In una magnifica mattinata di sole, sabato 30 aprile le alunne e gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria “Madre Teresa di Calcutta” di Montelupone hanno dedicato il primo albero de “Il Giardino dei Giusti” al grande ciclista Gino Bartali, riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” il 23 settembre 2013.
All’uomo che con la sua azione contribuì a salvare 800 persone tra il settembre 1943 e il giugno 1944, la scuola, presenti il sindaco Rolando Pecora e la dirigente scolastica Alessandra Gattari, in via Giovanni Paolo II ha scoperto la targa apposta al tiglio appositamente piantato per l’occasione, che recita una nota frase di Bartali: “Il bene si fa ma non si dice”.
Ospite graditissima è stata Gioia Bartali (leggi la nostra intervista), nipote del magnanimo Gino, che con disponibilità e semplicità si è rivolta alla giovane platea ricordando la figura di quel nonno tanto amato, devoto cattolico, umile e attento verso gli altri, in particolare verso quegli ebrei perseguitati dalla malvagità umana che su loro gravò ad opera dei nazi-fascisti.
La figura del “Giusto” Bartali è stata approfondita in classe grazie all’iniziativa della docente di Religione Cattolica Celeste Vicedomini, supportata dalle colleghe Anna Maria Sabbatinelli e Sabrina Ruggeri. Prezioso l’apporto della fondazione Gariwo che dal 1999 lavora per far conoscere i “Giusti” e promuove la memoria del Bene come strumento educativo, collaborando fattivamente anche con le Istituzioni Scolastiche e censendo i “Giardini” presenti nel mondo, tra i quali ora è annoverato anche quello di Montelupone. Al termine della cerimonia, sulle note di Paolo Conte, sono stati innalzati in cielo palloncini colorati al grido di “Grazie Gino”.
Montelupone ricorda i martiri di Cefalonia e Corfù intitolandogli l’attuale area verde di San Firmano. Venerdì, alle 10:30, con una cerimonia, sarà apposta una targa commemorativa che riporterà il nuovo nome del parco ai “Martiri italiani di Cefalonia e Corfù”
“Un momento a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare - ha detto il sindaco Rolando Pecora - Avremmo voluto farlo il 25 aprile, ma la coincidenza di altre manifestazioni avrebbe ostacolato la partecipazione. Lo consideriamo quindi un evento per il 25 aprile, anche se organizzato qualche giorno più tardi”.
L'eccidio di Cefalonia e Corfù fu compiuto da reparti dell'esercito tedesco tra il 14 e il 22 settembre 1943 a danno dei soldati italiani presenti su quelle isole. Dopo la notizia dell'armistizio dell'8 settembre 1943, la guarnigione italiana si oppose al tentativo di disarmo tedesco, perdendo però lo scontro e subendo la perdita di circa 3mila uomini. A quei giorni si susseguirono momenti di massacri e rappresaglie ulteriori nonostante la resa incondizionata italiana.
Cefalonia, insieme ad altre isole greche, era stata occupata dall'Esercito regio italiano l’1 maggio 1941 nell'ambito della campagna militare di Grecia. I soldati italiani di stanza sull'isola erano finanzieri, carabinieri ed elementi della Regia Marina, ma il maggior numero di loro apparteneva alla Divisione Acqui.
All'indomani dell'8 settembre 1943, giorno in cui fu reso noto l'Armistizio di Cassibile che sanciva la cessazione delle ostilità tra l'Italia e gli Anglo-americani, la guarnigione italiana si oppose al tentativo di disarmo tedesco, combattendo sul campo per vari giorni con pesanti perdite (circa 3.000 uomini) fino alla disfatta, alla quale fecero seguito massacri e rappresaglie nonostante la resa incondizionata avesse fatto cessare ogni resistenza.
I superstiti furono quasi tutti deportati verso il continente su navi che finirono su mine subacquee o furono silurate, con gravissime perdite umane. Si è contato che, oltre ai soldati caduti nei combattimenti di quei giorni, furono circa 5.000 i superstiti successivamente "giustiziati" dai tedeschi.
Quattro Comuni si uniscono con l’obiettivo di promuovere la riqualificazione urbana e la riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. L’occasione è stata la Legge di Bilancio 2022 che prevede un canale di risorse per il sostegno di progetti di rigenerazione urbana dedicato ai comuni con meno di 15.000 abitanti che, mettendosi insieme per la stipula di accordi finalizzati alla realizzazione di un progetto integrato, superino lo stesso limite di popolazione residente.
È stato così che i comuni di Montecassiano, come ente capofila, Appignano, Montefano e Montelupone hanno deciso di tracciare insieme un percorso di promozione di sviluppo, mettendo a sistema e valorizzando risorse ed elementi del patrimonio fisico e immateriale dei territori coinvolti.
L’elemento trainante del progetto è la cultura: un asset prezioso per lo sviluppo dei luoghi e delle comunità, capace di alimentare e promuovere l’attrattività e l’incremento dei flussi di visitatori.
Proprio l’eredità culturale viene messa a fattor comune nella traiettoria di una strategia condivisa di rigenerazione urbana in grado di creare sviluppo e, al tempo stesso, di contribuire a contrastare fenomeni di marginalità e degrado sociale (creando occasioni di aggregazione socio-culturale anche per le comunità residenti), con un contestuale miglioramento della sostenibilità ambientale.
Il patrimonio culturale associato alle presenze consolidate di artigianato artistico, alle forme riconosciute e qualificate di espressione fotografica, oltre che alla ormai irrinunciabile tendenza al recupero di forme di fruizione turistica accessibile e sostenibile, hanno permesso l’individuazione di ruoli ben definiti per i quattro comuni.
Nello specifico l’intervento integrato avrà un valore di 5 milioni di euro che i quattro comuni destineranno, una volta confermata l’assegnazione delle risorse, ad altrettanti interventi strettamente correlati: Montecassiano che, come comune capofila, destinerà le risorse di propria competenza (2 milioni e 150 mila euro) al restauro e al recupero di Palazzo Baroni, per la realizzazione di nuove residenze turistiche (ostello) ed ospitare un ampliamento della biblioteca e ulteriori attività di animazione culturale.
Montefano avrà in dotazione risorse per 850.000 euro per realizzare un intervento nell’immobile dell’ex scuola elementare, finalizzato anche a valorizzare il comune come importante polo regionale della fotografia d’autore.
Montelupone contribuirà al potenziamento dell’offerta di accoglienza turistica del territorio con un intervento nella frazione di San Firmano, capace di configurarsi come elemento di valorizzazione della “Via Lauretana”, a cui saranno dedicati 900.000 euro e infine Appignano, contribuendo alla matrice culturale del progetto con la sua tradizione nella produzione di ceramica artistica, realizzerà un intervento di ristrutturazione dell’immobile di Palazzo Accorsi da destinare ad iniziative ed attività di aggregazione culturale. Il valore attribuito è pari a 1 milione e 100 mila euro.
Classi pollaio, a Montelupone dopo la lettera del sindaco Rolando Pecora si costituiranno due classi prime alla scuola media Madre Teresa di Calcutta, ma resta tutto invariato per le elementari.
“Dopo aver segnalato il problema nelle scorse settimane – aggiorna il sindaco Rolando Pecora – apprendo dalla dirigente scolastica dell’Istituto in questione, che l’Ufficio scolastico regionale sarebbe tornato sui suoi passi, decidendo per l’apertura di due classi prime alle medie, considerata anche la presenza di un alunno disabile, come segnalato nella comunicazione inviata".
"Dico che lo apprendo e usando il condizionale, perché la risposta alla mia lettera non è arrivata al Comune, come vorrebbe il garbo formale non tanto alla mia persona quanto alla comunità, ma direttamente alla Dirigente scolastica. Dunque, il piano per le scuole medie è stato modificato, ma resta invariato per le scuole elementari nelle quali, come segnalato, risulta il medesimo problema.
Alla Dirigente scolastica dell’Istituto non risultano, infatti, variazioni per quanto riguarda la futura prima elementare per la quale è prevista la costituzione di una sola classe con 25 bambini e bambine due dei quali con Dva (disturbi evolutivi specifici)".
"Anche in questo caso la norma prevede che la presenza di un alunno Dva comporta una classe con un massimo di 20 bambini, quindi siamo sopra al numero massimo consentito e, aspetto non trascurabile, ci sarebbe anche il Covid”.
“Il personale disponibile consente la formazioni di due classi prime anche alle elementari, dunque – prosegue il sindaco - non potremo accettare la cieca applicazione di una disposizione che è anche illegittima, nella sola speranza e attesa che il buon senso non rimanga nascosto. Di fronte a questa situazione, mi vedo costretto a fare ricorso al Tar così da consentire l’applicazione delle norme previste e trovare la soluzione che sia definitiva”.
Dopo il sold out e lo straordinario successo ottenuto con Andrea Scanzi, al teatro Nicola degli Angeli di Montelupone si rialza il sipario per l’arrivo di altri due nomi eccellenti: Dario Vergassola e Moni Ovadia.
La coppia insolita e inedita porterà in scena sabato (9 aprile) alle 21.15 lo spettacolo “Un ebreo, un ligure e l’ebraismo", in quello che sarà un dialogo semiserio sull’umorismo. Un incontro tra due filosofie e due modi di fare teatro e comicità capaci di spingere anche alla riflessione.
Il “saggio” Moni Ovadia terrà una sorta di lezione sull’ebraismo e il suo umorismo a Vergassola che, da buon ligure, cercherà di capirne l’essenza e di rilanciare dal suo punto di vista alla lezione del saggio Moni.
Riusciranno a trovare un punto di accordo? Riusciranno a trovare il legame tra un modo di fare umorismo nella tragedia storica degli ebrei, popolo dalle straordinarie storie, fantastici scrittori e il modo di far sorridere con l’amarezza e il cinismo ligure? L’apertura della biglietteria del teatro nel giorno dello spettacolo sarà dalle 18:30.
Si è spento nella sua Trieste, all’età di 82 anni, il naturalista Franco Perco per anni direttore del Parco dei Monti Sibillini. È stato per 14 anni direttore dell’Osservatorio Faunistico di Pordenone e dal 2010 al 2016 ha ricoperto la stessa carica al Parco dei Sibillini. Autore di diversi libri, Franco Perco è stato anche socio fondatore del Wwf del Friuli Venezia Giulia, la sua attività professionale si è sempre svolta nel settore della comunicazione faunistica. Risiedeva a Montelupone, ma era tornato nella sua città natale Trieste in seguito alla malattia che lo aveva colpito.
Così lo ricorda il sindaco di Montelupone Rolando Pecora: “È morto un grande uomo e un caro amico. Franco Perco, ottimo direttore, per molti anni, del Parco dei Monti Sibillini, da qualche tempo aveva scelto di risiedere a Montelupone. Abbiamo condiviso molti eventi e tantissime idee. Uomo di grandissima cultura e di profonda umanità, uomo sagace e ironico. Sono stato onorato della sua amicizia. Ciao Franco”.
Classi pollaio o accorpate ad altri istituti: è la situazione che il Comune di Montelupone si ritroverebbe ad affrontare a partire dal prossimo anno scolastico. Per questo il sindaco di Montelupone Rolando Pecora ha scritto al dirigente Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, per modificare il provvedimento.
Quest’ultimo, infatti, ha comunicato che dall’anno scolastico 2022/23 i 30 ragazzi che oggi frequentano le due classi di quinta elementare a Montelupone si ritroveranno in una sola classe di prima media. «Siccome si tratterebbe di un numero troppo alto per una sola sezione – spiega Il sindaco Rolando Pecora - è stato disposto che “un certo numero di questi venga riorientato verso una prima media di Potenza Picena”.
Bisogna considerare che per quel “certo numero” a cui si fa riferimento, si dovrà attivare un pulmino. Da quanto mi è stato riferito, inoltre – continua il sindaco - la capienza delle aule della scuola media di Potenza Picena non è tale da sopportare un esubero e, nel novero complessivo dei ragazzi interessati, ce n’è uno con disabilità».
Non è tutto. «I nostri giovani si ritroveranno - prosegue il primo cittadino - non per loro scelta o delle loro famiglie, in un diverso contesto sociale, un diverso contesto diocesano e diversi percorsi formativi rispetto ai coetanei con i quali vivono, giocano, fanno sport quotidianamente».
La legge prevede “di norma” (ante COVID) un numero minimo per classe di 16 alunni: a Montelupone ce ne sarebbero 15 + 15 nel caso di 2 classi di prima media, di cui una con un alunno disabile, che comporta una deroga, imponendo un tetto di massimo 20 alunni nella stessa classe: da ciò deriverebbe lo spostamento forzato di 10 alunni/e.
«Considerato tutto ciò, qualora venisse mantenuta la disposizione comunicata, questa risulterebbe dannosa per la nostra comunità, per la formazione dei nostri giovani, per lo sviluppo delle relazioni sociali nonchè irrispettosa delle legittime aspettative per un giovane disabile e questo è grave. Inoltre, anche se è l’aspetto a cui rivolgo meno attenzione, sarebbe una spesa in più per le casse comunali e quindi per i conti pubblici per qualcosa che non sarebbe un servizio, anzi. Chiedo in ultimo: con quale criterio si sceglieranno gli alunni che devono essere spostati a Potenza Picena?
Alla luce di queste problematiche e domande, insieme alla Dirigente scolastica, abbiamo scritto a Filisetti richiedendo una modifica del provvedimento, ma ad oggi non ho ricevuto ancora risposta. Di certo non potremo consentire che quanto teorizzato avvenga».
Una grande festa dello sport quella celebrata oggi dalla comunità di Montelupone. Alla presenza del sindaco Rolando Pecora, del presidente di Sport e Salute S.p.a. Vito Cozzoli e dei campioni olimpici Valentina Vezzali (Sottosegretario allo Sport) e Juri Chechi (testimonial dell’iniziativa) è stata inaugurata ufficialmente la prima isola sportiva d’Italia, presso il parco Eleuteri.
Realizzata grazie al finanziamento ottenuto nell’ambito del progetto ‘Sport nei parchi’, ideato da Sport e Salute S.p.a. in collaborazione con Anci, la palestra a cielo aperto mette a disposizione di tutti – bambini e adulti – attrezzature all’avanguardia per la ginnastica a corpo libero, compresi alcuni schermi touch screen per il monitoraggio dell’attività fisica. Per ciascuna installazione è presente un QR Code dal quale si potrà accedere ai video tutorial per la corretta esecuzione degli esercizi, illustrati per l'occasione dallo stesso Juri Chechi e dalla campionessa Angelica Savrayuk.
“Lo sport, oltre ad essere già un valore, deve diventare un diritto gratuito e accessibile a tutti – ha dichiarato l’ex Signore degli Anelli italiano – Il progetto ‘Sport nei parchi’ rappresenta in questo senso una preziosa opportunità anche per le associazioni sportive del territorio che potranno sfruttare, insieme alle strutture coperte, anche una palestra all’aperto come questa”.
“La nostra comunità è forte delle proprie radici – ha affermato il sindaco Pecora - associazioni come Avis hanno risposto alla chiamata e insieme abbiamo potuto intercettare il bando, piazzandoci ai primi posti fra i comuni italiani per la realizzazione dell'isola sportiva”.
“L’idea è nata durante la pandemia – ha spiegato il presidente Cozzoli. L’amministrazione di Sport e salute S.p.a. ha creduto nel progetto e grazie al sostegno dell’Anci sono stati stanziati 6mln di euro provenienti dal Decreto Sostegni-Bis. Oggi abbiamo 479 installazioni pronte a partire in tutta Italia: Montelupone è la prima in assoluto su 1681 Comuni aderenti all’iniziativa. L’obbiettivo è continuare a promuovere lo sport e un corretto stile di vita, anche nelle scuole e nei quartieri disagiati di tutto il Paese”.
“C’è ancora tanto lavoro da fare – ha sottolineato Valentina Vezzali – soprattutto perché noi italiani siamo nella top ten del medagliere olimpico, ma allo stesso tempo ultimi per numero di praticanti sportivi. Grazie ai fondi che arriveranno dal Pnrr, destineremo 700mln di euro a favore dell’impiantistica e 300mln per le palestre scolastiche. Abbiamo progetti importanti da realizzare insieme a Sport e salute S.p.a. e il Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi”.
Sarà inaugurata a Montelupone la prima isola sportiva attrezzata, a livello nazionale, alla presenza del Sottosegretario allo sport Valentina Vezzali che terrà a battesimo la palestra a cielo aperto del parco Eleuteri, lunedì 28 marzo alle ore 11.30.
Realizzata grazie al finanziamento ottenuto proprio nell’ambito del progetto Sport nei parchi, ideato da Sport e Salute in collaborazione con Anci, per una spesa di 25mila euro, quella di Montelupone sarà un’area verde nella quale è stata allestita un’autentica area salute, con attrezzistica di tipo palestra per adulti.
Testimonial dei tutorial che consentiranno l’utilizzo degli attrezzi sarà il campione Yuri Chechi, presente a sua volta all’inaugurazione insieme al Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute Vito Cozzoli. Una giornata di festa e di sport a cui prenderanno parte anche diverse associazioni sportive di Montelupone.
Una giornata baciata dal sole ha illuminato la “Festa dell’albero” a Montelupone per la nascita dei bambini e delle bambine nati nel 2021. Nell'area verde in prossimità di via Giovanni XXIII sono stati piantati quattro nuovi alberi di tiglio dedicati ai neonati che sono entrati a far parte della comunità.
Un’iniziativa proposta ormai da qualche anno dall’Amministrazione comunale che, anche quest’anno, con il ritorno della primavera, ha rinnovato questo gesto di speranza e gioia decorando ogni albero con 19 targhette di legno in cui sono riportati i nomi di ogni bimbo e bimba. Ogni famiglia ha, dunque, “adottato” un albero.
«È un’iniziativa a cui teniamo molto – ha detto il sindaco Rolando Pecora, presente alla piccola cerimonia – che proponiamo proprio con l’intento di coltivare l’amore verso l’ambiente, un segno di speranza e per festeggiare i neonati del paese dando loro il nostro benvenuto con la nascita di una nuova vita come quella degli alberi che abbiamo piantato. Un grazie immenso ai genitori che hanno partecipato, nonostante l'aria “frizzantina”.
Nei tempi duri che stiamo vivendo, dedichiamo questi tigli a tutti i bambini che soffrono a causa dei conflitti in essere sul nostro pianeta. "Chi pianta un albero, pianta una speranza". Un ringraziamento, inoltre, a Federcaccia, la Protezione Civile, il Vivaio forestale Assam di Pollenza e gli operai del Comune di Montelupone per la loro partecipazione e dedizione». Insieme al sindaco Rolando Pecora, hanno presenziato l’assessore all’ambiente Giada Giorgetti e il consigliere comunale Simone Gambini.
Sarà Andrea Scanzi il protagonista del secondo appuntamento della stagione teatrale a Montelupone. Il noto giornalista e autore di teatro sarà sul palco del teatro Nicola degli Angeli sabato 19 alle ore 21.30 col suo spettacolo “E ti vengo a cercare - Voli imprevedibili e ascese velocissime di Franco Battiato”, dedicato a uno dei più grandi cantautori italiani, scomparso a maggio 2021.
Un omaggio garbato per raccontare e ringraziare un artista considerato da tutti un rivoluzionario al servizio permanente della musica italiana, capace di reinventarsi ogni volta. Andrea Scanzi, che sarà accompagnato dalla voce e la musica di Gianluca Di Febo, è già stato autore a teatro di spettacoli analoghi su Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Ivan Graziani e Pink Floyd.
Ripercorrerà la carriera di Battiato con particolare attenzione al (lungo) periodo d’oro che va da “L’era del cinghiale bianco” a “Gommalacca”, senza dimenticare le sperimentazioni degli esordi e al tempo stesso gli ultimi lavori discografici, le cover e le tante collaborazioni. Nello spettacolo comparirà anche Battiato stesso, grazie a foto e a video che si alterneranno al racconto. L’apertura della biglietteria del teatro nel giorno dello spettacolo sarà dalle 18:30.
Fiamme in un edificio in costruzione: intervengono i Vigili del Fuoco. L'incendio è divampato questa mattina, alle 7:45 circa, in contrada Colle Forche, a Montelupone. Il rogo ha interessato una parte del tetto in legno dell'abitazione.
I pompieri, giunti sul posto con gli uomini della squadra della sede centrale di Macerata e due autobotti, hanno spento le fiamme e completato la messa in sicurezza dello stabile dopo circa due ore di lavoro. Ancora da chiarire l'origine dell'incendio. Presenti sul posto anche i Carabinieri, per compiere i necessari accertamenti. Non si registrano feriti o intossicati.
Scontro tra auto e scooter: 31enne trasferito in eliambulanza a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto poco dopo le 17:30, lungo la provinciale 21 nel territorio comunale di Montelupone.
La causa del sinistro è ancora al vaglio della Polizia Stradale. Ad avere la peggio il giovane in sella al motociclo che è stato sbalzato a terra dopo l'impatto con l'autovettura avvenuto frontalmente.
Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. I sanitari, valutata la situazione, hanno subito richiesto l'intervento logistico dell'eliambulanza.
L'elicottero del soccorso, atterrato nei pressi del luogo dell'accaduto, ha poi trasferito il 31enne all'ospedale dorico di Torrette in codice rosso. Praticamente illeso, invece, il conducente della vettura, un 21enne. Dei rilievi di rito se n'è occupata la Polizia Stradale.
Accusato di aver compiuto atti sessuali nei confronti della figlia minorenne e di aver maltrattato la moglie: questa mattina si è aperto il processo contro un 56enne di origini marocchine, imputato al tribunale di Macerata.
L'uomo avrebbe compiuto gli atti sessuali, in più di un'occasione, nel 2018, a Montelupone: all'epoca la figlia aveva solo 8 anni. Secondo l'accusa, tutto sarebbe avvenuto sul divano di casa, mentre la bambina guardava la tv. Nell'arco di 16 anni si sarebbero, invece, ripetuti i maltrattamenti alla moglie contestati al 56enne, difeso dall'avvocato Vanni Vecchioli.
Da un palco all’altro, di padre in figlio. Marco Morandi, figlio del cantante Gianni Morandi reduce dal successo di Sanremo, apre la stagione teatrale di Montelupone che il 26 febbraio, alle 21:15, torna in scena al teatro “Nicola degli Angeli”, dopo due anni in cui gli spettacoli si sono fermati, a causa della pandemia.
L’Amministrazione comunale ha presentato la nuova stagione teatrale 2021/2022 che, interrotta bruscamente nel 2019 a causa della pandemia, restituirà alla comunità monteluponese e non solo il suo teatro. Un programma variegato e ricco che si articolerà in 8 spettacoli: due dialettali, tre per ragazzi e tre portati in scena da attori professionisti di grande rilievo nazionale.
Il primo in ordine di tempo sarà Marco Morandi con lo spettacolo “Nel nome del padre”, l’ultimo sabato di febbraio: un viaggio musicale dal vivo, ma soprattutto un racconto ironico e divertente da parte del figlio d’arte che nel corso della serata proietterà anche video di papà Gianni Morandi.
A seguire, il 19 marzo sarà la volta di “E ti vengo a cercare” tributo a Battiato di Andrea Scanzi, interprete teatrale, noto al grande pubblico soprattutto nei panni del giornalista e opinionista tv, nel programma Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber su La7. Da aprile 2020, in concomitanza con la pandemia diviene il giornalista italiano con più interazioni sui social, secondo la classifica di Sensemakers.
Spazio ai giovani con “Una domenica lassù” del Gruppo teatrale “G. Ginobili” domenica 27 marzo alle ore 17. Protagonista sul palco sabato 9 aprile sarà la strana coppia composta da Dario Vergassola e Moni Ovadia con "Un ebreo, un ligure e l’ebraismo", un dialogo semiserio sull’umorismo. Per concludere, il 4 giugno leggerezza e allegria con la commedia dialettale della Compagnia Dieci mamme matte.
“Abbiamo previsto una stagione teatrale per i ragazzi, completamente gratuita, da affiancare a quella principale, a pagamento, che sia da supporto alla loro educazione – ha detto il sindaco Rolando Pecora - accrescendone il senso civico e incoraggiandoli nella fruizione del teatro così da renderli più consapevoli del suo valore. Questa Amministrazione comunale ritiene fondamentale, malgrado il perdurare dell’emergenza sanitaria, organizzare eventi, momenti di condivisione sociale e di valenza culturale per la cittadinanza. Per questo in cartellone, accanto a nomi di grande richiamo nazionale, ci sono Compagnie professionistiche e amatoriali del territorio”.
Via libera oggi dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per l’adozione di un “Codice della ricostruzione”. “Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma, con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti” hanno sottolineato il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo.
Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali. La delega propone la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, con possibilità di nomina di Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse, e l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e susseguente allo “stato di emergenza”. Sarà possibile in sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione.
Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti. Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma, delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.
Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate, ed in particolare dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello delle grandi ricostruzioni, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario, con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con il quale vengono stabilite precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione. Viene poi confermato il modello amministrativo delle attività di ricostruzione, basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti, così come quello del monitoraggio, basato sulle piattaforme digitali, e dei controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.
La nuova struttura della Presidenza del Consiglio potrà essere dotata di un contingente di personale tecnico altamente specializzato, ricorrendo a professionalità attualmente impegnate nelle ricostruzioni dell’Aquila, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia. “Tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile darà il suo contributo di esperienza al grande cantiere normativo che prenderà il via grazie alla legge delega approvata oggi dal Consiglio dei Ministri. È un risultato particolarmente importante perché da tempo sentivamo l’esigenza di armonizzare, in caso di grandi terremoti, il superamento dell’emergenza e la fase di ricostruzione.
La scelta del Governo consente di avviare questo percorso che garantirà ai cittadini non solo una pronta risposta all’emergenza ma anche uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. “Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla collaborazione e dalla condivisione delle esperienze di tutti. L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e dello sviluppo. Un modo per individuare un’ordinarietà nella straordinarietà dell’emergenza ricostruzione perché, come suggerito dalla Corte dei Conti, anche nella fase successiva all’emergenza è necessaria una regolamentazione che individui modelli organizzativi e procedurali idonei a dare certezza e a ridurre i tempi della ricostruzione” ha detto il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande.
“Ringrazio il Governo per l’approvazione del disegno di legge delega che potrà finalmente essere sottoposto all’esame del Parlamento, presso il quale pende già il disegno di legge dell’On.le Pezzopane. Mi auguro che si proceda celermente con l’approvazione del testo, in tempo utile per il varo del Codice entro la Legislatura, una riforma che potrà finalmente dare certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali dei territori colpiti dai terremoti, così superando le lungaggini e le incertezze che hanno da sempre caratterizzato l’avvio dei processi di ricostruzione“ ha concluso il Commissario Giovanni Legnini.
Sarà presentato sabato (22 gennaio) il Contratto di “Fiume di basso Potenza”, il protocollo d’intesa di cui Montelupone è capofila e a cui hanno aderito i Comuni di Appignano, Macerata, Montecassiano, Montefano, Pollenza, Potenza Picena, Porto Recanati e Recanati. Al teatro Nicola degli Angeli di Montelupone sarà illustrato il progetto che vede insieme i sindaci dello stesso bacino nell’ambito delle politiche e delle iniziative per la salvaguardia e la promozione del territorio, formalizzando una concertazione avviata nel luglio 2020 e già trasposta nel manifesto di intenti firmato a giugno 2021.
L’obiettivo principiale del “Contratto di fiume di Basso Potenza” consiste nell’elaborazione di una strategia partecipativa finalizzata alla tutela e alla valorizzazione delle risorse idriche e dei contesti ambientali connessi, oltre, naturalmente, alla salvaguardia del rischio idraulico. I soggetti aderenti definiscono un programma d’azione e si impegnano ad attuarlo. Verrà istituita una cabina di regia che proporrà gli obiettivi strategici da perseguire
"Un nuovo volto per Montelupone, con nuovi servizi, nuove strutture e una serie di progetti in cantiere che consentiranno al borgo di essere sempre più vivibile, anche per le nuove generazioni". Così il sindaco Rolando Pecora ha illustrato il piano delle opere pubbliche in programma per il 2022: un piano da quasi 15 milioni di euro, già disponibili, possibile grazie a una serie di finanziamenti ottenuti dall’Amministrazione comunale con, sottolinea il primo cittadino, "un lungo e anche lungimirante lavoro senza sosta, insieme al fondamentale supporto degli uffici comunali".
“Si può parlare di sogni nel cassetto o futuro ideale: in questo caso, però, parliamo di fatti e di progetti per i quali sono stati ottenuti i fondi necessari per la loro realizzazione – spiega Pecora – Accedere ai diversi bandi ed essere ammessi per reperire i finanziamenti è tutt’altro che semplice, soprattutto portando avanti quest’azione insieme all’ordinaria amministrazione e, in alcuni casi come in questi due anni di emergenza per la pandemia, anche a quella straordinaria”.
I lavori previsti riguardano in particolare: la nuova Scuola dell’infanzia che sarà antisismica ed energeticamente moderna per l’importo di un milione e 500 mila euro. Il miglioramento sismico del Palazzo comunale, in parte danneggiato dal sisma, nel cuore della comunità insieme allo splendido Teatro “Nicola degli Angeli” per la cifra di 2 milioni e 600 mila euro. Progetti anche sul fronte dello sport: sarà realizzato un nuovo campo da calcio e un nuovo edificio tecnico per ospitare spogliatoi, uffici, mini palestra con un intervento da 950mila euro; un nuovo campo da calcio a 7, a fianco al campo già esistente, per una spesa di 150 mila euro; un percorso ginnico nel Parco Eleuteri realizzabile con 25 mila euro; una pista ciclopedonale per 93 mila euro.
Non mancheranno interventi sulle strade. È stata programmata la messa in sicurezza della strada Maffeo, Fontescodella con un progetto da 168 mila euro. Inoltre, è previsto il consolidamento del versante nord ovest per il quale sarà necessario un intervento straordinario da 2 milioni e 600 mila euro e un ulteriore consolidamento sulla frana avvenuta sempre su quel versante per la cifra di 320mila euro.
Programmata poi: la riqualificazione dell’ex palazzo Marchi-Tomassini, ex palazzo Corona, con un progetto di rigenerazione e ammodernamento urbano da 2 milioni e 300 mila euro attraverso il quale saranno realizzate abitazioni per giovani coppie. Ci sarà per la prima volta a Montelupone anche un asilo nido nel cui progetto da 780 mila euro saranno disponibili 20 posti, così come sorgerà per la prima volta una “Casa di comunità - alloggi per anziani” per un importo da 3 milioni e 300 mila euro.
“A questi finanziamenti pari a 15 milioni di euro circa, speriamo di aggiungerne altri che potrebbero arrivare con i fondi europei del PNRR – ha aggiunto il sindaco Rolando Pecora - È un canale ancor più complesso degli altri, ma ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno. Per accedere ai finanziamenti, sia a quelli che abbiamo ottenuto, che agli altri, infatti, occorre una chiara scaletta delle priorità su cosa si ritiene importante e urgente. È necessario un lavoro quotidiano di studio e ricerca delle opportunità, dei “rubinetti” che lo Stato, la Regione e altri Enti mettono a disposizione nella loro programmazione, ed essere pronti ad accedervi nei tempi ed entro le scadenze da loro indicati. Intanto queste opere pubbliche cambieranno il volto della nostra Comunità”.
Sulla soglia dei 96 anni (li avrebbe compiuti il 20 febbraio prossimo: era nato in quel giorno del'26 a Morrovalle) se n’è andato 'il Ligabue delle Marche'. Gaetano Chiaramoni, in arte Tobia Cippitello (per assonanza materna), ma pure Neno de Mangiola (per rispetto del grembo paterno) se n'é andato come era sempre vissuto: "Come un ragazzo, non seguendo il mondo". La sua testimonianza spirituale che aveva commosso ed emozionato gli amici andati a trovarlo per festeggiare a maggio del 2016, ex post da vero artista, i suoi 90 anni: Carlo Iacomucci, Nazareno Gaspari, Renato Lapponi e chi scrive.
Ci aveva ricevuti, Tobia, nel suo buen retiro di Montelupone a Borgo Paci, in un vetusto ma suggestivo antico edificio (dalla facciata che il tempo aveva un po' gonfiato), con rigoglioso cortile interno da jungla domestica. Sulla piazza, fianco di palazzo Galantara, la nobile famiglia dei conti enfiteuti di san Firmano, sede di un museo in memoria dell'eroico illustratore Galantara (firma prestigiosa de L'Asino ed autore del primo ritratto dissacratore del Duce che gli era costato due anni di carcere) il Ligabue delle Marche si trovava a meraviglia.
Vi abitava dal '94 quando terminato al Nord il lavoro di mastro carpentiere, era voluto tornare nelle 'sue' Marche a Montelupone all'ombra delle amatissime vestigia materne. Assumendo carattere e ruolo di artista. "Un vero pittore, istintivo eppure dotato di sicura tecnica. Una parte importante delle sue opere lo colloca nella storia dell'Arte contemporanea regionale" dice di lui, il professor Iacomucci, maestro di generazioni di artisti e 'principe' tra gli incisori urbinati.
Piccolo, scattante, premuroso e giovanile anzi tenero come adolescente e con quei baffoni da personaggio milanese drll'800, Gaetano Chiaramoni alias Tobia alias 'Neno de Mangiola' appariva ai visitatori che ammiravano sparsi per le sale del palazzo i suoi 300 quadri, come un magico, accogliente elfo. Pieno di sorprese. Ad effetto. Da capo operaio, ascriveva a se' molti meriti nella Gran Fabrica dello stadio di San Siro, il maggior tempio sportivo dei mondiali di calcio del 90. "Ho lavorato al Terzo Anello e certe soluzioni tecniche al momento, assenti i laureati, le trovavo io. Grazie a pratica ed esperienza. E si andava avanti rapidamente verso il Grande Appuntamento dell'inizio del torneo mondiale".
Sempre pronto ad ogni evenienza, senza farsi trovare impreparato dalle curve improvvise. Aveva imparato la saggezza dell'anziano da giovane, Tobia che per il resto aveva vissuto la propria lunga esistenza 'da ragazzo senza seguire il mondo'. Osservandolo tuttavia attentamente dal margine che si era scelto. Ne sono testimoni i suoi quadri dedicati alla grande cronaca (ll caso Valpreda) e ai progressi della tecnica (cfr il dipinto del treno Italo che appare in movimento dovunque lo si guardi). E c'è da credere, dal suo sorriso, che neppure la Morte l'abbia raggiunto, cogliendolo di sorpresa al lavoro nel palazzo atelier nell'abbraccio caldo dei ricordi. I funerali si svolgeranno i questo pomeriggio nella chiesa di San Francesco a Montelupone.
Dopo aver reso pubblica la truffa della falsa fidanzata di Roberto Cazzaniga, che è costata al pallavolista 13 anni di raggiri e 700.000 euro andati in fumo, una storia simile è stata denunciata alla trasmissione "Le Iene", e ha coinvolto un imprenditore sessantenne di Montelupone, proprietario di una ditta di trasporti, Fabrizio Cesini.
Nel luglio del 2019 ha conosciuto in chat una ragazza rumena che abita in un piccolo paesino agricolo vicino a Timisoara, 40enne e single. Fabrizio, che viveva da solo e stava cercando una donna che si occupasse della sua casa, le ha proposto di andare a vivere da lui. La donna ha accettato immediatamente l’offerta, chiedendo però di inviarle 180 euro per il biglietto aereo. I primi di una cifra molto più importante: 139 mila euro, che Fabrizio in due anni ha spedito in Romania.
Arriva il giorno della partenza: ma qualcosa va storto. La donna chiama Fabrizio, informandolo di essere partita in autobus , ma di essere stata fermata alla frontiera in Ungheria. Non l’hanno lasciata passare a causa di una vecchia storia. Ancuta, questo il suo nome, racconta di aver avuto in passato un incidente per guida in stato di ebbrezza, e di aver sfasciato l’auto dell’altro conducente. Non avendo ottemperato all’obbligo di risarcirlo di 4.500 euro, non le avrebbero permesso di lasciare il paese.
Contestualmente alla richiesta di denaro, Ancuta invia a Fabrizio messsaggi audio affettuosi: “Io tengo tanto tanto a te, tu lo sai che in Romania io non ho nessuno, ho solo te”; sino a giungere a dichiararsi: “ io ti amo e ti voglio bene”. Oltre ai messaggi audio, invia foto molto esplicite. Tutto ciò manda Fabrizio totalmente in tilt.
Nemmeno a dirlo, da questo momento il signor Fabrizio è un burattino nelle mani della donna, perdendo ogni capacità critica e di discernimento, nonostante persone fidate vicino a lui, come la sua segretaria, informate di quanto stava avvenendo lo mettessero in guardia. Ma l’uomo, manipolato e sicuramente desideroso di affetto e di interrompere il suo stato di solitudine, ha voluto credere sino all’ultimo agli artifizi e raggiri messi in atto dalla 40enne.
Sino alla messa in onda della trasmissione "Le Iene", Fabrizio non aveva ancora preso coscienza di essere una vittima. Per accettare questa realtà lo staff delle Iene lo ha portato fisicamente in Romania, nel paesino dove viveva Ancuta, alla ricerca della donna. Solo così l’imprenditore è riuscito ad affrontare e accettare la realtà.
Ancuta altri non era se non una donna con una grave dipendenza dal gioco che, una volta scoperta, non ha fatto nulla per nascondere le proprie responsabilità, svelando di fronte allo sguardo attonito di Fabrizio una dopo l’altra ogni sua messa in scena: trascorreva la maggior parte del suo tempo di fronte alle slot machine nel bar del paese, ed è proprio li che è stata ritrovata per il tramite del marito, che intercettato dalle telecamere della trasmissione ha creato il contatto.
Gli artifizi e i raggiri utilizzati per trarre in inganno Fabrizio, con il fine di procurarsi un ingiusto profitto a suo danno, integrano il reato di truffa, ex art. 640 codice penale. Le condotte poste in essere dalla donna sono state ideate così abilmente da essere idonee ad indurre in errore la vittima. Ad ogni inganno inscenato per chiedere l’intervento economico di Fabrizio, Ancuta inviava a Fabrizio documentazione fotografica e di ogni altro tipo, per dare prova della “verità” delle disgrazie che si abbattevano su di lei e sulle persone a lei care.
Un piccolo e limitato elenco delle spese ci può far rendere conto della fantasiosa regia della donna rumena:
- 1500 euro per il funerale del padre di Ancuta;
- 1500 euro per il funerle della nonna di Ancuta;
- 1500 euro per il funerale della mamma di Ancuta;
- cifra indefinita per cibo, beni di prima necessità, arredamento, per un’amica bisognosa di Ancuta, Anna Negrè, che vista la serie di lutti che aveva colpito Ancuta, è subentrata a lei nel progetto di occuparsi della casa di Fabrizio in italia;
- 1500 euro per il funerale di uno dei quattro figli di Anna Negrè. Il ragazzo di 16 anni telefonava sistematicamente a Fabrizio chiamandolo “papa’”
- 1500 euro per il funerale di Anna Negrè, che è morta di covid in 48 ore proprio mentre era in viaggio per raggiungere Fabrizio in Italia con i suoi figli;
Molti altri sono stati i soldi inviati da Fabrizio in Romania, e molti altri gli “attori” che hanno avuto un ruolo in questa truffa. Tanto più deprecabile perchè questo tipo di reato fa leva sull’emotività di un uomo, su sentimenti nobili come la generosità, la compassione, l’altruismo, e sulla fragilità creata dalla solitudine che spesso viene nascosta alle persone che fanno parte del proprio quotidiano, lasciando così spazio a chi, senza scrupoli, ne approfitta.
Per i dettagli è possibile rivedere il video de "Le Iene" cliccando il seguente link: clicca qui