Il 6 gennaio 1855 moriva a Filottrano Giacomo Costantino Beltrami, una figura storica che non tutti conoscono e che invece ha molto da raccontare.
Beltrami nacque a Bergamo nel 1779 fu giudice a Macerata dopo l’annessione della Marca al Regno d’Italia, distintosi per il suo operato ricevette la medaglia d’oro istituita da Napoleone, ma indignato per la corruzione di alcuni colleghi maceratesi, nel 1814 diede le dimissioni dalla magistratura e si ritirò a Filottrano in un podere di sua proprietà.
Soltanto pochi mesi più tardi le Marche tornarono allo Stato Pontificio con il Congresso di Vienna e Beltrami fu sottoposto a numerose angherie da parte dell’autorità pontificia per le sue idee liberali, fino ad essere esiliato con l’accusa di aver preso parte alla cospirazione carbonara di Macerata nel 1817.
Ma ciò che rese famoso quest’uomo, che incarna l’ideale di eroe romantico, non furono le sue battaglie politiche o l’ideale di un Italia unita e di giustizia, fu una delle scoperte geografiche più importanti del XIX secolo: le sorgenti del fiume Missisippi, che, nella lingua alconchina, significa Padre de’ fiumi. Però, come vuole la tradizione romantica quella sua scoperta è legata ad una donna, all’amore della sua vita.
Beltrami sbarcò in America nel 1823 e iniziò a viaggiare per le varie città e subito fu attratto dalle missioni che in molti avevano tentato per percorre il grande fiume, il più lungo d’America. Egli risalì il fiume, dapprincipio con alcuni compagni che però lo abbandonarono lungo il percorso perché impauriti. Così decise di continuare da solo e durante questa risalita solitaria conobbe i Sioux che lo accompagnarono fino alla fine e che lo ribattezzarono come “Il Grande Capo che viene da lontano”. La sua conoscenza di questo popolo fu così profonda che Beltrami successivamente scrisse e pubblicò il primo dizionario inglese - Sioux.
Risalito il fiume, incontrò i laghi fino al primo, a quello più a nord, alla reale sorgente del Missisippi. Era il 31 agosto del 1823 e così descrisse il panorama che apparse davanti i suoi occhi: “Il lago ha circa tre miglia di circonferenza: è fatto a forma di cuore e parla all’anima. La mia ne è rimasta commossa”. Lo chiamò Giulia, come la contessa Spada dè Medici, che conobbe nel 1809 e che morì prematuramente spezzando il cuore di Beltrami. La contessa era madre di otto figli tra cui Lavinio Spada dé Medici che fece costruire Villa La Quiete di Treia
Non contento di questa sua epica scoperta continuò con i suoi numerosi viaggi, fino al ritorno a Filottrano nel 1837. Si chiuse in una sorta di isolamento, tanto da avere conquistato il nomignolo di “Fra Giacomo” trascorse gli ultimi anni in una cella costruita nel suo palazzo dove morì.
Ora la sorgente più a nord del Mississippi non si chiama più Julian Lake ma Itasca. In Italia, la storia di quest’uomo è quasi sconosciuta, mentre in America ha una contea del Minnesota che porta il suo nome e secondo alcuni a lui si ispirò Cooper per il famoso romanzo, e poi premiato film, “L’ultimo dei Mohicani”.
A Beltrami va soprattutto il merito di aver composto una magnifica collezione di manufatti indiani, di essere stato in grado di integrarsi con questa popolazione rispettandoli e loro in cambio gli hanno regalato il lascia passare per quelle terre misteriose.
Una storia che tocca tantissime città, sia italiane che straniere, un uomo che ha affrontato da solo il Mississippi, sempre coerente con i suoi principi e ideali e che nel suo girovagare ha portato sempre con sé l’amore per una donna. Ci sono tesi che sostengono che la morte della contessa ha dato la spinta al suo girovagare, scrisse lui stesso che viaggiava per trovar “sollievo alle afflizioni che mi opprimono il cuore” e non riuscendola a dimenticare è tornato dove poterla per sempre ricordare.
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