Ladri, vandali, chiamateli pure come volete. Di certo, si è arrivati ormai ad un punto dove non ci si ferma più di fronte a nulla.Lasciano sgomenti le immagini della telecamera di sicurezza della tabaccheria Islamorada di Civitanova, vicinissima a corso Umberto I, dove nelle notti scorse c'è stato qualcuno che ha rubato un vaso ornamentale che si trovava all'esterno. Ignoti, a bordo di un'auto che sembra essere una Bmw, si sono fermati davanti alla tabaccheria. Una persona è scesa e repentinamente ha preso il vaso, è risalita in macchina e se n'è andata come se nulla fosse.A parte il danno, resta lo sconcerto per il gesto, sintetizzato dal commento del titolare della tabaccheria: "Cossora ce se porta via pure le mutanne..."
La Cucine Lube Civitanova vola anche in Europa. Dopo la vittoria al tie break conquistata la settimana scorsa all’Eurosuole Forum, nella sfida di ritorno dei Playoffs 6 i biancorossi prima cedono al tie break dopo una lunghissima battaglia, poi trascinati da un super Ivan Miljkovic conquistano il decisivo Golden Set staccando dunque il biglietto per la Final Four della 2016 CEV DenizBank Champions League in programma il 16 e 17 aprile a Cracovia, in Polonia, su organizzazione dell’Asseco Resovia. La formazione cuciniera, già vincitrice del trofeo nel 2002 proprio in Polonia (ad Opole), è alla quarta partecipazione ad una Final Four della massima competizione continentale per club, e come già accadde nell’ultima occasione (nel 2009 a Praga), sulla strada verso la finale se la dovrà vedere nel derby tutto italiano con la Diatec Trentino, qualificatasi ieri a scapito dei russi del Belgorod.La partita Squadre in campo con i medesimi sestetti della gara di andata (Juanotrena e Cebulj sono i martelli di posto 4), e proprio come sette giorni fa a Civitanova Marche, nel primo set sono da una parte il servizio dei turchi (5 ace) e dall’altra l’attacco innescato da Micah Christenson (71% di efficacia contro il 40% dell’Halkbank) i motori principali delle pretendenti. Lube che tenta la fuga a più riprese (13-9, poi 16-12), tentativi sempre vanificati dai battitori di casa, che prima riacciuffano la parità con le bordate dai nove metri di Le Roux, poi con quelle del nuovo entrato Subasi. Il finale è un testa a testa ricco di tensione e di nervi, che vede i cucinieri sciupare un primo set ball con Cebulj (comunque ottimo: 5 punti col 67% di efficacia, mentre per Juantorena 4 punti con l’80%), e poi rimediare grazie al muro di Podrascanin (27-26) e all’errore di Sokolov che fissa il 29-27. Equilibratissimo anche il secondo parziale in cui la Cucine Lube, avanti 20-18 con un grande attacco di Priddy, subentrato a Cebulj, si fa riacciuffare a quota 21 da Kubiak (per il polacco 6 punti, 75% sulle in attacco) e nel punto a punto commette i suoi primi errori in attacco, che risulteranno fatali: prima il fallo di seconda linea rilevato a capitan Miljkovic (6 punti, 71%) per il 22-24, e dopo il muro di Stankovic che riscrive la parità (24-24) quello di Juantorena che sancisce il 26-24 in favore della squadra di Bernardi. Nel terzo set è ancora il servizio dei turchi a indirizzare le sorti dei giochi. L’Halkbank trova il break decisivo con la battuta di Kooy, che favorisce il muro di Batur sull’attacco scontato di Cebulj (19-21), è quindi ancora Kubiak, che con un Sokolov da alti e bassi è divenuto il principale punto di riferimento in attacco del regista Travica (per il martello polacco altri 8 punti, con l’86% di efficacia da posto 4), a mantenere il cambio palla dei padroni di casa, fino al suo ace che stabilisce il decisivo 25-22. Il quarto parziale è invece un vero e proprio dominio dei biancorossi, che schierano Priddy in pianta stabile nel sestetto al posto di Cebulj, e dopo aver condotto 6-2, 13-7 e 17-14 vincono 25-20 mettendo in vetrina un Miljkovic pressoché inarrestabile in attacco (8 punti, 62%). Nel tie break gli uomini di Blengini lottano punto a punto fino alla fine, quando pagano la brutta ricezione sul servizio del neo entrato Subasi: muro vincente di Le Roux, 14-12 per i padroni, sarà poi lo stesso centrale francese a mettere per terra il pallone del 15-13 che rimanda il discorso qualificazione al Golden Set. Un parziale supplementare in cui la squadra di Blengini conquista la qualificazione con un contrattacco vincente dell’immenso Miljkovic, che scrive il 17-15 finale e vale il biglietto per la Final Four in Polonia.Il tabellino HALKBANK ANKARA: Kiyak n.e., Gunes n.e., Travica 2, Yesibuldak (L), Kayhan n.e., Subasi 3, Kooy 12, Batur 8, Sokolov 20, Kubiak 6, Lo Roux 22, Tekeli n.e., Cam n.e., Dengin (L). All. Bernardi. CUCINE LUBE CIVITANOVA: Fei n.e., Parodi n.e., Juantorena 16, Vitelli n.e., Stankovic 9, Priddy 10, Kovar n.e., Christenson 1, Cester n.e., Grebennikov (L), Miljkovic 21, Corvetta, Cebulj 11, Podrascanin 6. All. Blengini. ARBITRI: Mokry (SVK) – Kovalchuk (UKR). PARZIALI: 27-29 (31’), 26-24 (30’), 25-22 (29’), 20-25 (25’), 15-13 (20’). GS 15-17 (19’). NOTE: Spettatori 4000. Ankara bs 29, ace 8, muri 8, errori 9, ricezione 57% (43% prf), attacco 59%. Lube bs 25, ace 5, muri 10, errori 9, ricezione 35% (27% prf), attacco 56%.
Weekend pieni di gare nonché densi di vittorie e risultati assai positivi quelli appena trascorsi per l’Ippocampo Civitanova. La società di nuoto ha infatti partecipato, da protagonista, ai campionati regionali invernali sia per la categoria Esordienti che nelle fasce d’età maggiori di Ragazzi, Juniores e Cadetti. E ha fatto faville: i 53 atleti portati in vasca hanno prodotto un gran bottino di 42 medaglie!La metà quasi esatta dei nuotatori, 26 per l’esattezza (a quelli che si allenano a Civitanova e Macerata da quest’anno si aggiungono i lauretani del Centro Sportivo Baldoni) erano impegnati nelle 3 fasce più grandi e su tutti si è issata a star Linda Colotto che ha conquistato un oro nei 100 rana e un bronzo nei 200 rana. Due belle medaglie anche da Veronica Rossetti bronzo nei 50 stile e da Beatrice Rossetti bronzo nei 100 dorso. Lucrezia Battistini, solo ai piedi del podio, ha sfiorato di poco la qualifica ai campionati italiani nei 50 dorso, come anche Linda nei 50 rana.Ottime le prestazioni di tutti gli atleti che hanno migliorato in molti casi i loro personali, in particolare Lorenzo Ribichini e Manuel Mazzotta nelle gare veloci a stile e farfalla e Ilaria Simoncini nei 50,100 e 200 dorso e Alex Pop nei 200 misti e 200 dorso.Impegnati anche i più piccoli degli Esordienti e se il buongiorno si vede dal mattino…i baby hanno regalato all’Ippocampo il clamoroso totale di 37 medaglie! Tutte o quasi nel gruppo Esordienti B, spettacolari Giada Del Medico e Filippo Mazzieri che hanno conquistato 6 ori a testa, eccelso anche Francesco Pistolesi con 5 ori e un argento. Poi ancora 3 ori 1 argento e 1 bronzo per Federica Petrini, 3 ori e 1 bronzo per Nicol Nasini, 2 ori e 2 argento per Leonardo Mercanti, 2 ori e 2 argenti per Fermai Azzurra, 1 oro per Joseph Pierangeli e l oro per Andrea Bigoni.Tra gli Esordienti A infine, Tommaso Cosci ha centrato un preziosissimo secondo posto nei 400 misti.
Gira in rete una foto di una pattuglia impantanata in mezzo all'acqua con un Bmw Touring. Immediatamente lo scatto ha fatto il giro del web... ma in realtà si tratta di un fake che gira da diverso tempo e che nulla ha a che vedere con il maltempo di oggi nelle Marche.Tanto che lo scatto è stato ripreso anche dal blog satirico Bufale Maceratesi.
Oltre 65 mm di pioggia sono caduti nelle Marche dall’inizio dell’emergenza maltempo, con picchi – segnalati nel Fermano – di 126 mm. La situazione in atto evidenzia numerose strade provinciali interdette al traffico e la chiusura della scuole a Sant’Elpidio a Mare (FM). La Soup (Sala operativa unificata) ha ospitato la seconda riunione della giornata della Protezione civile regionale, alla presenza dell’assessore Angelo Sciapichetti. Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, sta seguendo l’evoluzione della situazione, in costante contatto con la Soup.“Tutto il sistema regionale della protezione civile si è attivato con la solita e riconosciuta efficienza e capacità operativa – ha detto l’assessore Sciapichetti – Continueremo a seguire l’evolversi della situazione che presenta le maggiori criticità nella porzione centrale e meridionale delle Marche, dove le piogge sono cadute più abbondanti e dove sono previsti altri rovesci. Anche il volontariato si è attivato per fronteggiare la situazione in atto e le evoluzioni che potranno essere determinate dagli scenari meteo delle prossime ore”.Sulla base del report effettuato alle ore 13.00 odierne, il Maceratese segnala problemi nella Valle del Potenza e l’allagamento della zona di Sambucheto. Il territorio presenta le stesse criticità avvenute nel 2013. I torrenti sono monitorati dai volontari di protezione civile e sono funzionanti i presidi idraulici. La vallata del Chienti ha i torrenti al limite, con esondazioni nella zona di Morrovalle e Montecosaro.Nel Fermano sono chiuse nove strade provinciali: SP 112 Val d’Ete Vivo; SP 56 Monterubbianese in comune di Fermo; SP 150 Piane di Chienti in comune di Montegranaro; SP 164 San Rustico in comune di Monte San Pietrangeli; SP 114 Contro in comune di Monte San Pietrangeli; SP 206 Camera di Torre in comune di Fermo (due famiglie si sono allontanate dalle abitazioni per precauzione); SP 85 Val d’Aso sponda sinistra km 10; SP 257 San Procolo in comune di Montottone; SP 61 Montottonese. Altre criticità sulla viabilità riguardano la SP 238 Valle dell'Aso, con diffusi allagamenti ma la strada resta percorribile. Nel Fermano sono aperti Coc (Centri operativi comunali) di Fermo, Sant'Elpidio e Porto San Giorgio. Attivo il volontariato dei gruppi comunali di: Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare; Montegiorgio; Fermo; Unione Comuni della Valle dell’Aso; Montegranaro; Monte Giberto; Petritoli; Pedaso; Falerone; Porto San Giorgio; Fermo; Grottazzolina. Sono operative anche due Associazioni: Giacche Verdi Pedaso e Ranger d’Italia. Criticità particolari si hanno Montefortino (frane piccola e media entità), a Montelparo con alcune strade comunali chiuse, a Montottone (frane di maggiore consistenza), allagamenti nella zona industriale di Montegranaro. Ancora frane a Ortezzano dove una strada comunale si sta ostruendo. Inoltre si segnalano interruzioni nel servizio di telefonia fissa in alcuni comuni dell’Unione della Valle dell’Aso. Segnalata una consistente frana anche a Rapagnano.Nell’Ascolano risulta operativo il Coc di Monsampolo del Tronto, con un presidio sulle aste fluviali. Sotto osservazione, nell’Anconetano, i fiumi Aspio (Ancona sud) e Misa (Senigallia), in crescita a cause delle piogge in corso.Per quanto riguarda la viabilità provinciale del territorio marchigiano, sono pervenute segnalazioni, riguardanti prevalentemente frane e colamenti sulle sedi viarie, che compromettono la viabilità. La maggior parte delle criticità sono risolte o in via di risoluzione. Permangono disagi nelle strade provinciali Valmenocchia (interruzione sede stradale comune di Massignano all’altezza della località Ponte di Ferro; il transito viene comunque garantito su viabilità alternativa); Venarottese (interruzione parziale della sede stradale all’altezza della frazione Villa Curti); Valtesino (viabilità garantita a senso unico alternato per smottamenti diffusi). Su segnalazione del sindaco di Montefiore risulta crollato un pilone del ponte sul fiume Aso, già precedentemente chiuso al transito nell’emergenza maltempo novembre/dicembre 2013.I Vigili del Fuoco segnalano, nel Maceratese, 15 interventi da effettuare, con alcune verifiche statistiche; nel Pesarese, tre interventi in corso; nell’Anconetano, interventi su uno smottamento e su allagamenti vari; nell’ascolano il personale è impegnato in allagamenti vari, mentre segnalano un albero caduto a Montecosaro e le due famiglie evacuate nel Fermano.+
Mi sono fatto persuaso che a Civitanova qualcosa di grosso stia bollendo in pentola.Era, fino a poco tempo fa, solo una sensazione, ma ultimamente sto raccogliendo sempre più indizi che vanno in questa direzione. Troppa attività politica sospetta, troppo attivismo fuori luogo. Il fatto è che tra un anno c’è il rinnovo dell’amministrazione comunale e se uno volesse far fuori il sindaco bisogna cominciare a cucinarlo sin da subito. Un sindaco sgradito ai suoi si cucina così: lo si mette in una casseruola con del vino rosso, lo si fa rosolare a fuoco lento, di tanto in tanto gli si dà una piccata con la forchetta, infine si aggiunge sale e peperoncino abbondante sui buchi finché non diventi stracotto a puntino. Quindi si serve sulla piazza, che schifata lo respinge, chiedendo a gran voce un altro piatto. Ivo Costamagna ultimamente è l’uomo più iperattivo di Civitanova. In questa stagione ove tradizionalmente tutti prediligono la calma ed il riposo, lui effettua dichiarazioni a raffica. Non solo: bacchetta alleati e blandisce avversari, redarguisce manager, sanziona colleghi, invita alla pace e dichiara guerre. Insomma la sua capacità di azione, misurata in Watt, produrrebbe energia capace di illuminare, di notte, l’intero quartiere di san Marone. Ivo Costamagna è stato l’artefice della lista Uniti per Civitanova, un gruppo di persone che ambivano al rinnovamento della società e della classe dirigente. Lui, che ha cominciato a far politica ai tempi di Annibal Caro, si è messo capolista e si è dato questo arduo quanto ambizioso obiettivo. Appena vinte le elezioni sono cominciati i guai e le divisioni interne. Se qualcuno reclamava ruoli operativi in giunta per incidere nella politica locale, lui preferiva occupare i vertici delle partecipate (tradizionale serbatoio di voti). Un duro scontro sotterraneo che ha portato anche a clamorosi annunci di dimissioni.Segreti ai cronisti, ma noti agli addetti ai lavori i protagonisti. Tutto, infatti, qualche tempo fa si svolgeva in gran segreto. Oggidì, invece, le beghe, una volta ignote ai più, vengono regolate a suon di reciproci comunicati stampa. Anche gli ammiccamenti verso l’opposizione oggi sono visibili a tutti. Dice Costamagna, infatti, che in quel di Civitanova bisogna creare un argine alla pericolosa deriva estremista che si profila all’orizzonte. Con chi ce l’ha non si capisce bene, ma se riesco ancora ad afferrare qualcosa, realizzo che lo stesso sindaco Corvatta, storicamente proviene da quella deriva estremista che Re Ivo pericolosamente teme. Quindi Costamagna, per adesso sta cercando di allargare gli orizzonti e contemporaneamente sta mettendo in torsione il suo stesso gruppo che – ma solo per coincidenza – è pure lo stesso del sindaco. Ora, siccome dall’altra parte, cioè nel centrodestra non c’è più niente e verosimilmente presenteranno una mezza dozzina di liste tra loro concorrenti, non solo tutto questo è possibile, ma è pure agevolmente praticabile. Ovviamente a domanda precisa, Costamagna giurerà e spergiurerà sulla sua personale ed assoluta fedeltà al sindaco Corvatta. Ma in tutto questo attivismo, risuona all’orecchio l’assordante silenzio del locale Partito Democratico. Ma come, ad un anno dalle elezioni, il secondo gruppo consiliare entra in pericolosa fibrillazione e nessuno muove un dito o non dice una parola? No, non mi persuade. Mi porta invece a pensare che considerata, almeno fino ad oggi, la decisiva assenza di uno schieramento alternativo, la maggioranza sia legittimata a praticare qualsiasi operazione. Non ultima quella di scaricare Corvatta, che talvolta non si è prestato ai loro desideri, per lanciare in campo l’ennesimo uomo nuovo. Anche a costo di portare a votare solo il trenta per cento degli elettori. Per cui mi raccomando: tenete d’occhio a quello che succede a Civitanova…
Valide performance dell’Anthropos di Civitanova Marche ai Campionati Italiani Paralimpici indoor di Atletica Fisdir (Federazione Italiana Disabilità Intellettivo Relazionale) e Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) andati in scena nel weekend al Palaindoor e all’Italico Conti di Ancona.Infatti, gli atleti del sodalizio marchigiano, organizzatore dell’evento, hanno portato a casa ben 26 medaglie. Sedici podi sono arrivati dalla squadra FISPES (9 medaglie d’oro, 4 di argento e 3 di bronzo), altri dieci dallo schieramento FISDIR (5 medaglie d’oro, 3 di argento e 2 di bronzo). Un risultato complessivo ritenuto soddisfacente dello staff tecnico e dal presidente Nelio Piermattei. PROVE FISPES. Tanti motivi per gioire in casa Anthropos. A partire dal primo posto del campione italiano indoor Riccardo Scendoni, primo con 5.89 nel salto in lungo T44. Oro con 30.19 anche per Assunta Legnante, regina d’Italia indoor nel disco F11. Argento (giavellotto F37 con 16.14) e bronzo (disco F37 con 15.62) per Jonatha Riderelli. Si conferma ad altissimi livelli il campione italiano indoor Lorenzo Baldini con l’oro nel giavellotto F38 (17.25) e con l’argento nel peso F38 (7.48), così come la campionessa nazionale indoor Bianca Marini che si aggiudica tre medaglie d’oro nei 60m T35 (13.71), nei 200m T35 (49.31) e nei 400m T35 (1:53.69). Per due volte sul gradino più alto del podio Anna Maria Mencoboni: nei 60 m T12 (9.89) e nei 200m T12 (33.48). Protagonista anche il campione italiano indoor Francesco Carciofi, che termina secondo nei 200m T13 (28.95) e nei 400m T13 (1:04.93), per poi vincere l’oro nella sua specialità, gli 800m T13 (2:24.36). Nel peso F13 bronzo per Simone Moscioni con la misura di 6.74 e per Federico Belardini (F54) con la misura di 5.01. Buona performance nel getto del perso per Luca Caporicci. PROVE FISDIR. Incontenibile il campione italiano indoor Ruud Koutiki, che si aggiudica due medaglie d’oro a mani basse con i successi nei 200m Tf20 (23.91) e nei 400m (54.70). Due medaglie d’oro anche per Paola Abbadini nei 400m Tf20 amatori in 1:35,54 e negli 800m Tf20 amatori in 3:40.24. Ripresa dall’influenza che non le aveva permesso di esprimere tutta la propria esplosività al Mondiale della settimana precedente, la campionessa italiana indoor Florence Repetto ha conquistato l’oro nei 60m Tf20 juniores in 9.03 e l’argento nei 200m Tf20 Juniores in 31.96. Staffetta d’argento nella gara 4X400 (R. Koutiki, C. Corallini, F. Mei e A. Mattei) in 4:29.47. Argento di Alessandro Mattei nei 1500m Tf20 in 5:39.91. Due le medaglie di bronzo: sul gradino più basso del podio sono approdati Carlo Corallini negli 800m Tf20 in 2:31.97 e Federico Mei nei 400m Tf20 con il tempo di 1:03.49. Ottima la prestazione di Mohammed Arif negli 800m.L’Anthropos e il presidente Nelio Piermattei ci tengono a ringraziare per la preziosa assistenza la Croce Verde di Civitanova Marche, la Protezione Civile, l’Anpas e i ragazzi dell'ESN ESAN ERASMUS Ancona. I ringraziamenti vanno anche a Cip Marche, Fidal Marche, i Cronometristi di Ancona, Comune di Ancona, Provincia e Regione. Ecco tutti gli atleti dell’Anthropos iscritti alle gare:Anthropos Squadra FISPESAssunta legnante (Potenza Picena), Riccardo Scendoni (Grottazzolina), Bianca Marini (Jesi), Francesco Carciofi (Macerata), Anna Maria Mencoboni (Pesaro), Jonatha Riderelli (Recanati), Simone Moscioni (Civitanova Marche), Luca Caporicci (Tolentino).Squadra FISDIRFlorence Repetto (Pesaro), Ruud Koutiki (Maltignano), Carlo Corallini, Federico Mei e Arif Okasha (Civitanova Marche), Alessandro Mattei (Morrovalle), Paola Abbadini (Sant'Elpidio a Mare).
Il previsto maltempo che sta interessando, in particolare, la zona sud delle Marche, ha determinato la chiusura di alcuni tratti della rete stradale locale.Il punto della situazione è stato stilato nel corso di una riunione operativa della protezione civile della Regione che si è svolta, questa mattina, presso la Sala operativa unificata (Soup) di Palazzo Rossini. All’incontro hanno partecipato l’assessore alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, il direttore del dipartimento regionale Cesare Spuri, il segretario generale e capo di gabinetto della Giunta regionale, Fabrizio Costa. La riunione è stata aggiornata alle ore 13.00 odierne.Lo scenario meteo che si sta prospettano è quello atteso in sede di previsione. Persiste un’ondata di maltempo che continuerà a interessare, nelle prossime ore, soprattutto la porzione centro meridionale del territorio marchigiano, con il decorso dei fiumi sotto stretto controllo. A Fermo e Ripatransone sono stati registrati picchi di pioggia di 90 mm, con disagi alla circolazione.Al momento risultano chiusi il tratto della Superstrada 77, nella zona industriale di Civitanova Marche (MC), per allagamento del sottopasso.Allagato anche il sottopasso della Strada provinciale Colbuccaro, a Corridonia (MC), mentre è stato interdetto – per esondazione del Menocchia - il ponte di ferro, in contrada Pian dei Santi a Massignano (AP).A Fermo due famiglie sono state evacuate in contrada Camera: una per esondazione, l’altra per una frana. Sotto stretto controllo la diga delle Grazie, a Tolentino (MC), come tutti gli altri bacini idrografici che stanno ricevendo, in queste ore, un deflusso delle acque significativo.La Regione ha deciso di posizionare, in via precauzionale due grosse motopompe in dotazione alla Protezione civile: una a Civitanova Marche, l’altra nel Fermano, secondo le esigenze che verranno segnalate. Sono state attivate le Sale operative integrate (Soi) di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e avvisate le prefetture dei tre capoluoghi provinciali. Risultano attivi diversi Centri operativi comunali (Coc). Personale della protezione civile regionale andrà a rinforzare le tre Soi aperte. Attivato anche il Volontariato, per ogni eventuale situazione di emergenza. Si segnalano problemi a Trodica di Morrovalle per allagamenti di cantine, supermercati ed abitazioni.https://www.youtube.com/watch?v=OhXMXisniGY (Foto Si.Sa)
Nella tarda serata di martedì intorno alle ore 23, una vettura guidata da una donna è uscita di strada ribaltandosi. Tanta paura ma senza gravi conseguenze per la conducente.Sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco che hanno prontamente liberato la carreggiata. L'incidente è stato provocato dall'asfalto reso umido dalla pioggia, ma i soccorritori hanno trovato tracce di sotanze viscide sul fondo stradale presumibilmente olio perso da qualche mezzo passato in precedenza.
Il credito cooperativo, costituito da 1.230.000 soci, va verso l’estinzione. La principale responsabilità è di coloro che sono ai vertici del sistema da oltre 30 anni, col contributo politico del PD. La BCC di Civitanova Marche e Montecosaro farà valere i propri diritti in ogni sede ed ha già conferito apposito incarico legale: così in una nota i vertici della Bcc civitanovese."Gli emendamenti e le modifiche introdotte nel corso dell’esame in sede referente stanno riportando il decreto legge n. 18/2016 alla struttura inizialmente proposta: Renzi e Padoan escono sconfitti, mentre Federcasse e Bankitalia appaiono come i vincitori. A parere di chi scrive, la riforma non conserva né i principi mutualistici e cooperativi né quelli di solidarietà e autonomia nel rapporto con i territori. Chi sconterà maggiormente le modifiche apportate in sede referente, saranno le BCC di piccola e media dimensione che hanno sempre operato correttamente ed onestamente a vantaggio dei propri territori, nonché dei propri soci, clienti e dipendenti. Come si fa a parlare di mutualismo, cooperazione e solidarietà quando, per una cooperativa bancaria, si impone l’obbligo di essere assoggettata a direzione e coordinamento di una società per azioni, probabilmente governata dai medesimi soggetti che hanno avuto il demerito di portare il sistema al collasso, destinatari di provvedimenti sanzionatori da parte della Banca di Italia e come unico scopo quello di assicurarsi il proprio potere?In un Paese normale ciò non succederebbe, in Italia invece è la regola.Un mostro giuridico che sarà presentato al parlamento per l’approvazione.Da un punto di vista tecnico-giuridico, il DL n. 18/2016 approvato dal Consiglio dei Ministri, seppur fortemente criticabile sotto diversi aspetti, era riuscito quanto meno a rispettare i principi di libera iniziativa economica sanciti dall’art. 41 della Carta Costituzionale ed a mitigare i rischi di incostituzionalità di cui all’art. 45, rischi, che risultano invece accentuati nel progetto di riforma proposto da Federcasse in condivisione con Bankitalia. Il premier Renzi e il ministro Padoan, nonostante avessero messo in discussione il principio della indivisibilità delle riserve attraverso il pagamento di un’imposta straordinaria comunque elevata per l’affrancamento delle riserve, concedendo 18 mesi di tempo alle BCC per decidere se entrare nel gruppo unico o trasformarsi in società per azioni (anche aggregandosi con altre), obbligavano, di fatto, le candidate capogruppo ad essere “appetibili” e a produrre un piano industriale serio, efficiente e nell’esclusivo interesse delle BCC e del Paese.Le modifiche apportate dalla commissione in sede referente, invece, oltre a calpestare gli articoli 41 e 45 della Carta Costituzionale, obbliga tutte le BCC a decidere, in appena 60 giorni dalla conversione in legge del DL, sull’eventuale esercizio della way out senza conoscere: a) chi sarà la capogruppo o le capogruppo, b) gli statuti, i piani industriali e la governance di queste, c) il contenuto minimo del contratto di coesione, la cui redazione è ora demandata alla Banca d’Italia. A parte quelle BCC per le quali la way out era stata pensata e introdotta appositamente nel DL (n. 14 aventi un patrimonio superiore a 200 milioni), tutte le altre (n. 350 bcc) di fatto non hanno più alcuna possibilità di scelta dal momento che, entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto, dovrebbero chiedere all’Organo di vigilanza di poter conferire l’intera azienda bancaria in una società per azioni che già rispetta i requisiti patrimoniali, che, si assicurerà la maggioranza dei voti della nuova s.p.a. bancaria, anche dopo il conferimento della piccola BCC. In altri termini, mentre per la costituzione della capogruppo si concedono 18 mesi di tempo dall’entrata in vigore delle norme attuative del MEF, a tutte le BCC che al 31 dicembre 2015 non possiedono un patrimonio netto di almeno 200 milioni di euro, a prescindere dalla propria solidità patrimoniale, viene chiesto di scegliere, probabilmente senza nemmeno avere il tempo di consultare i propri soci, tra morire nella sconosciuta capogruppo società per azioni o scomparire all’interno di una nuova società per azioni della quale nulla viene richiesto in termini di solidità patrimoniale e/o di efficienza e trasparenza. La way out, così come concepita, finirebbe per favorire solo quelle BCC con un patrimonio netto superiore a 200 milioni di euro, che sperano di assorbire quelle piccole e virtuose che intenderanno accodarsi. Quella che risulta attualmente, più che una possibilità di uscita dalla capogruppo società per azioni sembra un obbligo ad aderire ad una sconosciuta capogruppo, tanto più se si considera che occorrerà pagare addirittura un’imposta pari al 20% del patrimonio netto. E’ di tutta evidenza che si intende favorire l’autocandidatura di ICCREA Holding S.p.A. proclamata a Roma il 4 marzo scorso in occasione dell’assemblea straordinaria dei soci, ossia di quella società già costituita per razionalizzare la fornitura di servizi alle BCC e spesso criticata proprio per l’inefficienza di alcune sue società, oltre che per la scarsa trasparenza adottata nella gestione. Le reali finalità della riformaL’articolato e dettagliato quadro normativo proposto dai rappresentanti di Federcasse al governo lo scorso mese di ottobre non è mai stato condiviso con le BCC, quanto meno con quelle marchigiane. L’ulteriore prova della deliberata eterogenesi dei fini è rappresentata dall’introduzione della particolare norma, attraverso la creazione di un fondo temporaneo promosso da Federcasse, che amplifica ulteriormente i vizi di legittimità di una riforma che rischia di distruggere un sistema che opera da oltre 130 anni e che raggruppa 1.230.000 soci. Viene introdotto in sede referente l’articolo 2-bis, intitolato Fondo temporaneo delle banche di credito cooperativo, che dovrebbe “coadiuvare il processo di adeguamento alle riforme” introdotte con la conversione in legge; così si esprime lo stesso documento Dossier (http://documenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/D16018B.Pdf), dal quale sembrerebbe doversi desumere l’obbligo di adesione per tutte le BCC che non esercitano la way out al buio.In altri termini, sembrerebbe, ma il condizionale è d’obbligo perché la norma sembra scritta appositamente per non far comprendere, che nella fase transitoria, in vista della costituzione della o delle capogruppo, Federcasse possa gestire un fondo temporaneo al quale le BCC dovrebbero obbligatoriamente aderire, e dunque contribuire in termini economici e finanziari, per realizzare le finalità che successivamente si raggiungerebbero con l’appartenenza ad una capogruppo: sostenere le BCC in difficoltà e favorire processi di consolidamento e concentrazione delle BCC (processi, questi ultimi, che con la nuova way out vengono invece scoraggiati). Infine, si prevede che l’adesione al Fondo debba avvenire entro 30 giorni dalla data di approvazione del relativo statuto; da chi debba essere approvato lo statuto non è chiarito dalle norme che saranno sottoposte all’Aula di Montecitorio..Appare fin troppo logico ed evidente concludere che lo scopo della riforma sembrerebbe quello di imbrigliare le BCC piccole e virtuose, che sono la stragrande maggioranza, mantenendo il potere in mano a coloro che siedono ai vertici della cooperazione da oltre 30 anni e che spesso hanno mal gestito le loro banche!Le altre modifiche introdotte in sede referente.Ecco le altre modifiche emendative introdotte nel DL che, molto probabilmente, consentiranno la conversione in legge in tempi rapidi:è stata re-inserita la possibilità di costituire eventuali sottogruppi territoriali (ad es. Federazioni locali), facenti capo a una banca costituita in forma di società per azioni sottoposta a direzione e coordinamento della capogruppo;è stata introdotta la possibilità per le banche di credito cooperativo aventi sede legale nelle province autonome di Trento e Bolzano di costituire autonomi gruppi bancari cooperativi composti solo da banche aventi sede e operanti esclusivamente nella medesima provincia autonoma;non è più prevista la facoltà della capogruppo di nominare, di opporsi alla nomina o di revocare uno o più componenti, fino a concorrenza della maggioranza, degli organi di amministrazione e controllo delle società aderenti al gruppo, in casi eccezionali e motivati, ma diventa un’ordinaria facoltà della capogruppo che dovrà semplicemente motivare l’esercizio di tale potere. Anche questa modifica mal si concilia con i principi di cooperazione e mutualismo e, soprattutto, con l’autonomia nel rapporto con i territori;viene inserita la possibilità per la BCC di recedere dal gruppo, non contemplata invece per i soci delle BCC che non dovessero deliberare le modifiche dei propri statuti in adeguamento all’assoggettamento a direzione e coordinamento della capogruppo. Oltre alla Provincia di Bolzano (che potrà costituire un apposito gruppo), qualora nel resto d’Italia non si riuscisse a costituire almeno due gruppi l’unica alternativa, in caso di recesso, di fatto, resterebbe la liquidazione della BCC;è stato assegnato alla Banca d’Italia il compito di dettare disposizioni relative ai requisiti minimi organizzativi ed operativi della capogruppo, al contenuto minimo del contratto di coesione, alle caratteristiche della garanzia in solido delle obbligazioni assunte dalla capogruppo e dalle altre banche aderenti, al procedimento per la costituzione del gruppo e all’adesione al medesimo, oltre ai requisiti per la costituzione della capogruppo delle Raiffeisen. In sede referente, né la maggioranza né la minoranza hanno pensato ai rischi di legittimità costituzionale o a modifiche che prevedessero l’introduzione di banali concetti di meritocrazia per la governance della capogruppo. Tuttavia, di tutti gli atti parlamentari rinvenibili sul sito della Camera dei Deputati, bisogna riconoscere che l’unico ad aver centrato i rischi ed i vizi della riforma che sarà discussa questa settimana in parlamento è quello del relatore Angelo Busin, il quale ha predisposto un’interessante relazione (http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0039710.pdf). Le ultime flebili speranzeNella giungla giuridica di un complesso e farraginoso articolato normativo che non riforma le strutture che dovrebbero essere rifondate, appare comunque uno spiraglio nella norma con la quale si impone che la maggioranza del capitale della capogruppo deve essere detenuto dalle BCC. Tale spiraglio sembra uscito indenne dai numerosi emendamenti apportati dalla commissione in sede referente, tanto che, al momento, sembra non essere stata accolta la richiesta di Bankitalia, con la quale si prevedeva la possibilità per le autorità (MEF su proposta della Banca d’Italia) di autorizzare, per ragioni di stabilità, le BCC a scendere sotto la soglia della maggioranza del capitale della capogruppo nei casi di rilevanza tale da mettere a rischio la stabilità del gruppo o di sue componenti rilevanti. L’auspicio, a parere di chi scrive, è che nel credito cooperativo possano trovare accoglienza i principi contenuti nel progetto industriale che Cassa Centrale Banca ha presentato lo scorso luglio alla borsa valori di Milano e per il quale ha riscosso notevole successo durante il meeting di Bologna (https://www.cassacentrale.it/wcupload/cc/2015/meeting_bologna/MB_Comunicato_Stampa.pdf). La speranza di tante BCC serie, oneste e disposte a sacrificarsi per le consorelle in difficoltà (a condizione che vengano salvaguardati i principi di meritocrazia, mutualismo e autonomia nel rapporto con i territori) risiede quindi nella forza e nella convinzione che il board di Cassa Centrale Banca saprà mostrare nelle prossime settimane nel tentativo di imporre il proprio progetto industriale di capogruppo. Progetto che, al momento, resta ancora l’unico ad essere stato presentato alle BCC e a potersi vantare di innovatività, efficacia, serietà e trasparenza, e che presuppone anche la riforma dei soggetti esistenti (ad es. Iccrea Holding e Federcasse), come dichiarato dal presidente di Cassa Centrale Banca, Giorgio Fracalossi (http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/economia/2016/03/17/news/cassa-centrale-riforma-ora-o-facciamo-da-soli-1.13147342). Cosa ha deciso la BCC di Civitanova Marche e MontecosaroIn attesa della imminente conversione in legge del DL emendato (in peggio) e nella speranza che Cassa Centrale Banca riesca a soccorrere l’intero sistema del credito cooperativo, il Consiglio di amministrazione della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, oltre a restare in contatto con numerose BCC e a tutela e a salvaguardia dei diritti dei propri soci, clienti e dipendenti e del proprio territorio, ha deliberato il conferimento dell’incarico professionale all’avv. Gerardo Pizzirusso del foro di Macerata, affinché siano accertate eventuali responsabilità nel processo di riforma del credito cooperativo, portato avanti da circa un anno da Federcasse con l’ausilio delle federazioni regionali, e siano valutate eventuali azioni tese a risarcire i danni subiti dalla BCC e dai propri soci, a seguito della conversione in legge del decreto".
Nuova allerta della Protezione Civile per condizioni meteo avverse valida dalla mezzanotte di oggi alla mezzanotte di domani.Un'area di bassa pressione con i suoi sistemi nuvolosi associati interesserà la nostra regione determinando rovesci e temporali diffusi, un rinforzo dei venti nord-orientali e possibilità di mareggiate.Precipitazioni diffuse a prevalente carattere di rovescio e di temporale con cumulate areali moderate su tutta la regione e picchi fino a elevati in particolare nelle zone centro-meridionali. I fenomeni saranno in attenuazione dalla seconda parte di mercoledì 23 a partire dal settore settentrionale.Venti nord-orientali moderati o tesi con raffiche fino a burrasca forte; le raffiche saranno più probabili lungo la costa e sulle zone appenniniche e l'intensità del vento sarà in attenuazione nel pomeriggio del 23 marzo. Mare agitato con onda proveniente da nord-est; il moto ondoso sarà in attenuazione dal pomeriggio fino a molto mosso.
L'Anthropos Civitanova Marche si conferma un punto di riferimento marchigiano di un movimento sportivo in crescita. Quasi 200 atleti giunti da tutta Italia, un’atmosfera carica di agonismo, sana rivalità e amicizia, ma anche una vetrina di grande sport con 27 primati nazionali battuti. I Campionati Italiani di atletica leggera indoor Fisdir e Fispes e gli Invernali di lanci Fispes, organizzati nel fine settimana ad Ancona dall’associazione Sportiva e Culturale Anthropos, hanno rispettato le attese al Palaindoor e all’Italico Conti di via della Montagnola.Otto i record assoluti Fispes inanellati sabato 19 marzo nel pomeriggio, di cui solo uno in pedana all’aperto, ovvero il 7,34 nel peso F34 di Giuseppe Campoccio (Paralimpico Difesa). A caratterizzare la prima giornata, nei 60 metri T38, l’impresa di Emanuele Muratorio (H2 Dynamic Handysports Lombardia) che abbassa di 12 centesimi il suo primato italiano (8.99). Nella categoria T37 exploit di Stefano Stacchiotti (S. Stefano Sport) con la migliore performance (9.11), mentre nella T43 spicca il record di Andea Lanfri, altro esponente del S. Stefano (8.53). Record per i T35 di Andrea Terraneo con 10.74 (H2 Dynamic Handysports Lombardia) e del suo compagno di squadra Fabio Bianchi (11.36 T36). Nei 400 T37 Christian Bonaccina (GSH Sempione 82) batte di 15 centesimi il suo precedente record portandolo a 1:12.52, mentre nei 1500 T37 Spartak Doci (Polisportiva Dilettantistica Aspet) polverizza il primato superandolo di un minuto e 13 secondi (4:41.30). Da segnalare il primo Oro indoor nei 60m di Monica Contrafatto (Paralimpico Difesa), caporale maggiore scelto dell’esercito che perse la gamba nel 2012 per le schegge di una bomba durante la sua seconda missione di pace in Afghanistan. Undici i primati Fispes andati in porto nella mattina di ieri (domenica 20 marzo). Nei 200m doppiette di record per l’Atletica 2000 di Udine (Luca Campeotto, 30.43 per la T43, e Davide Melis, 34.47 per la T42), ma anche per H2 Dynamic Handysports Lombardia (Fabio Bianchi, 38.67 per T36, e Andrea Terraneo 37.42 per T35) con gli stessi atleti protagonisti dei record nei 60m il giorno precedente. In grado di ripetersi anche Spartak Doci (Polisportiva Dilettantistica Aspet), che meno di 24 ore dopo il record nei 1500, ne sigla uno sugli 800 T37 (2:20.74). Nel salto in lungo F37 il primato assoluto lo centra Francesca Cipelli (Veneto Special Sport) con 3,45. Per gli uomini T44 primo Oro tricolore di Riccardo Scendoni (Anthropos Civitanova) con un buon 5,89.Negli Invernali, Giuseppe Campoccio (Paralimpico Difesa) aggiunge al primato del peso il record italiano F34 del disco con 19,04 e del giavellotto con 18,30, mentre nella categoria F33 del disco il recordman è Nicolas Zani (GSH Sempione 82) con 9,94. In campo femminile exploit di Carmela Marino (7,02 nel disco F32) e Maria Criscione (7,72 nel giavellotto F34) tesserate con la Handy Sport Ragusa. Otto i record FISDIR, sei realizzati nel pomeriggio di sabato, due nella mattinata di domenica. Il 19 marzo a firmare il primato di 9:44.43 nella marcia 1,5 km T20 femminile è Wanda Pacelli (Ass. Orio), mentre nei 400 T20 femminili Laura Dotto (Oltre Asd Onlus) abbassa il tempo a 1:12.26. Record outdoor per Daniel Gerini (Polisportiva Disabili Fabriano) nel peso C21 con la misura di 9.41. Grande risultato anche per Stefano Lucato (Apea Padova Onlus) che porta il tempo da battere a 9:44.42. Per la C211 exploit nei 1500 di Michele Zugno (Aspea Padova Onlus) con 6:46.61. All’appello non poteva mancare Luca Mancioli, velocista della Polisportiva Disabili Fabriano che ha corso i 200m in 30.51. Risultati importantissimi anche il 20 marzo, nelle gare conclusive, con Antonio Di Mauro (Ass. Orio) recordman negli 800 T20 con 2:12.27 e Giulia Pertile (Aspea Padova Onlus), che abbassa il primato della marcia 0,8 km C21 a 6:4.17.
La Cucine Lube Banca Marche conquista la quattordicesima vittoria consecutiva in campionato regalandosi la semifinale scudetto numero 13 in ventuno anni di partecipazione alla massima serie.I biancorossi di Gianlorenzo Blengini battono Latina 3-0 in Gara 3 dei quarti playoff della SuperLega UnipolSai (25-21, 25-17, 25-14), chiudendo dunque sul 3-0 la serie che l’ha vista protagonista contro la formazione pontina (sconfitta dai marchigiani sette volte su sette in stagione), ed ora attende l’esito della sfida tra Verona e Perugia per conoscere quale sarà la sua prossima avversaria (al momento gli umbri conducono 2-0, con Gara 3 in programma mercoledì prossimo).Una prestazione d’autorità quella sfoderata dai cucinieri in questo terzo atto dei quarti. Con Parodi lasciato precauzionalmente in tribuna per una infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, Blengini conferma Stankovic a formare la coppia di centrali con Cester, mentre dall’altra parte il tecnico dei laziali Placì dà fiducia a Pavlov, per la prima volta titolare nella serie, trovandone ottime risposte.Il primo parziale, infatti, è una sorta di battaglia a distanza tra l’opposto russo da una parte e Osmany Juantorena dall’altra (7 punti a testa, col 55% in attacco per il primo e 75% per il secondo): Latina gioca punto a punto fino a quota 20, poi è un micidiale turno al servizio dell’italo-cubano a spianare la strada ai padroni di casa, segnando il 24-20 con un ace, un attacco out di Pavlov su palla resa difficile dalla brutta ricezione (38% di squadra per i pontini, contro il 74% della Lube), dal terzo muro personale firmato da Cester e dal successivo fallo a rete dei pontini. Finisce 25-21.E il servizio risulterà la chiave vincente per i padroni di casa anche nel secondo parziale, in cui Christenson e compagni staccano gli avversari quando sulla linea dei nove metri va Stankovic: un ace del serbo (che schiaccia col 100%), e un attacco di prima intenzione di Juantorena che arriva sulla ricezione lunga degli avversari, scrivono il 16-13 per la Cucine Lube Banca Marche, che dilaga con le bordate (ancora) in battuta di capitan Miljkovic. Un vero e proprio monologo biancorosso (per Miljkovic 7 punti con l’83% in attacco) che si conclude sul 25-17 finale, dinanzi ad una ninfa Latina sempre deficitaria in ricezione (solo 36% di positive) e stentata in attacco, con Pavlov e Maruotti, i più serviti da Sottile, che chiudono rispettivamente col 38% e 43% di efficacia.Il terzo set è senza storia, con la Cucine Lube Banca Marche che mette al sicuro risultato e qualificazione in pochi minuti (8-3 e 15-6, poi dentro Vitelli e Priddy per far rifiatare Stankovic e Juantorena), rendendo vano il tentativo ospite di ribaltare la situazione con l’inserimento di Hirsch al posto di Pavlov. Ivan Miljkovic, autore di 14 punti, col 65% in attacco, 1 ace e 2 muri, è l’Mvp della sfida, mentre Osmany Juantorena ne è il top scorer con 15 palloni messi a terra (52% in attacco, 2 ace). Il tabellinoCUCINE LUBE BANCA MARCHE CIVITANOVA: Fei n.e., Juantorena 15, Vitelli 1, Stankovic 6, Priddy 3, Kovar n.e., Christenson 2, Cester 6, Grebennikov (L), Miljkovic 14, Corvetta, Cebulj 11, Podrascanin n.e.. All. Blengini.NINFA LATINA: Krumins, Mattei, Sottile, Sket 6, Pavlov 10, Ferenciac, Romiti (L), Tailli, Hirsch 3, Yosifov 6, Rossi 1, Maruotti 8. All Placì.ARBITRI: Goitre (TO) – Boris (PV).PARZIALI: 25-21 (26’), 25-17 (24’), 25-14 (23’).NOTE: Spettatori 3015, incasso 27300 Euro. Lube bs 11, ace 5, muri 6, errori 3, ricezione 71% (42% prf), attacco 61%. Ninfa bs 9, ace 1, muri 2, errori 5, ricezione 34% (16% prf), attacco 43%.
“E’necessario riclassificare Il distaccamento di Civitanova Marche in SD4! Solo con aumento di organico e l’assegnazione di alcune unità operative in più si potranno superare le attuali difficoltà e garantire un adeguato dispositivo di soccorso ai cittadini su un territorio in cui insistono diversi comuni”A lanciare l’allarme è Michele Cicarilli, segretario provinciale CONAPO (Sindacato Autonomo Dei Vigili Del Fuoco): “Quotidianamente facciamo i conti con le carenze di personale e di risorse sulle sedi del territorio maceratese, risultato di tagli indiscriminati che si ripercuotono inevitabilmente sul servizio di soccorso, sulla formazione e sugli automezzi”.Ma è soprattutto la carenza di uomini che preoccupa il CONAPO. In particolare il disagio viene vissuto dal distaccamento di Civitanova Marche, per il quale teoricamente sono previste 7 unità, di cui 5 utilizzate per formare una squadra ordinaria e 2 per comporre un mezzo di supporto. A causa di molteplici fattori legati alla formazione, al mantenimento delle abilitazioni professionali, ai continui rimpiazzi tra le varie sedi, il distaccamento di Civitanova Marche non riesce a garantire la sufficiente operatività: ci si trova spesso a fare servizio solamente in 5 unità e per eventuali rinforzi si fa ricorso all’ausilio della Sede Centrale di Macerata, con inevitabili ritardi che potrebbero nuocere tanto ai cittadini, quanto ai vigili stessi, costretti ad accollarsi un carico di lavoro superiore alle loro possibilità, andando incontro a rischi maggiori.Questa situazione, purtroppo, sottolinea Cicarilli, non è legata a fattori temporanei ma è una condizione cronica dettata dalla scarsa disponibilità di risorse umane: conseguenza di un discutibile piano di Riordino delle Sedi Territoriali del CNVVF che ha classificato come SD3 il Distaccamento di Civitanova Marche, impoverendo di fatto l’organico operativo dei Vigili del Fuoco.Per queste ragioni – prosegue - il CONAPO ha rappresentato la situazione all’attenzione del Dipartimento VVF, rivolgendosi direttamente al Capo del Corpo, per chiedere di rivalutare tutti i criteri che hanno portato a decretare una categoria sottodimensionata per il distaccamento in questione. Contestualmente, ha chiesto di provvedere presto a riclassificarlo in SD4, scelta indispensabile e non più rimandabile per consentire di superare le difficoltà locali!Su questo problema chiediamo l’attenzione anche delle autorità locali: il Prefetto e i Sindaci dei Comuni di Civitanova Marche, Potenza Picena, Morrovalle, Porto Recanati e Montecosaro che fanno parte del territorio di competenza del distaccamento, affinché anche attraverso un loro intervento si possa raggiungere l’obiettivo di potenziare il dispositivo di soccorso sull’intero territorio. Solo così – conclude Cicarilli – saremo in grado di garantire ai cittadini gli adeguati livelli di sicurezza che si aspettano dai Vigili del fuoco.
Il "Premio Donna" 2016 abbraccia la lirica. Il Lions Club Civitanova Marche Cluana, presieduto da Roberta Di Marco, ha deciso di assegnare il prestigioso riconoscimento al soprano Inés Salazar.Il premio, voluto per rendere omaggio ad un personaggio di eccellenza femminile di particolare rilievo in campo nazionale ed internazionale, è stato fortemente voluto fin dalla nascita del Club, avvenuta 26 anni fa, per riflettere sulla condizione del lavoro al femminile, mettendo in luce ogni anno un contesto professionale diverso: il campo della lirica, seppure complesso, è universalmente fruibile ed ha un grandissimo valore formativo ed artistico.L'assegnazione al soprano, una scultura appositamente creata dall'artista Mauro Brattini, verrà conferita al teatro delle Logge di Montecosaro il prossimo 15 aprile, giornata di apertura del Concorso Lirico Internazionale “Anita Cerquetti”, giunto alla sesta edizione. Infatti Inés Salazar, soprano di fama internazionale dalla carriera esaltante che l'ha vista esibirsi con successo nei maggiori teatri accanto ai più grandi contanti lirici, direttori e registi del mondo, è da sempre presidente di giuria della manifestazione dedicata alla celebre cantante montecosarese.Grazie alla professionalità e alla passione del mastro Alfredo Sorichetti, direttore artistico del concorso Anita Cerquetti, insieme all’associazione musicale Gilfredo Cattolica, all'Amministrazione comunale di Montecosaro, all’Accademia Anita Cerquetti e alla collaborazione del Rotary Club Civitanova Marche, dei Lions Club Civitanova Marche Host e Civitanova Marche Cluana, sono stati premiati e valorizzati in questi anni giovani dalla vocalità straordinaria, autentici talenti della lirica che, anche grazie al Concorso, hanno iniziato una carriera professionale in grandi teatri.Nelle precedenti edizioni sono state insignite e hanno ritirato personalmente il "Premio Donna Lions Cluana", tra le altre, Renata Tebaldi, Valeria Moriconi, Donatella Girombelli, Rosanna Vaudetti, Liliana Cosi, Letizia Moratti, Ivana Spagna, Maria Grazia Capulli, Elisa Di Francisca e Carla Fracci.
Civitanova può festeggiare: oggi anche l'aritmetica dà ragione alla Civitanovese che torna subito in Serie D, dopo una stagione dominata dall'inizio alla fine.Vincendo per due a uno a Loreto, i ragazzi di Paci hanno regalato alla tifoseria e a tutta la città una grandissima soddisfazione. La gara è iniziata con qualche minuto di ritardo in attesa che i tifosi al seguito dei rossoblu prendessero posto nella parte di stadio a loro destinata.(Foto Massimiliano Serenelli)
L’Unesco festeggia 70 anni dalla costituzione. Per celebrare l’anniversario è stato organizzato a Civitanova Marche un incontro in programma questo pomeriggio, 19 marzo, dal tema “Tra Italia e Iran”. Sarà l'occasione per “viaggiare” tra i due stati alla scoperta di patrimoni materiali ed immateriali dell'umanità.L'evento, reso possibile dalla solidale collaborazione tra i club per l'Unesco di Ancona, Tolentino e San Benedetto del Tronto, i Rotary Club Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto Nord ed Urbino ed il Lions Club Civitanova Host aprirà le porte alle ore 16 presso il ristorante Orso in contrada Foce Asola a Civitanova Marche.Urbino e le città storiche Patrimonio dell'umanità, il Capodanno persiano Nowruz e la giornata mondiale della poesia saranno spunti per avvicinare e condividere siti ed eredità culturali che l'Unesco ha riconosciuto come fondamentali per “costruire la pace nell'animo degli uomini”.Interventi musicali con il recital pianistico del giovanissimo talento fermano Jacopo Fulimeni si alterneranno ad immagini e testimonianze di relatori di grande spessore. Interverranno, tra gli altri, Alberto Bradanini già ambasciatore d'Italia in Iran; Maria Paola Azzario, presidente della Federazione italiana club e centri per l'Unesco; Anna Vanzan, iranista dell'Università di Milano.
Nella tarda serata di ieri sera, nel giovedì riservato alla movida universitaria, si stava sicuramente recando a spacciare droga quando è incappato in un controllo dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Camerino, coordinati dal Capitano Vincenzo Orlando, a bordo della propria auto. Sottoposto ad un accurato controllo, un giovane disoccupato 21enne di Montecosaro , Federico Adami, è stato trovato in possesso di una busta in cellophane, che aveva nascosto nelle parti intime, contenente 20 ovuli di hashish del peso di 10 grammi l’uno e altri cinque grammi di marijuana, il tutto sottoposto a sequestro.Nel corso dell’attività, i militari dell’Arma camerte impegnati nello specifico servizio antidroga, facevano immediatamente scattare le perquisizioni presso l’abitazione del giovane ritenendo che potesse detenere ulteriori quantitativi di droga. Le ricerche permettevano di rinvenire un bilancino di precisione, del materiale per il confezionamento delle dosi ed un’agenda con vari appunti di nomi e numeri attestante l’illecita attività di spaccio posta in essere dal ragazzo il quale, in conseguenza di ciò, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e, nelle prime ore della mattinata odierna, tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria procedente, in attesa del rito direttissimo.Gli immediati approfondimenti effettuati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Fiuminata successivamente all'arresto di Adami, facevano convergere le attenzioni verso un altro giovane, conoscente dell’arrestato, circa gravi sospetti sulla provenienza dello stupefacente e, pertanto, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, si procedeva ad un’ulteriore perquisizione locale e domiciliare presso le pertinenze di Leonardo Gaudenzi, 22enne di Montegranaro (Fermo) avendo fondato motivo per ritenere che lo stesso occultasse stupefacente. Effettivamente la perquisizione, condotta con l’ausilio dell’Arma locale e con la collaborazione dell’Unità cinofila della Guardia di Finanza della Compagnia di Civitanova Marche, permetteva ai Carabinieri di rinvenire in un fondo agricolo di proprietà della famiglia del giovane, opportunamente sotterrati in diversi punti della tenuta e che il ragazzo aveva riportato previdentemente in una mappa per non rischiare di dimenticare i posti, 11 sacchetti sottovuoto contenenti complessivi 510 ovuli di hashish del peso di 10 grammi ognuno, ulteriori 19 panetti del peso di un etto ognuno, un bilancino di precisione, alcuni telefoni cellulari e materiale per il confezionamento delle dosi. Dagli accertamenti finora condotti e ancora in corso, è emerso che lo stupefacente sequestrato era destinato al mercato locale e avrebbe procurato un illecito guadagno di circa 80.000 euro. Anche per Gaudenzi sono scattate le manette per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti ed è stato successivamente posto agli arresti domiciliari in attesa del processo con il rito direttissimo innanzi al Tribunale di Fermo.
Scatta alle 21 di stasera e andrà avanti fino alle 21 di domani, venerdì 18 marzo, lo sciopero del personale del Gruppo Ferrovie dello Stato e di Italo, indetto dai sindacati Cub Trasporti e Sgb. Sono previste cancellazioni e disagi anche nelle Marche.Le Frecce circoleranno regolarmente, mentre per i regionali saranno garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle 6 alle ore 9. L’agitazione sindacale potrà comportare altre modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.Di seguito la lista dei treni garantiti nelle Marche.
Aveva addosso una decina di grammi di cocaina e la successiva perquisizione domiciliare ha portato a rinvenirne ancora un etto. Per questo un cittadino straniero di 34 anni, da tempo regolarmente residente a Civitanova dove lavora in una azienda del posto come pizzaiolo, è stato arrestato ieri sera dai carabinieri.I militari da qualche tempo seguivano le mosse dell'uomo e ieri sera hanno deciso di intervenire. A un primo controllo, i carabinieri hanno trovato addosso all'uomo circa dieci grammi di cocaina. Inevitabile la successiva perquisizione domiciliare dove sono stati trovati oltre cento grammi di "neve", duecento grammi di sostanza da taglio, un bilancino di precisione, denaro contante, telefoni cellulari.L'arrestato si trova ora ai domiciliari a disposizione della competente autorità giudiziaria.