C’era una volta e adesso non c’è più. Questa è la storia di un gruppo di speleologi e alpinisti che ha saputo fare della passione di una vita un lavoro: amanti della natura, hanno messo su una cooperativa – la Forestalp – e strutture ricettive nell’appennino marchigiano per insegnare ai turisti di ogni età a rispettarla, facendone conoscere e apprezzare le meraviglie. È una storia iniziata nel 1984, interrotta bruscamente dal terremoto. Per tornare a scriverne nuove pagine hanno bisogno dell’aiuto di tutti ed è per questo che hanno lanciato un appello di solidarietà, che noi condividiamo.
“Era l’estate del 1979 quando – raccontano – partecipammo a un campo speleologico nel massiccio del Vercors. In quell’occasione, una visita a Grenoble a La Maison de la spéléologie ci fece scoprire che l’arrampicata, l’escursionismo, la speleologia, potevano essere proposte da rivolgere alle scuole per far conoscere ai più giovani ciò che ci appassionava e che poteva diventare un lavoro. L’idea era nata e iniziò una lunga storia di lavoro, di amicizia, di passioni che ci portò a gestire tante strutture ricettive nell’appennino marchigiano facendone dei centri per l’educazione e il turismo ambientali”.
“Tanti anni di investimenti e di formazione durante i quali siamo diventati tour operator, ente di formazione, centro di educazione ambientale, lavorando a fianco di insegnanti e scuole di tutta Italia” proseguono. Finalmente, nel 2004, la nascita del Centro dei Due Parchi ad Arquata del Tronto, che è la realizzazione di un sogno. “Troviamo il posto che avevamo sempre cercato, nel cuore dell’Italia, nel punto di unione tra due parchi nazionali, un posto unico in Europa, nella valle dove si incontrano i monti Sibillini e i monti della Laga. Occorrono vari anni di sacrifici per far conoscere e apprezzare la struttura e i luoghi circostanti e a giugno 2016 finalmente vediamo i frutti di tanto lavoro: il primo anno con una primavera al completo per i soggiorni verdi scolastici, l’estate con tantissime prenotazioni e tante scuole prenotate anche per l’autunno”.
Frutti spazzati via dal terremoto. Già provata dalla scossa del 24 agosto, la struttura Centro dei Due Parchi non sopravvive al 30 ottobre.
Dopo un lungo inverno, il ritorno della primavera e delle prenotazioni non basta a rimettere in piedi l’attività. “La perdita del lavoro è tanta, il 70% del fatturato veniva dal Centro dei due Parchi e quel lavoro non c’è più. Il problema più grosso – fanno sapere – è che a settembre, ripartirà un mutuo che avevamo in corso e che il decreto ha sospeso per un anno. I 100.000 euro che chiediamo corrispondono a quel mutuo che avevamo preso per investire sul Centro dei Due Parchi per acquistare attrezzature, mobili, mountain bike, ma anche per fare tanti lavori di miglioramento della struttura. Quel mutuo, lo stavamo pagando con i proventi della struttura che ora non c’è più e con il lavoro che svolgevamo in quel territorio che avrà bisogno di tempo per risollevarsi dopo il terremoto, e non siamo più in grado di ripagarlo”.
“Nessun ente pubblico ci ha aiutato e ci aiuterà e neanche lo Stato può fare nulla perché noi non siamo proprietari ma eravamo gestori, che hanno investito a spese proprie nella struttura. Abbiamo già rinunciato a tutto quello che potevamo, compresi tutti i mesi di stipendio da allora fino a oggi per pagare i fornitori avendo perso gran parte del lavoro dell'autunno e della primavera”.
“Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma per andare avanti abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro sostegno. Vi chiediamo – è il loro appello – di essere protagonisti insieme a noi di questo grande sogno, di poter continuare un progetto di lavoro nato dall'amore per la natura e dal desiderio di farla conoscere ai più giovani, attraverso tante modalità creative e formative. Aiutateci a condividere e donate se potete: qualsiasi cifra aiuterà! ...e poi ci incontreremo il 9 luglio per una passeggiata nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Per stare insieme e fare festa con chi ha condiviso il nostro appello, con chi ci ha sostenuto con il pensiero o con chi semplicemente vuole conoscerci. Cammineremo insieme in quello che viene chiamato il "Piccolo Tibet" d'Italia. Pranzeremo insieme stendendo le nostre tovaglie una accanto all'altra per creare una lunghissima tovagliata sul prato in mezzo ai fiori. Condivideremo il cibo e chi vorrà, potrà suonare e ballare”.
Nell'ambito del convegno "Ricostruzione pesante e nuove agevolazioni", promosso a Tolentino dal Partito Democratico alla presenza del candidato sindaco Gianni Corvatta, il dottor Fulvio Riccio, responsabile area tariffe AATO3, ha spiegato il programma di agevolazioni tariffarie per le popolazioni colpite dal sisma stabilito dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) con delibera n. 252 del 18 aprile 2017 (www.autorita.energia.it).
Il tema è particolarmente importante e c'è bisogno della massima informazione verso i cittadini. La spiegazione fornita dal dottor Riccio, anche con l'ausilio di chiarissime slides, è stata certamente efficace e ne riportiamo i passaggi più importanti
I cittadini interessati potranno beneficiare, oltre alla sospensione di 6 mesi del pagamento delle bollette di energia elettrica gas e acqua decisa subito dopo gli eventi sismici, di nuove importanti agevolazioni.
Il nuovo provvedimento AEEGSI disciplina: le agevolazioni (non sospensioni) tariffarie per le popolazioni colpite dagli eventi sismici; le modalità di rateizzazione degli importi eventualmente non pagati in quanto soggetti a sospensione; altre disposizioni (esempio riattivazione procedura per la morosità, ecc.)
Soggetti beneficiari: Utenze ricadenti nel cratere sismico, attive alla data del terremoto; utenze fuori dal cratere ed inagibili a causa del terremoto (nesso causale con perizia asseverata); utenze dentro o fuori dal cratere trasferite a seguito di inagibilità della propria abitazione di residenza; utenze site nelle strutture abitative di emergenza (SAE) e nei moduli abitativi provvisori rurali di emergenza (MAPRE); site nei MAP e destinate ai soggetti colpiti dagli eventi sismici; le forniture temporanee ad uso abitativo, quali ad esempio roulotte e camper.
L’Autorità ha infatti stabilito che a partire dalla data degli eventi sismici, per 3 anni siano azzerate tutte le componenti tariffarie delle bollette di energia elettrica e gas. Questo vuol dire che non si pagheranno i costi relativi al trasporto e misura dell’energia e quelli per gli oneri generali di sistema; ugualmente per le utenze del servizio idrico non verranno applicati i corrispettivi tariffari per acquedotto, fognatura, depurazione e le componenti tariffarie UI di perequazione.
Inoltre, gli importi relativi agli eventuali consumi dovranno essere rateizzati per un periodo minimo di 24 mesi, senza interessi. Per tutte le forniture (elettricità, gas naturale, gas diversi dal naturale distribuito a mezzo di reti canalizzate, acquedotto, fognatura e depurazione) verranno eliminati tutti i costi per nuove connessioni, disattivazioni, riattivazioni e/o volture.
Quindi, le agevolazioni saranno applicate in modo automatico a tutte le utenze che già esistevano nei comuni colpiti dal sisma e anche a quelle delle strutture abitative di emergenza (SAE) e sono cumulabili con il bonus elettrico e gas o con eventuali meccanismi di sostegno locali per la fornitura idrica. Mentre per le altre utenze è necessaria un’istanza di parte. In caso di inagibilità l’utente può godere delle agevolazioni sia per l’utenza inagibile, sia per l’utenza in cui abbia stabilito la residenza/domicilio successivamente all’evento sismico. Le agevolazioni sono cumulabili con il bonus elettrico e il bonus gas e con il voucher idrico dell’AAto 3. La richiesta dovrà essere effettuata presentando un’apposita documentazione che attesti l’inagibilità parziale o totale degli immobili e il nesso di causalità con gli eventi sismici.
Le agevolazioni sono valide indipendentemente dalla localizzazione dell’utenza, garantendo il principio della loro portabilità: potranno infatti essere riconosciute a chi si è trovato con la propria abitazione inagibile ed è stato costretto a trasferirsi in altre località, anche in comuni diversi da quelli coinvolti dagli eventi sismici e sia in grado di produrre la documentazione che attesti l’inagibilità della propria abitazione e il nesso di causalità con gli eventi sismici.
Il venditore che ha sospeso la fatturazione dovrà provvedere alla contabilizzazione degli importi non fatturati e da rateizzare inviando un’unica bolletta, entro il 31 dicembre 2017 per i clienti il cui periodo di sospensione (determinato in 6 mesi dai provvedimenti legislativi) termini entro il 30 aprile 2017, o entro la fine del sesto mese successivo al termine del periodo di sospensione per gli altri clienti. La rateizzazione dovrà essere applicata anche da parte del venditore che ha sospeso i soli termini di pagamento pur avendo continuato a fatturare. Quest’ultimo dovrà provvedere all’emissione di un’unica fattura di conguaglio degli importi fatturati che tenga conto delle agevolazioni previste e degli importi eventualmente già pagati dal cliente finale (potendo provvedere, attraverso modalità alternative, all’accredito di tali importi al cliente finale).
La dilazione avrà, in generale, durata di 24 mesi, con periodicità pari a quella di fatturazione; avverrà senza interessi e decorrerà dal momento di emissione della fattura unica. Non è prevista la rateizzazione per importi inferiori a 50 euro per singola fornitura. Il cliente potrà comunque optare anche per un periodo inferiore di rateizzazione o scegliere di pagare l'importo dovuto in un'unica soluzione. Il venditore del mercato libero potrà offrire condizioni migliorative rispetto a quelle minime previste. I clienti interessati dovranno essere informati di tutte le agevolazioni previste e della loro durata - comprese le modalità di rateizzazione - attraverso le bollette (nel caso di servizio idrico) e dovrà essere prevista un'apposita informativa da pubblicare sui siti internet delle società di vendita di energia elettrica e gas e sul sito del gestore del servizio idrico. I minori ricavi delle imprese, generati dall’applicazione delle agevolazioni, saranno compensati ripartendo la spese nell’ambito della perequazione generale degli utenti non agevolati.
E' stato positivo secondo i comitati dei terremotati l'incontro svoltosi ieri a Roma fra una delegazione dei comitati, i presidenti delle 4 Regioni colpite dal sisma, il Commissario Errani e il sottosegretario all'Economia Paola De Micheli.
La delegazione ha avuto assicurazione che la prossima settimana verranno sbloccati i pagamenti per gli incentivi alle imprese attualmente fermi all'Inps, e che entro una decina di giorni sarà emanata un'ordinanza di Protezione civile per il ripristino del decoro dei cimiteri dei paesi terremotati.
A fine giugno-primi di luglio verrà riaperta la strada per Castelluccio dal versante di Norcia. I comitati hanno ottenuto informazioni sullo smaltimento delle macerie, e la promessa che ogni 15 giorni verrà fatto il punto con le Regioni (ogni mese con Errani) sulla situazione di allevamenti e stalle. A giorni le Regioni forniranno dati sul numero delle casette consegnate e indicazioni sulle successive assegnazioni di aree e Sae. (Ansa)
Il Governo conferma l'impegno a sterilizzare i vincoli del pareggio di bilancio per i Comuni del cratere sismico. ''E' quanto mi ha detto il sottosegretario all'Economia Paola De Micheli in un colloquio avuto oggi'' ha riferito il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. ''La misura - ha aggiunto il sindaco - sarà introdotta con uno specifico emendamento del Governo nel corso dell'iter di conversione della manovra correttiva appena pubblicata in Gazzetta ufficiale''. Secondo il sindaco ascolano ''si tratta di un intervento assolutamente necessario. Vitale, per certi versi.
La fase delicatissima che stiamo attraversando sul piano della gestione del sisma richiede che le amministrazioni comunali, vere e proprie agenzie pubbliche della ricostruzione, possano sostenersi su pavimenti finanziari solidi''. Per Castelli ''è impensabile che i Comuni sferzati da otto mesi di crisi sismica possano essere assoggettati ai medesimi vincoli gravanti su tutte le altre realtà comunali''. (Ansa)
C'è anche il Codacons, oltre ai figli delle vittime, tra le parti offese del procedimento aperto dal pm di Ancona Irene Bilotta sul crollo del ponte 167 sull'A14, tra Camerano e Castelfidardo, che il 9 marzo scorso costò la vita a Emidio e Antonella Diomede, coniugi di Spinetoli, che stavano transitando a bordo di una Nissan Qashqai.
L'associazione di consumatori parteciperà per tutelare gli interessi degli utenti della strada. Per l'incidente, avvenuto nel corso dei lavori di sopraelevazione del cavalcavia, sono indagate circa 40 persone accusate di omicidio colposo plurimo e alcune di disastro colposo. Al momento, il pm ne avrebbe interrogate una decina. Intanto, probabilmente nel giro di un mese, si svolgerà un'integrazione di accertamento tecnico irripetibile, funzionale a comprendere le cause del tragico incidente (ANSA)
I recenti dati raccolti da Nomisma-Unipol in collaborazione con l’Università di Bologna, in occasione di un’indagine sul gioco d’azzardo, hanno dimostrato che non sono solo gli adulti ad interessarsi al settore gambling, bensì anche i giovani studenti. Infatti, sembra proprio che già tra i 14 ed i 19 anni, i ragazzi si divertono a sperimentare la propria fortuna effettuando scommesse ed acquistando anche i Gratta&Vinci.
Nonostante si sappia che, non sempre, si può vincere, in realtà i giovani amano giocare e passare il proprio tempo anche in questa maniera. Un’indagine condotta durante l’anno scolastico 2015/2016 con diverse scuole secondarie di secondo grado ha coinvolto in questo settore ben oltre 11000 giovani tra i 14 ed i 19 anni.
Nel dettaglio, è possibile notare che il numero dei ragazzi che giocano si sta leggermente abbassando e, in particolare, nel 2016 si parla del 49% di giovani studenti impegnate a tentare almeno una volta la fortuna in questa maniera. Durante l’anno precedente, invece, la percentuale si assestava intorno al 54%. Ma quanto spendono i giovani adolescenti? Il 72% di questi ha fatto sapere che la spesa settimanale è inferiore ai 3 euro.
Giocare, a volte, può sembrare un modo divertente per trascorrere il proprio tempo, ma in realtà vi sono pure diversi motivi per cui molti ragazzini decidono di giocare: per prima cosa, molti di essi sono curiosi di provare il gioco d’azzardo ed il 21% ha motivato proprio così la decisione di entrare in un portale del gioco d’azzardo. Il 18%, invece, parla per l’appunto di divertimento, l’11% invece è incentivato proprio dall’abitudine di alcuni familiari oppure di amici vicini, mentre che il restante 11% è speranzoso di poter vincere del denaro.
Naturalmente, vi sono pure i giovani che percepiscono questo intrattenimento come un pericolo, ma soprattutto come fattore di perdita del denaro: il 22% dei ragazzi la vede in questo modo, mentre che il 17% dei giocatori pensa addirittura che si tratta di un settore che può portare ad un rischio da dipendenza.
Passando alle percentuali vere e proprie dei giochi, possiamo dire che il gioco più popolare tra i giovani è quello dei Gratta&Vinci: nel 2015 il 35% degli studenti che hanno partecipato all’analisi hanno giocato così i propri soldi. Il 23%, invece, approfitta per tentare la fortuna con le scommesse in agenzia, puntando la propria somma sulla squadra del cuore. Entrambe le attività, però, si possono eseguire anche online e, quindi, consentono di avere tra le proprie mani un dispositivo mobile con il quale, ad esempio, si può entrare in possesso di un Starcasino codice bonus ed iniziare a giocare.
Ad ogni modo, i player più interessati a questo ambito sono ancora una volta gli uomini: difatti, il 59% di essi apprezza il gioco d’azzardo – che sia in forma reale o digitale – mentre che le donne sono interessate a questa attività solo per il 38%. Il gioco è esercitato per la maggior parte nel sud Italia e nel Centro con percentuali del 53% e 54% rispetto al 42% del nord Italia.
E voi, siete soliti giocare ai giochi d’azzardo digitali oppure preferite andare nelle agenzie?
Intorno alla mezzanotte scorsa, nei pressi di un Kebab nel centro di Porto Sant’Elpidio, i carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Macerata hanno sorpreso e tratto in arresto un 25enne di origine tunisina, A.S., latitante, colpito da ordinanza di custodia cautelare emessa nel gennaio scorso dalla Corte d’Appello di Ancona.
Il giovane, con precedenti di polizia per stupefacenti e per resistenza a Pubblico Ufficiale, nella circostanza è stato trovato in possesso di 5,5 grammi di eroina, suddivisa in due confezioni, nonchè di un bilancino di precisione e della somma in contanti di euro 320,00 quale provento dell’illecita attività di spaccio, il tutto sottoposto a sequestro.
Il giovane, attenzionato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Macerata da diversi giorni, dopo l’arresto è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ancona, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Il piccolo stadio della Filottranese è messo a dura prova in questi momenti dall'incredibile afflusso di persone che ha voluto portare l'ultimo saluto a Michele Scarponi. Sono in migliaia ad aver raggiunto Filottrano, dove forse mai si era vista tutta questa gente. Un segno forte di affetto e rispetto per un grande campione, strappato alla vita a soli 37 anni da uin destino incredibilmente tragico.
La santa messa è celebrata da Edoardo Menichelli, nominato di recente cardinale da Papa Francesco. Durante la cerimonia sono previsti gli interventi di Davide Cassani, del fratello di Scarponi, Marco, del presidente della regione Marche Luca Ceriscioli, del sindaco di Filottrano, Lauretta Giulioni e del presidente del Fan Club Scarponi, Fabio Bucco.
"Michele è esempio di sacrificio, non per primeggiare, ma per essere compagno; un esempio di collaborazione, dell'essere squadra". Così l'arcivescovo di Ancona-Osimo card. Edoardo Menichelli nell'omelia, concelebrata con altri 5 sacerdoti, ai funerali di Michele Scarponi. Menichelli ha fatto questa osservazione ricordando di aver incontrato il campione e che questi gli aveva confidato "la fatica che si fa" nel correre, nell'essere ciclista. Menichelli ha chiesto a tutti una preghiera per avere il dono della consolazione, per i familiari del campione, la moglie Anna e i due gemellini di neppure 5 anni, che erano presenti alla funzione religiosa, ma anche per i tanti amici e per la comunità di Filottrano. "Consolazione e pacificazione", ha aggiunto, chiedendo una preghiera anche per l'investitore che "porta nel cuore" il rimorso di aver "drammaticamente segnato la vita di Michele e della famiglia.
"Lui era proprio così come appariva. L'uomo e il personaggio erano la stessa cosa. Questo - ha detto Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, che ha partecipato ai funerali - é quello che ho sempre sentito dire di Michele Scarponi. È un grande della nostra regione quello che salutiamo oggi e speriamo che tutti i marchigiani si stringano attorno alla famiglia, che vive un momento di grande dramma. Siamo qui anche per testimoniare la vicinanza della Regione alla comunità di Filottrano, che è molto unita e che sente molto questo momento. Noi perdiamo un grande campione, un grande uomo e speriamo che il suo esempio rimanga sempre".
"Oltre alla presenza di diverse migliaia di appassionati amici tifosi sono arrivate testimonianze di affetto da tutto il mondo per la morte di Michele Scarponi anche da paesi non abitualmente ciclistici come Sudafrica e il Marocco. Evidentemente era una figura grande, grande. Oggi per noi é una giornata di lutto, ma di quelle pesanti". Così il presidente della Federazione ciclistica Renato Di Rocco ai funerali di Scarponi.
Al termine della funzione, non è stata una volata come avrebbe voluto, ma Michele Scarponi ha fatto il suo ultimo chilometro tra due ali di folla da grande campione. E' stato lo Scarponi Fan Club a chiedere alle migliaia di persone che hanno partecipato ai funerali (il dato dei 5.000 sarebbe per difetto) di lasciar passare in un 'corridoio' il carro funebre con il feretro, seguito a piedi dal team dell'Aquila di Filottrano, l'Astana. La gente lo ha accompagnato poi fino al cimitero, dove la famiglia ha chiesto di poter tumulare il campione in privato.
Fino a ieri sono state stimate in circa cinquemila le persone che hanno fatto visita alla camera ardente allestita al PalaGalizia di Filottrano. C'erano tutte le Marche dello sport, intere squadre nelle loro divise societarie, fra commozione e lacrime. Gli stessi sentimenti che oggi sono tangibili in quel piccolo stadioche sembra magicamente volersi allargare, come a voler contenere quante più persone possibili per l'ultimo saluto a Michele.
Anche la mamma del 'Pirata' Marco Pantani ha fatto visita con il marito alla camera ardente di Michele Scarponi allestita al PalaGalizia di Filottrano. Tonina Pantani si è soffermata a parlare con i genitori del campione marchigiano. Tra le centinaia di persone che hanno voluto dare l'ultimo saluto all'Aquila anche l'ex ciclista professionista Andrea Tonti, marchigiano come Scarponi. In mattinata sono entrati per pochi minuti anche i gemellini del campione, Giacomo e Tommaso, che indossavano le magliette rosa del Tour of the Alps (ANSA).
È Giuseppe Buondonno il nuovo segretario regionale di Sinistra italiana. Domenica 23 aprile è stato eletto presso l'hotel Ego di Torrette ad Ancona dove si è svolto il primo congresso regionale del partito. L’assemblea regionale lo ha eletto all’unanimità. Buondonno, 54 anni fermano, ha militato nella sinistra fin dalla fine degli anni 70.
È stato consigliere comunale a Fermo nel 1997, candidato sindaco nel 2006 e assessore alla Cultura della provincia di Fermo dal 2009 al 2014. Buondonno è uscito dal Pd nel 2013, dopo la nascita del Governo Letta e successivamente si è iscritto a Sel, e nel 2015 si è candidato alle regionali con Altre Marche.
“Metterò la mia esperienza al servizio del partito e della sinistra tutta”, ha detto il neo eletto segretario a margine dei lavori congressuali, per poi invitare tutti “ alla costruzione di una nuova storia, libera dagli errori del passato, finalmente in grado di essere il punto di riferimento dei deboli e degli sfruttati.”
La Federazione Marchigiana Banche di Credito Cooperativo interviene a seguito della pubblicazione di un'inchiesta da parte de "L'Espresso" sulla situazione delle piccole banche italiane. E invita ad evitare inutili allarmismi. Qui si può leggere integralmente l'articolo (qui) pubblicato da L'Espresso.
Di seguito, invece, la nota della Federazione Marchigiana Banche di Credito Cooperativo.
"Un importante settimanale (L'Espresso, ndr) riporta nel numero in edicola e sul suo sito un’inchiesta sulle piccole banche e un invito al lettore a verificare la sicurezza del proprio istituto di credito. L’esercizio proposto è improprio e contiene, nel merito, una serie di elementi fuorvianti.
1. Già il titolo del servizio, "Piccolo non è bello", appare un giudizio senza possibilità di contraddittorio. In realtà, neanche "grande è bello”, e "nemmeno medio” se guardiamo alle cronache degli ultimi anni che hanno riguardato banche italiane e non. Ancora una volta non è la dimensione ma la qualità del governo della singola banca a fare la differenza.
2. Nessun intervento pubblico è stato effettuato a favore di Banche di Credito Cooperativo. Né i risparmiatori delle BCC hanno mai perso un euro. Dal 1978 il Credito Cooperativo si è dotato di strumenti di intervento autogestiti per evitare le crisi delle BCC e proprio per risolverle senza ricorrere a fondi pubblici.
3. Il settimanale prende in considerazione dati del 2015, quindi non attuali, e indicatori parziali. E comunque basati su dati vecchi di oltre 15 mesi. Molte BCC nel frattempo hanno avviato processi aggregativi, altre hanno venduto parte del proprio portafoglio di crediti in sofferenza, altre sono state oggetto di interventi di patrimonializzazione, altre ancora hanno visto appesantire i propri indicatori proprio perché si sono fatte carico di integrare BCC in difficoltà. Tutte quelle che presentano elementi di debolezza sono comunque costantemente monitorate dal sistema BCC che ha una propria safety net che va oltre quella obbligatoria.
4. Lo statuto delle BCC dal 2011 impedisce la presenza di amministratori che abbiano incarichi elettivi a livello locale, nazionale ed europeo. La politica non entra nei Consigli di amministrazione.
5. Il Credito Cooperativo Marchigiano – costituito da 19 BCC, 205 sportelli, 1556 dipendenti e 58 mila soci – negli ultimi anni ha effettuato rettifiche straordinarie sui crediti deteriorati, che hanno permesso l'allineamento delle coperture alle richieste della Vigilanza.
Al 31.12.2016, gli indici di copertura del credito anomalo sono il 52% per le sofferenze, il 29% per le inadempienze probabili e il 43% per il totale npl. Inoltre l’ammontare di questi prestiti è assistito da garanzie reali per il 75% a fronte di un dato medio del sistema bancario del 51%.
6. Il Credito Cooperativo Marchigiano ha chiuso il 2016 con un utile netto di oltre 20 milioni di euro e un CeT1 ratio al 16,4%, (oltre il doppio del minimo richiesto e superiore di 400 punti baserispetto alla media dell’industria bancaria italiana).
7. Il Credito Cooperativo Marchigiano aderisce oltre che al Fondo di Garanzia dei Depositanti (protegge il depositante fino a 100 mila euro) anche al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti che protegge il singolo portatore di obbligazioni fino a 103 mila euro.
8. Il risparmio è un bene costituzionalmente tutelato. Non fa bene al sistema Paese, a decine di migliaia di dipendenti del settore credito, alla necessità di offrire una informazione sempre corretta e rispettosa delle regole deontologiche pubblicare notizie basate su dati superati e inadeguati a formulare giudizi attendibili sul reale stato di salute della singola banca.
9. I risparmiatori sanno in genere discernere le informazioni superficiali e inutilmente allarmistiche da quelle serie. E sanno apprezzare il valore di una banca di comunità ben gestita, indispensabile sempre, soprattutto per la propria funzione anticiclica nei periodi di crisi".
Centinaia di persone, fino all'una di ieri notte e già dalle 6:30 di oggi, stanno affluendo alla camera ardente allestita nel Palazzetto dello sport di Filottrano (Ancona) dallo Scarponi Fan Club per dare l'ultimo saluto al campione marchigiano. Massiccio l'omaggio del mondo sportivo, con i vecchi compagni di squadra e il ds della Lampre-Merida Orlando Maini, team al quale 'Scarpa' era approdato nel 2011.
Nel pomeriggio, secondo quanto riferisce il Fan Club, sono attesi tra gli altri la squadra per la quale correva attualmente, l'Astana, il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco e il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini. Nella camera ardente ci sono i familiari di Michele Scarponi, che hanno chiesto un momento di privacy per poter stare accanto l'ultima volta al corridore. Anche i gemellini avuti dalla moglie Anna Tommasi, Giacomo e Tommaso, 5 anni non ancora compiuti, sono stati a visitare il papà. (Ansa)
In un piccolo paese come quello di Filottrano ci sono dei simboli, piccoli segni di riconoscimento che ti danno l’orgoglio di provenire da quella terra nata su piccoli sette colli dove la gran parte delle persone lavoro nell’indotto dell’industria tessile.
Ecco, Michele era questo, l’Aquila di Filottrano, quello che da giovane e neo professionista scattò in faccia a Lance Armstrong e iniziò a far parlare di lui, il ciclista di Filottrano, quel piccolo paese nella provincia di Ancona, così tutti i filottranesi hanno iniziato a sentirsi più orgogliosi di vivere in quel borgo medioevale.
Tante le corse, la pelle arsa dal sole e dal vento. Già, perché fare il ciclista è un mestiere duro, gareggi in tutte le condizioni e ti alleni con tutte le condizioni atmosferiche. Michele andava, girava per le strade e qualche volta se incontrava un gruppo di amatori li aspettava e girava un po’ con loro. Aveva una parola per tutti e un saluto anche per quelli che non conosceva. Un ragazzo semplice e sempre allegro, forse è per questo che nel gruppo era così amato da tutti i suoi colleghi, di squadra o meno: la battuta pronta e la sua serietà data dal suono della sua risata.
Quando poteva tornava a casa, a Filottrano, si proprio nella sua cittadina e nelle occasioni importanti non mancava mai, ma non come ospite d’onore, come compaesano. Per questo tutti lo amavano. Così nel suo pedalare “Scarpò”, come lo chiamavano in tutte le sette contrade, ha incontrato un altro simbolo di Filottrano, non di fama internazionale come lui, ma una piccola particolarità di Filottrano: Franky, il pappagallo femmina di Giacomo Luchetta di Filottrano, che vola libera per le strade del paese e di quelli vicini e che in questi anni si è fatta amare da tanti. È nato così un nuovo gregario per Michele, durante i suoi allenamenti Franky, stanca di volare, si fermava sulle sue spalle e passava si faceva trasportare dall’Aquila. Tanti i video e le foto che ritraggono i due insieme, una singolare amicizia che ora si è tragicamente spezzata.
Qualche settimana fa Franky è stata costretta in gabbia perché alcuni si sono lamentati dei piccoli dispetti che ogni tanto faceva , quindi il suo padrone l’ha dovuta rinchiudere ma ieri, ieri Franky è tornata a volare, forse cercava il suo compagno, forse aveva già capito che non poteva più fermarsi a riposare su quelle spalle dove spesso di era riparata dal vento, forse sapeva che poteva solo porgere il suo ultimo saluto al suo amico… così ieri hanno trovato Franky ferma, appoggiata su quell’insegna, in quell’incrocio maledetto di via dell’industria che ha cancellato da questa terra il simbolo di un paese. Sembra contemplare la strada e pensare realmente quello che ha scritto Giacomo in un post sabato mattina: “Ciao caro amico, quanto avrei voluto coprire quel raggio di sole o aver attirato l'attenzione del conducente...per far sì che ti vedesse...Voglio ricordarti così, solare da vero sportivo genuino sempre scherzoso...il destino crea un intrinseco di millisecondi, lasciando un silenzio da far rabbrividire”.
Si hanno solo i ricordi in questo momento, in un paese distrutto dal dolore, in un’atmosfera surreale, dove ogni angolo ti ricorda che lui è stato qui… è difficile immaginare il prossimo Giro d’Italia senza nessun Filottranese seduto davanti alla televisione a gridare “Daje Michè”, senza nessuno di quei matti del fan club Scarponi in giro per le strade, che l’hanno seguito ovunque, dalla Vuelta al Tirreno- Adriatica, dal Tour de France alla “sgambatina” della domenica mattina. Quasi diecimila persone che si chiedono ancora se questo sia un brutto incubo.
Scarponi aveva paura delle discese, le odiava, come odiava il freddo. Lui era fatto per arrivare sempre più in alto, era fatto per conquistare le vette, per le imprese impossibili… ora l’impresa impossibile è rimasta qui, sul quel pezzo di asfalto, ricominciare a vivere senza il campione “de Cantalupo”.
E' un flusso ininterrotto di persone quello che da stamattina sta rendendo omaggio alla salma del ciclista Michele Scarponi nella camera ardente allestita nell'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona.
Persone di tutte le età, molti giovani, amici, conoscenti, fan, sportivi hanno voluto dare un ultimo saluto all'Aquila di Filottrano. Scarponi è composto nella bara con la divisa del suo team, la Astana; nel feretro ci sono anche i disegni dei figlioletti, due gemelli di 5 anni.
Si sono stretti intorno ai familiari - i fratelli Marco e Silvia e i genitori Giacomo e Flavia (la moglie Anna sembra abbia deciso di restare a Filottrano con i bimbi) - anche Fabio Aru, del quale Scarponi aveva appena preso il posto come prossimo capitano al Giro d'Italia, e Beppe Martinelli, direttore sportivo della squadra, oltre al presidente del Comitato regionale Marche della Federazione ciclistica italiana Lino Secchi.
Visto l'incredibile afflusso di persone che da stamattina sta affollando la camera mortuaria di Ancona, il trasporto della salma di Scarponi al palasport di Filottrano è stato anticipato a questa sera.
In tarda serata il feretro è stato trasferito nel Palazzetto dello sport a Filottrano, il Palagalizia, dove il fan club Scarponi ha allestito una camera ardente con una gigantografia del campione, le foto delle vittorie, le maglie del campione, e un ulivo, simbolo "delle nostre terre - spiega Niso Belardinelli, del Fan Club -, una pianta resistente al caldo e al freddo, proprio come un ciclista, che soffre di tutto e non cede". Dell'organizzazione e delle questioni logistiche si sta occupando anche la protezione civile, dato che si pensa a un vero e proprio assalto da parte di quanti conoscevano e apprezzavano l'Aquila di Filottrano.
E nel pomeriggio lo spagnolo Alejandro Valverde ha vinto per la quarta volta la Liegi-Bastogne-Liegi precedendo l'irlandese Daniel Martin e il polacco ex campione del mondo Michal Kwiatkowski. Valverde tagliando il traguardo ha alzato le braccia e con le dita ha indicato il cielo per evidenziare che dedicava il successo a Michele Scarponi. E infatti dopo aver vinto si è anche messo a piangere dicendo più volte "Scarponi...". "Scusate, Michele era un mio autentico amico - ha detto Valverde tra le lacrime dopo aver vinto la 'Liegi' per la quarta volta -. I premi della mia vittoria sono per la sua famiglia. Ci mancherà, Michele". (Ansa)
L'accostamento fra due grandi campioni, fra due grandi sportivi che nella loro carriera hanno dovuto scalare salite ben più impervie di quelle da fare in bicicletta, è stato fatto fin da subito (qui).
Michele Scarponi e Marco Pantani, ciclisti strappati troppo presto alla vita, lasciando nello strazio le loro famiglie.
E inevitabile e doloroso, alla notizia della tragica scomparsa di Michele, è arrivato anche il cordoglio di Tonina Pantani, la mamma di Marco. Poche parole, ma che dicono tutto: "Un grande uomo. Grazie per la chiacchierata di quella sera. Ti porterò sempre nel mio cuore. Saluta il mio Marco, digli che mi manca".
Sono stati fissati per martedì 25 aprile i funerali di Michele Scarponi. La decisione è arrivata in serata, dopo che in un primo momento si era ipotizzato che potessero slittare a mercoledì 26 o addirittura a giovedì 27 aprile per via delle procedure burocratiche. Le esequie si svolgeranno alle 15.30 al palazzetto dello Sport di Filottrano.
La salma del ciclista, a disposizione dell'autorità giudiziaria come da prassi in tragedie come questa, è stata trasferita dopo l'incidente all'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Domenica mattina la camera ardente sarà allestita nella camera mortuaria del nosocomio dorico.
Lunedì, poi, invece la salma sarà trasportata al palazzetto dello sport di Filottrano, fino ai funerali fissati per martedì pomeriggio alle 15.30. Per le tantissime persone che vorranno salutare per l'ultima volta lo sfortunato campione, è stata allertata anche la protezione civile.
Michele Scarponi, lascia la moglie Anna, ex ciclista, e i due gemellini Giacomo e Tommaso di cinque anni. Lascia anche un fratello e una sorella: Silvia è il capitano della squadra femminile di calcio della Jesina, mentre il fratello Marco è un educatore.
Un minuto di silenzio per ricordare Michele Scarponi: lo ha disposto il presidente del Coni Giovanni Malagò che, partecipando al dolore della famiglia e di tutto il mondo del ciclismo, ha invitato le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate e gli enti di promozione sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive, che si sono disputate in Italia da oggi e per tutto il fine settimana.
L'incidente stradale in cui ha perso il ciclista Michele Scarponi è avvenuto a Filottrano sulla strada provinciale 362, all'altezza di un incrocio. All'intersezione con un'altra strada l'autista dell'autocarro Fiat 'Iveco', un 57enne del posto, avrebbe omesso di dare la precedenza, centrando in pieno Scarponi, che nel violento impatto sarebbe morto sul colpo per le gravissime lesioni riportate. L'investitore ha detto ai carabinieri di non averlo visto. I mezzi, sia la bici su cui il ciclista si stava allenando sia il Fiat 'Iveco', sono stati sequestrati. L'autista del mezzo, indagato per omicidio colposo, per un assurdo destino, è un amico di famiglia del ciclista: pare che dopo l'incidente, sotto choc, in lacrime gridasse di voler morire anche lui.
"Quando era qui – ha raccontato all'Ansa Coppari, sindaco del centro marchigiano – Michele faceva ogni giorno il suo allenamento partendo da casa verso le 8 e rientrando alle 14-14.30, dopo aver fatto diversi chilometri nelle colline qui intorno, da Jesi verso Serra San Quirico, arrivando fino ad Arcevia. La comunità di Filottrano è sotto choc, per noi era come uno di famiglia".
Intanto, nel pomeriggio la moglie di Michele, Anna Tommasi ha scritto "Grazie a tutti" sul suo profilo Instagram, allegando una foto del marito con i due gemellini Giacomo e Tommaso (i nomi sono quelli dei genitori di Anna e Michele) sullo sfondo. Nel post il ciclista dell'Astana ha la testa bassa mentre si prepara per una tappa.
La coppia si era conosciuta grazie alla passione per il ciclismo. Anche Anna, infatti, correva per la Site di Tezze di Piave (una frazione del comune di Vazzola, in provincia di Treviso). Michele era nella stessa squadra del fratello di Anna, poi laureata in Chimica Farmaceutica all'Università di Padova. Si sono sposati nel 2006 e nel 2012 hanno avuto i due bambini gemelli.
Oggi hanno riempito le pagine di giornali e le agenzie non fanno altro che battere il nome di Michele Scarponi. Cordoglio unanime, che arriva da ogni dove: dai ministri ai presidenti delle federazioni sportive, dai colleghi ai giornalisti.
Le avevate già riempite le pagine di giornali e avevate già fatto centinaia di lanci di agenzia dieci anni fa, quando Michele Scarponi era stato bollato, smerdato, condannato senza processo dal solito utilizzo scientifico dei media che devono creare il "mostro" per essere "il solito ciclista dopato". Ve lo siete scordato oggi quello che scrivevate su Scarponi? Oggi diventa un "campione" perchè ha perso la vita a 37 anni in un assurdo incidente a due metri da casa? Beh, avete la memoria corta. Ma fortunatamente non tutti.
Su Michele Scarponi sono state gettate camionate di merda in merito a una vicenda mai del tutto chiarita, il famigerato caso chiamato come un film portoricano di second'ordine: "Operation Puerto".
Copio da Wikipedia: "Operation Puerto è il nome dato all'indagine spagnola relativa al doping sportivo effettuata tra il febbraio e il maggio 2006.
I principali accusati sono Eufemiano Fuentes, medico di diverse squadre ciclistiche, e Manolo Saiz, al momento dell'arresto direttore sportivo della squadra Liberty Seguros. Secondo l'accusa Fuentes e Saiz erano a capo di una organizzazione che si dedicava alla gestione di autoemotrasfusioni, alla vendita di sostanze dopanti, quali EPO, ormoni della crescita, anabolizzanti, e alla pianificazione del loro utilizzo.
La polizia ha sequestrato anche numerosi elenchi cifrati di presunti clienti dell'organizzazione. Dalla decifrazione degli elenchi si è arrivati al coinvolgimento di 58 ciclisti professionisti, che sono stati individuati dalle autorità. I nomi di altri sportivi non sono stati decifrati o resi noti, il dottor Fuentes ha però riferito di prestare regolare assistenza medica a sportivi di discipline diverse, fra cui calciatori, motociclisti e tennisti".
Michele Scarponi venne squalificato per 18 mesi dalla commissione disciplinare della federciclismo che l'ha giudicato dopo il deferimento della Procura antidoping del Coni per tentato uso di sostanze proibite. In sostanza è stata confermata la prima richiesta di stop, che poi è stata leggermente ridotta per la collaborazione fornita dal corridore, ritenuta comunque "incompleta".
Il 5 maggio 2007 la Gazzetta dello Sport scriveva "Il corridore (Scarponi, ndr) ha già dato la propria disponibilità al test del Dna, dando prova di un atteggiamento collaborativo. Ma non sono le sacche di sangue ciò che gli viene contestato. Nel materiale in mano agli inquirenti del Coni ci sarebbero infatti altri elementi che testimonierebbero rapporti con Fuentes: in particolare un numero di telefono di Scarponi (che per i magistrati spagnoli si nasconderebbe dietro lo pseudonimo Zapatero) sull’agenda del medico. Anche qualora non fosse possibile dimostrare una relazione diretta, il corridore rischia il deferimento alla Disciplinare per la presunzione dei fatti".
Diciotto mesi di squalifica per "la presunzione dei fatti". Capito come? E mesi di gogna mediatica, non con quella che sembrerebbe essere una banale ma logica presunzione di innocenza, ma secondo quell'odioso motto popolare instillato dal giustizialismo a tutti i costi per il quale "Eh, ma qualcosa avrà fatto sicuramente, ti pare?".
E i responsabili primi di tutto questo siamo noi giornalisti, categoria da cui mi sento personalmente ogni giorno sempre più distante.
Beh, malgrado tutto, Michele Scarponi è ripartito, ha ricominciato, ha continuato a pedalare, a spingere lungo quelle salite che per noi "umani" a volte è difficile anche percorrere in prima con la macchina. E nel 2011 ha vinto anche la corsa delle corse per un ciclista italiano, quel Giro d'Italia assegnatogli a tavolino dopo la squalifica di Contador.
Stamattina l'Aquila di Filottrano è tornata a volare in cielo, libera, lasciando Giacomo e Tommaso insieme a mamma Anna nel dolore, ma anche nell'orgoglio di chi ha vissuto accanto a un grande atleta, a un ottimo ciclista ma soprattutto a un uomo per bene come tutti confermano a Filottrano dove era amatissimo per la sua estrema disponibilità e per il carattere gioviale che lo contraddistinguevano.
Il tweet di ieri sera alle 22.02 con i due gemelli sulle spalle è struggente: "...anche se solo per un giorno ho pensato di portarne a casa 2 di maglie da leader.... ".
Stamattina Michele, ti sei portato via la maglia da immortale. E anche il rimorso, speriamo, di chi prima di chiamarti "campione" ti chiamava "dopato". Ciao, saluta Marco: per voi non esistevano prima salite impossibili, figuriamoci adesso...
L'incidente stradale in cui ha perso il ciclista Michele Scarponi è avvenuto a Filottrano sulla strada provinciale 362, all'altezza di un incrocio. All'intersezione con un'altra strada l'autista dell'autocarro Fiat 'Iveco', un 57enne del posto, avrebbe omesso di dare la precedenza, centrando in pieno Scarponi, che nel violento impatto sarebbe morto sul colpo per le gravissime lesioni riportate. L'investitore ha detto ai carabinieri di non averlo visto. I mezzi, sia la bici su cui il ciclista si stava allenando sia il Fiat 'Iveco', sono stati sequestrati. L'autista del mezzo, indagato per omicidio colposo, per un assurdo destino, è un amico di famiglia del ciclista: pare che dopo l'incidente, sotto choc, in lacrime gridasse di voler morire anche lui.
La salma di Scarponi, che lascia la moglie, sua coetanea, e due gemellini in tenera età, è stata trasferita nell'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona, su disposizione del magistrato di turno.
La bara sarà portata al palazzetto di Filottrano dove sarà allestita la camera ardente, anche se sono si sa ancora il giorno preciso: la protezione civile è stata allertata per i funerali al campo sportivo o mercoledì o giovedì,
"Quando era qui – ha raccontato all'Ansa Coppari, sindaco del centro marchigiano – Michele faceva ogni giorno il suo allenamento partendo da casa verso le 8 e rientrando alle 14-14.30, dopo aver fatto diversi chilometri nelle colline qui intorno, da Jesi verso Serra San Quirico, arrivando fino ad Arcevia. La comunità di Filottrano è sotto choc, per noi era come uno di famiglia".
Intanto la moglie di Michele, Anna Tommasi ha scritto "Grazie a tutti" sul suo profilo Instagram, allegando una foto del marito con i due gemellini Giacomo e Tommaso (i nomi sono quelli dei genitori di Anna e Michele) sullo sfondo. Nel post il ciclista dell'Astana ha la testa bassa mentre si prepara per una tappa.
La coppia si era conosciuta grazie alla passione per il ciclismo. Anche Anna, infatti, correva per la Site di Tezze di Piave (una frazione del comune di Vazzola, in provincia di Treviso). Michele era nella stessa squadra del fratello di Anna, poi laureata in Chimica Farmaceutica all'Università di Padova. Si sono sposati nel 2006 e nel 2012 hanno avuto i due bambini gemelli.
Michele Scarponi lascia anche un fratello e una sorella: Silvia è il capitano della squadra femminile di calcio della Jesina, mentre il fratello Marco è un educatore.
Un minuto di silenzio per ricordare Michele Scarponi: lo ha disposto il presidente del Coni Giovanni Malagò che, partecipando al dolore della famiglia e di tutto il mondo del ciclismo, ha invitato le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate e gli enti di promozione sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive, che si disputeranno in Italia da oggi e per tutto il fine settimana.
Dramma nel ciclismo italiano: Michele Scarponi è morto in un incidente stradale mentre si allenava alle porte di Filottrano (Ancona), suo paese natale. Lo conferma all'Ansa il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, in lacrime.
Da una prima ricostruzione, Scarponi percorreva via dell’Industria quando a un incrocio è stato travolto da un furgone, il cui conducente pare non abbia proprio visto il ciclista. L’anestesista rianimatore arrivo sul posto poco dopo la chiamata la 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso.
Il 37enne, soprannominato "l’aquila di Filottrano", era tornato nella sua cittadina natale proprio venerdì sera. Lascia la moglie e due figli gemelli.L'ultimo successo di Michele Scarponi risale a pochissimi giorni fa. Lunedì scorso l'atleta dell'Astana aveva vinto la prima tappa del Tour of the Alps, la gara ciclistica transfrontaliera nata quest'anno dal Giro del Trentino, disputata in Austria da Kufstein ad Innsbruck. Sullo strappo finale di Hungerburg, a 848 metri di quota, Scarponi aveva regolato in volata un gruppetto formato da Thomas, Pinot, Formolo e Pozzovivo. Proprio ieri Scarponi aveva concluso il Tour of the Alps in quarta posizione.
Si stava preparando per partecipare a un altro Giro d’Italia, dopo quello vinto nel 2011 grazie alla squalifica di Alberto Contador. Il successo più importante della sua carriera, insieme alla Tirreno-Adriatico vinta nel 2009. L’Astana lo aveva eletto capitano della squadra in seguito all’infortunio al ginocchio che ha costretto Fabio Aru a rinunciare alla corsa rosa. Per Scarponi sarebbe stato il 12esimo Giro d’Italia.
Riconfermato alla guida della Fns Marche, il sindacato della sicurezza della Cisl, William Berrè, al termine dei lavori del 3° Congresso regionale avvenuti venerdì 21 aprile a Recanati.
“Diritto alla sicurezza, qualità della vita” lo slogan del Congresso scelto dalla Fns Cisl Marche al quale hanno partecipato Pompeo Mannone, segretario generale nazionale della Fns Cisl e Mariella Tonti della segreteria Cisl Marche. Delegati al Congresso i rappresentati dei lavoratori del settore della sicurezza, dai vigili del fuoco alla polizia penitenziaria, provenienti da tutto il territorio regionale.
William Berrè sarà affiancato nella nuova segreteria da Maurizio Gabucci, segretario generale aggiunto, Massimo Fazzini, Fabio Sacchi e Antonio Langianese.