Dopo i casi di morti di parto, ben cinque, avvenuti nel solo mese di dicembre, per la precisione negli ultimi giorni del 2015, a Verona, Torino, Bassano del Grappa, Foggia e Brescia, si riaccende la polemica dei punti nascita anche nelle Marche.La consigliera capogruppo di Forza Italia in Regione, Jessica Marcozzi, si rivolge direttamente al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo che “garantisca pubblicamente che la soppressione dei punti nascita non aggraverà la situazione in caso di urgenze”.Il piano di tagli dei punti nascita, secondo la consigliera, è in netta contraddizione con la posizione della Ministra della Salute del Governo Renzi Beatrice Lorenzin che, dopo le cinque morti di parto in una sola settimana, ha parlato della necessità di avere una rete di emergenza per abbassare i rischi.“L’Amministrazione Ceriscioli si trova paradossalmente ad aver intrapreso un percorso inverso - scrive in una nota Marcozzi - riducendo, sotto i colpi di inaccettabili soglie numeriche di parti, di deroghe ignorate e di accordi Stato-Regioni, i punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino Marche”.Marcozzi chiede all’Amministrazione regionale “di fornire le più ampie garanzie e, se vuole continuare su questa linea di riduzioni dei servizi e non ritornare sui propri passi, di trovare delle soluzioni alternative ed efficaci affinché la soppressione dei punti nascita, decisione che Forza Italia non condivide, non rappresenti, all’atto pratico, un peggioramento del servizio in uno scenario in cui secondi o metri di strada in più da percorrere in situazioni di emergenza possano trasformare urgenze in tragedie”.
Dovevano ritrovarsi tutti sotto casa di Massimo Bianconi, ex dg di Banca Marche dal 2004 al 2012, a Roma il 17 gennaio, ma non ci andranno più. Almeno per il momento.Gli azionisti e obbligazionisti marchigiani colpiti dallo scandalo di Banca Marche sarebbero dovuti andare in autobus a Roma con il “tour degli onesti”, organizzato da Daniele Crognaletti, amministratore delegato del tour operator Esitar con partenza da Jesi. Le vittime dello scandalo banche volevano chiedere direttamente a Bianconi le ragioni del dissesto.La motivazione ufficiale del rinvio sarebbe legata al cambio di abitazione di Bianconi e al fatto che non si conosce il nuovo domicilio. Nei prossimi giorni sarà comunicata la nuova data del tour degli onesti, probabilmente rimandata a febbraio.
Il 4 gennaio dell’anno scorso, in un tragico incidente, moriva ad appena 60 anni mentre portava a passeggio i suoi cani, Giampietro Annavini, centrato da un colpo di fucile partito accidentalmente dall’arma di un cacciatore. Fornaio nell’azienda che porta il suo nome e che fa conoscere Cessapalombo in tutta Italia, Annavini era conosciutissimo a molto amato per la sua straordinaria poliedricità che lo aveva portato anche a scrivere un libro diventato poi, paradossalmente, una sorta di testamento.A un anno di distanza, questa mattina alle 11.30 Giampietro Annavini è stato ricordato con una messa nella chiesa di Montalto di Cessapalombo.Al termine, il Comune e la Pro Loco di Cessapalombo hanno voluto dedicare a Giampietro un omaggio indelebile ponendo una croce nel punto in cui il 4 gennaio 2015 è avvenuta la tragedia. Tante le persone che, malgrado il tempo pessimo, hanno voluto partecipare e manifestare ancora una volta il loro affetto alla moglie Caterina, ai figli Nadia e Riccardo e ai nipoti.“A Giampiè, amico senza età, lucido di pensiero, rapido di parola: affascinavi, insegnavi, ma non predicavi… e quando con le parole castigavi, non risparmiavi nemmeno te stesso. Grazie per il tuo tempo fra noi” recita il cartello apposto sulla croce, saluto con grande commozione da tutti i presenti.
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ex segretaria del provinciale PD Macerata Teresa Lambertucci.“E mentre Checco Zalone sbanca i botteghini dei cinema prendendo in giro intelligentemente gli italiani per il loro attaccamento al posto fisso, il PD Marche invece continua a garantire incarichi e prebende agli ex consiglieri regionali che, per statuto, sono stati costretti a non ricandidarsi alle regionali 2015. Ogni bicchiere va sempre visto con l’ottica del mezzo pieno/mezzo vuoto, quindi alcuni diranno che i poverini hanno generosamente rinunciato a chiedere la deroga per il divieto del terzo mandato e quindi non posso essere abbandonati da mamma-dem.Così capita che sotto l’albero di Natale il presidente della Regione Ceriscioli faccia trovare all’ex assessore regionale alle Attività Produttive Sara Giannini il rinnovo dell’incarico di “esperto in economia” senza dare indicazione alcuna né in ordine alle questioni economiche che il consulente è chiamato a trattare né, tantomeno, alle questioni economiche già trattate con la consulenza già fornita nel periodo agosto/dicembre. Meno ancora si fa cenno, nel decreto, alla necessità per la Regione Marche di ricorrere ad un consulente esterno per le questioni economiche, appellandosi seccamente alla possibilità che la legge regionale 20/2001 conferisce al Presidente di nominare fino a max 2 consulenti in materie economiche, giuridiche o di comunicazione, tra persone di cui sia “notoriamente riconosciuta” la competenza. Quindi, non è la fiducia tra il presidente della Giunta e l’incaricato il criterio da seguire bensì la competenza notoriamente riconosciuta. Ciò andrebbe spiegato al segretario provinciale Novelli, che come un novello – appunto – Don Chisciotte si avventura nella sua eroica battaglia contro i mulini a vento in difesa della sua Dulcinea, brandendo tutti col termine di “populisti” e richiamando ad una politica vicina ai bisogni della “gente”. Che la pezza sia peggiore del buco se ne accorge subito Renato Pasqualetti che indossando le vesti di Sancho Panza dice al suo cavaliere che la difesa della fanciulla è giusta ma che le sue armi non sono adeguate, proponendo un’analisi del partito “posseduto” da amministratori e dirigenti deboli.In tutta questa epopea quello che manca è il coraggio della verità: la battaglia di Don Chisciotte è persa in partenza perché è difficile trovare argomenti contro chi è insorto riguardo al rinnovo di tale incarico, che non è giustificato altro che da uno scambio elettorale risalente alle primarie di marzo 2015 laddove la Giannini, maceratese e collega di giunta di Marcolini, decise di appoggiare il pesarese Ceriscioli a scapito di un possibile candidato maceratese. Ma se così è non servono parole - lo sa il presidente che infatti non si dilunga a dare motivazione alla sua decisione - non sono necessarie argomentazioni fantastiche che offendono ancora di più l’opinione pubblica e quegli elettori che, magari, avevano sperato nell’annunciato cambiamento e che hanno tutto il diritto di valutare se decisioni come queste vanno o meno in quel senso. Tanto più se ogni mese si trovano a dover fare i conti con una vocina denominata “addizionale regionale” oppure sono colpiti dal taglio dei servizi operato nell’ottica di una razionalizzazione dei conti”.
“Con la scomparsa di Pietro Paolo Menzietti perdiamo un amico, un compagno, un professionista della politica. La sua dipartita lascia in tutti noi un grande vuoto e un profondo dolore”. Così il segretario regionale del Partito Democratico Marche, Francesco Comi, nell’ultimo saluto a Pietro Paolo Menzietti, componente dell’attuale Commissione Garanzia del partito regionale, spentosi ieri sera a San Benedetto del Tronto, sua città natale.“Menzietti è stato una figura di primo piano della politica locale e nazionale – ricorda Comi –. Iscritto al Pci fin dagli anni Sessanta e fautore di una politica con la P maiuscola, era stato eletto deputato nel 1987, carica ricoperta fino al 1992. Prima dell’esperienza sui banchi della Camera dei Deputati, Menzietti aveva ricoperto il ruolo di consigliere comunale, dal 1978 al 1988 e di vicesindaco di San Benedetto del Tronto, dal 1985 al 1987. Alle elezioni del 1983, infatti – ricostruisce il segretario –, che restituirono un’amministrazione comunale a guida Dc-Psi, riconfermò la sua carica consiliare e due anni dopo, nel 1985, a seguito della morte del sindaco Bernardo Speca, ebbe un ruolo chiave nell’accordo con socialisti e repubblicani che portò alla creazione di una giunta comunale di sinistra, a guida del sindaco socialista Natale Cappella, mentre lui, pur essendo stato il regista della nascita di quella amministrazione, in pieno clima di pentapartito, assunse il ruolo di vicesindaco, che mantenne fino al 1987. Una persona umile, onesta e aperta al confronto vero e diretto delle idee.Dal 1964 al 1984 fu consigliere provinciale e dal 1975 al 1979 fu vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno. Dal 1979 al 1984 ricoprì anche l’incarico di segretario provinciale del Pci. Una personalità molto aperta e innovativa – sottolinea Comi –, legata alle correnti riformiste e vicino a figure quali Giorgio Napolitano, Gerardo Chiaromonte, Giorgio Amendola e Marcello Stefanini, segretario regionale del Pci.Curioso, amante della cultura e del cinema, negli ultimi anni era stato anche presidente della Fondazione Libero Bizzarri. E, ancora, di recente, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, aveva lavorato ad un progetto sulla Grande Guerra, curando diverse iniziative e realizzando un sito web dedicato (www.lemarcheelagrandeguerra.it), con un minuzioso lavoro di ricerca e di approfondimento storico, restituendo alla comunità marchigiana un grande archivio di immagini, informazioni e documentazioni sul tema.Fu anche, dal 1994 al 2000, Presidente dell’azienda Multi Servizi di San Benedetto. Un’esperienza multisfaccettata la sua – conclude il segretario –, con cui ha sempre dimostrato dedizione e attaccamento al suo territorio e alla sua comunità. Un esempio per noi da custodire in eredità”.
Se la politica è diventata quel luogo dove le decisioni si prendono di notte, all’improvviso, un motivo ci sarà. Il motivo vero è che chi è deputato a governare, quindi a prendere le decisioni ha paura. Prendete il decreto sulle banche: è stato scritto ed approvato di domenica sera, quasi di nascosto. Così come sono stati approvati gli atti amministrativi relativi alla chiusura dei punti nascita o al declassamento di ospedali, qui nelle Marche, il giorno della vigilia di Natale. Quelli che, ad un primo sommario giudizio, potrebbero sembrare quasi atti di intimidazione, sono in realtà un sintomo preoccupante di debolezza. Di mancanza di visione di insieme. Di senso di inadeguatezza ad affrontare la complessità delle sfide con cui devono necessariamente confrontarsi coloro che sono chiamati, in prima persona, ad amministrare. In una parola: la crisi del sistema politico.Le risposte sono sotto gli occhi di tutti: inopportune, prive di progettualità e di orizzonti. Dettate più dalla contingenza, quindi miopi. Sono dunque risposte arroganti. Talvolta odiose, perché si capisce da lontano che sono frutto di contrattazioni segrete, perché veicolano indicibili scambi sottobanco. Il tutto, specialmente quelle in materia di sanità, operate sulla pelle viva degli abitanti. Delle persone. Soprattutto di quelle deboli e meno difese. Se dunque la politica ufficiale ha colpevolmente dimenticato la sua missione, spetta ad altri prendere in mano la situazione. Per esempio: in un passaggio del messaggio di fine anno agli italiani, il presidente Mattarella ha salutato con soddisfazione la costituzione e la vitalità di molti comitati, in particolare, a difesa dei territori montani. Personalmente, in linea di massima, sono convinto che esaltare il particolarismo sia profondamente sbagliato. Tuttavia vi sono delle situazioni in cui la cecità e la sordità delle istituzioni richiedano una risposta forte, chiara e motivata. Quello dalla sanità regionale è sicuramente uno di questi casi. Ritengo, poi che oltre alle manifestazioni in piazza ed i sit-in sotto il Palazzo, le leggi attribuiscano anche dei poteri a questi comitati. Uno di questi è il referendum abrogativo. Nella regione Marche esso è previsto quando ne facciano richiesta almeno ventimila elettori. Oppure, per esempio, venti consigli comunali. Possono essere sottoposti a referendum non solo le leggi (o parte di esse), ma anche atti amministrativi di valenza regionale. Credo che questa sia la strada da imboccare per arrestare, almeno temporaneamente, il presidente Ceriscioli. Il quale con profonda incapacità, ma somma protervia sta gestendo, in solitaria autonomia, questa delicatissima situazione. Mi meraviglio e non poco, che il Movimento Cinque Stelle, che ha fatto della democrazia diretta un suo cavallo di battaglia, non ci abbia ancora pensato. Ma forse è meglio così. E’ bene infatti evitare di strumentalizzare con inquinamenti politici questa situazione.L’invito che faccio, dunque a questi comitati a difesa delle strutture ospedaliere oggi a rischio, è quella di farsi promotori, presso i propri consigli comunali, di questa opportunità. Chiamare a raccolta i marchigiani contro la riforma sanitaria targata Ceriscioli e batterlo sul campo.
E' stata notata vicino alla stazione a Trodica di Morrovalle, sembrava smarrita e piuttosto confusa. Quando è stata avvicinata da una ragazza ha detto di chiamarsi Anna e di essere di Caltanissetta.La stessa giovane, poi, ha provveduto a dare qualcosa da mangiare alla donna, visibilmente affamata e stanca, fino all'arrivo dei carabinieri che ora stanno verificando se si tratti di una persona della quale è stata denunciata la scomparsa.La foto è stata fornita anche alla redazione del programma Rai "Chi l'ha visto" per ulteriori approfondimenti.
La manifestazione davanti alla Prefettura di Macerata per chiedere maggiore sicurezza è spostata dal 6 gennaio, a domenica 10 gennaio 2016, ore 15,30.A comunicarlo è il promotore, il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini che spiega "La posticipazione è dovuta dal fatto che, in piazza della Libertà a Macerata, il 6 gennaio, avrà luogo la manifestazione con Befana.Per evitare che una manifestazione ludica che riguarda i nostri piccoli, possa entrare in una commistione con un'iniziativa di caratura Istituzionale, su proposta della Questura di Macerata, si è deciso di spostare la manifestazione in materia di sicurezza al 10 gennaio, ore 15.30.E' del tutto evidente che un'iniziativa per chiedere maggiore sicurezza, non può "interferire" con un altro pezzo che è la festa della Befana.Lo voglio sottolineare per chi, sicuramente avrà qualcosa da ridire: "Il diritto di riunione ex art.17 della costituzione, non deve essere autorizzato da nessuno, salvo che, per evidenti ragioni di ordine pubblico, il Questore non imponga prescrizioni".La decisione di spostare la nostra manifestazione è assolutamente autonoma ed è finalizzata a consentire liberamente lo svolgimento di un'altra iniziativa, come quella della Befana.Rinnovo in questa sede l'invito a ritrovarci tutti, perchè questa manifestazione pubblica non ha colore nè sigle politiche.E' indetta da un Sindaco di un Comune che ai sensi dell'art.117 della Costituzione rappresenta un Ente autarchico della Repubblica ed ha per oggetto una della 4 libertà di Roosevelt: il diritto a non avere paura della criminalità".
L’Associazione Corale Città di Morrovalle “Coro Voci Libere”, nell’ambito della VII Rassegna “Cori per la pace”, propone un grande evento musicale incentrato sull’opera del compositore francese Camille Saint Saëns Oratorio di Natale op.12 per solisti, orchestra e coro. L’opera si articola in 10 brani sul tema della Natività per la direzione del Maestro Danilo Tarquini.Il concerto avrà luogo nel rinnovato Auditorium Borgo Marconi mercoledì 6 gennaio alle ore 18,30 con ingresso libero.I soprani Laura Tomasucci e Jennifer Cammilletti, il mezzo soprano Monia Settevendemmie, il contralto Roberta Pia Sollazzo, il tenore Tetsuro Sato e i bassi Sebastian Torres e Piersilvio De Santis verranno accompagnati dall’Orchestra “B.Mugellini” nonchè dai cori “Voci Libere” e “Schola Cantorum S.Cecilia” di S.Elpidio a Mare. All’organo M.Laura Perugini Maestra del Coro S.Cecilia.
L'associazione 'Vittime del salva-banche' e quella degli azionisti privati di Banca Marche hanno organizzato per il 4 gennaio un presidio, dalle 8.30 alle 16, davanti alla sede dell'istituto in Corso Matteotti a Jesi. L'iniziativa, si legge in un volantino, è "contro le truffe perpetrate dalla vecchia Banca Marche ai danni dei propri clienti risparmiatori e l'indolenza della nuova Banca Marche nel trovare una soluzione per le vittime di questa criminale manovra". Adusbef e Federconsumatori intanto, tornano a chiedere una revisione del decreto 'salva-banche', "che ha sperimentato sulla pelle di 130.000 famiglie truffate e rapinate le nuove regole del bail in - dicono Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - con il risparmio espropriato dalle quattro banche del Centro Italia che ha azzerato il capitale , per un valore di 788 milioni di euro, cui vanno aggiunti 275 milioni di simili strumenti lasciati nei quattro "vecchi" Istituiti, Banca Marche, Etruria, Ferrara, Chieti ora in liquidazione". "Pur apprezzando l'apertura a parziali rimborsi, anticipati da Banca Etruria prima dell'entrata in vigore dei regolamenti attuativi delle elemosine arbitrali - conclude la nota - ritengono tali annunci piccoli espedienti sia per arginare le proteste itineranti dei risparmiatori, che il 4 gennaio 2016 saranno a Jesi, sotto la sede di Banca Marche, che evitare la fuga massiccia dei depositi. Le proteste di piazza ed i ricorsi giudiziari, non si fermeranno fino a quando non ci saranno rimborsi integrali per tutti i derubati, da Bankitalia e dallo Stato".
Allarme terrorismo e un pizzico di apprensione per i 44 marchigiani che si sono affidati all'agenzia Pagliarini di Civitanova Marche scegliendo di trascorrere il Capodanno a Monaco di Baviera. Il gruppo, partito il 29 dicembre e tornato ieri in tarda serata, si trovava a cena proprio nel ristorante di fronte alla stazione centrale di Monaco Hauptbahnhof che, poco prima delle 23 del 31 dicembre, è stata chiusa per l'allarme di un probabile attentato terroristico."Quando siamo arrivati al locale dove avevamo prenotato la cena - hanno raccontato stamattina - ci siamo subito accorti dell'atipico dispiego di forze dell'ordine armate nei pressi della stazione, ma non ci siamo preoccupati troppo dato che sapevamo che in tutte le maggiori città europee il livello di sicurezza era stato innalzato a causa del rischio attentati. Verso le 23, uscendo dal ristorante per dirigerci a Marienplatz, dove abbiamo poi festeggiato la mezzanotte, abbiamo notato che la serranda dell'entrata laterale della stazione era abbassata, a segno di chiusura, e che nel lasso di tempo in cui ci eravamo intrattenuti per la cena, polizia e forze dell'ordine erano triplicati". Proprio in quei minuti, infatti, in Italia si stava diffondendo la notizia della "concreta minaccia di attacco Isis" e la polizia di Monaco, su Twitter, invitata tutti a rimanere in luoghi sicuri o, addirittura, a non uscire di casa.Nel gruppo dei 44 turisti partiti dalle Marche, anche 15 maceratesi, alcuni di Potenza Picena, altri del capoluogo: "Di quanto stava accadendo - hanno raccontato - noi non sapevamo nulla, tanto che, dopo la cena, abbiamo raggiunto Marienplatz. Siamo rimasti a festeggiare nella piazza fino all'una circa e solo una volta tornati in albergo abbiamo saputo, tramite gli sms inviatici dall'Italia dai nostri cari e tramite le notizie sul web, di ciò che stava succedendo a Monaco. Certo è che, se avessimo saputo prima dell'allarme, avremmo evitato di andare a Marienplatz. L'importante è che, comunque, la macchina della sicurezza abbia lavorato al meglio, scongiurando così qualsiasi possibile attacco terroristico. A differenza della stazione centrale - hanno poi concluso con un tono di sottile polemica - a Marienplatz non c'è stato nessuno tipo di controllo da parte delle forze dell'ordine. Chiunque, probabilmente, sarebbe stato in grado di accedervi e fare una strage, considerato che solo al centro della città si contavano più di un milione di persone".
Un giovane di Fabriano è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Macerata per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.I militari seguivano da qualche tempo le mosse del ragazzo, a cui carico c'erano peraltro dei precedenti e la mattina del 31 dicembre hanno deciso di perquisire la sua abitazione. Durante la perquisizione, sono stati trovati dodici grammi di cocaina, quantitativo ritenuto sufficiente per far scattare le manette ai polsi del fabrianese.Secondo gli inquirenti, sarebbe stato un punto di riferimento per lo spaccio al confine fra le province di Ancona e Macerata, in particolare nella zona di Apiro e Cingoli. L'arrestato si trova ora ai domiciliari in attesa di giudizio.
Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini è sempre stato in prima linea sul fronte del contrasto alla criminalità e, in particolare, ai furti in abitazione. Ancora di più lo è oggi, all'indomani che lui stesso e la sia famiglia sono state vittime la sera di Capodanno di questo odioso reato, con il figlio che si è ritrovato faccia a faccia con cinque banditi. E Saltamartini non le manda a dire e usa parole durissime: "nessuno può pensare che ci spaventiamo. ma contesteremo l'organico dei carabinieri e l'incapacità della Prefettura di affrontare questo vero e proprio allarme criminalità"."Ringrazio sinceramente tutti per la solidarietà. Sappiate che io non mi spavento e non mi faccio intimidire da nessuno. Lo sanno in pochi, ma il 28 gennaio del 1982, appena 25enne e giovane Sovrintendente della Polizia di Stato, partecipavo alle operazioni che liberarono il generale Lee Dozier rapito dalle BR a Padova.Eravamo solo un pugno di ragazzi, per lo più figli di gente povera che riuscì a debellare, a prezzo di molte vite di nostri colleghi, la peggior specie di terrorismo che l'Italia ha mai conosciuto. Non parlo, quindi, del mio precedente lavoro" afferma Saltamartini "ma dell'impatto che cinque banditi possono avere, introducendosi di notte dentro la nostra abitazione, trovando un ragazzo o una persona anziana all'interno.La gravità di questi fatti, non si misura dal valore del bene che ti vogliono portar via, bensì del pericolo della vita e della propria incolumità che si corre (per non parlare delle possibili violenze anche sessuali, che notoriamente costituiscono un reato che non si denuncia e che costituisce il corollario dell'intimidazione).Siamo veramente stanchi e non lo scrivo oggi perchè sono la vittima.Sei Carabinieri non riescono neppure a vigilare la loro Caserma, altro che un Comune come Cingoli dove sono stati uccisi e bruciati 2 marocchini, solo pochi anni fa e dove questi episodi non sono più neppure denunciati, perchè molti cittadini hanno la nausea e la totale sfiducia nelle Istituzioni.Ho cercato in questi anni di evitare il fai da te; di sollecitare la Prefettura con i Comitati provinciali per l'Ordine pubblico, con incontri vari: risultato un maresciallo in più che prima di prendere servizio a Cingoli è stato aggregato fuori per oltre un anno.La nostra sicurezza e quella dei marchigiani è ai livelli minimi, pur constatando un enorme lavoro alle donne e degli uomini in divisa che, senza mezzi, davvero <<moltiplicano i pani ed i pesci>>. Ma loro, da soli, non possono farcela, anche se, senza di loro, noi non possiamo nulla.Dobbiamo solo sperare che non accada mai nulla, perchè se abbiamo bisogno come ieri sera, potrebbero non arrivare.E' completamente sbagliata la distribuzione delle Forze di polizia sul territorio, oltrechè la loro carenza numerica.Una signora che mi aveva telefonato stanotte impaurita: "Non ci avevi detto che c'erano i carabinieri in servizio e non se ne vedono da mesi ? Hanno tentato di rubare a casa mia, ma sono scappati quando mi hanno vista".Difficile spiegarle che sono solo il Sindaco e non il prefetto o il Comandante dei carabinieri a cui spetta questo compito. Così mi sono tenuto il rimbrotto e il rimprovero e basta. In queste settimane abbiamo anche impiegato i nostri Vigili per fare controllo del territorio, anche in ore notturne, fino a mezzanotte.Ma lo Stato dov'era?La prevenzione della criminalità, in quanto di questo si tratta -perchè non sono ladruncoli- la devono fare 5 Corpi di polizia con relativi Comandanti generali (con vitalizi da 450.000 euro l'anno). Si aprirà una vertenza con gli organi statali che dimostrano tutta la loro incapacità e inconcludenza nell'affrontare l'emergenza criminalità. E non ci vengano a dire che non hanno risorse, pèrchè questo lo sappiamo che sono calate per tutti".
Passeggiando per le vie del centro, navigando tra le pagine web dei social network, ascoltando le chiacchiere al bar all'ora del caffè... una sola domanda, in questi giorni, fa da apristrada alle conversazioni: "cosa farai a Capodanno?". Un quesito tanto temuto da tutti coloro che non hanno ancora idea di come festeggiare l'arrivo del nuovo anno e che, probabilmente, si ridurranno all'ultimo minuto per ritrovarsi a casa di amici e parenti, e dare il benvenuto al 2016 con spumante e lenticchie. Il 31 dicembre rappresenta forse la data più attesa di tutto l'anno, simbolo del vecchio che lascia spazio al nuovo, portatrice di aspettative e speranze, corollario di 365 giorni passati e di altrettanti da trascorrere. In Italia, diverse sono le usanze, dal Nord a Sud e da paese a paese: le lenticchie, il cotechino, il melograno, la biancheria intima rigorosamente di colore rosso, i botti e i fuochi d’artificio, solo per citarne alcune.In qualunque modo trascorrerete la notte di Capodanno, sarà sicuramente una serata speciale. Che vi troviate al caldo dei Caraibi, o in una baita in Alto Adige, o ancora in una delle tante piazze italiane, non dimenticate di scattare qualche foto o di immortalarvi con un selfie, ed inviarli all'indirizzo info@picchionews.it: Picchio News pubblicherà una photogallery con le immagini più belle del Capodanno 2016 dei lettori.
Sulla vicenda relativa all'incarico conferito a Sara Giannini nei giorni scorsi e di cui tanto si sta discutendo sui social e sulla stampa, interviene la segreteria provinciale di Macerata del Partito Democratico che parla di "populismo". "In questi giorni è stato detto molto, sicuramente troppo, sul rinnovo dell'incarico dell'ex assessora Sara Giannini presso lo staff del Presidente Ceriscioli, chiamando in causa anche il Partito Democratico a vari livelli, come se la suddetta nomina nascondesse accordi o secondi fini politici. Niente di tutto ciò è vero: l'incarico conferito alla Giannini e ad altri ha natura esclusivamente fiduciaria, così come previsto dalla normativa che consente ai Presidenti di Regione di avvalersi della collaborazione di persone che godono della loro piena e totale fiducia per consulenze o incarichi di staff. E' chiaro che si possono avere opinioni diverse sulle scelte, ma non tolleriamo che ogni occasione venga manipolata per attaccare le singole persone e mettere in cattiva luce verso l’opinione pubblica il Partito Democratico, in quanto partito di governo, che ad ogni livello sta portando avanti riforme e sta dando risposte concrete ai cittadini. Al contrario questo atteggiamento non è albatro che la peggiore espressione di un populismo lontano dai bisogni della gente"
Bankitalia, in collaborazione e accordo con il Governo italiano e le autorità Ue competenti, ha avviato il processo di vendita per le 4 "banche-ponte": Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara. Lo si legge in una nota in cui si specifica che "il processo di vendita verrà attuato in tempi brevi".La Banca d'Italia ha selezionato con apposita gara Société Générale in qualità di advisor finanziario, Oliver Wyman in qualità di consulente strategico e lo Studio Chiomenti quale advisor legale. Il processo di vendita, specifica Via Nazionale, "verrà attuato in tempi brevi e sarà supervisionato dall'Unità di Risoluzione e gestione delle crisi della Banca d'Italia attraverso il Fondo di Risoluzione, un istituto previsto sia dal diritto europeo che da quello italiano, finanziato da contributi di tutto il sistema bancario italiano nel rispetto delle norme europee in materia di aiuti di Stato". Il processo, assicura quindi Bankitalia, "sarà trasparente e non discriminatorio, esclusivamente finalizzato a massimizzare il ricavato nell'interesse delle aree economiche in cui le Banche stesse sono radicate".Le attività delle quattro banche sono state ristrutturate per facilitare il processo di vendita: ogni "banca-ponte" - spiega la banca centrale - è capitalizzata al 9% delle attività di rischio ponderate; gli attivi problematici in sofferenza saranno trasferiti a un nuovo veicolo separato denominato REV Spa, anch'esso capitalizzato dal Fondo di Risoluzione, cui verrà riconosciuto il ricavato della vendita o della gestione di quegli attivi. Le quattro banche, escludendo le attività problematiche in sofferenza, rappresentano nel complesso una quota di mercato di circa l'1 per cento dei depositi totali a livello di sistema, con un patrimonio netto complessivo di partenza di 1,8 miliardi di euro.
Dopo sedici ore di angoscia è stata ritrovata sana e salva Lucy Evangelista, la ragazza di sedici anni di Porto San Giorgio di cui da ieri sera non si avevano più notizie. A dare la notizia della scomparsa era stato il papà della giovane ed è stato lui stesso, intorno alle 16.35 di oggi, a dare l'annuncio del ritrovamento.Lucy sarebbe stata trovata da un'amica della mamma nei pressi della stazione ferroviaria di Porto San Giorgio."Finalmente la posso riabbracciare" ha scritto Enrico Evangelista, facendo tirare a tutti un bel sospiro di sollievo. La famiglia ha ringraziato tutti quanti si sono adoperati per cercare la ragazza e dare un lieto fine a questa storia.
Da ieri sera non si hanno più notizie di Lucy Evangelista, 16 anni, di Porto San Giorgio.A lanciare l'allarme è stato il papà della giovane, Enrico Evangelista, con un post pubblicato sulla sua bacheca Facebook dove scrive: "Vi chiedo aiuto per trovare mia figlia Lucy Evangelista , questa notte si è allontanata da casa e di lei non sappiamo più nulla. vi prego di aiutarmi a trovarla, chiunque la incontrasse o ricorda di averla vista nelle ultime ore è pregato di contattarmi al 3341932001 o 3341955140. condividete questo messaggio il più possibile, non è uno scherzo, le forze dell'ordine sono già in moto per riportarla a casa. AIUTATECI VI PREGO....".Chiunque abbia notizie in merito contatti quanto prima i numeri di telefono forniti da Enrico Evangelista o le forze di polizia.
Vivissimo apprezzamento ed unanime consenso hanno salutato, da tutti i social, la decisione del governatore delle Marche, Ceriscioli, di rinnovare per un altro anno l’incarico di consulente per gli affari economici alla assessora emerita Sara Giannini. Era, finalmente, la conclusione che molti aspettavano, dopo un anno durissimo e per niente da ricordare.E’ di fatto fallita Banca Marche, lasciando a tasche vuote molti dei suoi risparmiatori. L’Ariston (ve la ricordate l’Ariston?) non solo ha cambiato nome, anzi adesso si dice brand, ma anche padrone. E adesso se ti serve un posto di lavoro devi scrivere agli americani che a Fabriano non c’è più nessuno che comanda. In tutto il territorio regionale si chiudono ospedali, pronto soccorsi, punti nascita al ritmo di sei o sette a settimana. L’intera popolazione marchigiana, un tempo gioviale e spiritosa, oggidì risulta triste e sconfortata a seguito di questi infausti accadimenti. Fateci caso: nessuno, ad appena due giorni dall’inizio del nuovo anno, si azzarda a fare il benché minimo accenno di auguri. Qualche audace, in realtà ogni tanto ci prova, ma i più, reagiscono ficcandosi subito le mani in tasca e toccandosi le pudenda. Pure il clima ci mette del suo. Non più i paesaggi innevati di una volta, ma sole e cielo azzurro, tanto che pure i pastori dei millanta presepi viventi sparsi per la regione vanno in giro a torso nudo e si godono la tintarella. La mestizia è tanta che taluni previdenti sindaci hanno vietato persino i botti di capodanno. Ufficialmente per non spaventare cani o altri animali domestici. Ma la verità vera è che temono che qualcuno, particolarmente depresso, possa imbottirsi di raudi e fischioni, e farsi saltare in aria come un qualsiasi kamikaze siriano. Ci voleva dunque uno scatto di reni, uno slancio improvviso per rompere definitivamente questa fosca e cupa atmosfera che ha accompagnato tutto il periodo natalizio.A risollevare decisamente il morale di tutti i marchigiani ci ha pensato dunque l’inarrestabile e sempre più popolare governatore Ceriscioli. A riprova del fatto che egli non si preoccupa solo della salute e dell’integrità fisica del suo popolo, ma anche e soprattutto del bene dello spirito, si è precipitato a firmare, il giorno della vigilia di Natale il decreto attraverso cui rinnova di un anno la preziosissima ed insostituibile consulenza della Giannini. Essa consulenza, invero, è a titolo oneroso. Trattasi di 73mila e rotti euro di soldi vostri e, modestamente, anche miei. Ma non stiamo qui a far demagogia e populismo a buon mercato. Sono un ottimo investimento, in vista dell’imminente ripresa economica di cui tutti parlano, ma ahimè, nessuno ne vede gli effetti sulla vita reale. Siamo seri: qualcuno può pensare che una regione di un milione e mezzo di abitanti possa fare a meno dei vaticini e delle indicazioni di una titolatissima esperta in economia quale è la Giannini? E se ce la rubasse, che so, la Lombardia, con un'offerta migliore, potremmo mai perdonarcelo? Ne va del futuro della regione e del destino di tutti i suoi abitanti. Noi tutti confidiamo sull’oculatezza del governatore Ceriscioli e facciamo voti che il Signore ce lo conservi a lungo ed in salute. Sappiamo che se ieri ci ha chiuso per sempre dei reparti ospedalieri, è perché un po’ di quei soldi oggi doveva impegnarli in questa fondamentale consulenza di cui ha un decisivo bisogno.Bene, adesso che il nostro morale è finalmente alle stelle, possiamo dedicarci finalmente a festeggiare, come da centenaria tradizione, l’anno nuovo.Io, da questa pagina, vi faccio i miei migliori auguri.P.S. non vi toccate che vi vedo lo stesso…
Nasceranno a Castelraimondo, Civitanova e Montecassiano tre nuovi centri intercomunali per il riuso. Il contributo regionale per il cofinanziamento della realizzazione di centri di raccolta differenziata e centri per il riuso nel territorio provinciale ad opera di comuni o associazioni di comuni è stato approvato durante l'ultima riunione dell’ATA 3 che si è svolta nei giorni scorsi a Macerata. Ammonta a 368.400 euro e finanzierà sia le tre opere ex novo che l'adeguamento del centro di raccolta intercomunale di Treia (contributo di 32.400 euro per un costo totale dell'opera di 40.500 euro). Sono stati destinati 96mila euro per i centri di Castelraimondo e Montecassiano, a fronte di un costo totale di 120mila euro. Il primo sarà anche a servizio di Camerino e dei comuni dell'Unione Montana di San Severino che ne sono tuttora sprovvisti, mentre ad uso del secondo anche i comuni di Treia, Recanati e Appignano. Ammonta invece a 144mila euro il finanziamento per la realizzazione del centro di riuso a Civitanova, a cui si potranno rivolgere anche i comuni di Morrovalle, Montecassiano e Potenza Picena e che avrà un costo di 180mila euro. Le somme non coperte dal contributo saranno ripartite tra i comuni utenti.“I centri di riuso – ha spiegato l’assessore ai servizi ecologici di Castelraimondo, Elisabetta Torregiani – sono strutture destinate al riutilizzo dei beni in disuso. Prevedono la raccolta e il trattamento di oggetti dismessi, come elettrodomestici, mobilio, abbigliamento, arredi, componenti elettronici o computer, qualsiasi articolo che si trovi nella condizione di essere riutilizzato. L’obiettivo dei centri di riuso è la riduzione dei rifiuti tramite il loro riutilizzo, che influisce positivamente sulla riduzione dei volumi di materiali smaltiti nelle discarica o nei centri di raccolta”. La struttura di Castelraimondo sorgerà in località ELE, a due passi dalla discarica comunale.