La direzione del torneo Arena dei Comuni comunica ufficialmente che le finali dell’edizione 2025 si disputeranno domenica 29 giugno presso il campo sportivo di Trodica.
Dopo due semifinali intense e spettacolari, il torneo si avvia alla conclusione con le due sfide che assegneranno il podio di questa edizione.
PROGRAMMA FINALI – DOMENICA 29 GIUGNO
Ore 21:00 – Finale 3º/4º posto: Recanati vs Potenza Picena
Ore 22:30 – Finale 1º/2º posto: San Severino vs Tolentino
Una serata da non perdere, all’insegna del bel calcio e dell’agonismo sportivo, con quattro squadre protagoniste di un torneo avvincente fino all’ultimo minuto.
ARES Safety Macerata conquista un bel punto sul campo di Inox Team Saronno (1-2, 4-1), seconda in classifica, nella quindicesima giornata della Serie A1 di Softball. Macerata si assicura così, a tre turni dal termine della regular season, la matematica salvezza dalla retrocessione diretta ed è a un punto per evitare anche eventuali play out.
Saronno tiene la seconda posizione dietro Bollate che sbanca Forlì, avvicinata da Pianoro che scavalca le romagnole al terzo posto. Tutte e quattro le squadre sono comunque già sicure dei play off.
In Gara 1, Michela Serrani sulla pedana di ARES Safety è protagonista di una buona prestazione che apre la strada al colpaccio sul campo lombardo. Macerata va subito avanti con la volata di sacrificio di Flavia Carletti che manda a punto Wakako Chikamoto. Pareggio immediato di Saronno grazie al doppio di Sara De Luca.
Alla quinta ripresa un singolo di Elizabeth Avery spinge a casa base Giorgia Cacciamani per l'1-2 che resisterà sino alla fine. Saronno regola i conti in Gara 2, ma in vantaggio va prima Macerata al terzo inning con un singolo di Emma Fagioli che spinge a casa base ancora Wakako Chikamoto.
Al quarto inning Elena Andrea Prins pareggia con una battuta valida che porta a casa base Barbora Saviola, che a sua volta sarà decisiva nel quinto. La giocatrice della Repubblica Ceca infatti realizza l'ennesimo fuoricampo stagionale, la sua specialità, e di RBI ne porta a casa ben tre, per il 4-1 che sarà definitivo.
Nella quindicesima giornata, pareggio nel derby veneto tra Rovigo e Castelfranco, oltre a quello sorprendente di Macerata a Saronno. Sweep per Bollate a Forlì, Pianoro a Collecchio e Caronno a Parma.
RISULTATI 15a GIORNATA SERIE A1
Itas Mutua Rovigo - Thunders Castellana 3-8 e 7-5
Pubbliservice Old Parma - Rheavendors Caronno 1-4 e 5-11
Bertazzoni Collecchio - Mia Office Blue Girls Pianoro 6-9 e 0-7 (al 5° inning)
Italposa Forlì - MKF Bollate 1-6 e 0-10 (al 4° inning)
Inox Team Saronno - Ares Safety Macerata 1-2 e 4-1
CLASSIFICA
MKF Bollate (30 vittorie – 4 sconfitte) .882; Inox Team Saronno (23-7) .767; Mia Office Blue Girls Pianoro (24-8) .750; Italposa Forlì (21-9) .700; Rheavendors Caronno (17-15) .531; Bertazzoni Collecchio (10-20) .333; Thunders Castellana (10-20) .333; ARES Safety Macerata (9-21) .300; Itas Mutua Rovigo (8-22) .267; Pubbliservice Old Parma (2-28) .067.
È stata una giornata intensa, vibrante di emozioni e ricordi, quella che si è vissuta a Porto Recanati in occasione del 5° Memorial Attilio Pierini, manifestazione organizzata dalla famiglia Pierini e dall’Attila Basket, la società cestistica che porta con orgoglio il nome del campione scomparso. Un evento pensato per ricordare Attilio non solo attraverso il dolore del ricordo, ma con la speranza del gioco, dei giovani e del futuro.
Il Memorial si è svolto in due location simboliche: l’oratorio Don Bosco, luogo storico della pallacanestro cittadina, dove la famiglia ha donato un campo da basket alla memoria di Attilio, e il PalaMedi, cuore dell’attività sportiva portorecanatese. Una doppia cornice che ha accolto centinaia di atleti, famiglie e amici per una giornata all’insegna dello sport, dell’amicizia e della memoria.
Due i tornei andati in scena: Esordienti e Under 14. Per la categoria Esordienti hanno partecipato Attila Basket, Arcobaleno Porto San Giorgio, CAB Stamura Ancona e Vis Castelfidardo. Per l’Under 14: Attila Basket, CAB Stamura Ancona, Union Basket Terni e Porto San Giorgio. Ad aggiudicarsi il torneo Esordienti è stata proprio l’Attila Basket Porto Recanati, che ha superato in finale il CAB Stamura Ancona, che invece ha trionfato nell'Under 14, battendo in finale i padroni di casa.
Le premiazioni si sono svolte al PalaMedi, alla presenza di numerose personalità. Per la categoria Esordienti hanno consegnato i premi la dott.ssa Paola Cingolani della Fondazione Ospedale Salesi ETS, da sempre vicina all’Attila, Giacomo Manuali, titolare del SiconTe Market, main sponsor dell’Attila, e Alfonso Alfonsi, nuovo vicepresidente della società.
Per l’Under 14 sono intervenuti il delegato allo sport Francesco Quercetti, la dott.ssa Antonella Canullo del Team Benessere Finanziario Banca Generali Private, e la famiglia Pierini al completo: Francesca Polli, moglie di Attilio, il padre Giuseppe Pierini e la madre Mirella Luchetti.
“Quest’anno – ha dichiarato Giuseppe Pierini – abbiamo voluto adottare una formula tutta dedicata ai giovani. Il sogno di Attilio, dopo la carriera da atleta, era proprio quello di lavorare con i ragazzi, diventare un punto di riferimento per il basket di Porto Recanati. Come genitori, è nostro dovere portare avanti quel sogno”.
Molto sentite anche le parole della società sui propri canali ufficiali: “È stata una giornata emozionante ed intensa. Grazie a tutti i partecipanti, grazie a tutto lo staff del Memorial, agli sponsor SiconTe Market Porto Recanati e Team Benessere Finanziario di Civitanova Marche, alla Fondazione Ospedale Salesi ETS e a tutte le persone che ci hanno aiutato a ricordare Attilio come avrebbe voluto lui: attraverso il sorriso dei ragazzi”.
Un ricordo che resta forte, come forte è stato Attilio Pierini, campione di pallacanestro con una carriera brillante, capace di vestire le maglie di numerose squadre tra Serie A e B – tra cui Recanti e Civitanova – e di lasciare ovunque un segno fatto di talento, carattere e umanità. La sua vita si è tragicamente interrotta nel 2015, a soli 38 anni, a causa di un incidente stradale, ma il suo spirito continua a vivere sul parquet, nei sorrisi dei bambini e nell'impegno della famiglia e della società a lui intitolata.
L’Attila Basket guarda già avanti: sabato 13 e domenica 14 settembre, sempre al PalaMedi, è in programma il 1° Torneo Quadrangolare Senior “Attilio Pierini”, che vedrà la SiconTe Attila Basket sfidare tre squadre di Serie B Interregionale per aggiudicarsi il trofeo dedicato al loro campione.
(Foto di Alfonso Alfonsi e Antonio Sorgoni)
Incidente stradale intorno alle 16:30 di oggi pomeriggio lungo la SS77, in zona Castello della Rancia, nel tratto verso mare compreso tra gli svincoli Tolentino Est e Pollenza. Per cause in corso di accertamento, un’auto e una moto si sono scontrate, provocando il ferimento del motociclista.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e la polizia stradale. Uno dei due coinvolti, il motociclista, ha riportato un grave trauma ed è stato trasportato in codice rosso con l’eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette. L’altro paziente, in condizioni meno serie, è stato invece accompagnato in ambulanza all’ospedale di Macerata per accertamenti.
L’incidente ha causato rallentamenti alla circolazione lungo l’asse viario, con traffico regolato per consentire i soccorsi e la messa in sicurezza dell’area.
Cinquanta anni dopo quel lontano giorno del 1975, Bruno Storani e Graziella Coltrinari hanno scelto di rivivere, passo dopo passo, le emozioni del loro matrimonio. Sabato 28 giugno, nella loro Montefano, hanno celebrato le nozze d’oro riportando in vita ogni dettaglio di quel primo "sì": la stessa chiesa, gli stessi fiori, lo stesso calore semplice e autentico.
Erano giovanissimi quando si sono sposati – lui 19 anni, lei 18 – e con coraggio e dedizione hanno costruito una vita fatta di lavoro, sacrifici, impegno nella comunità, ma soprattutto amore. Oggi, con due figli, Emanuele e Laura, e due nipoti meravigliosi, Nicolas e Giulia, hanno scelto di tornare là dove tutto è cominciato, con il cuore colmo di ricordi e gratitudine.
A benedire questo traguardo speciale, la Chiesa dei Servi di Maria, con la messa celebrata da Padre Alberto, caro amico di famiglia. Ma il momento più emozionante è stato quando Bruno e Graziella hanno percorso ancora una volta la navata, accompagnati dai loro nipoti: Nicolas, con la nonna, e Giulia, con il nonno. Un passaggio di testimone tra generazioni, il filo invisibile e potente che unisce passato, presente e futuro.
A seguire, i festeggiamenti si sono spostati al Ristorante da Otello, a San Lorenzo di Treia, con il calore di un pranzo “di una volta”, con la stracciatella, il lesso e quei sapori che sanno di casa e di radici. Tutto pensato per ricreare l’atmosfera del loro matrimonio nel 1975: i gladioli a decorare la chiesa – un fiore che oggi si vede poco, ma che allora era simbolo d’amore – e una sala adornata con girasoli e grano, oltre alle foto del giorno più bello.
In 50 anni, tante cose sono cambiate: sono cresciuti due figli, sono arrivati due splendidi nipoti, ma il legame tra Bruno e Graziella è rimasto saldo, testimonianza autentica di un amore che ha saputo attraversare il tempo. Una festa emozionate e ricca di significato, proprio come la loro storia.
Dopo sette stagioni intense e ricche di emozioni, Benedetto Verdenelli lascia il ruolo di responsabile della comunicazione della S.S. Maceratese. Una decisione sofferta ma maturata con consapevolezza, dopo un percorso iniziato nell’estate del 2018 e culminato con il ritorno in Serie D. In questi anni Verdenelli ha raccontato da vicino la rinascita del club, contribuendo con passione, dedizione e professionalità alla costruzione di una narrazione autentica e coinvolgente attorno alla squadra biancorossa.
Queste le sue parole d’addio: “Oggi è il mio penultimo giorno da responsabile della comunicazione dell’SS Maceratese. Un meraviglioso viaggio iniziato nell’estate del 2018, ricco di incontri importanti, di grandi soddisfazioni professionali e personali. Sono orgoglioso di aver contribuito a riscrivere, insieme a tutto lo staff, la storia della squadra fino a questa splendida vittoria. Sento però che è giunto il momento di viverla da tifoso e godermi le partite allo stadio con i miei figli, a cui ho trasmesso l’amore per la Rata. Ringrazio la famiglia Crocioni: in primis il Presidente, con cui ho collaborato fianco a fianco condividendo in questi anni gioie e sconfitte, Evelina, Giuliano e Leonardo. Quante trasferte, alcune al cardiopalma! Ovviamente rivolgo un doveroso saluto a tutti i collaboratori, protagonisti di questa annata incredibile: Giovanni, Neno, Lamberto, Maurizio, Marisa, Rossano, Enrico e i due Marco. Un ringraziamento speciale va a Serena, maceratese verace che con me ha condiviso la campagna abbonamenti 2023/24 e da lì si è rivelata portafortuna nei momenti cruciali di questo percorso, fino all’ultima partita che ha sancito l’approdo in Serie D. Un grazie di cuore a tutti i miei colleghi giornalisti con cui ho collaborato in questi anni, con i quali ho condiviso anche lacrime di gioia nel match decisivo con il Montecchio. In ultimo, ma non per ordine di importanza, rivolgo un augurio sincero a chi prenderà il mio posto: ci vorrà professionalità, passione ma soprattutto tanto cuore, che è forse l’eredità più significativa che mi sento di trasmettere. Insomma, sono tante le emozioni e i ricordi indelebili in questi anni che attraversano la mia mente: le esultanze dei tifosi a fine partita, la tensione prima di ogni gara, quel groppo in gola prima di ogni fischio d’inizio e quel fuoco che sento appena le maglie biancorosse si mescolano con quelle degli avversari, continueranno ad essere parte integrante della mia vita. Esattamente da quel 28 marzo 1993, quando le provai per la prima volta con mio padre all’Helvia Recina in quel memorabile Maceratese – Forlì gremito da seimila tifosi della Beneamata. Un sentimento, ancora oggi, inspiegabile. Forza vecchio cuore biancorosso, sempre".
Ha preso ufficialmente il via nella splendida cornice del Castello della Rancia il festival “Borghi in Jazz dei Monti Azzurri”, una rassegna musicale ormai consolidata che coinvolge tutti i borghi dell’Unione Montana, con l’adesione anche dei Comuni di Castelraimondo e Pollenza.
La serata inaugurale, ospitata in uno dei luoghi più suggestivi del territorio – recentemente restituito alla cittadinanza dopo un importante intervento di restauro – ha visto la partecipazione di numerose autorità: i sindaci dei Comuni dell’Unione Montana, il sindaco di Pollenza Mauro Romoli accompagnato dalla consorte, l’assessore Elisabetta Torreggiani di Castelraimondo e il consigliere regionale Renzo Marinelli.
Un’atmosfera coinvolgente ha fatto da cornice all’esibizione della bravissima Karima, accompagnata dal suo trio, che ha saputo incantare il pubblico con la sua voce e la sua interpretazione. Un pubblico partecipe e competente, che ha dimostrato grande affetto e familiarità con il genere musicale, accompagnando i brani non solo con applausi e battiti di mani, ma anche cantando insieme all’artista.
Durante la serata, l’assessore alla cultura del Comune di Tolentino, Fabio Tiberi, ha portato i saluti del sindaco, ringraziando l’Unione Montana e l’associazione Tolentino Jazz per la scelta del Castello della Rancia come sede dell’appuntamento inaugurale. Il festival, che prevede un calendario ricco di eventi, si snoderà in diciassette appuntamenti, con la partecipazione di oltre 130 artisti.
Il prossimo concerto è in programma per il 5 luglio a Castelraimondo, con una serata dedicata alla musica intramontabile di Frank Sinatra. Per aggiornamenti e informazioni sul programma, è possibile consultare la pagina Facebook e il sito ufficiale dell’Unione Montana dei Monti Azzurri.
Oggi è un giorno importante per il Gruppo CB Tigrotto perchè entra ufficialmente in servizio il nuovo Pickup Toyota Hylux acquistato anche grazie all'importante contributo della Fondazione Carima.
"E' sicuramente l'acquisto più importante, mai affrontato dalla nostra piccola associazione, che vive di autofinanziamento e ha sempre ponderato le sue spese in base alle proprie possibilità. In questo senso, il contributo da parte della Fondazione Carima è stato molto importante, e oggi vogliamo ringraziare pubblicamente." - dice il vice presidente Biagiola Riccardo - "... Per la nostra associazione è motivo di orgoglio e soddisfazione poter presentare alla comunità di Villa Potenza il nostro nuovo veicolo che va a potenziare la nostra risposta di intervento soprattutto in servizi di Protezione Civile. Il pickup per noi è di primaria importanza perchè è il veicolo che viene usato diciamo "in prima linea" durante un'emergenza. E' fondamentale poter contare su un mezzo nuovo ed efficiente."
Il nuovo Toyota Hylux si va aggiungere agli altri 2 veicoli della flotta: 1 Mitsubisih L200 e un Pajero (con oltre 25 anni di servizio!), con qualche "acciacco" meccanico dovuto alla "maggiore età", ma pur sempre utili alla causa. Il nuovo Pickup è stato allestito con la livrea sociale, è dotato di barra led luminosa e verriciello anteriore.
Per l'occasione, il direttivo ha organizzato una piccola cerimonia che comprende anche la benedizione di tutti i mezzi sociali e dei due carrelli motopompa.
Il lavoro nei campi, si sa, è fatto di sudore, fatica e ore interminabili sotto il sole. Si inizia la mattina presto, si affrontano giornate intere tra polvere e calore, e spesso si va ben oltre il normale orario. Ma quando, a fine giornata, ti fermi un istante e guardi il tuo “ufficio” tingersi di rosso sotto la luce del tramonto, allora capisci che quel sacrificio ha un senso profondo, autentico, difficile da spiegare ma semplice da sentire.
Ce lo ha raccontato con parole e gesti pieni di verità Stefano Centanni, terzista e agricoltore da oltre quarant’anni, erede di una passione tramandata dal nonno prima e dal padre poi. Lo abbiamo incontrato in un momento cruciale dell’anno agricolo: la stagione della trebbiatura. E per comprenderla fino in fondo, siamo andati letteralmente “sul campo”, a Schito, una suggestiva terra di mezzo incastonata tra Appignano, Treia e Cingoli, nel cuore della campagna maceratese.
“C’è un buon raccolto, nonostante qualche zona in cui il prodotto ha avuto dei problemi – ci racconta Stefano – Stiamo andando bene: c’è qualità, c’è quantità. Mancano solo un po’ di proteine, che sarebbero importanti per fare una buona pasta”.
Il grano che raccoglie è grano duro, destinato in parte alla semina e in parte alla macinazione, in base alla zona. Un lavoro delicato, che richiede attenzione e strumenti all’avanguardia. Ed è qui che entra in gioco la sua mietitrebbiatrice autolivellante, una macchina potente e tecnologica, perfetta per i terreni collinari del maceratese.
“Fa un buon prodotto – spiega – raccoglie, separa la paglia, scarica nel cassone, poi nel rimorchio. L’agricoltura è sempre stata innovazione: fin dai tempi del trattore a vapore ha sposato le novità, perché l’agricoltura è fatica. E tutto ciò che può aiutare a migliorare la qualità della vita, non ce lo facciamo scappare”.
Ma oltre alla tecnologia, c’è l’evoluzione del ruolo stesso dell’agricoltore. Una figura che oggi è molto più di un semplice produttore. “Quando ho iniziato, a fine anni Settanta, l’agricoltura ti chiedeva di essere un imprenditore. I campi erano – e sono – il nostro polo produttivo. Ma oggi l’agricoltore deve fare anche altro: custodire l’ambiente, pensare al futuro, alle nuove generazioni. Non si tratta solo di far crescere una pianta, ma di proteggere un ecosistema”.
E guardandosi intorno, tra le dolci colline maceratesi, è difficile non dargli ragione. “Noi marchigiani siamo virtuosi. In questi campi sembra di stare in un quadro. Qualcosa si potrebbe sempre migliorare, certo, e magari qualcuno potrebbe anche aiutarci un po' di più. Ma basta fermarsi un attimo a guardarsi intorno… cosa ci manca davvero?”.
Nell’oro del grano che ondeggia al vento, nella polvere che si alza dalla terra, nello sguardo fiero di chi la lavora, c’è tutto il valore di un mondo spesso dimenticato, ma essenziale. Un mondo che non cerca applausi, ma rispetto. Che non fa rumore, ma nutre.Ed è proprio da qui, da queste strade di terra e sudore, che continua a nascere il futuro.
Foto di Guido Picchio
Tragedia questa mattina sul litorale civitanovese, dove una turista di 79 anni, originaria di Perugia, ha perso la vita dopo un malore improvviso mentre si trovava nel parcheggio del ristorante Oasi, sul lungomare sud.
Il dramma si è consumato intorno alle 13. Sul posto è intervenuto il personale sanitario della Croce Verde di Civitanova Marche, che ha tentato in tutti i modi di rianimarla, purtroppo senza esito. Nonostante le manovre di emergenza, per la 79enne non c’è stato nulla da fare. Presenti anche gli agenti della Polizia di Stato ed i carabinieri della locale Compagnia, a cui spettano i rilievi di rito per ricostruire l’accaduto.
Ancora una volta è partita sui giornali più letti e, soprattutto, più venduti la vergognosa propaganda che intervista sempre e solo oppositori del governo di Teheran: donne e uomini, scrittori e rifugiati, che denunciano la perfidia del governo iraniano e auspicano la sua rapida caduta, naturalmente grazie all'intervento straniero e, segnatamente, di Washington; come se, appunto, in Iran vi fossero soltanto oppositori del governo, che aspettano con giubilo l'intervento umanitario di Washington e di Israele, con tanto di bombe etiche e di missili democratici.
Mai una volta che venga intervistato un sostenitore della Serbia di Milosevic, della Libia di Gheddafi, dell'Iraq di Saddam, della Russia di Putin, della Cina di Xi Jinping o dell'Iran contemporaneo. E i più continuano a bersi, ogni volta, questa manicomiale propaganda da quattro soldi: con ciò rivelano di essere soggetti al più pericoloso imperialismo, quello cognitivo.
La loro mente, infatti, è colonizzata dalla propaganda occidentale, anzi uccidentale. È dal 1989 che questa narrazione si ripresenta ogni volta immutata: puntualmente lo Stato "liberato" dall'interventismo umanitario made in USA precipita in un inferno e in una condizione indubbiamente peggiore, ogni volta, rispetto a quella precedente (vedi Libia e Iraq). Ovviamente anche questa volta riusciranno con buona probabilità a farvi credere che quello che viene fatto all'Iran è per il bene degli iraniani, come quel che fecero ai "pellerossa" era per il bene di questi ultimi...
Uno dei nobili teoremi del marxismo, ovviamente rinnegato dalle sinistre fucsia neoliberali (allineate all'imperialismo non meno delle destre), è quello per cui meritano supporto sempre e comunque le nazioni oppresse dall'imperialismo, che non è altro se non la lotta di classe applicata ai rapporti fra le nazioni. Nell'odierno diagramma dei rapporti di forza, ovviamente, come abbiamo mostrato nel nostro studio "Demofobia", destra e sinistra in uccidente sono ugualmente organiche all’imperialismo: le destre lo celebrano in nome della dominazione occidentale, le sinistre in nome della esportazione manu militari dei diritti umani (la ben nota foglia di fico di cui si nasconde la violenza uccidentale). Make Iran great again.
È questo l'ultimo demenziale slogan coniato da Donald Trump, il presidente della civiltà del dollaro, schierato in toto con Israele. Forse aspira a far tornare l'Iran grande com'era la Persia di Dario e di Serse (posto che le sue conoscenze storiche si spingano fin lì)? Lo stesso Trump, nel lanciare il suo slogan pubblicitario, che è poi una variante del più noto (e ugualmente demenziale) make America great again, ha asserito che è necessario un regime change in Iran. Quod erat demonstrandum: l'imperialismo americano utilizza ancora una volta la narrativa del regime barbaro da abbattere per giustificare il proprio appetito colonizzatore, orientato a fare sì che anche l'Iran sia annesso nella americanosfera.
Come il limes dei romani, che era un confine in movimento, tale da spostarsi al ritmo dell'avanzare delle conquiste imperiali, così anche il limes della globalizzazione neoliberale e americanocentrica si muove e avanza, neutralizzando culture e stati disallineati e, insieme, annettendoli nei propri spazi omologati.
Ancora, come il limes romano, anche quello americano odierno traccia sempre una distinzione assiologicamente connotata tra Noi e Loro, identificando i primi con la civiltà e i secondi con la barbarie che deve essere sconfitta. Una delle prerogative quintessenziali dell'imperialismo sta appunto nel presentarsi come opera di civilizzazione a beneficio dei popoli colonizzati. Miseria dell'imperialismo! Ben diverso risulta il contegno della Cina e della Russia.
La prima ha dichiarato apertamente di sostenere il popolo iraniano sotto assedio imperialistico da parte di USraele. La Russia, per parte sua, ha accolto nei giorni scorsi esponenti di punta del governo iraniano, portando pieno sostegno e piena solidarietà al popolo persiano.
È da sperare che l'Iran non venga lasciato solo dalla Russia e dalla Cina, ché, se ciò dovesse accadere, sarebbe la sua fine. E si troverebbe presto in una situazione analoga a quella della Libia e dell'Iraq dopo la messa in opera della civilizzazione imperialistica dell'Occidente, anzi dell'uccidente: per dirla con l'antico Tacito, fanno il deserto e lo chiamano pace. Intorno all'Iran si gioca adesso la partita fondamentale per il mondo multipolare, sottratto alla dominazione statunitense e resistente a quest'ultima. Resistenza iraniana o barbarie: questa è l'alternativa. Tertium non datur.
Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) lancia un grido d’allarme per la cronica carenza di organico nella provincia di Macerata. A denunciarlo è Lorenzo Prosperi, vice segretario provinciale SAP, che parla di una situazione ormai insostenibile: "Il possibile lo abbiamo fatto, l’impossibile lo stiamo facendo, per i miracoli ancora non siamo attrezzati”.
Il SAP si dice profondamente deluso dal mancato potenziamento degli organici annunciato in occasione delle prossime assegnazioni previste per settembre. Lorenzo Pezzola, segretario provinciale e consigliere nazionale del sindacato, evidenzia come le "veline pubblicate il 27 giugno" confermino che "nessun nuovo agente sarà destinato agli uffici della Polizia Stradale della provincia né al Commissariato di Civitanova Marche".
Non solo: la situazione rischia addirittura di peggiorare, con una riduzione del personale causata da pensionamenti e trasferimenti verso altre province. Secondo Pezzola, ciò comporterà due conseguenze gravissime a partire dal prossimo 1° settembre.
La prima è la drastica riduzione del numero di auto in servizio, in particolare per la Polizia Stradale, che già fatica a garantire pattuglie nelle fasce serali e notturne. La seconda riguarda l’impossibilità per il Commissariato di Civitanova Marche di assicurare la copertura di una Volante per l’intero arco delle 24 ore, attività fino a oggi garantita solo grazie a enormi sacrifici e doppi turni da parte degli operatori.
“Non bastano più le promesse”, avverte Pezzola. “Serve mettere nero su bianco i riconoscimenti al lavoro delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, attraverso investimenti strutturali e adeguate assegnazioni di personale. Solo così si potrà tutelare davvero la sicurezza del territorio.”
Il sindacato teme che la situazione di squilibrio finisca per tradursi in un aumento della criminalità, sempre più aggressiva, a fronte di organici ridotti al minimo storico. La minore presenza sul territorio rischia infatti di far calare la percezione di sicurezza dei cittadini, già provata da episodi di violenza e microcriminalità.
Il SAP chiede con forza al Dipartimento della Pubblica Sicurezza e ai rappresentanti politici di prendere atto della gravità della situazione e di intervenire con urgenza per garantire mezzi, uomini e risorse adeguate a chi ogni giorno, spesso con sacrifici enormi, lavora per difendere la collettività.
La stagione è già molto calda e si prevede che lo sarà a lungo. Tra le condizioni patologiche che maggiormente possono essere aggravate dalle alte temperature c’è sicuramente il linfedema, gonfiore causato da un accumulo di linfa nei tessuti. In estate può essere più acuto a causa dell’aumento della temperatura e della vasodilatazione che ne consegue.
Proprio per questa possibilità pare opportuno oggi parlare di questa particolare patologia con l’operatore sanitario che si occupa del controllo e riduzione del linfedema: il fisioterapista. Ne parliamo con il Dr. Vincenzo Di Costanzo operatore presso il centro medico Associati Fisiomed.
Di Costanzo cos’è il linfedema e da cosa può essere causato?
"Il linfedema è un gonfiore anomalo e persistente, che si sviluppa quando il sistema linfatico non riesce più a drenare correttamente la linfa, cioè un liquido ricco di proteine e scorie. Questo provoca un ristagno nei tessuti, più spesso in un braccio o in una gamba. Può essere primario, cioè congenito, oppure secondario, ad esempio in seguito ad interventi chirurgici (come la mastectomia con rimozione di linfonodi), radioterapia o traumi. È una condizione cronica, ma se diagnosticata e trattata precocemente, può essere ben gestita."
Quali segnali possono far pensare a un linfedema e come si arriva alla diagnosi?
"I primi segni sono spesso un gonfiore localizzato, una sensazione di pesantezza o tensione nella pelle, e in alcuni casi una riduzione della mobilità dell’arto. All'inizio il gonfiore può comparire solo a fine giornata e migliorare con il riposo, ma col tempo diventa stabile. Per la diagnosi si parte dall’esame clinico e si può ricorrere all’ecografia oppure esami più avanzati come la linfoscintigrafia e la fluorescenza con ICG, che mostrano il funzionamento dei vasi linfatici."
In cosa consiste il trattamento e che ruolo ha il linfodrenaggio manuale?
"Il trattamento più efficace è la cosiddetta Terapia Decongestiva Complessa, che include: linfodrenaggio manuale, una tecnica eseguita da fisioterapisti specializzati, questo metodo prevede movimenti manuali lenti, ritmici e molto delicati, eseguiti in una sequenza precisa, con lo scopo di stimolare il deflusso della linfa nei vasi superficiali e favorirne il riassorbimento.
Il metodo Vodder è particolarmente indicato perché rispetta la fisiologia del sistema linfatico e aiuta a ridurre l'infiammazione e il dolore, migliorando nel tempo la qualità della vita del paziente. Bendaggi multistrato o tutori elastici, per mantenere la riduzione del volume.
Esercizi attivi mirati, che aiutano il ritorno linfatico sfruttando il movimento muscolare. Cura della pelle, per evitare infezioni. Concludo ricordando che il linfedema non deve essere ignorato. Una presa in carico precoce da parte di un fisioterapista specializzato può fare la differenza nel contenere l'evoluzione della patologia e nel migliorare la qualità della vita del paziente. Rivolgersi a professionisti qualificati è il primo passo verso una gestione efficace e sicura."
Circe figlia di Elio, il Dio Sole e della ninfa Perseide è una delle protagoniste femminili più interessanti dell’Odissea: è la maga che ha il potere divino di trasformare gli uomini in animali.
All’inizio la conosciamo come una donna affascinante che incarna la seduzione femminile, in grado di manipolare gli uomini con le sue arti magiche, riducendoli a bestie con i loro istinti primari.
Poi, con stupore, vediamo fiorire una donna innamorata che sa accogliere, curare per poi lasciare andare...
È ambivalente: autonoma, autosufficiente e allo stesso tempo aperta ad una relazione. Per l’uomo è tentazione e pericolo ma anche possibilità di crescita.
Come una vera Dea, Circe attrae con il suo canto Ulisse ed i suoi compagni, appena approdati sull’isola di Eea, per poi offrire loro una bevanda che li trasforma in bestie.
Tutti mutano, tranne Ulisse che, grazie ad un’erba magica, mantiene la sua forma naturale. La maga rimane stupita da questo uomo, l’unico che non è riuscita a tenere nel recinto, che sfugge alla sua magia e che non la fa sentire onnipotente.
L’unico uomo che non cambia per lei. Nasce così una storia d’amore. Quando poi la Dea comprende che Ulisse deve proseguire il suo viaggio, da conquistatrice diventa protettrice, aiutandolo ad affrontare il proseguimento della sua avventura.
Lei dominatrice riesce a cambiare, offrendo l’amore più difficile, quello che ti lascia andare e che ti dona gli strumenti per crescere. Circe non ha potuto trasformare Ulisse, rimasto integro.
A sua volta, lui con l’amore ha trasformato lei, insegnandole a vedere l’altro non come una preda ma come una persona libera. Lo ha sostenuto nella crescita, ha rinunciato ad averlo per sé, per lasciargli la possibilità di compiere il suo destino.
Circe ci insegna quanto potere e quanta bellezza ci sono nell’accogliere il mistero dell’altro.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti condominiali in presenza di mancati pagamenti. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Civitanova Marche che chiede: "Il condomino in regola con i pagamenti può opporsi al precetto per la preventiva escussione dei condomini morosi?".
Tale circostanza ci offre la possibilità di far chiarezza riguardo ad una fattispecie molto dibattuta nelle aule di Tribunale, ed a tal proposito, la Suprema Corte recentemente ha avuto modo di pronunciarsi in una vicenda i cui protagonisti sono stati due condomini in regola con i pagamenti contro gli atti di precetto notificati da un creditore del condominio in forza di una sentenza divenuta esecutiva: i due condomini contestavano la propria regolare posizione con i pagamenti pro rata dovuti, invocando dunque la preventiva escussione dei condomini morosi, mentre il creditore soccombente ha proposto ricorso in Cassazione.
Il Collegio sottolinea come la sentenza impugnata abbia fatto corretta applicazione dell'art. 63 disp. att. c.c., come modificato dalla legge n. 220/2012. Il comma 1 dispone infatti che l'amministratore «è tenuto a comunicare ai creditori non ancora soddisfatti che lo interpellino i dati dei condomini morosi», mentre il comma 2 stabilisce che «i creditori non possono agire nei confronti degli obbligati in regola con i pagamenti, se non dopo l'escussione degli altri condomini».
In capo ai condomini che abbiano regolarmente pagato la propria quota viene dunque a crearsi un'obbligazione sussidiaria ed eventuale, favorita dal "beneficium excussionis" avente ad oggetto non l'intera prestazione imputabile al condominio, quanto unicamente le somme dovute dai morosi.
La pronuncia afferma infatti il principio secondo cui «il condomino in regola coi pagamenti, al quale sia intimato precetto da un creditore sulla base di un titolo esecutivo giudiziale formatosi nei confronti del Condominio, può proporre opposizione a norma dell'art. 615 c.p.c. per far valere il beneficio di preventiva escussione dei condomini morosi che condiziona l'obbligo sussidiario di garanzia di cui all'art. 63, comma 2, disp. att. c.c., ciò attenendo ad una condizione dell'azione esecutiva nei confronti del condomino non moroso, e, quindi, al diritto del creditore di agire esecutivamente ai danni di quest'ultimo».
Pertanto, in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità ed in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare che: "Il creditore del Condominio avente un titolo esecutivo deve chiedere il pagamento prima ai condomini morosi e solo successivamente potrà rivolgersi ai condomini che risultano già in regola con i propri pagamenti pro rata, tenuto conto che l’amministratore è obbligato a comunicare al creditore le generalità dei condomini morosi delineando un obbligo legale di cooperazione dell’amministratore con il terzo creditore nel rendere noti i nominativi dei condomini non in regola con il pagamento delle somme dovute e delle rispettive quote millesimali" (Cass. Civ., Sez. II, Ordinanza del 17.02.2023, n. 5043).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Tolentino – Il 29 giugno 1975 si dicevano "sì" nella chiesa dei Cappuccini di Tolentino, e oggi, cinquant’anni dopo, Giancarlo Maccioni e Amelia Marsili festeggiano il loro amore che ha saputo resistere al tempo, alle difficoltà e persino al terremoto. Un traguardo prezioso, quello delle nozze d'oro, celebrato con la stessa sobrietà e profondità che ha sempre contraddistinto la loro vita insieme al ristorante "Ponte degli Schiavi", in compagnia della loro famiglia.
Dopo il matrimonio, il ricevimento si tenne al vecchio Hotel 77, luogo storico della Tolentino di quegli anni. I primi tempi li trascorsero a Macerata, ma dal 1990 circa hanno fatto ritorno a Tolentino, dove hanno costruito la loro quotidianità, intrecciata con il tessuto della città e della comunità.
Giancarlo, conosciuto da molti come un commerciante e tecnico specializzato in fotocopiatrici, fax, macchine da scrivere e strumenti da ufficio, ha contribuito allo sviluppo locale anche come fondatore del Condor Club, punto di riferimento per gli appassionati di volo ultraleggero nei pressi della zona Gabrielli.
Amelia, da sempre dedita alla cura della famiglia, ha svolto con dedizione il ruolo di casalinga, accudendo con amore non solo il marito e i figli, ma anche i propri genitori e, fino a due anni fa, l’anziana madre. Un impegno silenzioso e instancabile, fatto di piccoli gesti quotidiani e grandi sacrifici.
Nemmeno il terremoto del 2016 ha piegato la forza di questa coppia. Dopo l'evacuazione, hanno passato quattro giorni al campo Sticchi, poi tre settimane a Loreto, ma il loro cuore è rimasto sempre a Tolentino. E lì sono tornati, aspettando ancora oggi che la loro casa venga finalmente ricostruita.
Amore, sacrificio e radici profonde: è questo il filo che ha tenuto uniti Giancarlo e Amelia per 50 anni. Una storia semplice, e proprio per questo straordinaria.
TREIA - Nonostante fosse sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare disposta dall’Ufficio di Sorveglianza di Macerata, un 29enne di Treia è stato denunciato dai carabinieri per evasione.
Il giovane, già noto per analoghe violazioni in passato, è stato sorpreso lontano dalla propria abitazione senza alcuna autorizzazione. La sua assenza è stata accertata dai militari della locale stazione durante un controllo mirato.
Accertato l’allontanamento arbitrario, i carabinieri hanno proceduto a denunciarlo nuovamente e hanno richiesto alla competente autorità giudiziaria un aggravamento della misura restrittiva nei suoi confronti.
CIVITANOVA MARCHE — Tre giovani sono stati denunciati dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Civitanova per rissa e oltraggio a pubblico ufficiale. Si tratta di un 23enne marocchino residente in città, già noto alle forze dell’ordine, di un 20enne connazionale senza fissa dimora, e di una 16enne di Senigallia, anche lei con precedenti.
L’intervento è scattato nella serata di mercoledì in seguito a una chiamata di emergenza al numero unico 112 che segnalava una rissa tra giovani in una via del centro cittadino. Sul posto sono giunti i militari dell’Aliquota Radiomobile, supportati dagli agenti del Commissariato di Polizia locale.
All’arrivo delle forze dell’ordine, i tre giovani si sono mostrati subito reticenti a fornire le proprie generalità. Dopo qualche esitazione, i due ragazzi marocchini hanno collaborato consentendo di procedere all’identificazione, mentre la 16enne ha rifiutato di dichiarare le proprie generalità, rivolgendosi ai militari con frasi gravemente offensive.
Nonostante le difficoltà, i carabinieri hanno mantenuto la calma e, con professionalità, sono riusciti infine a identificare anche la ragazza. Per tutti e tre è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per rissa e oltraggio a pubblico ufficiale.
In un clima di grande serenità e autentica amicizia rotariana, si è svolta nella serata di venerdì 27 giugno, nella splendida cornice di Villa Quiete a Montecassiano, la cerimonia del tradizionale “Passaggio delle Consegne” del Rotary Club di Macerata. Un momento simbolico e significativo che segna la conclusione dell’anno rotariano in corso e l’inizio di un nuovo cammino all’insegna del servizio e della continuità.
La presidente uscente, Irene Tedone, ha ufficialmente passato il testimone a Nunzia Pagliariccio, che guiderà il Club nel corso dell’anno rotariano 2025/2026. Nel suo discorso di commiato, Irene Tedone ha tracciato un bilancio ricco di soddisfazioni, ricordando con gratitudine l’impegno condiviso dai soci e sottolineando i risultati raggiunti in ambito sociale, culturale e di servizio alla comunità.
Visibilmente emozionata, la neo presidente Nunzia Pagliariccio ha presentato le linee guida del suo mandato, fondato sui principi di continuità, innovazione e apertura al territorio. “Il Rotary è un motore di cambiamento positivo – ha affermato – e continueremo a lavorare per essere una presenza attiva e concreta nella nostra comunità, con progetti di valore e forte impatto sociale”.
Pagliariccio ha inoltre presentato il nuovo Consiglio Direttivo, che la affiancherà durante il suo anno di presidenza, composto da Luciano Pingi come Vice Presidente, Pierpaola Cruciani come Segretario, Giorgio Piergiacomi come Tesoriere, Roberto Fioretti come Prefetto, Irene Tedone come Past President e Umberto Massei come Presidente Eletto. Fanno parte del consiglio anche i consiglieri Stefano Cudini, Luca Nardella, Gianni Pigliapoco, Pierfrancesco Tasso, Francesco Ciotti ed Elisabetta Zaccari.
La serata è stata arricchita dalla partecipazione di numerosi soci, autorità civili e rotariane, tra cui il Governatore del Distretto 2090 Massimo De Liberato, Gabrio Filonzi Past Governor e i governatori eletti del Distretto 2090 Stefano Gobbi per l’anno 2026/2027 e Stefano Quarchioni, socio del club eletto per l’anno 2027/2028. Le loro presenze hanno conferito ulteriore prestigio all’evento. È stato un incontro carico di emozioni dove si è festeggiato anche il 70° compleanno del Rotary Club di Macerata.
Momenti di riflessione, di condivisione e convivialità. Un’occasione per rinnovare l’impegno del Rotary al servizio della collettività e per tracciare insieme nuove prospettive e traguardi futuri.
Nel cuore del centro storico di Macerata, negli spazi suggestivi degli Antichi Forni, venerdì 28 giugno alle ore 18:00 è stata inaugurata la mostra d’arte "Insieme", un evento che unisce creatività e impegno sociale. La mostra si inserisce all’interno del Progetto “Macerata Città amica della persona con demenza”, promosso da AFAM (Associazione Familiari Alzheimer Marche), con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della demenza attraverso il linguaggio universale dell’arte.
Protagonisti dell’esposizione sono l’artista Mirco Gatrillo e il fotografo Alberto Bonifazi, uniti dalla volontà di creare qualcosa “insieme” — come sottolinea il titolo stesso della mostra — e contribuire a una causa di valore. I visitatori potranno ammirare una selezione di opere pittoriche e fotografie che spaziano tra mondi lontani e visioni intime, offrendo una narrazione potente e inclusiva.
“Insieme parte da una promessa che ci siamo fatti con Alberto: volevamo fare qualcosa insieme. E così è nato questo progetto, in collaborazione con l’Afam,” spiega Mirco Gatrillo, le cui opere nascono spesso dall’interazione tra pittura e fotografia, in un dialogo visivo continuo. “Parecchie delle opere esposte andranno in beneficenza".
Le fotografie di Alberto Bonifazi, invece, raccontano viaggi e umanità: “Sono immagini scattate in giro per il mondo – India, Nepal, Etiopia – che ritraggono persone, sguardi, culture e modi di vivere diversi. Con la fotografia porto tutto questo dentro la mostra”.
La mostra sarà anche un’occasione per sostenere concretamente le attività dell’AFAM: sarà possibile infatti lasciare offerte libere a favore dell’associazione, che da anni lavora per supportare le persone affette da Alzheimer e i loro familiari.
“Un’iniziativa importante che sposa perfettamente il progetto di ‘Macerata Città amica della persona con demenza’,” afferma Manuela Berardinelli, presidente di AFAM. “All’interno di questo percorso abbiamo dato vita a numerose iniziative culturali e sociali. Invito tutti a visitare la mostra per godere di questa bellezza e comprendere quanto la cultura sia parte essenziale della nostra comunità”.
Dello stesso parere anche Francesca D’Alessandro, Vicesindaca di Macerata: “Una bellissima iniziativa che mette l’arte al servizio del sociale. L’AFAM è sempre molto attiva nel prendersi cura delle persone con Alzheimer. Si può vivere con questa malattia una quotidianità, anche attraverso percorsi virtuosi come quelli dell’AFAM”.
La mostra “Insieme” sarà visitabile presso gli Antichi Forni dal 28 giugno al 6 luglio 2025. Un appuntamento da non perdere, che unisce arte, emozione e solidarietà in un unico, grande abbraccio alla città e alle sue persone più fragili.