolta delle olive. Ma all’inizio, le loro strade erano completamente diverse, Giorgio è un geometra e lavorava in un’azienda, mentre Monica, faceva la maestra in un asilo nido.
Puoi raccontarci la storia dell’Azienda Agricola Nerovisciola?
“Sin da quando ero bambino, l’idea di avere una mia attività da gestire in maniera diretta, è sempre stata forte, ma appena diplomato c’è stata la chiamata di questa azienda che conoscevo e già a 23 anni avevo un contratto a tempo indeterminato. Quindi ho messo un po’ in secondo piano quelle che erano le mie passioni, seguendo l’opportunità lavorativa che mi si era presentata. Poi nel 2011 l’azienda con cui lavoravo, importante a livello nazionale, decise di chiudere 8 stabilimenti su 14 e di licenziare circa mille dipendenti, ed io, come dico sempre, fortunatamente sono stato uno di quelli. Da lì nasce un po’ quest’idea di partire d’accordo con mia moglie, di aprire una nostra attività, ed abbiamo così deciso di valorizzare un prodotto che facevano i genitori di Monica. Loro lo realizzavano in casa, come molte realtà della zona di Cingoli, che è il vino di visciola. Un’idea dunque sorta grazie a questa “occasione”, che la vita con questo licenziamento, in maniera inaspettata ci aveva messo davanti. Oggi ci troviamo ancora su questa strada anche se l’azienda rispetto all’inizio è completamente cambiata. La visciola è tipica delle colline maceratesi, negli anni abbiamo scoperto che la prima ricetta di vino di visciola è del 1600, nel ricettario del Buonaccorsi di Macerata”.
Com’è cambiata la tua vita da quando hai iniziato a dedicarti all’agricoltura? Che cosa ti senti di dire ad un giovane che ha in mente questo sogno?
“Sicuramente il cambiamento più grande da quando ho lasciato l’azienda a quando ho aperto la mia attività agricola è stato il poter gestire il tanto tempo che avevo a disposizione. Oggi è un po’ diverso, ma all’epoca facevamo molti meno prodotti. I primi anni sono stati un po’ difficili perché devi organizzare quella che è la tua giornata, prima ero abituato che comunque c’era sempre qualcosa da fare, poi ho dovuto imparare a gestire i miei tempi. Un’altra cosa complicata da capire è anche la gestione monetaria dell’azienda, quando è tua, e soprattutto un’azienda agricola non convenzionale, ci sono magari dei periodi dove hai dei buoni incassi ed altri dove non hai niente. Questo è stato un forte cambiamento ma anche una grande sfida aziendale perché siamo riusciti in più di 10 anni a cambiare questa situazione. Quando abbiamo iniziato le vendite erano concentrate soprattutto nel periodo natalizio, mentre poi con degli aggiustamenti e con dei nuovi prodotti, come l’apertura di un agriturismo, esso ci permette di avere un’organizzazione finanziaria completamente diversa dall’azienda, su tutto l’anno. Dall’altra parte, il tempo e questa apertura a nuovi prodotti ha fatto sì che i ritmi siano completamente cambiati. L’idea mia e di mia moglie è sempre comunque quella di seguire la stagionalità e i ritmi che ci dà la natura".
"Per un ragazzo che vorrebbe intraprendere questo sogno, sicuramente dico di chiedere un po’ le orecchie dalle persone che ti stanno vicino, che come nel nostro caso avevano un po’ di scetticismo. Tante persone ci hanno detto che stavamo sbagliando, quindi serve molto coraggio per seguire i propri sogni e il non aver paura di fallire perché comunque uno fallisce solo se ci prova. Una buona dose di incoscienza aiuta ed anche l’idea che comunque il fallimento non è così grave. Altri due suggerimenti che mi sento di dare sono di collaborare con altre aziende perché oggi da soli si va avanti sì, ma insieme è meglio. Noi abbiamo sperimentato molto spesso che collaborando si ottengono prodotti migliori e più in linea con l’idea che vogliamo raccontare. Il secondo consiglio è quello di non fare più un’agricoltura come i nostri nonni, funzionava ma con i loro tempi, oggi ne serve una diversa. Nei prossimi anni dobbiamo puntare molto di più sulla qualità dei prodotti che non sulla quantità, soprattutto per il cambiamento climatico in atto, noi come azienda abbiamo deciso di puntare sulla qualità, che è quella che premia”.
Che cosa offrite ai vostri clienti? Il prodotto più richiesto?
“Nell’arco di tutti questi anni sono stati inseriti tanti nuovi prodotti, ma quello che di base resta sempre è quello di offrire ai nostri clienti un’armonia, una pace di fondo. Ovvero staccare una mezz’ora in mezzo alla natura, assaporare prodotti che ti riportino alla semplicità delle cose ed alla loro naturalezza. Quello che offriamo ai nostri clienti, sia con i prodotti che appunto con le degustazioni che facciamo, è quello di far conoscere una vita che magari si faceva 50 anni fa nelle nostre campagne, dove tutto era molto più lento. Portiamo i clienti anche a vedere dei punti panoramici della nostra zona.
I prodotti che offriamo sono tutti biologici, non vengono in nessun modo trattati, né con agenti chimici né con concimi per aumentare le produzioni, teniamo molto alla loro sanità, anche perché è ciò che facciamo anche nella nostra vita privata. È proprio una nostra idea di vita. I prodotti più venduti sono sempre a base di visciola, nel periodo natalizio, più il vino, in altri più le confetture, o nel periodo estivo le visciole al sole da mettere sul gelato. Il prodotto che più rappresenta l’azienda è il nostro Nerovisciola, è un po’ la nostra immagine".
“Harmonico” è l’amaro effetto wow che avete realizzato con ben 21 tra erbe e fiori. Puoi parlarci di com’è nata questa idea e… di che cosa si tratta?
“Harmonico” è un amaro alle erbe che nasce nel 2021, la prima realizzazione è stata fatta nel 2024. L’idea nasce passeggiando tra le nostre colline, abbiamo visto che ci sono diversi conventi e monasteri e la domanda è nata spontanea: ma questi frati e queste monache come curavano queste persone negli anni 1000? Facendo un po’ di domande abbiamo chiesto al nostro botanico e naturopata, quali fossero le erbe nella nostra zona, ne abbiamo selezionate ventuno. Da lì nasce questo prodotto che è proprio una collaborazione. Con mia moglie ogni anno le raccogliamo nel giusto periodo e poi la distilleria che fa l’infusione. Le stesse erbe raccolte in un altro territorio non avrebbero mai lo stesso sapore, è un prodotto che ci sta dando delle grandissime soddisfazioni”.
Tra l’altro per grazie ad esso siete candidati all’Oscar Green 2024 nella categoria “Custodi d’Italia” giusto? Ve l’aspettavate?
“Con “Harmonico” abbiamo partecipato all’edizione 2024 di Oscar Green nella categoria “Custodi d’Italia” è stata una bella sorpresa essere stati candidati per la Regione Marche, non abbiamo vinto come progetto ma Coldiretti ci ha inserito in un atlante dove vengono selezionate alcune aziende, la nostra come “Custode del territorio”, perché “Harmonico” rappresenta la bellezza di questo piccolo scorcio delle colline cingolane, è un grande piacere essere riconosciuti a livello nazionale”.
Progetti in cantiere?
“Come per tutte le aziende i progetti in cantiere sono sempre tantissimi, quelli che stiamo portando avanti con maggiore interesse e che usciranno prima di Natale parlano di nuove collaborazioni. Credo che in questo periodo, sia sempre più fondamentale andare a creare ciò con altre aziende dove si riescono a valorizzare al meglio i nostri prodotti. Non riusciamo sempre a fare tutto e a saperlo fare nel miglior modo possibile, per cui appoggiandoci ad altri riusciamo ad avere dei prodotti che sono veramente buoni e che valorizzano il territorio e le nostre produzioni al 100%”.
Il 2025 potrebbe essere ricordato come un anno nero per i cittadini di Potenza Picena, almeno secondo il Partito Democratico locale. A intervenire duramente è Stefano Dell’Aglio, esponente dem, che denuncia nuovi aumenti imposti dall’Amministrazione comunale, questa volta sui parcheggi, dopo quelli già registrati su una lunga serie di servizi pubblici.
«Il grande avanzo di bilancio sbandierato dall’assessore Strovegli poteva lasciar immaginare qualche “regalino” per i cittadini – scrive Dell’Aglio – invece dopo gli aumenti enormi su scuolabus, mense scolastiche, rette di asili nido e casa di riposo, canoni per le società sportive e ovviamente TARI, arriva una bella mazzata anche sui parcheggi».
In particolare, l’esponente dem punta il dito contro una recente delibera della Giunta comunale, datata 26 maggio, che prevede l’introduzione di nuovi stalli a pagamento: tutti i 22 posti auto in largo Leopardi (di fronte alla chiesa di San Francesco) e ben 40 posti su viale Regina Margherita. Un provvedimento che si aggiunge al precedente raddoppio della tariffa oraria in via Dante Alighieri. Non solo: secondo quanto riportato, in luglio e agosto la sosta sarà a pagamento fino a mezzanotte.
«In pratica – osserva Dell’Aglio – lungo tutto il lato ovest della Statale si potrà parcheggiare solo a pagamento, addirittura fino alle 24 in luglio e agosto. Immaginiamo la soddisfazione di operatori balneari e commercianti (saranno stati consultati prima di decidere?), ma evidentemente il bisogno di fare cassa ha prevalso su tutto».
Non manca un riferimento al turismo, altro fronte secondo il PD trascurato dall’Amministrazione: «Anche quest’anno la stagione turistica è iniziata nel totale disinteresse dell’Amministrazione – prosegue Dell’Aglio – addirittura le spiagge libere già affollate nello scorso weekend erano ancora punteggiate dai cumuli di detriti non raccolti. L’unico provvedimento adottato sembra fatto apposta per disincentivare le presenze turistiche e creare problemi ai cittadini. Un vero peccato».
Sesto colpo di mercato per la CBF Balducci HR: il club maceratese si assicura per la stagione 2025/26 in Serie A1 le prestazioni della schiacciatrice polacca Natasza Ornoch, classe 2007 per 189 centimetri di altezza. Arriva in arancionero l’astro nascente del volley polacco, pronta ad esordire nel massimo campionato italiano dopo le esperienze con la maglia delle Nazionali giovanili del suo Paese, in cui ha messo in mostra tutto il suo valore agli Europei Under 20 e Under 18 nel 2024, entrando nella Top 4. Nel 2025 sarà protagonista con la Polonia del Mondiale Under 19.
Talento indiscutibile e potenza fisica sono i punti di forza di Natasza Ornoch, schiacciatrice mancina che, oltre al percorso in Nazionale, è cresciuta nelle fila del Club Umks Mos Wola Varsavia per poi disputare sin da giovanissima (2021) il campionato di 1a Lega femminile polacca (la seconda serie in Polonia) con la maglia dell’Sms Pzps Szczyrk, società in cui ha potuto giocare e allo stesso tempo studiare.
“Sarà la mia prima esperienza in Italia e in Serie A1 e sono davvero entusiasta - dice Natasza Ornoch da nuova giocatrice della CBF Balducci HR - I recenti risultati della Champions League mostrano chiaramente la dominanza del massimo campionato italiano, con tre squadre italiane sul podio. Questo dice molto sul livello della pallavolo qui. Il mio obiettivo è crescere come atleta, mettendomi alla prova in un ambiente così competitivo, imparando dai migliori giocatori e allenatori, e contribuendo il più possibile alla mia squadra".
"Fin dall’inizio sono rimasta colpita dall’approccio professionale del Club, è stato subito evidente. Inoltre, come giovane giocatrice, per me è fondamentale avere un allenamento tecnicamente stimolante, e l’opportunità di lavorare con un allenatore così esperto, cresciuto sotto la guida di alcuni tra i migliori tecnici del panorama pallavolistico, mi è sembrata la scelta perfetta. Sono rimasta anche molto colpita dall’incredibile atmosfera creata dai tifosi, soprattutto durante la promozione della CBF Balducci HR in Serie A1. E al di là della pallavolo, Macerata è una città affascinante e pittoresca, vicina alla costa adriatica, il che mi rende ancora più entusiasta per la stagione che sta per iniziare. È un sogno che si avvera, sono pronta a sfruttare al massimo questa opportunità e a dare tutta me stessa. Sono ancora molto giovane e piena di passione per la pallavolo, quindi credo di poter portare in squadra uno spirito fresco ed energico, fatto di determinazione, entusiasmo e grande voglia di lavorare”.
Il centrocampo dell’U.S. Tolentino 1919 riparte da una certezza: Marco Badiali vestirà ancora la maglia cremisi nella stagione 2025/2026. La società ha ufficializzato la conferma del giocatore, che si è dimostrato elemento di valore e affidabilità, nonostante qualche acciacco fisico nella scorsa annata.
Classe, esperienza e spirito di squadra: Badiali è uno dei profili sui quali mister Passarini potrà contare per costruire una formazione solida e competitiva. Il club crede fortemente nelle sue qualità, rinnovandogli piena fiducia per il futuro.
Queste le parole del centrocampista dopo la conferma: “Sono molto felice di rimanere a Tolentino. Ringrazio il presidente, il direttore e il mister per aver creduto ancora in me, nonostante i problemini fisici avuti durante la scorsa stagione. Farò il massimo per portare questi colori il più in alto possibile".
Un segnale di continuità e attaccamento alla maglia che conferma la volontà del club di puntare su un gruppo coeso e motivato, in vista della prossima stagione.
Lunedì 9 giugno alle ore 10.00, presso il Teatro Don Bosco di Macerata, si terrà un importante momento di confronto sul ruolo strategico del Terzo Settore nello sviluppo dei territori, con particolare attenzione al fenomeno dello spopolamento dell’area del cratere e alla ricostruzione del tessuto sociale.
L’iniziativa, dal titolo “La ricostruzione sociale: ripartire dalle comunità combattendo lo spopolamento”, vedrà la partecipazione di numerose istituzioni, enti locali e realtà del territorio che operano quotidianamente nei settori della coesione sociale, del welfare di comunità e della valorizzazione dei territori colpiti dal sisma 2016.
Durante l’incontro saranno presentate best practice sviluppate sul territorio e alcune testimonianze del Programma Next Appennino, che grazie al contributo della Struttura Commissariale, hanno saputo generare investimenti capaci di attivare leve concrete per lo sviluppo sostenibile delle aree interne. “Il Terzo Settore – sottolinea il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Guido Castelli – rappresenta un pilastro fondamentale per combattere lo spopolamento e per garantire continuità e crescita delle comunità sociali. In una logica di coprogettazione, è in grado di generare valore aggiunto all’interno delle comunità, anche grazie all’adozione di innovazioni – tecnologiche e non – che rafforzano la resilienza e la coesione territoriale. Costruiamo insieme il nuovo modello dell’Appennino centrale, fondato sulla partecipazione attiva e sulla valorizzazione dei legami locali".