Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Gian Marco Paparelli, responsabile Lega Cingoli-Salvini Premier.
“Per il nostro movimento, la salute non ha colore politico e ai nostri concittadini cingolani diciamo che, vigileremo sul mantenimento di quanto deciso nella seduta odierna, dal Consiglio Regionale e dall’Assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli. Abbiamo bisogno di servizi idonei ed il voto unanime (anche della Lega) di quest’oggi, testimonia l’unità d’intenti che c’è a Cingoli, su questo delicato tema. Pur nelle differenti vedute con il Pd, su come dovrà essere la Cingoli del futuro: Vogliamo anche noi che venga mantenuto il medico radiologo, ripristinato il PPI, incrementato personale, attrezzature ed adeguati i servizi; per il bene degli abitanti di Cingoli ed anche dei comuni limitrofi come Apiro, che il nostro nosocomio serve ormai da anni. Auspichiamo altresì che alle parole seguano azioni in tempi consoni”.
Quella di oggi è una di quelle giornate che ti riconcilia con la politica ,quando vedi che i problemi di una comunità vengono riconosciuti dalla massima assise della Regione pensi che l'impegno profuso , la determinazione , non sia una cosa vana ma quella battaglia valeva la pena di essere portata avanti
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Raffaele Consalvi del PD di Cingoli.
Quella di oggi è una di quelle giornate che ti riconcilia con la politica , quando vedi che i problemi di una comunità vengono riconosciuti dalla massima assise della Regione, pensi che l’impegno profuso, la determinazione, non sia una cosa vana ma quella battaglia valeva la pena di essere portata avanti.
Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione proposta dal consigliere Micucci ( PD ) che ricalca perfettamente i contenuti della mozione.
Precisamente: Ripristino del Punto di Primo Intervento; adeguamento dell’organico medico del reparto di lungodegenza ospedaliera; copertura del posto vacante di radiologia; ricognizione puntuale del fabbisogno di attrezzature del nosocomio.
Degno di attenzione l’intervento del Presidente Luca Ceriscioli il quale ha sottolineato la bontà dell’atto ,in quanto la presenza di un reparto di lungodegenza ospedaliera (di fatto la vecchia medicina) rafforza la presenza del PPI al di la della deroga ottenuta dal Governo per la crisi sismica. Per il PD di Cingoli quello di oggi rappresenta un grande risultato , voluto con tenacia e determinazione che si presta a due riflessioni.
1) La politica delle lamentazioni non serve (ci hanno lasciati soli... quassù in montagna nessuno ci considera e via dicendo...) come non serve il muro contro muro tra istituzioni pensando di ritrovarsi poi qualcosa di positivo .
2) Serve la proposta politica, il confronto anche serrato ,ma che abbia uno sbocco concreto alla risoluzione dei problemi.
Questo è quello che come PD di Cingoli abbiamo fatto in questi mesi essendo consapevoli che questo rappresenta solo il primo passo di un lungo cammino .
Ora come succede spesso nel momento della vittoria cari amici, saranno in tanti ad intestarsela : le vittorie hanno sempre tanti padri mentre le sconfitte sono figlie di nessuno .
Ma a noi va bene lo stesso , i fatti sono fatti , gli atti sono atti , la propaganda rimane propaganda .
Resta il fatto che oggi è stata una bella giornata"
Da Francesco Micucci, vice capogruppo del Gruppo Pd Marche, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa sull'approvazione all'unanimità della risoluzione sul ripristino del Punto di primo intervento all'ospedale di Cingoli.
Immediato ripristino del Punto di primo intervento dell'ospedale di Cingoli, con conseguente adeguamento dell'organico medico, che dovrà prevedere anche la copertura del posto vacante, per pensionamento, del medico radiologo, ed adeguamento delle strutture e delle attrezzature alle nuove esigenze del presidio sanitario. È quanto contenuto nella risoluzione sull'ospedale di Cingoli approvata oggi in aula all'unanimità. Il documento riporta riporta integralmente il testo della mozione presentata in Consiglio dal vice capogruppo, Francesco Micucci, il primo a depositare un documento sul tema, in data 23 novembre, e condivisa anche dalle opposizioni che hanno ritirato le loro mozioni, arrivate successivamente a quella di Micucci in aula.
«Questa mozione nasce da un lavoro congiunto svolto da Giunta e Pd di Cingoli che insieme hanno individuato alcune carenze dell'ospedale, iniziando un percorso comune per risolvere le difficoltà – ha affermato Micucci –. Avendo constatato come anche i consiglieri di opposizione, dopo la mozione presentata da me a nome di tutto il gruppo Pd, si siano attivati sul tema, presentato documenti nella sostanza simili al nostro e ritenendo poco proficuo dividersi per schermaglie politiche su un tema come questo, penso si sia fatto un buon servizio alla comunità trasformando la mia mozione in risoluzione, senza modificarla, e votandola all'unanimità».
La risoluzione - tenendo conto della riforma sanitaria e degli eventi sismici del 2016, a seguito dei quali la Giunta ha chiesto ed ottenuto dal ministero che il Punto di primo intervento della struttura di Cingoli (trasformato a luglio 2016 in Punto di assistenza territoriale, Pat) venisse ripristinato - impegna la Giunta all’immediato ripristino, nell’ospedale di comunità di Cingoli, del Punto di primo intervento (Pip); a provvedere all’adeguamento dell’organico medico del reparto di lungodegenza ospedaliera che andrà a coprire anche l’attività del Pip, comprendendo anche la copertura del posto vacante, per pensionamento del medico radiologo dopo puntuale e ad adeguare alle nuove esigenze le necessarie attrezzature, dopo obiettiva ricognizione degli uffici preposti.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del capogruppo FI, Jessica Marcozzi
"Un primo passo importante per la sopravvivenza del Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Cingoli è stato compiuto. Ora, però, vigilerò sull’operato dell’Amministrazione regionale affinché si restituisca il prima possibile ai cittadini un servizio essenziale. Oggi, infatti, in Consiglio regionale è stata approvata la mia mozione sull’immediato ripristino del Ppi all’ospedale di Cingoli, una mozione nata dalla denuncia del sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini.
Il nosocomio di Cingoli si è, infatti, visto strappare il Punto di Primo Intervento dopo gli ingenti danni legati al sisma. A questi il Comune e l'Asur 2 hanno risposto con un rapido ripristino delle condizioni di sicurezza riportando rapidissimamente l’ospedale al suo pieno regime. Invece di agevolare le operazioni di ripristino degli standard sanitari, la Direzione Asur 2, ha, però, inflitto un duro colpo alla struttura e, di riflesso ai cittadini dell'intero comprensorio della vallata del monte San Vicino tra i comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino. La Direzione Asur 2, nel gennaio 2017, ha, infatti, deciso di eliminare il Punto di Primo Intervento sostituendolo con un Punto di Assistenza Territoriale. L'ospedale in questione, a 630 metri sul livello del mare, è montano e dovrebbe godere delle provvidenze e garanzie previste dalla Costituzione. La mancata riattivazione del Ppi ha però costretto un'intera comunità costretta a recarsi a Jesi o Macerata per il pronto soccorso. Non solo disservizi ma anche lesione dei principali canoni istituzionali alla base della Pubblica Amministrazione. Ma oggi abbiamo in mano l’approvazione della mozione, un atto a cui nessuno da oggi stesso potrà sottrarsi".
Negli ultimi cinque giorni, i militari della compagnia di Macerata hanno notificato tre ordini di carcerazione nei confronti di altrettanti soggetti per i quali la magistratura ha emesso il provvedimento a seguito delle sentenze di condanna.
I carabinieri di Cingoli, unitamente ai colleghi di Filottrano, hanno arrestato un soggetto, residente a Filottrano e avente domicilio a Cingoli. L'uomo, 62enne e con precedenti penali, dovrà scontare un anno e mezzo di reclusione come ha disposto il Tribunale di Fermo a causa di precedenti reati commessi nella stessa località.
I militari della Stazione di Monte San Giusto hanno arrestato un cittadino pakistano di 53 anni, riconosciuto colpevole di traffico di stupefacenti commesso in passato. La Corte di Appello di Perugia ha emesso l'ordine di carcerazione condannando l'uomo a scontare un anno e mezzo di reclusione.
I carabinieri di Corridonia hanno arrestato un soggetto di 30 anni e con residenza a Corridonia, riconosciuto colpevole di traffico di stupefacenti. La Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Perugia ha emesso la sentenza di condanna la quale dispone che l'uomo deve scontare quattro anni di reclusione.
Il Comitato della Croce Rossa Italiana di Cingoli ha celebrato la Festa del Volontario con tante novità. I volontari cingolani si sono riuniti sabato 6 gennaio, in diversi momenti nell’arco della giornata. Alle ore 10.00 si è svolta la tradizionale Messa del Volontario, celebrata dal Vescovo Emerito Mons. Claudio Giuliodori presso la Collegiata di Sant’Esuperanzio.
Sua Eccellenza, nel corso di una toccante omelia, ha spiegato come il servizio reso dai volontari sia, per i credenti, “una manifestazione” visibile di Dio. Al termine della celebrazione, è stata scattata una foto ricordo nella scalinata adiacente l’abside. Quindi i volontari si sono spostati presso il quartiere San Giuseppe, dove è stato inaugurato il nuovo Centro Logistico dell’Emergenza, intitolato a Enzo Toccafondo, volontario recentemente scomparso.
Insieme ai locali, sono stati presentati tre nuovi mezzi a dotazione del Comitato: un furgone, donato da AutoTobaldi e Officina Tobaldi, un taxi sanitario, intitolato alla memoria del volontario Luigi Trionfetti, e la nuova e-bike, donata dall’Avis Bike Club di Cingoli. Durante la cerimonia, il presidente Maurizio Massaccessi ha spiegato l’utilizzo delle nuove strutture a disposizione per l’emergenza e per il nuovo progetto “Pronto Farmaco”, quindi ha ricordato commosso i due volontari Enzo e Luigi, chiamando i familiari al taglio dei nastri della struttura e dei mezzi.
Sono intervenuti anche il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, il suo vice, Luigi Ippoliti, e il Direttore Sanitario dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni. Ha chiuso gli interventi il presidente regionale della Croce Rossa Italiana, Fabio Cecconi. La giornata si è conclusa con il tradizionale pranzo sociale, presso il Ristorante Ragno d’Oro. Nel corso del convivio, sono stati consegnati gli attestati ai nuovi volontari e le targhe per i 10 e 15 anni di fedeltà al Comitato. I due premi speciali “Orietta Gabbarrini”, in memoria della storica volontaria scomparsa diversi anni fa, sono andati al volontario Marco Picirchiani, rappresentante del gruppo del Servizio Civile Nazionale appena conclusosi, e a Gianfranco Broglia, Presidente del Comitato della CRI di Camerino, particolarmente segnato dall’evento sismico del 2016.
Infine, sono stati consegnati tre crest alla Delegazione di Staffolo del Comitato CRI di Jesi, alla presidente dell’AVIS cingolana Floriana Crescimbeni e al Comitato della CRI di San Severino Marche.
Una giornata speciale oggi a Cingoli all'insegna dei valori fondamentali della Costituzione: bellissima la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria a Franco Gabrielli e soprattutto molto toccanti e significative le parole rivolte agli studenti dell' Istituto Alberghiero "Varnelli" e del Liceo di Cingoli presso il Teatro Farnese.
L’ istituto Alberghiero ancora una volta ha dato prova della sua professionalità con un servizio impeccabile dall’accoglienza degli ospiti, al lunch servito nella sala ristorante dell’Istituto con un menù tutto ispirato alla più autentica tradizione marchigiana e un’ accurata selezione di prodotti a Km zero, il tutto accompagnato da una selezione di eccellenti vini del nostro territorio.
Gli illustri ospiti hanno apprezzato molto il momento conviviale e si sono complimentati con gli alunni per il gusto dei piatti serviti, per la loro presentazione e per l’ineccepibile servizio di sala, riconoscendo l’ Istituto Alberghiero di Cingoli un’eccellenza e un fiore all’ occhiello della Regione Marche.
La pausa natalizia della Polisportiva Cingoli era iniziata con la fondamentale vittoria per 28-27 contro il Carpi. Dopo le feste, Mister Nocelli ha dato avvio alla ripresa degli allenamenti. Sono previste, infatti, 4 sedute in questa settimana e altre 4 nella prossima, per preparare al meglio il finale di stagione regolare.
Una mini preparazione, dunque, in vista delle ultime 4 partite del girone B: Tavarnelle fuori, Cologne in casa, Oriago in trasferta e infine Teramo al PalaQuaresima.
“Sono 4 partite difficilissime, che affronteremo come se fossero 4 finali – confessa il mister – poiché, a parte il Tavarnelle che è comunque una squadra ostica e con potenziale offensivo, sono tutte le nostre avversarie per il secondo posto, che significherebbe accesso matematico alla Serie A d’Elite nella prossima stagione”.
Nando può disporre di tutti i suoi giocatori, anche se non mancano problemi di organico.
“Siamo numericamente pochi per affrontare il finale di stagione, per via dei problemi di lavoro di Russo, Campana e Ilari. Abbiamo 8 sedute di allenamento sul campo per affinare la nostra intesa.” La società vuole per questo operare sul mercato:“Ho chiesto alla dirigenza l’accordo per un terzino sinistro d’esperienza. C’è stato un sondaggio con Aragona, ma abbiamo ricevuto un no dal Kelona Palermo. L’ideale sarebbe un uomo d’esperienza, che possa anche allenare i giovani del nostro settore giovanile. Il reparto, con questo innesto, sarebbe completato, anche in previsione degli impegni di lavoro dei nostri senatori”.
In questa settimana, saranno previste anche due amichevoli. La prima, contro Chiaravalle, si terrà al PalaQuaresima di Cingoli per le 20.00 di Giovedì 11 Gennaio, mentre lunedi 15 la Polisportiva sfiderà il Camerano, con orario e palazzetto ancora da definire. (Giacomo Grasselli)
E’ sorprendente come un borgo di soli 3.600 residenti qual è Montelupone, baricentrico tra cittadine ben più consistenti quali Macerata, Recanati e il litorale, presenti tante eccellenze storico-culturali, paesaggistiche, produttive e anche sportive e, tra queste ultime, l’Asd Montelupone Calcio a 5.
Tale Asd di calcetto, che milita nella C2 girone B regionale, qualificatasi tra le otto migliori compagini regionali su 64, ha partecipato nella scorsa settimana alla Finals Cup di Cingoli e, battuta solo in semifinale in una partita molto equilibrata, si è classificata al terzo posto, insieme al Cerreto Calcio. Inoltre, i suoi atleti sono stati i migliori realizzatori: Rudy Bacaloni al primo posto con 16 goal e Marco Ricci al terzo con 11 goal.
L’Asd Montelupone C5, che guidata dal mister Emanuele Melchiorre sta facendo anche un ottimo campionato e punta alla C1, conta circa 40 atleti iscritti, suddivisi tra la prima squadra, gli Allievi e l’U21. Fondata soltanto nel 2008 e sostenuta da sponsor a cui vanno i ringraziamenti della dirigenza, è guidata e supportata dal presidente Andrea Fuselli, dal vice Daniele Sabbatinelli, da Stefano Foresi e da Fabio Pellegrini: una dirigenza giovane preparata ed entusiasta che, di sicuro, saprà mantenere e implementare il buon cammino del sodalizio.
Torna il tradizionale appuntamento con la Festa del Volontario del Comitato della Croce Rossa Italiana di Cingoli. Sabato 6 Gennaio, infatti, i volontari si ritroveranno alle ore 9.30 presso la Collegiata di Sant’Esuperanzio di Cingoli per una S.S. Messa di ringraziamento.
Al termine della funzione, il gruppo si trasferirà in zona San Giuseppe, nel piazzale sottostante la Chiesa del quartiere, dove sarà inaugurato il nuovo Centro Logistico per Attività in Emergenza; inoltre verranno presentati i nuovi mezzi targati CRI a disposizione del Comitato. Il Centro e uno dei due mezzi in dotazione saranno intitolati a due volontari recentemente scomparsi. Alle ore 13.00, la carovana si darà appuntamento presso il ristorante Ragno d’Oro per il tradizionale Pranzo Sociale, nel corso del quale verranno consegnati gli attestati per i nuovi volontari, i riconoscimenti per i 10 e i 15 anni di attività nel Comitato e il premio speciale “Gabbarrini Orietta”, per il socio che si è contraddistinto nel servizio durante il 2017.
L’evento è finalizzato a sostegno del Progetto Vittoria, in quanto sarà l’ultima occasione per scrivere un pensiero sulla volontaria scomparsa che dà il nome al progetto, in modo da permettere l’inizio del lavoro dello scrittore Jonathan Arpetti sulla stesura del libro a lei dedicato, presentato il 7 dicembre durante la “Tombola del sorriso”.
Anche quest’anno all’IPSEOA “G. Varnelli” la Dirigente Scolastica, prof.ssa M. Rosella Bitti, ha voluto rinnovare la consuetudine del Pranzo di Natale, un’occasione di festa per vivere insieme la magica atmosfera natalizia.
Come detta la tradizione, per questo evento viene scelta una tematica che rientra nel progetto Volontariato come dono curato dai docenti di Religione cattolica dell’istituto, i professori Cinzia Rossetti e Michele Vincenzetti: un percorso di formazione che ha coinvolto i ragazzi in esperienze concrete di solidarietà e condivisione, grazie anche alla proficua collaborazione con le suore del convento di S. Giacomo di Cingoli, per offrire agli alunni del Varnelli l’opportunità di crescere e maturare professionalmente, ma anche per educarli ai valori positivi della condivisione e della fratellanza.
Il tema scelto per il pranzo di Natale del 2017 ha previsto un titolo significativo: “Alla ricerca di un sogno: i cinque continenti in movimento”. Le festività natalizie diventano, come ha sottolineato la Dirigente, “l’occasione per riflettere sulle scelte, spesso dolorose, che compiono le persone che lasciano con struggente nostalgia la loro terra d’origine, perché sono alla ricerca di un sogno ..…un sogno da realizzare per un futuro migliore”.
Tale tematica ha trovato un’eccellente declinazione nella scelta e nella realizzazione del menu multietnico ricco di rimandi culturali e culinari ai quattro continenti, realizzato con grande maestria dagli alunni delle classi 5CD guidati dai docenti Marcello Stefano e Bruno Spaccia, che ancora una volta hanno dato prova delle loro eccelse abilità. La medesima cura e maestria è stata riservata al servizio di sala e agli allestimenti del ristorante della scuola ad opera degli alunni delle classi 5 SA e 5 SBcapitanati dai professori Gianfilippo Grasselli e Riccardo Leandrini e all’accoglienza degli ospiti da parte delle classi 3 e 4 TA guidate dalla prof.ssa Brigida Esposito. Anche l’intervento recitato dagli alunni del 3 SB preparati dalla prof.ssa Elena Schiavoni, ha affrontato il medesimo tema, proponendo un confronto tra le forme di immigrazione del passato e quelle tragicamente attuali del nostro presente.
Elogi ed apprezzamenti da parte degli ospiti accolti dal Dirigente Scolastico, che con grande passione ed impegno valorizza e promuove l’istituto Varnelli, quale realtà scolastica e professionale sempre all’altezza delle aspettative; tra gli intervenuti il Sindaco di Cingoli, Dott. Filippo Saltamartini, Simonetta Varnelli, Giovanni Fileni. Prima di partecipare al pranzo di Natale gli alunni e i docenti dell’istituto sono stati invitati alla messa celebrata nella collegiata di S. Esuperanzio dal parroco di Cingoli don Patrizio e animata dal coro degli alunni e delle suore del convento di S. Giacomo.
Dal vescovo Nazzareno Marconi riceviamo e pubblichiamo la “Favola di Natale”, il suo augurio di un felice Natale.
Nel mondo di oggi, tutto si sta trasformando in un grande mercato, e i consigli degli esperti sono sempre più ascoltati, anche nella Chiesa a volte accade di ragionare così.
Per questo, quando un frate priore, giovane e intraprendente, fu nominato direttore di un grande santuario, volendo aumentare tra i pellegrini il numero delle confessioni, contattò un gruppo di esperti. Si riunirono uno psicologo, un sociologo, un esperto di marketing, un teologo d’avanguardia ed un esperto di comunicazione. Dopo una dettagliata relazione si procedette a un restyling dei confessionali, come dissero gli esperti. Furono ampliati, ben illuminati, dotati di aria condizionata. Poi comparvero dei bei cartelli con il nome di ogni padre confessore e una lista delle competenze. Si scoprì che padre Giovanni poteva confessare in tre lingue. Che padre Arturo aveva competenze psicologiche. Che padre Mario aveva pubblicato tanti libri… e così via, con tanto di lauree in teologia e tutto quello che poteva incoraggiare i penitenti a scegliere l’uno o l’altro.
Da tanti anni confessava nel santuario anche padre Pacifico, affezionato al suo confessionale vecchio stile: un po’ scomodo, un po’ in penombra, senza altri cartelli che un cartoncino con il suo nome e una lampadina rossa, che si accendeva quando il penitente si stava confessando. Una piccola lampadina sbiadita, che ricordava tanto la lampada del Santissimo. Il direttore del santuario propose anche a lui di restaurare e modernizzare il confessionale, ma padre Pacifico disse: «Se non disturba troppo, preferirei continuare così» e fu esaudito.
Ci fu l’inaugurazione. Ci furono varie feste importanti. Passò qualche mese. Il direttore, da bravo manager, volle fare un controllo per verificare l’efficacia dell’operazione. Tornarono gli esperti, valutarono, contarono, verificarono e infine consegnarono la loro relazione. Le confessioni erano aumentate di numero, ma il confessionale più frequentato e con la fila notevolmente più lunga risultò quello di padre Pacifico.
Il direttore, incuriosito e anche un po’ contrariato chiese spiegazioni, ma nessuno sapeva darne di convincenti. Allora si studiò ci nuovo la situazione, si fece una indagine anonima tra i penitenti, ma ancora niente di rilevante. Il padre direttore era sempre più inquieto, per questo strano mistero.
Finché il sagrestano del santuario, un uomo semplice e concreto, che “conosceva i suoi polli”, gli spiegò. «Vede padre direttore, quando un fedele entra nel santuario non guarda i cartelli o la forma dei confessionali, ma guarda le facce di chi esce dalla confessione. E dal confessionale di padre Pacifico, qualcuno esce commosso, altri vanno subito a inginocchiarsi davanti al Crocifisso, molti si fermano in silenzio a pregare, ma tutti hanno un volto più sereno. La pubblicità migliore la fanno i volti dei penitenti che hanno davvero incontrato la misericordia di Dio».
Buon Natale, a tutti i fedeli e a tutti i confessori.
La Polisportiva Cingoli vince contro il Terraquilia Carpi e si regala un Natale al terzo posto del girone B di Serie A di pallamano maschile, al termine di una partita thriller. I ragazzi di Nocelli si impongono 28-27 contro una squadra in netta crescita, che demerita il piazzamento in classifica.
Dopo l’equilibrio iniziale, in cui Cingoli va sul 4-2 con Arcieri e Nocelli, Carpi ribalta il parziale con tre reti di Ceccarini (4-5), mentre Gentilozzi si supera in due occasioni da distanza ravvicinata. Strappini riporta il vantaggio, Pivetta ribatte ed é 6-6. La Polisportiva tenta la fuga, grazie alle doppiette di Campana e Mangoni, parziale sul 10-6. Il Carpi non si arrende, e torna a -1, con Kere e Kovacevic mattatori (10-9). Nocelli e Mangoni trascinano Cingoli sul 13-11; Beltrami e Kovacevic provano a mantenere il Terraquilia a due reti di svantaggio, ma Strappini e Arcieri mettono a referto il break che chiude il primo tempo sul 17-13. Molte polemiche in tribuna per la sospensione di dueminuti, molto dubbia, di Tomas Camperio sul finale.
La ripresa inizia con un Carpi combattivo, capace di ribaltare completamente la situazione. Un Ceccarini in stato di grazia regala un break di 0-5 e porta la sua squadra in vantaggio (17-18), sotto gli occhi increduli della tifoseria di casa. Basta un gol di Mangoni per riaccendere il fuoco nei ragazzi di Nando Nocelli, capaci poi di riportarsi a +4 grazie alle giocate di Arcieri, Lorenzo Nocelli e Mangoni (22-18). Gli emiliani non si arrendono e si avvicinano pericolosamente al 22-21. Uno sfortunato Ilari trova solo il palo, ma Matijasevic e Campana piazzano il 24-21. A dieci minuti dalla fine, il Terraquilia prova a mettere il turbo per vincere la partita, con un break spaventoso di cinque reti, trascinata da Beltrami, Ceccarini e Kovacevic. Gentilozzi con parate da Nazionale evita un passivo peggiore e dà la carica per ribaltare la situazione dal 24-26. Il PalaQuaresima incita i paladini di casa, che rispondono con un break di 4 reti firmato Strappini, Mangoni, Arcieri e ancora Strappini, per il 28-26 a un minuto dal 60’. Negli ultimi secondi, il Carpi recupera una rete e la Polisportiva resta in 5 in campo, per la doppia sospensione di Camperio e Campana. I cingolani, tuttavia, resistono all’attacco finale, facendo esultare i 400 spettatori presenti.
Cingoli ottiene la seconda vittoria consecutiva e mantiene saldo il controllo della zona playoff. Il 28-27 finale parla di una partita combattuta e di un successo fortemente voluto dalla squadra di Nocelli. Il migliore in campo è Super Mario Gentilozzi, apparso in gran condizione e capace di compiere parate straordinarie. I top scorer del match sono il grande ex Lorenzo Nocelli, anche lui al top della condizione, e Ceccarini, migliore dei suoi, con 8 reti a testa, seguiti dal trio Arcieri-Kovacevic-Beltrami con 7 reti ciascuno. Sembra essere ritornato ad alti livelli Filippo Mangoni, ha seminato il panico nella difesa avversaria con le sue finte e le sue 5 marcature. Senza dimenticare le grandi prestazioni di Campana e Strappini, autori di gol pesanti in momenti chiave del match. Occorre però evitare cali di tensione, specie se si è in vantaggio.
In classifica, il Bologna chiude l’anno a 20 punti, seguito a 17 dal Cologne, che ha battuto l’Oriago-Padova. Cingoli è al terzo posto, con 16 punti, seguita dall’Arcobaleno a 15 e dai Lions Teramo a 14. Dop la pausa invernale, la sesta giornata di ritorno prevede la sfida tra Tavarnelle e Polisportiva, il 20 gennaio 2018. Intanto, il Balcone delle Marche si gode una squadra ai vertici del campionato di Serie A Maschile di pallamano.
Cingoli - Terraquilia Carpi 28-27 (p.t. 17-13)
Cingoli: Gentilozzi, Nuccelli, Barigelli, Ilari, Gambini, Nocelli 8, Grasselli, Arcieri 7, Camperio 1, Trillini, Campana 3, Mangoni 5, Strappini 3, Matijasevic 1. All: Nando Nocelli
Terraquilia Carpi: De Giovanni, Turini, Beltrami 7, Ceccarini 8, Kere 2, Kovacevic 7, Leonesi, Malagola, Nicolazzo, Pivetta 3, Sorrentino, Vaccaro. All: Sasa Ilic
Arbitri: Fato – Guarini
Una storia vera raccontata da M.C., una donna di 44 anni della provincia di Macerata, che ha scritto e spedito la seguente lettera indirizzandola al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, a tutti i distretti sanitari e i direttori e i presidi ospedalieri del maceratese. Una lettera che spiega che la Sanità funziona ma la burocrazia no.
Avrei dovuto capirlo subito, tanti anni fa, quando il mio cartone preferito era Candy Candy. Vi ricordate quella dolce orfanella bionda con tante lentiggini che faceva l’infermiera? L’infermiera: quel mestiere dove devi contemporaneamente capire con uno sguardo il paziente, confortare i parenti, capire le indicazioni del dottore e fare a memoria incomprensibili calcoli sulle diluizioni dei medicinali. Già da allora avrei dovuto capire che in un qualche modo avrei frequentato molte volte gli ospedali.
Andando avanti con gli anni poi, vista la predisposizione al ricovero oserei dire innata, ho visto ogni singolo “Medical Drama” su questa Terra: E.R., Grey’s Anatomy, Chicago Hope. Guardando queste serie TV, sembra tutto possibile – o quasi – con marginali episodi di malasanità: ecco, adesso immagino commenti come “Non è reale”, “Sono solo film”, “È l’America, lì funziona tutto bene”, “Da noi i medici non valgono nulla” “Gli infermieri? Tutti scansafatiche”.
Lasciatemi allora dire una sola cosa: avete torto.
Okay, è vero: purtroppo non mi è capitato mai di incontrare un dottore bello come George Clooney o Patrick Dempsey, però per quanto riguarda la professionalità non posso che elogiare la sanità marchigiana che conosco meglio e cioè la Zona di Jesi-Cingoli-Ancona.
Va precisato che non lavoro in prima persona nel settore, né sono parente di medici. Io sono stata una paziente, una che ha usufruito del Servizio Sanitario Nazionale molte volte. Sono stata una figlia di un padre che ha avuto una malattia degenerativa come il morbo di Parkinson, che a sua volta è stato in ospedale sotto diverse circostanze.
Sono stata in vari reparti, anche per periodi prolungati, e posso dire che ho sempre avuto a che fare con un livello professionale medio-alto. Avevo 10 anni la prima volta che sono stata ricoverata, in uno stanzone da 8 letti: io giocavo con la palla sul muro e la vecchietta vicino al mio letto mi difendeva. Nell’agosto del 1994, quando sono stata un’urgenza nel reparto di Ginecologia di Jesi non conoscevo nessuno dei medici. Avevo 21 anni, in due giorni ho subito esami medici di cui non sapevo neanche l’esistenza e tutto il personale, dall’inserviente (che si chiamava così allora) al primario – il grande ed indimenticabile Prof. Grechi – non solo si sono dimostrati professionalmente validissimi ma hanno avuto cura anche della mia psiche. Sono rimasta in quel reparto per quasi due mesi: dopo poco conoscevo a memoria i turni di tutti ed il menù ospedaliero, e quando cambiava la compagna di stanza io dovevo fare gli onori di casa. Tutte le mattine il mio angelo personale, il Dott. Moroncini, mi veniva a trovare e mi diceva sempre: “In gamba mi raccomando”.
Quel reparto poi diventò quasi una seconda casa tra il 1997 ed il 1999. Nel frattempo però cambiavano gli infermieri ed anche i dottori, ma mai una volta mi sono sentita un numero o un semplice caso clinico da studiare. Sempre nello stesso periodo a mio padre venne diagnosticato il morbo di Parkinson, quindi iniziammo a conoscere i reparti di Neurologia nella zona, di Torrette in particolare, ricevendo stesso buontrattamento.
Era il 1999 ed io ero convinta che la nostra sanità funzionasse. Dal 1999 ad oggi ne ho girati tanti di reparti perché paziente in prima persona oppure perché avevo un familiare ricoverato: la clinica ginecologica del Salesi, le malattie infettive di Jesi, la clinica ortopedica di Torrette, la chirurgia di Jesi, la clinica chirurgica di Torrette, la neuro-riabilitazione di Torrette, il pronto soccorso di Jesi, la neurologia di Jesi e l’ospedale di Cingoli. Per ogni reparto o ricovero ho un ricordo, un aneddoto, ed anche se sarebbe piuttosto divertente e spassoso raccontarli, non credo di poterli raccontare tutti.
Ho mai visto OSS o infermieri scansafatiche? Sì, a volte, ma in percentuale non degna di nota. Ho visto dottori che battevano la fiacca o che non ci avevano capito nulla? Forse, ma poi c’era un’intera equipe di dottori a valutare: mai avuto problemi. Sono stata fortunata allora io? No, non credo. Oggi più che mai credo che la sanità, intesa come competenza di tutto il personale, funzioni perfettamente. Gli operatori sanitari funzionano anche troppo bene, quello che non funziona sono la parte burocratica ed economica. Insomma la Sanità funziona nonostante, passatemi il termine, i tanti burocrati.
Non funziona questo riassetto che si vuole fare. Io mi chiedo: voi, che avete il compito di riorganizzare la sanità, siete mai stati in un reparto di ospedale? E non come visitatori, ma come pazienti. Basta andare al pronto soccorso dell’ospedale di Jesi per quindici minuti per capire cosa non funziona: il personale lavora instancabile ma non può fronteggiare tutte le richieste che arrivano, non è matematicamente possibile. Sorvolando su come sia stata costruita la zona triage, che sembra quasi fatta per dispetto, il personale in servizio è troppo poco. Questo determina tempi di attesa eterni per tutte le prestazioni mediche giudicate “differibili”, cioè che non presentano rischi per la vita. Sì, attese interminabili per i pazienti non a rischio di vita, ma non mancanza di professionalità: per le prestazione mediche che presentano rischi per la vita sembra di essere finiti nel mezzo del set di E.R.
Del reparto di Neurologia di Jesi, con annessa Stroke Unit, avete mai avuto bisogno? Quando mio padre è stato ricoverato nella Stroke Unit ho visto esserci due infermieri per turno. Mi sono detta “Bene, hanno capito finalmente che una semi-intensiva deve essere adeguatamente presidiata”. Poi però nella corsia di reparto ho visto circa 15 letti ed 1 infermiere. “Sì, però ci sono le OSS”: magra consolazione, sono poche. Le OSS sono 2 e coprono reparto e Stroke. Quanti pazienti ci sono in Stoke? Potessimo saperlo, purtroppo le emergenze non si possono prevedere.
A Cingoli siete mai stati? “Oh, Cingoli mia...” così inizia una vecchia canzone del gruppo folkloristico: oggi ti chiamano con i nomi più strani PAT, CI, DAP, PPI...neanche lo sceneggiatore di Grey’s Anatomy poteva arrivare a tanto! Cingoli, in barba alle sigle, funziona: riesce a gestire tutte le richieste di dimissione protette dell’ospedale di Jesi, i dottori e tutto il personale sanno gestire le emergenze. Ha una radiologia, dotata di TAC, con tecnici molto competenti: purtroppo da poco non ha più il medico radiologo, ed una soluzione va trovata al più ppresto. In questo modo, cioè senza dottore, si sta sprecando del denaro pubblico: è da pazzi avere a disposizione una struttura dotata di tutti i macchinari e non utilizzarla. Ad oggi non c’è il laboratorio analisi, ed è un gran male: ci sono degli apparecchi per fare le analisi di base e di emergenza per aiutare i medici in corsia e quelli del 118, tuttavia una macchinetta, oppure se preferite dispositivo POCT, non può sostituire un laboratorio analisi.“Ecco perché bisogna andare al Pronto Soccorso a Jesi!”: no, quel reparto non può coprire l’intero territorio: con i suoi 2 medici, di notte, copre già a malapena l’intera struttura del solo ospedale di Jesi. Anche il 118 funziona a Cingoli, non mi ricordo con che sigla lo chiamino oggi, ma la sostanza non cambia: medico ed infermiere ventiquattro ore su ventiquattro. Sono vestiti con quelle divise arancioni ricoperte di tasche e sono quelli che aspettano. Qualcuno mi ha detto se mi sembrasse giusto che “quelli” venissero pagati anche non lavorando. Io mi auguro sempre che quelli lavorino poco. “Quelli” quando suona il telefono della centrale non sanno mai cosa gli capiterà e sempre “quelli” in certi casi credo avrebbero volentieri pagato pur di non dover intervenire.
Cingoli, nonostante si stia facendo di tutto per non farla funzionare, barcolla ma non molla!
È mercoledì 20 settembre 2017, ore 18.55. Mio padre si sente male. Capiamo subito che non è una cosa da niente. Alle 19.05 chiamo il 118, intervengono da Cingoli. Alle 21.45 è ricoverato in Stroke Unit a Jesi con consulto telematico già fatto con la neurochirurgia di Torrette. Prognosi nefasta: emorragia cerebrale, ma il personale sanitario è stato evidentemente efficientissimo ed il servizio del 118 insostituibile. Mio padre poi è morto all’ospedale di Cingoli il 19 ottobre per le complicanze dovute all’emorragia. È stato dimesso dalla Stroke e poi è andato in corsia a Jesi. Quindi trasferimento a Cingoli, perché essendo Cingoli un reparto di ospedale a tutti gli effetti può trattare pazienti in condizioni gravi come erano quelle di mio padre.
Quindi Signori miei che state decidendo su questo riassetto della sanità, riflettete ed anche molto bene. Parlate con i dottori, con gli infermieri, con le OSS. Soprattutto parlate con i pazienti in reparto: fatevi spiegare da loro quello che potenzialmente è superfluo e quello che invece è indispensabile. Non ho purtroppo una ricetta magica, però non sono d’accordo sull’attuale politica che state attuando.
Accentrare tutto è spesso sbagliato: diventa tutto più difficile da gestire e da controllare. Su un’azienda di 100 persone se ho un’unica linea di montaggio, i furbetti di turno si nascondono meglio. Se invece quelle 100 persone vengono distribuite in 5 stanze diventa più facile controllare, e di conseguenza più difficile fare i furbi. A livello nazionale si parla sempre più di decentramento e invece in questo settore andiamo verso l’accentramento? Ben venga, come ho già detto l’alta specializzazione dell’ospedale Regionale di Torrette o del dipartimento materno- infantile del Salesi, ma senza servizi sul territorio efficienti e competenti, i pazienti in pericolo di vita, che potrebbero risiedere per esempio in località Valcarecce di Cingoli, non arriverebbero vivi anche solo a farsi visitare!
Comunque anche senza essere in pericolo di vita un 118, un pronto soccorso efficiente, una radiologia ed un laboratorio analisi funzionante nei centri minori sono necessari. Inoltre se parliamo nello specifico di Cingoli tutto questo c’era ed è supportato anche da un reparto di ospedale vero e proprio.
Concludo dicendo che altro punto focale sono i Medici di Medicina Generale, cioè i nostri medici di famiglia: sono fondamentali nella cura del paziente. A Cingoli siamo fortunati, tutti i medici hanno degli orari di ambulatorio spalmati su tutto l’arco della settimana e con delle fasce di orario diverse ed a volte alla più brutta andiamo a suonargli il campanello di casa.
A Jesi , invece, oppure in altre città più grandi, non sono così fortunati ed a volte il Pronto Soccorso dell’Ospedale è preso d’assalto da pazienti che invece dovrebbero semplicemente andare dal proprio medico di famiglia.
In un mondo social come quello di oggi immaginerete che questa lettera verrà anche diffusa via Internet ed agli organi di stampa. Non prendetela a male: è solamente perché per essere perfetti io sto ancora cercando un dottore con il fascino di Clooney… e chissà forse questa è la volta buona.
Stamattina 13 Associazioni Cingolane hanno donato una autovettura Fiat Panda 4x4 al Distretto Sanitario di Sarnano, colpito duramente dal terremoto del 2016. Hanno partecipato alla conferenza stampa di donazione del mezzo, che si è tenuta a Cingoli alle ore 11, il Sindaco di Sarnano Franco Ceregioli, il direttore cingolano dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, la responsabile del Distretto Sanitario sarnanese Giovanna Faccenda e i vari rappresentanti delle associazioni donatrici.
L’iniziativa è il risultato finale delle offerte raccolte con la manifestazione “Amatriciana Solidale”, svoltasi poco dopo l’evento sismico di Agosto 2016, che ha colpito duramente le Marche, poi ulteriormente e particolarmente danneggiate dal terremoto di Novembre.
Sono stati raccolti in totale 18.100 euro, di cui 15.600 euro spesi per l’acquisto della Fiat Panda 4x4 e 800 euro per l’attrezzatura sanitaria in dotazione. L’autovettura, come spiegato dalle autorità presenti, sarà utilizzata per il Servizio di Assistenza Domicilare a Sarnano e nei comuni limitrofi, e ne usufruirà principalmente la Guardia Medica.
Il Servizio rischiava di essere modificato a seguito degli eventi sismici, per questo era necessario nell’immediato un mezzo per garantirne la continuità. Benché anche il territorio cingolano sia stato duramente messo alla prova dal terremoto, la solidarietà delle associazioni ha voluto lasciare un segno su altre realtà vicine in difficoltà.
Successivamente, il parroco Don Patrizio Santinelli ha impartito una benedizione sui presenti e sull’autovettura. I restanti 2.100 euro saranno destinati all’acquisto di 4 defibrillatori per le palestre delle Scuole dell’Istituto Comprensivo “Enrico Mestica” di Cingoli.
Le 13 associazioni che hanno partecipato all’iniziativa sono Avis, Aido, Polisportiva Victoria Villa Strada, Comitato San Giuseppe, Comitato Parrocchiale Troviggiano, Asd Grottaccia 2005, Ass. Sant’Esuperanzio, As Avenale, Comitato Parrocchiale Villa Pozzo, Pro Loco San Vittore-Cervidone, Comitato Parrocchiale Villa Torre, Milan Club e Croce Rossa Italiana.
Allacciate le cinture: si parte per le Finals Cup 2018. Come ogni anno insieme alla Befana arrivano le finali di Coppa Marche, quest'anno in scena dal 3 al 7 gennaio al PalaQuaresima di Cingoli. Cinque giorni di gare, 34 squadre in rappresentanza di oltre 30 società, per assegnare ben 7 titoli di Coppa Marche. Grandi e piccoli, maschi e femmine, tutti rigorosamente “made in Marche”.
Il compito di organizzare la manifestazione è stato assegnato dal Comitato Regionale Marche della LND alla società cingolana ASD Grottaccia, affidando quindi al presidente Tiziano Cimini e a tutto il suo club onore e oneri della grande festa del calcio a 5 marchigiano.
Ma quella cingolana non sarà solo una festa di sport, bensì anche una straordinaria occasione per conoscere Cingoli, il balcone delle Marche, la città del sindaco Filippo Saltamartini ansiosa di farsi conoscere ancor di più per il suo splendore e la sua vitalità da tutto il popolo marchigiano.
A supportare il Grottaccia nell'organizzazione e curare la comunicazione delle Finals ci saranno Futsalmarche.it e la MMag Comunicazione, il binomio che vi ha raccontato in questi anni tutte le vicende del calcio a 5 di casa nostra, rafforzati dalla preziosa collaborazione di Radio Studio 7 e Sport Cingoli. Pronti a raccontarvi in ogni modo (web, facebook, radio, tv) l’evento clou del nostro sport.
In palio 7 Coppe Marche per 7 categorie diverse. Nel dettaglio: Final Eight per la serie C maschile, Final Four di C femminile, Final Four di tutte le categorie giovanili maschili (Under 21, Juniores, Allievi, Giovanissimi) e Finale per la Juniores femminile. Mentre la serie D si accontenterà delle “sole semifinali” (a maggio la finalissima che vale la promozione in C2).
La padrona di casa Grottaccia contro il Cagli, la capolista Ankon contro Montelupone. E poi ancora Futsal Prandone-Atletico Urbino e Cerreto Calcio-Futsal Askl. Sono questi i quattro accoppiamenti della Coppa Marche di serie C maschile emersi dal sorteggio effettuato giovedì pomeriggio nel Comune di Cingoli. Nel “balcone delle Marche”, al PalaQuaresima, dal 3 al 7 gennaio prossimi andranno infatti in scena le attese Finals Cup 2018, le finali di Coppa di tutte le categorie regionali.
Prima del sorteggio spazio alla conferenza di presentazione in cui sono intervenuti il sindaco Filippo Saltamartini, l'assessore allo sport Michele Vittori, il Responsabile Regionale C5 Marco Capretti, il Vicepresidente della Divisione Nazionale C5 Andrea Farabini e Tiziano Cimini, presidente del Grottaccia, società cingolana a cui è stato affidato il compito di organizzare la manifestazione. C'era anche Federico Frenquelli in rappresentanza di Football House, main sponsor della manifestazione per questo ribattezzata ufficialmente Fotball House Finals Cup. Da parte di tutti parole cariche di soddisfazione e di aspettative.
Dopo le dichiarazioni via ai sorteggi. Detto degli accoppiamenti della Final Eight di serie C (C1 e C2 insieme) - in cui spicca la presenza dell'Ankon Nova Marmi (capolista di C1) da una parte del tabellone e della Futsal Askl (seconda della classe) dall'altra dove c'è anche il Grottaccia padrone di casa - è stata effettuata anche l'estrazione delle altre sette competizioni in programma: nella Final Four Juniores le semifinali saranno Csi Stella-Audax Montecosaro e Acli Villa Musone-Corinaldo; nella Final Four Allievi Cus Ancona-Acli Villa Musone e Pesaro-Cerreto D'Esi; nella Final Four Giovanissimi C.R. Tolentino-Virtus Team Fabriano e Amici del Centro Sportivo-Cus Ancona; nella Final Four U21 Verbena-Ostrense e Acli Villa Musone-Castelbellino. Ci sono anche le semifinali di serie D: Tre Torri Sarnano-Santa Maria Nuova e Cerreto D'Esi-Cuccurano (la finale a Maggio).
Per quanto riguarda il femminile, nella Final Four di serie C le semifinali saranno C.R. Tolentino-Sporting Grottammare e Jesina-Etabeta, mentre per la Juniores in rosa Finale secca fra Dorica Torrette Femminile e Ascoli Picchio.
Per lo spettacolo del grande futsal marchigiano, appuntamento dal 3 al 7 gennaio al PalaQuaresima di Cingoli.
Questa volta è stata la classe 4A dell’ indirizzo cucina nell’ ambito del concorso “Pace è Legalità”organizzato con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Università per la Pace, la vincitrice regionale con il video “la mafia nel piatto”. Il concorso ha intenso quest’anno stimolare nelle giovani generazioni una riflessione sul valore della legalità con la finalità di promuovere i diritti umani, la cultura della pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale.
Il video con i quali i ragazzi hanno superato la fase provinciale e poi vinto la fase regionale è stato premiato con la seguente motivazione: “Il video declina il tema della pace attraverso l’ originale e pertinente mix di elementi visivi , musicali e testuali ben coordinati e con un punteggio che rende efficace il messaggio .ottima la capacità di interpretare il tema calandolo nel vissuto quotidiano in attinenza al proprio corso di studi , entusiasmo e partecipazione degli studenti nell’ interpretazione del formato in cui si aggiunge un’interessante testimonianza di valore di un cuoco affermato in lotta contro la mafia.”
La premiazione delle classi vincitrici, avvenuta il 18 dicembre presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, è stata preceduta da un ricco ed intenso programma con gli interventi di Antonio Mastrovincenzo- Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Mario Busti- Presidente Università della Pace, Marco Ugo Filisetti- Direttore dell’ Ufficio Scolastico Regionale , con le toccanti testimonianze di Paola Senesi Referente regionale dell’ Associazione “Libera”, di Alessandra Antonelli, Coordinatrice-portavoce “Agende Rosse , Michele Altomeni Presidente dell’Associazione “Fattoria della legalità”ed infine con l’ Intervista a Giulio Scarpati attore protagonista del film “Il giudice ragazzino”.
Al via l’indirizzo di studi “Operatore dei servizi di promozione dello sport, del benessere e del tempo libero” dell’IPSEOA “G. Varnelli”, un’ulteriore opportunità formativa offerta dall’istituto di Cingoli, che ancora una volta si conferma un eccellente polo scolastico pronto ad accogliere e rispondere alle esigenze formative e lavorative del territorio in cui opera.
Il nuovo corso di studi, approvato dalla Regione, un unicum nella provincia di Macerata, mira a formare una figura altamente qualificata nell’ambito del settore sportivo; in particolare l’Operatore dei servizi di promozione dello sport, del benessere e del tempo libero” interviene a livello esecutivo nel processo di erogazione dei servizi di promozione ed accoglienza riferiti alle attività dedicate allo sport, al benessere, al tempo libero.
Per presentare il nuovo corso il Dirigente Scolastico, prof.ssa M. Rosella Bitti, ha voluto un incontro che si è svolto il 14 dicembre presso l’Auditorium di Santo Spirito e che ha visto la partecipazione del Dott. Filippo Saltamartini, Sindaco di Cingoli, del Dott. Giovanni Torresi, vicepresidente del Coni Marche, delle Associazioni sportive attive nel territorio cingolano e di vari professionisti che hanno dedicato la loro vita allo sport ottenendo riconoscimenti e premi per le loro performance sportive; in particolare sono intervenuti alla conferenza Marta Gambella, ex giocatrice di softball che ha partecipato alle Olimpiadi estive rispettivamente del 2000 e del 2004, Francesca Pomeri , pallanuotista vincitrice della medaglia ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro del 2010, Rudj Togni, cintura nera sestodan di Karate Shotokan, Nazzareno Rocchetti, fisioterapista della Nazionale Italiana di Atletica leggera, Steve Carney cestista della squadra di pallacanestro americana NBI di New York: il racconto di importanti vittorie sportive, di premi e medaglie, ma soprattutto la volontà di offrire agli alunni presenti esperienze di vita positive, esempi in cui lo sport diventa occasione di amicizia, rispetto, fratellanza.
Ulteriori informazioni riguardo all’indirizzo sportivo che prenderà il via all’IPSEOA “G. Varnelli” di Cingoli già dal prossimo anno scolastico, verranno fornite durante le giornate di Scuola Aperta che si terranno il 14 e il 20 gennaio 2018.
Il Sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, ha scritto una lettera alla Regione Marche in merito alla questione dell'interruzione del servizio di radiologia all'Ospedale di Cingoli, chiedendo di ripristinarlo
Con una lettera inviata al Presidente della Regione, ai Consiglieri Regionali ed ai dirigenti dell'Asur Marini e Bevilacqua, il Sindaco Saltamartini ha segnalato che dopo l'ingiusta e indebita trasformazione del Punto di Primo Intervento dell'Ospedale di Cingoli in PAT Punto di Assistenza Territoriale, "si assiste ora al detrimento di un altro importante servizio: quello radiologico".
Invero, il 30 novembre 2017, a seguito del collocamento in pensione dell'unico sanitario addetto al servizio di radiologia il dott. Pettinari, non si è ancora addivenuti alla nomina di un altro sanitario in sua stabile sostituzione.Sebbene il fatto fosse stato segnalato da oltre 1 anno, il servizio radiologico è stato ridotto a 2 giorni a settimana, mediante l'invio di un sanitario esterno, mentre per le urgenze è stato predisposto un servizio di lettura a distanze dei risultati.
Sebbene che l'Ospedale di Cingoli veda ricoverati 40 pazienti e copra una delle aree montane più vaste tra le Province di Macerata e di Ancona, dal 20 dicembre 2017 all'8 Gennaio 2018, è stata disattivata la possibilità di mettere in agenda esami radiologici ed ecografici per i cittadini di questo comprensorio. Vengono garantiti solamente quelli urgenti disposti dai medici di base o dai sanitari di reparto. L'unico sanitario che per 2 giorni prestava servizio a Cingoli tornerà in servizio solo il 10 gennaio 2018.
Questa tecnica di riduzione sistematica di un pezzo del servizio sanitario ogni giorno non può essere accettata. Il Consiglio Comunale di Cingoli ha sfiduciato i dirigenti dell'Asur preposti alla gestione e alla programmazione dei fabbisogni del personale - ha sottolineato il primo cittadino- e questo disagio appare il frutto di quella totale incapacità di gestione più volte segnalata e denunciata. Si tratta, ad avviso di questa Amministrazione comunale, ancora una volta, di un'indebita ed arbitraria interruzione di servizi pubblici derivante da una politica di gestione del personale e dei servizi sanitari che non può essere condivisa. Ai membri del Consiglio regionale delle Marche - Saltamartini ha chiesto- se i diritti contenuti negli articoli 3, 32 e 44 della Costituzione siano nella discrezionalità della Giunta regionale e dei dirigenti dell'Asur e quali misure intendano assumere a difesa di diritti universali e non comprimibili.
Tutto ciò premesso, dopo mesi di lettere, inviti e raccomandazioni si ritiene che il Comune di Cingoli a cui è affidata la rappresentanza degli interessi del territorio non possa più accettare questo trattamento per i suoi cittadini e, pertanto, sono allo studio iniziative a tutela.
Tenuto conto che queste vicende si riflettono su una popolazione che ha avuto notevoli disagi dagli eventi naturali dello scorso anno si prega il Presidente della Regione -il Sindaco ha chiesto- di voler disporre che i servizi richiesti siano immediatamente ripristinati e di voler riscontrare la presente nota per far conoscere le determinazioni assunte, anche sugli altri temi segnalati dal Comune di Cingoli.
Al Presidente della Commissione sanità dell'Assemblea regionale è stata rinnovata la richiesta per un'audizione urgente, nonchè la proposta per una visita ispettiva del locale nosocomio.
Da Jessica Marcozzi, Capogruppo FI al Consiglio regionale delle Marche, riceviamo e pubbliciamo il seguente comunicato stampa sul ripristino del Punto di Primo Intervento all'Ospedale di Cingoli.
Dopo la mazzata del sisma, arriva anche lo schiaffo della politica. E se alla prima il Comune di Cingoli e l'Asur 2 hanno saputo reagire con tempestività e efficienza, sul secondo l'Amministrazione regionale ha l'occasione di correre ai ripari evitando l'ennesimo sopruso in materia di Sanità. Sto parlando di quanto accaduto all'ospedale di Cingoli che si è visto strappare il Punto di Primo Intervento.
Il nosocomio, infatti, ha subìto ingenti danni a causa del sisma 2016. Ma a questi il Comune e l'Asur 2 hanno risposto con un rapido ripristino delle condizioni di sicurezza e in soli 3 mesi il nosocomio è tornato al suo pieno regime. Invece di agevolare le operazioni di ripristino degli standard sanitari, la Direzione Asur 2, ha, però, inflitto un duro colpo alla struttura e, di riflesso ai cittadini dell'intero comprensorio della vallata del monte San Vicino tra i comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino. La Direzione Asur 2, nel gennaio di quest'anno, ha, infatti, deciso di eliminare il Punto di Primo Intervento sostituendolo con un Punto di Assistenza Territoriale. Morale della favola: il servizio di pronto soccorso è stato reso assolutamente inagibile, uno sperpero di risorse pubbliche.
L'ospedale di Cingoli, a 630 metri sul livello del mare è l'unico della nostra regione veramente montano e dovrebbe godere delle provvidenze e garanzie previste dalla Costituzione. Qui, invece, si marcia nella direzione opposta creando un grave nocumento a un'intera comunità costretta a recarsi a Jesi o Macerata per il pronto soccorso. Un ospedale, dunque, sacrificato dall'oggi al domani, sul patibolo del Piano sanitario regionale, in barba, oltretutto, alla linea regionale secondo cui alcuni ospedali dei Comuni del cratere e non solo, possono, come realmente sta accadendo, continuare a mantenere i Punti di Primo Intervento. Qui si ledono i principali canoni istituzionali che reggono la Pubblica Amministrazione, come l'imparzialità, l'efficienza, l'efficacia e l'adeguatezza del servizio sanitario, e quelli della leale cooperazione tra enti che formano con pari dignità la nostra Repubblica.
Per questi motivi, facendomi carico della denuncia del Sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, che ha anche chiesto un'audizione in Commissione Sanità, ho presentato una mozione consiliare per impegnare l'Amministrazione regionale all'immediato ripristino del Ppi all'ospedale di Cingoli.