I carabinieri della sezione radiomobile del comando compagnia di Macerata hanno denunciato, per due volte nell'arco della stessa giornata, uno straniero originario del Gambia, 25enne, in italia senza fissa dimora, conosciuto alla giustizia, per non aver rispettato un ordine del giudice e per aver oltraggiato i carabinieri.
Tutto ha inizio giovedì 7 giugno fa quando i carabinieri, su segnalazione di alcuni cittadini, sono intervenuti nel centro di Macerata per un soggetto, straniero, in stato di semicoscienza.
I mlitari comprendono subito come l’uomo stia "smaltendo la sbornia” e lo conducono presso l’ospedale, per un controllo, dove lo straniero si riprende.
Nel frattempo i carabinieri scoprono che l’uomo era destinatario di una misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Macerata poiché sorpreso con dello stupefacente. Al venticinquenne è stato intimato di lasciare la città.
Nello stesso giorno, ancora i carabinieri, rintracciano lo straniero in un bar del centro. Questa volta, alla vista dei militari, l’uomo si rivolge a loro con parole oltraggiose, offendendoli. Allo stesso è stato nuovamente intimato di lasciare il territorio maceratese.
Gli otto vincitori finalisti della XXX Edizione di Musicultura si sono esibiti in concerto a Rai Radio 1 in anteprima nazionale a Roma, nella Sala A di Via Asiago, nello storico palco che nell’arco di 80 anni ha ospitato i live dei grandi nomi della musica come Mina, Frank Sinatra, Skunk Anansie e tanti altri grandi artisti internazionali.
Condotto dal giornalista e critico musicale di Rai Radio1 John Vignola, il concerto è stato aperto da Riccardo Bagnoli dei The Beatbox con Yesterday dei Beatles. The Beatbox saranno tra i protagonisti della serata del Festival di venerdì 21 giugno a Macerata con i quaranta elementi della Roma Philarmonic Orchestra, per un grande omaggio alla leggenda dei Beatles.
Gli otto vincitori finalisti di Musicultura si sono susseguiti con le loro canzoni sul bollente palcoscenico di Radio Rai sotto gli applausi scroscianti della stampa e del pubblico presente nella Sala A, a seguire i loro nomi, le città di provenienza e i titoli dei loro brani:
Luca Bocchetti (Roma), Furius - Francesco Lettieri (Giugliano, NA), La mia nuova età; - Lo Straniero (Asti), Quartiere italiano - Lavinia Mancusi (Roma), Ninù - Paolantonio (Catania), Questa assurda storia - Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV), Badabum; Enzo Savastano (Benevento), Le mogli dei cantanti famosi; Francesco Sbraccia (Teramo), Tocca a me.
“30 anni di Musicultura sono tanti - ha dichiarato il Vice Presidente di Musicultura Ezio Nannipieri - e la loro bellezza rappresenta l’orgoglio di aver conosciuto tantissimi artisti che ci hanno riempito di voglia di fare e che ci hanno trasformato.”
Il concerto ha visto la partecipazione di tanti ospiti tra cui Fabio Frizzi - fratello maggiore dell’amato amico e presentatore di Musicultura scomparso lo scorso anno - che alla Controra del Festival a Macerata presenterà un viaggio nella sue colonne sonore più celebri, Detto Mariano, che nel corso della sua attività musicale ha arrangiato capolavori della musica leggera per nomi come Celentano, Battisti, Don Backy e Grazia Di Michele, che ha anticipato un brano del suo nuovo album.
Intanto a Macerata fervono i preparativi per i live del Festival in programma dal 17 al 23 giugno, dove sono attesi tantissimi ospiti, tra cui, nelle serate finali all’Arena Sferisterio il 20, 21 e 23 giugno insieme alle esibizioni degli otto vincitori: Daniele Silvestri, Premiata Forneria Marconi, Angélique Kidjo, Morgan, Sananda Maitreya & The Sugar Plum Pharaohs, Quinteto Astor Piazzolla, Rancore, The André, Giordano Bruno Guerri e Andrea Purgatori.
Gli aggiornamenti sul cast di Musicultura 2019 sono reperibili su www.musicultura.it.
I biglietti per assistere alle tre serate di spettacolo di Musicultura 2019 sono in vendita presso la Biglietteria dei Teatri (Piazza Mazzini, Macerata) e sul circuito Vivaticket.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate, hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti coniugali e nello specifico la possibilità di poter addebitare la separazione nel caso in cui il coniuge abbandoni la casa coniugale.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “In caso di abbandono della casa coniugale, è motivo sufficiente per addebitare al coniuge la successiva separazione?”.
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza sul delicato tema della separazione personale dei coniugi nel caso in cui uno dei due violi i doveri nascenti dal matrimonio così come prescritti dall’art. 143 c.c. e nello specifico:“Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”.
A tal proposito, però, la stessa Corte di Cassazione, ha consolidato il proprio orientamento giurisprudenziale, ritenendo che, “Il fatto in sé dell’abbandono del tetto coniugale deve essere provato, non solo quanto alla sua concreta verificazione, ma anche nella sua efficacia determinativa della intollerabilità della convivenza e della rottura dell’affectio coniugalis, in quanto non costituisce violazione di un dovere coniugale la cessazione della convivenza quando ormai il legame affettivo fra i coniugi è definitivamente venuto meno e la crisi del matrimonio deve considerarsi irreversibile”(Cass. Civ., Sez. VI, ordinanza n. 11162/19, depositata il 23.04.2019).
Pertanto, la fuga del coniuge non è sufficiente per addebitare la separazione, a patto però che la scelta di abbandonare la casa familiare, arrivi temporalmente quando l’accesa conflittualità tra moglie e marito ha definitivamente compromesso la serenità familiare.
In definitiva ed in risposta alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che, “L’abbandono della casa coniugale non è elemento sufficiente per l’addebito della successiva separazione quando la crisi matrimoniale risulti precedente all’allontanamento del coniuge poichè tale allontanamento deve imputarsi alla preesistente e duratura compromissione della serenità familiare e all’accesa conflittualità esistente tra i coniugi tale da determinare l’impossibilità di prosecuzione di una civile convivenza” (Cass. Civ., Sez. VI, ordinanza 14591/19, depositata il 28.04.2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"Pronto? Ha messo lo scarpe da tennis?". "Sì scarpe da tennis e tonaca da vescovo". "Una bella macedonia". Lo scambio di battute tra Papa Francesco e Monsignor Giancarlo Vecerrica, ideatore del Pellegrinario Macerata-Loreto ha strappato un sorriso a tutti i presenti. Il Santo Padre è infatti intervenuto telefonicamente in occasione dell'avvio del 41° Pellegrinaggio che ha preso il via pochi minuti fa dallo Stadio Helvia Recina di Macerata e che si concluderà domani mattina con l'arrivo al Santuario della Santa Casa di Loreto.
"Io questa sera vi sono vicino - ha proseguito Papa Francesco -. Un caro saluti a tutti voi che siete uniti in questo momento del pellegrinaggio. Anche io vi sono vicino nel pellegrinare, nel camminare, nell'andare avanti: è quello che facciamo tutta la vita per andare incontro alla pienezza di Gesù."
"Questa sera pregherò per voi e voi pregate per me - ha concluso il Pontefice, benedicendo tutti i presenti -. Coraggio, avanti e buon pellegrinaggio a tutti voi."
Dopo l'intervento di Papa Francesco, l'emozionante arrivo della Fiaccola nello stadio maceratese ha aperto la Santa Messa, celebrata dal Cardinale Gualtiero Bassetti.
Il vescovo diocesano Nazzareno Marconi, prima della funzione, ha rivolto ai tanti presenti il suo saluto: "Carissimi amici del Pellegrinaggio Macerata-Loreto, Eminenza, e cari Confratelli Vescovi di questa bella terra marchigiana, benvenuti a Macerata! Questa nostra Chiesa Locale vi accoglie con affetto e vi ringrazia dal profondo del cuore per la vostra testimonianza di fede. Per noi il Pellegrinaggio è sempre un dono dello Spirito Santo, che ci conferma nella fede. Ancor più stasera, in questa bellissima vigilia di Pentecoste. Da Vescovo e Biblista dovrei citare un testo biblico, e ce ne sono di bellissimi, a commento del tema del vostro pellegrinaggio. Ma preferisco citare un poeta moderno, così amo definire Claudio Baglioni, che è molto più che un cantautore. Nel 1981 inizia così una sua famosa canzone: Strada facendo, vedrai / Che non sei più da solo / Strada facendo troverai / Un gancio in mezzo al cielo. Il segreto, che vince la più radicale solitudine dell’uomo, è scoprire che siamo agganciati al Cielo. La nostra vita scorre, passo dopo passo, senza cadere, se ci agganciamo fortemente a quel punto sicuro, che è l’amore del Padre celeste. È l’amore di Dio Padre, la comunione con Cristo, la presenza dolce e forte nella nostra via dello Spirito Santo, quel “un gancio in mezzo al cielo” a cui è sospesa la nostra invincibile speranza. Auguro a tutti e ad ognuno che stanotte, “strada facendo”, tenuti per mano da Maria, scopriate la verità della mente e del cuore “che non sei più da solo”. Buon pellegrinaggio e che Dio vi benedica tutti."
Il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha poi celebrato la Messa insieme a numerosi sacerdoti e vescovi delle Marche, alla presenza di autorità politiche e militari della Regione. Nell’omelia, il cardinale ha affermato che la sua presenza stava "a testimoniare la premura di tutta la Chiesa italiana per questa grande manifestazione di popolo che esprime la fede e la pietà cristiana, così profonde nell’animo di tutti gli italiani". Dopo aver raccomandato a tutti di aver fiducia nello Spirito Santo, il presidente della Cei è entrato nel vivo dei problemi contemporanei, affidandosi al Paraclito, "perché lo Spirito è un amico fedele, che ci riporta sulla retta via, quando sbandiamo". La prima preghiera è stata per l’Italia, “il nostro Paese”, "perché in ogni contrada si possa vivere nella pace e nella concordia, e cresca il senso della solidarietà fraterna". Poi "per i malati, gli anziani e i ricoverati negli ospedali". Ed infine "un grido di allarme nei confronti di un triste fenomeno che riguarda i nostri giovani: la mancanza di lavoro e di prospettive per il loro avvenire. Sappiamo ormai dalle cronache che intere regioni del nostro Paese si stanno spopolando: i giovani, privi di speranza per il futuro, scappano. È triste quel Paese che non sa dare speranza ai propri figli! È triste quel Paese che non sa progettare il futuro, che non riesce a sanare le ferite della propria storia". Da buon vescovo umbro, non ha potuto dimenticare "le persone che ancora vivono nella precarietà a causa del terremoto. Sono passati tre anni dal sisma del 2016 e ancora la ricostruzione si fa attendere".
La Messa è stata preceduta da alcune testimonianze. Jonata, di Firenze, ha raccontato la sua vita con Caterina, dal giorno del matrimonio alla morte della moglie, dopo una via Crucis di sette anni. Un cammino fatto di speranze (ad un certo punto il male era scomparso, avevano avuto un figlio) e di prove "fino a che il Signore le ha chiesto tutto. E lei glieLo ha dato. Non tutto in una volta, ma piuttosto in un cammino, quello della sua croce". Al funerale di Caterina, nella Basilica della Santissima Annunziata di Firenze, c’erano più di 1.500 persone a far festa, con canti e fuochi d’artificio, come voleva lei. "Quel vuoto – ha concluso Jonata – non è mai stato vuoto. È stato colmato con qualcos’altro. Qualcosa che non avverti, se ti muovi troppo bruscamente. Ma se fai attenzione e ti appoggi con delicatezza, ti sostiene. Una compagnia che non finisce più".
Infine l’intervento di Tilly, una dirigente di azienda di Algeri, venuta dal suo Paese proprio per portare una testimonianza al Pellegrinaggio. Dal 1990 al 2000, in Algeria, sono morte 200 mila persone. Anche la Chiesa ha pagato il suo contributo di sangue: un vescovo e quaranta religiosi, per i quali l’8 dicembre dell’anno scorso, ad Algeri, è iniziato il processo di beatificazione. Fra costoro ci sono anche i sette monaci uccisi a Tibrine; di uno di essi, Tilly era amica personale. "Da algerina e cattolica, ho dovuto confrontarmi con le sofferenze del mio Paese – ha detto –. Questi martiri avevano la possibilità di partire e mettersi in salvo, ma hanno deciso di rimanere, fedeli alla loro vocazione e alla popolazione, da cui erano rispettati e amati. Una fedeltà così va ben oltre l’umano, ma ha le sue radici nel sacrificio di Gesù. Grazie a loro, ho acquisito una maggiore consapevolezza del valore che ha vivere insieme nella grazia di chi ha dato tutto per l’umanità. Vorrei che tutto questo servisse per un mondo di solidarietà e pace, nel rispetto e nel dialogo fra tutti gli uomini, al di là della loro origine e delle loro religioni. Monsignor Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie opere missionarie, ha ringraziato per l’adesione del Pellegrinaggio al mese missionario straordinario indetto dal Papa per il prossimo ottobre.
“Tempi difficili i nostri, in cui la crisi ha portato insicurezza, paura e rabbia. C’è il pericolo di chiudersi in se stessi e seppellire i talenti ricevuti in dono, perché la paura porta alla paura e non fa agire. L’antidoto è la consapevolezza che ognuno è prezioso agli occhi del Signore, perché Dio sa contare solo fino ad uno. Per questo l’altro, amato da Dio come me, non è qualcuno da cui devo difendermi ma un altro me stesso - sono state le parole del Cardinale Bassetti -. La solitudine è inscritta nella nostra natura di essere unici e irripetibili, ma possiamo trasformarla in compagnia se non ci limitiamo a camminare fianco a fianco agli altri ma se alziamo lo sguardo al vero e unico capogruppo: quel Gesù che ha portato con se sulla croce tutte le tragedie di ogni uomo e del mondo”.
"Sulla questione delle sedi scolastiche e in particolare della sezione staccata del liceo scientifico attualmente dislocata a Palazzo Studi, che nei giorni scorsi ha in parte catalizzato la cronaca cittadina, ritengo di dover intervenire per riportare la questione nei corretti termine dell’oggettività del problema" - così Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata, in merito alla vicenda dello "sfratto del Galilei" che sta tenendo banco da ormai qualche giorno.
"Innanzitutto ribadisco che a tutt’oggi non è stata presa alcuna decisione, né sarà presa senza prima aver consultato i consiglieri provinciali, i rappresentanti dei genitori ed i rappresentanti degli studenti. Quindi il clamore che è stato alimentato è scaturito solo sulla base di ipotesi allo studio che dovevano essere ancora sottoposte all’esame degli organi preposti. Tuttavia è bene ricordare che il problema esiste e si è acuito a seguito del sisma ed a causa delle nuove tendenze che i giovani manifestano nelle loro giuste scelte scolastiche. È altresì necessario ricordare, specie a chi propone di costruire nuove scuole, che con la riforma Del Rio del 2014 le Province sono state private di ogni risorsa finanziaria, persino per la gestione ordinaria e di conseguenza diventa molto difficile ogni possibile soluzione del problema della mancanza di spazi scolastici."
"Non posso non osservare altresì come in questa vicenda siano emersi evidenti tentativi di provocare o cavalcare la protesta per evidenti motivi politici. Respingo al mittente alcune ridicole affermazioni specie di chi invocando i principi costituzionali di democrazia, uguaglianza dei diritti e solidarietà dimostra esattamente il contrario. Non è forse un gesto di solidarietà tra istituzioni scolastiche anche addivenire a soluzioni che possano far fronte con ragionevolezza alle esigenze continenti di una o più scuole? Oppure la solidarietà è solo quella che si ha bisogno di ricevere? Mi permetto anche di invitare chi ha la responsabilità di formare i ragazzi di non basare le proprie tesi su cose non vere o peggio ancora false. Mi riferisco in particolare ad almeno quattro “fake news” che in questi giorni ha sentito sostenere dai chi ha avuto interesse a sollevare la strumentale polemica: 1) che se non ci fosse stata la “sollevazione” degli studenti il giorno 10 giugno sarebbe iniziato il trasloco. Falso! Non esiste alcun atto amministrativo in proposito e siccome la pubblica amministrazione agisce solo con atti scritti, è troppo facile per me smentire questa voce. 2) La sede del Pannaggi sarebbe stata destinata al Tribunale anziché alle attività scolastiche. Falso! Tutti possono constatare come il Pannaggi sia stato messo dalla Provincia a disposizione del Comune per collocarci le scuole di sua competenza, a seguito della situazione creatasi con il terremoto del 2016. 3) La Provincia avrebbe tenuto fermo in un cassetto un progetto finanziato per costruire il nuovo liceo scientifico. Falso! Esisteva solo un’idea progettuale di una decina di anni fa che ipotizzava un nuovo liceo nelle vicinanze del palazzetto dello sport. L’idea progettuale non solo non è masi stata finanziata, ma risultava anche di difficile realizzazione anche sotto l’aspetto della necessaria viabilità. 4) La sede della Provincia a Pieridipa è semivuota e potrebbe essere utilizzata per portarci alcune classi. Falso anche questo! Lo stabile di via Velluti è completamente occupato dagli uffici, come qualsiasi cittadino potrò constatare. A proposito di quest’ultimo aspetto, ricordo anche che uno degli obbiettivi di questa amministrazione provinciale, sin dal suo insediamento, è stato quello di riportare tutti i suoi uffici nel centro storico di Macerata. Ciò sia per motivi istituzionali e organizzativi e di maggiore efficienza della struttura amministrativa, sia soprattutto per dare vitale sostegno al centro storico che – ahimè – noto sempre più depauperato."
"Mi rivolgo infine ai ragazzi, vittime della “zizzania” che è stata costruita, per assicurare loro che ogni decisione, anche la più semplice, sarà improntata alla volontà di trovare la soluzione migliore al fine di creare minori disagi possibili a loro e alle loro famiglie e nell’interesse di tutti" ha concluso Pettinari.
Beatrice Spitoni è ufficialmente confermata nella rosa della prossima stagione. Dalle giovanili alla B1 nel giro di due anni, la promozione ed ora la serie A2: “Non me l’aspettavo.
È un’emozione indescrivibile”. Nel 2017 l’approdo a Macerata poi l’infortunio che ha solo posticipato il suo debutto in prima squadra. Nello scorso ritiro precampionato è arrivata infatti la chiamata di coach Paniconi, una convocazione dopo l’altra per la schiacciatrice classe 2002 fino al debutto alla quinta giornata di campionato nel match casalingo contro Moie: ace alla prima palla giocata. “Fino a ieri la serie A era per me un sogno. Oggi sono al settimo cielo”.
È giorno di cambiamenti in casa Hr Maceratese: il nuovo tecnico Daniele Marinelli è stato ufficialmente presentato oggi alla stampa. Per lui è la prima esperienza in Promozione, categoria dove la Maceratese non ha alternative alla vittoria del campionato.
Per ottenere l'agognata promozione in Eccellenza la Hr Maceratese ha effettuato trasformazioni, oltre che nell'organigramma tecnico, anche in quello societario. Si è affidata, infatti, a Jonathan Proculo, che rivestirà il ruolo di direttore sportivo. Si tratta di uno dei maggiori conoscitori del calcio locale.
La Maceratese che si presenterà ai nastri di partenza del prossimo campionato di Promozione sarà una squadra rivoluzionata - a detta anche del presidente Crocioni- . Saranno pochi i giocatori confermati, rispetto a quelli che hanno visto svanire il sogno vittoria ai play-off- .
Al fianco di Daniele Marinelli come allenatore ci sarà Luca Barone nelle vesti di vice, Andrea Lamponi come preparatore atletico e Fabio Fabiani come preparatore dei portieri.
Nei prossimi giorni il neo direttore sportivo Proculo comincerà a creare la nuova squadra.
Non solo colori pastello nelle stanze e musica di sottofondo nelle sale d’attesa, ma anche un chiosco dei gelati. Sono solo alcune delle idee che gli studenti delle classi 2°A, 2°E e 2°F della secondaria Dante Alighieri di Macerata avevano suggerito al Direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni nell’ambito del progetto Build The Future e che ieri, venerdì 7 giugno, hanno avuto occasione di discutere direttamente con lui e con il Direttore Sanitario Massimo Palazzo.
I ragazzi, accompagnati dalle professoresse Maggi e Falaschi, sono stati accolti da Maccioni e Palazzo, dall’assessore Mario Iesari, dalla coordinatrice del progetto Silvia Agnani, dagli altri professionisti del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche e del team BTF perché se anche di non facile ed immediata realizzazione, le loro idee possano essere prese in considerazione negli interventi di ristrutturazione e manutenzione già previsti ed in quelli futuri dell’ospedale.
Nel corso del laboratori realizzati dal team psicosociale del progetto Build The Future era stato affrontato il tema dei luoghi dove i ragazzi non si sentono a proprio agio e l’ospedale era emerso in modo chiaro e diffuso come simbolo di angoscia e disagio al punto tale che parecchi studenti avevano manifestato la volontà di renderlo più accogliente; per questo si sono impegnati nella creazione di modellini che hanno riprodotto stanze e sale d’attesa coloratissime, confortevoli e curate nei dettagli. I modellini, poi, sono stati tradotti in linee guida e suggerimenti per l’ASUR. E’ per questo che il direttore Maccioni ha voluto, dopo un momento di confronto sui temi proposti e sul progetto, accompagnare i ragazzi a visitare alcuni punti della struttura chiedendo parere sui colori delle pareti e invitandoli ad ammirare la vista che si scorge dall’ultimo piano dell’ospedale. La salute passa anche attraverso i colori e la bellezza, e questo i ragazzi di Build The Future lo sanno bene!
È Danilo Doria il nuovo comandante della Polizia locale di Macerata. Proveniente dal Comando di Recanati Doria è risultato infatti il vincitore del concorso indetto dal Comune di Macerata.
Nella sua carriera Doria è stato vice comandante a Recanati e Montelupone ed è tutt’ora responsabile anche della Polizia locale di Massa Fermana. Dal 2000 ha sempre indossato la divisa della Polizia locale prestando servizio a Porto Recanati, Monte Urano, Fermo, Monte Vidon Corrado e Francavilla D’Ete.
Nato a Fermo nel 1979, Doria, dopo il diploma di maturità, nel 2007 si è laureato in Comunicazione istituzionale all’Università degli Studi di Macerata e ha conseguito un Master MsPS – Management sulle politiche integrate di Sicurezza urbana all’Università Carlo Bò di Urbino e attualmente è iscritto al corso di laurea magistrale in Comunicazione e culture digitali di Unimc.
Dopo la sentenza di ergastolo per Innocent Oseghale, emessa lo scorso 29 maggio, torna a parlare la famiglia di Pamela Mastropietro e lo fa attraverso la pagina social a lei dedicata. "Abbiamo aspettato qualche giorno per tornare a scrivere qui - scrivono in familiari in un lungo post -, ma dovevamo metabolizzare. Riflettere".
Soddisfazione per la condanna del nigeriano, quella massima, quella in cui hanno sperato e per la quale hanno sofferto, lottato e lavorato che comunque non restituirà certo Pamela ma che comunque dà la forza per andare avanti, perché si è vinta una battaglia ma la guerra è ancora lunga. Restano ancora molti interrogativi sulla vicenda di cui la famiglia della giovane romana fa un elenco: il nigeriano era da solo o in compagnia? Possono esserci delle responsabilità della Pars? I tre nigeriani, Oseghale, Desmond ed Awelima, sono affiliati alla mafia nigeriana? Questa organizzazione è presente a Macerata e nelle Marche?
Di seguito il post integrale dalla pagina Facebook "La voce di Pamela Mastropietro".
+++UNA BATTAGLIA E’ VINTA: GRAZIE A VOI CHE CI SOSTENETE. LA VITTORIA E’ DI TUTTI+++Abbiamo aspettato qualche giorno per tornare a scrivere qui, dopo la sentenza di condanna all’ergastolo, con isolamento diurno, emessa dalla Corte di Assise di Macerata il 29 maggio scorso, nei confronti di Innocent Oseghale. Ma dovevamo metabolizzare. Riflettere. Sono stati mesi duri, lunghissimi, interminabili. La condanna ottenuta è quella massima. In essa abbiamo sperato. Per essa abbiamo sofferto, lottato e lavorato.Non ci restituirà certo #Pamela, e siamo anche consapevoli che abbiamo vinto una battaglia, non certo la guerra.Ma è una vittoria importante, che ci regala nuova linfa per andare avanti e proseguire nelle nostre battaglie, compresa quella contro la mafia nigeriana.In attesa dell’appello che, sicuramente, i difensori del nigeriano presenteranno nei prossimi mesi, vorremmo che, chi di dovere, andasse avanti nelle altre indagini, rispondendo a questi interrogativi:il nigeriano era da solo o in compagnia? (secondo noi vi era qualcuno, con lui: da accertare in quali momenti ed in che ruolo);la Procura, che è sembrata spesso voler ridurre tutto al minimo, forse per concentrarsi sul processo principale, ha intenzione di aprire, almeno ora, una indagine pure sulla comunità a doppia diagnosi dove Pamela era ricoverata, per accertare eventuali responsabilità penali? (secondo noi, non sono affatto da escludere);Oseghale, Desmond ed Awelima sono affiliati alla mafia nigeriana? (Secondo noi sì: vi sono diversi indizi gravi precisi e concordanti che portano in questa direzione. E non solo loro);questa organizzazione è presente anche a Macerata e nelle Marche? (Molto probabilmente si: basta studiare, analizzare e mettere insieme i dati processuali riguardanti l’omicidio di Pamela ed i moltissimi altri, extraprocessuali, che sono abbastanza evidenti nel denunciare migliaia e migliaia di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, caporalato, accattonaggio ed altro ancora, che di certo non sono da considerare come reati-fine a sé stanti, ma commessi attraverso reati-mezzo, ossia associazioni a delinquere).Nel frattempo, noi continuiamo a lavorare, perché la brava gente non può aspettare, e noi, ormai,abbiamo questa missione: un po’ perché ce la siamo presa noi, un po’ perché ce l’avete data voi.Ciò detto, vorremmo oggi ringraziare tutte le persone che ci hanno sostenuto in questa prima battaglia e che crescono sempre di più, cosa importantissima per il futuro: dai nostri consulenti tecnici che hanno affiancato il nostro avvocato nel processo, alle associazioni, alla gente comune, di Roma, di Macerata, di tante altre città d’Italia. Ci avete regalato tanta vicinanza, tante emozioni, con piccoli e grandi gesti, con un fiore, con un biglietto, con un messaggio, con la vostra presenza, fisica e/o morale.Ringraziamo anche la Procura di Macerata, con la quale sono stati diversi i momenti anche di duro confronto ma impostati sempre alla massima correttezza e lealtà, ai Carabinieri, che ci hanno fatto sentire un po’ a casa, in una città che non è la nostra e che ormai accomuniamo, inevitabilmente, ai tragici fatti di quel 30 gennaio 2018, a tutte le forze di Polizia. Infine: la sentenza. Dura, durissima, ma certamente commisurata alle atrocità perpetrate a danno di una giovane ragazza. In tanti ci avete scritto, ringraziandoci di avervi fatto ricredere anche nella Giustizia.Noi vi ringraziamo a nostra volta, ma la sentenza- per la quale certamente abbiamo combattuto anche noi- è stata emessa da una Corte di Assise, ossia composta da magistrati togati e popolari. Loro non li possiamo ringraziare, per questo, perché hanno svolto il loro dovere, con imparzialità. Certamente, possiamo però affermare che- questa volta sì- abbiamo assistito, finalmente, ad una sentenza emessa davvero IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.
Gli infermieri ed i medici marchigiani si sono incontrati venerdì 31 maggio a Porto Sant’Elpidio presso il Ristorante "il gambero" per parlare di vulnologia (branca della medicina che cura le ferite ndr) e medicina iperbarica (branca della medicina che usa l’ossigeno sotto pressione per la cura di numerose patologie ndr). L’evento organizzato dall’ordine delle professioni infermieristiche di Macerata, sempre molto attento ed attivo alla formazione ECM dei sui iscritti, è stato promosso da La Fenice, centro diagnostico ed iperbarico di Porto Sant’Elpidio.
L’evento dal titolo “Terapia iperbarica:opportunità terapeutica per il paziente vulnologico” ha visto la partecipazione di più di 100 professionisti marchigiani ed una passerella di docenti di alto livello. Tra questi il prof. Bosco dell’Università di Padova, vice presidente dell’associazione internazionale di medicina iperbarica, il dottor Sigona, dermatologo esperto di ferite difficili dell’Area Vasta n. 3 Macerata, il dott. Clemente Enzo, infermiere della Marina Militare con esperienza decennale in camera iperbarica in contesti sia ospedalieri che in missioni internazionali. Hanno parlato inoltre di trattamenti terapeutici innovativi circa le ferite difficili anche le infermiere dell’Area Vasta 3 Macerata le dottoresse Tania Lattanzi e Marina Tesei.
Moderatore dell’evento il dott. Tedeschi Alessandro responsabile della formazione per l’ordine delle Professioni infermieristiche di Macerata. La giornata è stata molto intensa ed ha visto anche la partecipazione di autorità politiche locali e regionali nonché dei rappresentanti della Fenice che si presenta attualmente come un importante volano per la sanità marchigiana nel campo della Medicina iperbarica nonché una possibilità professionale per molti infermieri non occupati. Dopo gli adempimenti formativi di rito dettati dalla normativa in campo ECM.
L'evento si è concluso con la visita della camera iperbarica de la fenice. Il presidente dell’ordine infermieri di Macerata, visto l’enorme successo della manifestazione ha dato appuntamento al prossimo anno per una ripetizione dell’evento nonché un arrivederci ai prossimi eventi formativi organizzati dall’ente per dare sempre maggiore formazione agli infermieri e quindi maggiore sicurezza nelle cure ai cittadini.
I carabinieri della sezione radiomobile del comando compagnia di Macerata, unitamente a quelli della stazione, nella notte del 6 giugno scorso sono intervenuti presso il centro commerciale “Val di Chienti” dove tre soggetti, utilizzando due autovetture come mezzi da sfondamento, hanno divelto le porte posteriori di tre esercizi commerciali, in particolare uno di abbigliamento, uno di pelletteria ed una profumeria, asportando svariata merce.
In particolare nel negozio di abbigliamento hanno preso alcuni capi per circa 200 €, in quello di pelletterie alcune borse per un danno di 300,00 € mentre nella profumeria svariate confezioni di profumi “griffati” per complessivi € 4.000,00.
I carabinieri hanno in corso le indagini e stanno visionando le immagini delle telecamere per captare ogni elemento utile. Sembrerebbe che gli ignoti malviventi, presumibilmente un “terzetto”, abbiano utilizzato i mezzi per sradicare grate e che gli stessi possano essere di provenienza furtiva.
"A ciascuno la sua scuola" , Verba Volant Scientiphico manent", sono alcuni degli slogan scritti negli striscioni che gli studenti del Liceo Scientifico "Galilei" hanno esposto oggi in Piazza Cesare Battisti a Macerata, sotto il Palazzo degli Studi, in un sit-in di protesta che si è tenuto questo pomeriggio alle 19.
Protesta che è iniziata ormai da una settimana da parte degli studenti ed è autorizzata dagli insegnanti che ne condividono il disagio.
Il motivo del contendere, ricordiamo, è il trasferimento degli studenti del Linguistico, che attualmente vanno a scuola all’Ite “Gentili” di via Cioci, a Palazzo degli Studi e il conseguente spostamento dei ragazzi dello Scientifico in parte al “Gentili” e in parte nella sede originale dello scientifico in via Manzoni.
Decisione che era stata presa dalla Provincia (non sono mancati a tal proposito i cori di protesta contro il Presidente Pettinari) ma che in realtà non è stata ancora ufficializzata in via definitiva dai vertici del Palazzo di Corso della Repubblica.
La sede in via Cioci sta stretta agli studenti essendo piccola e priva di laboratori, molto utilizzati degli studenti dello scientifico - fanno sapere - e perché si andrebbero ad accorpare due istituti che poco hanno in comune. Per non parlare inoltre della strana soluzione di inserire solo due sezioni nella sede di Ragioneria. "La Provincia sposti gli uffici no la scuola" , chiedeono.
La soluzione migliore per studenti, personale docenti e Preside, sarebbe quella di creare un unico edificio, cosa che finora non è stata fatta, anzi lo Scientifico ha dovuto subire diversi trasferimenti sempre per una questione numerica.
Già di spazi e numeri stiamo parlando, perché se lo scientifico lamenta la mancanza di una sede unica, il Linguistico - che fa riferimento al Liceo Classico "Leopardi" - rischia di andare quest'anno in sovrannumero di iscritti e dover rinunciare ad alcuni studenti.
Alla manifestazione di protesta di oggi, nella quale si chiedeva un'udienza al Presidente della Provincia, erano presenti anche i genitori degli studenti, tra i quali anche il commissario alla Ricostruzione Farabollini. E hanno preso la parola anche alcuni insegnanti del "Galilei"; si è ricordato - tra le altre cose - come la Provincia abbia un intero palazzo inutilizzato a Piediripa che potrebbe diventare il nuovo Palazzo degli Studi.
Questione annosa, quindi,che spetterà alla Provincia dirimere presto, mentre invece la protesta di studenti, genitori ed insegnanti continuerà se non si dovessero trovare soluzioni idonee.
“Si è svolta Giovedì 6 giugno, nella sede sociale presso Confindustria Macerata, l’Assemblea dei Soci del “Confidi Industria Macerata”.
Nella prima parte dell’incontro, riservata esclusivamente ai Soci, il Presidente Claudio Cristalli ha illustrato la gestione ed il bilancio relativi all’Anno 2018, entrambi approvati dall’Assemblea.
Tra i principali dati si registrano i 519 soci iscritti ed un utile di 21.875 Euro. Nel corso dell’anno sono stati garantiti Fidi per 7.209.000 Euro, risultano effettuati accantonamenti al 70% delle posizioni deteriorate, il patrimonio mobiliare ammonta a 4 milioni di Euro.
Successivamente, nella fase pubblica dell’Assemblea, il Presidente ha informato i Soci ed i rappresentanti delle Banche presenti riguardo l’autorizzazione concessa dal “Fondo di Garanzia per le Pmi” al Confidi Macerata, qualificandolo tra i Confidi più solidi ed affidabili, indipendentemente dal loro status di Confidi maggiori o minori. Ciò consentirà un’operatività più diretta con il Fondo stesso e, soprattutto, il riconoscimento di importanti vantaggi per le Imprese associate.
Nell’ultima parte dell’Assemblea ha avuto luogo un’interessante e partecipata tavola rotonda sul tema “La Riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi”, moderata da Michele Farella del “Mediocredito Italiano - RTI Gestore del Fondo di Garanzia”.
Il Gruppo regionale marchigiano del Club Alpino Italiano, in particolare le sezioni di Camerino, di Fermo, di Macerata e di San Severino Marche, hanno alacremente lavorato per allestire una due giorni sul Sentiero Italia Cai molto significativa, paesaggisticamente e storicamente parlando, non fosse perché le tappe del Cammina Italia Cai toccano due parchi di rilievo in questo territorio: il Parco nazionale dei Monti Sibillini, percorso più a sud e il Parco regionale di Colfiorito, che ha peculiarità uniche, salendo e discendendo tra i 600 e i 1500 metri di altitudine. Sono terre ricche di acqua e quindi di vegetazione, si affrontano praterie di alta quota frequentate dai pastori con i loro greggi, in quelle colline maceratesi che riportano alla memoria versi immortali del Leopardi. “Interminati spazi e sovrumani silenzi…”
Prima tappa: da Visso a Pantaneto, sabato 22 giugno. Si parte dalla sede del Parco dei Sibillini, raggiunta dall’ultima staffetta umbra, là dove il testimone è passato da un gruppo regionale all’altro. Si cammina per 14 chilometri tra dolci ondulazioni e strappi, godendo del panorama tra il monte Fema e il Monte Cavallo, in una splendida riserva naturale che offre praterie, pascoli, boschi e sentieri in una flora che presenta oltre 650 tipologie di piante differenti, alcune delle quali sono del tutto assenti nel resto del panorama regionale. La fauna invece consente di poter avvistare istrici, lupi e gatti selvatici. L’arrivo a Pantaneto, frazione del Comune di Monte Cavallo dove vivono poco più di un centinaio di persone, è previsto dopo sette ore di cammino lento. Una frazione che è punto di riferimento importante per chi ama il trekking visto che è da qui che prendono il via innumerevoli percorsi, di differente lunghezza, per tutti i gusti. A Pantaneto, da dove parte un percorso circolare del Monte Cavallo, non mancano narrazioni leggendarie, come quella secondo cui in tempi lontani fu ucciso un uomo e nascosto un tesoro. Dopo aver camminato nel corso della giornata, alle 17.30 è prevista una conferenza sul tema “Sentiero Italia CAI e Turismo lento, contributo alla rinascita dell’Appennino” leit motiv dell’intero percorso, fortemente sentito qui dove alla rinascita del territorio si unisce il sentimento di reazione positiva ai disagi e alle penalizzazioni causate dai forti terremoti del 2016. Una cena conviviale concluderà la giornata.
partenza:ore 8.30 daVisso arrivo:ore15.30circa a Pantaneto lunghezza percorso:14km. dislivello 1000 metri
Seconda tappa: da Pantaneto a Colfiorito, domenica 23 giugno. Si parte percorrendo la valle del Chienti, per passare da Serravalle del Chienti, dove le fonti e le acque sono maggiori degli abitanti (un migliaio) e dove si vive di pastorizia, di artigianato edile e di rivendita del legname. Il percorso offre altopiani, alternati ad ambienti umidi, boschi, pascoli, campi coltivati. Percorrendo i 15 chilometri e mezzo del percorso prescelto, si raggiungono gli altopiani carsici di Colfiorito, dominati dall’elemento idrico. La Paludem è naturalmente l’habitat ideale per diverse razze di uccelli, molti dei quali migratorii, mentre il terreno offre naturali inghiottitoi, una torbiera che ne determina la ricchissima flora, un sistema idrogeologico che si perde nella notte dei tempi (non a caso, non lontano da Colfiorito furono rinvenuti i resti di un antico ippopotamo, antenato dell’ippopotamo del nostro tempo). Il sistema di altopiani (Plestini) rappresentava un punto importante di comunicazione tra Tirreno e Adriatico nella preistoria e fino all’epoca romana, come numerosi resti dimostrano. Si resta comunque tra le Marche e l’Umbria (Colfiorito fa parte della provincia di Perugia). La destinazione è a Colfiorito dove due sono gli appuntamenti clou: ogni anno è fissata ad agosto la tradizionale sagra della patata rossa giunta alla sua 42esima edizione; ma c’è anche un festival celtico molto partecipato. L’arrivo della staffetta, domenica 23, a 760 mt di altitudine, qui dove vivono poco meno di 400 abitanti censiti, è previsto dopo sei ore e mezzo di cammino.
partenza:ore8.30 da Pantaneto arrivo:ore15 circa aColfiorito. lunghezza percorso:15,5km. dislivello: 500 metri.
“Sbloccare per ricostruire! È così che la Lega intende da sempre il suo impegno nei confronti dei territori terremotati. Ecco perché ha, doverosamente ed ancora, concentrato ogni suo sforzo nel sostenere il più grande cantiere del Paese che deve restituire dignità e speranze ad un Centro Italia in ginocchio”. Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, commenta la fine dei lavori con cui il Senato licenzia il decreto Sblocca Cantieri al cui interno, dopo le oltre 60 norme già varate, sono contenuti nuovi provvedimenti per agevolare la ricostruzione nelle zone terremotate dell’Appennino centrale.
“Dopo le importanti misure introdotte nel DL 55, nel DL proroga termini di luglio, nel DL Genova di settembre e nella legge di bilancio 2019, altre nuove misure sono state apportate in questo decreto alla sua emanazione e altre ancora sono state migliorate e incrementate in fase di conversione – spiega Arrigoni – È la conferma che questa maggioranza, la Lega e il Ministro dell'Interno Salvini hanno a cuore le comunità terremotate alle quali non è mai mancato e mai mancherà in futuro il nostro sostegno”.
Introdotti limiti alla presenza di amianto nelle macerie (nel rispetto del testo unico dell’ambiente d.lgs 152/2006) per evitare che piccole quantità continuino a rallentarne la rimozione. Possibilità ai comuni di rivestire un ruolo chiave nella ricostruzione privata, mentre per le comunità dei territori la prospettiva di ripresa viene favorita anche attraverso misure di natura economico-fiscale.
Territorio e privati
Un freno allo spopolamento dei territori arriva dalle misure per la ricostruzione privata e da quelle a sostegno delle attività economiche locali.
Diventa norma generale la battaglia della Lega sulle strutture abitative temporanee più nota come salva-Peppina: si potranno installare nei comuni che presentano oltre il 50% di immobili dichiarati inagibili e distrutti (esito E). I privati potranno inoltre scegliere direttamente l’ impresa: unico vincolo l’iscrizione all’Anagrafe antimafia. Rimosso anche il divieto di vendita dell'immobile distrutto o inagibile già beneficiario di contributo mentre si introducono i criteri che consentono ai professionisti di gestire incarichi contemporanei: due misure non marginali visto che sono volte ad eliminare due dei colli di bottiglia della ricostruzione.
Per le attività economiche la Zona Franca Urbana viene estesa ai professionisti fino al 2020, mentre per il 2019 saranno esentati dall’imposta di bollo e di registro istanze, contratti e documenti presentati alla Pubblica Amministrazione. Per i dipendentiproroga di altri 4 mesi del termine per l'avvio della restituzione rate della busta paga pesante. I primi rimborsi slittano quindi alla fine di ottobre di quest'anno.
Comuni
I comuni del cratere potranno scegliere di eseguire direttamente non solo l’istruttoria degli interventi di ricostruzione danni lievi (B e C), ma anche quella per gli interventi di demolizione e ricostruzione (E4). Un’opportunità per dare una svolta effettiva alla ricostruzione grazie anche alla possibilità di rinforzare gli organici assumendo complessivamente 200 dipendenti a tempo determinato fino al 2020. Risulteranno semplificate anche le procedure di affidamento degli incarichi per la ricostruzione pubblica: diretti per incarichi inferiori ai 40mila euro e tramite procedure negoziate tra professionisti iscritti nell’elenco speciale per soglie superiori.
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale otterranno il ristoro dell’esenzione della tassa sulla pubblicità e di quella sull’occupazione del suolo pubblico.
Tutto pronto per il quarantunesimo pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, che quest’anno ha come titolo ‘Non sarai più solo, mai’.
Un messaggio raccolto da Fidoka, l’azienda di Ripe di San Ginesio (Macerata), a cui gli organizzatori dell’evento, per il secondo anno consecutivo, hanno affidato la copertura di rete.
Un servizio riservato alla stampa e ai social network, che consentirà ai fedeli di tutto il mondo di seguire alcuni dei momenti salienti della lunga notte di preghiera in diretta streaming sul sito www.pellegrinaggio.org.
“Siamo orgogliosi di contribuire anche quest’anno alla corretta trasmissione streaming del più partecipato evento religioso della nostra regione, alla luce del positivo riscontro per la collaborazione di Fìdoka lo scorso anno. - ha dichiarato Roberto Balestra, manager di Fìdoka –Inoltre anche grazie ad iniziative come queste siamo in grado di dimostrare come Internet sia fondamentale per connettere non solo i territori, ma anche e soprattutto le comunità, in special modo per eventi sentiti come quello del pellegrinaggio Macerata-Loreto”.
L’azienda marchigiana garantirà la connessione internet a banda ultralarga da 30 mega in download e 30 mega in upload, con access point per la sala stampa, consentendo in particolare la diretta streaming dalla Santa Messa iniziale fino alla partenza del pellegrinaggio, dallo stadio comunale Helvia Recina di Macerata.
Cresce il tasso di occupazione dei laureati magistrali dell’Università di Macerata. E’ quanto emerge dal XXI Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale del consorzio interuniversitario AlmaLaurea pubblicato in questi giorni.
La percentuale di laureati UniMC impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione passa dall’84,2% della precedente indagine all’attuale 86,2% (81% per i magistrali biennali e 89,5% per i magistrali a ciclo unico) contro una media dell’85,5%. Il 74% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto; il 64% dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite all’università.
In media, la formazione umanistica di UniMC risulta più facilmente spendibile sul mercato del lavoro ad altre analoghe. Per fare qualche esempio: i laureati maceratesi nelle materie relative all’insegnamento sono occupati al 93% contro la media dell’89%, quelli in lingue all’85% rispetto all’82% e quelli in lettere al 78% contro la media del 72%.
TIROCINI ED ESPERIENZE ALL’ESTERO
Sicuramente importante è il ruolo giocato dalle esperienze di stage nonché dalla possibilità di studiare all’estero offerte dall’Ateneo. Il 76,8% dei laureati, infatti, ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi contro una media del 59,3%. Nell’arco complessivo del ciclo di studi 3+2, inoltre, il 24% degli studenti ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea contro una media nazionale del 21%, valore che supera l’obiettivo fissato in sede europea per il 2020 pari al 20%
Fare un’esperienza di tirocinio o un’esperienza di studio all’estero sono carte vincenti sul mercato del lavoro: secondo AlmaLaurea, infatti, a parità di condizioni, il tirocinio si associa a una probabilità maggiore del 9% di trovare un’occupazione a un anno dalla conclusione degli studi, mentre le esperienze all’estero aumentano le chance occupazionali del 12,7%.
DOPPI TITOLI E LABORATORI IMPRENDITORIALI
“Il nostro ateneo – sottolinea il rettore Francesco Adornato - punta molto sull’internazionalizzazione e sul raccordo con il mercato del lavoro. Sono in aumento i corsi di laurea a titolo doppio o multiplo, che permettono di vivere e studiare almeno un anno nel paese dell’Ateneo partner. Organizziamo laboratori trasversali a tutti i corsi di laurea che permettono di acquisire competenze pratiche e relazionali per poter applicare concretamente la formazione acquisita durante gli anni di studio. In questo senso stiamo rafforzando anche la nostra offerta cosiddetta di terzo livello, che comprende master e scuole di specializzazione. In particolare, proprio quest’anno abbiamo dato il via a un nuovo ciclo di dottorati di ricerca dal carattere fortemente innovativo e internazionale che possa aprire non solo le tradizionali strade della ricerca accademica, ma anche fornire quelle professionalità specialistiche ed emergenti richieste dalle aziende”.
I SETTORI DI LAVORO
Ma dove vanno a lavorare i laureati magistrali UniMc? Il 52% è inserito nel settore privato, mentre il 44% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 93%, mentre l’industria accoglie il 7% degli occupati; marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
UN ATENEO CHE PIACE
I risultati confermano anche il gradimento dell’Ateneo da parte degli studenti: 9 laureati su 10 sono soddisfatti del proprio percorso di studi e del rapporto con i docenti, ritendo adeguato il carico di studi. Migliorabile la valutazione sulle aule, ritenute adeguate dal 79% degli intervistati. Un dato ben presente all’Ateneo, che si sta muovendo per ampliare gli spazi disponibili a fronte di una popolazione universitaria cresciuta negli ultimi anni.
Gli uomini della Squadra Mobile diretta dalla D.ssa Maria Raffaella Abbate, hanno effettuato servizi mirati al controllo del territorio comunale di Macerata al fine di contrastare fenomeni connessi al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Durante un controllo alla Stazione Ferroviaria di Macerata con particolare riguardo ai passeggeri in arrivo e in partenza dal predetto scalo effettuato nel pomeriggio di ieri, l’attenzione dei poliziotti veniva subito richiamata da un soggetto, successivamente identificato per un 38enne originario del Gambia, in Italia senza fissa dimora, il quale, appena sceso dal treno, è stato sottoposto a perquisizione personale. Nella circostanza, gli agenti, hanno rinvenuto diverse dosi di droga tra cui hashish e marijuana alcune delle quali nascoste in bocca e altre dentro un calzino.
L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La droga è stata posta sotto sequestro. Sono in corso indagini al fine di ricostruire i movimenti del soggetto e le zone dallo stesso frequentate anche se, dai primi accertamenti sembra che lo stesso, sia dedito allo spaccio facendo la spola tra Ancona e Macerata, località tra le quali lo stesso si sposta utilizzando il treno. Nel corso dei controlli sono state identificate 34 persone e sottoposti a controllo 22 veicoli.
Per lei parlano i numeri: 366 punti nella stagione appena conclusa e top scorer indiscussa della squadra. Valentina Pomili e la Roana CBF ancora insieme per la terza stagione consecutiva. “Sono contenta che la società abbia deciso di darmi fiducia anche per il prossimo anno - ha dichiarato la schiacciatrice potentina - Era quello che volevo”.
Nel 2017 l’approdo a Macerata dalla Sacrata Civitanova, percorso identico a quello di Paniconi al fianco del quale si prepara a vivere il suo quinto campionato di fila: “Avere un coach come lui è stato per me fondamentale in questi anni - ha aggiunto Pomili - Mi ha aiutato a crescere e a migliorare e la sua presenza è stato un fattore di scelta determinante per il prosieguo della mia carriera”. La stagione 2019/2020 sarà quella dell’esordio in serie A2: “Sono molto emozionata. Non sarà facile ma voglio farmi trovare pronta”.