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Nuovo Dpcm, Guzzini tuona: "Una presa in giro chiudere alle 18, dal Governo misure senza un perché"

Nuovo Dpcm, Guzzini tuona: "Una presa in giro chiudere alle 18, dal Governo misure senza un perché"

"In un momento di grande difficoltà come quello attuale, c'è bisogno di essere uniti. L'emergenza che stiamo vivendo non è solo sanitaria, ma anche economica. Ho avuto un colloquio con il presidente della Confindustria nazionale Carlo Bonomi, che mi ha confermato come non si riesca ad avere dialogo con i nostri politici".

Così il presidente Confindustria Macerata Domenico Guzzini constata con amarezza come le nuove misure restrittive anti Covid contenute nel dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella notte di sabato, siano state attuate senza un confronto preventivo con il mondo delle associazioni. 

"Tutti abbiamo atteso, con un'ansia alimentata dai continui rinvii, l'ennesima conferenza stampa del nostro premier, ormai divenuta un'abitudine nei fine settimana. Tutti siamo oramai assillati dalla paura - dichiara Guzzini -, nessuno di noi sa cosa succederà in futuro e questo modo di fare del presidente del Consiglio non aiuta. Vi do solo un dato. Nella serata di sabato un ristoratore, con il quale ho parlato oggi, aveva prenotati 90 posti nel suo locale, dopo questo continuo tam tam di notizie sul nuovo dpcm, in 60 hanno cancellato la prenotazione. La gente ha paura". 

"I gestori dei ristoranti e dei bar hanno investito dei soldi per mettere in sicurezza i loro locali, e ora si trovano a dover fare un passo indietro - aggiunge il presidente di Confindustria Macerata -. Chiudere alle 18:00 è una presa in giro, il grosso degli incassi per i bar avviene durante l'happy hour, mentre per i ristoranti a cena. Così si rischia di mettere in ginocchio la classe media, che sta diventando sempre più povera. La maggior parte dei locali sono a gestione familiare, quindi non si hanno redditi diversi da quelli derivanti dalla propria attività commerciale". 

"Quando non c'è lavoro e non si ha una retribuzione, c'è malcontento e si va in piazza. Le cosiddette misure di ristoro vanno prese subito altrimenti le attività, senza incassi, dovranno mandar via i loro dipendenti. Ricordo come 12mila lavoratori debbano ancora ricevere la cassa integrazione da maggio" sottolinea il presidente di Confindustria.

"Cosa accadrà a questa povera gente? Si tratta di misure prese senza un perché. È tutta colpa dei ristoranti se ci troviamo a far fronte a una seconda ondata del coronavirus?" si domanda Guzzini, rincarando la dose e ricordando come "quando la situazione era sotto controllo, in estate, si sarebbe dovuto attuare una serie di servizi per mettere in sicurezza il Paese. Non è stato fatto. La responsabilità è della politica, sia a livello nazionale che locale". 

Le stime parlano di un calo del 12% del Pil a seguito delle misure contenute nel nuovo dpcm: "L'Italia arretrerà ulteriormente - dice Guzzini -. La perdita sarà di circa un milione di posti di lavoro e di 20 miliardi di euro. I soldi del Mes andrebbero presi quanto prima, visto che sono soldi a tasso zero e che serviranno anche per la nostra sanità. Al Governo dico: prima li prenderete, meglio è per il Paese". 

Il timore del presidente di Confindustria Macerata si espande anche allo scenario natalizio: "Chi avrà voglia di prenotare quest'anno? Il comparto turistico è bloccato. Chi acquisterà scarpe e abiti senza cerimonie, congressi ed eventi? C'è troppo terrorismo in tv, su ogni canale si parla sempre del Covid". 

Guzzini annuncia come Confindustria creerà una task force per essere vicina ai propri soci, "preoccupati e disorientati": "Garantiremo assistenza per eventuali problemi sanitari - annuncia Guzzini -. Vorremmo test rapidi e vaccini anti-influenzali per i nostri imprenditori e collaboratori, ma ciò non è ancora possibile. Forse lo sarà a fine novembre/inizio dicembre. C'è stato un errore di valutazione del precedente governatore delle Marche nel prenotare, a febbraio scorso, il numero di vaccini anti-influenzali nella nostra regione". 

Confindustria Macerata garantirà ai propri soci anche un supporto per quanto riguarda le tematiche della digitalizzazione e dell'internazionalizzazione. Saranno messi a disposizione nuovi strumenti e piattaforme. 

"Compriamo Made in Italy, aiutiamoci" è l'appello finale lanciato dal presidente Domenico Guzzini. 

"Il problema di fondo - ha chiosato il direttore di Confindustria Macerata Gianni Niccolò - è legato alle prospettive dell'economia a livello generale. Si sta bloccando un sistema che contava su una boccata di ossigeno a fine anno. Il settore della moda è in grande sofferenza. Allestiremo show virtuali per supplire all'assenza di fiere, ma il momento è critico. Bisogna pianificare ora la promozione futura, altrimenti perderemo anche la prossima stagione". 

 

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