I carabinieri della stazione di Sant'Elpidio a Mare, cordinati dal Comando provinciale di Fermo, nei primi giorni del mese di agosto hanno ricevuto una denuncia per rapina avvenuta ai danni di un esercente di un bar del centro storico della città fermana.
L'autore della rapina, approfittando di una distrazione della barista, aveva sottratto dalla cassa circa 5mila euro. La donna, accortasi del furto, aveva reagito avendo una colluttazione con il malvivente e aveva riportato una lesione alla mano.
I militari sono riusciti a identificare l'uomo, esaminando attentamente le immagini del sistema interno di videosorveglianza del bar e confrontandole con quelle del comune di Sant'Elpidio a Mare. L'uomo, incensurato, residente nel maceratese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Fermo per il reato di rapina impropria e lesioni.
Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 72 del 10 settembre 2019 - 4^ Serie Speciale - è stata pubblicata la procedura di selezione per il reclutamento di 3 allievi finanzieri del contingente ordinario della Guardia di Finanza, riservata al coniuge e ai figli superstiti, nonché ai fratelli o alle sorelle del personale delle Forze di Polizia, deceduto o reso permanentemente invalido al servizio, con invalidità non inferiore all’80% della capacità lavorativa.
Possono partecipare i cittadini italiani che, alla scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto il 18° anno di età, non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi per il conseguimento della laurea.
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo https:concorsi.gdf.gov.it, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere tramite la propria area riservata al format di compilazione della domanda di partecipazione.
Nel sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all’avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica attinente all’imposta sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e malfunzionamento del relativo servizio fornito dall’amministrazione comunale.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice della Provincia di Macerata che chiede: “Di fronte ad un disservizio del Comune sulla raccolta dei rifiuti il pagamento della relativa tassa è comunque dovuto per l’intero?”.
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza n. 22767/2019, affermando testualmente quanto segue: “Il diritto alla riduzione presuppone l'accertamento specifico mirato sul periodo, sulla zona di ubicazione dell'immobile, sulla tipologia dei rifiuti conferiti e, in generale, su ogni altro elemento utile a verificare la ricorrenza in concreto della riduzione richiesta, della effettiva erogazione del servizio di raccolta rifiuti in grave difformità dalle previsioni legislative e regolamentari, il cui onere probatorio grava sul contribuente che invoca la riduzione della Tarsu, ai sensi del D.Lgs. n. 507 del 1993, art. 59, comma 4” (Cass. Civ.; sez. Trib.; Sent. n. 22767 ; dep. 12.09.2019).
Difatti, l’art. 59 del citato D.lgs. n. 507/1993, al comma 4° prevede espressamente che: "Se il servizio di raccolta, sebbene istituito e attivato, non si è svolto nella zona di residenza o di dimora nell'immobile a disposizione ovvero di esercizio dell'attività dell'utente o è effettuato in grave violazione delle prescrizioni del regolamento di cui al comma 1, relative alle distanze e capacità dei contenitori ed alla frequenza della raccolta, da stabilire in modo che l'utente possa usufruirne agevolmente, il tributo è dovuto nella misura ridotta di cui al secondo periodo del comma 2'' ovvero in misura non superiore al 40% della tariffa.".
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che: "Il presupposto della riduzione della Tarsu ai sensi del D. Lgs. n. 507 del 1993, art. 59, comma 4, non richiede che il disservizio sia imputabile all’Amministrazione comunale; al contrario, tale presupposto si identifica nel fatto obiettivo che il servizio di raccolta, istituito ed attivato, non sia svolto nella zona di residenza o di dimora nell'immobile, ovvero, si sia svolto in grave violazione delle prescrizioni sul servizio di nettezza urbana” (Cass. Civ.; Sez. Trib.; Sent. n. 22531/2017).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
A San Benedetto del Tronto il primo hotel delle Marche "accessibile a tutti". All'interno della struttura ci sono infatti dei percorsi vocalizzati che attraverso lo smartphone guidano i turisti non vedenti all'interno dell'Hotel Bolivar, che compie 50 anni.
Il progetto "Damaso", prende il nome dal figlio 29enne dei proprietari, laureato in Language, Society and Communication, non vedente dalla nascita, e lancia un messaggio importante di accoglienza a turisti con disabilità dalla Riviera delle Palme, insieme all'Unione italiana Ciechi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo.
Presenti mappe tattili in braille per orientarsi sui diversi piani; tv, ascensori e climatizzatori utilizzabili attraverso comandi vocali; stanze e spazi studiati in modo apposito per muoversi in carrozzina; dispense e armadi sospesi; lavandini regolabili e tutti i confort necessari.
(Immagine di repertorio)
Gli uomini del Soccorso Alpino regionale sono intervenuti questa mattina, intorno alle 11:00, per un intervento di soccorso per un cercatore di funghi a Montemonaco, nel territorio ascolano.
L'uomo, 56 anni, C.N., di Corridonia, stava appunto cercando i funghi quando è caduto in un dirupo lungo la strada che collega Vallegrascia a Montemonaco.
Scattato l'allarme sono subito arrivati sul posto gli uomini del Soccorso Alpino di Montefortino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri Forestali e Icaro. Il 56enne, raggiunto dal personale alpino e speleologico, è stato recuperato e trasportato in eliambulanza all'Ospedale Torrette di Ancona.
Circa due ore dopo l'infortunato è stato trasferito presso il nosocomio di Ascoli Piceno con una frattura al femore e una al ginocchio.
Si è verificato un altro caso di Dengue, malattia infettiva tropicale, a Jesi dopo quello rilevato l’8 agosto; a comunicarlo è l’Asur. Si tratta di un giovane del luogo di ritorno da un viaggio svolto all’estero. Le condizioni dell’uomo sono in fase di miglioramento.
La stessa Asur ha informato il Comune di Jesi della vicenda, in base al "Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive" (tra cui il virus Dengue). Quando si verificano casi simili sono da prevedere azioni di riduzione della popolazione delle zanzare mediante interventi larvicidi e di igiene urbana.
Il Comune ha disposto in via cautelativa e precauzionale una immediata disinfestazione da zanzare invasive in un raggio di 200 metri dall'abitazione del soggetto infetto.
Molti cittadini di Arquata del Tronto avevano sollecitato il recupero del “leone” posto in una parete pericolante della Chiesa di San Pietro e Paolo a Borgo di Arquata. La scultura era stata scelta anche come locandina per un convegno che si era tenuto domenica scorsa a Pretare.
Il “leone”, un altorilievo su pietra arenaria risalente al secolo XI, era la testimonianza dell’antica chiesa e come memoria venne murato in una parete annessa alla nuova chiesa, parete gravemente compromessa dal sisma.
L’attività di salvataggio della pregevole e storica opera è stata eseguita dallo scultore jesino Massimo Ippoliti, molto attivo nelle esecuzioni di sculture ma anche abile restauratore; a lui si devono molti restauri tra i quali a Jesi quello della “Fontana dei Leoni” e del “Monumento a Pergolesi”. Lo stesso, intervenuto volontariamente, ha operato sotto la direzione e supervisione dello storico dell’arte Pierluigi Moriconi della Soprintendenza di Ancona. Al servizio hanno collaborato i Carabinieri del TPC di Ancona e quelli della Stazione di Arquata i quali avevano raccolto molte richieste dai cittadini per salvare il “leone”.
L’attività è stata complessa sia per la delicatezza del bene, realizzato in pietra tenera, ma anche per la grave situazione in cui versava la parete. In modo sapiente e delicato il maestro Ippoliti, con piccoli colpi di scalpello, ha liberato “il leone”. Grande emozione ha colto tutti i partecipanti all’attività tra i quali anche Don Nazzareno Gaspari, parroco di Arquata il quale ha molto insistito affinchè il “leone” fosse salvato.
La scultura è stata posizionata presso il centro Agorà di Arquata, distante pochi metri dalla chiesa, luogo ove sarà esposta. Questa scelta fatta dallo storico Moriconi è un ulteriore segno di speranza per la comunità di Arquata che, lottando con forza e vigore, cerca di ricominciare in questo paese nonostante le gravi ferite e le enormi difficoltà.
Il “leone” di Arquata è salvo e ha sfidato i secoli e il terremoto. Questa non è una comune pietra; è un simbolo che porta in sé una enorme carica di forza e fiducia nel futuro anche nella sua nuova collocazione.
Un intervento chirurgico mal riuscito, un'infezione dagli effetti devastanti e nessun rimedio. È la storia travagliata della famiglia Bernardini di Spoleto che da diversi anni combatte con le conseguenze di un intervento di rimozione parziale di tonsille e adenoidi sulla figlia Benedetta, all'epoca una bambina di appena 3 anni di età e che da quel momento ha combattuto quotidianamente con problemi sanitari sempre più seri, fino a costringere Benedetta a mettere un apparecchio acustico.
“Abbiamo girato diversi centri specialistici, parlato con molti medici, fino a che non abbiamo interpellato il dottor Roberto Bovo, Otorino luminare dell'Ospedale di Padova - spiega la famiglia Bernardini -. Lui ci ha consigliato le cure inalatorie, ma da eseguire solo in un centro in cui ci fosse l'acqua salsobromoiodica. Dopo una ricerca sulle strutture termali italiane abbiamo scoperto con vero piacere che ce n'era una a non molti chilometri da noi”.
"Spoleto Infatti dista solo circa 45 minuti di auto da Tolentino - continuano - che è facilmente raggiungibile grazie al completamento della Quadrilatero, la nuova superstrada che in meno di un'ora ti permette di raggiungere lo stabilimento termale tolentinate e sottoporre non solo Benedetta alle cure, ma tutti noi."
Sì, perché visti gli effetti benefici immediati sulla ragazza tutta la famiglia Bernardini ha deciso di farsi coccolare dalle mani esperte degli operatori termali tolentinati. Benedetta, la sorella e il papà fanno le inalazioni, l'aerosol e le docce nasali, la mamma le cure balneoterapiche per un fastidio alle articolazioni.
“I risultati si sono visti da subito. Già alla prima visita fatta a Padova dopo un ciclo di cure inalatorie a giugno il dottore ha notato un evidente miglioramento. Erano anni che aspettavamo un riscontro positivo, abbiamo passato duri momenti di sconforto e ora grazie alle acque termali di Santa Lucia possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo. Torneremo tutti gli anni in primavera e in autunno, proprio come consigliano i medici, perché i risultati ci sono, le terapie sono efficaci e non vogliamo più rischiare un peggioramento" conclude la famiglia Bernardini.
"Gostoli getti la maschera e non prenda ancora in giro i marchigiani: lo dica chiaramente che nel suo partito il terrore di perdere il potere è talmente forte che l’alleanza con il Movimento 5 Stelle è ormai cosa certa, già decisa a Roma e pronta a partire nelle regioni che vanno al voto a cominciare dall’Umbria”.
A comunicarlo è il Senatore Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama e Responsabile della Lega Marche, in merito alle dichiarazioni del segretario Giovanni Gostoli durante l’assemblea regionale del PD.
“Quando sindaci di peso del Partito Democratico come Mancinelli e Carancini chiedono di trovare al più presto un accordo con i 5 stelle, significa che al segretario regionale Gostoli hanno affidano il ruolo di passacarte”, continua Arrigoni. “Gostoli parla di dialogo senza forzature, di programma e lavoro sul territorio, ma quale dialogo o condivisione di programmi potrebbe mai esserci tra chi fino a pochi giorni fa si insultava reciprocamente anche in consiglio regionale? Davvero i 5 stelle sarebbero disposti anche a sostenere l’impresentabile Ceriscioli?”
“L’unica cosa che hanno davvero in comune PD e M5S è la paura del giudizio dei cittadini, tanto da sprecare il tempo dei consiglieri regionali per provare con tutte le forze a modificare la legge elettorale per introdurre il doppio turno: un ultimo disperato tentativo - grave perché fatto a ridosso delle elezioni - di salvarsi la faccia e rimandare l’inciucio al secondo turno del voto. Ma i marchigiani hanno già capito la ridicola sceneggiata”, conclude il Senatore Arrigoni.
Il TAR delle Marche ha pubblicato nella mattinata odierna l'Ordinanza n. 174/2019, all'esito dell'udienza in camera di consiglio tenutasi ieri ad Ancona. Il collegio giudicante ha accolto le difese della Regione Marche, dell'ATC AN2 e delle Associazioni Venatorie (Enalcaccia, Federcaccia e Libera caccia) che erano intervenute ad opponendum. Via libera quindi al calendario venatorio 2019/2020 nella sua interezza, a eccezione della caccia al Moriglione e alla Pavoncella, per i quali invece il Collegio ha disposto la sospensione del prelievo venatorio, anche in conseguenza di una nota pervenuta dal Ministero dell'ambiente. L'udienza per la definitiva discussione nel merito è fissata al 6 maggio 2020.
L'Enalcaccia Marche, per il tramite del proprio legale, l'avvocato Giorgio Salustri, tra l'altro anche Presidente della Sezione Provinciale di Macerata, esprime tutta la propria soddisfazione per il risultato conseguito.
"È stata dura ma ce l'abbiamo fatta - le parole del legale -. Quella di ieri è stata un'udienza molto serrata durante la quale si sono succedute le relazioni dei ricorrenti, la puntuale replica tecnica del legale della regione e l'accorato appello dei legali delle associazioni venatorie. Per quanto mi riguarda, nella mia discussione ho cercato di portare all'attenzione del Collegio le criticità del nostro territorio e i pregiudizievoli effetti che sarebbero potuti derivare dalla sospensione della caccia nelle zone ZPS e SIC, sopratutto con riferimento al problema del sovrannumero di cinghiali. Oltre ciò ho puntato il dito, forse anche alzando un pò troppo la voce, sul fatto che a partire dal 2016 i titolari di appostamenti, nelle aree di cui sopra, e tutti coloro che avevano dovuto richiedere autorizzazioni che potevano avere un qualsiasi impatto ambientale, avevano dovuto pagare di tasca loro la Valutazione di Incidenza per ottenere il permesso o il rinnovo, in assenza del piano faunistico provinciale. Oltre ciò, sul discorso relativo alla Starna ho fatto presente che essa è stata reintrodotta solo ed esclusivamente grazie ai ripopolamenti degli ATC, effettuati con i soldi dei cacciatori, e al lavoro di questi nell'opera di ambientamento, evidenziando il fatto che, al contrario, le associazioni ambientaliste non hanno mai stanziato un centesimo per questi progetti, preferendo questi spendere soldi per i ricorsi. In sostanza ho chiesto una pronuncia più di buon senso che in punto diritto, così come invece chiedevano i ricorrenti."
"Un ringraziamento da parte dell'Enalcaccia, ed anche personale, va rivolto per il lavoro svolto all'avvocato Paolo Costanzi della Regione Marche, all'avvocato Paolo Cecchetti della Federcaccia ed all'avvocato Giorgio Benedetti della Libera Caccia. A questo punto non dobbiamo comunque dormire sopra gli allori per il risultato ottenuto ma dobbiamo far si che il Piano Faunistico venga approvato nel termine prefissato e cioè quello del 31 dicembre 2019, al fine di porre fine a questa estenuante lotta con chi vorrebbe chiusa la caccia, solo ed esclusivamente per partito preso" conclude l'avvocato Salustri.
La morte di Gabriella Monti, moglie del guru della macrobiotica Mario Pianesi, avvenuta nel 2001, è stata causata da una patologia cardiaca che la donna ha scoperto dopo essere stata ricoverata in ospedale a seguito di un ictus. Lo ha stabilito la perizia del professor Cristian D'Ovidio, medico legale dell'Università di Chieti, che era stato incaricato dal gip di Ancona Sonia Piermartini nell'inchiesta che vedeva indagato l'uomo per omicidio volontario aggravato.
Ieri, nell'ambito dell'incidente probatorio, il medico legale ha relazionato la documentazione clinica della donna.
Pianesi è al centro di un'altra inchiesta della Procura di Ancona, in cui è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale insieme ad altre tre persone che facevano parte della sua associazione "Un punto macrobiotico".
La terra continua a tremare nel Centro Italia. Una scossa di magnitudo 3.3, a 10 chilometri di profondità, è stata registrata alle 21.36 di questa sera a Norcia, a 11 chilometri da Castelsantangelo sul Nera.
La scossa è stata distintamente avvertita nella zona montana del Maceratese ed è stata preceduta da due episodi: uno alle 20:04 di magnitudo 2.7 e uno alle 21:30 di magnitudo 2.1.
Sostenere in modo sinergico la domanda e l’offerta di servizi da parte delle imprese culturali e creative attraverso connessioni con il manifatturiero tradizionale e il turismo nelle aree colpite dal sisma. È quanto si propone il nuovo bando “Eventi sismici - Sostegno alla innovazione e aggregazione in filiere delle PMI culturali e creative, della manifattura e del turismo ai fini del miglioramento della competitività in ambito internazionale e dell’occupazione” che partirà il 30 settembre prossimo per chiudersi il 29 novembre.
Con una dotazione di 4 milioni e 500 mila euro a carico del Programma Operativo Regionale (POR) Marche – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) l’azione si rivolge, pertanto, alle imprese della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e delle produzioni tradizionali in area sisma.
“Un’ azione che fa parte a pieno titolo del Piano strategico di Sviluppo che la Regione sta portando avanti – ha commentato il presidente, Luca Ceriscioli – e che, insieme ad altri interventi, fa ricostruzione. La ricostruzione si fa anche rafforzando e rilanciando il tessuto produttivo oltre che riparando gli edifici, perché costituisce appunto il tessuto connettivo delle società, occupando persone, valorizzando le produzioni, collegando in maniera virtuosa i sistemi. E la grande risposta che abbiamo avuto con il bando precedente sta a dimostrare che le comunità ci credono perché prima di tutto è la Regione a crederci fortemente, sostenendo questo tipo di opportunità che già hanno messo in moto una notevole mole di investimenti produttivi e altrettanto ne produrranno con questo nuovo bando in favore delle aree colpite. Abbiamo chiesto al presidente del Consiglio, Conte di approvare strumenti straordinari per la Ricostruzione e dare un tavolo-sede per permettere di uscire dai vincoli europei dei fondi comunitari e dare operatività concreta a quello che già facciamo per valorizzare la vocazione naturale e l’identità socio -culturale dei territori colpiti.”
Anche l’assessore al Turismo- Cultura , Moreno Pieroni ha sottolineato la validità sotto il profilo dello sviluppo economico e occupazionale di questo nuovo bando, oltre che di promozione territoriale delle aree colpite: “ Un messaggio forte lanciato attraverso strumenti concreti per far comprendere che la Regione è sempre accanto a chi si impegna per far rinascere e far crescere le aree colpite. Ancora una volta, come è accaduto per il bando sulla riqualificazione delle strutture recettive con 60 domande tutte finanziate, una scelta e una volontà precisa da parte della Regione di creare indotto economico e migliorare allo stesso tempo la nostra offerta turistico-culturale.”
Come ha precisato la dirigente del Servizio Cultura, Simona Teoldi illustrando, oltre agli aspetti operativi, anche la filosofia che ha ispirato la riproposizione di questo secondo bando, “nell’ambito di creazioni di reti d’impresa è possibile una partecipazione di realtà imprenditoriali fuori area sisma nella misura del 30% del totale dei soggetti partecipanti. La finalità è valorizzare i collegamenti settoriali e realizzare prodotti e servizi finalizzati all’arricchimento, diversificazione, qualificazione dell’offerta turistico – culturale nonché alla capacità di innovazione anche non tecnologica del manifatturiero. Si tratterà cioè di valorizzare e finanziare quelle operazioni di concezione, sviluppo e comunicazione dei prodotti e servizi che si avvalgono di contenuti e professionalità della cultura e della creatività capaci di veicolare al meglio i valori e i caratteri identitari del territorio marchigiano.”
“Sono Partito democratico e non torno indietro”. Con queste parole scritte sui social network, ieri mattina, il segretario del Partito Democratico delle Marche, Giovanni Gostoli, ha commentato l’intervista di Matteo Renzi con la quale annuncia l’uscita dai dem.
Ieri Gostoli ha trascorso l’intera giornata al telefono per capire le conseguenze sul partito marchigiano. “La prima sensazione che ho registrato è di delusione e in tanti non lo seguiranno, anche molti che hanno iniziato a vivere la politica con lui”, dice Gostoli. In questi giorni il Pd regionale è impegnato nell’organizzazione della Costituente delle idee per le Marche, un percorso di iniziative sui territori, tavoli tematici e partecipazione web per definire le linee guida delle cose concrete da fare che accompagneranno la nascita della nuova coalizione di centro sinistra aperta alle forze civiche per le regionali del 2020.
Ma la fuoriuscita di Renzi ha spinto il Pd nazionale a promuovere dal 3 al 6 ottobre anche gazebo e volantinaggi nelle piazze d’Italia: “Apriamo le porte a tutte le persone che hanno voglia di cambiare. Saremo nelle piazze e nelle strade – ha scritto in queste ore il segretario nazionale Nicola Zingaretti – per fare le tessere, presentare le proposte per il Paese e ascoltare le persone”.
“Siamo nati per unire, non per dividere. Per prenderci cura delle Marche, dell’Italia, dell’Europa. In un momento storico come questo, di fronte alla peggiore destra della storia italiana, è da irresponsabili dividere – dice Gostoli - Dispiace per la scelta di Renzi. È un grande errore politico. È una scissione sul nulla, non c'è una sola ragione che giustifichi la decisione. L’unica motivazione è il desiderio di avere un "suo" partito, un partito personale. Il Partito democratico è un’altra cosa: non è di proprietà di qualcuno, ma appartiene a tutti coloro che aderiscono. Il fatto che oggi, nonostante le diverse fuoriuscite, ci siamo – aggiunge il segretario dem - significa che le ragioni che hanno portato alla nascita del Pd sono più forti di qualsiasi personalismo”.
“La divisione della sinistra e fare un partito personale non sono una novità o sentiero meno battuto. Al contrario, è un film già visto nell’Italia degli ultimi trent’anni e non hanno mai portato a qualcosa di buono per il Paese. Ai più giovani bisogna insegnare che la buona politica è quella che mette il destino di una comunità sempre prima delle ambizioni personali. È progetto e non carriera. C’è chi intende la politica come servizio e chi purtroppo si serve della politica – continua Gostoli – In un partito a volte si può essere maggioranza e altre minoranza, ma non si scappa con il pallone: le battaglie si fanno dentro, non fuori. La bellezza di essere democratici è che le cose possono cambiare”
E conclude: “Fare un Partito democratico nuovo è la sfida, non nuovi partiti. Adesso il Pd deve rinnovare e aprirsi alle energie della società civile, coinvolgere di più i territori, non solo delle sensibilità, ma dare protagonismo ai sindaci e alle personalità del partito che rappresentano qualcosa per la vita delle persone. Alziamo lo sguardo, adiamo oltre i tatticismi, riscopriamo la bellezza della passione politica – è l’appello del segretario regionale Pd - ricostruiamo una nuova cultura politica democratica, riformista, europea. Con unità, umiltà, umanità”
Sono ufficialmente iniziate, in Irlanda, le riprese della serie "Fate: The Winx Saga", l'adattamento in live action del celebre cartone animato ideato dalla content company "Rainbow" di Iginio Straffi. Le celebri "fatine" saranno le protagoniste di una produzione Netflix, diretta dalla regista Lisa James Larsson. La serie si comporrà di sei episodi della durata di 60 minuti che racconteranno le avventure delle cinque amiche che frequentano il collegio di Alfea.
Un cast in "carne e ossa" farà, dunque, rivivere il magico mondo creato da Straffi in un mix unico in cui il fantasy si intreccerà con il romanticismo e l'azione. A guidarlo sarà l'attrice Abigail Cowen, già protagonista nella serie "Le Terrificanti Avventure di Sabrina", che impersonerà "Bloom".
"Io sono tra coloro che fino all'ultimo ha espresso l'opinione che non era certo il momento giusto per un passaggio del genere, in forza delle scelte fatte poche settimane fa con l'impegno di Zingaretti a tenere il Pd coeso di una scelta molto complicata, di grande responsabilità".
Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli commenta l'annuncio che Matteo Renzi intende uscire dal Pd. "Mi sembra veramente una grande contraddizione aprire oggi questo passaggio - dice all'ANSA -. Lo ritengo un errore, spero sempre, dato che la sinistra in generale, il centrosinistra è abituato ad avere queste uscite, queste scissioni, ci possa essere un momento in cui la riflessione porti ad altro".
"Oggi siamo chiamati ad una responsabilità grandissima un Paese che dopo un anno di fermo aveva bisogno di una forza politica responsabile. Quello che non aiuta a Roma, non aiuta nelle Marche" conclude il governatore, auspicando che non ci siano ricadute in vista delle prossime elezioni regionali del 2020.
Fonte: Ansa Marche
Sono circa 4.500 su 70mila i bambini marchigiani (tra 0 e 6 anni) che devono completare le vaccinazioni obbligatorie. A rilevare il dato sono le analisi effettuate dell'Asur. In molti stanno cercando di recuperare in vista della riapertura degli asili nido e delle scuole materne. Gli ambulatori delle cinque aree vaste della Regione Marche sono a disposizione per le vaccinazioni anche senza la prenotazione.
Nel dettaglio, la provincia Maceratese conta 1.148 casi di bambini che devono ancora sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria. 1.592 casi riguardano l'Area Vasta 1, per la provincia di Pesaro e Urbino; 850 sono i casi registrati ad Ancona, nell'Area Vasta 2; 527 nell'Area Vasta 4 quella relativa al Fermano e 383 nell'Ascolano (Area Vasta 5).
Le cause principali di questi ritardi stanno nel percorso di recupero che necessita di tempo per l'applicazione e nella presenza di controindicazioni. Spesso però c'è anche la volontà dei genitori di non vaccinare i figli: una decisione che rischia di non fa ammettere il bambino a scuola.
Saranno oltre 200 mila gli alunni e studenti che varcheranno, lunedì 16 settembre, le soglie delle scuole statali marchigiane per l’avvio del nuovo anno scolastico. Ammonta infatti a 207.301 il dato ufficiale più aggiornato sulla popolazione scolastica della regione. Più in particolare, sono 30.405 i bambini delle scuole dell’infanzia, 63.846 i ragazzi delle scuole primarie e rispettivamente 41.573 e 71.477 gli studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado.
Ad accoglierli 5.971 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario e, in classe, 23.466 docenti. Di questi, 4.786 sono gli insegnanti che opereranno a sostegno degli oltre 7mila bambini e ragazzi diversamente abili.
Per quanto riguarda gli istituti superiori, il 48,7% dei ragazzi frequenterà un liceo, il 30,5% un istituto tecnico e il 20,7% un istituto professionale.
La percentuale più alta di frequentanti di un indirizzo liceale si registra nella provincia di Pesaro Urbino (53,3%), la più bassa nel fermano (42,3%). Qui si registra, al contrario, la più alta percentuale di studenti degli istituti tecnici (38,5%) contro il dato più basso rilevato proprio nel pesarese e urbinate (25,6%). Quanto ai professionali, mentre in provincia di Ascoli Piceno si segnala la percentuale più alta (24,0%), quella più bassa si registra nell’anconetano (18,9%).
A via anche le scuole paritarie, i cui unici dati disponibili sono però, attualmente, quelli dell’anno scolastico passato, in cui hanno funzionato 158 scuole (94 dell’infanzia, 16 primarie e, rispettivamente, 8 e 40 secondarie di primo e secondo grado). Complessivamente coinvolti 7.973 bambini e ragazzi (4.802 infanzia, 1.260 primaria, 329 medie e 1.582 superiori), leggermente sotto il 4% della popolazione scolastica complessiva.
"Invitiamo il governo a ripensare per i comuni che hanno avuto il maggior danno dal terremoto, ovvero il 50% piu' 1 di distruzione, una agevolazione fiscale in un arco temporale di 30 anni nelle cosiddette Zone Franche Urbane istituite con le ultime leggi che hanno introdotto agevolazioni per i comuni ricadenti nei crateri del sisma del 2016".
Con una nota, il Consiglio Nazionale di Federcontribuenti, su proposta del segretario delle Marche, Maria Teresa Nori, fa un appello dopo la visita del premier in alcune zone colpite dal terremoto. Le Zone Franche Urbane, spiega Maria Teresa Nori, "sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese e ai titolari di partita Iva. Sono nate sulla base della esperienza francese delle Zones Franches Urbanes nell'obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale. Le Zfu intervengono anche per favorire la ripresa e lo sviluppo di territori colpiti da calamita' naturali".
Ecco perche', sottolinea Federcontribuenti "chiediamo un tempo di 30 anni perche', e' inutile nasconderlo, e' il tempo necessario per la ricostruzione. Ma il pericolo maggiore e' lo spopolamento e questo avviene non solo per i disastri naturali ma anche per l'abbandono da parte del tessuto economico di quelle zone".
Rileva il segretario delle Marche: "È nostro interesse motivare gli imprenditori ad investire in questi posti per ricreare oltre al tessuto economico anche quello sociale come l'esperienza di Tod's ad Arquata del Tronto e la Svila di Visso che ha ampliato lo stabilimento. Non dimentichiamo - conclude Maria Teresa Nori - che quasi tutti questi comuni sorgono in zone montuose con aree limitate e sappiamo quanto la montagna sia gia' fragile di per se stessa. Con l'occasione ribadiamo, dopo la decisione del Presidente Conte di tenersi le deleghe sul terremoto, l'istituzione di un sottosegretario alla montagna per dare maggiore attenzione da parte del governo".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo allavvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al porto di oggetti qualificabili dalla legge come armi o strumenti atti ad offendere, senza giustificato motivo. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettore di Matelica che chiede: “Si può andare incontro ad una responsabilità penale se si trasposta in automobile una mazza da baseball?”.
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la sentenza di condanna n. 55037/18 emessa nei confronti di un automobilista al quale era stata sequestrata una mazza da baseball a seguito di un controllo su strada eseguito dal comando locale dei Carabinieri, affermando testualmente quanto segue: “Questa Corte con indirizzo qui condiviso ha già affermato che, in assenza di giustificata e adeguata motivazione, al fine di qualificare l'oggetto sequestrato come offensivo, assumono rilievo le sue caratteristiche oggettive, considerate in relazione alle dimensioni ed alla consistenza, che lo rendano idoneo ad offendere, nonché la potenzialità dell'uso dannoso, come è reso evidente dall’ art. 4, della L. n. 110 del 1975” (Cass. Pen.; sez. I; Sent. n. 55037/18).
Difatti, l’art. 4 della citata legge n. 110/1975, al comma 2° prevede espressamente che: “Senza giustificato motivo, non possono portarsi, fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, bastoni muniti di puntale acuminato, strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonché qualsiasi altro strumento non considerato espressamente come arma da punta o da taglio, chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l'offesa alla persona”, concedendo alla più autorevole giurisprudenza l’onere di fornire l’esatta definizione di “giustificato motivo” il quale “ricorre solo quando particolari esigenze dell’agente siano perfettamente corrispondenti a regole comportamentali lecite, relazionate alla natura dell’oggetto, alla modalità di verificazione del fatto, alle condizioni soggettive del portatore, ai luoghi dell’accadimento e alla normale funzione del bene” (Cass. Pen.; Sez. I; Sent. n. 18925/2013).
Pertanto, in risposta al nostro lettore ed in linea con l’unanime orientamento giurisprudenziale di legittimità si può affermare che: “Il porto, senza giustificato motivo e a fronte di ragioni non plausibili ed astratte, fuori dalla propria abitazione, di una mazza da baseball, da ritenersi arma impropria, costituisce reato in ragione della sua chiara utilizzabilità, per dimensioni e consistenza al fine di arrecare offesa alla persona” (Cass. Pen.; Sez. I; Sent. n. 26161; dep. il 13.06.2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.