Se è vero che “ciò che non si nomina non esiste”, come diceva Alma Sabatini, saggista, linguista e insegnante italiana, nonché attivista femminista, allora per esistere le donne hanno bisogno di esserci anche con le parole. Tanti termini che per anni non hanno avuto, e spesso tuttora non hanno, la versione femminile come “assessore” o “sindaco”, oggi esistono nelle versioni, spesso osteggiate e non totalmente accettate di “assessora e sindaca”.Non è solo una questione di forma, le parole riflettono la realtà e la condizionano più di quanto ognuno possa rendersene conto. Un esempio sono le associazioni mentali che richiamano le due versioni, maschile e femminile, di “segretario” e “segretaria”: la prima fa subito pensare a “segretario di partito”, la seconda alla “segretaria di un ufficio”. Si tratta di due figure consolidate nella società, nella mente e nel linguaggio comune che rispecchiano due ruoli: il primo di prestigio, il secondo un po’ meno.Ebbene, uno degli strumenti per scardinare questo sistema “maschiocentrico” è sicuramente la nuova campagna social lanciata dall'Osservatorio di Genere di Macerata che apre una riflessione su un altro aspetto del rapporto tra linguaggio e discriminazione femminile, spesso trascurato.“Le vie e le piazze che ogni giorno nominiamo, leggiamo e attraverso cui passiamo o dove viviamo e lavoriamo - è scritto nella nota dell’evento Facebook #leviedelledonnemarchigiane - sono intitolate a personaggi illustri, che si sono distinti per merito, hanno lasciato un indelebile segno nella storia, anche solo della propria zona, oppure hanno contribuito in qualche modo alla crescita e al prestigio del luogo che gli ha attribuito onore.Nella stragrande maggioranza dei casi la toponomastica italiana, e dunque anche marchigiana, ha da sempre messo in luce personaggi maschili.”Dal mese di dicembre è partito l'appello, tramite social network: scrivere nei propri profili facebook o twitter il nome della donna marchigiana a cui ognuno vorrebbe intitolare una via o una piazza, seguito dall'hashtag #leviedelledonnemarchigiane, unitamente alla città di provenienza.L’iniziativa di raccolta di nomi che renderanno onore alle nuove vie delle città marchigiane si concluderà il 31 gennaio.Fino ad ora sono state votate diverse donne marchigiane : viventi e non, sante, letterate, partigiane, giornaliste, attrici, vittime di femminicidio, pittrici, politiche, avvocate, poete, insegnanti di danza.Tra le donne scelte dagli utenti di Facebook compaiono: Alessandra Nibbi, classe 1923, archeologa ed egittologa portosangiorgese; Maria Montessori, di Chiaravalle, educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana; l’urbinate Monica Crinelli, infermiera stroncata da una grave malattia, distintasi per la sua solarità, per la tutela dei bisogni dell’anziani e delle persone fragili; Anita Cerquetti, famosa soprano nata a Montecosaro.E ancora: Mimma Baldoni Di Cola e Alda Renzi, le "sartine" di Ancona che nel settembre del '43 salvarono decine di nostri soldati dalla deportazione; Egidia Coccia, detta “la Postina”, perché recapitava documenti, partigiana ascolana che a 19 anni abbracciò la lotta armata, di notte trasportava con i somari le armi per rifornire i partigiani fuggitivi tra il monte Ascensione e l’area di Castignano.E, infine, anche l’anconetana Virna Lisi, di cui sui social scrivono: “bellezza,modestia e serietà, rappresenta a pieno la nostra regione tanto bella quanto poco appariscente e laboriosa!”Nomi e volti di una regione che, come tante altre in Italia, non ha mai pensato di dedicare le proprie vie e strade alle donne che si sono distinte nella Penisola e nel mondo.L’Osservatorio di Genere stilerà poi una classifica, in base alle “nomine” ricevute, dei personaggi femminili scelti e presenterà l'iniziativa alle amministrazioni comunali.Le parole non sono mai solo segno, in esse ci sono precisi significati, che veicolano messaggi. I nomi delle donne, che in passato erano nascosti o addirittura scomparivano dietro ai cognomi dei propri mariti, possono tornare a essere bandiere delle loro personalità e anche segni di una lotta, quella per il riconoscimento dell’identità propria e unica del cosiddetto “genere debole”.
Da gennaio “il bambino mascherato" sta utilizzando la sua pomata “speciale” senza che la famiglia debba pagare ogni mese 1400 euro. Costa più di uno stipendio l’unguento che ogni giorno il piccolo Simone Storani, bambino di Macerata utilizza per curarsi. Aveva riportato ustioni gravi a causa di un incidente domestico subìto quando aveva due anni e mezzo.Simone è stato ribattezzato il “bambino mascherato” nella trasmissione de “Le Iene” di ieri sera, che racconta la visita a casa del piccolo dello scorso novembre del giornalista della trasmissione televisiva Filippo Romano.Le spese della pomata che Simone utilizza per anni sono state a carico della famiglia, che doveva pagare una somma, incredibile per qualsiasi malato non miliardario, in quanto riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale come un cosmetico e non come un medicinale.Da gennaio, grazie alla denuncia de “Le Iene”, il Direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur di Macerata, Alessandro Maccioni, si è attivato per liberare la famiglia di Simone del peso di una spesa così onerosa che si aggiunge alle numerose operazioni di trapianti di pelle e ricoveri a cui il bambino deve periodicamente sottoporsi. Fino ad oggi la madre di Simone racconta di aver già speso solo per gli interventi chirurgici 58 mila euro. Grazie all’associazione “Il cuore di Dio” molte persone dal cuore buono negli anni hanno aiutato la famiglia di Simone, ma la solidarietà non può essere infinita, “la gente non ci può donare a vita”, dice la signora Tiziana Bardi, mamma di Simone.La storia di Simone si è conclusa così a lieto fine, grazie all’intervento della famosa trasmissione televisiva che ha “costretto” il Servizio Sanitario Nazionale a riconoscere i bisogni di questo bambino come necessità e non come un lusso estetico.
"Mai avevamo perso con due reti di scarto e mai avevamo subito più di due gol". Mister Cristian Bucchi non da' i numeri nel post Savona, ma individua simbolicamente la cifra di una sconfitta che deve far riflettere. Il 4-2 incassato al "Valerio Bacigalupo" è la certificazione di aver smarrito le peculiarità psicofisiche basilari alla continuità messa in mostra nella prima parte di campionato. Un solo punto in tre giornate non potrebbe essere più eloquente, per dirla alla Bucchi. Il tecnico romano della Rata non accampa scuse né fornisce alibi: "Potrebbe essere comodo dire che ci sono fasi della stagione durante le quali è difficile raccogliere ciò per cui si lavora in settimana. La verità è che è stata una brutta sconfitta: solitamente siamo attenti anche ai dettagli e difficili da violare. Questa volta, invece, il Savona ha concretizzato al massimo le occasioni avute senza trovare sulla sua strada troppi ostacoli. Dispiace, poiché, a ben vedere, abbiamo concesso quattro reti senza soffrire eccessivamente e creando comunque le nostre palle gol". La cura per una Maceratese che non sa più vincere passa per l'archiviazione immediata del capitolo Savona e per l'intensificazione del lavoro sulla testa dei giocatori. Così Bucchi sull'immediata reazione da spendere quotidianamente in campo e all'interno dello spogliatoio: "Anche con il morale basso per gli ultimi risultati, bisogna subito ripartire. È fondamentale ritrovare quella determinazione e quell'umiltà che ci hanno permesso di fare un grande girone d'andata e mettere nel carniere parecchie vittorie. Facciamo un passo indietro e torniamo a pensare a quella salvezza dimenticata negli ultimi tempi e obiettivo prioritario per una neopromossa. Poi, una volta raggiunta, penseremo ad altro. Per farlo serve, innanzitutto, equilibrio a livello psicologico che ci permetta di superare le fragilità emerse a Savona e di ritrovare la voglia di prevalere sull'avversario".Stessi concetti espressi dalle differenti parole dell'amministratore delegato biancorosso Marco Nacciarriti. "Dobbiamo guardarci tutti negli occhi, leccarci le ferite e vedere in che maniera ripartire insieme con il mister e tutto il gruppo. A Savona, i padroni di casa hanno meritato, mettendo sul campo molta concretezza e facendo anche un buon possesso palla. Peccato che gli sono stati concessi due gol facili in avvio di primo e secondo tempo. Lo stesso cinismo non lo abbiamo avuto anche noi sulle nostre numerose occasioni. Sono situazioni che possono indirizzare l'intero match. Ora, analizziamo il brutto periodo di forma e di prestazioni, ma rimaniamo ottimisti e consapevoli della nostra forza. Dopotutto, siamo pur sempre una neopromossa, una matricola terribile che staziona al terzo posto in classifica". Le gare della 19a giornata di Lega Pro girone B Santarcangelo - Carrarese 2-0; Spal - Rimini 1-0; Tuttocuoio - Pontedera 0-2; Pisa - Teramo 1-2; Ancona - Prato 3-2; Lupa Roma - Lucchese 0-2; L'Aquila - Arezzo 1-1; Savona - Maceratese 4-2; Robur Siena - Pistoiese 1-1.La classificaSpal 41; Pisa (-1) 35; Maceratese 31; Carrarese 30; Ancona 30; Pontedera 29; Robur Siena 27; Tuttocuoio 24; Lucchese 24; L'Aquila (-1) 24; Arezzo 24; Santarcangelo 22; Teramo (-6) 22; Prato 20; Pistoiese 19; Rimini 17; Lupa Roma 11; Savona (-12) 8.
La Roana CBF fa il colpaccio nell'ultima partita del girone di andata vincendo 3 a 1 contro la capolista Libertas Volley Forlì. Una prova corale delle ragazze di Giganti che dopo aver perso il primo set, pur giocando bene rientrano in campo per vendere cara la pelle.In un set giocato sempre stando un passo avanti alle forlinesi, Capitan Giorgi, in grande spolvero, e compagne resistono alle bordate delle avversarie e ricostruiscono con grandi giocate e chiudono 25 a 20.Si gioca senza paura, ogni break conquistato dalle maceratesi sembra non bastare per sentirsi tranquilli, dall’altra parte della rete, le giovani ragazze della Libertas sbagliano poco o nulla e per conquistare il punto ci vuole tanto impegno. Un set, ma in generale tutta la partita, fatto di belli scambi e pochi errori punto, solo il fondamentale della battuta ha registrato un alto numero di errori, dato dal fatto che per entrambe le formazioni era importante rischiare in battuta per rendere la vita difficile all’avversario.Il terzo set si gioca punto su punto fino al 23 pari con la Libertas Forlì che arriva prima ai tempi tecnici (8-7 e 16-15), è un contrasto vincente di Peretti che conquista la parità, poi la Roana CBF gioca la carta Grizzo e un muro di Recine e un attacco della stessa Grizzo chiude il parziale.Le maceratesi non si accontentano del punto conquistato e nel quarto set è ancora guerra, di nuovo fino al 23 pari, un errore in attacco della Libertas regala il ventiquattresimo punto, poi un magico tocco di seconda di nuovo di Peretti mette fine ad una partita da incorniciare.Grandi emozioni durante tutto il match e una grande soddisfazione per tutto lo staff tecnico e la società maceratese, che, con l’obiettivo salvezza, sta regalandosi gioie inaspettate. Si torna a giocare il 6 febbraio al palazzetto Fontescodella di Macerata, contro Torre San Patrizio, con tanta voglia di riscattare la brutta performance della prima di campionato, potendo contare ora di una consapevolezza differente dei propri mezzi.
"Il Presidente Ceriscioli nomini subito un assessore regionale con il compito di occuparsi del Servizio Sanitario Regionale, eviterà di rimediare ancora brutte figure": la richiesta arriva da Remigio Ceroni, senatore di Forza Italia, che chiede al presidente della Regione un cambio di marcia immediato sulla sanità."Un presidente di Regione notoriamente fa molta rappresentanza e non ha il tempo sufficiente per occuparsi di un settore così importante e delicato.Ci rendiamo conto che chi vuole gestire il potere non può farsi sfuggire di mano il controllo della sanità che da sola vale 80% del bilancio.Tuttavia essendo la salute un bene prezioso la gestione deve essere affidata a persone disponibili a tempo pieno e competenti nella materia. Non è materia di gabinetto.Dal suo insediamento la minoritaria Giunta Regionale delle Marche sta svolgendo il suo mandato in maniera molto deludente.Nella sanità in particolare la contestazione rispetto alle poche scelte operate ha fatto sollevare le proteste di cittadini, sindaci, operatori e organizzazioni sindacali.I sindacati hanno duramente contestato la scelta effettuata senza condividerne i profili con le parti sociali di togliere ai direttori di A.V la contrattazione decentrata con una normaimprecisa e contraddittoria inserita a sorpresa nella legge di stabilità e la decisione è stata momentaneamente sospesa perché eventualmente avrà decorrenza 1/1/2017.Con 4 determine adottate dal D.G. ASUR il 24 dicembre 2015, sperando passassero inosservate, causa le festività natalizie, senza consultare nessuno si è proceduto alla riorganizzazione dei Punti Nascita e dei Punti di Primo Intervento con l'obiettivo dichiarato di risparmiare risorse.Ad un mese esatto dal l'adozione del piano, il piano è al punto zero.Per quanto riguarda i Punti Nascita tutto è sub iudice essendo aperti contenziosi che non sono stati ancora decisi nel merito dal TAR Marche ed il cui esito non è scontato posto che la riforma non tiene conto delle specificità, compresi i profili di disagio dell’utenza determinati da aspetti prettamente legati alle caratteristiche del territorio. Aberrante l’idea che il pacchetto assistenziale da garantire alle mamme in attesa dell’entroterra debba includere la verifica delle condizioni meteorologiche e della viabilità stradale.Il profilo riformatore invocato da Ceriscioli a sottendere un cambiamento così denso di opportunità secondo le dichiarazioni recentemente rese, pare avere preso la piega del dietro front perché per quanto riguarda i punti di primo intervento sembrerebbe che dopo le proteste dei Sindaci del territorio e la denuncia alla Procura della Repubblica, del primo cittadino di Cagli, vi sia stato un ripensamento e l'Area Vasta 1 (Pesaro Urbino) sia stata autorizzata ad assumere personale medico a tempo pieno per oltre 10 unità, attingendo da tutte le graduatorie dell’ASUR., così smentendo anche il fatto che oggi non sia possibile fare nuove assunzioni in difetto del riassetto organizzativo tanto caldeggiato.Intanto il direttore di A.V.1 è stato costretto a smentire se stesso e a sguarnire di nuovo l'Ospedale di Urbino del personale medico assegnato dopo l'applicazione delle disposizioni previste dalla riforma.La rivolta dei sindaci del pesarese ha fatto cambiare idea al Presidente Ceriscioli.Le proteste dei sindaci delle altre aree vaste gli faranno cambiare il resto.Al Presidente Ceriscioli avevamo rivolto l'invito a ritirare tutte le determine, a consultare i territori e a ponderare meglio le scelte perché è evidente che il suo piano è sbagliato, inopportuno, non migliorerà la qualità del servizio e aumenterà i costi".
E’ stata una domenica particolare per l’Anffas di Macerata. Una giornata all’insegna del Aikido, l’arte marziale giapponese portatrice di “armonia”, “congiungimento” e “unione”, i tre significati che sono racchiusi in quest’unica parola.Questa mattina dalle 9 e 30 alle 12 e 30 i praticanti di quest’arte orientale, provenienti da molte scuole d’Italia, erano presenti all’iniziativa “L’Aikido per l’Anffas Macerata”, svoltasi presso il Palavirtus della città.Erano presenti, tra le altre, le sezioni del Sef Stamura Ancona., l’Aikido Dojo San Paolo di Civitanova Marche e la sezione UISP con l' Aikido del Centro Studi Arti Marziali Monte Urano.L’evento ha avuto come obiettivo quello di supportare e promuovere le iniziative dell’Anffas Macerata, non solo per mezzo di donazioni, ma soprattutto attraverso il riconoscimento dell'impegno e della valenza sociale dell'attività promossa dalla struttura cittadina.“Il maestro Ueshiba, chiamato O' Sensei , prima di morire disse ‘vi lascio l' Aikido per pacificare il Mondo’ – scrivono in una nota gli organizzatori - quindi dalle parole del fondatore si evince che questa arte marziale nasce per sviluppare un uomo migliore e gli uomini migliori sono quelli che con gesti, anche di piccola spessore, costruiscono ed aiutano chi lavora come l'Anffas per un mondo migliore.”https://www.youtube.com/watch?v=IhxaRqVJGOE
Prosegue il 2016 nero della Maceratese, piegata 4-2 in casa dell'ultima in classifica. Al "Valerio Bacigalupo" di Savona, gara godibile in avvio e ritmi bassi nella parte centrale. Poi, alla fine, girandola di emozioni, con tre gol in venti minuti, di cui due rigori. Rata propositiva ma sciupona che incassa la seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Di Buonaiuto e Kouko, su penalty, le marcature biancorosse.Mister Bucchi lascia Emanuele D'Anna a riposare in panchina, mentre lancia dal primo minuto il più significativo acquisto di gennaio Romulo Eugenio Togni. Il centrocampista brasiliano si inserisce al centro della mediana del 4-4-2 biancorosso, facendo defilare sulla corsia di destra Fabio Foglia. Rientra Riccardo Fissore al centro della difesa, confermato titolare l'altro neo arrivato Matteo Colombi, tutto intento a spalleggiare Kouko in attacco. Lo squalificato mister ligure Giancarlo Riolfo, con la mediazione dell'allenatore in seconda Marco Dessi, oppone un 5-3-2 con un rodato Antonelli e un Vannucci non al meglio in difesa, il metronomo Taddei e Gagliardi sulla mediana e Cocuzza-Virdis consueto tandem d'attacco. Tra i nuovi, parte dal primo minuto il centrocampista centrale Luca Lulli. Neanche 5 minuti di studio e i padroni di casa, quest'oggi in maglia rossa, passano in vantaggio. Cross rasoterra dalla sinistra di Cocuzza, a centro area Fissore anticipa la battuta di Virdis, ma sorprende Forte che non riesce a togliere dal sacco la palla deviata dal suo difensore. 1-0 Savona e partita subito in salita per la Rata. La reazione è però immediata con un tentativo di Colombi in tap-in di sinistro da distanza ravvicinata, ottimamente respinto dall'estremo di casa Falcone, e con una discesa velleitaria di Kouko. Antipasto del pareggio maceratese che arriva puntuale al 16': il brasiliano Togni pennella un assist in verticale a saltare tutta la difesa savonese, Falcone esce per tentare di chiudere, ma Buonaiuto è il più lesto in anticipo. Il numero 11 biancorosso prolunga la traiettoria con un altrettanto elegante pallonetto ristabilendo l'equilibrio al Valerio Bacigalupo di Savona. Per i ragazzi di Bucchi non è sufficiente: al 21' altra ghiotta occasione per l'ivoriano Kouko, che riesce a raccogliere soltanto con lo stinco un traversone lungo di Karkalis. L'impatto, in corsa, non è però dei più fortunati e il cuoio ballonzola a lato. Si tratta dell'ultima opportunità da ambo le parti prima dell'intervallo, con la gara che si dipana tra macchinose manovre di centrocampo. Degno di nota soltanto il passaggio di modulo savonese dal 5-3-2 al 4-3-1-2, con lo spostamento di Rondanini sull'out di sinistra e l'ingresso di Dell'Agnello in luogo di Gagliardi a sostegno delle punte.Seconda frazione di gioco che parte senza ulteriori sostituzioni, ma non c'è neanche tempo di fare la conta che il Savona torna in vantaggio. Virdis ci impiega nemmeno 120 secondi a spedire in rete un favoloso diagonale al volo su pregevole imbeccata di Cocuzza. Tutto da rifare per la Rata. Riparte con buona lena Kouko che ci prova dal limite con una botta di destro: troppo centrale per impensierire un Falcone deviante in corner. "Vorrei ma non riesco" è il tema tattico biancorosso in questa fase. Un paio di occasioni per Buonaiuto con una punizione telefonata dal limite e un tiro di destro da appena dentro l'area, ma niente da fare. Nel mezzo, l'ingresso in campo di Orlando per un Togni in netto calo. Bucchi in modalità "spregiudicato on" mette il neo entrato sulla destra, privandosi di un uomo al centro. Primi riscontri al 65', quando Colombi si divora un gol a porta spalancata schiacciando troppo di testa un ottimo traversone di Imparato dalla corsia di destra. Bucchi, per l'occasione, si strappa i capelli che non ha. Passa a divorarsi le mani al 70' per il rocambolesco 3-1 ligure di Cocuzza. Virdis spedisce un pallone molle in mezzo all'area sul quale si avventa il numero 9 savonese che, sul filo del fuorigioco, anticipa tutti e rimpingua il bottino dei padroni di casa. Furibonda la reazione degli avanti maceratesi che, con una mezza rovesciata sottomisura di Colombi, vanno vicinissimi ad accorciare le distanze. L'ottima girata del panzer biancorosso si infrange però contro il muro Negro, che sventa sulla linea di porta. Altra determinante folata maceratese a cinque minuti dalla fine: Kouko in anticipo sull'estremo savonese Falcone che, in collaborazione con Negro, lo stende in aera. Rigore e ivoriano che si incarica della trasformazione: seconda marcatura biancorossa, palla al centro e partita potenzialmente riaperta. Avverbio d'obbligo poiché all'89' arriva la beffa che chiude il discorso: Virdis prende palla sulla trequarti sinistra e si propone in area avversaria. Buonaiuto, vistosi superato, allunga la gamba e affossa il centravanti savonese. Anche in questo caso, massima punizione ineccepibile e realizzazione senza incertezze di Dell'Agnello. A questo punto, rimangono a disposizione degli uomini di Cristian Bucchi soltanto i quattro minuti di recupero concessi. Pochi per colmare una differenza reti ormai troppo ampia.Doveva essere l'occasione per tenere il passo della Spal e approfittare della sconfitta del Pisa. Il rovescio di Savona, invece, consiglia di individuare come priorità il ritrovamento della serenità di qualche tempo fa. Un pizzico di fortuna e precisione in più, un'infermeria meno affollata e la Maceratese vista oggi potrà sicuramente invertire la tendenza. Il tabellinoSAVONA (5-3-2): Falcone; Antonelli (82' Steffè); Vannucci; Cabeccia; Negro; Rondanini; Lulli; Taddei; Cocuzza (87' Lebran); Gagliardi (36' Dell'Agnello); Virdis. A disposizione: Cincilla; Pinton; Romney; Clematis; Boggian; Corticchia; Lomonno; Bonavia. All. Marco Dessi.MACERATESE (4-4-2): Forte; Imparato; Karkalis (73' Sabato); Carotti; Fissore; Faisca; Foglia; Togni (60' Orlando); Colombi; Kouko; Buonaiuto. A disposizione: Cantarini; Clemente; Altobelli; Giuffrida; D'Anna; Massei. All. Cristian Bucchi.ARBITRO: Giacomo Camplone di Pescara, assistito da Fabrizio Lombardo di Sesto San Giovanni e Antonio Vono di Soverato.RETI: 5' Fissore (aut.); 16' Buonaiuto; 47' Virdis; 70' Cocuzza; 85' Kouko (rig.); 90' Dell'Agnello (rig.).NOTE: ammoniti Cabeccia (42'); Taddei (45'); Fissore (76'); Buonaiuto (89'). Angoli 2-2. Recupero +2 e +4
Lunedì alle 17, nell’Aula A del Dipartimento di Studi Umanistici, la conferenza Maestre e maestri nell’educare, a cura del professor Roberto Mancini, docente di Filosofia Teoretica dell’Università di Macerata, nell’ambito del progetto La mia scuola per la pace aprirà il ciclo di incontri Ciascuno cresce solo se sognato - forme di educazione creativa a un mondo nonviolento.L’iniziativa realizzata con il contributo dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Macerata, è a cura di Teatro Rebis e vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Macerata, dell’Università della Pace della Regione Marche e del Centro per lo sviluppo creativo ‘Danilo Dolci’ di Palermo.L’incontro sarà introdotto dall’assessore alle Politiche Giovanili Federica Curzi che si dice “penamente soddisfatta per l’evoluzione di un progetto, La mia scuola per la pace, che negli anni è diventato fonte di ispirazione per i ragazzi e la loro crescita, per i docenti le il loro compito così centrale per lo sviluppo delle nuove generazioni”.Nell’Italia repubblicana si confrontano da sempre due tendenze in materia di educazione: una riduttiva e autoritaria, un’altra che invece emerge dalle grandi figure di educatrici e educatori. Si tratta di persone appassionate nell’opera di far crescere in umanità le nuove generazioni e, spesso, gli adulti stessi. La relazione richiamerà alcune di queste figure: Maria Montessori, Lorenzo Milani, Mario Lodi, Danilo Dolci. Dalla loro testimonianza si può cogliere quanto la loro eredità sia attuale e feconda ancora oggi.Occorre perciò svilupparla originalmente nella nostra situazione rimotivando genitori e insegnanti e sconfiggendo la deriva che, invece di consentire ai giovani di rinnovare la vita di tutti, cerca di spegnerne la creatività per adattarli a un modello di società completamente sbagliato.Seguirà, alla sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, un incontro al mese fino a maggio, con maestri ed educatori eredi di esperienze tanto coraggiose e visionarie: Cesare Moreno, fondatore del progetto Chance di Napoli, insieme a Giuseppe Barone, biografo di Danilo Dolci; Emily Mignanelli, fondatrice di Serendipità, scuola libertaria con sede ad Osimo; Don Achille Rossi, direttore della rivista ‘L’altrapagina’ e animatore dell’esperienza ispirata a Don Milani del doposcuola di Riosecco, a Città di Castello; infine, Franco Lorenzoni, insegnante di scuola primaria di Giove, in Umbria, e responsabile dell’associazione Cenci Casa Laboratorio, autore de I bambini pensano grande. Ogni incontro sarà introdotto da un docente dell’Università degli Studi di Macerata e rivolto non solo a docenti e studenti, ma a tutta la comunità civile.
In silenzio per un’ora, delle 3 alle 4 di oggi pomeriggio, a due metri di distanza uno dall’altro in Piazza della Libertà a Macerata. La direzione in cui si sono posizionati è la stessa per tutti. Non hanno segni di riconoscimento. Niente bandiere. L’unico oggetto che li identifica è un libro, in mano, che leggono in silenzio.Sono le Sentinelle in Piedi che si sono riunite nella piazza principale della città per dire no all’estensione dei diritti alle persone Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), come prevede il recente Ddl Cirinnà. Circa quaranta persone hanno partecipato al sit in per dire no a unioni civili, adozioni di bambini da parte di persone gay e pratiche di “maternità surrogata”, come il meglio noto “utero in affitto”.Le Sentinelle in Piedi oggi sono scese in una cinquantina di piazze italiane contro il Ddl Cirinnà, a favore del quale ieri invece più di cento piazze delle penisola si sono riempite di persone favorevoli alla legge che estende i diritti alle persone che si amano e sono dello stesso sesso.Una piccola rappresentanza del popolo del Sì era presente anche oggi pomeriggio su un lato della piazza in cui manifestavano le Sentinelle. Alcuni cittadini maceratesi hanno deciso di essere presenti per ricordare che la libertà di manifestare esiste, ma che i diritti delle persone sono inviolabili.https://youtu.be/NCbcSOw2DLE(Foto Si.Sa.)
Nei giorni caldi della discussione pubblica sul Ddl Cirinnà, che estende i diritti delle coppie etero alle coppie omosessuali, anche una foto diventa oggetto di polemica.Due uomini, non reali, ma personaggi di un cartone animato, si baciano. Nulla di strano, ma l’immagine compare tra le foto della pagina Facebook di Macerata Opera Festival, l’evento che ogni anno organizza l’associazione di musica lirica locale “Sferisterio”.Con la scritta pubblicata sopra la foto: “Perché l'amore è sempre una favola.#svegliaitalia”, l’associazione ha così aderito idealmente alle manifestazioni che ieri hanno invaso l’Italia con le tante iniziative in più di cento città per dire sì alle unioni civili e alla legge che approderà a fine mese in Senato.La scelta dell’istituzione di prendere posizione non è piaciuta a più di un maceratese, a partire dalla consigliera comunale Anna Menghi che, sempre sul social network, ha pubblicato un post aprendo la discussione.“Ho trovato questa foto sulla pagina Fb di Macerata Opera Festival e non sono affatto d'accordo perché è una chiara strumentalizzazione politica! - scrive Menghi - L’associazione Sferisterio si deve occupare di Opera e tutto ciò che ne concerne e qui mi pare siamo andati oltre! Siete d'accordo? Buona domenica!”In molti rispondono riconoscendo nella foto una strumentalizzazione politica. C’è chi parla di “opera mediatica, dove mettono immagini o video omosessuali….”, chi aggiunge che si tratterebbe di “ostentazioni fuori luogo”.Per Anna Menghi è importante “sancire un principio: che le istituzioni rimangano fuori dal dibattito politico! Sono luoghi di tutti!”Dunque non sarebbe in discussione la questione se si è favorevoli o contrari alle unioni civili, quando il principio di imparzialità delle istituzioni di fronte a temi che stanno dividendo il paese.Eppure c’è anche chi si dice completamente in disaccordo.“Se in un dibattito si dicesse che gli ebrei devono essere discriminati o che le donne non devono avere gli stessi diritti degli uomini queste non sarebbero considerate opinioni diverse ma (giustamente) idee retrograde. - scrive un utente Facebook - Dovremmo capire che la stessa mancanza di rispetto umano la si ha quando si considerano i cittadini omosessuali come cittadini di serie B.”La questione, soprattutto su un social come Facebook che alimenta discussioni infinite, resta aperta e continuerà a far discutere nei giorni dello scontro tra pro e contro Ddl Cirinnà.
Riforma costituzionale sì, riforma costituzionale no. Si deciderà il prossimo autunno e in vista del referendum il Partito Democratico della Provincia di Macerata dà inizio alla costituzione dei comitati per il SI’.“Tutta la segreteria provinciale invita quanti credono nel percorso riformatore del governo Renzi e nella bontà delle riforme - scrive il Pd provinciale in una nota - a contattare la federazione provinciale all’indirizzo pdprovincialemacerata@gmail.com o i circoli della propria città per dare la propria disponibilità a partecipare attivamente ai comitati #OraSI’.”La riforma costituzionale del Governo porrà fine al bicameralismo paritario: non ci saranno più Camera e Senato come organi dotati degli stessi poteri, ma una sola Camera, quella dei deputati, con poteri inalterati, di iniziativa legislativa e concessione della fiducia al Governo.Il nuovo Senato, il cosiddetto “Senato delle Autonomie”, sarà costituito da 100 senatori, contro i 315 attuali: 95 eletti tra i membri dei consigli regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano e 5 nominati dal Presidente della Repubblica, come avviene oggi per i senatori a vita.La Riforma prevede, inoltre, la cancellazione del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e delle Province.Tra le altre, alcune modifiche sono state introdotte anche per l’elezione del Presidente della Repubblica per la quale resta uguale il quorum delle prime tre votazioni, maggioranza qualificata dei due terzi, ma sale il quorum dal quarto scrutinio al sesto scrutinio. In questa fase servirà la maggioranza di tre quinti contro l'attuale maggioranza assoluta.Dal sesto scrutinio in poi servirà la maggioranza di tre quinti dei votanti invece della maggioranza degli aventi diritto.Al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica partecipano solo deputati e senatori. Scompaiono quindi i 59 delegati regionali.
Dopo la Civitanovese, tocca al Tolentino subire una cocente sconfitta ad opera della formazione guidata da mister Lattanzi. Subito in vantaggio con Rocci, l’Helvia Recina ha trovato il raddoppio con Montanari ad inizio ripresa. Il gol di Mongillo ha ridato speranza al Tolentino, ma nel momento di maggior pressione della formazione allenata da mister Pozzanzini per arrivare al pareggio, la terza rete segnata da Ionni ha chiuso una partita che l’Helvia Recina ha vinto meritatamente il derby.All’ 8’ locali subito in vantaggio con Rocci che trafigge Palmieri. Il Tolentino si fa vivo al 18’ con una conclusione di Strano parata da Isidori. Al 27’ ci prova Romanski ma il suo tiro termina fuori dallo specchio della porta difesa da Palmieri. Al 35 azione dei locali ma Di Crescenzo viene beccato in posizione di fuorigioco. Al 37’ azione pericolosa dei cremisi con Adami che impegna Isidori. Al 40’ Helvia Recina vicina al raddoppio con Di Crescenzo che colpisce in pieno il legno della porta difesa da Palmieri. Scampato il pericolo il Tolentino negli ultimi minuti del primo tempo ci prova prima con Mongillo, tiro parato da Isidori e subito dopo con Nicolosi, poi con Gasparini ma entrambe le conclusioni terminano fuori. La ripresa ha inizio da due minuti e l’Helvia Recina raddoppia subito con Montanari.Al 51’ ci prova di Cresenzoi ma Palmieri è attento e para la conclusione del numero nove dell’Helvia Recina. Il Tolentino accusa il colpo. Mister Possanzini effettua il primo cambia, fuori Pagliari e dentro Tizi, fresco di convocazione nella rappresentativa under 17. Tra il 61’ ed il 63’ Mongiello conclude due volte a rete ma senza fortuna. Al 65’ il Tolentino accorcia le distanze con Mongiello su assist di Mercuri. Al 71’ conclusione di Tizi sul fondo. All’ 83’ Ionni, uno dei tanti ex di turno segna il terzo gol per l’Helvia Recina ed in pratica chiude la partita.IL TABELLINOHELVIA RECINA: Isidori, Crocioni (64’ Tirabassi) Montanari, Ionni, Ballini, Tacconi, Pietrella, Romanski, Di Crescenzo, Francioni (74 Rapacci), Rocci (84’ Cervigni) A disposizione: Maccari, Grassi, Argaglia, Silvetti, All. Lattanzi.TOLENTINO: Palmieri, Gobbi, Nicolosi, Focante, Strano. Pagliari (52’ Tizi), Senigagliesi (75’ Ripa), Mercuri, Adami, Gasparini, Mongiello. A disposizione: Domenicucci, Palazzetti, Melchiorre, Foglia, Romagnoli, Ripa. All. Possanzini.ARBITRO. Grieco di Ascoli Piceno (Gigli di Macerata e Cardinaletti di Jesi)RETI: all’8’ Rocci, al 47’ Montanari, 65’ Mongiello,NOTE: spettatori 300 circa. Ammoniti: Strano, Pietrella, Di Crescenzo . Recupero 7’ (2+5)
Novità per la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale. Dal 1° febbraio infatti il sacchetto giallo con i rifiuti indifferenziati delle utenze domestiche verrà raccolto una sola volta la settimana, il lunedì. Per informare i cittadini del cambiamento che avverrà, il Comune di Macerata in collaborazione con il Cosmari avvierà, già a partire da lunedì 25 gennaio, una nuova campagna di comunicazione rivolta ai cittadini che va sotto il titolo Esco solo il lunedì con l’affissione di manifesti, l’invio nelle case dell’eco calendario 2016 e le informazioni nel sito comunale www.comune.macerata.it e sui social media.La razionalizzazione della frequenza del ritiro del sacchetto giallo è dovuta, e resa possibile, dalla riduzione della quantità di indifferenziata raccolta da quando sono entrate in vigore, ad inizio dello scorso anno, le nuove modalità del “porta a porta” cosiddetto “spinto”. Modalità che hanno portato immediatamente a risultati molto positivi facendo passare il peso della differenziata dal 54% del 2013 al 75,8% del 2015 (il dato si riferisce al periodo gennaio- novembre 2015) mentre anche l’andamento della produzione totale dei rifiuti è scesa del 16% rispetto al 2010. “La buona azione dei cittadini, che hanno capito l’importanza di differenziare bene i rifiuti, verrà premiata ora dall’Amministrazione comunale con una riduzione della Tari, la tassa pagata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Con queste parole il sindaco Romano Carancini ha sottolineato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, la soddisfazione dell’ Amministrazione per i risultati raggiunti dal Comune di Macerata che si attesta in cima alla classifica dei Comuni con la più alta percentuale rifiuti differenziati. La razionalizzazione della raccolta con la riduzione del numero dei passaggi permetterà infatti una ulteriore riduzione della TARI che nel 2015 era già in calo dell’8% rispetto all’anno precedente. Nel suo intervento il sindaco ha poi annunciato che è allo studio anche un piano per permettere ai contribuenti di poter pagare esattamente per quanto si consuma e ha esortato i cittadini a “segnalare quelle situazioni di conferimento non conforme e negligente che purtroppo ancora è presente sul territorio”.Ma il 2016 per Macerata rappresenterà anche l’anno della riorganizzazione delle isole ecologiche. Sono iniziati, infatti, i lavori per la realizzazione di una nuova e funzionale postazione a Fontescodella sull’area dell’ex vivaio, che sarà raggiungibile più facilmente, più grande rispetto a quelle esistenti e con un orario più ampio per migliorare il servizio ai cittadini. Andrà a sostituire le isole ecologiche di Collevario e Villa Potenza. Sempre nell’ottica che la prevenzione della produzione è la migliore possibile tra le scelte di gestione del ciclo integrato dei rifiuti in quanto elimina la necessità di raccolta, trasporto, riciclaggio e smaltimento, garantendo così il più alto livello di tutela dell’ambiente e ottimizza l’uso delle risorse. L’assessore all’Ambiente Mario Iesari ha poi annunciato un’altra novità importante per il 2016: l’apertura, accanto all’isola di Fontescodella, del Centro di Riuso, una infrastruttura dove potranno essere conferite diverse tipologie di beni come mobili, tessuti, prodotti per la casa, elettrodomestici, stoviglie e casalinghi, giocattoli, attrezzatura sportiva, che altrimenti finirebbero in discarica. “E’ una grande opportunità avere il Centro di riuso accanto all’Isola ecologica” ha detto Iesari “perché si può dare nuova vita ad un bene facendolo riutilizzare ad altri cittadini che potrebbero averne necessità”.Infine, sul tema dei controlli e del rispetto dell’ordinanza relativa gli orari e ai giorni di conferimento il direttore del Cosmari Giuseppe Giampaoli, presente alla conferenza stampa insieme al presidente Graziano Ciurlanti, ha annunciato che a breve saranno presenti sul territorio due ispettori ambientali con il compito di segnalare eventuali comportamenti scorretti e di collaborare con i residenti per favorire il miglioramento della qualità e della quantità di rifiuti conferiti.
Costituito il tavolo di lavoro per decidere il futuro dell’Associazione Arena Sferisterio. Nella seduta di ieri sera, il CdA dell’Associazione ha esaminato il tema dell’assetto futuro e della revisione dello statuto, anche in considerazione del riordino delle Provincie. Si tratta del primo tema che viene affrontato, dopo aver messo in sicurezza la Stagione lirica 2016 e averne annunciato in dettaglio i contenuti artistici prima di Natale.Il CdA, anche in questo caso, vuole svolgere un ruolo attivo, di impulso e di stimolo nei confronti degli Enti Soci, il Comune e la Provincia di Macerata, e, con senso di responsabilità, ha ritenuto di avviare una prima fase dei lavori. Pertanto ha composto un tavolo di lavoro a cui affidare lo sviluppo di una proposta preliminare.Il gruppo è formato da Raffaele Berardinelli, componente del CdA, in questo caso con il ruolo di coordinatore, Orietta Maria Varnelli, imprenditrice anche lei componente del CdA, Giorgio Piergiacomi, presidente del Collegio dei Revisori dei conti, il Sovrintendete Luciano Messi, il vice sindaco e assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, il segretario generale del Comune di Macerata Giovanni Montaccini, il segretario generale della Provincia Silvano Marchegiani e un altro componente che sarà indicato dal presidente della Provincia Antonio Pettinari.“Prosegue il processo di modernizzazione - afferma il presidente dell’Associazione Romano Carancini - che potrà anche evidenziare potenzialità finora non espresse. Ho voluto porre subito al centro dell’attenzione questo tema, ponendo il fattore tempo come elemento essenziale. Nutro molta speranza in questo lavoro tra il CdA e i Consigli: da qui per lo Sferisterio si può avviare una seconda fase, che può portare ottimi risultati come lo è stato nella prima”.Il tavolo di lavoro redigerà un documento da presentare al Consiglio di Amministrazione. A quel punto il CdA, dopo averla discussa la sottoporrà agli Enti Soci quale efficace contributo nel percorso di revisione statutaria e, se necessario, della forma giuridica.I componenti del gruppo si riuniranno già nei prossimi giorni, avendo come obiettivo temporale per la redazione del documento quello della metà di marzo. Il documento, riesaminato dal CdA, potrebbe quindi essere trasmesso ai Soci entro la fine di marzo, per essere valorizzato dai rispettivi consigli, che hanno poi la responsabilità di istruirlo.
Da Marco Guzzini e dai dipendenti del Caffè Venanzetti di Macerata riceviamo:In merito a quanto emerso in queste ultime ore sugli organi di stampa del nostro territorio, ci teniamo a testimoniare l'immensa gratitudine e fiducia che riponiamo nel nostro titolare Giuseppe Cerolini. Nello specifico comunichiamo che il Caffè Venanzetti non ha subito nessuna perquisizione bensì un normale e sereno controllo e verifica da parte degli organismi competenti in stretto contatto e collaborazione con il responsabile dell'attività. Il Caffè Venanzetti continua la sua attività con grandissimo entusiasmo e passione, con la qualità e il buon gusto che da anni contraddistingue il gruppo Cerolini. In qualità di dipendenti ringraziamo il gruppo e il titolare Giuseppe Cerolini per darci ogni giorno l'opportunità di lavorare a queste condizioni e per investire sulla nostra formazione e professionalità.
È lunga la trasferta che può rimettere in carreggiata la Maceratese. Domani, alle ore 15, gli uomini di Cristian Bucchi scenderanno in campo sul terreno del Savona per acciuffare la prima vittoria del 2016. Dopo i passi falsi contro Santarcangelo e Lupa Roma, vietato sbagliare. Oltre alla prestazione, questa volta i biancorossi dovranno portare a casa anche il risultato se non vogliono vanificare ciò che di buono è stato fatto nella prima parte del campionato e scivolare lentamente verso il centro della classifica. Lo sa bene il mister della Rata, che si presenterà in Liguria con un Emanuele D'Anna in più, il cui stiramento al soleo è stato completamente riassorbito. Il bomber Giordano Fioretti, al contrario, è ancora alle prese con i postumi dalla distorsione al ginocchio, seguita da un esiguo versamento di liquido. Il completo recupero richiede ancora qualche giorno di riposo e, pertanto, a Savona non ci sarà. Non partiranno per la trasferta neanche Sarr, Belkaid e il polacco Lasicki, tutti e tre interessati dalle operazioni di mercato in uscita. Per Sarr, si profila come destinazione Lumezzane, in cambio dell'esterno offensivo Francesco Potenza classe 1986. Il marocchino Belkaid, invece, passa alla Lupa Roma che, in contropartita, gira alla Maceratese il centrocampista Lorenzo Cerrai, classe 1993. Infine, per l'under 21 polacco Lasicki c'è il Rimini alla finestra, in attesa del beneplacito del Napoli, proprietario del cartellino del ragazzo. Nella conferenza stampa pre-partita di quest'oggi, Bucchi scioglierà i dubbi sugli impieghi dal primo minuto di D'Anna e del neo arrivato Romulo Togni. A seconda dell'utilizzo o meno del brasiliano dall'inizio, dipenderanno la posizione in campo di Foglia e la maglia da titolare per Orlando. Verso la conferma l'impiego in avanti di panzer Colombi a sostegno di Kouko.Nel frattempo, a Savona, persistenti problemi disciplinari. La Società ligure, già penalizzata con -12 punti in classifica, incappa in un ulteriore deferimento al Tribunale Federale dei legali pro tempore del club Aldo Dellepiane, Enrico Santucci e Stefano Giordano. Provvedimento indirizzato anche allo stesso sodalizio biancoblu per responsabilità diretta e riguardante i mancati versamenti Irpef e Inps sugli emolumenti dei propri tesserati riferiti alle mensilità di maggio e giugno 2015. Il deferimento potrebbe portare ad una nuova penalizzazione in classifica per gli uomini di mister Giancarlo Riolfo. Il tecnico ligure, squalificato nella gara contro il Prato il 9 gennaio scorso, domani non potrà essere in panchina, dovendo scontare ben tre giornate di squalifica. Al suo posto, il vice Marco Dessi, al quale andrà l'ingrato compito di sbrogliare la matassa di un match delicato da entrambe le parti. Certo lo schieramento collaudato sul 4-4-2, con la responsabilità dell'attacco affidata al pungente Virdis e al rientrante Cocuzza. C'è da dire che il Savona, in mezzo a mille difficoltà, sta tenendo botta in questo avvio di 2016 sportivo, principiato con una vittoria contro il Prato e proseguito con un buon pareggio raccolto sull'ostico terreno di Pontedera. Inoltre, l'organico biancoblu è stato arricchito in questa finestra di mercato di gennaio con gli arrivi dell'esterno difensivo sinistro Lorenzo Pasqualini e del centrocampista Luca Lulli. Al "Valerio Bacigalupo" di Savona, la Rata non troverà soltanto il fanalino di coda della classifica, ma anche un avversario determinato a rialzarsi. Le gare della 19a giornata di Lega Pro girone B 23/1/2016Santarcangelo - Carrarese 2-0; Spal - Rimini 1-0; Tuttocuoio - Pontedera 0-2; Pisa - Teramo 1-2; Ancona - Prato 3-2.24/1/2016Lupa Roma - Lucchese 0-2; L'Aquila - Arezzo 1-1; Savona - Maceratese 4-2; Robur Siena - Pistoiese (17.30).La classificaSpal 41; Pisa (-1) 35; Maceratese 31; Carrarese 30; Ancona 30; Pontedera 29; Robur Siena 26; Tuttocuoio 24; Lucchese 24; L'Aquila (-1) 24; Arezzo 24; Santarcangelo 22; Teramo (-6) 22; Prato 20; Pistoiese 18; Rimini 17; Lupa Roma 11; Savona (-12) 8.
L’Istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Macerata anche quest’anno promuove l’iniziativa “Scuola Aperta”.Sabato 23 e nuovamente sabato 6 febbraio con orario 16.30-19, la scuola secondaria resterà aperta per accogliere genitori ed alunni intenzionati a conoscere l’offerta formativa dell’Istituto di via Giuliozzi apprezzato per la progettualità, la qualità dell’insegnamento e l’innovazione.Per l’occasione saranno organizzate attività laboratoriali presentate dagli alunni della scuola, mentre i docenti si renderanno disponibili ad accompagnare le famiglie a visitare strutture, palestre e biblioteca. La Dirigente scolastica avrà il piacere di accogliere genitori ed alunni per illustrare loro l’organizzazione, le attività didattiche e per fornire ogni qualsivoglia informazione utile.Sarà anche l’occasione per presentare due grandi ed importanti novità: il servizio mensa attivo fin da febbraio dell’anno in corso nonché per i futuri iscritti e poi lo studio assistito pomeridiano finalizzato non solo al recupero ma anche all’approfondimento disciplinare.Per i genitori i due sabati rappresenteranno una opportunità da cogliere per conoscere la qualità e l’efficienza dell’Istituto tradizionalmente scelto da famiglie di Macerata e da tanti comuni limitrofi.
Unione civile per persone dello stesso sesso, diritto all'assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, pensione di reversibilità, adozione del figlio del partner: questi i punti salienti del Ddl Cirinnà.L’obiettivo è quello di garantire stessi diritti e stessi doveri per le coppie omosessuali, persone che oggi non hanno tutele paragonabili a quelle di cui godono le coppie etero.Il testo approderà il prossimo 28 gennaio in Senato, ma la discussione sul fronte dell’opinione pubblica e su quello politico è già incandescente.Si alternano posizioni contrastanti all’interno di uno stesso partito, come il Pd, e prese di posizioni dell’ultim’ora come quella di Silvio Berlusconi, da ieri favorevole, oltre che alle unioni civili, anche all’estensione per le coppie omosessuali dell'adozione del bambino figlio di uno solo dei due, la cosiddetta “stepchild adoption".In Forza Italia, il Cavaliere ha aperto alla libertà di coscienza di fronte a un partito che non segue una linea unica.Non hanno dubbi, invece, il Movimento 5 Stelle, che voterà in blocco a favore, e la Lega e il Nuovo Centrodestra, invece, assolutamente contrari.Che posizione prenderanno e cosa faranno al momento del voto i Senatori marchigiani seduta a Palazzo Madama?Il Pd marchigiano al Senato si schiera con quella parte del partito che ha promosso il testo, dalla parte dell’estensione dei diritti alle coppie omosessuali.Si dice “fondamentalmente favorevole alla proposta” il Senatore del Partito Democratico Mario Morgoni di Potenza Picena in provincia di Macerata, in linea con gli altri tre senatori marchigiani, Silvana Amati, Francesco Verdicci e Camilla Fabbri. “La pattuglia dei senatori Pd marchigiani - spiega Morgoni - è compatta per il si al testo Cirinnà”.Le ragioni del Sì del Senatore potentino sono due: “Credo sia urgente collocarsi a livello legislativo e di civiltà a quello che ci chiede l’Europa, cioè di allinearci alle normative degli altri paesi per i diritti di alcune categorie di persone; - dichiara Morgoni a Picchionews - in secondo luogo, nel merito mi pare che vengano affrontati alcuni nodi che da tempo erano irrisolti e che trovano nella proposta di legge delle risposte.”Di posizione contraria, invece, il Senatore marchigiano di Forza Italia Remigio Ceroni, originario di Monterubbiano in provincia di Fermo, il quale dice di avvalersi “della facoltà di libertà di coscienza che Berlusconi ha dato ai parlamentari del suo partito.”“Sono sposato con moglie e quattro figli e la famiglia è la cosa più importante che ho realizzato nella mia vita - continua Ceroni - per il quale quelli chiesti dalle coppie omosessuali non sono diritti, ma “capricci ed egoismi, che non intendo tutelare, poi nella vita privata ognuno faccia quello che vuole.”Il Senatore forzista si dichiara “assolutamente contrario al Ddl Cirinnà: “Non sono per equiparare la famiglia omosessuale con la famiglia naturale, composta da un uomo e una donna e tutelata dall’art 29 della Costituzione. - spiega Ceroni - Tale articolo vuole sottolineare il carattere naturale della famiglia che esiste ancor prima dello Stato e delle sue leggi.”La nozione di matrimonio ha riaperto le polemiche alcuni giorni fa, quando è riemersa nel dibattito pubblico la sentenza 138 del 2010 della Consulta, in cui si sottolinea che “i costituenti tennero presente la nozione di matrimonio che stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso”.Secondo il Senatore l’equiparazione tra i due istituti, matrimonio e unioni civili “viene fatta in maniera furba, perché il testo chiama questa unione “formazione sociale specifica”, ma la sostanza è quella del matrimonio, perché prevede gli stessi diritti e doveri del matrimonio.”Si tratta di diritti che per Ceroni “possono essere già oggi contratti, secondo l’art. 2 della Costituzione, che garantisce i diritti dei singoli, i quali se vogliono possono sottoscrivere un semplice atto notarile privato.”Se la famiglia legittima, dunque, sarebbe solo quella “naturale, che da un futuro alla società attraverso al procreazione”, allora per Ceroni non è proprio pensabile estendere alle coppie omosessuali la stepchild adoption.“Il bambino non è tenuto nella considerazione che meritata in questa legge, i bambini hanno il diritto di crescere con una madre e un padre. - e aggiunge - Gli omosessuali facciano quello che gli piace, ma non reclamino diritti dello Stato, il quale deve tutelare la famiglia che è la cellula fondamentale della società.”D’accordo invece all’adozione del bambino che è già riconosciuto come figlio di uno solo dei due, come prevede l'articolo 44 della legge sulle adozioni, il Senatore del Pd Morgoni.Per lui si tratta di “una proposta ragionevole, in quanto non si inventa nulla, non c’è una versione ex novo, c’è qualcosa di cui si prende atto, cioè la possibilità di un’adozione che nasce da una maternità o paternità legittima”.Le coppie omosessuali restano, comunque, escluse dalle possibilità di adottare un bambino senza legame con uno dei due partner e le adozioni di bambini che non abbiamo legami di genitorialità con uno dei due coniugi, opportunità garantite solo alle coppie eterosessuali.Tuttavia, Morgoni apre lo spiraglio a possibili modifiche del testo. “Se per portare a compimento la legge, per avere una maggiore condivisione e consenso in Parlamento, dovesse servire una qualche modifica io sarei d’accordo”. E’ questo il caso della proposta “dei colleghi del Pd - spiega Morgoni - sull’affido rafforzato, un’istituto molto vicino a quello previsto dal testo Cirinnà.”Nonostante nel Ddl Cirinnà non ci siano riferimenti alla cosiddetta “maternità surrogata”, che prevederebbe che una coppia, anche omosessuale, ricorra all'adozione di un figlio partorito all'estero, da una donna residente in un Paese che permette questo tipo di azione, anche questo tema sta suscitando non poche polemiche.La questione ieri è entrata direttamente nel testo Cirinnà attraverso l’emendamento presentato da alcuni senatori cattolici del Pd che introduce la prima modifica alla stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner.L’emendamento rende perseguibile i cittadini italiani che vi ricorrano anche all’estero, inasprendone le pene. Sono previsti da tre mesi a due anni di carcere e una multa da 600 mila a un milione di euro a chiunque per diventare padre o madre ricorra alla maternità surrogata. Chi poi organizza o pubblicizza questa pratica rischia il carcere da sei a 12 anni.L’emendamento non piace al senatore marchigiano Morgoni che non condivide l’accanimento di carattere penale. “Ci possono essere traffici e commerci di carattere speculativo che sono da condannare, - spiega - ma non può essere condannata l’intenzione o l’aspirazione di un uomo o una donna di costruire una maternità o una paternità e di esercitare la genitorialità. E’ come se dicessimo di penalizzare la ricerca scientifica - aggiunge - perché in alcune situazioni può essere soggiogata da interessi di carattere economico.”Che dal Ddl Cirinnà si possa arrivare alla maternità surrogata è invece convinto il Senatore Ceroni: “Questa legge presto porterà all’utero in affitto che è una cosa ignobile, perché la donna non è una macchina e il figlio è frutto di un rapporto d’amore.”Mentre Ceroni alza il muro contro la legge Cirinnà, il suo leader di partito, Silvio Berlusconi, ieri lo ha abbattuto dicendo sì a unioni civili e stepchild adoption, una posizione su cui il Senatore marchigiano replica con un secco “no comment”.L’amore e i diritti oltre che nel Palazzo fanno discutere anche fuori e arriveranno anche in piazza. Sabato 23 gennaio le città della penisola saranno invase di manifestazioni pro e contro le unioni civili: sul campo si scontreranno due visioni opposte, quella della campagna “Sveglia Italia” per il sì, quella delle Sentinelle in piedi per il no.Il muro di Berlino dei diritti passa anche per le Marche: sabato ad Ancona scenderà in strada il popolo del sì e domenica a Macerata quello del no.
Tanta gente e... tanti complimenti. Non poteva debuttare in maniera migliore "La pizza d'autore" che da questa sera Digusto Italiano propone tutti i giorni ai suoi clienti.La degustazione gratuita ha riscosso consensi per la comprensibile soddisfazione di Marco Guzzini e dei suoi collaboratori, sempre più impegnati ad ampliare le proposte "d'autore" da presentare a chi ogni giorno si rivolge a Digusto Italiano per la colazione, il pranzo, l'aperitivo e, da oggi, anche per la pizza.https://www.youtube.com/watch?v=4QPF6k0pJQU
La Confesercenti di Macerata, un'associazione di categoria che rappresenta le piccole e medie imprese italiane del commercio, del turismo e dei servizi, dell'artigianato e della piccola industria, partecipa all'iniziativa #aiutiamosimone.I commercianti di Macerata hanno aderito lasciando a disposizione della clientela, per tutto il periodo delle festività natalizie salvadanai per la raccolta fondi e oggi sono stati consegnati alla sig.ra Tiziana, mamma di Simone, il bimbo maceratese che in seguito ad un grave incidente domestico si è ustionato il viso e gran parte del corpo. Per diversi anni, sono stati enormi i sacrifici di tutta la sua famiglia per affrontare questa situazione e per permettere a Simone di sperare nel recupero di una normalità che ha visto improvvisamente sparire.