Atletico Macerata corsaro a Martinsicuro nella semifinale di andata della fase regionale della Coppa Marche, 3° Categoria, che ha visto i maceratesi imporsi per due reti a zero contro i padroni di casa del Monteprandone. Partita estremamente equilibrata tra due squadre che, nonostante un incessante diluvio, non hanno mai rinunciato a giocare la palla. Più bravi i maceratesi a concretizzare e portare a loro favore l’inerzia dell’incontro, rischiando anche di dilagare in un finale con le squadre stanche e molto allungate.
Cronaca: sul sintetico del Tommolini di Martinsicuro, inzuppato di pioggia fin dalle prime fasi del riscaldamento, si affrontano la prima della classe del girone H, il Monteprandone, e la terza forza del girone E, l’Atletico Macerata. Interlocutoria fase di studio nella prima mezz’ora dove le due squadre provano a scardinare la difesa avversaria con qualche sporadica sortita individuale, ma senza creare eccessivi patemi ai due estremi difensori. Al 38’ la svolta: Gigli pesca Aliberti tra le linee, il bomber tascabile si gira in un fazzoletto e in un battito di ciglia è già in area di rigore, destro secco a incrocia, palla all’angolo basso, Rossi impotente. 0-1.
Nella ripresa cerca il riscatto il Monteprandone e dopo neanche 4 minuti va vicinissimo al pareggio, cross dalla destra che pesca l’accorrente Infriccioli, torsione pregevole del terzino neroverde, ma la palla fa la barba al palo alla sinistra di Gattari. Segue quarto d’ora di battaglia senza quartiere in cui il signor Marozzi deve ricorrere ripetutamente ai cartellini. 65’ ancora un cross dalla destra per i padroni di casa, Bruni si coordina, ma la conclusione difetta di precisione. Al 69’ raddoppio Atletico, sventagliata a tutto campo che proietta il neoentrato Fratini in profondità, il giovane esterno guadagna il fondo e appoggia dietro per l’accorrente Firmani che apre il piatto e non perdona. 0-2. 74’ ci riprova Aliberti, viene contrastato e la palla carambola sui piedi di Lombi che da posizione favorevole non riesce ad inquadrare lo specchio. Clamorosa traversa per l’Atletico all’83’, Firmani si libera con un numero da circo al limite dell’area e lascia partire un gran tiro, solo il legno gli nega la gioia della doppietta.
Gara di ritorno prevista per il 10 Aprile a Macerata, ora testa al campionato per entrambe le squadre con i maceratesi che ospiteranno venerdì Pievebovigliana e gli ascolani che saranno impegnati in un’ostica trasferta ad Amandola.
MONTEPRANDONE: Rossi, Infriccioli (57’ Scarpetti), Sciamanna (70’ Giuliani), Mozzoni, Scipioni, Pelliccioni, Dollani (63’ Nista), Camaioni, Veccia (88’ Piunti), Bruni (76’ Massa), Assennti. All.Adami
ATLETICO MACERATA: Gattari, Rocchi, Cirilli, Gigli, Ortenzi, Lucentini, Aliberti (78’ Del Gobbo), Lombi (89’ Pascucci), Firmani (89’ Sampaolesi), Zerani, Miglietta (64’ Fratini). All.Cencioni
Direttore di gara: Marozzi di Ascoli Piceno
È partito la scorsa settimana il ciclo di lezioni “Lo Scienziato dell'acqua”. Le lezioni sono organizzate dall'Ato3 Marche di Macerata nell'ambito delle sue attività di comunicazione, informazione e formazione per l'anno 2019. Le lezioni sono rivolte agli scolari e studenti di ogni ordine e grado, dall'infanzia alle scuole superiori, nei comuni che ricadono nell'ambito dell'Ato3 che comprende 40 comuni della provincia di Macerata e 6 comuni della provincia di Ancona.
“Quest'anno – afferma il Presidente dell'Ato3, Francesco Fiordomo – abbiamo avuto una grandissima richiesta di partecipazione, grazie anche all'opera capillare di informazione che abbiamo svolto preventivamente. Siamo passati da circa 1.500 alunni coinvolti lo scorso anno, agli oltre 2.500 di quest'anno, disseminati su tutto il territorio di nostra competenza”.
Oltre alle lezioni che andranno avanti fino a fine aprile, Ato3 Marche ricorda che sono ancora aperti i termini per partecipare al concorso “Si-amo l'Acqua”. Infatti fino al 12 aprile è possibile inviare gli elaborati video, audio o di grafica a tema risparmio dell'acqua. Tutte le informazioni sono reperibili nel sito dell'Ato3 Marche, http://ato3marche.it.
La premiazione del concorso si terrà il giorno 11 maggio a Recanati nell'ambito della Giornata dell'Acqua.
Visto il successo riscosso negli anni scorsi, che ha visto un notevole afflusso di visitatori appassionati d'arte, anche per l'anno in corso, in occasione della prossima festività di San Giuseppe, sarà inaugurata il 16 marzo, alle ore 17,00, presso il locale sito in via G.Natali n.19 a Sforzacosta di Macerata, alla presenza delle Autorità locali, la terza edizione della collettiva d’Arte a cura degli artisti Tina DE MARCO e Giovanni COLUCCI, con la collaborazione del Comitato festeggiamenti della parrocchia San Giuseppe del luogo.
Gli artisti partecipanti, sempre più numerosi ed entusiasti di contribuire con il loro talento a una manifestazione che riscuote sempre maggiori consensi, presenteranno oltre 60 opere, realizzate con varie tecniche artistiche, dai contenuti molto significativi riproducenti la vita e la cultura marchigiana con particolare riferimento anche all’attuale festività.
L’iniziativa, promossa nell’ambito delle festività in onore del patrono San Giuseppe di Sforzacosta di Macerata, che si celebra domenica 17 marzo, si prefigge lo scopo di incentivare sempre di più l’arte, rendendola maggiormente vicina sia alla popolazione che agli stessi appassionati del settore.
La mostra resterà aperta al pubblico:
-sabato 16 marzo 2019 dalle ore 17,00 alle ore 20,00;
-domenica 17 marzo 2019 dalle ore 09,30 alle ore 12,30 e dalle ore 15,00 alle ore 20,00.
Daranno immagine alla manifestazione i seguenti artisti, già partecipanti alle innumerevoli iniziative che si effettuano soprattutto nell’ambito provinciale:
ANTINORI Graziella, AMAULO Nevia, BRAVI Giuseppe, CAPORALETTI Rosella, CARLETTI Alda, CASTELLI Daria, CESCA Gabriella, CATANIA Lucia, COLUCCI Giovanni, CRUCIANELLI Antonietta, DE MARCO Tina, DE STEPHANIS Ferdinando,FALCONI Stefania, FAGIANI Tiziana, FREZZOTTI Cinzia, GALLO Carla, GUIDO Lucia, IOMMI Rosella, MOZZONI Maria Pia, MERCURI Gianni, Don Eraldo PITTORI, PONZELLI Giuseppe, RASTELLI Susy, SANTARELLI Mirella, SGOLACCHIA Teresita, TRIPPETTA Giusi VALERI Silvio, VAREN Luca, ZAGAGLIA Gabriella.
La stagione indoor si è chiusa domenica scorsa in Ancona con una bella manifestazione promozionale, valida per l’assegnazione dei titoli regionali individuali indoor e per la Coppa Giovani – Trofeo Pasquale Del Moro, una no stop dalle 10.00 della mattina alle 20,00, con una folla di giovanissimi protagonisti, entusiasti, che hanno riempito il palaindoor.
Fra le quattro categorie in campo, brilla la vittoria delle Ragazze dell’AVIS Macerata che si sono imposte con punti 212, davanti a Fermo a punti 192 e alla DLF Ancona con 181. Su tutte da sottolineare la prova di Elisa Marini nella due km di marcia che ha dominato la prova e, oltre a conquistare lo scudetto di campionessa regionale ha migliorato il record marchigiano indoor che apparteneva a Ludovica Ruzzetta con 10’36”63 del 2014, portandolo a 10’28”20; nella stessa gara Agnese Nalli è 10^ in 14’34”38. .
Punti preziosi per la classifica di squadra quelli di Alissa Salvucci terza nell’alto con m. 1.31 ( 7^ Giulia Olimpi con 1.20) e sesta nei 60 ostacoli con 10”73. Si è migliorata anche Anna Mengarelli nei 200 con 29”53 piazzandosi al 5° posto e stesso piazzamento anche nella staffetta corsa con Sofia Gentilucci, Sofia Romagnoli, Maria Baldoni e Mengarelli in 2’05”7.
Buone posizioni anche della cingolana Chiara Tavoloni nei 60 piani in 8”90, in una gara con oltre 100 concorrenti e Sofia Gentilucci 11^ nel lungo in 3,65.
Nella categoria Ragazzi bronzo per Andrea Marcolini sia nei 200 che nei 60 ostacoli migliorando il suo personale in entrambe le specialità rispettivamente con 28”16 e 10”10. Staffetta 4 x 200 al decimo posto con Nicolas Cossali, Alessandro Coltorti, Giacomo Marcolini e Alberto Tabarretti con il tempo di 2’16”05 (quest’ultimo10° negli ostacoli in 11”23).
Nelle Cadette titolo regionale a Federica Tomassini che ha uguagliato il suo personale con 1,52 , con Chiara Salvatori che, nella sua prima gara nella specialità, ha ottenuto un brillante 1,46. Quinto posto sia nell’alto che negli ostacoli per Ambra Compagnucci rispettivamente con 1,43 e 10”06, vicina al personale; Brava Ludovica Lombi che si è migliorata nel triplo con 8,55 ottenendo un buon sesto posto dopo aver saltato 4.28 nel lungo dove è giunta settima; valido sesto posto anche di Greta Ricciardi nel peso con 7,70. In progresso anche Serena Giorgetti nei 1000 dove ha ottenuto un buon 3’30”50. Per ultimo ottimo terzo posto nella staffetta con questa formazione: Federica Tomassini, Sofia Marchegiani, Rachele Tittarelli e Chiara Salvatori in 1’57”78.
Nei Cadetti titolo regionale a Riccardo Ricci con 1.66 nell’alto dietro lo strepitoso reatino Mattia Furlani che, nell’occasione, ha ottenuto la seconda prestazione italiana dell’anno saltando 1.91. Ricci si è difeso anche negli ostacoli dove ha agguantato un bel 5° posto in 9”68, alla prima esperienza nella specialità, con Simone Coppari a 10”81.
Ottavo nel peso Matteo Vitali con 9.86; il forte velocista di Tolentino, argento lo scorso anno alle finali nazionali del Trofeo CONI a Rimini, ha evitato per prudenza la gara dei 60 per superare un piccolo infortunio e ritornare pronto per le gare di primavera. Nella gara dei 1000 in progresso Cristian Foglia con il tempo di 3’08”81. Ha chiuso la manifestazione la staffetta 4 x 200 cadetti, quinto posto con Simone Bracaccini, Simone Coppari, Bernardo Matcovich e Alessio Raffaelli con il tempo di 1’51”95.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Macerata hanno denunciato un 19enne, residente in Provincia, con precedenti penali, per detenzione di stupefacenti.
I militari, impegnati quotidianamente nella prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti, qualche giorno fa, hanno controllato, nei pressi della Stazione Ferroviaria di Macerata, il giovane, già note alle cronache locali. Sospettando che il giovane potesse detenere stupefacente, i Carabinieri lo hanno condotto in Caserma e lì, il sospetto, si è tramutato in realtà.
Il giovane aveva nascosto nelle mutande un "ambiguo" involucro contenente 50 grammi di marijuana.
"Credo che oggi sia emerso il dato veramente importante: che Pamela non fosse una tossicodipendente. Penso sia stato ben inquadrato il suo quadro clinico: una persona a doppia diagnosi affetta da borderline grave che, come effetto secondario, dava la dipendenza da sostanza stupefacente - il commento dello zio di Pamela e legale della famiglia Mastropietro, Marco Valerio Verni -. Ciò che interessa ai fini della ricostruzione e della dinamica contestati all'imputato sono i tratti di questa patologia psichiatrica che Pamela aveva."
"Abbiamo appreso di Oseghale anche il fatto che non lesina calunnie nei confrtoni di nessuno: compresi i poliziotti penitenziari che ha accusato di averlo picchiato per fargli scrivere il foglietto famoso (quello in cui Oseghale scrisse "Desmond, via dei Velini 127", ndr.) - ha proseguito Verni -. Spero che la Procura agisca in questo senso e contesti il reato di calunnia a Oseghale per questo grave fatto: non bisogna lasciare gli agenti penitenziari in balia di questi pericoli, cioè che possano essere accusati falsamente di un reato infamante. Le nostre forze dell'ordine devono essere tutelate e spero che la Procura agista per calunnia nei confronti di Oseghale, per questo fatto che ne mina ulteriormente l'attendibilità e dimostra che l'imputato non ha timore di calunniare nessuno."
Oseghale riferì infatti che era stato percosso dalle guardie penitenziarie del carcere di Montacuto ad Ancona, una dichiarazione smentita dagli stessi agenti presenti in aula e dagli esami medici eseguiti sul corpo dell'imputato, dove non venne trovato con alcun tipo di lesione.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici affrontati durante la terza udienza "questi confermano in parte ciò che abbiamo sempre sostenuto. Inoltre i tabulati telefonici (deposizioni odierne, ndr.) confermano che non può essere esclusa la presenza di Lucky Desmond all'interno dell'appartamento in via Spalato ("dalle 11:47 alle 11:50 e dalle 14:07 alle 14:09", ndr.) - ha proseguito Verni -. Per gli aspetti medico legali e tossicologici ci riserviamo di aspettare i consulenti della Procura e quelli di parte."
Sono stati i consulenti della Procura Luca Russo e Daniele Pieroni, a deporre riguardo alle intercettazioni telefoniche dell'imputato. In base alle celle telefoniche, Oseghale si trovava in casa dalle 11:37 alle 13:45 e dalle 16:30 alle 17:49. Il cellulare di Oseghale sarebbe poi rimasto spento dalle 18:58 alle 22:08. Mezz'ora dopo Oseghale chiamò il taxista che lo accompagnò a Casette Verdini per gettare i trolley. Il 30 gennaio inoltre, come riferito sempre dai consulenti della Procura, l'ex compagna dell'imputato ha avuto contatti reiterati con lui e quel giorno inviò al nigeriano SMS e messaggi whatsapp chiamandolo "Falso, puttaniere" e parlava della presenza di una donna in casa, una "sfasciafamiglie", che aveva anche intravisto in una videochiamata.
In conclusione, in merito alle parole dello psichiatra della Comunità PARS che seguiva Pamela, Verni ha parlato di una deposizione "molto approssimativa. L'ultima volta che vide Pamela fu il 16 gennaio quindi non poteva avere la minima idea di come lei stava al momento dell'allontanamento, anche in virtù del fatto che Pamela cambiava umore da un momento all'altro. Anche il fatto che avesse avuto un rapporto sessuale all'interno della struttura (con un giovane di Napoli, come riportato dallo psichiatra, ndr.) ci lascia perplessi. Possibile che in una comunitò terapeutica possa accadere questo."
E sulla non presenza dell'ex compagna di Innocent Oseghale, Michela Pettinari, il legale della famiglia Mastropietro ha espresso la sua contrarietà. "Lei (Pettinati, ndr.) raccontò che il suo compagno era insieme ad altre persone nigeriane e oggi si è addirittura resa irripetibile e non verrà sentita come teste: questa non mi sembra una cosa normale."
Tra i teste sentiti quest'oggi in Corte d'Assise a Macerata durante il processo che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro c'era anche il taxista che accompagnò il nigeriano, la sera tra il 30 e il 31 gennaio 2018, a gettare i due trolley con dentro il corpo fatto a pezzi della 18enne romana.
Patrick Blaise Noutong Tchomchoue, di orgini camerunensi, nel corso delle indagini, era stato ascoltato due volte dagli inquirenti, il 31 gennaio e il 2 febbraio e aveva riferito che l'imputato, nel tragitto, aveva fatto due telefonate, una parlando in italiano e una in inglese. Versione che non ha completamente confermato quest'oggi in quanto "ricordo che fece le due telefonate" senza però ricordare le rispettive lingue delle stesse.
"Ho accompagnato Oseghale nel luogo dove mi chiese di portarlo, anche se inizialmente mi aveva detto di andare a Tolentino, ma cambiò idea durante il tragitto - la deposizione del teste -. Ho deciso poi di tornare lì perché per me era strano che avesse gettato le valige in un canale, le avrebbe dovute portare in un'isola ecologica. Ho preso una torcia, ho fatto luce e ne ho aperta una. All'interno ho visto qualcosa che somigliava a un intestino e ho subito pensato che fosse carne animale. Poi però ho visto una mano e le unghie e lì ho avuto paura. Ho pensato 'questo ragazzo ha fatto un casino'. A quel punto sono tornato a casa, ho parlato con mia moglie e gli ho raccontato tutto. Il giorno dopo dovevo essere a Roma e sarei dovuto partire alle 5:00, per questo non ho denunciato subito l'accaduto."
Al termine della terza udienza, è stata respinta la richiesta della parte civile di convocare coattivamente la teste Michela Pettinari, ex compagna dell'imputato che non si è presentata in data odierna, a deporre nelle prossime udienze. Le sue dichiarazioni (quella del 9 febbraio e quella del 15 febbraio) verranno comunque messe agli atti e la Procura ha richiesto che venga esaminato anche l'articolo di una rivista, con data 21 febbraio 2018, che ritrae l'imputato in due fotografie, probabilmente di vita comune, e nelle quali compare uno dei due trolley in cui successivamente lo stesso Oseghale avrebbe messo il corpo di Pamela Mastropietro.
Garantire a tutti pari opportunità nell’istruzione scolastica. È il messaggio che Snals Macerata vuole lanciare attraverso il convegno ‘Regionalizzare la scuola. Quale futuro?’ organizzato oggi (13 marzo 2019) all’Istituto Tecnico Gentili di Macerata. Di fronte alla proposta di autonomia regionale che coinvolge anche la scuola avanzata da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia e che ha aperto il dibattito in Italia, Snals Macerata ha raccolto l’istanza promuovendo un confronto di spessore nazionale cui ha partecipato il mondo della scuola, del sindacato, della politica.
Dopo i saluti del consigliere provinciale Paolo Micozzi e del Segretario provinciale Snals Macerata Ugo Barbi, l’appuntamento ha previsto una tavola rotonda con protagonisti Antonio Albano del direttivo nazionale Snals, Giovanni Giordano Confsal, la segretaria regionale Snals, Paola Martano, la consigliera regionale Marzia Malaigia (Lega) e Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell'educazione al Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Macerata.
Il tema dell’autonomia sta entrando quindi a pieno diritto nel dibattito sul futuro della scuola e Snals ha voluto apportare una ulteriore riflessione al confronto attraverso un approfondimento a più voci. “Il nostro convincimento resta fermo sul principio di garantire pari opportunità di accesso e di diritto allo studio – ha spiegato Ugo Barbi, Segretario regionale Snals Macerata – Siamo scettici soprattutto sulle modalità con cui si sta affrontando il processo di regionalizzazione che sino a questo momento è proseguito privo di reali chiarimenti e delucidazioni. In che modo sarà affrontato? Saranno seguiti unicamente i criteri basati sul Pil o saranno adottati anche altri parametri? Oggi permangono evidenti differenze tra i territori all’interno del Paese anche in ambito scolastico e una regionalizzazione al momento piuttosto oscura temiamo non possa che ampliarle.
La nostra preoccupazione è forte, inoltre, perché ancora non è assolutamente chiaro come saranno inquadrati gli organici. Affidare queste scelte alle sole Regioni fa aumentare il rischio, a nostro avviso, di acuire i tagli al corpo docente, come accade ad esempio proprio nelle Marche e quindi anche nella nostra provincia, mentre riteniamo che un sistema affidato allo Stato e perciò ad un Ministro di riferimento possa garantire maggiore equità da questo punto di vista, possa calmierare eventuali eccessi di razionalizzazione. I quali – prosegue Barbi – potrebbero anche avere effetti negativi sull’organizzazione delle classi, da sempre ci battiamo contro le cosiddette classi pollaio ma affidarsi esclusivamente ad un governo regionale della scuola propenso a razionalizzare i costi può provocare l’aumento di quelle in sovrannumero”.
Se il futuro passa attraverso l’autonoma regionale, per Snals, vanno chiarite le modalità di questo passaggio: “Pensiamo che vadano chiariti molto meglio tali percorsi e che questo processo non possa essere calato dall’alto ma discusso ed approfondito con la base scolastica – conclude Barbi che propone un’ultima riflessione – Si fa spesso riferimento all’adeguamento degli stipendi italiani all’Europa, non si capisce perché questo richiamo debba necessariamente essere posposto all’autonomia. Crediamo sia più corretto affrontare prima questo argomento che darebbe respiro ai molti insegnanti impegnati quotidianamente per una crescita generale del sistema scuola e dei ragazzi che ne fanno parte”.
Le regioni più virtuose con l’autonomia differenziata possono godere di più sostegno da parte delle istituzioni e delle aziende del territo
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Potere al Popolo Macerata relativa allo sciopero sulle questioni climatiche previsto per venerdì 15 marzo.
"Vogliamo un impegno concreto contro il cambiamento climatico! E lo vogliamo subito”. Sono queste le parole di Greta Thunberg, la ragazza svedese di sedici anni che dal 20 agosto dello scorso anno ha manifestato ogni venerdì di fronte al Parlamento svedese. Una giovane donna che con la propria ostinazione ha attirato l’attenzione delle principali istituzioni europee e ha risvegliato le coscienze di milioni di persone nel mondo a proposito del cambiamento climatico.
Secondo la pagina ufficiale “Fridaysforfuture” gli stati aderenti sono: Australia, Francia, Canada, Germania, India, Filippine, Lettonia, Spagna, Svezia, Inghilterra, Stati Uniti e naturalmente l’Italia, e con essa la città di Macerata. I cittadini, le associazioni, le realtà politiche del maceratese non posso sottrarsi a questa chiamata internazionale. E così anche Potere al Popolo Macerata accetta la sfida e scende in piazza Venerdì 15 marzo ore 9 per il Fridayforfuture!
Non possiamo non denunciare il vergognoso ritardo della politica italiana sulle questioni climatiche, un ritardo che con il cambio di governo si sta trasformando in un negazionismo che minaccia realmente le vite dei cittadini e l’equilibrio ambientale.
Un obiettivo importante per Potere al Popolo Macerata è sottolineare che non si tratta solo di una questione nazionale, il territorio maceratese deve comprendere, invece, che l’inquinamento e i suoi pericoli sono diffusi ovunque senza eccezioni. Vogliamo ricordare l’incendio della Orim a Macerata di qualche mese fa, le emissioni tossiche della Cosmari di Tolentino, che sono fuoriuscite per decenni dall’inceneritore spargendosi nell’aria e precipitando con le piogge sui campi agricoli limitrofi, la ricostruzione post-sisma, effettuata con materiali ad alto impatto ambientale e senza tener conto di un piano a tutela paesaggistica.
Queste sono solo alcune delle questioni cruciali.
Attenzione, siamo ancora in tempo per cambiare rotta.
E come Potere al Popolo diciamo che ci sono molte buone ragioni per farlo. Un’economia senza emissioni di carbonio apre verso nuove opportunità di innovazione e di occupazione, inoltre la chiamata allo sciopero fatta dalle generazioni più giovani dimostra che c’è una sensibilità nuova che potrebbe aprire nuovi orizzonti di pratiche ecologiste ad oggi inedite" - così si conclude la nota stampa di Potere al Popolo Macerata - .
Giovedì 14 marzo Stefano Liberti, giornalista, scrittore e documentarista, autore di reportage di politica internazionale per testate italiane ed estere, sarà all’Università di Macerata per un doppio appuntamento.
Alle 18 alla biblioteca didattica di Ateneo Casb in piazza Oberdan presenterà il sui libro “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta”. Parteciperanno produttori locali, rappresentanti di associazioni impegnate sul territorio marchigiano e studenti per capire meglio la complessità del sistema agroalimentare e quanto questa abbia a che fare con la nostra vita. La sera alle 21 al Cinema Italia insieme al giornalista Adolfo Leoni introdurrà il docufilm “Soyalism”, di cui il reporter è autore insieme a Enrico Parenti. Seguendo la filiera di produzione industriale della carne di maiale, dalla Cina al Brasile passando per Stati Uniti e Mozambico, il documentario descrive l’enorme movimento di concentrazione di potere nelle mani di queste ditte, che sta mettendo fuori mercato centinaia di migliaia di piccoli produttori e trasformando in modo permanente paesaggi interi. A partire dai mega-allevamenti intensivi in Cina fino alla foresta amazzonica minacciata dalle coltivazioni di soia sviluppate per nutrire animali confinati in capannoni dall’altra parte del mondo, questo processo sta pregiudicando gli equilibri sociali e ambientali del pianeta.
“Le ricerche e indagini di Liberti – spiega Alessio Cavicchi, docente Unimc organizzatore dell’iniziativa – fanno luce su tante dinamiche sconosciute a noi cittadini e consumatori. Che cosa abbiamo nel piatto? Da dove viene? Perché lo paghiamo un certo prezzo? E qual è il vero costo per tutti di un certo prezzo? Sono domande che ci dobbiamo fare perché riguardano noi, la nostra salute, il nostro mondo e il futuro dei nostri figli. Ho invitato anche alcuni produttori e associazioni marchigiane che possano far vedere come modelli di produzione e consumo diversi siano possibili”.
Alessio Cavicchi, docente di economia e marketing alimentare nell’ambito dei corsi di laurea in turismo, è coordinatore di due progetti europei - The Wine Lab e FoodBiz – che mirano a realizzare una collaborazione tra atenei europei, imprese e istituzioni per offrire nuove opportunità di innovazione alle aziende dei settori vitivinicolo e agroalimentare.
Il Liceo Artistico “Cantalamessa” non è affatto estraneo ai premi, ai riconoscimenti sia in ambito locale e regionale, sia in ambito nazionale. Una caratteristica di questa scuola di qualità è la partecipazione a numerosi concorsi in diversi ambiti.
In ogni indirizzo, da quello di Architettura ad Arti figurative, a Moda, ad Audiovisivo, i docentistimolano i propri allievi a partecipare a progetti e a concorsi, non solo per farli mettere alla prova, ma per incitarli alla creatività e alla realizzazione di prodotti innovativi, belli per gusto e dal valore intrinseco.
Grazie a questa didattica del mettersi in gioco e del fare, la classe V D dell’indirizzo Audiovisivo e multimediale sta avendo grandissime soddisfazioni.
Il lavoro svolto dai docenti di ogni disciplina, in modo particolare da quelli delle materie laboratoriali, ha permesso ai ragazzi, impegnati su diverse attività, di ottenere riconoscimenti e premi.
Ad ottobre l’alunna Sofia Ruggeri ha ricevuto“per profitto, capacità ed impegno”, dalla Carifermo, la “Pagella d’oro”. A gennaio, in occasione della “Giornata della Memoria”, tutta la classe ha partecipato a “Futura Memoria”, un’esposizione, con concorso annesso, di opere audiovisive. La mostra, organizzata dalla sezione montecassianese “Oreste Mosca” dell’Anpi, in collaborazione con il Comune di Montecassiano, era costituita da video promozionali e video arte sul tema della Shoah sul quale gli allievi hanno approfondito aspetti storici e letterari con l’insegnante di Lettere.
Molti sono stati i complimenti per la profondità dei messaggi visivi e le allieve Sofia Ruggeri (https://www.youtube.com/watch?v=Pfzp6VkMu34) ed Eugenia Tommasi (https://www.youtube.com/watch?v=6TNGUgIlbpU) hanno ricevuto i premi, rispettivamente per il video promozionale e il video arte.
Ed ancora il primo di marzo, con grande orgoglio, è giunto il secondo premio in ambito nazionale per il concorso “Scacco al bullo”, indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Ministero per le Politiche Sociali con la collaborazione della “Federazione italiana per il superamento dell’handicap”, per il cortometraggio dal titolo “To watch is not to see” (https://www.youtube.com/watch?v=am-xTGOV-Jc )diretto e girato dagli allievi Sara Allegri, CamilaBallesteros, Camilla Barigelli, Luca Cesolari, Marilin Sagratella, Monica Sileoni, Federica Sopranzi, Milana Vakarchuck.
Al concorso hanno partecipato tutti gli studenti della classe con due cortometraggi: “La scelta sbagliata” (https://www.youtube.com/watch?v=KcUkRAk2mUE) e il video di cui sopra, insieme ad altre 200 opere e a detta della giuria: ”La scelta non è stata semplice sia per la quantità delle opere presentate sia per la qualità di molte di queste. Per questo vogliamo ringraziare tutti i partecipanti per l’impegno ed esprimere apprezzamento per le molte intuizioni, idee, stimoli che hanno proposto. Non è da tutti mettersi in gioco raccogliendo la sfida di affrontare temi complessi e usando al contempo tecniche efficaci.”
I prodotti, incentrati sulla consapevolezza e sul contrasto al bullismo in tutte le sue forme, hanno coinvolto, nella sua realizzazione, anche alunni di altri indirizzi a testimonianza che vi è grande collaborazione tra le diverse sezioni del liceo.Tali opere non solo presentano una complessità sia nella progettazione che nella produzione, ma sono il frutto di una personale riflessione e rielaborazione degli allievi, nata da uno studio approfondito e da un lavoro interdisciplinare al quale concorrono molte discipline.
Ma l’anno scolastico non è ancora terminato e gli allievi sono impegnati in nuovi cortometraggi e prodotti multimediali. Prossimamente la classe parteciperà con un video di animazione, che riguarda il “Ratto di Europa”, noto quadro futurista del maceratese Ivo Pannaggi, alla mostra “Macerata 9.3” che sarà esposta presso la Biblioteca Statale e presso il nostro liceo nel mese di maggio. E sempre a maggio, diversi allievi concorreranno, con un loro book trailer, al concorso “Macerata racconta” nella sezione indetta proprio per i Licei Artistici.
E per concludere in bellezza, anche il “Festival Scarabò, una città per educare”, che si terrà a Macerata il 18-19 maggiop.v, vedrà la partecipazione di opere audiovisive realizzate dai nostri ragazzi. E chissà che nuovi successi e riconoscimenti vengano assegnati a questi giovani artisti.
L'8 marzo in occasione della Giornata della donna la Regione Marche ha accolto, presso Palazzo Li Madou, la premiazione del concorso “Sulle vie della parità nelle Marche”, ideato e indetto dall’Osservatorio di Genere, patrocinato dalla Commissione regionale Pari Opportunità e dal Consiglio delle donne del Comune di Macerata in collaborazione con il Sistema museale. Un progetto rivolto alle scuole di ogni ordine e grado volto alla riscoperta e alla valorizzazione del contributo delle donne marchigiane e alla costruzione della società. Promosso a livello nazionale dall’associazione Toponomastica femminile è indetto nelle Marche dall’Osservatorio di Genere e patrocinato dalla Commissione regionale Pari Opportunità e dal Consiglio delle donne del Comune di Macerata, che ha visto la collaborazione del sistema museale dell’Università di Camerino e di Cgil, Cisl e Uil Marche.
“Una collaborazione, quella tra Regione e Osservatorio, nata per coinvolgere gli amministratori locali per la intitolazione di spazi pubblici e di vie a donne che hanno dato un contributo importante alla nostra terra e al nostro contesto, ma anche all’Italia in generale. Siamo in cammino, in questi anni, per un lavoro di restituzione alla memoria pubblica del contributo delle donne”- ha spiegato Meri Marziali,presidentessa della CPO che ieri ha aperto i lavori e consegnato i premi. ”Questo evento, giunto alla seconda edizione, rappresenta il nostro otto marzo”- ha spiegato Claudia Santoni, presidente dell’Osservatorio di Genere. “Siamo orgogliose di questa importante iniziativa che ci ha permesso di vedervi qui riuniti oggi” - continua Santoni - “tante e tanti, diverse generazioni , ma con un unico obiettivo: contribuire con il nostro impegno al cambiamento. È stato infatti un lungo lavoro, iniziato lo scorso maggio quello che termina oggi con queste premiazioni, un lavoro per riscoprire figure femminili che si sono impegnate anch’esse per un cambiamento. Riportare alla memoria questi modelli femminili di valore e impegnarsi per cambiare la condizione di disuguaglianza è ciò che è emerso in tutti i lavori premiati, ma è anche la filosofia con la quale è nata la nostra associazione nel 2011” - conclude la presidente. Alla giornata di premiazione sono intervenute anche Silvia Spinaci (CISL), Michela Verdecchia (CGIL) Marina Marozzi (UIL) e Adriana Santarelli (Università degli studi Camerino – sistema museale).
Le studentesse e gli studenti delle scuole vincitrici hanno ricevuto premi per componimenti poetici, siti internet, ma anche giochi da tavola. Per la Sezione Le madri della Repubblica sono state premiate le classi ID e IID della scuola ITIS “E.Mattei” di Recanati (MC) con due poesie intitolate “Nascono poche volte queste donne” e “Una donna che sa il fatto suo” due componimenti frutto di un lavoro di approfondimento sulla figura di Adele Bei, sindacalista e politica italiana. Mentre per la sezione Il viale delle Giuste il premio è andato al “Monologo di una staffetta”del IA e del VA dell’IIS “G. Garibaldi”di Macerata. Un lavoro che racconta la testimonianza della staffetta partigiana Nunzia Cavarischia.
Il premio Percorsi territoriali, urbani e ambientaliè stato assegnato alla IV D “Accoglienza turistica” Istituto “Carlo Urbani” di Porto Sant’ Elpidio per “Amelia Sorcinelli. Maestra e anima del Giardino dell’infanzia”, il percorso di una donna che ha dato valore e importanza alla sua città con la sua opera di educatrice.
Non poteva mancare un lavoro dedicato al metodo di Maria Montessori a cura dei bambini e delle bambine della II A dell’Istituto comprensivo “E. Fermi” di Macerata. Per la stessa sezione premiato anche l’accurato sito web dedicato all’egittologa Alessandra Nibbi, realizzato dal III D del liceo scientifico scienze applicate e da uno studente del III A liceo scientifico tradizionale dell’IISS “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio (FM) . Dan Borgo Caratti figlio di Nibbi è arrivato appositamente dall’Australia e ha consegnato il premio alle ragazze e ai ragazzi.
Il premio speciale per le scuole del cratere è andato a“Women at work. Le Marche si raccontano”.Una video inchiesta a cura degli studenti della II PIA dell’IPSIA “E. Rosa” di San Severino Marche, per rappresentare la forza, il temperamento e l’operatività di tante donne oggi impegnate a rendere i territori del cratere ancora produttivi, vivibili e riconoscibili. Il premio è stato consegnato da un ospite d’eccezione, Orietta Maria Varnelli. Per il progetto più originale ha vinto la 2AP dell’IIS “Luigi Donati” di Fossombrone (PU). La vita e la storia di Leda Antinori attraverso la forma espressiva del canto per coinvolgere anche gli studenti diversamente abili della scuola, per un coro senza esclusioni.
Infine il Premio per il progetto più innovativo e per il miglior progetto presentato nella sezione Percorsi mediatici, comunicativi, espositivi e di spettacolo è andato a “Donne in gioco. Donne straordinariamente normali che hanno costruito la storia di Fano e dintorni”, realizzato dal III C Tecnico grafica e comunicazione dell’Istituto Professionale “A. Olivetti” di Fano. Un originalissimo gioco da tavola per giocare, divertirsi e contemporaneamente conoscere il cammino compiuto da alcune donne-simbolo delle Marche. Tutti i premi sono stati appositamente realizzati da quattro artiste marchigiane Daniela Scriboni, Elena Borioni, Stefania Ciucani e Luisa Gianfelici; quest’ultima, responsabile del settore grafica e illustrazione dell’Osservatorio di Genere, in questa giornata ha fatto da portavoce raccontando ai presenti la scelta delle opere e la loro realizzazione. Tutti i premiati hanno anche vinto un biglietto per Roma il prossimo 30 aprile, per la premiazione nazionale del concorso.
Questa mattina, il Comandante Regionale Marche della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Fabrizio Toscano, si è recato in visita alla Tenenza di Porto Recanati, dove, accolto dal Comandante Provinciale, Colonnello Amedeo Gravina e dal Comandante della Tenenza, Luogotenente C.S. Diego Crovace, ha incontrato i militari in forza al Reparto.
Nel corso dell’incontro, il Generale Toscano ha affrontato le tematiche più rilevanti relative al personale, all’attività operativa e alla logistica.
La visita è stata l’occasione, per il Comandante Regionale, di rivolgere ai finanzieri portorecanatesi il proprio plauso per l’impegno e lo spirito di servizio profuso nelle attività di prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità, sia economico-finanziaria che, soprattutto, connesse allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla contraffazione dei marchi e all’abusivismo commerciale.
Nella terza udienza del processo contro Innocent Oseghale è stato ascoltato come teste il Maggiore Luca Gasparollo dei RIS di Roma. Lo scorso 31 gennaio 2018, il Reparto investigazioni scientifiche aveva proceduto con l'ispezione cadaverica sul corpo di Pamela Mastropietro e con l'acquisizione dei campioni per gli esami: alcuni eseguiti il giorno stesso, altri nei giorni successivi.
Tutto l'appartamento di Via Spalato è stato ispezionato: nello specifico la cucina, il salotto, l'atrio, la camera da letto. Sono stati esaminati accuratamente anche gli indumenti rinvenuti dell'appartamento: il pellicciotto appartenente alla vittima, dove sono state rinvenute tracce dell'imputato; un mozzicone di sigaretta, dove è stato rilevato il DNA sia della vittima sia di Oseghale e sull'orologio della vittima.
Riportando quanto emerso dal fascicolo inerente l’ispezione, il Maggiore Gasparollo ha spiegato: "Sul terrazzo sono state rinvenute diverse tracce ematiche e frammenti di tessuto della vittima. Tracce di sangue inoltre sono state rinvenute sul pavimento interno dell'abitazione, su un coltello, su una mannaia, sulla lavatrice, su un seggiolone e nell'umido. Sul pavimento del salone è stata rinvenuta anche un'impronta plantare fatta a piede nudo e una indossando una scarpa”. Da segnalare come all'interno dell'abitazione sia stata fatta una pulizia molto accurata del sangue: la cui presenza è stata evidenziata soltanto con il luminol.
Il Maggiore ha poi deposto in merito ai prelievi effettuati sul corpo di Pamela, per le relative analisi, in data 31 gennaio 2018: "Parliamo di un cadavere che era in una condizione particolare, con un forte odore di cloro, riconducibile alla varechina, lo stesso odore che era nelle valigie. Inoltre c'era una disarticolazione del corpo e la rimozione di alcuni tessuti come il monte di venere, i seni, la pelle della cassa toracica. Non ci siamo mai trovati davanti a un corpo trattato così". Una deposizione che ha provato la madre di Pamela, Alessandra Verni, presente in aula.
I vari accertamenti, come ha spiegato Gasparollo, sono stati indirizzati sia alla verifica dell'identità della vittima, sia alla possibile acquisizione di eventuali tracce riconducibili a soggetti entrati in contatto con il corpo: "Abbiamo proceduto poi al campionamento di parti del corpo. Tutte le tracce ematiche e i tessuti trovati nell'appartamento sono riconducibili a Pamela Mastropietro. Il DNA dell'indagato è stato rinvenuto sul mozzicone di sigaretta, sulle scarpe Nike e sulla vittima."
"Con un secondo test confermativo, è stato rinvenuto del liquido seminale dell'ingresso dell'utero e della cervice della vittima, appartenente all'imputato."
Sono quattro in totale i profili rilevati dal Maggiore e dai RIS di Roma. Un profilo B, compatibile con Innocent Oseghale, il profilo C, compatibile con il tassista (Fernando Javier Crisel), il profilo D, che appartiene a un uomo di ignota identità e le cui tracce sono state rinvenute dagli esami del tamponamento della lingua e il profilo E, sempre ignoto e le cui tracce sono state rinvenute sulle maniglie del trolley dorato.
All'interno dell'appartamento è stato rinvenuto liquido seminale riconducibile anche a un altro soggetto, che non corrisponde né alla vittima né all'imputato.
"Noi abbiamo lavorato sui campioni di saliva della vittima, due per la precisione - ha aggiunto Gregori, consulente tossicologico dei RIS di Roma -. È stata trovata morfina, che corrisponde alla deacidazione dell'eroina e codeina, un alcaloide presente sempre nell'eroina. Inoltre sono stati rinvenuti 81 grammi per millilitro di metadone" e tre tipi di farmaci per l'umore.
Il legale della famiglia Mastropietro - nonché zio di Pamela - Marco Valerio Verni, si è sottoposto alle domande dei giornalisti durante la pausa della terza udienza ad Innocent Oseghale, unico accusato dell'omicidio: "Oggi è stato chiarito un aspetto importante, spesso riportato male dagli apparati mediatici. Pamela non era una tossicodipendente, ma aveva un disturbo della personalità bordeline grave a cui come effetto secondorio era purtroppo associata la dipendenza da sostanza stupefacente. Questo cambia radicalmente il quadro. Pamela era una persona con degli sbalzi umorali importanti che la ponevano a rischio con il mondo esterno. Di questo ne potevano essere a conoscenza anche lei persone con le quali è venuta a contatto".
"Nel momento in cui Pamela si allontana dalla comunità - prosegue Verni -, era in un forte stato di crisi: questo ha contribuito notevolmente a tutto quello che è avvenuto successivamente"
Ecco il video con l'intervista completa all'avvocato Marco Valerio Verni:
Come riportato dallo psichiatra, il Dottor Giovanni Di Giovanni, della comunità Pars di Corridonia, dove Pamela Mastropietro era in cura, emerge come la 18enne avesse un quadro clinico molto particolare e molto difficile nel momento in cui si è allontanata dalla struttura maceratese.
"Quello che iniziò con Pamela, fu un rapporto terapeutico e non tanto farmacologico - spiega il Dottore nella sua deposizione al Tribunale di Macerata, nel corso della terza udienza del processo di primo grado che vede imputato il nigeriano Innocent Oseghale -. Quella di Pamela era una storia clinica complessa. La giovane, soprattutto nell'ultimo periodo di permanenza, a partire dal 26 dicembre, si induceva il vomito e si era fatta delle autolesioni. Per questi motivi, a partire dal 28 dicembre, era iniziata una terapia a base di Olanzapina, una terapia per curare il fenomeno del borderline."
"Dal 26 dicembre al 7 gennaio Pamela ebbe forti crisi e discontrolli emotivi - ha continuato il medico -: aveva dei momenti di lucidità ma non si sapeva rapportare bene alla realtà".
Come lei stessa raccontò allo psichiatra "mi disse che a 12 anni aveva iniziato a fare utilizzo di alcool, mentre a 14/15 anni aveva iniziato a utilizzare cannabis, cocaina ed eroina. Mi parlò anche di episodi di autolesionismo a 12 anni, mi parlò di attività di prostituzione, di spaccio di stupefacenti e furti."
"Pamela aveva un grande affetto per i genitori ma, nello stesso tempo, un rapporto di conflittualità - ha continuato il Dottore -. Dopo gli atti di autolesionismo, alla terapia della 18enne sono stati aggiunti dei farmaci che agiscono sull'apatia e sui sintomi negativi a basse dosi."
"A mio avviso, chi può averla vista dopo la sua uscita dalla comunità e ci si è relazionato, può aver percepito i suoi sintomi di malessere" - ha concluso Di Giovanni, evidenziando il profilo di una giovane debole e con una situazione psichica particolare e difficile.
Pamela
Riparte il processo per l'omicidio di Pamela Mastropietro al Tribunale di Macerata. I giudici della Corte d'assise ascolteranno altre testimonianze chiave, tra cui quella della compagna di Innocent Oseghale all'epoca dei fatti: Michela Pettinari, trentacinquenne. In aula presente la mamma di Pamela, Alessandra Verni, e lo zio avvocato Marco Valerio Verni.
L'udienza si è aperta alle ore 9:31. Il primo teste ad essere ascoltato è stato il medico della comunità che aveva in cura Pamela, lo psichiatra Giovanni Di Giovanni. Dalla sua testimonianza e da quello che veniva scritto da Pamela di suo pugno, si traccia il profilo di una ragazza borderline con problemi di autolesionismo. Dai 12 anni sarebbero iniziati i problemi con l'alcol e dai 14/15 avrebbe fatto uso di droghe di ogni tipo.
L'ultima volta in cui il dottor Giovanni Di Giovanni è entrato in contatto con Pamela è stato il 27 gennaio 2018: i due ebbero un lungo colloquio telefonico.
CLICCA QUI PER LEGGERE LA DEPOSIZIONE COMPLETA DELLO PSICHIATRA
AGGIORNAMENTO ORE 11:50
La compagna di Innocent Oseghale all'epoca dell'omicidio Mastropietro, Michela Pettinari, non si è presentata in aula risultando non rintracciabile. I giudici della Corte d'assise decideranno a fine udienza se convocare nuovamente la donna come teste.
Un programma tutto francese che incanterà per la bellezza e per la bravura del duo Renaud Capuçon - Guillaume Bellom, violino e pianoforte, domenica 17 marzo alle ore 17,30 al Teatro Sperimentale. Il concerto è in collaborazione con Marche Concerti, e si terrà anche a Macerata sabato 16 marzo.
Il programma è un omaggio alla grande Sonata per violino e pianoforte francese con tre capolavori: impeto tardo romantico e luci impressioniste, travolgenti virtuosismi e atmosfere rarefatte si intrecciano tra la Sonata in sol minore, L. 140, di Claude Debussy, la Sonata Sonata n. 2 per violino e pianoforte, in sol maggiore, di Maurice Ravel, e quella, decisamente irresistibile, in la maggiore, FWV 8, di César Franck.
Quest'ultime due sonate sono dedicate a due leggendari violinisti, Eugène Ysaye e George Enesco, figure carismatiche che furono al centro della vita quando un’epoca romantica densa e pregnante tramontava, e la nuova sonorità impressionista di Claude Debussy inaugurava la Musica al ‘900. In collegamento con questo concerto, inizia un nuovo ciclo di letture ad alta voce in collaborazione con la Biblioteca “L. Benincasa”, con i racconti di G. de Maupassant, giovedì 14, presso la biblioteca alle ore 17,30.
Tanta bellezza è consegnata in questo concerto a Renaud Capuçon, autentica star della scena internazionale, e al giovane talento di Guillaume Bellom. Capuçon, nato a Chambéry nel 1976, è stato invitato, ventenne, da Claudio Abbado a diventare konzertmeister della Gustav Mahler Jugendorchester, che ha diretto per tre estati, lavorando con direttori come Pierre Boulez, Seiji Ozawa, Daniel Barenboim, Franz Welser-Moest e Abbado stesso. Da allora, Capuçon si è affermato come solista ai massimi livelli.
Ha suonato con orchestre come la Berliner Philharmoniker con Haitink e Robertson, la Boston Symphony sotto Dohnanyi, l'Orchestre de Paris con Eschenbach e Paavo Järvi, la Philharmonique de Radio France e la Filarmonica della Scala con Chung, l'Orchestre National de France con Gatti e Gergiev, la Simon Bolivar Orchestra e la Los Angeles Philharmonic con Dudamel. Particolarmente impegnato in progetti di musica da camera, Renaud Capuçon ha lavorato, tra gli altri, con Martha Argerich, Nicholas Angelich, Daniel Barenboim, Yuja Wang, Katja Buniatishvili, così come con suo fratello, il violoncellista Gautier Capuçon.
È direttore artistico del Festival pasquale di Aix-en-Provence, fondato nel 2013, ed è stato nominato direttore artistico dei Sommets Musicaux de Gstaad nel 2016. Renaud Capuçon suona il Panette dei Guarneri del Gesù (1737), appartenuto al suo leggendario maestro, Isaac Stern. Nel giugno 2011 è stato nominato "Chevalier dans l'Ordre National du Mérite" e nel marzo 2016 "Chevalier. Che dire poi di Guillaume Bellom, astro in forte ascesa del pianismo internazionale, e uno dei massimi della sua generazione, nato nel 1992, e vincitore tra gli altri, del concorso Clara Haskil nel 2015 e nello stesso anno anche il primo premio all’Épinal International Competition oltre ad aver ottenuto il titolo di “laureate” da parte della Fondazione Singer-Polignac di Parigi, di cui, dal 2012 è artist in residence.
In qualità di solista, si è esibito con l’Orchestre National d'Ile de France, la Chamber Orchestra de Lausanne, e la National Orchestra de Lorraine, sotto la direzione di Jacques Mercier e Christian Zacharias. Particolarmente a proprio agio nella musica da camera, Guillaume Bellom ha un repertorio estremamente vasto che lo ha reso ben presto un ottimo partner musicale, collaborando con artisti di fama internazionale. Gli ingressi - particolarmente agevolati per i minori di 19 anni - vanno da 4 a 22 euro, biglietteria Teatro delle Muse. Gratuiti, in numero predefinito, per gli studenti della Politecnica delle Marche. Info: http://www.amicimusica.an.it/event/renaud-capucon-guillaume-bellom.
“Un onore essere in un libro, accanto a tanti grandi campioni”. Andrea Giaretti, giocatore dell'Avis Santo Stefano, è emozionato e sinceramente onorato di essere tra i protagonisti de “Le Sfide dei Campioni: emozionanti imprese tra i grandi dello sport”, libro del giornalista e scrittore Federico Vergari.
Una pubblicazione, che si fregia di avere la prefazione del Presidente del Cip Luca Pancalli, dedicata alle grandi sfide nel mondo dello sport e che, in uno dei capitoli ospita propria la storia di “Giarre” insieme a quella di Filippo Carossino, amico fraterno e collega di basket in carrozzina che milita con la Briantea Cantù.
Nella pubblicazione, edita da Tunuè e presentata nei giorni scorsi al PalaPrincipi, oltre al beniamino di casa Andrea Giaretti ci sono i grandissimi dello sport, accomunati da un rapporto di rivalità-amicizia. Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi, Francesco Moser e Giuseppe Saronni, Valerio Bianchini e Dan Peterson. E poi Roberto Valori e Luca Pancalli. Italia-Cuba dei mondiali di pallavolo del '90. Roberto Di Donna e Wang Yifu. Valentina Vezzali e Elisa Di Francisca. Valentino Rossi e Marc Màrquez. Andrea Rubei e Gabriele Caleca. Valerio Catoia. Skull e Motorella. Sofia Goggia e Lindsey Vonn. Gianluigi Buffon e Gianluigi Donnarumma. Luca Formilli Fendi.
Alla presentazione hanno preso parte ovviamente il curatore della pubblicazione Giovanni Di Giorgi, il Sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini, l’On. Francesco Acquaroli e il Presidente del Santo Stefano Sport Mario Ferraresi.
“Parlare di sport significa prima di tutto raccontare di persone – ha detto l’autore Federico Vergari - ognuna di queste, sia che abbia vinto le olimpiadi o perso all’ultimo secondo, ha una propria storia. Vergari ha raccontato le sfide più epiche, contrapponendo,divisi da una rete, dal colore di una maglia, di una bandiera o da una corsia,i più grandi dello sport italiano e dei loro avversari. La rivalità che c'è nelle curve e nelle derapate di Valentino Rossi e Marc Marquez, in un assalto della Vezzali e della Di Francisca o nel tempo di un respiro che divide una medaglia d'oro da una olimpica, come accadde ad Atlanta tra Di Donna e Wang. Atleti che hanno fatto di tutto per imporre la loro potenza e alla fine ci sono riusciti, oppure hanno dovuto accettare la sconfitta per poi rimboccarsi le maniche e ripartire, perché nello sport, come nella vita, c'è sempre qualcosa per cui valga la pena lottare”.
Anche un oncologo maceratese tra i 20 migliori esperti al mondo per i tumori renali, prostatici e vescicali. Si tratta del Dottor Matteo Santoni, in servizio presso l’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’Area Vasta 3. Secondo il sito internazionale Expertscape, il Dottor Santoni, di 36 anni, è risultato al 18° posto e 1° tra gli oncologi italiani presenti nella graduatoria per il contributo scientifico fornito alla ricerca internazionale negli ultimi 10 anni in questo ambito tra gli oltre 176.000 oncologi, urologi, patologi e scienziati che in tutto il mondo sono dedicati alle neoplasie genitourinarie.
Gli studi del Dottor Santoni riguardano il ruolo del sistema immunitario nello sviluppo dei tumori renali, prostatici e vescicali, l’identificazione dei meccanismi di resistenza all’immunoterapia ed alle terapie biologiche di nuova generazione, la ricerca di biomarkers precoci di risposta all’immunoterapia e l’applicazione dell’intelligenza artificiale e delle reti neurali in ambito epidemiologico e per la creazione di modelli prognostici accurati.
L’Unità Operativa di Oncologia di Macerata diretta dal Dottor Battelli ha al momento attivi diversi protocolli clinici riguardanti lo sviluppo di nuovi farmaci a bersaglio molecolare ed immunoterapici in pazienti affetti da tumori mammari, renali, prostatici e vescicali ed è inserita in un percorso internazionale di ricerca clinica e traslazionale dedicato alla cura ed alla prevenzione delle patologie oncologiche.