Volati sul ponte dell’arcobaleno. Non ce l’hanno fatta i tre cuccioli gettati nel cassonetto dell’umido due settimane fa a Piediripa di Macerata. Ieri mattina se ne sono andati due di loro ed oggi anche il terzo ha abbandonato questo mondo. Un mondo che li ha voluti morti da quando sono venuti alla luce, da quando quella mano crudele che li ha strappati dalla loro mamma appena nati li ha buttati senza un briciolo di compassione nell’immondizia.
Con enorme impegno e sacrificio gli operatori di Meridiana Cooperativa Sociale e i volontari dell’associazione Argo hanno lottato per dare una speranza di vita ai tre cuccioli, accudendoli con amore e competenza.
“È una notizia veramente triste – commenta la presidente di Meridiana, Barbara Vittori – Eravamo consapevoli della fragilità del loro sistema immunitario date le circostanze in cui sono stati strappati alla madre, ma abbiamo sperato e la staffetta per accudirli è stata ammirevole. Vorrei ricordare – aggiunge – tutto l’impegno e l’amore che volontari ed operatori hanno messo a disposizione per far fronte a quel brutto gesto compiuto da chi, in modo vile, resta nascosto nell’anonimato di un reato”.
Ed infatti, l’uccisione di un animale da affezione è un reato sancito dal Codice penale nell’articolo 544 bis che sottolinea come “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”. Anche questa è la missione di Meridiana Cooperativa Sociale ed Argo: combattere l’abbandono degli animali e la crudeltà nei loro confronti.
“Abbiamo perso una battaglia – afferma la presidente dell’associazione Argo, Alexandra Florescu – e le vittime innocenti sono Romeo, Chanel ed Oscar. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma è difficile accettare la loro scomparsa perché ci ricorda quanto sia reale la crudeltà che hanno subito. Questo brutto, ennesimo episodio, di abbandono e violenza ci ricorda che la lotta per un mondo più civile e compassionevole è ancora lunga, ma noi non ci fermeremo e continueremo a combattere questa battaglia”.
Un pensiero speciale lo hanno voluto inviare tutti i volontari Meridiana ed Argo alle moltissime di persone che hanno contribuito al tentativo di salvare i tre cuccioli. “Siamo davvero commossi – aggiunge ancora Alexandra Florescu – dell’immenso affetto che i cagnolini hanno ricevuto, delle decine di telefonate di incoraggiamento, del latte e delle traversine donate. Tutto questo ci dà forza per sollevarci da questa sconfitta ed andare avanti”.
Ovviamente, tutto il materiale donato verrà utilizzato per future cucciolate e per i cagnolini anziani ed i cuccioli ancora presenti al canile di Macerata. “Ricordiamo che nello stesso giorno di 2 settimane fa sono stati abbandonati altre 8 cuccioli davanti al cancello del canile – ricorda Barbara Vittori – e loro fortunatamente stanno bene, 2 sono stati già felicemente adottati ed abbiamo prenotazioni anche per gli altri”.
Il lavoro di Argo e Meridiana non finisce qui, anzi, prosegue con costanza e dedizione, per promuovere una cultura del rispetto verso gli animali e l’ambiente, affinché mai più si ripetano gesti incivili compiuti in danno di animali indifesi e della collettività tutta.
Tarda ancora ad arrivare la prima vittoria della gestione Francesco Nocera. La Maceratese agguanta il pari per 2-2 al secondo minuto di recupero nel derby contro il Corridonia andato in scena all'Helvia Recina e valevole come quarta giornata di ritorno del campionato di Promozione girone B. Un successo che non riesce a cancellare la sconfitta subita nello scorso turno contro l'Aurora Treia, e mette in bilico la proprio posizione nella griglia play-off.
LA CRONACA - Il primo tempo è da dimenticare per la "Rata". Nonostante la concessione di un calcio di rigore a favore per un tocco di mano di Patacchini su conclusione di Perfetti, dal dischetto Castellano sciupa l'occasione facendosi ipnotizzare da Fall. Come nella più classica delle leggi del calcio, il gol sciupato porta al gol subito. Al 37' Lasku va a segno, gelando il pubblico di casa.
Lo stesso Lasku firma la doppietta personale ad inizio ripresa con una conclusione secca di sinistro, a concludere un batti e ribatti all'interno dell'area di rigore. Ad accorciare le distanze è Gabaldi, alla sua prima azione dopo essere entrato in campo.
Il pari definitivo lo firma Campana, che non sbaglia dal dischetto dell'area di rigore ed evita una seconda pesantissima sconfitta consecutiva.
(Foto di repertorio)
Quattro giovanissimi fermati in possesso di sostanze stupefacenti. È il bilancio dei controlli relativi alle "stragi del sabato sera" messi in campo, nella nottata scorsa, dalle autopattuglie delle Stazioni Carabinieri di Cingoli, Corridonia, Mogliano e Montecassiano, coadiuvate da una della Sezione Radio Mobile di Macerata.
Il servizio è scattato ieri sera sulle direttrici che portano verso due noti locali pubblici posti in località Valcarecce di Cingoli e Piane di Potenza di Montecassiano, dove era in corso un concerto del giovane rapper milanese Paky, con l’obiettivo di ridurre i casi di guida in stato di ebrezza alcolica o derivata dall’abuso di sostanze stupefacenti.
Al termine dei controlli, la cui intensificazione è stata voluta dal Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Macerata Roberto De Paoli, i militari della Stazione di Cingoli hanno denunciato in stato di libertà un diciottenne di Pesaro che nascondeva nelle tasche del giubbotto 14 dosi di hashish, segnalando alla Prefettura di Pesaro l’amico trovato con 1,38 grammi di hashish; mentre i colleghi della Stazione di Montecassiano hanno segnalato alla Prefettura di Macerata due giovani di Corridonia per il possesso di 1,40 grammi di marijuana.
Finisce a reti bianche la sfida tra Sarnano e Atletico Macerata, un risultato che soddisfa certamente di più gli ospiti, autori di una solida prestazione. Rimpianti in casa sarnanese per un rigore sbagliato e diverse occasioni sciupate dove la maggior fame di risultato degli ospiti ha giocato un ruolo cruciale nel fare la differenza.
La cronaca
Partono meglio i padroni di casa, ma il primo pericolo è di marca ospite con Zerani che ci prova al 14’ da calcio piazzato, la barriera si apre e devia in angolo con Liuti che tira un sospiro di sollievo. Risponde ripetutamente Maccari, prima al 17’ quando mette in mezzo una gran palla su cui nessuno dei suoi compagni riesce ad arrivare, poi al 22’ quando lanciato in profondità prova a mettersi in proprio con un buon diagonale che non inquadra lo specchio. Al 24’ l’episodio chiave del match, Lucentini cintura proprio Maccari in area di rigore, il signor Fraticelli assegna il penalty.
Dal dischetto va Okere, soluzione a incrociare e colpo di reni pazzesco di Gattari che respinge brillantemente in angolo. Alla mezz’ora ci riprovano Okere e Maccari, ma la retroguardia Atletico vigila con attenzione. Ultimo sussulto della prima frazione al 43’ con Okere che riesce in qualche modo a calciare al volo costringendo Gattari agli straordinari. Nella ripresa ci prova Micucci da calcio piazzato al 56’, ma non inquadra di poco la porta. 73’ prima grande occasione della ripresa per gli ospiti con una deviazione aerea di Gigli su angolo che finisce di un palmo sopra la traversa.
Clamorosa ripartenza sarnanese al 78’ con Tamburi che serve Micucci, il numero 10 biancoblu, dribblando, si defila sulla destra e lascia partire una rasoiata lenta, ma angolatissima che bacia la base del palo prima di spegnersi sul fondo. Micucci avrebbe la chance per rifarsi tre minuti dopo, ma da solo di fronte a Gattari si fa ipnotizzare dall’estremo difensore maceratese che salva con i piedi. Nel finale assalto all’arma bianca dei padroni di casa, che beneficiano anche dell’espulsione del neoentrato Sampaolesi, ma non riescono a superare in nessun modo la retroguardia ospite. Dopo 6 minuti di recupero il direttore di gara decreta la fine delle ostilità.
La lettera del Collegio Docenti ed Educatori del Convitto Nazionale “G.Leopardi” al sindaco di Macerata Romano Carancini in merito al possibile trasferimento della sede all'Istituto Salesiani:
"Gent.mo Sindaco,
lunedì 20 gennaio abbiamo appreso con sorpresa, direttamente dai quotidiani e, per come appare dall’articolo, per Sua dichiarazione, che si ravvisava per il Convitto la possibilità, neanche troppo remota, di un trasferimento nel prossimo futuro presso l’Istituto Salesiano.
Tale eventualità si prospettava per la sopraggiunta necessità di collocare uffici del Tribunale interessati da lavori di bonifica dell’amianto, presso parte dell’ex Pannaggi.
Da qui sono seguite da parte Sua conferme, smentite e parziali riconferme…
A questo punto, Le chiediamo di chiarire, con la Dirigenza dell’Istituto e, con impegno scritto, la Sua posizione e quella della Giunta perché questo Collegio, così come il personale del Convitto e i genitori degli alunni hanno diritto di sapere se da parte Sua e dell’Amministrazione c’è la volontà di tenere fede agli impegni presi.
Nel 2016, in seguito al terremoto, consapevoli e ben coscienti che al di là e al di sopra delle sue competenze, si è adoperato con tempestività: grazie alla Provincia che ha immediatamente ricollocato il Pannaggi in un’altra sede, rendendo disponibile quella di via Capuzi, le Scuole del Convitto hanno trovato una sistemazione dignitosa e sicura che ha consentito agli studenti di rientrare in aula quanto prima. Ricordiamo anche l’impegno messo e il tempo speso per aiutarci a trovare una sede adeguata per il Convitto… sappiamo che lo ha fatto da Primo Cittadino, per spirito di collaborazione tra Amministrazioni e non per dovere Istituzionale.
Il Suo è stato un forte atto di coscienza e responsabilità che non possiamo non riconoscerle; neanche negli anni successivi è mancato l’appoggio dell’Amministrazione per sostenere le spese della struttura … tante volte e in più sedi noi e, in primis la Dirigente Marcantonelli, lo abbiamo ricordato e riconosciuto in incontri ufficiali con le Istituzioni e, non di meno, con i genitori.
Grande è stato l’apprezzamento nostro e delle famiglie in tutte le occasioni pubbliche in cui è intervenuto ribadendo l’impegno dell’Amministrazione a ristrutturare la sede storica, forte anche del decreto per lo stanziamento dei fondi necessari e, nel contempo, dando la garanzia della permanenza delle scuole annesse al Convitto presso la sede dell’ex Pannaggi fino al rientro in Piazza Marconi.
In sintonia ci siamo “stretti” per condividere questi spazi con l’Istituto Dante Alighieri colpito anch’esso duramente dal Sisma; grazie alla collaborazione e all’accordo tra le Dirigenti, nell’interesse degli alunni, sono stati gestiti spazi condivisi. Era ampiamente noto l’uso da parte del Convitto dell’Aula Magna e nell’ultimo anno, in attesa della consegna delle nuove scuole, quello quotidiano di spazi al piano terra per attività curricolari pomeridiane.
Di concerto con l’Amministrazione e con il Suo Ufficio Tecnico, temporaneamente e in via transitoria (la consegna delle scuole prevista per settembre era slittata ma sempre imminente) alcuni alunni erano stati sistemati in aule e spazi poco adeguati, la musica d’insieme spostata in aula magna, con la necessità di smontare la strumentazione dell’orchestra dopo ogni utilizzo… questo per garantire la sicurezza degli alunni della Dante Alighieri che al contempo utilizzavano la stanza il mattino.
Sono stati mesi di disagio e sacrificio che, in silenzio e con il sorriso, la Dirigenza, docenti, educatori, personale ATA, genitori e soprattutto studenti hanno affrontato, certi, perché mai lo abbiamo messo in dubbio, che una volta conclusi i lavori alle “ex Casermette”, avremmo avuto spazi adeguati ad accogliere ragazzi che trascorrono in questa sede anche dieci ore al giorno.
Lei forse non lo immagina ma è stato grande lo stupore quando, al rientro dalle Vacanze Natalizie, genitori, studenti e docenti hanno appreso che non era stato possibile effettuare lo spostamento nelle aule ormai libere… Altrettanto grande è l’incredulità con cui abbiamo sentito vociferare di un imminente trasloco del Tribunale in quegli spazi…
Anche in quel caso la Marcantonelli ha rassicurato personale e famiglie che con determinazione chiedevano chiarimenti e valide giustificazioni; ci ha informati che presto ci sarebbe stato un incontro con il Sindaco, da lei già richiesto durante la sospensione natalizia e che, probabilmente, l’impossibilità di procedere era dovuta puramente a problemi organizzativi e alla necessità di liberare dagli arredi dell’Istituto Alighieri.
Il 9 gennaio sappiamo che ha ricevuto la Rettrice e la Vice, alle quali ha confermato la necessità di spazi per il tribunale, ma nel contempo le ha rassicurate che, avendo a cuore la questione, avrebbe fatto il possibile per valutare ogni soluzione, tanto che ha chiesto alla Dirigente Marcantonelli di farle avere quanto prima un prospetto di classi e numeri di alunni ospitati, nonché un elenco degli spazi necessari e indispensabili al funzionamento della Scuola. Solo dopo aver sentito le reali necessità del Tribunale, in termine di tempi e di superficie, avrebbe condiviso prima l’esigenza con la sua Amministrazione e subito dopo comunicato alla Dirigente quali potessero essere le proposte per una soluzione rispettosa e congrua ai bisogni degli alunni.
Sempre in quella sede aveva garantito che avrebbe ragionato in termini di immediatezza ma anche di progettualità triennale.
Questo la Dirigente ha riferito e, certa di questo, anche in sede di orientamento, ha rassicurato le famiglie raccontando del suo personale impegno e dicendo che nulla era deciso: l’unica certezza risiedeva nella necessità del Tribunale di procedere ad indispensabili interventi di bonifica dall’amianto (cosa tra l’altro nota a tutti…)
Tranquilli e sicuri che anche questa volta avrebbe mantenuto gli impegni presi, abbiamo continuato a lavorare, abbiamo chiesto ai genitori di pazientare e di attendere… abbiamo pregato di avere fiducia… e questo le famiglie, seppur in apprensione, hanno fatto.
Ora le chiediamo che cosa hanno rappresentato e che valore dare alle notizie uscite sui giornali … numerose sono state le interviste, molte Sue… partite da Lei o meglio, da quell’articolo di lunedì 20 gennaio dal quale abbiamo appreso la possibilità di uno smembramento ulteriore dell’Istituto… non sappiamo come siano andate le cose, se sia stata una sua dichiarazione o una fake news… sarebbe importante ma non è fondamentale…
A stasera c’è un’unica certezza: non abbiamo in uso il piano terra… l’ultima pec del suo Ufficio Tecnico lo vieta… avete ribadito a mezzo stampa che il Convitto dall’ex Pannaggi non si sposta ma nessuna comunicazione formale è arrivata a questa Sede.
Le scriviamo perché, nonostante tutto, nonostante l’amarezza per quanto scritto e detto, anche nei confronti della Dirigente, vogliamo avere fiducia in Lei e nella Sua Amministrazione perché al contrario di quanto si possa pensare ricordiamo, siamo consapevoli e grati per quanto ha fatto.
Tuttavia non possiamo continuare oltre nel tenere studenti in spazi poco idonei, sarebbe irrispettoso nei loro confronti e nei confronti delle famiglie che hanno pazientato con comprensione e spirito di collaborazione.
Chiediamo, nell’attesa dei lavori che verranno fatti nella sede storica, di rimanere qui, insieme e in spazi adeguati… con gli studenti che percepiscono questa come la loro Scuola e la loro Seconda Casa perché noi tutti sentiamo di essere parte di un Istituto che amiamo e per il quale lavoriamo con orgoglio e impegno, indipendentemente dalle mura che lo racchiudono.
Vogliamo per i nostri studenti una sede sicura e spazi adatti e funzionali alla loro crescita.
Chiediamo l’autorizzazione formale all’utilizzo del piano terra già dalla settimana in corso e l’impegno scritto, da lasciare a testamento alla futura Amministrazione, a far rimanere in questa sede le scuole del Convitto … fino al rientro in p.zza Marconi, nell’edificio storico di cui il Convitto ha vincolo di destinazione ad uso gratuito e perpetuo.
Per noi il Convitto non rappresenta solo un bene architettonico, è parte della nostra storia e della storia della nostra città e lì vogliamo tornare.
Gent. mo Presidente Pettinari,
ci rivolgiamo anche a Lei, che già nel 2016, in seguito al sisma, ha mostrato tanta disponibilità mettendoci a disposizione la struttura del Pannaggi; abbiamo letto delle esigenze di spazi degli Istituti Superiori e non possiamo non condividerle, tuttavia, La preghiamo di mostrare ancora una volta la sua sensibilità consentendoci di utilizzare il piano terra di questa sede fino al termine dei lavori.
Fiduciosi di una risposta certa e immediata, per il bene e nell’interesse dei Vostri cittadini,
Vi porgiamo distinti saluti".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riferita all’utilizzo della videosorveglianza anche in ambiente lavorativo. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: “A quale responsabilità va incontro il datore di lavoro che installa la videosorveglianza nel proprio ambiente lavorativo senza alcuna preventiva autorizzazione?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una pratica sempre più utilizzata dai datori di lavoro, ma in alcuni casi senza le dovute accortezze.
Difatti, l’art. 4 della L. n. 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) prevede nello specifico quanto segue: “1. È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori. 2. Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti”.
A tal proposito, l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza di legittimità riguardo tale fattispecie incriminatrice è integrata anche quando, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali e di provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa, la stessa sia stata preventivamente autorizzata per iscritto da tutti i dipendenti. Infatti, l’installazione di apparecchiature, dalle quali derivi anche la possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori, deve sempre essere preceduta da una forma di accordo tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, con la conseguenza che se manca tale accordo il datore di lavoro deve far precedere l’installazione dalla richiesta di un provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa. In mancanza sia dell’accordo sia dell’autorizzazione suddetta, l’installazione delle apparecchiature è illegittima e penalmente sanzionata.
Pertanto, il consenso del lavoratore all’installazione di un sistema di videosorveglianza, anche in forma scritta non vale a scriminare la condotta del datore di lavoro che abbia installato tale impianto in violazione delle prescrizioni dettate dalla normativa di riferimento.
Per tali ragioni in risposta al nostro lettore è corretto affermare che: “L’installazione di apparecchiature, dalle quali derivi anche la possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori, deve sempre essere preceduta da una forma di accordo tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, con la conseguenza che se manca tale accordo il datore di lavoro deve far precedere l’installazione dalla richiesta di un provvedimento autorizzativo dell’autorità amministrativa senza il quale andrà incontro alla relativa sanzione penale” (Cass., sez. III Penale, sentenza n. 1733/20).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Cade in casa la capolista Bayer Cappuccini sconfitta 7-4 dal furbo L'Altro Sport Fermo bravo ad approfittare degli errori arbitrali che innervosiscono i maceratesi i quali chiudono la gara con tre espulsi.
Campionato riaperto, le inseguitrici accorciano a meno sette, ma i ragazzi di mister Tirri devono fare mea culpa in quanto sono caduti nelle provocazioni degli avversari reagendo come "polli".
Il momento decisivo della gara a dodici minuti dal termine quando sul 4-2 per i locali Imeraj "regala" palla a Pirro che non perdona, poi dopo un minuto Seferi commette un normalissimo fallo a centrocampo e l'assolutamente insufficiente arbitro Marinozzi di Fermo tira fuori dal cilindro un assurdo cartellino giallo.
Seferi, già ammonito in precedenza, viene quindi ingiustamente espulso tra lo stupore e la rabbia generale. Il Bayer perde la bussola, in rapida successione subisce il pareggio in inferiorità numerica sempre da Pirro e viene poi sorpassata da Paolini.
La cronaca del match: bastano 2 minuti per aprire la galleria degli "orrori" arbitrali della serata: un giocatore del L'Altro sport si porta la palla abbondantemente fuori la linea laterale, fa finta di fermarsi poi riprende a correre sorprendendo la difesa del Bayer consentendo a Pirro di portare in vantaggio gli ospiti.
Vibranti le proteste dei tifosi e dei giocatori; Seferi pareggia raccogliendo l'assist di Bonfigli ristabilendo momentaneamente un po' di giustizia. Al decimo Motroni viene espulso: la sceneggiata del giocatore de L'altro Sport, che si butta in terra per una spinta che non avrebbe spostato un bambino, viene premiata dall'arbitro Marinozzi con due minuti di superiorità numerica. Nuovo vantaggio fermano con una sfortunata deviazione difensiva su tiro di Paolini che inganna Guardati, ma immediatamente Bajrami sigla il 2-2 .
Allo scadere del primo tempo Palazzesi porta in vantaggio il Bayer con un tiro dalla distanza deviato. L'inizio del secondo tempo è spettacolare per i maceratesi: creano tantissimo riuscendo a segnare solo un gol con Bonfigli a causa dei miracoli di Di Castri; bravo El Ghouat entrato in campo con la giusta aggressività. Quando la gara era in totale controllo del Bayer cambia tutto a causa dei fatti descritti in precedenza. Nell'arrembaggio finale, mister Tirri decide per la tattica del portiere di movimento la quale si rivelerà fatale permettendo a Cantalamessa e Paolini di affermare la vittoria sul 7-4.
Prossimo turno per la squadra del presidente Starnoni in casa della Monteluponese venerdi 31 gennaio alle 21.30.
Una scia di colori attraverso le vie del centro storico. Ritmo di tamburi, draghi e leoni danzanti, dame e guerrieri: Macerata ha festeggiato la festa di primavera, l’inizio del nuovo anno cinese con l’Istituto Confucio dell’Università di Macerata.
“Proseguiamo sulle tracce di Padre Matteo Ricci per mantenere ponti e connessioni con la Cina. Un impegno che acquista ancora maggior importanza in questo momento di timore”, ha commentato il rettore Francesco Adornato riferendosi al senso di allarme - ingiustificato in Italia secondo gli stessi virologi - innescato dalle notizie sul virus di Wuhan. Con lui anche il presidente dell’Istituto Confucio Luigi Lacchè, il direttore Giorgio Trentin e il nuovo direttore cinese Jia Xinqi.
Questo è l’anno del topo, il primo dei dodici animali dello zodiaco cinese, che subentra al maiale e lascerà il posto al bue.
Il pubblico ha risposto con entusiasmo. In oltre seicento sono accorsi ad assistere agli spettacoli che si sono svolti quest’anno all’interno dell’Orto dei pensatori, il cortile delle ex carceri in via Garibaldi restaurato dall’Ateneo e trasformato per l’occasione in un angolo suggestivo del Celeste impero. Stand di calligrafia, laboratori per realizzare le tipiche lanterne o dipingere maschere tradizionali, truccabimbi e degustazione di tè, ravioli cinesi e involtini primavera hanno accolto i visitatori grandi e piccini. Presente, come sempre, anche il Liceo classico linguistico Giacomo Leopardi.
Sul palco si sono alternate le esibizioni di arti marziali, danze e canti sempre ricchi di fascino e suggestione a cura dei giovanissimi allievi dell’Accademia di lingua cinese delle Marche, degli atleti dell’Accademia arti marziali Giuseppe Giosuè, delle insegnanti stesse di cinese e di studenti Unimc come Denise Marletta, che ha cantato una canzone tipica, o Alex La Porta, che ha introdotto i vari momenti.
Dalla calligrafia all’arte spada, entrambe nascono dall’armonia della forza del polso e del cuore. Entusiasmo per le danze dei leoni, il cui destarsi dal sonno rappresenta l’inizio della primavera, e del dragone, simbolo benefico di forza, possanza e protezione. Il capodanno cinese dell’Istituto Confucio Unimc non è solo spettacolo, ma anche un’occasione per conoscere alcuni degli aspetti più caratteristici di un paese lontano e vicino allo stesso tempo.
E’ così che nei corridoi della contigua sede di filosofia è stata allestita una mostra fotografica con i migliori scatti dei giovani universitari partecipanti al concorso internazionale Looking China.
“Guo nian hao”, buon anno, è stato l’augurio finale, con l’invito a proseguire la serata nei locali del centro storico, che hanno preparato aperitivi e cene a tema.
Lunedì 27 gennaio, in occasione della giornata internazionale della memoria delle vittime dell'Olocausto, appuntamento speciale con il Laboratorio Macerata Teatro che ospita il prof. Massimo Puliani, docente ABAMC, per l'incontro intitolato "Il Teatro della memoria, da Beckett a Strehler".
La relazione/dibattito si terrà presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti alle ore 15.30. Saranno presenti gli studenti universitari iscritti al Laboratorio, inoltre l'appuntamento è aperto agli studenti dell'Accademia di Belle Arti e a tutta la cittadinanza.
Il "Laboratorio Macerata Teatro" edizione 2019/20 è organizzato dalla Compagnia Calabresi Tema Riunite di Macerata. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è partita a dicembre 2019 e si snoderà fino ad aprile 2020. Il Laboratorio è realizzato per dare agli studenti di Università e Accademia, in generale ai giovani del nostro territorio, una intensa esperienza formativa e umana, per diffondere nella comunità amore per l'arte del Teatro. Ma anche, come in questo caso, utilizzare il linguaggio teatrale come mezzo di riflessione sui temi sociali e storici che viviamo, indagare la nostra identità, acquisire consapevolezza civile.
In tal senso il percorso sviluppato dal prof. Massimo Puliani metterà al centro il modo in cui i grandi autori contemporanei hanno portato nel Teatro il tema dell'Olocausto, la necessità di svelare le radici dell'orrore, la possibilità di tenere viva la memoria, di svilupparne il senso, per incidere in quei fenomeni in cui di nuovo si presenta il rischio di oppressione e disumanizzazione.
La collaborazione con Massimo Puliani segue quella con altri docenti che hanno dato la loro adesione al Laboratorio, quali Pierfrancesco Giannangeli, Marcello La Matina, Enrico Pulsoni. Docenti molto conosciuti per disponibilità, passione e autorevolezza, che di nuovo dimostrano la propria inclinazione, mettendo in gioco le loro competenze con l'obiettivo di far crescere il fermento teatrale nel nostro territorio e di permettere ai giovani di crescere, formarsi, esprimersi.
Il Laboratorio è condotto da Paolo Nanni e da Chiara Cingolani della CTR.
Per prendere contatto con le referenze del laboratorio è attiva l’email: ctr.promozione@gmail.com.
Singolare episodio nel tardo pomeriggio a Macerata, nel passaggio a livello di Collevario.
Un automobilista, per motivi al momento sconosciuti, non è riuscito ad arrestare la marcia prima del passaggio a livello mentre le sbarre si stavano chiudendo.
Il suo veicolo è rimasto di traverso sui binari senza poter liberare il passo al treno che stava sopraggiungendo.
Attivate immediatamente le procedure di emergenza, previste dal disciplinare, visto che l'ostacolo è stato prontamente segnalato alla sala operativa.
Il treno è stato fatto arrestare a Sforzacosta e poi fatto avvicinare "a passo d'uomo" sino all'altezza del passaggio a livello incriminato.
Qui le sbarre sono state alzate ed è stato fatto defluire il traffico con il treno fermo in attesa.
Portata la situazione alla normalità, il treno è potuto ripartire per la normale corsa
Polizia locale in festa lunedì 27 gennaio per la celebrazione di San Sebastiano martire, comandante dei pretoriani vissuto attorno al 300 d.c. e messo a morte dall'imperatore Diocleziano, patrono dei vigili urbani.
I festeggiamenti, a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, inizieranno alle 9 in piazza della Libertà dove è prevista l’affluenza delle varie autorità civili e militari cittadine e lo schieramento delle auto della Polizia locale, mentre alle 9.30, nella chiesa di San Giorgio, seguirà la celebrazione eucaristica officiata dal vescovo monsignor Nazzareno Marconi.
Al termine della santa messa il comandante Danilo Doria illustrerà il report dell’attività che il Corpo ha svolto nel corso del 2019 e subito dopo un breve momento di convivialità al centrale Plus.
Al ritorno al Comando di viale Trieste, ai rappresentanti della Caritas, della Croce Rossa e della Curia vescovile, verranno donati i materiali frutto dei sequestri che gli agenti della Polizia locale hanno effettuato nel corso delle diverse attività portate a termine nel 2019.
(Foto di archivio)
Da sabato 1° febbraio il segretario generale Claudia Tarascio lascia il Comune di Macerata dove era entrata in servizio il 2 settembre 2017.
“Per ragioni esclusivamente di carattere personale e familiare - afferma la Tarascio - lascerò nei prossimi giorni l’incarico di Segretario Generale per rientrare in una sede vicina alla mia residenza. Voglio esprimere il più sincero ringraziamento al Sindaco Romano Carancini per avermi dato l’opportunità di una importante esperienza professionale ed umana, con il rammarico di non averlo accompagnato fino alla conclusione del suo mandato. Sono stati anni intensi, in cui ho potuto apprezzare la collaborazione di una struttura di grande efficienza e di un gruppo dirigente compatto, coeso, che ha lavorato moltissimo per la città. Desidero ringraziare la Giunta il Presidente del Consiglio Comunale ed il Consiglio tutto per la proficua collaborazione”.
Il sindaco Romano Carancini, anche a nome della Giunta e dell’intera amministrazione ha ringraziato il segretario generale “per la sua alta professionalità, l’impegno profuso con coerenza al servizio del Comune di Macerata e per la sua attività portata avanti con grande equilibro e competenza anche di fronte a questioni delicate. Il rapporto che il segretario generale Tarascio ha avuto con l’esecutivo e tutta la struttura comunale, in oltre due anni di servizio, è stato sempre improntato nel segno della più proficua collaborazione, della disponibilità, penso ad esempio al lavoro che ha svolto per il nuovo Statuto comunale, e del buon senso. Al segretario generale Tarascio i miei migliori auguri di buon lavoro”.
In occasione del Giorno della Memoria, prenderà il via lunedì 27 gennaio per concludersi il 7 febbraio, in vista del Giorno del Ricordo, la rassegna artistica e culturale “Lo Scrigno della Memoria” nata dalla collaborazione tra l’Università di Macerata, l’Associazione Controvento-Aps e la Rivista “Nuova Ciminiera”.
L’iniziativa - patrocinata dalle Comunità Ebraiche di Ancona e Parma, dalla Prefettura di Macerata, dalla Universal Peace Federation e dalla Women’s Federation for World Peace e sostenuta dall’Assemblea Legislativa delle Marche – si inserisce all’interno delle attività della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria e, quest’anno, oltre ad approfondire la Shoah, si focalizzerà anche sul massacro delle Foibe, l’esodo giuliano-dalmata e l’Holodomor, l’altro grande sterminio dovuto al disegno criminale di Stalin.
Il primo appuntamento è, quindi, lunedì e martedì, 27 e 28 gennaio, con il seminario “Tenere viva la memoria nel processo di pace: in memoria di Piero Terracina”.
I lavori si svolgeranno il primo giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 al Dipartimento di Studi Umanistici in corso Cavour. Interverranno Miriam Jaskierowicz Arman, testimone della Shoah di seconda generazione, Maria Gabriella Mieli, vice presidente del Women’s Federation for World Peace e responsabile relazioni esterne presso UPF Italia, nonché i professori Sandro Scarrocchia, Riccardo Piccioni, Natascia Mattucci.
In mattinata verranno, inoltre, conferite dal prefetto Iolanda Rolli le medaglie d’onore del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai familiari degli internati Ernesto Giustozzi e Umberto Salvucci.
Nel corso dell’evento sarà rappresentato lo spettacolo teatrale “Corpi stramati. Ricordare la memoria”, a cura dello “Sperimentale Teatro A” e de “La Macina”, per la regia di Allì Caracciolo.
Nel pomeriggio, nella sede Unimc in via Garibaldi 20, sarà inaugurata la mostra fotografica “Il respiro di Auschwitz. La Memoria rende Liberi”, realizzata da Endrio Figuretti e Luca Cingolani, a cura del Circolo fotografico Avis Giacomelli di Osimo. L’esposizione sarà visitabile fino al 27 febbraio.
Martedì il Seminario proseguirà dalle 9 alle 13 al Casb biblioteca di Ateneo in piazza Oberdan con gli interventi dei professori Roberto Mancini, Adele Valeria Messina, Roberto Cresti. Si terrà, poi, il concerto musicale Il canto delle sapienze, a cura del M° Riccardo Joshua Moretti e quartetto d’archi.
Per partecipare è necessario compilare i moduli disponibili sul sito dell’Università di Macerata www.unimc.it.
''Consapevolezza e Certezza''. È questo il refrain che ha aperto l'incontro con i cittadini di Ussita, della lista di opposizione ''Ussita 2018 Insieme per la Ricostruzione" cui gli ex consiglieri, Gianni Marronaro e Guido Rossi hanno voluto improntare il dialogo con tutti i partecipanti, una settantina di persone che per gli organizzatori è un successo considerando le ultime due amministrazioni che hanno retto il comune, tutte e due con dimissioni spontanee dei primi cittadini, scaturite poi in un commissariamento. Presenti all'incontro con la cittadinanza, oltre a Guido Rossi e Gianni Marronaro, Giulio Bischi anche lui consigliere con la stessa lista e Maria Teresa Nori, ora segretario regionale di Federcontribuenti Marche e anche lei candidata in occasione delle elezioni del giugno 2018 che hanno poi portato Marini Marini a guidare il comune poi 'abbandonato' da quest'ultimo.
E proprio per non cadere nel tranello delle ultime due maggioranze, Guido Rossi e Gianni Marronaro hanno sottolineato come in un anno e due mesi, fino al giorno delle dimissioni di Marini Marini, hanno piu volte sollecitato la maggioranza sulle problematiche urgenti di Ussita: cimitero, rimodulazione degli uffici comunali, la redistribuzione e l'affidamento degli incarichi per i progetti finanziati dai contributi statali. ''Se si va avanti così – ha detto Rossi – si rischia lo spopolamento, la desertificazione. La gente è demoralizzata e il comune doveva intervenire con informazioni e proposte. Più volte abbiamo proposto un regolamento e una vita politica più attiva del Consiglio Comunale proprio per l'emergenza che vive un comune distrutto dal sisma. Siamo stati scansati – racconta ancora Rossi – derisi, senza possibilità di confronto con i consiglieri di maggioranza, a parte una eccezione, e il sindaco sempre silenti a qualsiasi sollecitazione''. Attraverso anche il tam tam dei social, ha voluto riferire Guido Rossi, abbiamo portato le istanze della gente per una rapida ricostruzione e tornare ad una normale ''qualità della vita' ''. Rossi ha inoltre fatto presente la situazione delle centrali idroelettriche che insistono nel territorio di Ussita e di Visso: prima del sisma Ussita aveva incentivi dal Gse con ottimi guadagni che poi venivano messi a disposizione della città. Ora, gli incentivi del Gestore Elettrico sono finiti per la centrale di Sant'Angelo e quella di San Placido di Visso mentre la centrale di San Simone vede nel 2021 la fine degli incentivi e quella di Sant'Antonio entro il 2020. ''Bisogna tornare al Mise e fare velocemente le pratiche – ha sostenuto Rossi – per ottenere gli incentivi perché Ussita è l'unico comune terremotato ad avere produzione di energia''.
Gianni Marronaro, già candidato sindaco per la stessa lista parlando della totale chiusura dell' amministrazione nei riguardi della lista di opposizione, ha voluto far conoscere ai cittadini di Ussita le difficoltà che hanno avuto con l'amministrazione Marini Marini. ''Abbiamo chiesto più volte nei 14 mesi di consiliatura – ha ricordato Marronaro – di partecipare e collaborare con la maggioranza ma il sindaco in primis si è sempre rifiutato, credendo così di guidare una nave anche questa come la precedente affondata. Non abbiamo bisogno di queste persone. Bisogna cambiare, bisogna che Ussita sia amministrata da gente competente, valorizzare le figure degli impiegati e tecnici comunali mettendoli nelle condizioni di lavoro ottimali, creando un ufficio solo ed esclusivamente a disposizione dei cittadini per quanto riguarda la ricostruzione, la partecipazione ai bandi europei, nazionali, regionali e provinciali sia per il comune che per i privati''. Il ruolo dell' opposizione, ha rilevato Marronaro ''non è stato mai riconosciuto in spregio ai principi costituzionali che regolano la vita politica di un Comune. Siamo pronti – ha concluso Marronaro – a guidare la città, a dare speranza a questa gente, a fare in modo che il Sisma non lasci ancora la ferita aperta''.
Detenzione di possibili armi clandestine e di munizioni superiori al numero consentito dalla legge: finisce nei guai un cacciatore maceratese. Nel corso di una conferenza stampa, la polizia di Macerata ha illustrato quello che è stato un maxi sequestro avvenuto nei giorni scorsi nel capoluogo.
Le indagini, condotte dagli agenti della Divisione amministrativa, sono partite a seguito di controlli dovuti a uno spostamento improprio di armi - legalmente detenuta dal soggetto - senza il nulla osta da parte della questura.
Da qui sono scattati degli accertamenti da parte della polizia, che hanno portato al rinvenimento e quindi al sequestro amministrativo di un vero proprio mini arsenale. Il cacciatore deteneva nella sua abitazione e negli autoveicoli a lui in uso (un camper e un’auto): 6 fucili e 6 pistole (detenuti per uso sportivo) e oltre 16.000 cartucce, numero 10 volte superiore al limite consentito. Oltre a questo sono stati trovati 4 strumenti assimilabili ad armi costruiti artigianalmente e quindi non denunciati dall'uomo. Spetterà alla Scientifica di Ancona stabilire se le armi costruite artigianalmente possono sparare , o meno.
A carico dell’uomo è scattato automaticamente il sequestro amministrativo delle armi, e ora rischia una denuncia per possesso di un numero superiore di cartucce (16mila) il trasporto di arma non autorizzata e, se le prove balistiche dovessero dichiarare le armi funzionanti, anche la detenzione clandestina aggravata . Questi reati fanno sì che il cacciatore sia impossibilitato a detenere armi nel futuro.
Nel capoluogo di provincia sono già 354 le armi riconsegnate da quando è stato introdotta la visita medica (ogni cinque anni) per chi le detiene: “Richiamo l’attenzione a tutti i detentori sul fatto che stiamo svolgendo controlli e che se vengono rilevati illeciti non si potrà più possedere un’arma per tutta la vita e si rischiano denunce –afferma il primo dirigente Guseppe Marchetti -. Da settembre il possesso di armi è vincolato alla visita medica, abbiamo inviato decine e decine di lettere ai detentori segnalando che ci si deve sottoporre a questa visita. Chi non porta il certificato verrà controllato. Noi siamo a disposizione per tutti i chiarimenti del caso e per fornire informazioni e sanare situazioni là dove possibile. Di primaria importanza anche la corretta detenzione delle armi, chiuse a chiave in posti sicuri e senza il caricatore inserito".
Polpette avvelenate a Sforzacosta, a lato della pista ciclabile di via Liviabella.
A lanciare l'allarme un membro di un gruppo social che scrive: "Polpette avvelenate a Sforzacosta nel campo alla fine di via Liviabella dove passa la pista ciclabile!!! Bastardi".
Non è il primo caso in cui ingnoti abbandonano polpette di carne solitamente impastate con un prodotto tossico da giardino accompagnato da vetri o chiodi. L'intento è sempre lo stesso, togliere la vita agli animali che, ignari, ingeriranno quello che sarà il loro ultimo pasto.
Ovviamente scontati i commenti dei tanti utenti del web, indignati e molto arrabbiati per un simile atto di barbarie.
Il consiglio è sempre lo stesso, controllare sempre le attività del proprio amico a 4 zampe e disabituarlo a raccogliere cibo da terra. Nel dubbio, in caso di sport all'aperto con il fidato amico, è sempre possibile utilizzare museruole o gabbiette apposite che, senza limitare la libertà dell'animale, non permettono fisicamente di ingerire cibo trovato a terra.
Anche l’Helvia Recina Volley aderisce al progetto Sport di Tutti, promosso da Sport e Salute S.p.A. e realizzato con la collaborazione delle Federazioni Sportive Nazionale, degli Enti di Promozione Sportiva e delle Discipline Sportive Associate individuati sulla base dell’affiliazione delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche aderenti. C’è tempo fino al 30 gennaio per presentare le domande di iscrizione.
Chiunque sia interessato può chiedere informazioni alla società o consultare il sito dell’iniziativa (sportditutti.it), il modulo di iscrizione può essere compilato on line o in formato cartaceo (disponibile per il download dal sito, o chiedendo alla società).
Il progetto ha lo scopo di sviluppare concretamente il principio del diritto allo sport per tutti, supportando sia le famiglie che, a causa delle difficili condizioni economiche e sociali, non possono sostenere i costi dell’attività sportiva extrascolastica, sia le associazioni e società sportive che già svolgono attività di carattere sociale sul territorio; prevede lo svolgimento di attività sportiva pomeridiana, offerta gratuitamente a bambini di età compresa tra i 5 ed i 18 anni, appartenenti a famiglie che versano in difficili condizioni economiche e sociali, attraverso l’intervento delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche presenti sul territorio.
In questo contesto, lo sport ricopre un ruolo fondamentale, rappresentando uno dei più importanti strumenti educativi e di prevenzione di disagio sociale e psicofisico: lo sport, infatti, favorisce lo sviluppo delle capacità di integrazione e di socializzazione, attraverso il confronto e l’interazione.
“È un progetto importante per noi perché segue la strada che abbiamo tracciato come società, quella di rendere la pallavolo fruibile per tutti – ha dichiarato Greta Malavolta, responsabile dei progetti sociali dell’Helvia Recina – Abbiamo iniziato con la pallavolo unificata per integrare ragazzi con disabilità intellettive, abbiamo avviato il sitting volley per dare la stessa opportunità a chi ha disabilità fisiche, questa iniziativa ci permette di allargare di più il nostro raggio, andando a coinvolgere persone con disagio economico o sociale, che con questa iniziativa possono aderire ai nostri corsi. Lo sport diventa quindi ancora una volta una leva di inclusione".
Gli esponenti di Fratelli d’Italia di Macerata tornano a parlare in merito alla questione scuole del capoluogo. In particolare, per quanto concerne il trasporto pubblico gratuito per gli studenti del nuovo polo scolastico sito in zona ex Casermette e le lungaggini legate alla ristrutturazione del Convitto.
“Per il Sindaco e per l’attuale amministrazione le nostre osservazioni in merito alle scuole sarebbero state fatte solo a fini propagandistici. Evidentemente in questa città non è più lecito esprimere democraticamente un pensiero o sottolineare criticamente l’operato di una amministrazione senza essere tacciati di essere strumentali”, affermano in una nota congiunta.
“Si tenta così di mettere un bavaglio a chiunque non la pensi come il Sindaco e la sua giunta. La questione vera è che si è persa l’abitudine all’ascolto e la classe dirigente invece che dirigere impone.
Un nostro esponente Francesco Pastori – continuano gli esponenti FdI - , ha infatti rilevato malcontento tra i genitori delle scuole che lamentavano un diverso trattamento degli studenti di Macerata riguardo agli abbonamenti del TPL, e per questo ha invitato l’amministrazione ad estendere la possibilità di rimborso degli abbonamenti anche agli alunni che provengono dalle periferie.
Francesca D’Alessandro ex consigliere comunale, è intervenuta poi in merito alle lungaggini legate alla ristrutturazione del Convitto (per cui aveva avviato una raccolta firme già nel 2017) e al possibile spostamento degli alunni del Convitto dal Pannaggi ai Salesiani, per far posto agli uffici del Tribunale. Evidentemente però non è “permesso” in questa città rilevare problematiche e farsi carico, in pieno spirito con una sana politica di prossimità al territorio, di quanto i cittadini lamentano.
Tutti questi temi saranno comunque portati in Consiglio dal nostro rappresentante Paolo Renna, sperando che almeno in sede istituzionale ci sia ancora la libertà di parlare”.
“Ribadiamo, dunque, - proseguono gli esponenti di Fratelli d’Italia - che paventare la possibilità di un trasferimento del Convitto o di una parte di esso ai Salesiani nel periodo di iscrizioni degli alunni, abbia influenzato la decisione dei genitori nella scelta della scuola, e, siccome le parole contano ed hanno un peso, gli effetti sono le diverse mobilitazioni da parte dei genitori coinvolti.
Sanno invece di spot elettorali i tagli dei nastri ripetuti e forse non del tutto opportuni per le inaugurazioni delle nuove scuole. La fretta non va a favore della cittadinanza e le numerose criticità da risolvere ne sono una testimonianza (palestra non agibile, mancanza di lavagne Lim , ascensori non funzionanti ecc..) , cose che si sarebbero potute evitare con la consegna delle scuole nei giusti tempi, per gli studenti non sarebbe cambiato nulla.
Se al Sindaco e al Pd dà fastidio che si possano rivolgere loro delle critiche è perché hanno perso completamente la capacità di stare in mezzo alla gente e di ascoltarla.
Meno potere e più ascolto, e forse al Sindaco passerebbe la voglia di zittire l’avversario politico che democraticamente lavora a servizio della città”, concludono.
Nulla di fatto per Camila Giorgi all’Australian Open. Non c’è l’ha fatta a passare il turno l’ultima italiana rimasta in corsa nei sedicesimi di finale del torneo dello Slam. La tennista maceratese è stata sconfitta dalla tedesca Angelica Kerber, numero 17 del seeding, con il punteggio di 6-2 6-7 6-3.
Dopo un primo set costellato da errori con ben dodici doppi falli, la Giorgi ha ritrovato il suo gioco nel secondo parziale dove ha avuto più volte la possibilità di fare il break all'avversaria. Sul 6-6, la Camila gioca uno splendido tie-break e conquista la possibilità di giocarsi la qualificazione nel set finale.
in seguito a due palle break non sfruttate nel set decisivo, in un momento di appannamento della tedesca, è in quel momento che la partita è girata, con la Kerber che si è presa il servizio nel quarto game e successivamente nell’ottavo. La tedesca è riuscita a fare agevolmente il suo gioco e si è così qualificata per gli ottavi di finale.
(Foto Ansa)
Musica, diritto e memoria sono state protagoniste giovedì 23 gennaio presso l’ITE “A. Gentili” di Macerata, in occasione del primo incontro del progetto “25 aprile”, nato per valorizzare il monumento alla Resistenza nel maceratese, e che si arricchirà nei prossimi mesi di altre iniziative culturali e scientifiche fino ai festeggiamenti per la Liberazione. Nell’aula magna della scuola, in centinaia tra studenti, docenti, genitori e ospiti d’eccezione hanno assistito allo spettacolo “La luna e il gomitolo” fatto di parole e note.
Sul palco infatti la lectio giuridica del professor M. Morbiducci, docente di diritto e curatore dell’intero progetto, è stata intervallata dall’esecuzione di tre brani musicali dei grandi compositori Chopin, Pärt e Ravel. Il Duo da camera formato da Enrica Morbiducci (violinista) e Tommaso Vigna (pianista), entrambi laureati a pieni voti presso i Conservatori di Bologna e Vibo Valentia, ha abilmente eseguito il brano Fratres di Arvo Pärt e la Sonata n.2 di Ravel. Interprete d’eccezione del Notturno op.48 n.1 in do minore di Chopin è stata invece la Dirigente Scolastica dell’ITE “A. Gentili” Roberta Ciampechini, anche lei diplomata in pianoforte e quindi nella duplice veste di Dirigente Scolastico e pianista. “Non avrei mai pensato di poter coniugare la scienza e l’arte, il lavoro e la passione. Non avrei mai pensato, anche se era un mio desiderio, di far entrare la musica a scuola".
Queste le sue parole al momento dei ringraziamenti, quando sono saliti sul palco numerosi esponenti del mondo della cultura, dell’impresa e della politica: la dott.ssa Stefania Monteverde, Assessore alla Cultura del Comune di Macerata; Alessandra Fermani e Lucia Ruggeri, che hanno portato i saluti dei Rettori delle Università rispettivamente di Macerata e Camerino; l’architetto Antonio Pagnanelli, Presidente della sezione di Macerata di “Italia Nostra”;Gianluca Pesarini, Presidente di Confindustria Macerata e Rodolfo Zucchini, Direttore Generale di Banca Macerata.
Ma non si esauriscono qui le iniziative culturali promosse dall’ITE “A. Gentili” di Macerata, che dopo aver fatto entrare la musica nella scuola, vi farà entrare anche il teatro, con un laboratorio nellelingue straniere studiate nell’Istituto (inglese, francese, tedesco e spagnolo), curato dai docenti del Dipartimento di Lingue e coordinato dal professor Foglia, che culminerà a fine anno scolastico con uno spettacolo degli studenti.