La Maceratese comincia a muovere i primi passi nel calcio mercato di riparazione. Per ora circolano solo di voci, ma a breve ci potrebbero essere le prime novità ufficiali.
L’ultima indiscrezione in ordine di tempo riguarda il possibile ritorno in biancorosso del difensore Rocco Sabato, protagonista nella passata stagione con Cristian Bucchi in panchina. Sabato, classe 1982, esterno sinistro ma all’occorrenza adattabile come difensore centrale, attualmente è in forza alla Vibonese (Lega Pro girone C) insieme ad un altro ex biancorosso, Giovanni Giuffrida.
“L’attuale società non mi ha detto nulla – afferma Sabato - Con la Maceratese non mi sono incontrato. Da parte mia sarebbe un ritorno gradito perché a Macerata sono stato bene, mi farebbe piacere”.
La Maceratese ha necessità di un profilo come quello di Rocco Sabato, che l’attuale direttore sportivo Fabrizio Benassi conosce bene, avendolo avuto a Pisa. “So che a Macerata è cambiata la società – dice Sabato – Siamo nei primi giorni di mercato, tutte le società faranno i movimenti per migliorare la propria squadra. Fra qualche giorno saprò dire qualcosa di più”.
Sabato insomma si dice pronto a vestire nuovamente la maglia della Maceratese.
Il ritorno di Sabato alla Maceratese potrebbe rientrare in uno scambio fra la stessa Maceratese e la Vibonese: alla società calabrese finirebbe Domenico Marchetti. Il club ipponico, attraverso il proprio direttore sportivo Marcello Battaglia, fa sapere che è pronto a riabbracciare anche l'attaccante della Maceratese Diego Allegretti, corteggiato pure dalla Recanatese.
La Maceratese cerca di rinforzarsi anche a centrocampo e per puntellare il reparto sta pensando ad Andrea Caponi, classe 1988, di proprietà del Pisa. Caponi, centrocampista centrale, dopo le esperienze con il Pontedera e il Tuttocuoio, in questa prima parte del torneo non ha trovato spazio in serie B. Fra la Maceratese ed la società toscana ci sarebbero stati già dei contatti.
Il sodalizio biancorosso è alla ricerca pure di un nuovo attaccante. Da Catanzaro rimbalza la notizia che la Maceratese ha chiesto informazioni per il portoghese Diogo Tavares, punta centrale classe 1987, ex Ancona.
Parte da facebook la richiesta di chiarimenti da parte del consigliere comunale di Macerata di FI, Andrea Marchiori, su quella che lui stesso definisce "un'accoglienza senza regole" per quel che riguarda gli extracomunitari nella città di Macerata. Il consigliere, infatti, dice di aver sorpreso alcuni di loro a rovistare nei cassonetti di notte con in mano i ticket caratteristici delle sale scommesse. Da qui, i dubbi di Marchiori che vorrebbe capire meglio la situazione.
"Le contraddizioni - si legge - di un'accoglienza senza regole: la notte a rovistare nei cassonetti, di giorno nelle sale scommesse...incuriosito dallo strano movimento ho contato gli avventori, 6 italiani e 17 extracomunitari con mazzette di tagliandi in mano. C'è qualcosa che non sta funzionando"
A Macerata un freddo polare ha avvolto la città. La fontana della rotatoria della stazione ha dato spettacolo trasformandosi in una statua di ghiaccio: dalla sfera da cui sgorga l'acqua si vedono infatti delle enormi e caratteristiche stalattiti di ghiaccio (Foto Michele Mari).Secondo i meteorologi, già da oggi domenica 9 gennaio, la situazione dovrebbe migliorare sensibilmente e le temperature tornare al di sopra dello zero.
Anno nuovo stesso gioco vincente per la Roana Cbf Macerata che ricomincia il campionato, dopo la sosta natalizia, vincendo 3 a 0 al Fontescodella contro la 3M Pallavolo Perugia.
Le maceratesi scendono in campo ben determinate già dai primi punti del primo set. Recine e compagne si costruiscono subito un buon vantaggio che amministrano bene fino alla fine, sbagliando pochissimo e martellando in attacco. Si chiude sul 25 a 14 con le perugine che non riescono a tenere il ritmo.
Nel secondo parziale, la squadra ospite sembra avere un guizzo di orgoglio e parte sull'1 a 5, poi Bellucci e compagne tornano a padroneggiare il campo e a macinare punti come la vera capolista qual è. Senza troppi patemi d'animo il set scorre via veloce e Peretti di seconda intenzione timbra il 25 a 15.
Nell'ultimo parziale Giganti fa entrare Armelli al posto di capitan Giorgi e Grilli sostituisce Tozzo. La 3M cerca il riscatto dopo aver subito tanto nei primi due set, mentre le maceratesi concedono un pò di più tenendo, però, sempre la testa avanti. Si gioca in equilibrio fino al secondo time out tecnico 16 a 15 poi le maceratesi prendono il largo verso la conquista di altri tre punti importanti. L'attacco di Armellini sigla il venticinquesimo punto, Perugia si ferma a quota 20.
Roana Cbf Macerata: Grilli, Lombardi, Armellini, Tozzo, Foglia, Recine, Bellucci, Peretti, Grizzo, Giorgi, Pieristé, Micheletti. Allenatori: Giganti - Santoni
3M Pallavolo Perugia: Mastroforti, Larini, Bertinelli, Mancinelli, Gobbi, Zuccaccia, Diano, Santi, Bernardini, Rossit, Gradassi, Fiorucci, Pero. Allenatori: Marangi - Vinti
Arbitri: Mazzocchetti - Libertati
Parziali: 25-14/ 25-15/ 25-20
Anno nuovo formazione vecchia, come a dire squadra che vince non si cambia. Rosichini nonostante il rientro in gruppo di Cantagalli ( Di Silvestre ancora out ), mette in campo la stessa formazione che ha battuto LA NEF OSIMO nell'ultima gara del 2016: Recine, Calistri in banda Furiassi opposto.
Primo set gestito agevolmente dalla Paoloni che se lo aggiudica anche con qualche giocata di fino 25-17. Secondo set invece inizialmente cambia un po' la musica perché gli ospiti partono molto forte portandosi al primo tempo tecnico in vantaggio per 8-5. Qualche consiglio giusto nel break e la macchina Paoloni ricomincia a funzionare come nel primo set recuperando e superando nel punteggio gli avversari fino ad aggiudicarsi anche il secondo parziale per 25-20.
Nel terzo parziale salgono in cattedra i ragazzi di Mister Giangiacomi che sembrano aver ritrovato grinta e carattere, si gioca punto a punto ma il vantaggio è sempre per gli ospiti. Nel finale del set Rosichini gioca anche la carta Cantagalli ma gli avversari oramai hanno il set in pugno e 21-25.
Rosichini nel quarto parziale rimette in campo la formazione tipo con Calistri libero, Recine e Furiassi di banda e Cantagalli opposto, Larizza J. e Trillini al centro e in regia Santambrogio. Cambi che hanno portato il loro frutto perché la Paoloni si aggiudica il set 25-17 e l'incontro. Primi tre punti del 2017 che danno molto morale ai ragazzi di Rosichini, punti poi presi avendo di fronte la squadra al momento terza in classifica.
Serie B Maschile Girone F
PAOLONI - FINANZA E PREVIDENZA 3-1 (25-17, 25-20, 20-25, 25-17)
PAOLONI: Recine, Santambrogio, Cantagalli, Calistri, Furiassi, Di Silvestre A., Bussolari, Larizza J, Bernacchini, Larizza T, Trillini, Storani (L). All. Rosichini - V.All. Paparoni
FINANZA E PREVIDENZA AN: Rosa, Farinelli (L1), Crerascoli, Spernanzoni (L2), Pettinari, Sansonetti, Marzioli, Ferrini, Massaccesi, Bruschi, Rossi, Gentilucci. All. Giangiacomi - V.All. Reschini
ARBITRI: Beatrice Cruccolini (PG) e Dalila Villano (TR)
Speravamo tutti che l’arrivo della prima neve fosse uno sfoggio di celerità ed efficienza. Una medaglia al merito da appuntare sul petto da ostentare in ogni dove a dimostrazione delle capacità organizzative della locale classe politica. Gelo e neve erano annunciati da lungo tempo. Prevedibili ed infatti previsti da tutti i meteorologi dell’orbe, sono puntualmente arrivati. Immaginavamo spazzaneve già revisionati che scalpitavano e pronti per la partenza. Depositi di sacchi di sale sparpagliati per tutto il territorio. I mezzi del soccorso alpino, con al seguito troupe televisive, pronte a documentare il trasporto di foraggio in stalle provvisorie per alimentare il bestiame degli allevatori, messo al sicuro in ricoveri di fortuna. Fatti e non parole, pensavo fosse pure lo slogan di tanta operosità.
Invece niente. È stata la solita debacle. Una Caporetto politica prima che organizzativa. Gli spazzaneve dell’ANAS (almeno dalle mie parti) non sono passati. O se sono passati lo hanno fatto veramente male. Non ricordo a mia memoria una performance peggiore. Eppure stavamo parlando di zone terremotate. Dell’epicentro o a due passi da esso. Quello che in televisione e sui giornali chiamano il “cratere”.
Quando c’era la Provincia da Pettinari assessore ai lavori pubblici (praticamente preistoria) a Pettinari presidente (l’altro ieri) se c’era un ritardo di anche solo un’ora, partivano telefonate a raffica anche in piena notte, per lamentarsi direttamente col presidente di turno. Poi però, in giro per le strade, c’erano più spazzaneve che automobili. E di notte viaggiavano camion con sale e breccia.
Il risultato del passaggio all’ANAS è sotto gli occhi di tutti. Un condensato di ritardi, inefficienze, lavori svolti male, oppure neanche fatti. In un territorio, lo ripeto, che avrebbe dovuto essere particolarmente tenuto in considerazione in questo post terremoto.
Ringraziamo il ministro Del Rio e la sua riforma - aborto. Se non fosse stato per lui e quelli che gli sono andati appresso, oggi avremmo strade pulite e una viabilità normale e non da terzo mondo come ci hanno ampiamente dimostrato.
Nelle zone di montagna il sisma ha fatto i suoi gravi danni sin dal 24 agosto. Quattro mesi. Ebbene in centotrenta giorni, questi governanti qui – tra commissari straordinari, vice, capi della protezione civile, sono una dozzina di persone - non sono stati capaci di portare sui pascoli e sugli alpeggi una cinquantina di stalle prefabbricate. Dieci, venti pannelli per stalla da caricare su di un camion e da far montare ai militari. Oppure un semplice tendone, ma che oggi chiamano pomposamente tensostruttura. Invece niente. Bastava un mese lavorandoci con tutta calma. In quattro mesi non hanno combinato niente. Non hanno messo in piedi nemmeno una capanna.
Eppure i sindaci sono mesi e mesi che si sgolano a chiederle. Il freddo e la prima neve in montagna era caduta già a metà novembre. Non hanno letteralmente mosso una paglia. Ed oggi il bestiame, grazie alla loro incapacità, sta a due cifre sottozero.
La verità è che sono solo capaci di produrre burocrazia: ordinanze, decreti, regolamenti, prezziari, tabelle. O al massimo nominare dirigenti i loro compagni e sodali. I quali a loro volta dovrebbero essere quelli che risolvono concretamente i problemi. Ma siccome pure loro non ne sono all’altezza eccoci qui con questo risultato: un assoluto disastro su tutti i fronti.
Sarebbe bastato prendere a modello il sisma del ’97 e valorizzare gli uomini che governavano allora. Invece che rottamarli sdegnosamente manco fossero indegni. Per fare un Mario Conti (il segretario generale delle giunte D’Ambrosio e Spacca) non basta tutto il battaglione di dirigenti della Regione Marche messi assieme.
In questo squallido e penoso quadro chi ci rimette in ultima istanza è il cittadino. Dopo aver avuto contro le forze della natura, oggi si trova pure contro chi, viceversa, dovrebbe sostenerlo ed aiutarlo, per dovere istituzionale.
Guardate che così non funziona. Non si va da nessuna parte. Il presidente della Repubblica, Mattarella, sul terremoto ci ha messo la propria faccia. Piuttosto che lodarlo ad ogni parola che dice, sarebbe meglio per tutti che ciascuno facesse il proprio mestiere. Possibilmente bene, o almeno facendo ogni sforzo possibile.
Tra l’altro i politici, per arrivare al governo e dare prova di efficienza, hanno sgomitato parecchio. E non glielo ha ordinato il medico.
E soprattutto non pensino di poter sfruttare l’occasione del terremoto solo per poter appaltare i lavori più facili e redditizi alle cooperative pesaresi o ravennati e lasciare quelli più improbi e difficili alle ditte locali.
A buon intenditor poche parole...
Diverse segnalazioni sono arrivate in redazione, a seguito delle condizioni in cui versa il parcheggio Garibaldi a Macerata.
Infatti, a seguito delle nevicate di ieri e delle temperature polari, l'intera superficie del parcheggio si è tramutata in una enorme lastra di ghiaccio. E nessuno si è preoccupato di pulire, anche per rendere meno pericoloso quel punto sia per gli automobilisti che per i pedoni. "L'aumento giornaliero del prezzo del parcheggio Garibaldi da due a tre euro è stato fatto, ma alla pulizia del ghiaccio chi ci deve pensare?": questo è quanto si chiedono gli utenti, le cui lamentele sono indubbiamente ben motivate.
Esce per i tipi di BraviEdizioni un libro singolare, a metà strada tra monografia e catalogo pittorico, Il pittore della scrittura-Dipinti, Storie, Poesie. Un volume di ben 328 pagine che raccolgono l’esperienza artistica ed umana di Marcello Mogno , classe 1936, percorrendo la sua avventurosa biografia , fatta di viaggi parigini, di soste con Orfeo Tamburi, del qual e è stato allievo, di soggiorni romani, di incontri, più in particolare, dalle nostre parti con il “nostro” Peschi. Una giovinezza “nomadica” , si potrebbe dire erratica ed erotica, e persino visionaria, forse, si fa per dire-ardire, per l’aria “alta” delle sue origini: Mogno nasce ad Aosta. Una adolescenza di studi matti e disperati, dicotomica, con due lauree, una in Legge e l’altra in Lettere ed una padre, Tullio, a sua volta geniale, amico e “confessore epistolare” di Umberto Saba. Il carteggio tra i due è intenso e lunghissimo, si blocca solo per un breve periodo ( Saba non poteva-voleva rispondere perché sotto l’occhio del fascismo, così come Tullio). Ma i due, subito dopo, riprendono a scriversi, e fittamente.
Marcello conserva ben 136 lettere del grande poeta ( il libro ne presenta una).Tullio è anche e soprattutto un pensatore, un filosofo e di filosofia scrive saggi, aggirando e planando su Croce e i filosofi greci. Il figlio Marcello “assorbe” un clima, annusa il colore che c’è in casa. Il suo desiderio è, comunque, “fare il pittore”, nonostante le indicazioni diverse del “paterno ostello”. Ed ecco che, in qualche modo, realizza entrambe: insegnerà molti anni a Scuola e dipingerà, nel frattempo, mettendo a frutto quanto quel nomadismo culturale gli aveva consegnato. Ma non solo. Scrive, in un linguaggio aforismatico, zibaldonesco, su un materiale “sensibile” che è ancora una sorta di riflessionie di ordine e carattere filosofico, si sposta su tragitti di interpretazione pittorica ma, soprattutto, tenta la via letteraria. E qui, una prima sorpresa. Se si legge, ad esempio, il suo pararomanzo, Pelle,palla, pollo, si ha come l’idea di un linguaggio volutamente frantumato, schizomorfo, simile ai suoi coetanei del Gruppo ’63, con particolare riferimento a Elio Pagliarani o ai flussi di coscienza di Gadda. Tale frantumazione e voluta “scissione” è simmetrica nell’ opera pittorica, vasta e fluviale. Nel libro affrontano tale versante, fra gli altri, Edilio Venanzoni e Donatella Donati, Guido Garufi si riserva una nota relativa al Mogno “scriba”. Il libro è un bel “tomo”, arricchito da qualche centinaio di quadri e foto che tutte, nell’insieme, hanno la funzione di presentare una “storia unitaria”, quella che Ungaretti chiama, addirittura scegliendola come ultimo titolo di una sua raccolta, Vita di un uomo.
Gradito ringraziamento degli sportivi del Cus Camerino al Parma Calcio 1913, agli Amici della Rata ed ai biancorossi della Maceratese, autori della splendida performance, alla 13^ giornata, all’Helvia Recina (fu uno spettacolare nulla di fatto contro la quotata corazzata gialloblù), in opposizione ai generosi parmensi che hanno dato vita ad un’iniziativa di beneficenza, mettendo all’asta le maglie personalizzate dei “Crociati per Macerata”, parte del cui incasso è stata devoluta al Cus Camerino.
“Inutile dirvi – scrivono il presidente Stefano Belardinelli ed il segretario generale Roberto Cambriani - che stiamo attraversando un momento terribile che ha messo alla prova ogni nostra energia fisica, mentale e psichica. La terra che continua a tremare sotto i nostri piedi mina quotidianamente ogni nostra certezza, togliendoci ogni punto di riferimento per indirizzare il nostro futuro, tenendoci inchiodati ad un presente incerto che sembra non finire mai. In questo periodo per noi tragico, che non auguriamo a nessuno di vivere, vi siamo particolarmente grati per la vostra vicinanza e per quanto avete fatto per noi, che ci sta aiutando a gestire il presente e ci dà qualche speranza per il futuro. In attesa di incontrarci in momenti migliori, vi salutiamo cordialmente”.
Da Manuela Berardinelli, Presidente Alzheimer Uniti Italia, riceviamo
Nei giorni scorsi il TG3 ha mandato in onda un servizio rispetto a quanto stanno facendo gli psicologi dell’emergenza per i bambini delle zone colpite dal sisma nell’Italia Centrale.Prendendo spunto da quanto ho ascoltato vorrei sollecitare una riflessione su alcuni aspetti.Apprezzo infinitamente gli interventi che con competenza e generosità gli psicologi dell’emergenza stanno attuando verso i bambini, ritengo siano necessari anzi doverosi, però, nella trasmissione di ieri non ho sentito un accenno neanche di sfuggita alla drammatica realtà dei tantissimi anziani senza casa.Ricordo che molti dei comuni colpiti più duramente dal sisma sono abitati prevalentemente da popolazione anziana in una Regione, le Marche, che è la più longeva del nostro Paese.Il non parlarne nel servizio non è stata una dimenticanza in quanto l’assenza di azioni verso questa fascia della popolazione è stata riscontrata anche nelle visite da noi fatte come Alzheimer Uniti Italia nelle varie sistemazioni provvisorie dove alloggiano anche le persone anziane.Quando grande parte della gente era nella tendopoli abbiamo visto anziani che dalla mattina alla sera erano sdraiati sulla brandina guardando il soffitto, in preda alle proprie paure in una parte della vita in cui, come per i bambini, c’è un bisogno maggiore di tenerezza e conforto soprattutto se si è vissuto un dramma di quelle proporzioni!Chiedo quindi, cosa che ho già fatto quasi due mesi fa presso gli Organi competenti, che si possa immediatamente attivare un programma che dia un’assistenza dedicata e specifica alle persone anziane, come sta avvenendo giustamente per i bambini.L’Associazione Alzheimer Uniti Italia mette a disposizione il proprio personale qualificato per dare ausilio in questo momento di grande difficoltà alle persone fragili che siano affette da demenza o in una fascia d’età a rischio, sono certa che il nostro appello non rimarrà inevaso.
Rendiamo noti i numeri dei biglietti relativi ai premi estratti questa sera, 6 gennaio 2017, per la lotteria della Croce Verde di Macerata:
1° premio 8809
2° premio 13539
3° premio 3814
4° premio 15063
5° premio 11921
6° premio 3314
7° premio 1175
8° premio 5214
9° premio 7193
10° premio 10394
Il 6 gennaio 1855 moriva a Filottrano Giacomo Costantino Beltrami, una figura storica che non tutti conoscono e che invece ha molto da raccontare.
Beltrami nacque a Bergamo nel 1779 fu giudice a Macerata dopo l’annessione della Marca al Regno d’Italia, distintosi per il suo operato ricevette la medaglia d’oro istituita da Napoleone, ma indignato per la corruzione di alcuni colleghi maceratesi, nel 1814 diede le dimissioni dalla magistratura e si ritirò a Filottrano in un podere di sua proprietà.
Soltanto pochi mesi più tardi le Marche tornarono allo Stato Pontificio con il Congresso di Vienna e Beltrami fu sottoposto a numerose angherie da parte dell’autorità pontificia per le sue idee liberali, fino ad essere esiliato con l’accusa di aver preso parte alla cospirazione carbonara di Macerata nel 1817.
Ma ciò che rese famoso quest’uomo, che incarna l’ideale di eroe romantico, non furono le sue battaglie politiche o l’ideale di un Italia unita e di giustizia, fu una delle scoperte geografiche più importanti del XIX secolo: le sorgenti del fiume Missisippi, che, nella lingua alconchina, significa Padre de’ fiumi. Però, come vuole la tradizione romantica quella sua scoperta è legata ad una donna, all’amore della sua vita.
Beltrami sbarcò in America nel 1823 e iniziò a viaggiare per le varie città e subito fu attratto dalle missioni che in molti avevano tentato per percorre il grande fiume, il più lungo d’America. Egli risalì il fiume, dapprincipio con alcuni compagni che però lo abbandonarono lungo il percorso perché impauriti. Così decise di continuare da solo e durante questa risalita solitaria conobbe i Sioux che lo accompagnarono fino alla fine e che lo ribattezzarono come “Il Grande Capo che viene da lontano”. La sua conoscenza di questo popolo fu così profonda che Beltrami successivamente scrisse e pubblicò il primo dizionario inglese - Sioux.
Risalito il fiume, incontrò i laghi fino al primo, a quello più a nord, alla reale sorgente del Missisippi. Era il 31 agosto del 1823 e così descrisse il panorama che apparse davanti i suoi occhi: “Il lago ha circa tre miglia di circonferenza: è fatto a forma di cuore e parla all’anima. La mia ne è rimasta commossa”. Lo chiamò Giulia, come la contessa Spada dè Medici, che conobbe nel 1809 e che morì prematuramente spezzando il cuore di Beltrami. La contessa era madre di otto figli tra cui Lavinio Spada dé Medici che fece costruire Villa La Quiete di Treia
Non contento di questa sua epica scoperta continuò con i suoi numerosi viaggi, fino al ritorno a Filottrano nel 1837. Si chiuse in una sorta di isolamento, tanto da avere conquistato il nomignolo di “Fra Giacomo” trascorse gli ultimi anni in una cella costruita nel suo palazzo dove morì.
Ora la sorgente più a nord del Mississippi non si chiama più Julian Lake ma Itasca. In Italia, la storia di quest’uomo è quasi sconosciuta, mentre in America ha una contea del Minnesota che porta il suo nome e secondo alcuni a lui si ispirò Cooper per il famoso romanzo, e poi premiato film, “L’ultimo dei Mohicani”.
A Beltrami va soprattutto il merito di aver composto una magnifica collezione di manufatti indiani, di essere stato in grado di integrarsi con questa popolazione rispettandoli e loro in cambio gli hanno regalato il lascia passare per quelle terre misteriose.
Una storia che tocca tantissime città, sia italiane che straniere, un uomo che ha affrontato da solo il Mississippi, sempre coerente con i suoi principi e ideali e che nel suo girovagare ha portato sempre con sé l’amore per una donna. Ci sono tesi che sostengono che la morte della contessa ha dato la spinta al suo girovagare, scrisse lui stesso che viaggiava per trovar “sollievo alle afflizioni che mi opprimono il cuore” e non riuscendola a dimenticare è tornato dove poterla per sempre ricordare.
L’Epifania tutte le feste si porta via ma la Medea Montalbano vuole continuare a festeggiare dopo aver chiuso alla stragrande il 2016 con la vittoria in scioltezza contro Città di Castello. Per farlo però occorrerà vincere domenica 8 gennaio alle 18 ad Offida contro Ciù Ciù.
La formazione offidana però aspetterà la formazione di coach Adrian Pablo Paquali con il fucile puntato. Partita come una delle protagoniste annunciate della Serie B, Ciù Ciù ha avuto un inizio di campionato non all’altezza delle aspettative e si trova al nono posto nel girone F. Ma tutti sono consapevoli della forza degli offidani, compresa la capolista Medea Montalbano, consapevole che per uscire con un buon risultato da Offida servirà una prestazione di alto livello.
Si ritorna quindi dalla pausa natalizia, due settimane per ricaricare le pile che però, come ha ricordato anche capitan Daniele Medei nell’intervista post-match dopo la vittoria contro Città di Castello, possono essere un’arma a doppio taglio. Per fortuna il calendario ha riservato un derby di alto livello. Vietati cali di concentrazione.
In questi giorni la responsabile CNA gare e appalti, dott.ssa Michela Rossi, è stata, e sarà a lungo impegnata nell’attività di assistenza alle imprese nella compilazione della richiesta per l’iscrizione nella c.d. “white list”.
Si tratta di un adempimento obbligatorio per qualsiasi attività coinvolta nelle azioni post sisma, nello specifico imprese edili, impiantisti in genere, idraulici, pavimentisti... fino ad arrivare ai produttori e rivenditori di infissi e porte.
Si tratta cioè dell'anagrafe degli operatori detta anche White List Sisma.
Il decreto 189/2016 convertito poi dalla legge 229/2016 all’articolo 30 comma 6 stabilisce che:
“Gli operatori economici interessati a partecipare, a qualunque titolo e per qualsiasi attivita', agli interventi di ricostruzione, pubblica e privata, nei Comuni di cui all'articolo 1, devono essere iscritti, a domanda, in un apposito elenco, tenuto dalla Struttura e denominato Anagrafe antimafia degli esecutori, d'ora in avanti "Anagrafe”.
La normativa prevede la compilazione e l'invio telematico dell'istanza di iscrizione alla predetta anagrafe e autorizza l'impresa e formulare preventivi e aggiudicarsi lavori di messa in sicurezza e di primi interventi di ristrutturazione per danni lievi.
E' impegno dell'associazione CNA portare a conoscenza, di tutte le imprese interessate a lavorare sulla ricostruzione,delle procedure per la redazione e l'invio della domanda.
Non c'è una scadenza temporale per la presentazione delle domande e la ricevuta di consegna della Posta Certificata funge da autorizzazione.
E’ importante precisare che non ci si riferisce soltanto alla messa in sicurezza degli edifici ma anche ai lavori della c.d. ricostruzione leggera.
Ad oggi circa 50 imprese grazie all’aiuto della CNA hanno già potuto inviare l'istanza e, essendo in possesso della ricevuta di consegna, sono in grado di presentare preventivi e iniziare i primi lavori di ristrutturazione leggera.
La CNA invita pertanto le imprese ad attivare l’iscrizione alla White List Sisma in modo da poter iniziare a lavorare sugli edifici con danni lievi favorendo così il rientro degli abitanti in casa e compiendo un primo passo verso un progressivo ritorno alla normalità nelle zone colpite dal terremoto. Per informazioni la CNA mette a disposizione i suoi contatti: 0733 279532 e mrossi @mc.cna.it.
E' stata una giornata particolare, sicuramente emozionante. Sono arrivati in tanti e da tutte le zone del centro Italia, colpite dalle forti scosse di terremoto di agosto e ottobre.
Papa Francesco ha ricevuto tutti nell’aula Paolo VI, in Vaticano. "Una parola che è stata usata come un ritornello è ricostruire. Ricostruire i cuori ancor prima delle case": così Bergoglio durante l’udienza con le popolazioni giunte da Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. E poi ha aggiunto: "Il vostro è un dolore grande".
L'udienza straordinaria di Papa Francesco è stata anche l'occasione per consegnargli una copia del calendario 2017 realizzato da Picchio News con le immagini dei luoghi del sisma. E' stato il sindaco di Monte Cavallo, Pietro Cecoli, a regalare al Pontefice il calendario di Picchio News, mostrato al Papa anche dal rettore di Unicam, Flavio Corradini.
Sarà allestito a Macerata l'unico museo Apple del centro Italia, per far conoscere la storia che ha rivoluzionato l'informatica e ha portato la tecnologia nelle nostre vite. Il progetto è del gruppo Med Store con sede a Piediripa di Macerata, che ha 10 store tra Marche, Abruzzo e Umbria per un totale di 13 negozi (più tre in Emilia-Romagna). Il gruppo Med Store (120 dipendenti) ha chiuso il 2016 con un aumento del fatturato pari a 20 milioni di euro (+67%). "Siamo fornitori di soluzioni informatiche per scuole e importanti aziende di tutta Italia - ha detto Stefano Parcaroli, amministratore unico - alle quali forniamo non solo hardware, ma anche software spesso realizzati internamente grazie a Med innovations". (Ansa)
Importante sopralluogo questa mattina al Santuario di Santa Maria delle Vergini da parte dei tecnici del Comune insieme ai vigili del fuoco, all'ing. Maggi della Protezione Civile e alla dottoressa Rossella Bellesi dell'Unità di Crisi del Mibact,
"Si procederà da subito alla messa in sicurezza dall'esterno per la sicurezza della viabilità pubblica con la cerchiatura del tamburo della cupola e di altri interventi necessari, - ha spiegato l'assessore ai beni culturali Stefania Monteverde. - Rafforzerà la stabilità dell'edificio lesionato ma è necessario programmare l' intervento di recupero dall'interno gravemente lesionata.
La cupola è lì dal 1566 ed è un patrimonio inestimabile. Abbiamo anche concordato il recupero delle opere d'arte che sono ancora nella chiesa, e debbono essere messe in sicurezza nei depositi del Palazzo Buonaccorsi insieme alle altre già recuperate nel primo intervento che abbiamo fatto. Penso in particolare all'affresco della Madonna delle Vergini che già il 31 marzo del 1605 venne tagliato dal muro della vecchia chiesa originaria, poi demolita, e trasportato nella grande cappella dove sta ora. Ed ora si muove una seconda volta. Una storia di cura del patrimonio da parte della comunità del territorio, che continua a farlo anche oggi"
Gli interventi di messa in sicurezza con opere provvisionali esterne saranno eseguiti nei prossimi giorni dai vigili del fuoco in collaborazione con l'ufficio tecnico del Comune di Macerata che metterà a disposizione l'autogru necessaria. Successivamente si rende necessaria l'adeguata progettazione di recupero e ricostruzione da eseguire con ditta specializzata e su progetto Mibact per il ripristino della piena funzionalità dell'edificio. "Sarà un tempo lungo, purtroppo - continua l'assessore - Per questo vogliamo esporre con una mostra a primavera le opere del Santuario di Santa Maria delle Vergini al Palazzo Buonaccorsi per dare visibilità alla ricchezza del patrimonio lì conservato e tenere viva la memoria e l'attenzione su un gioiello da riportare presto al suo splendore e alla sua funzione. E' quello che abbiamo affermato come amministratori con il Manifesto della Marca Maceratese per Ripartire dal Patrimonio Culturale nel dibattito sulla questione dei beni culturali e sisma: le opere d'arte colpite dal sisma restano nel territorio per valorizzare il legame con la comunità e rilanciare il turismo".
Le opere d'arte che debbono ancora essere recuperate con un intervento più impegnativo sono l'affresco La Madonna delle Vergini di Lorenzo Pittori del 1533, la Fuga in Egitto di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino del 1640, posta in alto nella Cappella di S. Maria delle Vergini, l' Estasi di San Filippo, opera di Giuseppe Marchesi detto Sansone, e la pala dell' altare maggiore, le Nozze di Cana e cena del Signore con gli Apostoli dei fratelli Vincenzo e Cesare Conti del 1595. Il primo intervento di recupero è stato fatto il 3 novembre, a 3 giorni dalla grande scossa del 30 ottobre, e in quell'occasione sono state spostate parte delle 21 opere custodite nel santuario ed è stata messa in sicurezza l' Adorazione dei Magi attribuita al Tintoretto. Anche il coccodrillo impagliato, presumibilmente del 1590, custodito nel santuario è stato messo in salvo nel convento dei frati. La chiesa è di proprietà del demanio e gestita dalla comunità dei Padri Carmelitani che hanno in custodia la chiesa dal lontano 1566. Nel 1869 ha ottenuto il riconoscimento come Monumento d'Arte da parte del governo italiano.
Nei giorni scorsi in Provincia il Presidente Pettinari ha incontrato i dirigenti dell'ANAS guidati dall'ingegner Soccodato, nominato soggetto attuatore per il ripristino della viabilità statale, provinciale e comunale danneggiata dal sisma.
Per la Provincia erano presenti anche l'ingegner Mecozzi e gli ingegneri Casucci e Mundo.
E' stato un incontro operativo molto importante nel corso del quale sono state esaminate le risultanze degli accertamenti e dei sopralluoghi effettuati nelle passate settimane sull'intera rete viaria provinciale congiuntamente dai tecnici dell'ANAS e della Provincia.
E' stato quindi stilato un primo programma di interventi allo scopo di garantire e ripristinare nel più breve tempo possibile i collegamenti di tutte le aree e i comprensori interessati dal sisma. Sulla rete individuata saranno progettati ed eseguiti tutti i lavori indispensabili alla sistemazione, al ripristino e in molti casi alla riapertura di strade fortemente danneggiate che devono ancora essere riaperte al traffico. Si tratta di un primo stralcio a cui seguiranno tutti gli altri fino a ricomprendere l'intera rete danneggiata. Il piano di interventi verrà attuato in tempi stretti non appena sarà approvato dalla Protezione Civile e dal competente Ministero dei Trasporti. La rete provinciale colpita è imponente ed è necessario uno sforzo straordinario per ripristinare tutti i collegamenti ed in in particolare quelli che collegano, nell'area terremotata, le Marche Marche all'Umbria.
“Come ho avuto modo di ribadire al Presidente Gentiloni – spiega Pettinari – nel corso dell'incontro di San Ginesio avutosi nel giorno della vigilia di Natale, la ricostruzione ed il ritorno alla normalità non possono prescindere dalle scuole e da altri principali servizi quali sanità e trasporto pubblico ma soprattutto e ancor di più dalla viabilità. In caso contrario risulterebbero vanificati tutti gli sforzi per dare una reale prospettiva di futuro a tutte le nostre comunità drammaticamente colpite e messe in ginocchio dal sisma.”
Centinaia di firme raccolte in meno di due settimane. Procede a pieno ritmo la campagna di raccolta delle sottoscrizioni alla “diffida” che dice NO alla Proposta di Legge sull'obbligo vaccinale, attualmente in discussione alla Regione Marche.
Ieri sera, martedì 3 gennaio, “firmancheToUrmarche” ha fatto tappa a Pesaro. Ad attendere le diverse Associazioni, un folto gruppo di mamme e papà in attesa di conoscere le motivazioni dell’iniziativa e l’esperienza dei rappresentanti del “Gruppo Genitori per la Vita”, molti dei quali hanno visto la salute dei propri figli irrimediabilmente compromessa dopo la pratica vaccinale. Casi di pesantissime reazioni avverse che, purtroppo, non vengono mai evidenziate dai mass media.
Duecento le firme raccolte al termine dell’incontro, che vanno ad aggiungersi alle oltre 150 lasciate dai partecipanti all'incontro dello scorso 28 dicembre a Fabriano e alle 200 raccolte a Civitanova Marche alla vigilia di Natale e già presentate all’Assemblea legislativa delle Marche.
Sabato 7 gennaio Genitori per la Vita, ACU Marche, Anmic, Genitori e figli per Mano, Comitato Montinari per le Marche saranno a Sant’Elpidio a Mare per incontrare altri genitori e per portare avanti l’iniziativa che chiede il ritiro della Pdl. La quale vorrebbe vietare l’accesso agli asili nido pubblici e privati ai bambini che non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. “Una discriminazione – spiegano le associazioni promotrici dell'iniziativa - che rappresenta un unicum nel panorama europeo tenendo conto che nella stragrande maggioranza dei Paesi UE non esistono vaccini obbligatori”
“Questa Pdl infatti – proseguono - viola non solo i principi sanciti dall’articolo 3 e 32 della Costituzione ma, in particolare, la Convenzione Internazionale di Oviedo resa necessaria dopo i processi di Norimberga e in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dove, sin nel preambolo, i proponenti dichiaravano la consapevolezza 'delle azioni che potrebbero mettere in pericolo la dignità umana da un uso improprio della biologia e della medicina'.”
In quanto “all’allarmismo creato in questi giorni da diversi organi informativi, che ha comportato l’assalto ai pronti soccorso e fatto terminare le scorte del vaccino contro la meningite” le associazioni parlano di “una informazione non sempre completa ed esaustiva nel campo medico-scientifico”.
L'appello quindi è alla “responsabilità civica da parte dell’Assemblea Legislativa”. “Auspichiamo – hanno concluso - un incontro tra le parti che tenda ad un reale confronto”.
"Ricostruire, ricominciare, ricominciare da capo, ma anche ricominciare senza perdere la capacità di sognare, sognare, avere il coraggio di sognare una volta di più". Lo ha detto il Papa a migliaia di terremotati del centro Italia - dalle diocesi di Rieti, Spoleto-Norcia, Macerata e Ascoli Piceno, accompagnati dai loro vescovi - ricevuti in aula Paolo VI, dopo aver ascoltato le testimonianze di due di loro.
Bergoglio si è quindi detto orgoglioso dei suoi parroci "che non hanno lasciato la terra, è buono avere pastori che se vedono il lupo non corrono". Ricordando di aver già ringraziato sia autorità che vigili del fuoco che volontari, il Pontefice ha, infine, rivolto un grazie anche a "tutti quelli che si sono immischiati in questo dolore vostro perché quando uno fa la lista sempre si vede chi non ha detto, no, a tutti". (Ansa)
Nota del Comune di Castelraimondo
Il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, accompagnato dall’assessore Elisabetta Torregiani e da una delegazione di cittadini ha partecipato oggi all’udienza speciale per i terremotati di Papa Francesco, che si è svolta questa mattina in Vaticano. Il sindaco ha portato in dono al Pontefice una copia del libro che narra la storia dei 700 anni dalla fondazione di Castelraimondo, consegnato nelle sue mani al momento del saluto. Con grande sorpresa, il Santo Padre ha subito ricordato di aver conosciuto, quando si trovava in Argentina, un padre cappuccino originario proprio di Castelraimondo. Si tratta di Padre Giuseppe Gaggiotti, uomo di chiesa nonché storico della cittadina, autore del primo libro su Castelraimondo la cui prima edizione fu scritta a metà degli anni Settanta. “Una forte emozione – ha affermato il sindaco Marinelli – e una inaspettata sorpresa la lucidità con cui il Santo Padre ha immediatamente ricordato il nostro concittadino, conosciuto quando entrambi si trovavano in Argentina, un incontro che secondo alcune memorie deve essere avvenuto verso la fine degli anni Ottanta”.