“Oggi in Giunta - interviene il sindaco Sandro Parcaroli - abbiamo deciso in merito alla revisione della Ztl nel centro storico della città che, in settimana, sarà riaperta dalle 6 alla mezzanotte per dare respiro ai commercianti in seguito alle disposizioni del nuovo Dpcm.
In concomitanza saranno anche ricavati dei parcheggi per la sosta in piazza della Libertà. L’invito che rivolgo a tutti i cittadini è di osservare nel rigoroso rispetto le norme dei protocolli anti-contagio e le novità introdotte dal Decreto firmato dal Presidente del Consiglio.
Allo stesso tempo – prosegue Parcaroli - auspico che ognuno di noi, in questo difficile momento, faccia la propria parte; acquistiamo quindi nei nostri negozi, nelle botteghe artigiane, in quelle che da sempre sono le eccellenze della nostra città. Siamo noi i primi a dover dare sostegno alle attività commerciali cittadine. Voglio parlare anche ai commercianti che invito, in un momento per loro di estremo sacrificio, a non perdere mai il sorriso, la voglia di guardare avanti riservando ad ogni loro singolo cliente un’accoglienza all’insegna della cortesia sempre nel rigoroso rispetto della norme anti contagio.
Abbiamo inoltre convocato per oggi il COC (Centro Operativo Comunale) per organizzare al meglio il servizio di sostegno alla popolazione non autosufficiente o che è in isolamento e che necessita di aiuto per le esigenze quotidiane, avvalendoci del prezioso apporto della Protezione Civile e delle associazioni cittadine . L’evolversi dei contagi che, nella sua serietà, al momento in Città, è sotto controllo e viene costantemente monitorato.
In questi giorni l’Amministrazione è anche al lavoro in merito al tema del Natale. Sicurezza, associazionismo e fantasia. Sono queste le parole d’ordine che contraddistingueranno le festività natalizie di quest’anno, ancora purtroppo segnato dall’emergenza sanitaria in atto.
La situazione è molto delicata. Sarà quindi necessario mantenere uno sguardo attento verso il reale senza però perdere l’incanto e la fantasia, elementi irrinunciabili del periodo natalizio. In questo periodo, in cui molti di noi vivono situazioni difficili e di preoccupazione, auspichiamo che la magia del Natale possa, quanto meno, aiutarci a guardare con speranza al futuro e a riscoprirci una forte e coesa comunità capace di resistere al distanziamento imposto dal diffondersi dell’epidemia.
Abbiamo deciso - conclude il sindaco - di coinvolgere le associazioni della città nella progettazione del Natale e offriremo un calendario di qualità senza dimenticare la sicurezza e i protocolli anti-contagio.”
'Oltre al danno la beffa', questa è la sintesi delle dichiarazioni di diversi commercianti che ieri sera, dopo le 18, si sono visti piombare alle porte dei propri locali gli uomini della Polizia Locale.
L'ultimo Dpcm impone la chiusura delle serrande di bar e ristoranti alle 18, i quali possono più consentire la consumazione in loco ma solo i servizi di asporto e di consegne a domicilio. Nonostante l'ennesimo colpo subito e le difficoltà del caso, tutti hanno cercato di adattarsi a queste nuove norme ma, secondo quanto riportato da alcini proprietari delle attività commerciali ciò non è bastato.
Uno dei due titolari della "Pizzeria del Corso", ha affermato: "Nonostante offriamo solo il servizio di asporto come previsto dalle norme - ha spiegato - ieri sera poco dopo le 18 nel mio locale sono arrivati gli agenti della Polizia Locale che mi hanno intimato di chiudere la porta e abbassare la serranda per evitare di creare assembramenti. A loro detta, la clientela dovrebbe scegliere da fuori il locale cosa ordinare per portar via e solo attraverso le serrande il commerciante può poi consegnare l’ordine e ricevere il pagamento".
Una diffida da parte delle Forze dell'Ordine che ha fortemente indispettito l'esercente: "Nelle linee guida che sono state comunicate non esiste una specifica di questo tipo - ha sottolineato - in mattinata ho chiamato Confesercenti segnalando l’episodio della sera prima e anche loro si sono stupiti del fatto tant'è che ci hanno tranquillizzato chiarendo che secondo il Dpcm, dalle 18 in poi, è possibile far entrare una persona alla volta per il servizio di asporto e consegne a domicilio".
Controlli a tappeto che non hanno risparmiato nemmeno il titolare di Cantrale.eat, Centrale Plus e Bar Centrale, tre esercizi di ristorazione situati in Piazza della Libertà: “Il cliente dopo le 18 entra, sceglie quello che vuole e se ne va portandosi via il suo ordine - queste le sue parole -, anche perché se non entra nel locale non sa neanche quello che 'ho in vetrina' . Non ci siano né leggi né Dpcm che impediscono di tenere la porta aperta per consentire il servizio d’asporto - ha tuonato- di conseguenza, ho subito comunicato al mio staff di non chiudere per alcun motivo. Oggi ho chiesto informazioni alla Confesercenti che mi hanno confermato che non esiste alcuna regola che imponga questa limitazione, è solamente necessario, come già sapevamo, attenersi alle linee guida ricevute e comportarsi di conseguenza".
Si è svolta nel pomeriggio di oggi, in modalità da remoto, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica cui hanno preso parte, oltre i vertici delle Forze dell’Ordine, il Presidente della Provincia, il direttore dell’Asur regionale, i Sindaci dei comuni di Macerata, Civitanova Marche, Recanati, Tolentino, Camerino, San Ginesio, i Rettori dell’Università di Macerata e Camerino, il direttore dell’Ufficio Scolastico provinciale, nonché il presidente dell’ordine dei Medici per un ulteriore punto di situazione sulle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 alla luce del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020 entrato in vigore a far data dallo scorso 26 ottobre, che ha fissato ulteriori limitazioni volte a contenere la diffusione del virus.
Durante l’incontro è stato fatto un aggiornamento sull’andamento della curva epidemiologica in provincia ed è stata esaminata la situazione relativa alla casa di riposo Villa Cozza a Macerata, struttura che accoglie attualmente al suo interno 50 pazienti positiviAl riguardo il dirigente dell’Asur Marche, dopo aver fatto un quadro generale della situazione epidemiologica e delle strutture sanitarie attive, ha fin da subito rappresentato la massima disponibilità dell’azienda sanitaria a far fronte alla situazione relativa alla RSA.In questo sono state attivate le unità USCA che sono state inviate nella struttura per monitorare le condizioni degli ospiti della casa di riposo, grazie anche all’intesa intercorsa con il rappresentante della delle Forze armate.
Sono poi state esaminate dal tavolo le nuove misure introdotte con il D.p.c.m. del 24 ottobre 2020, limitazioni sulle quali il Prefetto, d’intesa con i Sindaci, ha sensibilizzato nuovamente le Forze di Polizia che con l’ausilio delle polizie municipali e provinciali dovranno assicurare il rispetto delle nuove prescrizioni.“Sempre alta, ha ribadito il Prefetto, deve essere l’attività di controllo davanti agli istituti scolastici per evitare assembramenti e per verificare che i ragazzi facciano uso dei dispositivi di protezione individuale e rispettino il distanziamento fisico all’ingresso e all’uscita dalla scuola, nonché la vigilanza in tutte quelle zone in prossimità delle scuole, che in ragione della presenza di fermate di mezzi pubblici possano determinare assembramenti”.
Sono state anche analizzte le problematiche illustrate dai sindaci presenti, tra queste la richiesta di interdizione di alcune aree a rischio assembramento.Nel ringraziare i soggetti intervenuti per la collaborazione dimostrata e d’intesa con questi, il Prefetto ha voluto lanciare un appello "al senso di responsabilità della comunità maceratese, chiedendo uno sforzo a tutti i cittadini, anche nell’ambito familiare, nell’osservanza delle misure precauzionali del distanziamento, a tutela soprattutto delle persone anziane e più fragili, per prevenire l’incremento dei contagi e tornare il prima possibile alla normalità, oltre che per alleggerire lo sforzo enorme a cui sono sottoposti strutture e operatori sanitari".
Da oggi il Comune di Macerata, per volontà del sindaco Sandro Parcaroli e della Giunta, fornirà i dati sulla situazione dei contagi da Coronavirus in città. I dati saranno disponibili nel sito del Comune www.comune.macerata.it .
“Nessun allarme – interviene il sindaco Parcaroli – ma bisogna tenere alta la guardia. Da oggi forniremo puntualmente ogni giorno i dati sul contagio, un modo per far riflettere tutti sull’importanza di rispettare le regole per difendere noi e gli altri e in questo senso il mio pensiero va alle persone più fragili, agli anziani. Ne approfitto per ringraziare tutti, dai cittadini agli operatori del commercio che, a fronte di grandi sacrifici e rinunce, rispettano comunque le norme a vantaggio di tutta la comunità.”
Dall’estrazione dei dati effettuata sulla piattaforma cohesion della Regione Marche nella sezione COVID-COM COVID-19 COMUNI è emersa la seguente situazione:
ISOLAMENTO DOMICILIARE
I residenti a Macerata in isolamento domiciliare sono 315 di cui 168 Positivi, in osservazione da parte dell’ufficio di igiene e sanità pubblica secondo i protocolli vigenti dell’ISS e del Ministero della Salute, quindi 147 persone in isolamento fiduciario.
SITUAZIONE SCUOLE
Si sono verificati alcuni casi nelle singole classi ma nessuna scuola è stata chiusa.
Pochissimi i casi registrati nelle scuole primarie, quelli più frequenti si sono manifestati negli istituti superiori di II grado con la positività 12 studenti. Due invece quelli delle scuole medie in isolamento domiciliare.
Il Convitto è stato chiuso per riscontro di un caso di positività e di conseguenza tutti i convittori presenti sono stati posti in isolamento domiciliare fino al 30 ottobre.
SITUAZIONE OSPEDALE
Dai dati forniti dal referente, incaricato dal Sindaco di curare i rapporti con i vertici amministrativi e sanitari dell’ASUR Marche e dell’Area Vasta 3, dottor Giordano Ripa medico presso l’Ospedale di Macerata e consigliere comunale di maggioranza, la situazione dell’ospedale di Macerata è la seguente:
17 sono le persone ricoverate nella palazzina ex malattie infettive che non necessitano di terapia intensiva/semintensiva. Di queste 3 sono residenti a Macerata, 12 in provincia e 2 fuori provincia. Nell’area della medicina d’urgenza, percorso COVID del pronto soccorso di Macerata, sono attualmente presenti 11 pazienti COVID POSITIVI di cui 3 residenti a Macerata in attesa di ricovero presso la palazzina ex malattie infettive o presso il COVID center di Civitanova Marche a seconda dell’evoluzione clinica.
SITUAZIONE IRCR
Inoltre il dott. Ripa ha contattato il direttore dell’IRCR Macerata dott. Francesco Prioglio che ha comunicato che nella struttura ad oggi ci sono 50 casi positivi fra gli ospiti, la maggior parte asintomatici e alcuni con sintomi lievi e inoltre sono risultati positivi 10 operatori sanitari e 4 infermieri.
Oggi l’ASUR Marche ha dotato la sede IRCR di Macerata di due unità mediche USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) con l’intento di monitorare l’evoluzione clinica degli ospiti e operare tutti i protocolli previsti in caso di peggioramento clinico.
Maurizio Mosca, noto imprenditore maceratese, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza su una presunta maxi frode sulla spesa sanitaria. Per l’ex presidente della Maceratese ed ex consigliere comunale l’accusa è di corruzione.
Le contestazioni, secondo la Procura di Chieti , riguardano la fornitura di valvole cardiache vendute ad un prezzo maggiorato all'Ospedale di Chieti.
Da questa mattina si trova agli arresti domiciliari dopo che i militari del Comando Provinciale di Chieti, Pescara, Teramo, Macerata, Ascoli e Padova hanno dato eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, disposta dal gip del Tribunale di Chieti su richiesta della Procura della Repubblica di Chieti, nei confronti di quattro soggetti residenti in Abruzzo e nelle Marche, uno dei quali è appunto, Mosca, indagati a vario titolo per corruzione, falso, turbativa d’asta e omicidio colposo per una maxi frode relativa a delle spese in ambito sanitario.
Ufficialmente non è stato chiamato “lockdown” ma per molti esercenti o semplici dipendenti di ristoranti, bar e palestre, le nuove misure contenute nell’ultimo Dpcm rappresentano un forte pugno nelle stomaco. Il nuovo orario di chiusura stabilito alle 18, che sarà in vigore fino al 24 novembre, non va giù alle attività dei servizi di ristorazione e le piazze di tutta Italia di queste ultime sere, piene di manifestanti, lo dimostrano.
Oltre a questo, il testo di legge prevede che il consumo all'interno dei locali sia consentito per un massimo di quattro persone per tavolo e resta ammessa senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. Regole e limitazioni che rappresentano ulteriore benzina sul fuoco per chi è proprietario di una di queste attività commerciali, in quanto si sommano alle perdite già accumulate durante lo stop totale dei 3 mesi del lockdown.
All’inizio di queste settimana molti commercianti maceratesi si sono trovati a fare i conti con le nuove norme. Come ad esempio Aldo Zeppilli, titolare del Bar Centrale, Centrale.it e Centrale Plus: tre attività incastonate nel cuore di Macerata e che dal mattino alla sera si occupano di ristorazione a 360°; proprio uno dei settori più duramente colpiti dal Dpcm.
“Premetto che cercheremo di essere, anche in questa occasione, i numeri uno nel servizio a domicilio – esordisce Zeppilli –. Da quando abbiamo aperto, siamo sempre stati in grado di reinventarci e cercare le soluzioni migliori contestualmente al momento storico vissuto, come ad esempio la crisi del 2008, il sisma, i casi Pamela e Traini. Nonostante le difficoltà abbiamo sempre cercato di dare il meglio anche perché lavoro insieme ad uno staff validissimo, capace quando serve di stringere i denti”.
Le ultime misure però suonano come note “stonate” soprattutto per chi, come Zeppilli, è reduce da un ancora recente lockdown: “Oggi non possiamo pensare di reinventarci in silenzio – esclama - dobbiamo capire che le regole imposte dal nuovo Dpcm sono una vera presa in giro in quanto emesse da gente che ha palesemente dimostrato di non avere per nulla il controllo della situazione – e poi spiega - Come categoria abbiamo compreso le limitazioni dettate all’inizio dell’emergenza in quanto era una situazione inaspettata, perciò siamo rimasti chiusi in silenzio, ma oggi non possiamo più permetterci di essere remissivi”.
Proprio i ristoranti sono stati “additati” come luogo più rischioso per la diffusione del Covid-19: “Credo sia una corbelleria pensare che un ristorante di Macerata all’orario di cena possa essere potenzialmente più pericoloso di un centro commerciale la domenica o di una stazione della metropolitana di Milano – sentenzia Zeppilli - Attività come la nostra doveva avere dei protocolli ben condivisi da maggio e lo Stato, congiuntamente a capigruppo e Regione, avevano l’obbligo di disporre di misure anti-contagio già studiate e condivise”.
Un punto di vista comprensibile soprattutto per chi in questi mesi ha prestato una particolare attenzione nell’ottemperare alle norme dei protocolli sanitari: ”Queste regole presenti sul nuovo dpcm dovevano essere rese note da prima, considerando che già ci eravamo attrezzati per rispettare le precedenti –osserva il titolare dei tre esercizi commerciali – e non comunicate una domenica sera a seguito di un decreto firmato nella notte tra le proteste anche delle istituzioni”.
“Se una coppia vuole fare un matrimonio da me, ipotizziamo di 50 persone, io a gennaio per un matrimonio in programma ad agosto mi attrezzo per fronteggiare ogni tipo di clima – porta come esempio Zeppilli - non posso di certo dir loro di non sposarsi nel caso piova all’ultimo momento. Ecco a cosa servono i protocolli specifici soprattutto se si tratta di una situazione prevedibile come quella che stiamo vivendo”.
Non solo bar ma anche palestre e piscine sono state costrette alla chiusura forzata. “Il mio discorso vale anche per loro– dice - personalmente sono stato a fare un terapia in una struttura maceratese e posso dire che dentro ho travato un ambiente più pulito di una sala operatoria ed è inconcepibile che ora debba chiudere se consideriamo tutti i soldi che i proprietari hanno speso per garantire la sanificazione”.
Tanti dubbi che non trovano risposte e che invece di dissiparsi si addensano ogni giono che passa: “Come si fa inoltre a sancire che il pranzo sia più pericoloso di una cena? Come fanno il locali che lavorano solo in orario serale? – si domanda Zeppilli– sono regolamenti discriminanti e noi non possiamo più tollerare una situazione del genere. Inoltre non posso accettare che diversi mie colleghi si siano rassegnati a fare l’asporto perché il nostro lavoro consiste in tutt’altro – tuona - se dobbiamo chiudere come a marzo possiamo pure farlo ma devono esserci dei dati scientifici e certi che provano che i nuovi contagi avvengano nei ristoranti in determinati orari altrimenti è inaccettabile”.
“E’ chiaro che in questo momento farò di necessità virtù e mi dedicherò all’asporto – conclude il titolare delle tre attività di Piazza della Libertà - lo faccio anche perché la città ha bisogno di un punto di riferimento che offre dei servizi anche in momenti di disagio ma questo non significa che sono rassegnato a dire che le regole dell’ultimo Dpcm siano giuste –e sottolinea - non deve passare minimamente questo messaggio perché l’asporto non è il nostro lavoro e mi aspettavo che il Governo fosse pronto a gestire questa situazione”.
Incidente lungo la Carrereccia, coinvolti tre veicoli: una Fiat Punto, un furgoncino ed un mezzo del Cosmari. È quanto avvenuto nella mattinata odierna, attorno alle 7:20, sulla strada provinciale 485 che congiunge le frazioni di Sforzacosta e Piediripa.
Secondo una prima ricostruzione, ad innescare il sinistro sarebbe stata la collisione tra la Fiat Punto ed il mezzo del Cosmari. L'auto, successivamente all'urto, si è scontrata frontalmente con un furgoncino che proveniva in direzione opposta.
A svolgere i rilievi del caso e ricostruire con esattezza quanto accaduto saranno gli agenti della Polizia Locale e della Polizia Stradale.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, constatate le condizioni dei feriti, hanno provveduto a trasferire al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata i conducenti della Fiat Punto e del furgoncino oltre ad un passeggero che si trovava nella Punto. Successivamente, uno di loro è stato trasferito in eliambulanza all'ospedale Torrette di Ancona.
Illeso il conducente del mezzo del Cosmari.
Presente anche la squadra dei vigili del fuoco di Macerata che ha estratto il conducente del furgone, in collaborazione con il personale sanitario, e messo in sicurezza gli automezzi coinvolti.
La strada provinciale è stata momentaneamente chiusa al traffico.
Ore 17:45 di un lunedì qualunque, ma non come tutti gli altri, nel centro storico di Macerata. È il primo giorno in cui entrano in vigore le nuove misure anti Covid presenti nel dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. È già tempo di sanificare e riporre sedute e tavoli all'interno dei locali, per poi - se non si prevede di offrire un servizio da asporto - abbassare le serrande, alle 18 in punto.
Questo il rituale a cui, non senza un pizzico di amarezza, si sono dovuti sottoporre tutti i gestori di ristoranti, bar e pizzerie di Macerata.
"Vorrei far capire alle persone che i locali non chiudono del tutto e che ci sono molte attività che si sono adattate con l'asporto - precisa uno dei proprietari della 'Pizzeria del Corso' -, molti questo non lo hanno capito. I locali che non fanno ristorazione sono comunque aperti secondo il loro normale orario e le persone, anche se meno, escono lo stesso. Per questo motivo molte attività che possono sfruttare l'asporto o la consegna a domicilio, baseranno il loro lavoro su questo anche perchè dopo le 18 si può entrare in piazza con la macchina quindi i clienti possono venire a ritirare direttamente in pizzeria il loro ordine".
"Questo ovviamente non riguarda solo me o la mia attività - precisa il commerciante -, ma molti locali. Per quanto riguarda la chiusura invece teniamo duro e cerchiamo di fare i bravi, speriando che non ci facciano chiudere ulteriormente e che questa sia la soluzione definitiva. Capisco però che, per i pub o la ristorazione, che lavorano prevalentemente la sera, sia una mazzata. La mia paura è che la gente non ha capito che sull'asporto si lavora", conclude il commerciante.
La proprietaria del bar "Caffè del Corso" era quasi in lacrime mentre rispondeva alle nostre domande e questo perchè, non essendoci persone negli uffici nè ragazzi in giro e non potendo sfruttare il servizio di consegna a domicilio o asporto, il suo lavoro ha subito una diminuzione drastica.
"Mi fa impressione perchè mi sembra un po' esagerata come misura - ha precisato l'esercente -, per me sta peggiorando tutto, oggi non è una giornata dimezzata ma peggio. In questa maniera secondo me non si lavora, posso reggere 1 o 2 settimane al massimo 3, ma poi dovrò chiudere. Non posso stare qui seduta a non fare niente. Oggi è stato un disastro e non pensavo così tanto. Mi scoraggia parecchio questa situazione, l'orario delle 19 o le 20 è quello più frenetico e fa paura vedere la situazione che evolve in questa maniera".
Più ottimisti invece sono Lucia e Marco Guzzini, proprietari del ristorante "Di Gusto", i ragazzi si erano già preparati all'eventualità della chiusura anticipata e nel corso del primo lockdown si erano ben organizzati con l'asporto.
"Da domani per tutti i giorni effettueremo questo servizio in maniera potenziata sia per il pranzo che per la cena - sottolinea Marco Guzzini -. Rimane ovviamente il servizio a pranzo al ristorante e, con i servizi a domicilio per la cena, possiamo raggiungere tutte quelle persone che in questi giorni ci hanno contattato".
"Noi siamo ristoratori e se riusciremo, con il nostro servizio, a portare un minimo di serenità con un piatto di sushi o una pizza abbiamo fatto il nostro lavoro - precisa Marco Guzzini -. Poi la partita si sposta negli ospedali e facciamo il tifo per i medici, gli infermieri e tutto il personale impegnato in prima linea. Cerchiamo di dare un segnale di ottimismo perchè questo è il nostro lavoro".
La co-proprietaria Lucia Guzzini afferma in conclusione che "questo discorso non esclude la preoccupazione e la consapevolezza che si tratta di nuovo di un periodo difficile e complesso ma cerchiamo di guardarla con una prospettiva ottimistica e speriamo che tutto vada per il meglio".
"In un momento di grande difficoltà come quello attuale, c'è bisogno di essere uniti. L'emergenza che stiamo vivendo non è solo sanitaria, ma anche economica. Ho avuto un colloquio con il presidente della Confindustria nazionale Carlo Bonomi, che mi ha confermato come non si riesca ad avere dialogo con i nostri politici".
Così il presidente Confindustria Macerata Domenico Guzzini constata con amarezza come le nuove misure restrittive anti Covid contenute nel dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella notte di sabato, siano state attuate senza un confronto preventivo con il mondo delle associazioni.
"Tutti abbiamo atteso, con un'ansia alimentata dai continui rinvii, l'ennesima conferenza stampa del nostro premier, ormai divenuta un'abitudine nei fine settimana. Tutti siamo oramai assillati dalla paura - dichiara Guzzini -, nessuno di noi sa cosa succederà in futuro e questo modo di fare del presidente del Consiglio non aiuta. Vi do solo un dato. Nella serata di sabato un ristoratore, con il quale ho parlato oggi, aveva prenotati 90 posti nel suo locale, dopo questo continuo tam tam di notizie sul nuovo dpcm, in 60 hanno cancellato la prenotazione. La gente ha paura".
"I gestori dei ristoranti e dei bar hanno investito dei soldi per mettere in sicurezza i loro locali, e ora si trovano a dover fare un passo indietro - aggiunge il presidente di Confindustria Macerata -. Chiudere alle 18:00 è una presa in giro, il grosso degli incassi per i bar avviene durante l'happy hour, mentre per i ristoranti a cena. Così si rischia di mettere in ginocchio la classe media, che sta diventando sempre più povera. La maggior parte dei locali sono a gestione familiare, quindi non si hanno redditi diversi da quelli derivanti dalla propria attività commerciale".
"Quando non c'è lavoro e non si ha una retribuzione, c'è malcontento e si va in piazza. Le cosiddette misure di ristoro vanno prese subito altrimenti le attività, senza incassi, dovranno mandar via i loro dipendenti. Ricordo come 12mila lavoratori debbano ancora ricevere la cassa integrazione da maggio" sottolinea il presidente di Confindustria.
"Cosa accadrà a questa povera gente? Si tratta di misure prese senza un perché. È tutta colpa dei ristoranti se ci troviamo a far fronte a una seconda ondata del coronavirus?" si domanda Guzzini, rincarando la dose e ricordando come "quando la situazione era sotto controllo, in estate, si sarebbe dovuto attuare una serie di servizi per mettere in sicurezza il Paese. Non è stato fatto. La responsabilità è della politica, sia a livello nazionale che locale".
Le stime parlano di un calo del 12% del Pil a seguito delle misure contenute nel nuovo dpcm: "L'Italia arretrerà ulteriormente - dice Guzzini -. La perdita sarà di circa un milione di posti di lavoro e di 20 miliardi di euro. I soldi del Mes andrebbero presi quanto prima, visto che sono soldi a tasso zero e che serviranno anche per la nostra sanità. Al Governo dico: prima li prenderete, meglio è per il Paese".
Il timore del presidente di Confindustria Macerata si espande anche allo scenario natalizio: "Chi avrà voglia di prenotare quest'anno? Il comparto turistico è bloccato. Chi acquisterà scarpe e abiti senza cerimonie, congressi ed eventi? C'è troppo terrorismo in tv, su ogni canale si parla sempre del Covid".
Guzzini annuncia come Confindustria creerà una task force per essere vicina ai propri soci, "preoccupati e disorientati": "Garantiremo assistenza per eventuali problemi sanitari - annuncia Guzzini -. Vorremmo test rapidi e vaccini anti-influenzali per i nostri imprenditori e collaboratori, ma ciò non è ancora possibile. Forse lo sarà a fine novembre/inizio dicembre. C'è stato un errore di valutazione del precedente governatore delle Marche nel prenotare, a febbraio scorso, il numero di vaccini anti-influenzali nella nostra regione".
Confindustria Macerata garantirà ai propri soci anche un supporto per quanto riguarda le tematiche della digitalizzazione e dell'internazionalizzazione. Saranno messi a disposizione nuovi strumenti e piattaforme.
"Compriamo Made in Italy, aiutiamoci" è l'appello finale lanciato dal presidente Domenico Guzzini.
"Il problema di fondo - ha chiosato il direttore di Confindustria Macerata Gianni Niccolò - è legato alle prospettive dell'economia a livello generale. Si sta bloccando un sistema che contava su una boccata di ossigeno a fine anno. Il settore della moda è in grande sofferenza. Allestiremo show virtuali per supplire all'assenza di fiere, ma il momento è critico. Bisogna pianificare ora la promozione futura, altrimenti perderemo anche la prossima stagione".
Maggiore trasparenza sui dati giornalieri dei positivi al Covid- 19 a Macerata e le relative misure adottate dall’amministrazione comunale per contenere il contagio e sostenere chi è in difficoltà.
È l’oggetto di un’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza David Miliozzi alla Giunta Parcaroli.
Il leader della lista Macerata Insieme chiede, inoltre, all’amministrazione comunale “se si è adoperata per conoscere il numero di contagiati da Coronavirus, dei pazienti in attesa di tampone e dei cittadini in isolamento fiduciario in città e se quindi può fornire tali dati alla cittadinanza per dovuta trasparenza e informazione”.
Miliozzi domanda inoltre al Comune “se può adoperarsi per aggiornare e riferire alla cittadinanza tali dati regolarmente, per renderla consapevole dell’evolversi della situazione in città”.
Nell’interrogazione si pone l’attenzione, altresì, “su quali iniziative siano state intraprese dalla Giunta Parcaroli “per aumentare la consapevolezza dei cittadini ed agevolare il contenimento del contagio anche in mancanza di adeguato tracciamento dei contatti, promuovendo l’auto-isolamento fiduciario in caso di sintomi o sospetto di contagio ad integrazione della quarantena obbligatoria”.
Il consigliere di minoranza chiede inoltre informazioni: “Sul tipo di iniziative intraprese per sostenere le persone sole o le famiglie che trovandosi in isolamento o quarantena non sono in grado di provvedere alle necessità primarie (spesa, medicine, etc.).
Se e come intende, il Comune, attenzionare le persone anziane parzialmente autosufficienti sintomatiche, ma non ancora da ricovero ospedaliero”.
Negli ultimi anni, le Nuove Tecnologie hanno avuto un ruolo sempre più centrale nella vita di tutti i giorni. Gli studenti di oggi, infatti, sono definiti “nativi digitali”: la tecnologia per loro è qualcosa di naturale e immediato. Proprio per questo, sono sempre più utilizzate tecnologie adoperate nella didattica e nella divulgazione chiamate Information and Communications Technology (ICT).
Sulla scia di questa “rivoluzione tecnologica”, il Centro Commerciale Val di Chienti propone: Art Revolution. Attraverso la realtà aumentata, l’animazione 3D e l’interazione AI, i capolavori dell’arte svelano i propri misteri.
Una volta posizionati davanti al quadro, l’immagine raffigurata comincerà ad interagire con il visitatore raccontando la sua storia. Sarà un viaggio che, dal Cinquecento di Leonardo Da Vinci al Novecento di Andy Warhol, permetterà di ascoltare e osservare l’arte nelle sue diverse sfaccettature.
Art Revolution presenta 10 fra i più famosi quadri: dalla Gioconda alle Fours Marilyns passando dal Bacco di Caravaggio e dall’Urlo di Munch.
L’installazione sarà presente in galleria dal 24 ottobre al 7 novembre.
Importante colpo alla criminalità organizzata in provincia di Macerata assestato dall'azione congiunta dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, che nella giornata di oggi hanno annunciato di aver assicurato alla Giustizia i due rapinatori, protagonisti del colpo all'Ufficio Postale di Piediripa lo scorso anno (Leggi l'articolo).
Nella mattina del 3 dicembre del 2019, due rapinatori co i volti travisati fecero irruzione armi in pugno, all’interno dell’ufficio maceratese e dopo aver rinchiuso in una stanza gli impiegati, si impossessarono della somma di circa 7mila euro, dandosi subito dopo alla fuga a bordo di un’autovettura. Immediatamente intervennero sul posto gli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato, che diedero avvio a lunghe, articolate e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica d'intesa con il Procuratore Capo Giovanni Giorgio, condotte in questi mesi, sia con metodi tradizionali che telematici, insieme ai militari della Compagnia Carabinieri di Tolentino.
"Dopo un anno di indagini abbiamo assicurato alla giustizia due rapinatori che avevano già dato un allarme sociale importante a questa città con il colpo di Piediripa - ha spiegato il Questore Antonio Pignataro - entrambi sono stati presi a Roma grazie all'azione congiunta dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Non è stata un'operazione semplice ma alla fine è la squadra che vince e grazie a questa perfetta sintonia tra tutte le componenti delle Forze dell'Ordine possiamo dire che la provincia di Macerata è sicura in tutti i contesti".
La visione scrupolosa delle telecamere di videosorveglianza dislocate nella zona teatro del fatto criminoso, l’analisi certosina di innumerevoli tabulati telefonici e i servizi di appostamento svolti anche in orario notturno hanno consentito di concentrare l’attenzione su tre soggetti, residenti a Roma, pluripregiudicati, essendo stati già condannati per precedenti rapine.
"Le indagini nascono a seguito dell'individuazione dell'autovettura dei soggetti che avevano consumato il colpo all'Ufficio Postale - ha esordito il Capo della Squadra Mobile di Macerata Matteo Luconi illustrando l'iter delle indagini - questo è stato possibile grazie alla testimonianza di una signora che era presente al momento della rapina, a seguito di ulteriori verifiche siamo riusciti a risalire al proprietario del veicolo che era un parente dei malviventi. Siamo riusciti ad individuare le utenze dei rapinatori e successivamente con gli esami dei tabulati telefonici incrociati con le immagini tratte dalle telecamere dei sistemi videosorveglianza, sia pubblici che provati, dislocate nella zona dove è avvenuta la rapina - ed ha dichiarato- questo percorso ci ha portato all'individuazione dei due rapinatori, che per la precisione erano tre ma poi uno è deceduto in seguito per cause naturali".
"Si tratta di una rapina pluriaggravata - ha affermato Giacomo De Carlini, Comandante dei Carabinieri di Tolentino - nell'ambito di queste indagini noi avevamo degli elementi tecnici importanti e parlando con il Procuratore Giorgio siamo riusciti ad inserirci nelle indagini ed a lavorare a stretto contatto con le forze di Polizia. Le attività di indagine ci hanno portato a svolgere delle perquisizioni a Roma che hanno avuto esito positivo in quanto a casa degli arrestati abbiamo trovato l'arma del delitto; vale a dire la pistola utilizzata per effettuare la rapina congiuntamente agli indumenti indossati dai malviventi al momento del reato - ed ha precisato- si tratta di due rapinatori italiani con base a Roma di cui uno dei due è stato per tanti anni residente a Tolentino ma questa operazione è stata possibile grazie all'osmosi tra l'Arma e la Polizia congiunta alla preziosa collaborazione da parte della popolazione che ha contribuito in maniera decisiva al raggiungimento positivo delle indagini”.
Al termine dell’attività investigativa, la Procura della Repubblica di Macerata nella persona del Sost.Proc. D.ssa Stefania Ciccioli, in pieno accoglimento della tesi investigativa degli uomini della Squadra Mobile di Macerata e della Compagnia Carabinieri di Tolentino, ha chiesto ed ottenuto dal GIP di Macerata Dr. Domenico Potetti, l’emissione di due misure di custodia cautelare in carcere a carico dei due malviventi, rispettivamente di 45 e 47 anni, i quali, rintracciati a Roma nelle prime ore di venerdì 23 ottobre, sono stati arrestati e reclusi presso il carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Foto di: Lucia Montecchiari
Il DPCM annunciato ieri dal Premier Conte ha causato qualche incertezza nell’applicazione, soprattutto quando è stata annunciata la chiusura dei centri termali senza specificare l’eccezione di quelli che effettuano l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza. “Le terme Santa Lucia di Tolentino restano aperte” lo ha confermato il Direttore Sanitario Dott. Danilo Compagnucci. “Siamo convenzionati con il SSN ed eseguiamo prestazioni inserite nei LEA, prestazioni essenziali per la cure di alcune patologie quali le rinosinusiti, le faringiti, le malattie osteoarticolari, le malattie dell’apparato urinario. Tutte patologie che possono trovare giovamento con le cure termali.
Dal punto di vista della sicurezza le Terme hanno un presidio sanitario sempre presente, sono minuziosamente applicati tutti i dispositivi di sicurezza come la distanza, la misurazione della temperatura corporea all’ingresso, la disinfezione delle mani, i pazienti e gli operatori indossano le mascherine di protezione e i controlli e la vigilanza sono sempre costanti. Questo tipo di cure, in questo periodo autunnale, sono molto indicate proprio per problemi legati a patologie stagionali, Inoltre sottoporsi ad un ciclo di cure termali significa aumentare le difese immunitarie contro l’aggressione di agenti esterni che possono essere virus o batteri".
Quindi andare alle terme non solo è sicuro ma aiuta ad affrontare con più forza ogni attacco patogeno.
Giovane tenta il suicidio ingerendo una sostanza corrosiva, probabimente del detersivo.
Il fatto è avvenuto a Macerata, intorno alle 9:30 della mattinata odierna, in una palazzina sita in via Pace.
In un appartamento all'ultimo piano, un uomo - sulla trentina di origini straniere - è stato trovato dai sanitari del 118 riverso a terra e privo di sensi. A lanciare l'allarme probabilmente un familiare.
il giovane è stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Macerata in ambulanza. Presente sul posto per ricostruire quanto accaduto la Polizia.
La CBF Balducci HR Macerata torna a casa a bocca asciutta da Cutrofiano, battuta 3-1 dalla capolista Cuore di Mamma, dopo essere stata sotto di due set ed aver rimesso in piedi la partita con i denti nel terzo parziale.
Nelle file locali coach Carratù conferma il 6+1 di base, mentre in casa CBF Balducci Rita vince il ballottaggio con Martinelli al centro accanto a Mancini, nell’ormai consueto schieramento con la diagonale Lancellotti-Lipska.
Cutrofiano prende subito il largo ed un ace di Menghi porta al 9-5. Padrone di casa che allungano fino al 18-12, trascinate dalla continuità offensiva di Quarchioni. La CBF Balducci prova a rifarsi sotto con gli attacchi di Lipska (top scorer di giornata con 21 punti), ma il Cuore di Mamma tiene a distanza le marchigiane e chiude 25-19 con un ace di Caneva e con una pipe di Quarchioni.
Secondo set piuttosto equilibrato con Cutrofiano che mena sempre le danze, grazie in particolare ad un’ottima ricezione (con il libero Ferrara sugli scudi) e ad una buona performance a muro (in particolare con Menghi, che chiuderà il match con 7 muri-punto), prima dell’allungo sul 22-16. La CBF Balducci reagisce con un break di tre punti (Lipska, Mancini e Pomili), ma non basta: Mancini in fast annulla il primo set ball ma è ancora Quarchioni a trovare l’attacco buono per il 25-20.
Il terzo set ha un avvio da incubo: 4-0 e subito time-out chiesto da Paniconi. Macerata si rimette in carreggiata fino a trovare la parità sul 10-10, balsamo per il cuore delle maceratesi che battono il ferro caldo, trovando le soluzioni per impensierire la ricezione del Cuore di Mamma allungando sul 15-19 con un attacco di Maruotti e qualche errore delle locali. Non è finita però perché nelle convulse fasi finali succede di tutto: Cutrofiano esce trasformata dal time-out chiamato da Carratù e si riporta in parità sfruttando anche diversi errori in attacco di Macerata, la CBF Balducci riallunga con Mancini fino al 21-24; Cutrofiano che annulla le 3 palle set con il turno al servizio di Caneva e si ritrova con in mano il match ball, annullato da Macerata, che trova alla fine il punto del 26-28 che riapre il match grazie al muro di Martinelli (entrata per Rita in pianta stabile al centro ad inizio set).
La CBF Balducci cerca di rimanere ancorata al quarto set ma, nonostante un break che porta temporaneamente al temporaneo vantaggio sul 13-14 con gli attacchi di Lipska e Pomili ed un muro di Martinelli, non trova l’efficacia in attacco per continuare a mettere in difficoltà la capolista, che allunga sul 21-17, grazie all’ottima partita al centro di Menghi. Le ospiti si rifanno sotto con 2 punti consecutivi di Maruotti (attacco ed ace) ma su un punto assegnato a Cutrofiano e contestato dalle ragazze di Paniconi (per palla fuori asta sull’attacco di Panucci), il rosso diretto sulle proteste vibrate di Lipska inguaia Macerata. Il 23-19 mette la partita in discesa per il Cuore di Mamma, che chiude bene sul 25-20 con due attacchi consecutivi di Panucci
La partita sarà trasmessa in differita da Studio 7 TV martedì alle 21 sul canale 611 e in simulcast sulla web tv al sito www.radiostudio7.net/tv. Il mercoledì alle 21 sarà trasmessa sul canale 14 (Video Tolentino).
CUORE DI MAMMA CUTROFIANO - CBF BALDUCCI HR MACERATA 3-1
CUORE DI MAMMA CUTROFIANO: Avenia 1, Panucci 11, Caneva 12, M’Bra 18, Quarchioni 14, Menghi 16, Ferrara (L), Castaneda Simon 2, Salviato. Non entrate: Gloria (L), Rizzieri, Gorgoni, Morciano, Tarantino. Allenatore Carratù.
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Pomili 12, Rita 3, Lipska 21, Maruotti 9, Mancini 10, Lancellotti 1, Bisconti (L), Martinelli 8, Peretti 1, Giubilato. Non entrate: Sopranzetti, Pirro, Renieri (L). Allenatore Paniconi.
ARBITRI: Morgillo, Autuori
PARZIALI: 25-19 (26’), 25-20 (27’), 26-28 (31’), 25-20 (30’)
NOTE: Cuore di Mamma 9 errori in battuta, 9 aces, 13 muri vincenti, 55% ricezione positiva (36% perfetta), 36% in attacco; CBF Balducci 12 errori in battuta, 3 aces, 7 muri vincenti, 56% ricezione positiva (35% perfetta), 32% in attacco.
Salgono a 50 i casi positivi al Covid-19 nella Casa di Riposo Villa Cozza a Macerata.
Sono arrivati gli esiti dei 19 tamponi rimasti in sospeso che hanno dato esito positivo: 50 gli ospiti che hanno contratto il virus, 45 i test risultati, invece, negativi.
Il direttore dell'Ircr di Macerata, Francesco Proglio, è al lavoro con tutto il personale per far fronte alla situazione.
"Il supporto dell’Amministrazione comunale a tutte le attività commerciali che risentiranno delle restrizioni sarà massimo e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità. Così il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli si è espresso in merito alle misure da adottare, dopo il nuovo Dpcm firmato oggi dal premier Giuseppe Conte, che di fatto penalizza soprattutto le attività della ristorazione e dei bar, costretti a chiudere alla 18. (Leggi qui il nuovo Dpcm)
Siamo già al lavoro - ha spiegato il primo cittadino - per cercare di aprire la Ztl in centro storico dando respiro a bar, pizzerie, ristoranti e gelaterie negli orari di apertura consentiti dal Dpcm".
Altro tema caldo affrontato da Parcaroli è quello relativo al focolaio Covid, venutosi a creare presso la Rsa di Villa Cozza, dove sono risultati positivi 50 ospiti (Leggi qui).
"Sono in contatto già da diversi giorni con il direttore dell’Ircr di Macerata Francesco Prioglio per monitorare la situazione che sta interessando Villa Cozza - ha affermato il sindaco - . C’è un confronto costante con l’Asur per fare in modo che all’interno della struttura ci sia una presenza fissa e costante di medici: Villa Cozza, a seguito dei casi di Covid-19 registrati all’interno deve, nel più breve tempo possibile, diventare una struttura sanitaria e stiamo lavorando tutti insieme in questa direzione".
La SSD Helvia Recina Volley Macerata, di comune accordo tra il Consiglio di Amministrazione, i responsabili del Settore Giovanile ed i vari tecnici, ha deciso di sospendere l’intera attività sportiva giovanile per un periodo medio breve.
La società fa comunque presente che, all’interno della stessa, non vi sono - alla data odierna - casi positivi che riguardino il settore giovanile, né la prima squadra di serie A: "Si è presa questa decisione per tutelare e prevenire eventuali contagi".
Stefania Cittadini non si arrende. La vulcanica e battagliera titolare del ristorante "La Filarmonica" di Macerata non getta la spugna e soltanto pochi minuti dopo l'emanazione del nuovo Dpcm del presidente Conte, lancia una nuova idea.
"Con le regole fissate dal nuovo decreto" dice Stefania Cittadini "la mia attività senza un cambiamento sarebbe andata per forza incontro a morte sicura, dato che il mio è un locale aperto esclusivamente la sera. Ma la voglia di non mollare dopo 7 anni di gestione del ristorante La Filarmonica è troppo forte e allora ho cercato il modo di aggirare l'ostacolo. Ci reinventiamo, visto che già sappiamo che non avremo alcun aiuto".
La Filarmonica apre a pranzo, facendo anche il consueto servizio di pizzeria: "Come è prassi in tutte le località turistiche, nella speranza che anche Macerata torni ad essere una meta capace di attirare persone da tutta Italia - sottolinea Stefania -. Ci stiamo già organizzando e nelle prossime ore comunicheremo a tutti i clienti e agli amici i nuovi orari di apertura".
Anche a Macerata, così come in oltre 250 piazze italiane, è presente il banchetto della Fondazione Umberto Veronesi per la terza edizione di “Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”.
Si tratta di un evento di raccolta fondi, organizzato dalla Fondazione grazie al contributo dell'Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (Anicav) e del Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio (Ricrea), per garantire le migliori cure possibili ai bambini malati di Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), la tipologia di tumore più frequente in età pediatrica.
A fronte di una donazione minima di 10 euro, verrà distribuita una confezione composta da tre lattine di pomodoro: pelati, polpa, pomodorino.
Al banchetto di Macerata era presente anche il consigliere provinciale Deborah Pantana che ha dato il benvenuto alla delegazione della Fondazione Umberto Veronesi, ringraziando i volontari per la presenza e invitando i concittadini a "dare il segno di solidarietà che Macerata sa dare" .