La CBF Balducci HR Macerata conquista tre punti d'oro nel confronto diretto tra neopromosse contro la Omag-MT San Giovanni in Marignano, imponendosi con un netto 3-0 (25-23, 25-20, 25-18) e salendo a quota 8 punti in classifica dopo la sesta giornata di andata della Serie A1 Tigotà. Prestazione autoritaria per la squadra di coach Lionetti, che ha tenuto saldamente in mano il controllo del match grazie all’efficacia del servizio, alla solidità del muro e alle ottime prove delle sue schiacciatrici.
Protagoniste assolute le due attaccanti di posto quattro: Kockarevic, autrice di 15 punti con 2 ace e decisiva nei momenti chiave del terzo set, e Kokkonen, top scorer con 16 punti e un rendimento costante sia in attacco che in ricezione. Da segnalare anche l’eccellente lavoro a muro di Mazzon, che ha firmato 4 punti vincenti contribuendo a bloccare le iniziative avversarie.
Per San Giovanni in Marignano, nonostante i 13 punti di Brancher e i 9 muri di squadra, la serata si è rivelata complicata. Le romagnole hanno sofferto il servizio incisivo delle arancionere (5 ace subiti) e hanno pagato caro i 19 errori punto, a fronte dei soli 9 commessi dalle padrone di casa.
La cronaca
Il primo set ha visto un avvio brillante delle maceratesi, capaci di allungare sul 14-8 grazie a muro e contrattacco efficaci. San Giovanni ha provato a reagire con il servizio e il muro, riportandosi fino al 15-14, ma nel finale la CBF Balducci HR ha mantenuto la calma e chiuso 25-23 con una Decortes in grande evidenza.
Nel secondo parziale le ragazze di Lionetti sono partite fortissimo (8-2), ma l’ingresso di Brancher e Nardo ha dato nuova spinta alle romagnole, rientrate fino al 12-11. Le arancionere, però, hanno mantenuto alta la qualità del gioco, spinte dal 50% in attacco e dagli 8 punti personali di Kokkonen (con due ace), chiudendo 25-20 con una ricezione vicina all’80% di positività.
Il terzo set è stato un monologo maceratese: Kockarevic ha messo a terra 7 punti, Mazzon ha alzato il muro per tre volte e San Giovanni ha ceduto sotto il peso dei propri errori (8 nel parziale). Due ace e una serie di attacchi vincenti hanno consegnato alla CBF Balducci HR il 25-18 finale, sigillando una vittoria netta e meritata.
Per la squadra di coach Lionetti, una prova di maturità che consolida il gruppo e regala fiducia in vista dei prossimi impegni. Macerata si conferma così una realtà in crescita nella massima serie, capace di sfruttare al meglio il fattore campo e il contributo di tutte le sue protagoniste. San Giovanni, invece, dovrà ritrovare continuità e ridurre gli errori per riprendere la corsa verso la salvezza.
TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA - OMAG-MT SAN GIOVANNI IN MARIGNANO (25-23 25-20 25-18)
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Clothier 6, Bonelli 3, Kokkonen 16, Mazzon 7, Decortes 9, Kockarevic 15, Caforio (L), Bresciani, Piomboni, Sismondi. Non entrate: Crawford, Batte, Ornoch, Capodacqua (L). Allenatore Lionetti.
OMAG-MT SAN GIOVANNI IN MARIGNANO: Bracchi 10, Parini 6, Ortolani 5, Piovesan 4, Caruso 7, Straube, Tellone (L), Brancher 13, Nardo 4, Nicolini 3, Meliffi, Cecchetto (L). Non entrate: Panetoni, Kochurina. Allenatore Bellano.
Arbitri: Rossi, Curto.
Note - Spettatori: 650, Durata set: 29', 26', 27'; Totale: 82'. MVP: Kockarevic.
PORTO POTENZA – Dopo anni di abbandono e degrado, l’ex Babaloo, storica discoteca simbolo della movida marchigiana, ha trovato un nuovo proprietario. La struttura è stata infatti acquistata per 350mila euro dall’imprenditore Alfio Caccamo, già titolare del parco commerciale Corridomnia, attraverso la società Brand Srl di Pieve Torina.
L’operazione segna l’inizio di un ambizioso progetto di rilancio turistico e di riqualificazione dell’intera area costiera, con l’obiettivo dichiarato di trasformare il complesso in un polo turistico di qualità capace di valorizzare il territorio di Porto Potenza Picena.
Intervistato da Picchio News, Caccamo ha espresso soddisfazione per l’acquisizione, mantenendo però il massimo riserbo sui dettagli del futuro intervento: “È ancora presto per dire cosa sorgerà – ha spiegato –. L’abbiamo comprato ieri e il progetto è ancora da valutare, da elaborare e da ragionare. Speriamo di poter realizzare qualcosa di bello, legato a un turismo di qualità”.
Alla domanda su cosa lo abbia spinto a investire in una struttura ormai in disuso da anni, Caccamo ha risposto con semplicità: “Il fiuto. Il naso, come dico io. Ho visto un’opportunità e non potevo lasciare che quel luogo restasse così abbandonato”.
L’imprenditore ha anche ricordato con affetto i tempi d’oro del Babaloo: “Ho tantissimi ricordi bellissimi di quando ero più giovane. Ma non si tratta di tornare indietro: bisogna guardare avanti. Tutta la regione Marche e buona parte d’Italia ricordano il Babaloo, un posto dove si incontravano persone da Milano, da Bari, da ogni parte del Paese. È stato un luogo iconico, e ora merita una nuova vita.”
Forte del successo ottenuto con il Corridomnia Park, uno dei poli commerciali più frequentati della provincia di Macerata, Caccamo non nasconde l’ambizione di replicare – e superare – quella esperienza anche a Porto Potenza: “Il Corridomnia non è stato un bel successo, è stato un successone, un traguardo importante e una bella operazione. Speriamo di fare ancora meglio".
L’acquisto dell’ex Babaloo rappresenta dunque una scommessa sul futuro turistico del territorio, in un’area strategica tra mare, colline e infrastrutture. Dopo anni di silenzio e nostalgia, l’eco della storica discoteca potrebbe presto lasciare spazio a una nuova stagione di rinascita per Porto Potenza e per tutta la riviera marchigiana.
Il weekend dell’8 e 9 novembre 2025, inizialmente previsto per la Del Monte® Supercoppa, sarà invece dedicato al 6° turno della stagione regolare di SuperLega Credem Banca, come comunicato dalla Lega Pallavolo Serie A. La decisione arriva a seguito del posticipo della Supercoppa su richiesta della Federazione Saudita di pallavolo, che ha spostato la kermesse nei giorni scorsi.
Per Cucine Lube Civitanova e Rana Verona, semifinaliste della Supercoppa, significa rinviare la trasferta in Arabia Saudita. Le due squadre si affronteranno comunque nel weekend inizialmente dedicato alla Supercoppa, ma l’incontro si terrà nel quartier generale biancorosso di Civitanova. La partita, valida per il 6° turno della Regular Season, avrà inizio alle 18 di domenica 9 novembre.
L’intera giornata di campionato mantiene così la programmazione ufficiale, con date, orari e copertura streaming confermati, consentendo ai tifosi di seguire tutte le partite della SuperLega Credem Banca senza variazioni ulteriori.
La partita di Eccellenza in programma domenica 2 novembre tra Osimana e Civitanovese si giocherà senza la presenza dei tifosi ospiti. La decisione, presa dalla Prefettura di Ancona, arriva in seguito a recenti episodi di tensione tra le due tifoserie e a comportamenti intemperanti registrati nei confronti dei sostenitori civitanovesi.
Il provvedimento – spiega in una nota la Prefettura di Ancona – “è stato adottato in considerazione di preminenti ragioni di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, attesa l'accesa rivalità tra le due tifoserie e gli episodi di intemperanza, lancio di fumogeni e petardi, compiuti dalla tifoseria Civitanovese, nonché alla luce delle indicazioni fornite dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive condivise nella Riunione Tecnica di Coordinamento delle forze di polizia dello scorso 29 ottobre”.
Per questo motivo, la vendita dei biglietti sarà riservata esclusivamente ai residenti della provincia di Ancona: chi proviene dalla provincia di Macerata non potrà accedere allo stadio Diana. L’obiettivo è garantire l’ordine pubblico e prevenire eventuali disordini durante l’incontro.
A nove anni esatti dal devastante terremoto del 30 ottobre 2016, Pieve Torina ha compiuto un nuovo passo simbolico e concreto verso la rinascita: la posa della prima pietra del nuovo municipio. Una cerimonia toccante e partecipata, alla presenza di tanti cittadini, autorità civili, militari e religiose, che ha visto il sindaco di Pieve Torina e pressidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci fare da padrone di casa e ricordare con emozione “quella domenica in cui venne giù tutto”.
“Posare la prima pietra proprio oggi assume un valore straordinario – ha detto Gentilucci –. È il segno della presenza delle istituzioni e della nostra volontà di rinascere. Costruiremo la casa di tutti i pievetorinesi sulle radici del vecchio municipio, mantenendo salde le nostre origini”. Il sindaco ha ripercorso i nove anni trascorsi dal sisma, sottolineando come “oltre il 50% delle abitazioni private siano già state riconsegnate o abbiano progetti esecutivi”, e ringraziando la comunità “per aver creduto in questo percorso di ricostruzione e sviluppo”.
Il nuovo edificio, che sorgerà su quattro piani per oltre mille metri quadrati, ospiterà uffici amministrativi, sala consiliare, polizia locale, servizi sociali e un presidio sanitario con ambulatori della guardia medica. Un investimento di oltre 3 milioni di euro, con tempi di realizzazione stimati in nove mesi.
Alla cerimonia - condotta da Marco Moscatelli - hanno portato il loro saluto diversi rappresentanti istituzionali. L’avvocato Andrea Clementi, del Consorzio Stabile CSI per l'edilizia, il consorzio di imprese umbre e marchigiane che realizzerà l’opera, ha parlato di “un progetto per i cittadini, non solo per il sindaco o l’amministrazione”, garantendo “velocità e competenza” nei lavori.
Gianluca Pesarini, per la Camera di Commercio di Macerata, ha sottolineato come “mettere il primo mattone significhi assumere un impegno importante verso un territorio che ha bisogno di popolazione e speranza”.
Il sindaco di Matelica e presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani, ha definito la giornata “l’inizio della ricostruzione della comunità”, mentre Andrea Spaterna, presidente del Parco dei Sibillini, ha ricordato che il nuovo municipio sarà “una struttura simbolo, capace di rafforzare lo spirito di appartenenza e la resilienza della popolazione”.
La consigliera regionale Milena Sebastiani, alla sua prima uscita ufficiale, ha espresso “grande vicinanza a un territorio che porto nel cuore” e ricordato “il lavoro costante della Regione per sostenere la ricostruzione”.
Dopo la benedizione di Don Ippolito, il sindaco Gentilucci ha impugnato la cazzuola per la posa simbolica della prima pietra, tra gli applausi della comunità. La mattinata si è chiusa con un brindisi e un momento conviviale, segno di una Pieve Torina che guarda al futuro “con il sapore della polvere ancora tra le labbra, ma con la forza di chi non ha mai smesso di credere nella propria rinascita”.
Tante importanti riflessioni, tante notizie per conoscere i pericoli: una giornata da non dimenticare quella organizzata dall’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, giovedì 30 ottobre, a Macerata in Piazza della Libertà, con il presidente Giorgio Iacobone a fare da conduttore.
Dopo i saluti e gli apprezzamenti della Vice Sindaca Francesca D’Alessandro, del Dirigente delle Volanti della Polizia Matteo Falzetti e del Comandante della Polizia Locale Danilo Doria, si è aperto il dibattito sul tema dell’assunzione di sostanze stupefacenti, al quale hanno partecipato Giancarlo Falcioni (Resto del Carlino), Don Carlos (Parrocchia Santa Madre di Dio), Federica Carpineti (Comunità Pars) e Vittorio, ospite da 15 mesi della Pars, dove oggi svolge anche attività di accoglienza.
Unanime la considerazione sull’importanza dell’informazione puntuale e costante, per evitare che l’opinione pubblica si assuefi al fenomeno finendo per ritenerlo fisiologico. Don Carlos ha posto l’accento sulla necessità di essere vicini ai giovani, offrendo loro punti di riferimento sicuri affinché non si sentano soli o abbandonati. Ha ricordato come la frequentazione dell’oratorio sia un rimedio concreto in questa lotta contro le devianze.
Federica Carpineti ha evidenziato le doppie diagnosi psichiatriche e fisiche che affliggono la maggior parte delle persone che si rivolgono alla comunità e ha sottolineato come intervenire precocemente aumenti le possibilità di successo. Ha inoltre parlato delle misure alternative alla detenzione, che consentono di scontare la pena in comunità, ma ha lamentato come spesso, una volta terminata la pena, chi abbandona il percorso vanifichi il lavoro fatto.
Vittorio ha raccontato la propria esperienza di rinascita: dalla dipendenza dalla droga a una vita oggi scandita da attività, regole e relazioni sane. «La cura più importante è amarsi» ha detto con emozione.
Sul tema dell’immigrazione, il Dirigente Superiore della Polizia Marcello Gasparini, già responsabile della Divisione Amministrativa della Questura, ha illustrato l’iter per lo straniero entrato clandestinamente, spiegando le diverse possibilità: asilo politico, protezione internazionale, ricongiungimenti familiari, motivi umanitari e motivi economici. Ha chiarito che, nonostante le restrizioni apparenti, le interpretazioni giurisprudenziali più ampie offrono concrete possibilità di permanenza in Italia, invitando gli stranieri a non lasciarsi attrarre dalla criminalità, poiché questa rende impossibile la realizzazione di una vita migliore.
L’evento si è concluso con gli interventi del responsabile della Polizia Postale di Macerata, Claudio Tarulli, e del funzionario della Banca di Macerata, Leonardo Lucinato, che hanno illustrato come le truffe online e gli investimenti fraudolenti siano ormai all’ordine del giorno. Decine di migliaia di euro in fumo, hanno spiegato, a causa di truffatori che approfittano della fragilità di persone – spesso anziane, ma non solo – promettendo facili guadagni attraverso la rete informatica.
«Conoscere i casi concreti di truffe è l’unico modo per difendersi» hanno ribadito, sottolineando l’importanza della prevenzione.
La Sezione ANPS di Macerata, insieme al gruppo di volontariato guidato dal Commissario Capo Fabio Tarquini, continuerà la sua attività di prevenzione e informazione con nuovi incontri nell’ambito del progetto "No alle Truffe", auspicando una partecipazione sempre più numerosa da parte dei cittadini.
Grazie a un’attenta attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di San Ginesio, con il supporto dei colleghi di San Severino Marche, hanno identificato e denunciato due uomini — di 64 e 62 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine — ritenuti responsabili di un furto aggravato avvenuto lo scorso settembre ai danni di un’azienda meccanica di San Ginesio.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due si sarebbero introdotti nottetempo nello stabile da una porta secondaria, riuscendo ad asportare diversi attrezzi da lavoro. Dopo averli caricati su un furgone, si sono rapidamente allontanati.
Le immediate indagini avviate dai Carabinieri hanno permesso di rinvenire, nelle campagne limitrofe, parte della refurtiva — per un valore superiore ai 1.000 euro — successivamente restituita al legittimo proprietario.
Determinante è stata l’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza e la collaborazione tra le Stazioni dei Carabinieri di San Ginesio e San Severino Marche, che hanno consentito di identificare con certezza i volti dei due responsabili. A confermare ulteriormente le indagini sono state anche le testimonianze di alcuni cittadini che avevano notato movimenti sospetti nei pressi dell’azienda.
A conclusione delle attività, i due uomini sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per il reato di furto aggravato.
Proseguono i controlli nei cantieri della ricostruzione post-sisma: i carabinieri della Compagnia di Tolentino, insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno scoperto diverse irregolarità in materia di sicurezza, deferendo tre persone all'autorità giudiziaria e comminando ammende per un totale di 31.183 euro.
L’ispezione, condotta nei giorni scorsi in un cantiere edile del centro cittadino, aveva come obiettivo la verifica del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla tutela dell’ambiente, con particolare attenzione alla prevenzione dei rischi per i lavoratori impegnati nella ricostruzione post-sismica.
Al termine dei controlli, i militari hanno deferito all’Autorità Giudiziaria tre soggetti: un imprenditore albanese, legale rappresentante di una ditta con sede ad Ancona, per non aver redatto il piano operativo di sicurezza e per non aver esibito il piano del ponteggio; il responsabile di una ditta locale, in qualità di datore di lavoro, per non aver garantito la viabilità interna al cantiere, né l’installazione di opere provvisionali idonee e la rimozione del materiale di risulta dalle impalcature.
Deferito anche un libero professionista del luogo, coordinatore in fase di esecuzione dei lavori, per non aver verificato le condizioni di sicurezza all’interno del cantiere. Nel corso della stessa operazione, i carabinieri di Tolentino, con il supporto della polizia locale, hanno effettuato ulteriori accertamenti in materia urbanistico-edilizia, sanzionando una donna con una multa di 500 euro per non aver comunicato l’ospitalità di un cittadino egiziano all’interno del proprio garage.
L’Arma ricorda che, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 286/1998, chiunque dia ospitalità, a qualsiasi titolo, a un cittadino straniero è tenuto a comunicarlo all’autorità locale di pubblica sicurezza entro 48 ore.
Approvato nel 2024 alla Camera il Testo Unico che lo annovera tra i teatri scelti come Monumento Nazionale, lo Sferisterio sarà ancora più accessibile grazie al progetto del Comune di Macerata, Sferisterio Inclusivo, finanziato con i fondi NextGenerationEU gestiti dal Ministero della Cultura.
Sferisterio Inclusivo si inserisce nel solco di un progetto di accessibilità più ampio inaugurato sedici anni fa con InclusivOpera, la prima iniziativa in Italia collaterale alla stagione lirica, rivolta a disabili sensoriali e intellettivi di tutte le età, con un’attenzione particolare ai più giovani.
Più recentemente, l’impegno per l’inclusione è stato rinnovato con “In Opera”, progetto promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Macerata in collaborazione con l’Associazione Sferisterio e con le realtà del terzo settore locale.
"Non solo uno sfondo" è il titolo della campagna di comunicazione legata al progetto, promossa dal Comune di Macerata in collaborazione con Macerata Musei, che incoraggia italiani e viaggiatori a visitare lo Sferisterio, uno dei teatri all’aperto più famosi al mondo, anche al di fuori del cartellone di rappresentazioni teatrali e rassegne musicali.
Il messaggio della campagna è un invito a trasformare un sogno in realtà, per non lasciare che palcoscenici unici al mondo come lo Sferisterio, uno dei monumenti più iconici delle Marche, restino solo lo sfondo di un pc.
"Ci auguriamo che la campagna possa contribuire a far scoprire le Marche con i suoi luoghi meravigliosi e, in particolare, Macerata con il suo patrimonio paesaggistico e storico-artistico rappresentato dallo Sferisterio - ha detto il sindaco di Macerata e presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Sandro Parcaroli -. L’arte si conferma motore di promozione della regione Marche".
"Il nostro obiettivo non è solo avvicinare questo luogo iconico alla comunità ma attrarre un pubblico sempre più ampio e variegato, offrendo a tutti l’opportunità di viverlo, conoscerlo e apprezzarlo appieno - ha dichiarato Katiuscia Cassetta, assessore alla Cultura, all’Istruzione e all’Alta Formazione del Comune di Macerata -. Vogliamo una cultura aperta e accessibile che valorizzi il patrimonio straordinario che ci circonda.”
Dagli interventi sui percorsi di accesso alla struttura con l’installazione di segnaletica in linguaggio Easy To Read, alla realizzazione di parcheggi riservati e alla rimozione delle barriere architettoniche, fino alla formazione specifica del personale, il percorso museale permetterà al pubblico di immergersi a 360° nei luoghi e nell’arte che il monumento ospita, grazie a strumenti che ne consentono una fruizione più ampia.
In particolare, dispositivi come Audiopen consentiranno ai visitatori di interagire attivamente durante il percorso, mentre guide digitali inclusive offriranno un’esperienza personalizzabile e interattiva, adatta anche a bambini e persone con disabilità cognitive o sensoriali.
Un plauso al progetto è arrivato anche dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che in un videomessaggio ha dichiarato: “Un progetto importante per un monumento nazionale che ha saputo unire associazioni e istituzioni. Portare la cultura più vicino alle persone è un diritto per tutti i cittadini e un dovere per le istituzioni. La strada è giusta.”
“Uno degli obiettivi del progetto Sferisterio Inclusivo è costruire un percorso di visita unico, condiviso e accessibile a tutti – ha spiegato Andrea Marchiori, assessore ai Lavori pubblici –. Grazie alle professionalità coinvolte è stato possibile superare le difficoltà di un sito storico e avvicinare ancora di più lo Sferisterio ai cittadini e ai visitatori.”
Sabato 1° novembre alle ore 10.00 si terrà la cerimonia ufficiale di riapertura e riconsegna alla città del Palazzetto dello Sport “Giulio Chierici” di Tolentino, completamente rinnovato e reso più efficiente dal punto di vista energetico.
Il programma prevede il saluto delle autorità, la presentazione degli interventi di adeguamento e riqualificazione e, a seguire, la premiazione di atleti e squadre che si sono distinti nella stagione sportiva 2024/25.
“Uno spazio che torna a vivere – sottolineano il sindaco Mauro Sclavi e il vicesindaco e assessore allo Sport Alessia Pupo – pronto a continuare nella sua funzione sportiva, sociale ed educativa, soprattutto per le nuove generazioni. Questo restyling, fortemente voluto dall’Amministrazione sin dal suo insediamento, rappresenta un passo importante per la valorizzazione e l’ammodernamento degli impianti sportivi cittadini. Un grazie alla struttura comunale, ai tecnici e alla ditta per l’impegno e la rapidità dei lavori”.
L’intervento, realizzato con fondi dedicati all’efficientamento energetico, ha avuto l’obiettivo di ridurre i consumi e migliorare il comfort ambientale. Il progetto ha previsto la coibentazione delle pareti esterne, la sostituzione degli infissi con modelli a taglio termico e vetrocamera, il rinnovamento dell’impianto di illuminazione con lampade a LED, la riqualificazione della copertura e l’installazione di un impianto fotovoltaico.
Completamente sistemato anche il parquet del campo da gioco, che torna a risplendere nel suo splendore originario. Gli operai comunali e l’Ufficio Manutenzione hanno inoltre curato la riqualificazione dell’area verde, la verniciatura delle balaustre esterne e il ripristino dell’impianto di illuminazione esterna.
Il progetto porta la firma dell’ingegnere-architetto Angelo Maruzulli, progettista e direttore dei lavori, con il supporto del geom. Stefano Staffolani dell’Ufficio Lavori Pubblici, RUP Katiuscia Faraoni e della ditta esecutrice Due Punto Tre srl di Teramo.
Costruito nei primi anni Ottanta, il Palazzetto “Giulio Chierici” torna così a essere un punto di riferimento per lo sport tolentinate, pronto ad accogliere nuovamente eventi, competizioni e attività per tutte le età.
L’Università di Macerata ha accolto Momin Hraiz, il primo studente palestinese del progetto IUPALS – Italian Universities for Palestine Students. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare altri quattro studenti palestinesi, che potranno intraprendere a UniMC un nuovo percorso di formazione, dialogo e speranza. L’iniziativa rientra nell’impegno dell’Ateneo a promuovere il diritto allo studio, la dignità della persona e la costruzione della pace attraverso l’educazione. Giunto in Italia ieri, Hraiz ha incontrato stamattina il rettore John Mc Court, il direttore generale Domenico Panetta, la delegata dell’internazionalizzazione Emanuela Giacomini, il presidente del consiglio degli studenti Stefano Di Carlo.
"Accogliere Momin e i prossimi studenti palestinesi – è il commento del rettore John Mc Court - significa molto più che offrire un’opportunità di studio: è un gesto di responsabilità, di solidarietà e di fiducia nella forza della cultura. Aprire le porte della nostra università è un dovere morale e civile, che permette agli studenti di concentrarsi sul loro percorso formativo in un ambiente sicuro e inclusivo. Da ieri notte Momin ha un tetto, un pasto, copertura sanitaria e avrà tutto il supporto necessario per integrarsi nella nostra comunità. La sua presenza ci ricorda quanto sia importante valorizzare la quotidianità e vivere in un contesto di pace e sicurezza, elementi che non bisogna mai dare per scontato, ma che dobbiamo continuare a custodire con impegno e senso civico".
Il progetto Iupals è promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme, nel quadro degli impegni presi dal sistema universitario attraverso la Crui per garantire accesso all’istruzione e sostegno agli studenti palestinesi.
Il programma offre borse di studio, corsi di lingua e cultura italiana, assistenza logistica e accademica per consentire agli studenti provenienti dai Territori Palestinesi di proseguire il proprio percorso universitario in Italia.
Con l’arrivo di Momin Hraiz, l’Università di Macerata si unisce a un gruppo di atenei italiani che hanno già aperto le proprie porte a giovani palestinesi nell’ambito dello stesso programma. “È un cammino condiviso – conclude il rettore -, che unisce molte università italiane nel segno dell’umanità e della cooperazione internazionale. L’auspicio è che sempre più studenti possano trovare in Italia un luogo di formazione, di accoglienza e di futuro, acquisendo competenze che saranno preziose nel loro percorso personale e professionale".
Festa grande a Cesolo per la Confraternita Madonna Addolorata che domenica scorsa ha salutato la solenne cerimonia di vestizione e l'accoglienza di quattro nuove consorelle. Durante la Santa Messa, officiata da padre Noè Benitez, assistente spirituale della Confraternita, la comunità ha accolto formalmente le nuove aderenti: Teresa, Loredana, Maddalena e Patrizia.
La cerimonia di vestizione è stata, come da tradizione, un momento particolarmente toccante e carico di profonda fede, simboleggiando l'ingresso delle nuove consorelle all’interno del sodalizio e il loro impegno a proseguire le attività spirituali e caritatevoli della Confraternita. La liturgia è stata splendidamente animata dal coro parrocchiale, creando un'atmosfera solenne e partecipativa.
A sottolineare il valore che le tradizioni religiose e le associazioni laicali rivestono per l'intera comunità settempedana, alla celebrazione ha partecipato anche il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei. La sua presenza testimonia la vicinanza delle istituzioni locali a queste realtà che contribuiscono a mantenere vivo il patrimonio spirituale e culturale del territorio. L'ingresso delle nuove consorelle rappresenta un segno di vitalità e continuità per la Confraternita, assicurando la prosecuzione della sua missione all'interno dell’Arcidiocesi.
Nelle Marche, tra le regioni più turistiche in Italia, ci sono località senza tempo come Urbino o Recanati. Ma questa regione custodisce alcuni borghi meno noti che meritano di essere scoperti per la loro tranquillità.
Tre borghi fuori dai percorsi comuni
Elcito – il “Tibet delle Marche”
A quota 800 metri sul Monte San Vicino scopriamo Elcito, borgo medievale nel quale si ha la sensazione di tornare a vivere nel passato. Le sue viuzze in pietra offrono panorami mozzafiato sulla campagna marchigiana, mentre i dintorni invitano a camminate lungo sentieri naturalistici. Per gli amanti del silenzio e della contemplazione, questo è il luogo perfetto per rigenerarsi, soprattutto nelle stagioni meno affollate.
Sarnano – terme e tradizione
All'inizio dei Monti Sibillini troviamo Sarnano, un borgo medievale caratteristico all'insegna del benessere e della cultura. Il centro storico di questo piccolo paradiso si è conservato nel tempo: custodisce ancora torri, piazze e vicoli caratteristici, con delle fantastiche acque termali risalenti all'epoca romana. Per completare l'esperienza la cucina locale è all'insegna di piatti tipici come i vincisgrassi e i ciauscoli.
Offida – capitale del merletto
Tra colline ricche di vigneti, Offida conserva, grazie alle artigiane del luogo, l’antica tradizione del merletto a tombolo. Si può passeggiare tra botteghe, laboratori e ammirare la splendida Chiesa di Santa Maria della Rocca, capolavoro architettonico che domina il paesaggio.
Perché scegliere il turismo lento
Questi borghi sono l’essenza reale del turismo lento, un approccio che valorizza il tempo, la qualità delle esperienze e il contatto diretto con la comunità locale.
Per farlo basta concedersi una passeggiata all'aria aperta, perdendosi con tranquillità tra le vie di questi antichi paesi, gustandosi piatti tipici e riscoprendo il lavoro artigianale.
Scegliere il turismo lento significa contribuire all’economia di queste comunità e del territorio. Perdersi tra i borghi marchigiani permette di distaccarsi dalla routine quotidiana. Per farlo potrete visitare una piccola osteria per gustare qualche piatto locale, godervi un pomeriggio in una bottega artigianale, oppure sedervi su una panchina a osservare lo scorrere della vita.
Quando si decide di prendersi una piccola pausa e rilassarsi tra un'escursione e l'altra, è necessario evitare di trasformare la propria vacanza in una corsa contro il tempo. Ci sono molti modi per vivere al meglio momenti come questi durante un viaggio.
Sicuramente l’innovazione tecnologica degli ultimi anni, ha rivoluzionato anche i momenti di pausa durante un viaggio, attraverso molti strumenti. Tablet, smartphone ed e-reader, come la diffusione del Kindle per la lettura all'aperto, permettono di leggere guide turistiche o approfondimenti storici senza occupare spazio in valigia. Pur non permettendo altri utilizzi come navigare sui social o supportare i giochi online, rappresenta un potente strumento per leggere contenuti interattivi in qualunque momento. Così, persino le pause sono parte del viaggio, diventando occasioni per scoprire e imparare senza perdere il ritmo lento dell’esperienza.
Le amate Marche non sono solo una regione da attraversare, ma un mosaico di esperienze da godersi in tranquillità. Panorami come quello di Elcito e le terme di Sarnano restano nel cuore; inoltre scegliere queste destinazioni significa praticare un turismo più sostenibile e autentico, fatto di incontri, silenzi e scoperte genuine.
Un concerto unico, originale, nato dall’incontro tra tre artisti di eccezionale sensibilità: Marco Colonna, clarinettista e compositore romano tra le voci più libere e innovative della scena italiana, Lucian Ban, pianista e improvvisatore romeno di base a New York e Mat Maneri, leggendario violista statunitense nominato ai Grammy, protagonista della scena avant-jazz di Manhattan.
Il Canto Trio rappresenta una delle esperienze più sorprendenti del jazz contemporaneo: un viaggio sonoro che intreccia le radici europee con la libertà dell’improvvisazione americana. L’idea di "canto" qui si trasforma in respiro comune, in esplorazione lirica e materica, in un dialogo costante tra spazio e silenzio, tra scrittura e invenzione.
A ospitare questo evento speciale sarà il Teatro Comunale di Penna San Giovanni, autentico gioiello architettonico del Settecento, riaperto al pubblico dopo un accurato restauro che ne ha restituito la straordinaria acustica in legno, perfetta per un progetto così intimo e raffinato.
L’appuntamento rientra nella rassegna Riverberi di RisorgiMarche che porta nei teatri, nelle abbazie e nei borghi marchigiani esperienze musicali d'ascolto autentiche, capaci di unire qualità artistica, sostenibilità e prossimità con le comunità locali. Un'occasione imperdibile per vivere da vicino la forza poetica dell'improvvisazione, in uno dei luoghi più suggestivi delle Marche.
A Castelsantangelo sul Nera torna l'atteso appuntamento con la 43ª edizione della "Sagra del Marrone Castellano". L'evento, organizzato dalla Pro Loco delle Valli Castellane con il patrocinio del Comune di Castelsantangelo sul Nera e il sostegno di Acqua Nerea, animerà i Giardini Pubblici del paese nel weekend di sabato 1 e domenica 2 novembre.
Nei pomeriggi di entrambe le giornate, i visitatori potranno immergersi in un'atmosfera di festa e convivialità con degustazioni di marroni arrostiti e vin brulé. Tra le novità e gli appuntamenti in programma, spicca l'esclusivo Aperitivo del Sommelier, degustazione guidata dai Sommelier dell’AIS Marche, un'occasione per esaltare e scoprire i sapori locali attraverso abbinamenti mirati.
La manifestazione offrirà anche momenti di intrattenimento e cultura con i mercatini artigianali, musica con Dj Valao, una mostra sull'autunno realizzata dai bambini della scuola di Visso, e momenti dedicati ai racconti delle tradizioni di montagna con i residenti locali.
"Un amor di marroni!" è il titolo della piccola mostra con le opere dei bambini e dei ragazzi dell’Istituto Scolastico di Visso, Istituto Comprensivo Mons. Paoletti di Pieve Torina. A loro è stato chiesto di illustrare con disegni, racconti e poesie le tradizioni sull’autunno e sulle castagne. I racconti di alcuni residenti e quelli degli studenti sono previsti nel pomeriggio di domenica 2 novembre, per uno scambio intergenerazionale teso a far vivere le tradizioni.
Quattro lavoratori irregolari e retribuzioni corrisposte "in nero" a due dipendenti: è quanto emerso da un controllo della Guardia di Finanza di Civitanova Marche nei confronti di una società attiva nel settore della ristorazione e degli stabilimenti balneari della costa maceratese. Il titolare è stato segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata e dovrà affrontare sanzioni amministrative per oltre 11 mila euro.
L’operazione si inserisce nell’ambito del monitoraggio costante delle attività economiche condotto dalle Fiamme Gialle per contrastare il lavoro irregolare e le pratiche elusive. Gli accertamenti sono partiti da un’analisi di indici di pericolosità fiscale individuati attraverso l’incrocio di dati e segnalazioni raccolte dalle banche dati in uso al Corpo.
Durante l’accesso ispettivo nei locali dell’impresa, i militari hanno identificato il personale presente e verificato la documentazione relativa ai rapporti di lavoro. È così emerso che quattro lavoratori non risultavano regolarmente assunti, poiché mancavano le comunicazioni obbligatorie di instaurazione al Centro per l’impiego. Inoltre, per altri due dipendenti, sono stati accertati pagamenti delle retribuzioni con modalità non tracciate, in violazione della normativa vigente.
Le verifiche si sono concluse con la contestazione delle violazioni e l’applicazione delle sanzioni minime previste, pari a oltre 11.000 euro. La Guardia di Finanza ha ricordato che il lavoro nero e irregolare rappresenta una piaga per l’economia, poiché sottrae risorse all’Erario, danneggia i lavoratori e genera concorrenza sleale nei confronti delle imprese che rispettano le regole.
L’attività di controllo - spiegano le Fiamme Gialle - continuerà in tutta la provincia di Macerata con l’obiettivo di tutelare la legalità, i diritti dei lavoratori e il corretto funzionamento del mercato.
Da oggi l’Hub educativo 0-6 di Sforzacosta può contare su una "bibliotechina" composta da 116 volumi dedicati alla fascia d’età 0-6 anni. La piccola biblioteca, con struttura in cartone, è stata donata dal centro medico Fisiomed, che ha aderito all’iniziativa "Aiutaci a crescere. Regalaci un libro!", promossa dalle Librerie Giunti al Punto.
La campagna, nata nel 2010 per contribuire alla rinascita della biblioteca cittadina de L’Aquila dopo il sisma, è oggi una iniziativa di sensibilizzazione alla lettura che punta a diffondere il piacere dei libri sin dalla prima infanzia e prevede che i volumi vengano acquistati da singoli cittadini o aziende e poi donati a scuole, nidi, reparti ospedalieri e altre realtà educative del territorio.
La cerimonia di consegna si è svolta nel pomeriggio di ieri alla presenza dell’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta, dell’AD Enrico Falistocco e Giulio Mura del centro medico Fisiomed, della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Mestica” Arianna Simonetti, della responsabile dell’Ufficio Servizi scolastici e nidi d’infanzia del Comune di Macerata Marzia Fratini, della coordinatrice dei progetti educativi ABF Fondazione Bocelli Maria Chiara Giorgini, oltre a una rappresentanza di educatrici, insegnanti e genitori.
"Desidero esprimere un sincero ringraziamento a Fisiomed per aver aderito al progetto promosso dalle librerie Giunti, contribuendo con generosità alla donazione della ‘bibliotechina’ destinata all’Hub educativo di Sforzacosta. Questo gesto rappresenta molto più di una semplice donazione di libri: è un investimento concreto per la crescita culturale ed educativa dei nostri bambini e delle nostre bambine. Promuovere la lettura fin dalla primissima infanzia significa investire sul futuro dei nostri bambini e della nostra comunità", ha sottolineato l’assessore Katiuscia Cassetta.
"Iniziative come questa rafforzano il legame tra scuola, famiglie e territorio, valorizzando il ruolo educativo dei libri e la collaborazione tra pubblico e privato. La presenza della bibliotechina all’interno dell’Hub educativo di Sforzacosta sarà una preziosa opportunità per stimolare curiosità, immaginazione e amore per la conoscenza, offrendo a tutti i piccoli lettori uno spazio accogliente dove avvicinarsi al piacere della lettura. Questo luogo così speciale, nato dalla generosità della Fondazione Bocelli continua ad attrarre atti di generosità e condivisione della bellezza che pervade ogni ambiente e ogni persona che lo frequenta. Le insegnanti, i genitori e soprattutto i bambini che hanno la fortuna di frequentarlo sono felici ed è questo l’obiettivo più importante. Ringrazio ancora una volta Fisiomed per la sensibilità dimostrata e per aver scelto di sostenere un progetto che mette al centro i bambini e il valore della cultura condivisa", conclude l'assessore.
La nuova bibliotechina sarà a disposizione dei bambini che frequentano l’hub educativo e delle famiglie, come spazio di scoperta, ascolto e condivisione, per crescere insieme attraverso la lettura.
Prosegue il Piano comunale di potature e manutenzione del verde pubblico a Civitanova. Nei prossimi giorni prenderanno il via una nuova serie di nuovi interventi nelle principali aree verdi e lungo diverse vie cittadine, finalizzati alla messa in sicurezza del patrimonio arboreo urbano, nel pieno rispetto della salvaguardia ambientale e della sicurezza pubblica.
Il progetto, dal valore complessivo di 160 mila euro, interesserà i quartieri di San Marone, San Gabriele, Risorgimento, Santa Maria Apparente, Centro e Civitanova Alta. In particolare, le squadre incaricate opereranno nelle vie limitrofe all’area ex Cecchetti, come via Carducci, via San Luigi Versiglia e via Santa Rita, oltre che in via Saragat e presso la scuola dell’infanzia Bartolini-Collodi.
I lavori proseguiranno nell’area verde di via Fontanella e in via D’Annunzio, per poi concentrarsi nel quartiere di Santa Maria Apparente, dove sono previste operazioni nelle aree verdi di via Maroncelli, via Lotto, via Cimabue e presso la scuola di via Vecelio. Infine, gli interventi interesseranno Civitanova Alta, in particolare viale della Rimembranza e della Repubblica, via del Pincio e l’area della scuola Morvillo.
"Con questo nuovo intervento – spiega il sindaco Fabrizio Ciarapica – proseguiamo nel piano di manutenzione e tutela del verde pubblico che abbiamo avviato per garantire la sicurezza dei cittadini e la salute del nostro patrimonio arboreo".
Il primo step del Piano, iniziato a febbraio e ultimato a ridosso dell’estate, ha riguardato la scuola Anita Garibaldi, Viale Vittorio Veneto, Viale Matteotti, Piazza XX Settembre, Lido Cluana, via Verga, via Giovanni XXIII, Viale Villa Eugenia, l'area verde di via Buonarroti e la zona scolastica di via De Pinedo.
Quante volte vi è capitato di sentir parlare di qualcuno che, professionalmente parlando, «ce l’ha fatta» e di sentire pronunciare le parole «se l’è meritato»? Che cos’è realmente il merito? Un concetto oggettivo, calcolabile sulla base della dedizione dimostrata nell’affrontare la propria carriera, o forse l’ennesima illusione di una società che non vuole ammettere una verità brutale, e cioè che le differenze di status hanno ancora un peso determinante all’interno del mondo scolastico e lavorativo?
Ormai è all’ordine del giorno sentir parlare di «eccellenze», di giovani leve che completano gli studi in tempi record e con risultati impeccabili, introducendosi senza alcuna difficoltà nel mondo del lavoro: lo stesso mondo che sembra invece così ostile e impraticabile per molti dei loro coetanei. Ed è qui che si crea una frattura, un messaggio velato ma inconfondibile: ad essere «sbagliati» sono coloro che non ce la fanno. L’inettitudine alla produttività e alla rapida ascesa sociale e professionale è una piaga da sanare, una stortura da raddrizzare.
Ciò di cui non si parla, però, è l’ingiustizia del sistema che genera questi slogan gonfi di superomismo e di parole al miele verso i pupilli della cosiddetta «meritocrazia». Gli studenti che ottengono i migliori risultati scolastici sono, nella maggior parte dei casi, quelli provenienti da ambienti socioculturali favorevoli. Il fattore economico, così come la formazione dei genitori e il loro status occupazionale, sono solo alcuni dei molteplici aspetti da tenere in considerazione nei primi approcci alla scolarizzazione.
Altri elementi incidenti e fondamentali nella formazione dei bambini e dei ragazzi sono strettamente connessi al territorio e alla disponibilità di risorse ritenute di vitale importanza nel favorire una continuità degli studi (per citarne solo alcune: biblioteche, scuole secondarie di secondo grado e università sufficientemente vicine o quantomeno collegate al paese di residenza).
Lo dimostra uno studio INVALSI del 2010 relativo al calcolo di un indicatore dello status socio-economico-culturale (ESCS), secondo cui «gli allievi che vivono in condizioni di maggiore vantaggio economico, ma anche sociale e culturale, hanno migliori possibilità di conseguire risultati più soddisfacenti durante il loro percorso formativo». In poche parole, queste disuguaglianze generano un netto squilibrio nelle competenze richieste nei diversi livelli di istruzione.
Il Rapporto Nazionale INVALSI del 2025 ha infatti dimostrato che gli studenti appartenenti al livello più basso dell’ESCS (quelli, cioè, provenienti da un ambiente più svantaggiato) tendono ad ottenere risultati peggiori rispetto ai compagni con ESCS alto. La stessa forbice si ripresenta nei dati legati alla dispersione scolastica implicita, con un rischio che, per coloro che crescono in una condizione socioeconomica sfavorevole, risulta più che doppio a conclusione del primo ciclo di istruzione e quasi doppio a conclusione del secondo ciclo.
Proporzioni che si ripetono per i dati statistici delle cosiddette «eccellenze», che, specularmente, il più delle volte provengono dal novero degli studenti e delle studentesse appartenenti ad un ambiente avvantaggiato (28,1% rispetto a 13,7% nel primo ciclo di istruzione e 18,7% rispetto a 7,9% nel secondo ciclo).
Tutto questo, ovviamente, non deve essere ridotto ad una sommaria quanto generica retorica deterministica, ma serve comunque a prendere atto dell’effettiva incidenza delle disuguaglianze (siano esse etniche, sociali, culturali o economiche) nella formazione scolastica e lavorativa, e a riconoscere che la scuola del merito è una scuola ancora satura di contraddizioni interne e squilibri.
Imparare a muoverci in un sistema basato sul privilegio mascherato da benemerenze, saper discernere il valore dallo status, riconoscere che spesso ciò che abbiamo raggiunto è il frutto di vantaggi invisibili che ad un primo sguardo ci appaiono scontati – l’avere a disposizione «una stanza tutta per sé», per usare le parole di Virginia Woolf, ma anche dispositivi informatici, una rete internet, un genitore che esorti a fare i compiti, la possibilità economica di rivolgersi privatamente ad un insegnante per recuperare una materia «dolente» – sono solo alcuni dei piccoli cambiamenti che possiamo adottare per iniziare ad essere consapevoli dell’effettiva incidenza che tutti questi aspetti possono avere sul percorso di ognuno di noi.
Il cambiamento più decisivo, però, dovrà partire proprio dalle aule e dai banchi di scuola, attraverso la costante sensibilizzazione degli insegnanti e l’introduzione di politiche di sostegno volte a ridurre l’impatto dell’obsoleta forbice socioeconomica. Starà poi agli studenti saper dimostrare il loro vero merito.
Sarà vietata la somministrazione in bicchieri di vetro e la vendita per asporto di qualsiasi bevanda in contenitori di vetro o alluminio, fatta eccezione per la somministrazione ai tavoli anche all’aperto da parte di tutti gli esercizi pubblici e commerciali, e sarà vietata l’introduzione e l’utilizzo di bottiglie e altri contenitori in vetro e lattine in occasione dell’evento "Happyween" in piazza Del Popolo, a San Severino Marche.
È quanto prevede una nuova ordinanza emessa dalla polizia locale a firma del sindaco Rosa Piermattei in vista dell'evento Halloween di domani (venerdì 31 ottobre). La stessa ordinanza vieta anche l'utilizzo di apparecchiature a fiamma libera, o che comunque producano scintille, e l’accensione di fuochi d’artificio, appartenenti anche alle categorie F1, F2 ed F3, oltre all’introduzione di fumogeni e altro.
Il provvedimento che vieta la somministrazione in bicchieri di vetro e contenitori di vetro e alluminio entrerà in vigore dalle ore 21 di venerdì e varrà fino alle ore 3 di sabato e interesserà, oltre a piazza Del Popolo, anche via Garibaldi, viale Bigioli, via Eustachio, viale Eustachio, via del Teatro, via Ercole Rosa, piazza Del Mercato, via Gorgonero. Negli stessi orari varrà anche il provvedimento che vieta l’introduzione di bottiglie e altri contenitori così come quello d’utilizzo di apparecchiature a fiamma libera.
Entrerà in vigore fin dalle ore 17, invece, il divieto di accensione di tutti i fuochi d’artificio insieme a quello di uso di fumogeni, razzi, petardi, mazze e bastoni in piazza Del Popolo. L'inosservanza delle disposizioni comporterà sanzioni amministrative e denuncia all'autorità giudiziaria.