È una grande Festa dell’Opera quella che il Macerata Opera Festival porta al Castello della Rancia di Tolentino, lunedì 1 agosto, alle 21.15. Per una notte lo Sferisterio si sposta in uno dei luoghi simbolo della città di Tolentino e lo fa con le regine indiscusse delle tre opere in cartellone: le voci femminili impegnate nei ruoli principali dei tre titoli in cartellone, Otello, Norma e Il trovatore, dopo il successo tributato dal pubblico alle loro esibizioni in Arena nei giorni scorsi.Protagoniste della serata, accompagnate al pianoforte da Simone Savina, sono infatti Maria Josè Siri, applauditissima Norma nello spettacolo di Ugo Giacomazzi e Luigi di Gangi, Anna Pirozzi, straordinaria Leonora ne Il trovatore di Negrin, Sonia Ganassi, al fianco di Maria Josè Siri come Adalgisa, Enkelejda Shkosa, già apprezzata come Azucena allo Sferisterio e la giovane e promettente Chiara Isotton. L’appuntamento, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Tolentino, è un nuovo tassello del grande progetto del Macerata Opera Festival di divulgazione e diffusione della cultura operistica sul territorio e di partecipazione cittadina.A condurre lo spettacolo è il direttore artistico Francesco Micheli che guida il pubblico in un viaggio nel mondo dell’opera e del teatro, con una formula innovativa che ha conquistato il grande pubblico della TV, da Sky Classica a Rai 1, in cui racconta le trame, svela i personaggi, mette in luce la loro personalità, rendendoli vivi, attuali, ancora più affascinanti. Un lavoro multidisciplinare, in cui si alternano arie e concertanti dalle opere, proiezioni video, estratti da film, ma anche brani pop, da Vasco Rossi ai Pink Floyd, per una esperienza unica, con la quale il direttore artistico si appresta a sorprendere il pubblico accompagnato da alcune delle voci più belle del panorama musicale internazionali: un’occasione imperdibile per appassionarsi all’Opera attraverso l’ascolto delle sue protagoniste.Ingresso a 10 euro. Per info e prenotazioni: Pro loco TCT - Piazza della Libertà (Tolentino) 0733/972937.
"Noi vogliamo il bene della Maceratese. Qualcuno, invece, sembra cerchi un nemico": l’Amministrazione comunale nella persona del sindaco Romano Carancini ha voluto chiarire alcune situazioni nella diatriba con la Maceratese per ciò che riguarda "l’affaire Helvia Recina" e la convenzione.Il sindaco ha esordito facendo un in bocca al lupo alla squadra e alla società Maceratese per la prossima stagione, ma anche chiarendo subito che la discussione mediatica in atto questi giorni per ciò che riguarda lo stadio da parte della società calcistica è stata irrispettosa nei confronti dell’assessore allo sport Alfiero Canesin e quindi di tutta l’amministrazione comunale.In primo luogo, secondo Carancini, la Maceratese ha dimenticato di ringraziare 44mila maceratesi perché con il denaro pubblico, circa 800 mila euro, è stata fatta la manutenzione straordinaria del campo, inoltre ogni anno si spendono 25 mila euro di manutenzione ordinaria e 2-3 mila euro in occasione delle partite che la società gioca in casa.Sostiene il primo cittadino che il problema del manto erboso in condizioni, definite pessime, è dovuto al fatto che la Maceratese durante l’anno ha abusato del campo allenandosi all’Helvia Recina anche quando non ce ne erano le condizioni (ad esempio dopo tre giorni di pioggia), nonostante avessero a disposizione per gli allenamenti sia l’antistadio che il campo a Collevario, quest’ultimo a loro completa disposizione. “È vero che il campo è devastato – dichiara Carancini mentre nello schermo si susseguono le immagini del manto dopo l’allenamento del 3 gennaio 2016 – non c’è stato un buon senso nell’utilizzo della struttura. Nessuna squadra professionistica utilizza il campo da gara ufficiale per gli allenamenti. Quando abbiamo fatto la convenzione c’è stato un’elasticità nei confronti della società per l’utilizzo del campo, ma con l’impegno di capire quando questo doveva essere lasciato a riposo, ciò non è avvenuto. Qui non c’è nessun tentativo di avvelenare niente, solo di spiegare quale sono i fatti. Dovevamo essere più intransigenti per il bene della struttura. Non vogliamo una guerra, non siamo nemici di nessuno e nessuno ci è nemico, ma non si può irridere un’istituzione ed è per questo che sono intervenuto”.Altro tasto dolente è la convenzione sottoscritta tra le parti. Il sindaco, considerando i fatti, vuole che siano solo i tecnici ad occuparsene, anche perché la presidente Tardella non ha cercato di rapportarsi con l’amministrazione ma ha sempre mandato avanti i suoi avvocati, quindi ci sarà un incontro tra il tecnico comunale Gianluca Puliti e gli avvocati Massimo e Giancarlo Nascimbeni, il 2 agosto prossimo. Carancini si augura che in tale meeting si possa giungere ad una soluzione e che, in tal caso, loro saranno i primi a festeggiare, ma resta il fatto che da parte degli avvocati della Maceratese, sempre secondo il sindaco, c’è stata una cattiva informazione tralasciando di dire che la suddetta società è inadempiente rispetto alla convenzione firmata e che non ha mai versato la quota di fidejussione e della polizza assicurativa necessarie per la convalida del contratto e che quindi potrebbe essere risolto.Nel comunicato stampa del 27 luglio scorso i legali Nascimbeni hanno inoltre omesso di dire che, sempre secondo la convenzione firmata, la Maceratese in caso di assenza della disponibilità dell’Helvia Recina avrebbe dovuto giocare la partita allo stadio Del Conero, invece ha scelto di andare in trasferta a Campodarsego perché, sempre in base al contratto, le spese in questo caso sarebbero state detratte dalla quota dovuta al Comune.Durante la conferenza stampa Canesin è stato presente in silenzio, il sindaco non ha voluto che rilasciasse dichiarazioni, l’assessore ha solo ringraziato Carancini per la presa di posizione e quasi al termine ha spiegato che l’intervento per la riqualifica del campo è solo alla sua prima fase, quella più importante e invasiva, ma per completare l’opera ci saranno bisogno di altre due fasi di lavoro. Non è stata fissata nessuna data di fine lavori nè si sono sbilanciati nel darne una approssimativa.Il sindaco ha inoltre asserito: “Noi abbiamo sempre creduto di avere un rapporto con la società, ma ai fatti sembra esistere solo un rapporto tra i tecnici. C’è una strategia in tutto questo? Vogliono trovare un nemico? Non lo so, ma non può essere tutto un caso. Noi rimaniamo con la Maceratese e continueremo a fare tutto il possibile, al di là di quello che sta succedendo, per dare nuova forma al campo e renderlo agibile al meglio per la squadra, ma le istituzioni vanno rispettate. Non si dica che qualcuno voglia mettere i bastoni tra le ruote alla Maceratese”.
Ha debuttato ieri, 29 luglio, nella Marche il Comitato delle forze di centrodestra unite per dire No alla Riforma costituzionale. A presentarlo i segretari regionali di Forza Italia Remigio Ceroni, della Lega Nord Luca Paolini e di Fratelli d'Italia Carlo Ciccioli. "Votiamo No a questa riforma", l'invito di Barbara Cocciolari.L'appuntamento referendario del prossimo autunno continua a mobilitare le forze politica. Ieri, è stata la volta del centrodestra che si è riunito in un unico comitato. Per Ceroni, se al referendum prevarrà il "no" si porrà fine "ai disastri del Governo Renzi, e si bloccheranno regole istituzionali e costituzionali non condivise, votate da un Parlamento che proprio la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo". Gli fa eco Carlo Ciccioli, secondo il quale la riforma costituzionale Renzi-Boschi "non affronta il tema centrale dei Governi democratici, cioè l'elezione diretta del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio". La riforma è "targata su misura per Renzi", ma sarà un boomerang che "lo farà cadere". Chiare anche le parole di Paolini. "Renzi non racconta la verità sui risparmi annunciati che si limitano al corrispettivo di 5 giorni in meno di mantenimento dei profughi in Italia o del costo di un F35". Secondo la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Barbara Cocciolari, "con questa Riforma si colpiscono irrimediabilmente il principio della rappresentanza politica e gli equilibri del sistema istituzionale. Certamente avremmo accolto una riforma che avesse garantito più efficienza e miglior funzionamento, che non significa maggior velocità, ma razionalità, responsabilità e tutela della rappresentanza delle istituzioni democratiche. Invece questa riforma stravolge l'impianto della Costituzione del 1948, ed affronta un momento storico difficile e una pesante crisi economica concentrando il potere sull'Esecutivo, calpestando la partecipazione democratica, il pluralismo, la sovranità popolare sulla rappresentanza. Il Governo ha perso tempo prezioso da dedecare alle riforme che il nostro Paese attende per uscire dalla crisi economica e di cui ha urgente bisogno. Votiamo No alla Riforma Costituzionale".
Poche ore all'esordio ufficiale della Maceratese in Tim Cup. L'appuntamento è per questo pomeriggio, alle 18 di oggi, 30 luglio, a Campodarsego. La vincente del match sfiderà il Carpi il 7 agosto prossimo. Ma il pensiero è ancora sul mercato e sui possibili rinforzi.Chiuso il ritiro a Camerino e dopo tutte le polemiche legate all'affaire sul mancato utilizzo del campo di casa, l'Helvia Recina, che è costato l'inversione del campo per il primo match ufficiale dei biancorossi, appunto a Campodarsego, si inizia a fare sul serio. E l'esordio, seppur con una squadra di categoria inferiore, rappresenta un banco di prova importante, visto che segna l'esordio della Maceratese nella Tim Cup nazionale. I biancorossi sono partiti per la cittadina veneta, nel pomeriggio di ieri 29 luglio, senza rendere nota la lista dei convocati per questa partita d’esordio che prevede il calcio di inizio alle 18 di questo pomeriggio.Ma accanto al calcio giocato è in pieno fermento ancora il mercato. La società, infatti, continua a muoversi. L’allenatore Federico Giunti ha sottolineato le carenze, almeno numeriche, a centrocampo ed in attacco. Al sodalizio biancorosso vengono avvicinati però anche nomi di difensori. L’altro giorno era circolato il nome di Mauro Belotti, ex Lumezzane, adesso si parla di Simone Brugaletta, difensore classe '94, reduce da due annate a Teramo.
Intrecci inquietanti fra il killer di Nizza e la città di Macerata. Sta girando in rete un video in cui, infatti, circa un anno fa, durante un corteo per i diritti dei profughi a Ventimiglia, Mohamed Lahaouiej Bouhlel, lo spietato assassino di Nizza, era in strada ad applaudire con fare convincente un giovane migrante che vive, o che per lo meno all’epoca viveva, a Macerata.Il ragazzo di colore domiciliato in città, durante il suo comizio parla di solidarietà tra italiani e stranieri, parla di diritti, parla della situazione a Macerata, del mal funzionamento del sistema legislativo italiano. Vuole lavorare in Italia, vuole essere in regola con la legge, si discosta alla figura dello straniero ladro e criminale. Di fronte a lui Mohamed Lahaouiej Bouhlel, in primo piano, ascolta interessato, applaude e sostiene le parole del ragazzo. È strano e decisamente inquietante pensare come da quel momento all’anno successivo abbia poi scelto una via completamente opposta a quella della solidarietà, della convivenza e della legalità, tanto da arrivare a compiere un massacro di proporzioni incredibili come quello del 14 luglio. C’è molto da comprendere, ma nessuno che possa realmente spiegare.Il video è stato riportato da Il Giornale.it
Si è costituito a Macerata il comitato per il "No" al referendum costituzionale.“Forza Italia ha già avviato, anche tramite i social network, la campagna contro la riforma. Siamo in contatto con moltissimi cittadini" si legge in una nota "e, al contempo, stiamo promuovendo la costituzione dei Comitati per il No con la supervisione dei coordinatori provinciali del nostro Partito. Chi è interessato a costituire un Comitato per il No può contattare i coordinatori provinciali FI o visitare il sito www.forzaitalia.it. Siamo in strada per difendere la democrazia e la libertà. E rilanciamo i 10 punti del No del Centrodestra alla riforma costituzionale: No perché non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una finta maggioranza (su cui pesa la dichiarazione di illegittimità della legge elettorale da parte della Corte Costituzionale) No perché quella italiana era la Costituzione di tutti (e invece nel processo di riforma il metodo utilizzato ha provocato solo spaccature con soprusi nei confronti delle prerogative riconosciute all'opposizione) No perché il referendum non potrà sanare né compensare un vizio di origine, ovvero la mancanza di legittimazione del Governo e dunque della riforma No perché la Costituzione deve unire e non dividere. Questa riforma, invece, destituisce il meglio della tradizione democratica del nostro Paese No perché il combinato disposto con la legge elettorale porta a un Premierato assoluto No perché saltano pesi e contrappesi. E' il modello dell'uomo solo al comando. Nascerebbe un Premierato assoluto che diventerebbe privo di idonei contrappesi. Ne deriverebbero effetti collaterali negativi anche per il sistema di checks and balances. Ne risentirebbe infatti l'elezione del Capo dello Stato, dei Componenti della Corte Costituzionale e del Csm. No perché il Senato è solo un pasticcio. Le funzioni attribuite al nuovo Senato sono ambigue e il modo di elezione dei Senatori è confuso, prevedendo peraltro che siano rappresentati enti territoriali con funzioni molto diverse. No perché non funziona il riparto di competenze Stato-Regioni-Autonomie locali aumentando l'attuale contenzioso No perché si sostituisce il Centralismo al Pluralismo e alla Sussidiarietà, e si crea inefficienza. Aumenterà la spesa statale. E quella regionale e locale, specie per il personale, non diminuirà. No perché non si valorizza il principio di Responsabilità. Lo Stato, infatti, attraverso la clausola di supremazia, potrebbe riaccentrare qualunque competenza regionale contraddicendo il principio sancito dall'art.5 della Costituzione per riconoscere e promuovere le autonomie locali". Il Comitato per il No di Macerata è formato dai seguenti componenti: Arrigo Antolini, Alfredo Caldarelli, Paolo Rughini, Riccardo Bettucci, Mario Foresi, Franca Bettucci e Deborah Pantana
Una nuova stagione di prosa attende il pubblico del Teatro Lauro Rossi su iniziativa del Comune di Macerata e dell’AMAT. Un calendario di sedici serate da ottobre a marzo rinnova l’alta qualità delle proposte, di respiro nazionale e in linea con le attese di un pubblico attento e fedele.La stagione, che non prevede aumento di prezzi sia per quanto riguarda i biglietti che gli abbonamenti, è stata presentata questa mattina nell’ormai tradizionale location del Teatro Lauro Rossi dall’assessore alla Cultura Stefania Monteverde e dal direttore dell’Amat, Gilberto Santini."Apriamo la stagione di prosa – ha detto la Monteverde – per dire che siamo sempre al lavoro. C’è una filiera culturale che lega l’estate all’inverno, dallo Sferisterio al Lauro Rossi i teatri sono i motori di un momento culturale più ampio. A questo va aggiunto il piacere di lavorare per un pubblico sempre più partecipe, con persone attratte dalle proposte offerte. A riprova di questo c’è un numero importante: dal 2012 al 2016 gli abbonamenti sono aumentati del 20% e questo è un segnale di grande speranza. Spendere in cultura viene considerato un valore e non un capriccio. Apriamo una stagione prismatica, ricca di opportunità che vanno dalla danza, al teatro comico, drammatico e sperimentale e che vede la conferma di Gente di teatro, gli incontri del pubblico con le compagnie in cartellone, e Scuola di platea per le scuole”.Una stagione che guarda alla contemporaneità, ha affermato invece Gilberto Santini, direttore dell’Amat: “Il filo rosso di questa stagione – ha detto presentando il cartellone - è quello degli attori, nel presentare testi non così ‘battuti’ che privilegiano la contemporaneità tramite gli interpreti”.Si inizia con la danza il 18 e 19 ottobre. In scena Romeo e Giulietta danzato dalla Compagnia Junior Balletto di Toscana su coreografia di Davide Bombana e musica di Sergej Prokofiev. “Romeo e Giulietta - afferma il coreografo - è il balletto che ho danzato con più frequenza nella mia carriera di ballerino. Personalmente trovo che la vicenda sia di grande attualità. L’intolleranza, la violenza, gli odi atavici, gli scontri tra faide ed etnie diverse hanno raggiunto un grado di tensione come forse mai in passato. Per questo ho accettato la proposta di Cristina Bozzolini di creare il mio primo Romeo e Giulietta per i giovanissimi e talentuosi danzatori del Balletto di Toscana focalizzando il dramma sull’impulso vitale e veemente che solo l’amore e la passione giovanili possono avere.”Il 18 e 19 novembre arriva a Macerata in veste di protagonista e regista Massimo Ghini alle prese con la travolgente comicità di Un’ora di tranquillità, un testo di Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei, mai rappresentato prima in Italia. Accanto all’attore romano, un cast d’eccezione composto da Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Gea Lionello, Galatea Ranzi, Luca Scapparone dà vita a una commedia moderna, brillante e divertente, campione d'incassi in Francia.Non un semplice spettacolo teatrale ma una operazione artistica che coniuga e fa dialogare teatro e cinema. Provando… dobbiamo parlare scritto, interpretato e diretto da Sergio Rubini al Lauro Rossi il 29 e 30 novembre nasce da un’idea cinematografica che si confronta con il palcoscenico, per poi sfociare sul grande schermo, e, infine, tornare al teatro con un cast d’eccezione: Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone, Isabella Ragonese. La pièce è un piccolo gioiello di dialoghi e porta in scena la storia di due coppie di amici molto diverse nella quale emergono tutte le differenze, le contraddizioni e il groviglio del non detto.Per sognare sotto l’albero di Natale, il 30 dicembre (fuori abbonamento) la scena è per Lo schiaccianoci, un mix tra fiaba, sogno e realtà, un balletto senza tempo ultima opera di Marius Petipa sulle straordinarie musiche di Čajkovskij. La versione qui proposta è del Royal Ballet of Moscow, corpo di ballo diretto da Anatoly Emelyanov che annovera tra le sue fila ballerini di grande esperienza e raffinatezza artistica, provenienti dai migliori teatri russi.“Uno straordinario esempio di continuo ribaltamento fra essere e apparire, fra immaginario e realtà”. Con queste parole Jean-Paul Sartre descriveva Le serve di Jean Genet, una delle sue opere più famose in scena a Macerata il 10 e 11 gennaio con l’interpretazione di un trio di grandi attrici Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina dirette dalla regia di Giovanni Anfuso. Scritto nel 1947 e ispirato ad un evento di cronaca che impressionò enormemente l’opinione pubblica francese, Le serve è considerato uno dei capolavori di Genet, una perfetta macchina teatrale.Il 24 e 25 gennaio il Teatro Lauro Rossi ospita Un intervento di Mike Bartlett, nuovo progetto del talentuoso regista Jacopo Gassmann. La piéce è una commedia amara dei nostri tempi dove due amici di vecchia data, che condividono un bagaglio di esperienze e di codici comuni, si accorgono improvvisamente di non conoscersi così bene come pensavano. Un testo attuale, toccante e ironico che interroga provocatoriamente rispetto alle responsabilità di cittadini e di individui, nell'affrontare temi legati alla politica e all'interventismo militare, invita tra le righe a riflettere sulle complessità dei rapporti interpersonali, parlando d'amore, d'amicizia, di tradimenti e di egoismi quotidiani.Dopo il grande successo inglese, prosegue anche in Italia la fortunata tournèe di Calendar Girls, adattamento teatrale dell’omonimo film cult per il pubblico femminile, al Lauro Rossi il 3 e 4 febbraio. Protagonista della pièce un gruppo di donne tra i 50 e i 60 anni capitanate dalla leader Chris interpretata da un’inedita Angela Finocchiaro affiancata da Laura Curino, Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Marco Brinzi e Noemi Parroni dirette dalla regia di Cristina Pezzoli.Ambientato negli anni successivi al crollo di Wall Street del 1929, Il prezzo di Arthur Miller in scena il 21 e 22 febbraio è affidato alla indiscussa maestria interpretativa di Umberto Orsini e Massimo Popolizio, che firma anche la regia, affiancati da Alvia Reale ed Elia Schilton. La piéce è un racconto di due fratelli che si ritrovano per sgomberare la casa del padre. Oggetti, mobili, masserizie, tutto dev’essere venduto; per questo, chiamano un broker che deve stabilire il valore degli oggetti. Riaffiorano così vecchie dinamiche familiari: nel momento della crisi e dell’incertezza tutto ha un prezzo, anche le emozioni e i ricordi.L’ultimo appuntamento della stagione di prosa, il 21 e 22 marzo, è con La scuola, spettacolo cult del 1992 con Silvio Orlando, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce, uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo diretto da Daniele Luchetti e interpretato, tra gli altri, da Vittoria Belvedere è un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. “Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera – afferma Silvio Orlando – fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi”.Abbonamenti (da 86 euro a 165 euro): rinnovo dal 24 settembre al 1 ottobre, nuovi dal 4 all’11 ottobre. Informazioni: biglietteria dei Teatri 0733 230735 - 0733 233508.
Chiusura in grande stile, quella di Macerata Jazz Estate, la rassegna targata Musicamdo che nelle calde serate estive anima il cortile di Palazzo Conventati, lungo Piaggia della Torre in centro storico.Dopo i due concerti di luglio che hanno registrato un’ottima adesione di pubblico, superiore alle edizioni passate, lunedì 1 agosto si termina con un uno dei jazzisti più talentuosi della sua generazione, il fiorentino Nico Gori. Classe 1975, il clarinettista e sassofonista si presenta a Macerata con il suo nuovo quartetto con il quale ha realizzato il nuovo disco “Sea side”. Al piano Piero Frassi, classe 1971 e all’attivo collaborazioni importanti con Linda Wesley, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Thompson, Lee Konitz e numerosi altri. Al contrabasso Nino Pellegrini, che ha suonato tra gli altri con Enrico Rava, Paolo Fresu, Marco Tamburini, Romano Mussolini e Fabrizio Bosso. Alla batteria Vladimiro Carboni, romano classe 1972, sul palco nella sua carriera con Don Weller, Eddy de Clerq, Rory More, Capitol K, Pete Lockett, Davide Mantovani, Gary Baldwin e molti altri.Gori nel 2000 vince il Premio Internazionale Massimo Urbani di Camerino e tre anni più tardi registra il suo primo disco da leader. Nel 2004 entra stabilmente nel quintetto di Stefano Bollani con il quale suona ovunque registrando anche il pluripremiato disco “I Visionari”. A seguire le sue esperienze europee, prima a Parigi, poi a Vienna nella Art Orchestra, sino a Copenhagen dove suona con i protagonisti della scena danese.Anche per l’ultima sera prosegue il light dinner con i vini delle cantine Saputi e Belisario e i piatti a base dei salumi dell’Azienda Bartolazzi di Muccia e i formaggi della Marca di Camerino.La rassegna realizzata da Musicamdo Jazz è possibile grazie al supporto del Comune di Macerata, di Tam Tutta un’altra Musica e di Marche Jazz Network.
Anche quest’anno la florida collaborazione del Centro Clinico Pedagogico “Victor” di Corridonia con la Fondazione Colonna ha permesso lo svolgimento della 3^ edizione di “Allenamente – Brain training campus”Il campus si è svolto dal 18 luglio al 22 luglio e ha coinvolto i bambini partecipanti in un settimana intensiva di giochi e attività pedagogiche pensate per affrontare le proprie difficoltà: dislessia, disprassia, disturbi del linguaggio. Il tutto in modo divertente e stimolante, con l’obiettivo di allenare le funzioni cognitive e motorie.Tra le grandi novità di questa edizione la collaborazione con la Noa Pet Therapy di Macerata che ha permesso di sviluppare il progetto “agilmente” che attiverà la memoria di sequenza e la coordinazione dei bambini tutte le mattine. Un risveglio motorio e cognitivo coinvolgente e divertente in compagnia dei nostri amici a quattro zampe.Un’altra innovazione è stato l’utilizzo del metodo Feuerstein per stimolare una riflessione metacognitiva sulle modalità di approccio alle problematiche che si possono presentare e sulle risorse che ognuno di noi ha.Oltre alle novità, il campus ha riproposto attività di comprovata efficacia come la giocoleria, il laboratorio di cucina e il laboratorio di musica e ritmo in associazione con la scuola di musica Macs di Corridonia.Tutte queste proposte hanno dimostrato, nelle varie edizioni, un’efficacia ben oltre le aspettative, permettendo ai bambini di mettersi alla prova in varie attività che contribuiscono, ognuna a suo modo, a funzionalizzare le capacità coordinative, motorie, organizzative, di memoria e operative (lettura, scrittura e grafomotricità, calcolo).L’intero progetto è stato possibile grazie al fondamentale appoggio della Fondazione Girolamo Colonna di Macerata che ha permesso di far accedere al progetto bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni selezionati in base a criteri pedagogici e di reddito.Nella giornata finale del 22 il dott. Francesco Ciotti per il Consiglio Direttivo della fondazione , il dott. Pierfrancesco Gentilucci e il dott. Gianni Giuli per il comitato scientifico della fondazione e il giovane Girolamo Filippo in rappresentanza della famiglia Colonna hanno incontrato i ragazzi e le famiglie. I genitori e i ragazzi ringraziano la Fondazione Colonna , che ha permesso ancora una volta lo svolgimento del Campus, un ringraziamento è dovuto alla dott.ssa Ludovica Laurini e alle sue colleghe sia per l’organizzazione, che per le dinamiche terapeutiche innovative.
Ben 378,20 euro, compresa Iva. Questo il costo delle fasce tricolore che indosserà il primo cittadino di Macerata, Romano Carancini, nei prossimi momenti istituzionali. A svelare l'arcano sui costi in questione, una delibera del servizio Servizi finanziari e del Personale dell'Ente municipale dell'11 luglio scorso, con la quale si autorizzava una contrattazione per il loro acquisto.Nella delibera si parla di "necessità" - evidentemente i predecessori di Carancini, a furia di partecipare ad inaugurazioni, tagli di nastro, appuntamenti istituzionali, avevano consumato le precedenti fasce tricolori - e come tale si è deciso di procedere all'acquisto ordinandole, dopo un'accurata indagine di mercato, alla ditta Faggionato Roberto di Lozzo Atestino, in provincia di Padova. Considerato il costo, si è optato per materiale di pregio, naturalmente. Perché, in fondo, si è sindaco di un capoluogo di Provincia, non di un ultimo paese qualsiasi.La prima fascia tricolore è in fasce in canetè, con ricamo stemma comunale in una coda e stemma repubblica ricamato sull’altra, con fiocco, realizzata su misura, frangia in canutiglia, chiusura con velcro e corredata da cofanetto in legno rivestito in velluto ed interno in raso bianco, per la modica cifra di 165 euro.La seconda, un tantino più economica, è sempre in fasce in canetè, con ricamo stemma comunale in una coda e stemma repubblica ricamato sull’altra, con fiocco, realizzata su misura, frangia in canutiglia, chiusura con velcro, dal costo di 145 euro. Magari, quest'ultima potrebbe essere quella che Carancini cederà più volentieri ai componenti dell'Esecutivo quando li incaricherà di rappresentare il Comune al suo posto.Complessivamente, compresa l'Iva, si arriva ad una cifra pari a 378,20 euro. Gli uffici finanziari comunali hanno reputato la congruità del prezzo in base alla qualità del prodotto e, quindi, autorizzato l'acquisto. Si spera, a questo punto, che siano anche resistenti per permettere al primo cittadino maceratese di arrivare fino a fine mandato senza procedere all'acquisto di altre fasce tricolori.
Il presidente di Confindustria Gianluca Pesarini dialoga con gli organi di stampa illustrando la situazione della provincia di Macerata, ponendo le basi della filosofia che accompagnerà il suo mandato: analisi del territorio, progettualità, condivisione, formazione e sviluppo dell’economia.Partendo dall’inaugurazione della Quadrilatero avvenuta ieri, Pesarini, inizia il suo discorso carico di motivazione per ciò che è possibile creare all’interno del territorio maceratese, ora collegato interamente dalla statale 77. Nonostante la crisi ormai strutturale e la recessione che imperversa nel territorio nazionale, le imprese della provincia si sono riorganizzate per rimanere in un mercato mutato nel tempo, ma questo non basta. Per essere competitivi, come sostiene il presidente di Confindustria, è necessario creare delle leve di spinta sia a livello nazionale che internazionale “la ripresa passa per l’impresa”; questo però non deve essere solo uno slogan ma la comprensione del sistema che deve puntare sulle proprie forze per emergere. La tradizione maceratese è basata su un’economia che nasce dai laboratori artigiani, una straordinaria magnificenza del fare che deve essere valorizzata nel sistema di economia diffusa. Dalle montagne al mare la provincia raccoglie una varietà di imprese che ci permettono di guardare al passato con orgoglio e di progettare al futuro con speranza.Tassello fondamentale per la riuscita delle imprese è la formazione, Confindustria Macerata propone costantemente corsi per la qualificazione del personale che sempre più si deve interfacciare con mercati globali. Le esportazioni, dopo il calo del periodo 2007-2010, stanno risalendo, in linea con l’andamento nazionale, segnali deboli ma positivi che per diventare trend hanno assoluto bisogno di persone competenti in grado di conoscere i mercati esteri nei quali si vuol entrare.Se Confindustria è promotrice di un nuovo tipo di impresa che unisce azienda, cultura, arte e territorio, dall’altro lato è fondamentale che lo Stato si faccia carico di riforme che diano la possibilità ai nuovi progetti di diventare successi. La pressione fiscale, l’infinita burocrazia non aiutano lo sviluppo, le imprese hanno bisogno di liberare risorse per poter investire nel proprio lavoro, abbassando i costi di produzione, innovando e realizzando prodotti che siano competitivi all’estero ma anche alla portata del territorio. “Lo Stato deve permettere alle industrie di essere il driver del nuovo sviluppo economico”, come sostiene Pesarini. Il ruolo centrale di Confindustria nel confronto tra le parti, Stato e imprese, è un valore aggiuntivo per la ripresa economica perché pone in essere la condivisione dei progetti e il pensare in grande. Se non ci fosse questa spinta propulsiva verso “i sogni”, come lo è stato per la Quadrilatero, non sarebbe possibile uno sviluppo territoriale.È un mandato legato alle opportunità quello del presidente Pesarini, in cui le indagini di fattibilità per cercare la soluzione giusta sia la regola operativa, evitando di intervenire a spot in aree che non si sono analizzate. Lo stesso Consiglio Direttivo ne è una conferma poiché in esso è rappresentato tutto il territorio e tutte le tipologie di imprese per accogliere l’economia imprenditoriale della provincia nella sua totalità.La conferenza di questa mattina è stata anche l’occasione per lanciare il Busyday che si terrà il 19 e il 20 ottobre prossimo. Una due giorni in cui Confindustria chiamerà a raccolta tutte le imprese locali per conoscersi e allacciare quei rapporti che servono per lo sviluppo , una condivisione di intenti necessaria per creare la contaminazione positiva utile a rimettere in moto il motore economico.https://www.youtube.com/watch?v=WFvd0b3O4f8
"È uno schifo, non c'è rispetto né per i vivi né per i morti". Tornano a protestare alcuni familiari di molti defunti tumulati al cimitero di Macerata. "Nessuno pulisce da mesi. Gli operai, ad eccezione del becchino, non li vediamo ormai da diverso tempo", la denuncia di un gruppo di signore anziane che, anche due volte a settimana, onorano i propri cari, portando fiori ed accendendo lumini sulle loro lapidi. Ma per quanto siano apprezzabili i loro sforzi, "perchè sembra di entrare in una cantina dove non si pulisce da circa dieci anni. Oltre all'erba alta, che non viene tagliata, le ragnatele e la sporcizia che sono sotto gli occhi di tutti. Ma non, evidente, dell'Amministrazione comunale che non pensa di calendarizzare una manutenzione a cadenza regolare", proseguono le signore. "Abbiamo chiamato in Comune, ma è stato un continuo rimbalzo telefonico da un interno all'altro. Il risultato, alla fine, è stato di non riuscire a parlare con chi di dovere".Una denuncia sul degrado del camposanto cittadino che, quasi a cadenza regolare, si ripete, senza apparenti miglioramenti. "Abbiamo altri defunti nei cimiteri di Loro Piceno, Morrovalle, Corridonia, San Ginesio, Civitanova Alta, solo per citarne alcuni, eppure non abbiamo mai trovato le pessime condizioni di quello di Macerata. Anzi, sono dei veri e propri gioielli, curati in tutto e per tutto. Ci vergogniamo di essere maceratesi". In molti si stanno organizzando da soli. "Un gruppo di signore ha concordato di pulire non solo le tombe dei propri cari, ma anche una parte di area antistante, per cercare di rendere il tutto un po' più decoroso. Il nostro auspicio è che il buon senso da noi dimostrato possa essere fatto proprio dal Comune. Serve umanità e rispetto".Un buon segnale, in tal senso, potrebbe essere arrivato nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale cittadino del 26 luglio scorso. I consiglieri comunali hanno approvato con 23 voti favorevoli di maggioranza e minoranza ed un astenuto, Chiara Bisio del Pd, un ordine del giorno con cui si invita l’Amministrazione comunale a tutelare il decoro del cimitero cittadino. Si spera, ora, che alle parole seguano i fatti.
Dal Partito Comunista Italiano, Federazione Territoriale di Macerata, riceviamoCome noto, con il Congresso fondativo tenutosi a Bologna nei giorni 24-25-26 giugno scorsi, 571 delegati da tutta Italia hanno dato vita al nuovo Partito Comunista Italiano. Una formazione politica di cui si sentiva la mancanza, in una società sempre più globalizzata e dove le disuguaglianze sociali hanno portato a far sì che nel nostro Paese più di 11 milioni di persone non possano ricorrere alle cure mediche e dove oltre 4,6 milioni di nostri concittadini vivono sotto la soglia di povertà. Il nuovo Partito Comunista Italiano si sta ovunque strutturando a livello territoriale e per la nostra provincia si è tenuta una riunione organizzativa il giorno 25 corrente presso la Sezione Intercomunale “E. Berlinguer” di Matelica. Riunione che ha visto la presenza di molti compagni e compagne in rappresentanza del territorio maceratese. All’ O.d.G. la nomina di un coordinatore provinciale; l’avvio del tesseramento e la organizzazione del partito sul territorio. Molti sono stati gli interventi, appassionati e carichi di volontà nel voler fare. Al termine della riunione è stato votato alla unanimità il Coordinatore provinciale nella persona del compagno Alessandro Belardinelli. Un giovane compagno fortemente impegnato quale delegato FIOM nella ex Indesit (ora Whirlpool), consigliere comunale nella passata amministrazione e già Segretario dell’ex Circolo PRC di Matelica. L’avvio del tesseramento avverrà nei prossimi giorni contattando compagne e compagni che hanno abbandonato la politica attiva, che vi aderiscano per la prima volta e che si riconoscono nei valori del Marxismo- Leninismo.
Si è tenuto oggi l’incontro tra la Direzione dell’AV 3 e CGIL, CISL e UIL, unitamente alle rispettive federazioni di categoria del Pubblico Impiego e dei pensionati.All’ordine del giorno era posto, in particolare, il confronto sulle liste di attesa, come previsto dall’incontro precedente del Tavolo."Con rammarico dobbiamo constatare l’inconcludenza dell’incontro" dicono i tre segretari provinciali Daniel Taddei, Silvia Spinaci e Manuel Broglia "in quanto i dati fornitoci rispetto ai tempi medi di attesa per l’accesso alle prestazioni sono risultati carenti, parziali e incompleti perché riferiti solo a periodi campione, nonché poco indicativi e non coincidenti né con le nostre analisi né con la percezione reale degli utenti.Su questo tema, a seguito delle nostre richieste, la Direzione dell’Area Vasta 3 si è impegnata a fornirci dati più completi relativi al primo semestre del 2016 e alle azioni che la Direzione stessa ha finora messo in campo e intende assumere nei prossimi mesi per il governo e la riduzione delle liste d’attesa, soprattutto alla luce delle criticità che abbiamo rappresentato e riscontrato.Abbiamo espresso la necessità di un confronto che metta al centro un’analisi complessiva della sanità nell’Area Vasta 3 che affronti le questioni delle liste d’attesa, della riorganizzazione delle reti cliniche, della rete di emergenza, del presidio sanitario del territorio, nella consapevolezza che il nodo ineludibile da affrontare con urgenza resta la carenza di personale e risorse dell’AV 3. Questioni da tempo conosciute ma mai davvero affrontate. Un confronto in cui come organizzazioni sindacali siamo pronti a mettere in campo le nostre proposte, ma che, a nostro parere, potrà ritenersi effettivo e utile solo se sostenuto da garanzie di impegni e risorse.Anche in questa ottica, abbiamo concordato con la Direzione dell’AV3 la necessità di una convocazione della Conferenza dei Sindaci aperta alle organizzazioni sindacali in cui affrontare su basi più concrete la discussione sull’ospedale unico, che finora è stata impostata su logiche strumentali e campanilistiche. Riteniamo fondamentale che al centro di questa discussione siano invece posti il percorso e i tempi della riorganizzazione sanitaria che dovrebbe portare all’ospedale unico, la garanzia dei servizi nella fase intermedia e la strutturazione degli stessi una volta che vedrà la luce la nuova struttura".
Alcuni residenti di Macerata, in segno di protesta hanno appeso una locandina contro la cattiva gestione della manutenzione.Il “cahier de doleances” nello specifico fa notare come la zona di Corso Cavour sia stata curata in maniera non del tutto attenta: via Emanuele Filiberto è rimasta piena di erbacce e buche, ci sono i topi nella scarpata di via Valenti e il cantiere edilizio è entrato a far parte dell’architettura locale con gru ferme da sette anni. I cittadini hanno inoltre posto l’attenzione sulla circolazione di tale zona, definendola degradata.Una presa di posizione esplicita da parte dei residenti che ora si aspettano una risposta dall’amministrazione di Macerata, sperando che sia “esecutiva”.
Eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Macerata cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e tre degli arresti domiciliari, a conclusione di una complessa indagine inerente il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.Scattata, alle prime ore dell’alba, l’operazione “Orange” che ha visto impegnati i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata per l’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui: due in carcere, a carico di CAPUANO Giuseppe, di anni 42, originario di Santa Maria Capua a Vetere (CE) ma residente a Casette Verdini di Pollenza (MC), e MARTINEZ SURU Josè Antonio, di anni 34, originario di Santo Domingo (Repubblica Dominicana) ma residente a Macerata; tre agli arresti domiciliari, a carico di PAZIEWSKI Kamil Mikolaj, di anni 36, di origini polacche ma residente a Tolentino (MC), BURGIONI Riccardo, maceratese di anni 20, e DE CARO Emanuele, di anni 21, ordinario di Mistretta (ME) ma residente a Morrovalle (MC). Nel corso degli arresti sono state eseguite anche 11 perquisizioni locali, di cui 3 nelle province di Verona e Caserta, con il rinvenimento e sequestro di 830 semi di marijuana, circa 20 grammi di hashish, circa 8 grammi di marijuana, oltre 7 grammi di cocaina, nove cellulari ed altro materiale utile alle indagini.Con l’operazione di oggi, è stato colpito un gruppo operante su tutto il territorio maceratese, specializzato nello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, con ramificazioni in Veneto. Infatti, agli arrestati, si aggiungono altri cinque indagati, di cui due residenti a Verona.L’indagine, che è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica – Dott. Giovanni Giorgio e dal Sostituto Procuratore della Repubblica – Dott. Claudio Rastrelli, ha preso le mosse nell’anno 2015, in seguito alle informazioni apprese dai finanzieri durante un controllo nei confronti di un assuntore residente a Pollenza, al quale avevano sequestrato circa 80 grammi di marijuana, del tipo “AMNÈSIA”.Lo sviluppo investigativo aveva poi portato le fiamme gialle, nel febbraio di quest’anno, all’arresto, all’uscita del casello autostradale di Civitanova Marche, del CAPUANO Giuseppe, trovato in possesso di 1,2 chilogrammi di marijuana abilmente occultati in due pacchi e scoperti con l’aiuto del cane antidroga URO.Attraverso l’esecuzione di intercettazioni, telefoniche e ambientali, pedinamenti e appostamenti, si è riusciti a ricostruire compiutamente i canali di approvvigionamento e la fitta rete di spaccio degli stupefacenti messa in piedi dal CAPUANO e dal MARTINEZ, principali componenti del gruppo in questione, i quali sono stati tratti in arresto e condotti nel carcere di Camerino, a disposizione del G.I.P..Per gli altri tre soggetti, avendo avuto nella vicenda un ruolo di gregari, ovvero pusher alle dipendenze del CAPUANO, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata – Dott. Enrico Pannaggi, ha ritenuto adeguata la misura degli arresti domiciliari.Ingente il “giro d’affari” messo in piedi: si stima, infatti, in oltre 1 Kg. a settimana lo stupefacente spacciato. Basti pensare che, in un’intercettazione telefonica con uno dei suoi complici, il CAPUANO lamenta il mancato guadagno di 8.000 euro settimanali, dovuto al ritardo di una consegna di droga verosimilmente legato ai controlli antiterroristici in essere presso le frontiere all’indomani degli attentati di Parigi.La lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti costituisce obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, con cui si mira, soprattutto, alla salvaguardia della vita umana.
Qualche quotidiano l'ha definito il “soccorso rosso” per il premier Matteo Renzi. Altri ancora “un ponte a sinistra” per il “SI” al referendum costituzionale di ottobre. In realtà il comitato a “Sinistra per il si” si propone di costruire un collegamento tra le ragioni del “SI” al referendum e un'ampia fetta di elettorato di sinistra che non ha ancora deciso come votare. L'iniziativa, promossa dall'area che fa capo al Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, vede il coinvolgimento del Guardasigilli Andrea Orlando, di Cesare Damiano, Piero Fassino, Sergio Zavoli, Luigi Berlinguer, Anna Finocchiaro, del sindaco di Bologna Virginio Merola, dei filosofi Mario Tronti e Salvatore Veca e del presidente dell'Istituto Gramsci Giuseppe Vacca. Il comitato si è messo in moto anche nelle Marche con responsabili locali e con un sito internet per comprendere meglio le ragioni del “si” alle riforme costituzionali portate avanti dal Governo e per unire il fronte progressista. Tra i promotori marchigiani del comitato saranno il presidente di Aspes Luca Pieri e la deputata dem Irene Manzi.“I comitati che vogliono costituirsi anche su base locale - dichiarano Irene Manzi e Luca Pieri - sono aperti all'adesione di quanti vogliono promuovere un lavoro di ascolto e confronto nel merito della riforma per far comprendere le buone ragioni del si. Vogliamo convincere, soprattutto gli incerti, che l'innovazione della seconda parte della Costituzione è' fondamentale per difendere i principi e i valori della prima”.
Una delegazione di camerunensi in visita a Macerata per visionare il sistema idrico locale, nell'ambito di un progetto di approvvigionamento idrico nel paese africano e di rafforzamento delle capacità di autogestione dei processi di sviluppo a livello locale, gestito dall'Arcs, è stata ricevuta ieri dalla Giunta comunale di Macerata."Per noi è motivo di grande soddisfazione - ha detto il sindaco Romano Carancini - mettere le nostre conoscenze e competenze tecniche a disposizione del progetto e siamo onorati di ricevere queste persone nella nostra città che fa dell'accoglienza dell'altro un obiettivo primario". Presente all'incontro anche Calogero Messina, coordinatore nazionale del progetto, che ha sottolineato la costante attività dell'Arcs in operazioni di sviluppo inclusivo e partecipativo: "Il progetto idrico è stata occasione anche per porre nel villaggio la questione dei beni comuni e per rendere la cooperazione una vera unione di esperienze".Nell'aprile scorso l'Arcs, Ong dell'Arci, in collaborazione con l'associazione camerunense Codebank2000, ha inaugurato un sistema idrico alimentato con pannelli fotovoltaici a Bankondjii, un piccolo villaggio del Camerun situato a 1000 metri di altezza e in cui l'attività principale è l'agricoltura. L’apertura di questi pozzi, oltre a facilitare l’accesso della popolazione a fonti d’acqua potabile, contrasterà l’alta incidenza di tifo e colera, dovuta all’uso di acqua piovana o di fiumiciattoli. Da sottolineare che l'esecuzione del progetto, nell’ottica di una gestione futura dell’impianto da parte della stessa popolazione, ha previsto la formazione di personale locale. Il progetto, del Ministero degli Affari Esteri, è finanziato dalla Regione Marche e gestito dall'Arci. I 3 camerunensi sono stati accolti da una rappresentanza di delegati provinciali ARCI, tra cui il presidente Massimiliano Bianchini e la referente dell'Arcs Francesca Di Pietro, che ha voluto pubblicamente ringraziare il Comune e l'Apm "per questa opportunità di condivisione".Nel pomeriggio è stato invece organizzato un incontro conoscitivo e di presentazione a Rotacupa, a cui ha partecipato anche il delegato dell’Apm , Panduri per far visionare ai camerunensi il sistema idrico sviluppato in questa zona, e cercare di stabilire ipotesi di collaborazione tra le due realtà. "Al di là degli aspetti tecnici - ha evidenziato Michele Pagano che è l'ingegnere che segue le fasi del progetto - ci preme sottolineare che questo dell'approvvigionamento idrico è il loro progetto, qualcosa creato da loro e che a loro rimarrà". Un momento importante anche per ribadire l'esperienza consolidata di Arcs in straordinarie avventure come queste, così come ha ricordato Matteo Petracci, che si occupa di Cooperazione Internazionale per Arci Macerata, "l'impegno dell'Arci è quello di portare esperienze di questo tipo in ogni territorio, favorendo la partecipazione attiva".
E’ fissata per domani pomeriggio la partenza della Maceratese per Campodarsego, la cittadina veneta dove sabato pomeriggio (ore 18) si giocherà la partita in gara unica valida per la prima giornata di Tim Cup.“Avrei preferito giocare a Macerata la prima partita ufficiale anche perché ci aspettava di diritto – dice Federico Giunti dalla sede del ritiro di Camerino, che terminerà proprio domani – Sarebbe stato bello giocare davanti ai nostri tifosi. Cercheremo comunque di fare una buona prestazione, crescerebbe notevolmente la nostra autostima”.Sia per la Maceratese che per il Campodarsego si tratta della prima partecipazione nella Coppa Italia organizzata dalla Lega di serie A. Chi supererà il turno, domenica 7 agosto affronterà in trasferta il Carpi di Fabrizio Castori.Il Campodarsego, squadra di serie D, nella passata stagione ha chiuso la stagione regolare in seconda posizione di classifica nel girone C, alle spalle del Venezia; poi ha vinto i play off del proprio girone, ma ha rinunciato alla domanda di ripescaggio in Lega Pro, perché lo stadio “Gabbiano” che ospiterà la partita con la Maceratese non è a norma e richiederebbe notevoli investimenti.L’undici veneto, allenato da Enrico Cunico, ha disputato finora una sola amichevole con il Padova, persa per 4 a 1. Anche la Maceratese è scesa in campo una sola volta, a Norcia contro lo Spezia, ed ha perso per 2 a 0.Secondo alcune voci di mercato infine, la Maceratese sarebbe interessata al centrale difensivo Mauro Belotti, classe '84 nativo di Trescore Balneario, nell'ultima stagione in forza al Lumezzane.
Dopo il successo delle due precedenti puntate, VIVA la Repubblica, la stupenda iniziativa dei commercianti di Corso della Repubblica volta a ridare ai cittadini il piacere di vivere la via, si ripresenta più ricca che mai. Molteplici le offerte culturali che i negozianti metteranno in piedi per questo giovedì. Si va dalla ormai classica lettura di libri per bambini da parte della Bottega del Libro, che tra l’altro proporrà anche un gioco interattivo per creare storie di fantasia da zero, al micro-cinema all’aperto con proiezione film muti davanti a The Sound & Mecca Shop, passando per ben due offerte musicali live, performance artistiche di tutti i generi, degustazioni guidate e bibite fresche gratis. Tutto ciò sarà logicamente anche accompagnato dalle solite offerte speciali del giovedì sera dei vari negozi, che scenderanno direttamente su strada, come fossimo in una sorta di bazar a cielo aperto. Corso della Repubblica mira a trasmettere un’atmosfera di positività ed entusiasmo.