Podere Sabbioni, piccola realtà del nostro territorio vocata alla produzione di vino di qualità, d'intesa con il Dr. Alessandro Maccioni, Direttore Area Vasta 3, intende donare al personale impegnato nella gestione delle emergenze sanitarie legate al Covid 19 presso l’Ospedale di Macerata una bottiglia di Colli Maceratesi Ribona 2019 DOC da uva Maceratino, vitigno autoctono simbolo della nostra terra. Questo quale segno di riconoscimento per l'immenso sforzo che gli operatori sanitari quotidianamente sostengono per la salute della comunità della Provincia di Macerata, anche alla luce dell’apertura del Reparto di 45 posti letto all’interno della struttura denominata “ex palazzina malattie infettive”.
“Soltanto un piccolo gesto di gratitudine per gli angeli dell'Area Vasta 3” affermano Massimo Carletti e Maria Grazia Sagretti di podere sabbioni.
Due bottiglie sono state consegnate simbolicamente al Dr. Maccioni e ciascun operatore sanitario potrà ricevere il vino direttamente dalle mani dei proprietari presso l’Ospedale di Macerata da individuarsi in un luogo chiaramente sicuro e con tutte le accortezze che questa emergenza richiede. I giorni e gli orari saranno concordati con la Direzione Sanitaria.
In questa drammatica emergenza sanitaria, scatenata dal Covid 19, scende in campo anche "Amici del Brasile" onlus, associazione di volontariato storica di Macerata, che da 27 anni sostiene progetti a favore dell’infanzia e della gioventù disagiate del Brasile.
“La nostra prima opera rimane, e sempre rimarrà, quella di sostenere i nostri bambini e ragazzi del Brasile attraverso le adozioni a distanza, le borse di studio per universitari ed altri progetti mirati” - spiegano gli associati-, “abbiamo sentito però, al tempo stesso, un forte desiderio di fare qualcosa per il nostro territorio in questo momento così difficile. Già quattro anni fa abbiamo preso un’iniziativa simile sposando un progetto a favore dei terremotati della nostra zona ed ora non potevamo sottrarci nel fare qualcosa.
Oltre a donare 1.000 Euro alla Croce Rossa di Macerata, in forte difficoltà in questo momento per la gran mole di lavoro e con a disposizione pochi dispositivi di protezione, abbiamo destinato 5.000 Euro all’iniziativa ‘Noi Siamo Marche’, dell’azienda Santoni SpA, che ci è sembrata subito molto valida. Il nostro intento era quello di agire rapidamente e, da parte della Santoni, abbiamo trovato una squisita disponibilità e collaborazione: è stata la stessa a farci da tramite con la Asur per acquistare 4 umidificatori che, abbinati ai ventilatori già da essa donati, servono a creare una terapia definita di alto flusso, che riscalda l’aria fino a circa 36 gradi e serve a ossigenare il sangue del paziente affetto da Covid. E’ una terapia salvavita che si adotta nei casi di polmoniti gravi per evitare l’intubazione, quindi estremamente importante in questa situazione di emergenza in cui le sale rianimazione sono purtroppo insufficienti.
L’azienda Santoni, dal momento in cui abbiamo fatto il bonifico, ha acquistato e fatto recapitare gli umidificatori all’ospedale di Macerata nel giro di qualche giorno. Crediamo sia stata straordinaria questa collaborazione tra il mondo dell’impresa e il mondo del volontariato e ringraziamo vivamente Santoni SpA per l’efficienza nel concretizzare il nostro aiuto in tempi rapidi. Abbiamo donato inoltre, all’ospedale di Camerino, un monitor multiparametrico del valore di circa 1.200 euro: uno strumento da utilizzare per i pazienti del Coronavirus non in terapia intensiva, attraverso la collaborazione dell’associazione ‘A cuore aperto’, creata dalla dott.ssa Mazzoli, che ringraziamo per averci dato la possibilità di poter essere di aiuto. “Certo, era difficile poter scegliere i progetti da sostenere, a livello nazionale”, -spiegano gli Amici del Brasile- “quindi abbiamo creduto di far bene adottando il metodo della conoscenza personale, per essere tempestivi nell’intervento e sicuri del buon fine dell’operazione, per non tradire la fiducia e il sacrificio dei nostri benefattori. “Ci teniamo a dirlo”: –precisano gli associati- “non abbiamo ovviamente distolto nessuna somma da quelle raccolte per il sostegno a distanza, ma abbiamo utilizzato le somme raccolte con le offerte libere non destinate a un progetto specifico e con il 5 per mille. La nostra opera è da sempre a favore dell’infanzia e della gioventù del Brasile, un Paese meraviglioso ma ricco di contraddizioni, dove i poveri vivono in condizioni molto precarie a livello economico, sociale e sanitario e tutto questo è stato possibile grazie al cuore di migliaia di sostenitori non solo della provincia di Macerata, ma anche di altre parti della nostra regione e dell’Italia".
"Dopo tanti anni di attività, già nel 2016, dopo il sisma che ha scosso il nostro territorio, abbiamo sentito il bisogno di intervenire, cambiando il nostro statuto, per poter agire in caso di emergenza a sostegno di qualsiasi popolo, dovunque esso sia. Perché, alla fine di tutto, la nostra missione è quella di aiutare i più bisognosi. Ora, però, in tempo di Covid 19, siamo noi italiani, ci teniamo a dirlo, a ricevere sostegno dagli amici d’Oltreoceano, che continuamente ci sono vicini con messaggi e preghiere destinati soprattutto a quanti stanno soffrendo a causa dell’odierna pandemia, nonostante anch’essi stessi siano fortemente attaccati da questo male terribile. Ecco, allora, che il cerchio si chiude come in un abbraccio che unisce la comunità brasiliana e quella italiana perché, come ha detto papa Francesco, ‘Nessuno si salva da solo’".
Intorno alle ore 16,15 di oggi i Vigili del Fuoco della sede di Macerata sono intervenuti in via Gandhi Karam a Sforzacosta per domare un incendio che era divampato all'interno di un capannone industriale per via di un malfunzionamento di un macchinario che produce stampi in gomma.
I Vigili del fuoco sono arrivati sul luogo del rogo con due autobotti ed autoscala ed hanno prontamente provveduto a spegnere l'incendio e a mettere in sicurezza l'intera area interessata.
Non si segnalano persone coinvolte.
Laurea da casa a Macerata per la giovane Francesca Sampaolesi, che oggi si è laureata in traduzione letteraria nel corso magistrale di studi umanistici dell'Università di Macerata. Rigorosamente dal salotto di casa ha discusso la tesi sulla femminilità degli anni 50, epoca in cui è esplosa la Beat generation.
Racconta la ragazza: «E' stata un'esperienza strana rispetto alla laurea triennale, è stata un'esperienza on line, è stato diverso, bello lo stesso, emozionante lo stesso, avevo la stessa ansia degli anni precedenti, i professori sono stati carini e comprensivi allo stesso modo, anzi molto più comprensivi rispetto ad una laurea normale». Accanto a lei tutti i familiari hanno seguito con trepidazione la discussione, in attesa della proclamazione.
Racconta la giovane: «La cosa interessante della mia laurea è stato lo studio della mia tesi, ovvero la femminilità all'interno della camunità beat. Ovvero come le donne della beat generation degli anni Cinquanta, americane, sono riuscite ad entrare all'interno di una cultura maschilista sono riuscite ad affermarsi come donne che come scrittrici, come artiste, nelle loro carriere professionali». Un tema tutto al femminile quello scelto dalla giovane maceratese, che ha concluso in bellezza un brillante percorso di studi, festeggiando da casa con i familiari, che le hanno donato fiori e l'immancabile corona di alloro. Il brindisi e la festa con amici e parenti è solo rinviato a dopo l'emergenza.
Artisti uniti contro il Covid-19 e in favore delle attività della Croce Rossa di Macerata. Ha inizio giovedì 16 aprile, dalle ore 12, l’iniziativa che vede coinvolti in un’asta online numerosi protagonisti del mondo culturale regionale e non solo. “Don’t cry, but CRI! Artisti contro il Coronavirus” è il nome scelto per diversi appuntamenti giornalieri all’interno dei quali, per una settimana, sarà possibile inviare la propria offerta via mail, indicando una quota minima e una massima, per aggiudicarsi una o più delle opere bandite. Il titolo è anche un gioco di parole che invita tutti a non abbattersi e chiudersi in se stessi in questo momento di grave emergenza, facendo ognuno la propria parte supportando gli uomini e le donne della Croce Rossa di Macerata che operano in prima linea contro il virus.
L’idea nasce dalla collaborazione e dall’amicizia tra l’artista Silvio Craia, il critico d’arte David Miliozzi e il giornalista Andrea Mozzoni. Craia, insieme alla moglie Luciana, già presidente ora membro del Centro italiano femminile di Macerata, ha subito coinvolto molteplici personalità che hanno dato la propria disponibilità a offrire gratuitamente una delle loro opere per l’asta. Miliozzi e Mozzoni si occuperanno dell’organizzazione e della promozione dell’asta online.
«Prima che artisti abbiamo a che fare con uomini e donne che donando una loro opera vogliono dare un segnale di vicinanza alla comunità ferita da questa pandemia - afferma Miliozzi -, lo facciamo attraverso la Croce Rossa, sempre in prima linea in questa emergenza e un piccolo gesto, che vuole esprimere una grande vicinanza. Nulla sarà come prima, anche il fare arte e la sua fruizione subiranno cambiamenti epocali, inimmaginabili, ma il bisogno d'arte resta, forse si rafforza. Dai graffiti rupestri del paleolitico all'emergenza del Covid-19 - ha aggiunto -, l'arte è ancora lo strumento privilegiato per comprendere il mondo in cui viviamo, il luogo espressivo in cui riscoprire la nostra umanità».
Sarà possibile partecipare all’asta consultando le opere messe in mostra, cinque al giorno con una durata di sette giorni, all’interno della pagina Facebook “Artisti contro il Coronavirus”. «Il prezzo base d’asta sarà di 50 euro - spiega Mozzoni -, le intenzioni di offerta insieme ai propri dati personali dovranno pervenire via mail all’indirizzo artisticontroilcoronavirus@gmail.com. Una volta conclusa l’asta, l’importo dovrà essere versato direttamente sul conto corrente della Croce Rossa di Macerata. Inviandoci la ricevuta di pagamento, si avrà diritto a ritirare l’opera aggiudicatasi al termine delle restrizioni sociali previste dall’emergenza».
In attesa che inizia l’asta è comunque possibile sostenere le attività della Croce Rossa di Macerata attraverso il IT80M0311113401000000021630. «"Non c'è bisogno che un artista sia un prete o un fabbriciere, ma certo egli deve avere un cuore affettuoso per gli altri uomini”. Questa frase di Van Gogh - sostiene la Presidente della Cri di Macerata Rosaria Del Balzo Ruiti - racchiude tutto lo spirito di questa meravigliosa iniziativa che permetterà di raccogliere fondi destinati a supporto delle molteplici attività del Comitato in questo periodo di così grave sofferenza fisica e psicologica per la popolazione. I fondi raccolti permetteranno di implementare i servizi di assistenza alla persona e di aiuto alle fasce deboli maggiormente colpite da questa emergenza oltre che permettere acquisti di materiale sanitario per i numerosi interventi che sin dai primi giorni di marzo il Comitato sta svolgendo. Ancora una volta il mondo artistico ha espresso quella sensibilità che lo contraddistingue costantemente. Un grazie enorme - conclude la Presidente - a tutti coloro persone che acquisteranno queste stupende opere: vedendole in casa, oltre alla meraviglia per l'opera in sé, i donatori potranno avere la certezza di aver dato un imprescindibile contributo a tante persone che soffrono».
Questi gli artisti che per ora hanno aderito all’iniziativa, ma si tratta di una lista che si amplia ogni giorno: Tiziana Asili, Cagliostro, Marisa Cesanelli, Gabriella Cesca, Moreno Corallini, Silvio Craia, Matteo D’Errico, Egidio Del Bianco, Lucio Del Gobbo, Carlo Iacomucci, Simone Dionisi, Pina Fiori, Pierfrancesco Mastroberti, William Medori, Mario Migliorelli, Mario Monachesi, Janna Sarenko, Salvatore Sebaste, Leonardo Serafini, Daniela Ripani, Isabella Seralio, Lucia Spagnuolo, Sandra Torquati, Manuel e Valerio Valeri, Luca Zampetti.
Il servizio consegna farmaci a domicilio, offerto da L’Albero dei Cuori APS, in collaborazione con A.N.T.E.A.S. Macerata ODV, comune di Macerata e APM e attivo dal 2006, si rivolge agli anziani soli, persone fragili e immunodepressi residenti nel Comune di Macerata. “Sos Farmaci” ha rappresentato, fin dai suoi esordi, un aiuto concreto a favore della collettività e delle persone più fragili.
«Oggi più che mai le richieste e le consegne sono aumentate – afferma il Presidente dell’Albero dei Cuori, Giuseppe Brignone -. Arriviamo a farne una ventina al giorno, da quando sono entrate in vigore le restrizioni. E’ un servizio fondamentale che offriamo gratuitamente rispettando, ovviamente, tutte le norme in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».
Per usufruire del servizio, disponibile tutti i giorni feriali, è sufficiente chiamare il numero 334 6634657, risponderà un volontario dell’Associazione che si occupa della consegna a domicilio dei medicinali richiesti. Il servizio è Gratuito, il costo dei farmaci è a carico del richiedente.
Fissata alla mezzanotte di domani, giovedì 16 aprile, la scadenza per l’inoltro delle richieste dei buoni spesa previsti dall' ordinanza della Protezione Civile per fronteggiare l’emergenza economica dovuta alla pandemia da coronavirus in atto.
Dato infatti l'elevato numero di domande già pervenute all'ufficio Servizi sociali del Comune (ad oggi sono 1445 mentre 386 sono i buoni già erogati per un totale di 88.190 euro) l’Amministrazione ha deciso di dare un termine alla ricezione di nuove istanze.
La modulistica on line è disponibile, fino alla scadenza, nella pagina dedicata all’Emergenza Coronavirus del sito www.comune.macerata.it
Info: tel 0733/256465, 0733/256243, 0733/256295, 0733/256244
ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5503 casi positivi al coronavirus sui 30.329 tamponi effettuati nella Regione Marche. Sono 2230 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1647 in provincia di Ancona, 846 in provincia di Macerata (9 in più di ieri), 367 in provincia di Fermo, 259 in provincia di Ascoli Piceno, 154 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1603 a 1660 (+57). Un aumento che si conferma superiore rispetto a quello dei nuovi casi nelle ultime 24 ore .
Torna a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati da 1043 ai 994 di oggi) Rimane sempre lo stesso il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva ovvero 106: 18 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 9 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Di Maurizio Lombardi
Con la primavera abbiamo inaugurato le Olimpiadi del Lamento, una specialità di cui gli italiani sono autentici fuoriclasse, inventori della inimitabile tecnica contropiedistica di scaricare sempre la colpa sugli altri o, in mancanza di figure specifiche (come quelle indicate, ad esempio, dal dito del Premier Giuseppe Conte, Avvocato in Foggia, nel corso della sua ultima Conferenza Stampa a Reti Unificate), sulla “gente”, generica categoria sociale di cui ancora non si conoscono le generalità (e non chiedetelo ai “consulenti” scientifici di Palazzo Chigi, altrimenti ci istituiscono l’ennesima, costosa e inutile, task force).
C’è chi si lamenta di tutto quello che non va o di come sarebbe potuto andare se … ma oggi va di moda una lamentela specifica: quella che non sappiamo se, quando e come si potrà scendere in spiaggia questa estate: a giugno? Dentro un box di plastica? A 2 o 2,5 metri gli uni dagli altri? A quale distanza tra paletta e secchiello? Quanto costerà un ombrellone, due lettini e un box salvasputi?
Questa “gente” lamentosa, però, ha tutto il sacrosanto diritto di piangere, e nessuno può impedire a nessuno di versare lacrime di rimpianto per le “estati che furono”, specialmente se questo diritto è esercitato a titolo esemplificativo dalle alte sfere della nostra amata Repubblica.
In pochi forse ricorderanno la battuta del portavoce del Premier Giuseppe Conte, Avvocato in Foggia (sempre lui, anzi Egli), quel tal Rocco Casalino porriano “er mutanda” del GF, quando l’indomani del crollo del Ponte Morandi a Genova (43 morti), si lamentava con i giornalisti che non avrebbe potuto farsi il ferragosto al mare.
Se l’esempio viene dall’alto, dunque, non possiamo poi lamentarci che le lamentele arrivino giù in questa periferia d’Italia, che è sempre più periferia d’Europa, che è sempre più periferia del mondo, che - prossimo e imminente asteroide permettendo - può diventare anche periferia dell’Universo e così via.
E così, passino anche le lamentele per “Pasqua-Pasquetta-25 aprile-Primo maggio” a casa, e tutte le vacanze saltate e in sospeso, per il jogging vietato, per la dieta casalinga pane-pasta-dolci che ingrassa e ci fa saltare a piè pari la prova costume.
E tutto questo, nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria dove il dolore, quello vero, di malati, medici e operatori sanitari che vivono praticamente da più di un mese nelle corsie degli Ospedali, è paradossalmente più silenzioso delle migliaia lamentele “social” sull’estate che sta finendo prima di iniziare.
Un dolore silenzioso perché, quando si lavora a testa bassa contro un nemico invisibile, si ha pochissimo tempo per lamentarsi, ma ci si adopera per risolvere i problemi e offrire soluzioni, invece di dare la colpa sempre agli altri, tra mascherine inesistenti, apparecchiature scarse e così via.
Tra una lamentela e l’altra però, sarebbe bello iniziare a chiedersi “cosa possiamo fare noi” per contribuire ad uscire in fretta da questa emergenza ed aprirci a quel “mondo nuovo” che in tanti, troppi forse, stanno tentando di disegnare.
È il diktat “resta a casa” per dare questo contributo?
Direi proprio di no.
Ci vuole uno sforzo individuale che parta non più dai “decreti legge”, ma dal buonsenso di persone perbene quali tutti crediamo di essere, ma che spesso ci dimentichiamo di esserlo.
Partiamo da un gesto semplice: evitiamo di gettare mascherine e guanti per strada, come fossero sigarette o gomme da masticare, gesti già di per sé odiosi nonché vietati.
Che futuro ci possiamo attendere se il “vecchio” mondo, con tutte le sue storture e abitudini becere, ha ancora due piedi ben saldi dentro quello che vorremmo fosse il “nuovo” mondo.
Come possiamo fidarci di chi, fino a ieri, si lamentava con l’Amministrazione locale di turno per le siringhe trovate vicino alle scuole e poi abbandona sul marciapiede la propria mascherina?
Se davvero è finito “un” mondo, quello nuovo non dovrà essere per tutti, ma solo per coloro i quali dimostreranno fin da questa fase di questa emergenza di meritarselo, per se stessi e per i loro figli e nipoti.
I carabinieri del N.I.L., Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, unitamente all’Arma Territoriale della provincia di Macerata hanno controllato 2 aziende gestite da cittadini cinesi, operanti nel settore calzaturiero: una di queste e’ risultata inadempiente alle prescrizioni in materia di contenimento del covid-19 nei luoghi di lavoro.
L’azienda impiegava lavoratori privi dei dispositivi di protezione individuale generici e specifici anti contagio covid-19, avvalendosi anche di personale in nero e clandestino, non sottoposto a sorveglianza sanitaria obbligatoria.
La titolare e’ stata denunciata all’Autorità Giudiziari, oltre che per sfruttamento di manodopera clandestina, anche per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, in quanto ha impedito l’operato dei militari sbarrando la porta d’ingresso dell’azienda con una barra metallica per favorire l’allontanamento del personale in nero e occultare il materiale lavorato.
I militari del NIL, con l’ausilio dei Carabinieri della Stazione di Monte San Giusto, sono comunque riusciti ad accedere in azienda e, grazie a filmati registrati dai militari prima dell’accesso attraverso una finestra del laboratorio, hanno potuto identificare i lavoratori che - nel frattempo - si erano nascosti ai piani superiori e cambiati d’abito.
L’azienda, che si presentava con i locali interni in pessime condizioni igienico-sanitarie, oltre a non risultare autorizzata al prosieguo dell’attivita’ non aveva neppure inviato alcuna richiesta di lavoro in deroga ne’ adottato le previste raccomandazioni violando sia la normativa generale che quella specifica riguardante la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'operazione è stata coordinata dal Prefetto di Macerata Iolanda Rolli, in stretto contatto con il Procuratore Giovanni Giorgio.
L’emergenza Covid-19 non ferma il sostegno dell’Università di Macerata agli oltre cento studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento che hanno richiesto i servizi di supporto alla didattica attivati dall’Ateneo.
“In questo periodo di emergenza sanitaria e di conseguente riorganizzazione della didattica – sottolinea il rettore Francesco Adornato -, il Servizio disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento ha mantenuto un contatto diretto con gli studenti per aiutarli a fronteggiare le problematiche relative alla gestione della didattica a distanza e alle inevitabili ricadute di tutto questo, anche a livello psicologico, su quei ragazzi che rischiano di essere maggiormente penalizzati nel loro percorso universitario”.
Per garantire la massima “vicinanza”, sono stati mantenuti fin da subito attivi tutti i servizi di supporto allo studio. Gli studenti part time hanno continuato a svolgere anche a distanza il lavoro di prendi appunti, rielaborando le lezioni che i docenti realizzano attraverso le piattaforme on line. I tutor specializzati, professionisti che affiancano gli studenti dall’inizio dell’anno accademico per l’organizzazione dello studio e per l’intermediazione con i docenti, hanno intensificato la loro attività. Anche grazie al loro contributo, gli studenti seguiti dal Servizio sono riusciti a sostenere con successo gli esami della sessione straordinaria di esami on line a marzo, nonostante le titubanze e i timori iniziali.
“In queste settimane - racconta la delegata del rettore al progetto Inclusione 3.0 Catia Giaconi - siamo inoltre riusciti a procedere all’acquisto di strumentazione informatica specifica per un nostro studente con sclerosi multipla, che ci ha segnalato questa esigenza legata alle sue attuali condizioni di salute. Grazie anche alla collaborazione dell’ufficio Informatico, che ci ha supportato per l’individuazione della ditta e per il successivo acquisto dei dispositivi, è stato possibile consegnare in modo tempestivo il materiale allo studente, per il quale sarà così possibile proseguire nell’attività di studio”.
I volontari del servizio civile nazionale, in particolare, hanno anche sostenuto l’Ufficio nell’attività di intermediazione per una studentessa di lingue che vorrebbe partecipare al bando Erasmus per un tirocinio in Spagna nell’estate 2021, quando, si spera, sarà possibile di nuovo spostarsi negli altri paesi. “Con il prezioso supporto dell’ufficio rapporti internazionali – spiega la professoressa Giaconi - stiamo andando avanti nello svolgimento delle pratiche necessarie alla studentessa a realizzare il suo sogno perché, adesso più che mai, è importante continuare a progettare il futuro mantenendo uno sguardo pieno di speranza e fiducia”.
“In piena crisi da Covid-19 l’Amministrazione Comunale di Macerata, con i soldi del bilancio, pagherà spese legali anziché le misure di aiuto per i cittadini. Sborserà infatti una cifra pari a 700 volte lo stipendio di un operaio e 3 volte le centinaia di migliaia di euro ricevuti dal governo per i buoni spesa dell’emergenza per risarcire l’impresa che avrebbe dovuto costruire la bretella di via Trento. E sarà solo la prima rata perché, in totale dovrà risarcire 2.874.633 cui vanno aggiunti i soldi per la parcella degli avvocati che difendono Carancini nel procedimento penale per diffamazione: aveva dichiarato in una intervista che l’amministratore della società con il ricorso voleva spillare soldi ai maceratesi per interessi personali”.
Andrea Marchiori annuncia battaglia per domani, mercoledì 15 aprile, quando in consiglio comunale si discuterà l’adeguamento di bilancio imposto alla giunta dai rilievi dei Revisori e della Corte dei Conti.
“Una commedia dell’assurdo con i maceratesi che pagano un biglietto carissimo– spiega Marchiori – L’amministrazione ha considerato la bretella di via Trento talmente indispensabile da entrare in società con il costruttore, poi però ci ha rinunciato. L’impresa, contratto alla mano, ha fatto ricorso e, naturalmente, lo ha vinto. Adesso che bisogna pagare dove cercano i soldi i bravi amministratori maceratesi? Non certo nelle tasche del sindaco, dell’assessore ai lavori pubblici Ricotta o dei consiglieri di maggioranza che hanno fatto un errore dopo l’altro in questa vicenda. Li tolgono ai maceratesi che ce li avevano sotto forma di indennizzo assicurativo per i danni dal terremoto e che, con questa crisi, avrebbero potuto essere utilizzati per aiuti alla popolazioneci troveremo senza soldi per aggiustare gli edifici pubblici danneggiati come il Convitto e pure senza soldi che si sarebbero potuti usare per abbassare le tasse comunali, ridurre il costo dei servizi o aiutare famiglie, piccoli artigiani e commercianti. E pagheremo pure gli avvocati a Carancini che, come al solito, ha provato a buttarla in caciara rimediando, stavolta, una bella querela”.
Con profondo dispiacere, la Maceratese comunica che le edizioni 2020 dei tornei di calcio giovanile Velox e Cleti non si faranno.
Le due prestigiose manifestazioni (il regionale Velox per le categorie Allievi e Giovanissimi, l’interregionale Cleti per Esordienti) sono purtroppo annullate, valutata la persistente e critica situazione sanitaria italiana causata dai contagi di covid-19. Mai era accaduto prima in 43 anni di Velox e 35 di Cleti.
Nonostante la situazione complicata e gli scenari futuri poco chiari, decine erano state comunque le adesioni alle due kermesse (furono 92 le squadre partecipanti in totale un anno fa) e la Maceratese aveva deciso di prorogare la scadenza proprio auspicando un miglioramento del contesto locale e nazionale, ma adesso è evidente che da metà maggio a fine giugno, il periodo di svolgimento, non ci sarebbero state le condizioni per far disputare i tornei nel modo migliore. Soprattutto garantire la massima sicurezza per tutti.
Marcello Temperi, il responsabile organizzativo dei due tornei, spiega la scelta: “Una decisione dolorosa, tanto sofferta ma inevitabile. Vero che dal 4 maggio il mondo dello sport potrebbe riprendere ad esempio ad allenarsi, ma non sappiamo se ci saranno limitazioni negli spostamenti fuori città o provincia. E ancora come potremmo garantire il distanziamento ad esempio negli spogliatoi? I problemi organizzativo - sportivi li avremmo superati ma la salute è tutto, viene prima di qualunque cosa e qualunque evento. A malincuore, diamo l’arrivederci al prossimo anno”.
Una fila interminabile e per giunta sotto la pioggia.
Questa è la disagevole situazione che si sono trovati ad affrontare questa mattina molti cittadini maceratesi che hanno tentanto di recarsi agli Uffici Postali di Via Antonio Gramsci in pieno centro storico.
Usufruire di un servizio essenziale come quello delle poste a Macerata sembra esser diventata un vera e propria impresa, come segnalato da diversi cittadini, che oggi hanno dovuto sopportare delle file di più di mezz'ora con tanti di loro che ,constatata l'impossibilità di accedere agli sportelli per compiere delle semplici operazioni, hanno preferito rinunciare e fare marcia indietro.
Il malcontento dei maceratesi presenti nella fila si è ulteriormente accentuato in quanto per raggiungere l'ufficio postale, che tra l'altro è l'unico aperto nel comune di Macerata, è ancora obbligatorio parcheggiare fuori le mura e fare una lunga scarpinata, per poi trovarsi davanti ad una catena umana lunga almeno 50 metri, senza considerare l'esposizione a tutti i rischi inerenti al contagio da Covid-19.
Tenere il semaforo di via Don Minzoni attivo continua a creare non pochi problemi a chi deve recarsi alle Poste ma a quanto pare l'Amministrazione Comunale sembra non rendersi conto del disagio dei cittadini che anche oggi hanno dovuto fare i conti non solo con una lunga fila ma anche con il menefreghismo del Sindaco.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5381 casi positivi al coronavirus sui 21.513 tamponi effettuati nella Regione Marche. Sono 2181 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1605 in provincia di Ancona, 834 in provincia di Macerata (16 in più di ieri), 363 in provincia di Fermo, 254 in provincia di Ascoli Piceno, 144 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1489 a 1588 (+99). Un aumento che si conferma superiore rispetto a quello dei nuovi casi nelle ultime 24 ore (78, leggi qui).
Torna leggermente a salire il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 1063 di ieri ai 1066 di oggi). Diminuisce, invece, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (da 114 a 108): 20 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (10 a Civitanova Marche, 10 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Nel giorno di Pasqua l’azienda Paolucci, titolare dei negozi Vodafone store a Tolentino, Piediripa e Civitanova Marche, ha voluto ringraziare con delle uova di cioccolato i 60 addetti del reparto Rekeep che contribuiscono a mantenere il massimo dell'igiene all’ospedale civile di Macerata.
“Siamo certi che attraverso l’impegno di tutti riusciremo a superare l’emergenza coronavirus - hanno dichiarato i titolari della ditta Paolucci. “Si tratta di un grande lavoro collettivo ed è proprio per questo motivo che, in occasione della Pasqua, abbiamo voluto ringraziare anche quella parte della squadra sanitaria che lavora in silenzio come tutte le operatrici e gli operatori delle pulizie. Ognuno di essi tutti i giorni, con il proprio lavoro, dà un grande contributo alla lotta contro il Coronavirus. Perché solo insieme si può vincere questa battaglia”
Anche la consegna delle uova è stata frutto di un bel lavoro di squadra grazie alla fattiva collaborazione della responsabile del reparto Rekeep, Nadia Ilari, e della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino che si è occupata di recapitare direttamente al personale delle pulizie il dono Pasquale da parte della ditta Paolucci. La consegna è avvenuta questa mattina nel corso dell’omaggio delle Istituzioni civili e militari al sistema sanitario davanti all'ospedale di Macerata.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5303 casi positivi al coronavirus sui 21057 tamponi effettuati nella Regione Marche. Sono 2140 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1590 in provincia di Ancona, 818 in provincia di Macerata (17 in più di ieri), 361 in provincia di Fermo, 253 in provincia di Ascoli Piceno, 141 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1291 a 1489 (+198). Un aumento decisamente superiore rispetto a quello dei nuovi casi nelle ultime 24 ore (92, leggi qui).
Torna a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 1070 di ieri ai 1063 di oggi). Diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (da 118 a 114): 19 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova, 10 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
I sogni non muoiono all’alba per Rum, la web radio dell’Università di Macerata, che ha dato vita a un’entusiasmante maratona di ventiquattro ore, dalle 10 di sabato mattina fino alle 10 della domenica di Pasqua. I giovani speaker, ognuno in collegamento da casa, si sono succeduti in coppie per tenere compagnia agli ascoltatori per tutto il giorno e per tutta la notte, seguiti alla regia dell’instancabile Aldo Caldarelli. “Evviva radio Rum” è stato il saluto conclusivo del rettore Francesco Adornato, intervenuto la sera e all’alba per condividere questo momento conviviale e informale con gli altri partecipanti.
Tra gli ospiti, Francesco “Fry” Moneti, violinista di Casa del Vento e Modena City Ramblers, ha offerto uno speciale aperitivo musicale: “Sono stato benissimo, siete bravissimi, la trasmissione fatta bene. Spero di conoscervi di persona”. E, ancora: docenti e ricercatori Unimc, imprenditori, rappresentanti del terzo settore. Tanta musica e simpatia hanno visto le ore scorrere veloci. Si è parlato di doppiaggio, social media, della primavera nell’arte, di Gianni Rodari, degli aspetti economici e sociali della pandemia Covid, di oroscopo e segni zodiacali, della storia della radio e di libertà, per concludere con le poesie all’alba e il gran finale collettivo alle 10.
Ai microfoni si sono alternati Danilo Dari, Carlo Torregrossa, Francesco Paoletti, Beatrice Guazzaroni, Francesca Palucci, Federico Simonella, Viorica Ursu, Domitilla Cerclé, Lucia Toscano, Laura Pazzaglia, Angela Pozzuto, Nicola Maraviglia.
Radio Rum non ha mai spento i microfoni e va in onda in diretta ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 12:30 alle 14 e il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 18:30 alle 19:30 con AperiRum.
È possibile seguire le trasmissioni su www.unimc.it/playrum e commentare attraverso i profili Instagram @radiounimc e Facebook Rum - Radio Università di Macerata
Con una visita informale, il prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, nella mattina di Pasqua ha voluto portare il suo saluto e i suoi auguri al personale impegnato 24 ore su 24 a garantire la sicurezza della comunità e in particolare agli addetti delle sale operative della Questura, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza attraverso le quali viene garantito il costante controllo del territorio.
"Ho voluto esprimere - ha detto il prefetto - la mia vicinanza e il mio ringraziamento alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia. Ogni giorno, senza interruzione, con senso del servizio lavorano intensamente per il bene di tutti noi, in questo momento di emergenza, poi, al lavoro quotidiano si è aggiunto un impegno estremamente importante finalizzato all’osservanza delle particolari prescrizioni imposte per contenere la diffusione del contagio da nuovo coronavirus COVID-19. Il loro impegno consente anche in questa occasione il raggiungimento di risultati di eccellenza, nella consapevolezza che questo è quanto la cittadinanza si aspetta dallo Stato e dai suoi funzionari".
Prima tappa all’interno del Palazzo dei Priori dove il prefetto è stato accolto dal questore Antonio Pignataro. Insieme, poi, si sono mossi verso il Comando provinciale dei Carabinieri ed il Comando provinciale della Guardia di Finanza dove sono stati ricevuti, nelle rispettive sedi, dal colonnello Michele Roberti e dal colonnello Amedeo Gravina.
I vertici delle Forze di Polizia hanno fornito al prefetto un quadro delle attività svolte e della pianificazione adottata per garantireun’azione più efficace di controllo del territorio e scongiurare movimenti collegati a esodi, gite fuori porta, ricongiungimenti familiari, trasferimenti non giustificati presso le seconde case.
Il totale degli interventi di controllo complessivamente svolti (63.886) in un mese testimoniano un’attività costante ed incisiva che non conosce soste. Il Prefetto ha inteso così esprimere vicinanza e un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini impegnati anche in queste giornate, con sacrificio personale e delle famiglie, per il bene della Comunità.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante le tutele del lavoratore in tale periodo di Coronavirus, e, soprattutto, nel successivo periodo di malattia. Ecco l’analisi proposta dall’avvocato Oberdan Pantana.
Dal punto di vista del lavoratore, tralasciando, pertanto, le possibili responsabilità amministrative e penali del datore di lavoro per la violazione sulle norme del distanziamento sociale e/o delle misure sulla messa in sicurezza da attuare sul luogo di lavoro anche in riferimento al Coronavirus, è intervenuto il Decreto “Cura Italia” che, tra le altre cose, ha disposto quanto segue:
- a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020 il decorso dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall'INAIL (e dall'INPS) è sospeso di diritto e riprende a decorrere dalla fine del periodo di sospensione (artt. 34 e 42, c. 1, DL 18/2020);
- nei casi accertati di infezione da coronavirus in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all'INAIL che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell'infortunato. Questo tipo di prestazione è erogata anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell'infortunato con la conseguente astensione dal lavoro (art. 42, c. 2, DL 18/2020).
A tal proposito l’INAIL ha fornito le prime istruzioni operative in merito, secondo le quali, nei casi accertati di infezione da Coronavirus in occasione di lavoro, l'INAIL eroga le prestazioni previste per l'infortunio sul lavoro: in questi casi, infatti, la causa virulenta è equiparata a quella violenta; tali prestazioni spettano ai lavoratori, dipendenti, parasubordinati, sportivi professionisti dipendenti ed appartenenti all'area dirigenziale.
Con riferimento alle categorie di lavoratori che seguono vige la presunzione semplice di origine professionale, considerata la elevatissima probabilità che gli stessi, per la natura del loro lavoro, vengano a contatto con il Coronavirus: operatori sanitari, lavoratori che operano in front-office, alla cassa, addetti alle vendite/banconisti, personale non sanitario operante all'interno degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizie, operatori del trasporto infermi.
Una volta accertato il contagio, il medico competente deve trasmettere telematicamente il certificato medico, necessario ai fini dell'erogazione delle prestazioni INAIL, che deve riportare: i dati anagrafici completi del lavoratore e del datore di lavoro, la data dell'evento/contagio, la data di astensione dal lavoro per inabilità temporanea assoluta conseguente al contagio da virus o la data di astensione dal lavoro per quarantena o permanenza domiciliare fiduciaria del lavoratore sempre legata all'accertamento dell'avvenuto contagio; per le fattispecie per le quali non opera la presunzione semplice dell'avvenuto contagio in relazione al rischio professionale specifico, anche le cause e circostanze, la natura della lesione e il rapporto con le cause denunciate.
Solo dalla conoscenza positiva, da parte del datore di lavoro, dell'avvenuto contagio decorrono i termini per la trasmissione telematica della denuncia di infortunio all'INAIL; la tutela INAIL decorre dal primo giorno di astensione dal lavoro attestato da certificazione medica o per avvenuto contagio coincidente con l'inizio della quarantena, sempre per contagio da nuovo Coronavirus (contagio che può essere accertato anche successivamente all'inizio della quarantena). Pertanto, a seguito di tale Decreto Legge, dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020, sono sospesi: il decorso dei termini di decadenza relativi alle richieste di prestazioni erogate dall'INAIL, i termini di decadenza e prescrizione delle prestazioni INAIL, ed i termini di revisione della rendita su domanda del titolare, nonché su disposizione dell'INAIL, che scadano nel periodo indicato.
Inoltre, nel caso di decesso del lavoratore, spetta ai familiari anche la prestazione economica una tantum prevista dal Fondo delle vittime di gravi infortuni sul lavoro (art. 1, c. 1187, L. 296/2006); la prestazione è prevista sia per i soggetti assicurati con INAIL sia per quelli per i quali non sussiste il predetto obbligo.
Infine, gli eventi di contagio da Coronavirus accaduti durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro sono configurabili come infortunio in itinere (art. 12 D.Lgs. 38/2000); in merito all'utilizzo del mezzo di trasporto, poiché il rischio di contagio è molto più probabile in aree o a bordo di mezzi pubblici affollati, al fine di ridurne la portata, per tutti i lavoratori addetti allo svolgimento di prestazioni da rendere in presenza sul luogo di lavoro è considerato necessario l'uso del mezzo privato per raggiungere dalla propria abitazione il luogo di lavoro e viceversa: tale deroga vale per tutta la durata del periodo di emergenza epidemiologica.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.