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Attualità Politica Civitanova Marche

O frà, ma che combineno cossora a Citanò?

O frà, ma che combineno cossora a Citanò?

Mi sono fatto persuaso che a Civitanova qualcosa di grosso stia bollendo in pentola.

Era, fino a poco tempo fa, solo una sensazione, ma ultimamente sto raccogliendo sempre più indizi che vanno in questa direzione. Troppa attività politica sospetta, troppo attivismo fuori luogo. Il fatto è che tra un anno c’è il rinnovo dell’amministrazione comunale e se uno volesse far fuori il sindaco bisogna cominciare a cucinarlo sin da subito. Un sindaco sgradito ai suoi si cucina così: lo si mette in una casseruola con del vino rosso, lo si fa rosolare a fuoco lento, di tanto in tanto gli si dà una piccata con la forchetta, infine si aggiunge sale e peperoncino abbondante sui buchi finché non diventi stracotto a puntino. Quindi si serve sulla piazza, che schifata lo respinge, chiedendo a gran voce un altro piatto. Ivo Costamagna ultimamente è l’uomo più iperattivo di Civitanova. In questa stagione ove tradizionalmente tutti prediligono la calma ed il riposo, lui effettua dichiarazioni a raffica. Non solo: bacchetta alleati e blandisce avversari, redarguisce manager, sanziona colleghi, invita alla pace e dichiara guerre. Insomma la sua capacità di azione, misurata in Watt, produrrebbe energia capace di illuminare, di notte, l’intero quartiere di san Marone. Ivo Costamagna è stato l’artefice della lista Uniti per Civitanova, un gruppo di persone che ambivano al rinnovamento della società e della classe dirigente. Lui, che ha cominciato a far politica ai tempi di Annibal Caro, si è messo capolista e si è dato questo arduo quanto ambizioso obiettivo.  Appena vinte le elezioni sono cominciati i guai e le divisioni interne. Se qualcuno reclamava ruoli operativi in giunta per incidere nella politica locale, lui preferiva occupare i vertici delle partecipate (tradizionale serbatoio di voti). Un duro scontro sotterraneo che ha portato anche a clamorosi annunci di dimissioni.

Segreti ai cronisti, ma noti agli addetti ai lavori i protagonisti. Tutto, infatti, qualche tempo fa si svolgeva in gran segreto. Oggidì, invece, le beghe, una volta ignote ai più, vengono regolate a suon di reciproci comunicati stampa. Anche gli ammiccamenti verso l’opposizione oggi sono visibili a tutti. Dice Costamagna, infatti, che in quel di Civitanova bisogna creare un argine alla pericolosa deriva estremista che si profila all’orizzonte. Con chi ce l’ha non si capisce bene, ma se riesco ancora ad afferrare qualcosa, realizzo che lo stesso sindaco Corvatta, storicamente proviene da quella deriva estremista che Re Ivo pericolosamente teme. Quindi Costamagna, per adesso sta cercando di allargare gli orizzonti e contemporaneamente sta mettendo in torsione il suo stesso gruppo che – ma solo per coincidenza – è pure lo stesso del sindaco. Ora, siccome dall’altra parte, cioè nel centrodestra non c’è più niente e verosimilmente presenteranno una mezza dozzina di liste tra loro concorrenti, non solo tutto questo è possibile, ma è pure agevolmente praticabile. Ovviamente a domanda precisa, Costamagna giurerà e spergiurerà sulla sua personale ed assoluta fedeltà al sindaco Corvatta. Ma in tutto questo attivismo, risuona all’orecchio l’assordante silenzio del locale Partito Democratico. Ma come, ad un anno dalle elezioni, il secondo gruppo consiliare entra in pericolosa fibrillazione e nessuno muove un dito o non dice una parola? No, non mi persuade. Mi porta invece a pensare che considerata, almeno fino ad oggi, la decisiva assenza di uno schieramento alternativo, la maggioranza sia legittimata a praticare qualsiasi operazione. Non ultima quella di scaricare Corvatta, che talvolta non si è prestato ai loro desideri, per lanciare in campo l’ennesimo uomo nuovo. Anche a costo di portare a votare solo il trenta per cento degli elettori. Per cui mi raccomando: tenete d’occhio a quello che succede a Civitanova…

Fabrizio Cambriani
Opinionista e polemista, scrive solo per passione. In caso di guerre e/o calamità naturali diventa anche reporter e narratore. Politicamente ormai apolide, è sempre incuriosito e attratto dalle dinamiche relative alle continue trasformazioni sociali. Ama la buona tavola, l'ottima musica e le donne (anche contemporaneamente)...

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