Si parte con la Serie B Maschile - Girone G – 6° giornata
Iseini Volley Alba Adriatica – Paoloni Macerata (0-3 19/25 24/26 16/25): Vittoria convincente della Paoloni Macerata che porta a casa in tre set la posta in palio. Ad essere decisivi i molti errori da parte della squadra di casa che riesce ad impensierire i biancorossi solo nel secondo set. Il divario difensivo fa la differenza e i ragazzi guidati da Giacomo Giganti e Francesco Cappelletti capitalizzano bene: i pochi errori in battuta e la solida ricezione sono la chiave per la vittoria del primo e del favoloso terzo set. Solo nel secondo set la squadra di casa mette in difficoltà i maceratesi, che però riescono a vincere per 24/26. Primi in classifica ora a pari merito con la Bontempi di Ancona, usciti vittoriosi dal match con il Volley Potentino.
Volley Potentino – Bontempi casa Netoip An (1-3 25/20 22/25 23/25 21/25): Sconfitta in casa per il volley potentino che non riesce a stare al passo degli anconetani. Partono bene portando a casa il primo set ma dal secondo in poi gli avversari alzano il ritmo e non si fermano più. Più efficaci in battuta e sui muri, la difesa della Bontempi Casa Noteip Ancona consente di costruire attacchi migliori. Partita combattuta che però lascia l’amaro in bocca ai portopotentini, costretti ancora in zona playout.
Serie C Maschile – Girone B – 5° giornata
Happy Car RSV – Volley Macerata (3-1 25-18 25-11 23-25 25-15): Il Volley Macerarta conquista un set contro la capolista ma non basta per portare a casa i tre punti in palio; troppa la differenza tra le due formazioni con l’Happy Car che lotterà fino alla fine per la vittoria del campionato mentre il Volley Macerata, infarcita di giovani che vanno dai nati nel 2002 fino al 2005, devono trovare la quadra e devon crescere piano piano, ma anche veloce, per cercare una difficile salvezza da qui a fine stagione. Prova gagliarda nel terzo set, conquistato con coraggio e determinazione, ma negli altri tre i sambenedettesi fan valere la propria esperienza prolungando così la propria imbattibilità nel torneo. Il Volley Macerata porta a casa un set quindi contro la capolista ma resta ancora a bocca asciutta.
Bertolucci G. Real Bottega Volley – Coal Cucine Lube Civitanova (3-0 25/17 25/21 25/18): Quarta sconfitta di fila per la Coal Cucine Lube Civitanova che siede in fondo alla classifica con 4 punti. Avversario ostico che invece è alla sua terza vittoria consecutiva e che difende la terza posizione. I civitanovesi non riescono ad espugnare i padroni di casa e perdono in tre set, pagando gli errori di inesperienza.
Passiamo ora al Volley Femminile con la Serie B2 – girone L - 6° giornata
Corplast Corridonia – RIPOSO: Fine settimana di riposo per le ragazze dalla Corplast Corridonia che si preparano a difendere la vetta della classifica dalla prossima settimana.
Volley Fasano ASD - Farmacia Casciotti Volley Torresi (3-0 15/25 16/25 24/26): Partita difficile per il Volley Torresi che affronta in trasferta le seconde in classifica. Primi due set a senso unico che vedono le padrone di casa avere la meglio per distacco, lasciando le portopotentine a 15 e a 16 punti. Più combattuto il terzo set ma il risultato purtroppo non cambia il Volley Fasano porta a casa l’intera posta in palio.
Nelle Marche sono 381 i casi di contagio al coronavirus registrati nell'ultima giornata con un'incidenza delle infezioni che sale a 132,87 (ieri era al 126,48). In totale sono stati eseguiti oltre 8.400 tra tamponi e test antigenici (3.769 nel percorso diagnostico con il 10,1% di positivi, e 2.431 nel percorso guariti): il 51,6% di contagiati aveva già ricevuto due dosi di vaccino, mentre i non vaccinati sono il 48,4% dei casi.
Lo fa sapere il Servizio Sanità della Regione Marche che dà conto anche del fatto che, dei ricoverati in terapia intensiva, attualmente il 28,6% ha già ricevuto due dosi di vaccino mentre il 71,45% è costituito da non vaccinati; la forbice tra i ricoverati in area medica è meno ampia con il 41,1% di vaccinati e il 58,9% di non vaccinati.
Oltre quota 100 i nuovi positivi in provincia di Pesaro Urbino (108); a livello provinciale seguono Ancona (96), Ascoli Piceno (66), Fermo (52), Macerata (50) e 11 casi da fuori regione. Tra i contagiati sono 84 le persone che presentano sintomi; i casi, inoltre, comprendono 91 contatti stretti di positivi, 115 contatti domestici, 14 in ambiente di scuola/formazione, 5 di lavoro, 3 in ambiente di vita/socialità, 2 in ambito assistenziale e uno sanitario; per 63 casi approfondimenti epidemiologici in corso.
Il numero più alto di infezioni si è rilevato nella fascia d'età 25-44 anni (103) seguita da quella tra i 45 e i 59 anni (88). Aumentano i casi anche tra giovani e giovanissimi: 6 casi tra i 0-2 anni, 8 tra i 3-5 anni, 48 tra i 6-10 anni, 16 tra 11-13 anni, 24 tra 14-18 anni anni, 17 tra 19-24 anni. Inoltre ci sono 31 contagi tra persone tra i 60 e 69 anni, 23 nella fascia 70-79, 13 in quella 80-89 e 4 casi tra over 90.
Purtroppo si sono anche registrati tre decessi correlati al Covid: un 63enne di Porto San Giorgio e un 77enne di Francavilla d'Ete spirati all'ospedale Murri di Fermo; un 77enne di Osimo che ha perso la vita all'ospedale Torrette di Ancona. Tutti presentavano patologie pregresse.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico. Di seguito proponiamo il caso di questa puntata.
Elisa Mulas, 43 anni di origine sarda, i suoi due figli Ismaele e Sami di 2 e 5 anni, la mamma di lei, Simonetta di 63 anni: tutti massacrati a coltellate da Nabil Dhari, 38 anni, padre dei due bambini ed ex compagno di Elisa. L’uomo prima di ammazzarsi, ha risparmiato solo il bisnonno 97enne, oggi unico testimone del massacro.
La notizia della tragedia si è immediatamente diffusa e moltissime persone si sono riversate incredule nella via dove si trova l’abitazione della famiglia. Tanti i gesti di amici e conoscenti per ricordare le povere vittime: messaggi, peluches, biglietti, fiori depositati fuori dalla casa dove è avvenuto il massacro parlano della solidarietà di un intero Comune sconvolto dall’accaduto.
Ed è così, in quella via Manin teatro della tragedia, che sono state raccolte le prime informazioni sulla vita che conduceva la giovane donna che ha strenuamente lottato per proteggere i figli senza riuscire a salvarli. "Ho incontrato Elisa due settimane fa, mi aveva detto di essere finalmente riuscita a lasciarlo, facedomi ascoltare un audio che lei stessa aveva registrato nel quale Nabil diceva di volerla uccidere" riferisce un’amica.
Minacce e vessazioni intollerabili, quelle subite da Elisa, da quando aveva deciso di porre fine alla relazione con l’uomo e di andare ad abitare, insieme ai figli, a casa della madre. Elisa è stata una delle tante donne che scelgono di sopportare in silenzio, senza denunciare, senza rivolgersi ad un centro anti violenza. I dati Istat dicono che in Italia una donna su tre è stata vittima della violenza di uomo almeno una volta nella vita e che, nella maggior parte dei casi, queste violenze non sono state denunciate.
I centri antiviolenza ci dicono che le donne non denunciano i loro aggressori, se non dopo aver trascorso molti anni in una relazione violenta sino ad esserne logorate fisicamente e psichicamente. La causa della non denuncia delle donne sta nella violenza psicologica che sopportano. Questa forma di violenza facilmente sfocia in quella fisica; mira a distruggere l’emotività della vittima, a indebolirla in modo da renderla facile alle manipolazioni.
Svalutazioni continue, colpevolizzazioni, minacce, intimidazioni, dipendenza economica, isolamento sociale sono alcuni dei volti della violenza psicologica, che trascinano la vittima in stati depressivi, attacchi di panico, scarsa autostima, disturbi dell’alimentazione. Uno stato di prostrazione tale da renderle sempre più impaurite e succubi del loro carnefice che in questo modo le controlla incutendo anche il terrore di sporgere denuncia per le ritorsioni che si troverebbero a sopportare.
Solitamente la maggior parte delle donne che subisce violenza e maltrattamenti in ambito domestico e che resta a lungo in questa situazione, si percepisce inferiore rispetto al suo aggressore, e tale senso di inferiorità corrisponde secondo gli esperti ad una percezione distorta dell’io e della propria immagine.
EDITORIALE. E' ancora in atto la strategia di comunicazione ambigua sulle tematiche no vax e no green pass da parte del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Un ciarlare acuito dalla gravità della situazione nelle province di Ancona, Ascoli, Fermo, Macerata e Pesaro. E ad ammettere che le cose non stiano andando proprio bene nella Regione Marche è la stessa Regione Marche.
I report giornalieri delle ultime settimane, come raccontato dal nostro Petro Feliciotti nella rubrica di Picchio News dedicata all’andamento del Covid, segnalavano una pericolosa curva ascendente. Una progressione del virus che, in caso di una mancata stretta delle restrizioni e un comune malcelato menefreghismo che aleggia incontrastato tra i cittadini, avrebbe inevitabilmente messo di nuovo in crisi il sistema sanitario nazionale. E così è stato.
Il rapporto tra positivi e testati venerdì è arrivato al 16%, il tasso di incidenza del virus è di 126,48 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (mercoledì era al 112,50). Proprio nelle Marche è altissimo il numero di ricoveri in terapia intensiva rispetto ai contagi registrati: 20 quelli attualmente in intensiva, 28 in semi intensiva, 43 in reparti non intensivi. 5 i decessi negli ultimi due giorni.
Dei dati che farebbero balzare sulla sedia qualsiasi presidente di Regione di fronte a una piena quarta ondata. Ma non Francesco Acquaroli. L’esponente di Fratelli d’Italia, con calma serafica, in contemporanea alla pubblicazione dei dati si è schierato contro l’ipotesi di una stretta ventilata dal Governo nei confronti dei no vax e del green pass rinforzato: “Il rischio è quello di tensioni sociali”, ha detto.
Peccato che le Marche risultino essere tra le ultime regioni italiane nel rapporto tra dosi consegnate e dosi somministrate (16esime su 21). E non è colpa né dei medici né del servizio sanitario nazionale. Mentre l'Istituto Superiore di Sanità si è affrettato a sottolineare come il numero di morti tra i non vaccinati è di 9 volte superiore a quello dei vaccinati, Acquaroli sente l'esigenza di uscire fuori dal coro.
Questa l'escalation degli ultimi giorni. 10 novembre: "Ha funzionato il vaccino, non il green pass". 12 novembre: "Nelle Marche il 50% dei contagiati è vaccinato". 16 novembre: "Zona gialla da escludere". 18 novembre: "Rischio tensioni con nuove restrizioni per i non vaccinati".
Dichiarazioni estrapolate - lo precisiamo - da discorsi nei quali Acquaroli ha predicato comunque massima attenzione e il rispetto delle misure di contenimento del virus. E rilasciate in parte dal divano di casa, dove da sei giorni a questa parte si trova il presidente, in isolamento fiduciario per via della positività al Covid riscontrata dall'Assessore Castelli.
Diversi i politici che hanno chiesto attenzione alle modalità di comunicazione: tra questi l'esponente nazionale del PD Morani - reduce dalla terza dose - e quello regionale Mangialardi. Insieme a loro tanti altri colleghi della stessa maggioranza che sostiene Acquaroli in Regione. Una attenzione e un senso di responsabilità espresso prima a livello sociale e sanitario e solo in seguito sul piano politico. In un quadro di totale deregulation degna delle emittenti free to air degli anni '70, si innesta una nuova indagine del Garante per la Privacy in merito all'ennesima diffusione di green pass falsificati.
Gli esperti del settore hanno le idee chiare: "Se siete no vax cambiate ambulatorio" ha detto il dottor Giorgetti, medico recanatese giunto alla ribalta nazionale nel corso di questa settimana per il cartello affisso all’esterno del proprio ambulatorio e rivolto ad alcuni pazienti. E' lo stesso invito che ci sentiamo di rivolgere anche a qualche inquilino di Palazzo Leopardi. Sempre con il rispetto del distanziamento e dell'uso della mascherina, la stessa che tanti, troppi marchigiani hanno smesso di indossare anche all’interno delle attività commerciali.
Scelga in modo chiaro da che parte stare, Acquaroli. Attraverso dubbi di shakespeariana memoria è opportuno comprendere se sia possibile essere politico di Fratelli d'Italia e al tempo stesso essere presidente delle Regione Marche. Questo è il dilemma. Si può anche essere compagni di partito di Giorgia Meloni, ma facciamo comprendere a marchigiani e italiani che non è accettabile, nella sua veste istituzionale, strizzare l'occhio ai no vax.
Il Congresso regionale del Partito Democratico delle Marche slitterà al prossimo 15 febbraio (era previsto il 19 dicembre).
Condivisione sul rinvio e nel frattempo il segretario nazionale Enrico Letta "affiderà a una figura autorevole di dirigente di partito il compito di coordinare il Pd in questa fase congressuale, in raccordo costante con il partito marchigiano, a partire da Augusto Curti e Antonio Mastrovincenzo", che avevano espresso volontà di candidarsi. Lo fa sapere in una nota la segreteria nazionale.
"Nelle ultime settimane la segreteria nazionale del Pd - ricorda - ha attivato una serie di incontri e consultazioni con i principali esponenti politici e istituzionali dem delle Marche, rivolta a individuare un percorso condiviso per fare del prossimo congresso regionale il primo atto di un nuovo e forte impegno, espresso direttamente dallo stesso segretario Enrico Letta, per riconquistare un consenso maggioritario alle forze democratiche e progressiste nella regione".
"Per farlo, condizione essenziale è ritrovare un'unità di intenti e costruire, attraverso il dialogo all'interno del partito e con la società marchigiana, un progetto condiviso per il futuro. - spiega la segreteria - L'obiettivo è rafforzare la proposta politica del Pd e affiancare all'opposizione nettissima alla destra che governa la regione la costruzione di uno schieramento politico e sociale che possa sconfiggerla elettoralmente, a partire dalle elezioni amministrative del prossimo anno".
Questi obiettivi - rileva - possono realizzarsi al meglio attraverso una fase di decantazione e di riattivazione del dialogo all'interno del partito. La richiesta di attivare questo processo, avanzata dalla segreteria nazionale, è stata accolta da Curti e Mastrovincenzo, i quali hanno finora espresso la volontà di candidarsi alla segreteria regionale aggregando importanti sostegni attorno alle loro candidature. Pertanto, si è condivisa l'idea di rinviare di qualche tempo la celebrazione del congresso regionale, prevedendo che si terrà comunque entro il 15 febbraio 2022".
(Fonte Ansa)
Sono 283 i nuovi casi di positività al coronavirus in un giorno nelle Marche, con l'incidenza che sale dal 124,50 di ieri a 126,48 di oggi. Tra i nuovi positivi, fa sapere la Regione sulla base dei dati dell'Osservatorio epidemiologico dell'Ars, ci sono 152 persone già vaccinate (il 54% del totale).
Il maggior numero di casi di contagio si è verificato tra persone di fascia d'età 45-59 anni (78), seguita da 25-44 anni (76). Ma sono diffusi in tutte le fasce d'età, tra le quali, 0-2 anni (2 casi), 3-5 anni (7), 6-10 anni (36), 11-13 anni (11), 14-18 anni (17) e 19-24 anni (7). C'è anche il caso di una persona over 90 mentre sono 19 i contagi giornalieri in fascia d'età, 60-69 anni, 16 per 70-79 anni e 13 contagi tra persone tra gli 80 e 89 anni. Nell'ultima giornata sono stati eseguiti 4.906 tamponi tra cui 2.585 nel percorso diagnostico (10,9% di positivi) e 2.321 nel percorso guariti, a cui si sommano 1.392 test antigenici (88 positivi).
Il numero più alto di casi in provincia di Ancona (84); seguono Ascoli Piceno (61), Macerata (58), Fermo (47) e Pesaro Urbino (24); nove provengono da altre regioni. Tra i 283 nuovi positivi, 64 presentano sintomi; i casi comprendono 68 contatti stretti di positivi, 79 contatti domestici, 12 in setting scolastico/formativo, tre in ambiente lavorativo, uno ciascuno in setting assistenziale e sanitario e per 51 casi è in corso un approfondimento epidemiologico.
Nelle ultime 24 ore è anche aumentato numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 89 (+1 rispetto a ieri), tra i quali 20 in Terapia intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore), 43 in reparti non intensivi e 28 pazienti nel reparto di Semi Intensiva.
Oggi, purtroppo, si registrano anche due decessi correlati al Covid: si tratta di un 89enne di Serra dè Conti che ha perso la vita all'ospedale Torrette di Ancona e di un 70enne di Monte Urano, spirato presso il proprio domicilio.
“Le spiagge sono un ambiente delicato: farne un luogo di concerti è sbagliato materialmente e culturalmente”. La Lipu-BirdLife Italia esprime così la propria preoccupazione e contrarietà per il nuovo Jova Beach Party, il tour di Jovanotti in programma nel 2022 sulle spiagge italiane.
Il coordinatore Regionale Lipu Marche Stefano Quevedo sottolinea l’assurdità di riproporre un evento così impattante nello stesso luogo del 2019, la spiaggia di Casabianca di Fermo, che è stata successivamente oggetto di un progetto di rinaturalizzazione, portato avanti dalle associazioni ambientaliste di Fermo e promosso dalla Amministrazione comunale stessa, anche "con utilizzo di denaro pubblico". "Luogo che continua a vedere la presenza, ancora in questi giorni, di diversi esemplari di fratino" aggiunge Quevedo.
La decisione di ripetere il tour del 2019 sulle spiagge, per il quale la Lipu aveva già manifestato una forte contrarietà e invitato l’artista a rinunciarvi o a spostare in alcuni casi la location dei concerti, porterà di nuovo, nell’estate del 2022, decine di migliaia di spettatori ai concerti sulle spiagge. “Una scelta sbagliata – afferma Giorgia Gaibani, responsabile Difesa del territorio e Natura 2000 della Lipu - che mette a rischio un ambiente delicatissimo, con habitat e specie spesso molto sofferenti, come ad esempio il fratino, monitorato e tutelato in Italia dal Comitato nazionale conservazione fratino, e la tartaruga comune caretta caretta. Un ambiente, quello delle spiagge, che va curato e preservato, e nel quale le attività turistiche e la fruizione più in generale deve essere sostenibile”.
“Tutto ciò, peraltro – prosegue Giorgia Gaibani - accade nelle settimane in cui l’Italia ha avviato il lavoro di recepimento della nuova Strategia europea per la biodiversità, che mette in evidenza la crisi in cui versa la biodiversità e chiama ad azioni ineludibili e non rimandabili, tra cui l’aumento delle aree protette, la protezione rigorosa di almeno il 10% del territorio nazionale, il ripristino e la protezione degli habitat, l’attenzione alle specie animali e vegetali.
“Un artista come Jovanotti, sempre dichiaratosi attento a tali temi, non può ignorare la contraddizione cui sta dando vita e che non si risolve con dichiarazioni di principi e messaggi di buone intenzioni. I principi e le intenzioni non bastano. Servono scelte chiare e coerenti. Per tutte queste ragioni – conclude Gaibani - rivolgiamo a Jovanotti, come e più che nel 2019, il nostro forte e sentito appello: ci ripensi. Porti la musica nei luoghi adatti alla musica e lasci tranquille le spiagge”.
Il Jova Beach Party 2022 arriva anche nelle Marche. Il cantautore toscano ha, infatti, annunciato le date del suo nuovo tour nelle spiagge di mezza Italia, che il 5 e 6 agosto prossimi, toccherà anche il litorale fermano, in un "replay" dell'evento già tenutosi nel 2019.
"Un desiderio, quello di ripetere l'esperienza di due anni fa, nato appena sceso dal palco di Linate (ultima data del tuor ndr) - racconta Lorenzo Jovanotti nella conferenza-show di presentazione del tour, avvenuta a Milano - e poi montato durante la pandemia, sfogliando l'album delle foto di quell'estate di folla, corpi, emozione, musica".
"Sembrava successo 5000 anni fa e sognavo - dice Jovanotti nel video con cui ha voluto aprire la presentazione - che sarebbe potuto succedere ancora". La motivazione per ripetere quell'esperienza l'ha presa da quella del Nobel a Giorgio Parisi, "per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria", ma la verità è che - come direbbe Flaubert - "Jova beach c'est moi, è la cosa che mi assomiglia di più, come se tutti gli anni avessero portato a questo 'sformato', che difendo e che adoro e che ha un futuro da sviluppare".
"Il mio ruolo è ciò che so fare - spiega ancora Jovanotti - generare un clima per parlare di clima", con la certezza che un messaggio arrivi meglio in un'atmosfera di festa che in una conferenza, e con un impegno vero, declinato insieme al Wwf e a Intesa Sanpaolo, con il progetto "Ri-Party-Amo', che mira a raccogliere 5 milioni di euro per pulire 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali. Non quelli dei concerti, "cui pensiamo noi", come successo nel 2019 "quando - ricorda Lorenzo - le spiagge furono lasciate più pulite di come erano state trovate".
Aleggia ovviamente l'ombra del Covid: "Chiaramente sono preoccupato, tutti lo siamo: Jova beach si fa al 100% della capienza e senza l'obbligo delle mascherine, la speranza fondata è che si possa fare, rispettando tutte le leggi che speriamo favoriscano il ritorno completo al lavoro del settore".
Domenica 21 novembre si celebrerà la "Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada", un momento di ricordo e riflessione che viene dedicato ogni anno, la terza domenica di novembre, alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari, proclamato per la prima volta dall'Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) nel 2005. Lo stesso giorno ricorrerà anche la "Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada", istituita per legge nel 2017.
"La sicurezza stradale è una delle maggiori criticità che i Paesi Europei devono affrontare, e l’impegno di tutti è quello di azzerare il numero delle vittime della strada entro il 2050, nonché nel 2030 di ridurre del 50% il numero sia delle vittime che dei feriti gravi. Il raggiungimento di questi obiettivi non può e non deve essere utopico, non solo perché ce lo chiede l’Europa, ma soprattutto per dare dignità a quelle tante famiglie che piangono i loro congiunti, vittime di condotte di guida imprudenti" sottolinea il capo della Polizia, Lamberto Giannini.
Lo sforzo quotidiano della Polizia di Stato, attraverso la Stradale, è quello di contenere il numero dei sinistri mortali, attraverso le oltre 397.000 pattuglie schierate sul territorio dall’inizio dell’anno, che hanno permesso di accertare più di 1.500.000 di infrazioni, di ritirare 21.255 patenti di guida, con 2.477.333 punti decurtati. Ma gli incidenti stradali sono causati, nella maggior parte dei casi, dai comportamenti sbagliati dei conducenti e dal mancato rispetto del codice della strada.
"E’ una questione di responsabilità individuale poiché i controlli di polizia, da soli, non potranno mai essere sufficienti se, contemporaneamente, chi si mette alla guida non mostra attenzione, con la propria condotta, al rispetto della propria vita e di quella degli altri" evidenzia Giannini. Per questo motivo l’obiettivo della Polizia di Stato è quello di sensibilizzare gli automobilisti sui rischi derivanti da comportamenti errati alla guida, anche attraverso campagne di prevenzione ed informazione sulla sicurezza stradale.
Le iniziative dedicate all’educazione stradale sono indirizzate non solo agli automobilisti, ma anche ai giovani, futuri conducenti del domani, attraverso la diffusione nelle scuole della cultura della legalità, della prevenzione e la promozione dei corretti stili di vita, favorendo la partecipazione di insegnanti, studenti e genitori alle attività organizzate, consolidando il rapporto di cooperazione in tema di sicurezza della mobilità, di riduzione dell’incidentalità, di prevenzione e promozione di comportamenti più responsabili.
"La cultura della guida sicura è un valore comune ed un impegno corale perché la strada è di tutti e tutti dobbiamo fare la nostra parte per sentirci coinvolti, adottando e pretendendo dagli altri condotte di guida corrette" conclude il capo della Polizia, Lamberto Giannini.
Porto San Giorgio - È di Gianni Brandoli il corpo senza vita rinvenuto sullo scivolo di ammaraggio del porto turistico nelle prime ore del pomeriggio di ieri. L'uomo, un 76enne, era scomparso nel nulla dallo scorso 9 novembre, dopo aver detto alla moglie di andare a fare la sua consueta passeggiata al mare.
A completarne il riconoscimento sono stati i familiari, dopo che i carabinieri aveva ricostruito con quasi assoluta certezza la sua identità. Il corpo è stato rinvenuto dalla squadra sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che si trovava nella zona proprio per le operazioni di ricerca di Brandoli, del quale si erano perse le tracce da più di dieci giorni. Ad essere ritrovata era stata soltanto la sua auto, parcheggiata, come abitudine, davanti alla villa delle Canossiane.
Il cadavere si presentava in avanzato stato di decomposizione, dopo essere stato - verosimilmente - trasportato dalla corrente per molti giorni. Sul posto oltre al personale dei Carabinieri, sono intervenuti anche gli uomini della Polizia di Stato e della Capitaneria di Porto. Il 76enne, originario di Varese ma da 20 anni residente nelle Marche a Montegiorgio prima e a Porto San Giorgio poi, non aveva alcun motivo di compiere gesti inconsulti vista la perfetta salute psico-fisica e il ricco patrimonio. Secondo gli inquirenti, l'ipotesi più probabile è che Brandoli possa aver accusato un malore sulla battigia per poi venire risucchiato dal mare. In ogni caso, non si escludono a priori altre piste.
In occasione del prossimo assestamento di bilancio regionale, il Partito Democratico ha promesso di proseguire nella propria battaglia volta a prevedere le opportune risorse e i ristori economici a favore degli Enti gestori delle strutture per anziani non autosufficienti, disabili, minori e altre categorie di cittadini fragili, messe in ginocchio dall'emergenza Covid. Negli ultimi due anni, infatti, le Rsa imputate hanno visto aumentare in maniera esponenziale i costi di gestione a fronte di minori ricavi dovuti anche all’impossibilità di accettare nuovi ospiti.
«Riteniamo gravissimo - si legge nel comunicato stampa, diffuso da parte dei consiglieri dem Fabrizio Cesetti e Romano Carancini, del PD - che la Giunta Regionale non abbia previsto ancora oggi alcuna risorsa economica, ignorando il grido di allarme lanciato dalle rappresentanze di tutti gli Enti gestori e “chiudendo addirittura i rubinetti” con il neanche celato, quanto inaccettabile, tentativo di utilizzare le difficoltà degli stessi Enti come arma nei confronti del governo nazionale per farsi assegnare o svincolare risorse, quando invece, se del caso, nei confronti del governo dovrebbero essere usati strumenti politici e istituzionali.»
A queste dischiarazioni, si aggiungono le accuse di omissione da parte dell'Amministrazione Regionale, giustificate dall'esigenza di assicurare “garanzie strutturali” agli stessi Enti gestori. La promessa da parte dei rappresentati del PD sarà, a fronte della situazione descritta, quella di presentare in Aula proposte emendative per assegnare le necessarie risorse.
«Le Rsa - proseguono i due consiglieri - hanno bisogno di risorse economiche nell’immediato per garantire sicurezza, serenità e fiducia a un settore delicatissimo e fragile che si dedica con capacità e abnegazione a chi ne ha veramente bisogno e a chi a causa dell’età o della malattia è meno fortunato. D’altra parte in un bilancio regionale di oltre 3 miliardi di euro per la sola sanità non è difficile reperire risorse per il settore. È solo questione di volontà politica che, se del caso, deve piegare la tecnica alla volontà della ragione e delle vere e prioritarie necessità.»
Era la notte del 18 novembre 1989 quando Denis Bergamini, 27 anni, centrocampista del Cosenza, alla vigilia della sfida contro il Messina venne ritrovato senza vita lungo la strada 106 Jonica. Il caso venne archiviato frettolosamente come suicidio: venne dato credito alla testimonianza dell’ex fidanzata Isabella Internò che sostenne sin dall’inizio questa tesi. Per le ricostruzioni dell’epoca quindi il calciatore si sarebbe buttato sotto un camion e sarebbe stato trascinato per 60 metri.
Il caso venne riaperto nel 2011 dalla Procura di Castrovillari grazie alla famiglia, alla tenacia della sorella gemella di Denis in particolare, che non aveva mai creduto alla tesi del suicidio: Denis stava bene, la sua brillante carriera lo stava portando a fare il grande salto in serie A, con probabile destinazione Fiorentina di Roberto Baggio. Secondo la nuova ricostruzione sul caso riaperto vent’anni dopo, attraverso la riesumazione del corpo, l’autopsia e le indagini scientifiche disposte nel 2017, è emerso che Denis sarebbe stato narcotizzato o asfissiato; il suo corpo successivamente spostato sulla strada per inscenare un incidente stradale.
Ad oggi proprio l’ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, 19 anni all’epoca dei fatti, resta l’unica indagata con l’accusa di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi: avrebbe ucciso Bergamini attirandolo con una trappola, per poi inscenare il suicidio con l’aiuto di altre persone. Il movente sarebbe stato l’incapacità della Internò di accettare la volontà del ragazzo di interrompere la relazione con lei. Ad aprile di quest’anno la Procura di Castrovillari ha chiesto il rinvio a giudizio per la Internò. La prima udienza si è tenuta il 25 ottobre. La seconda si terrà il 25 novembre prossimo, quando verranno ascoltati oltre 220 testimoni.
Tasso d'incidenza e ricoveri in crescita
Questo quanto emerge dal report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanità delle Marche. Nel corso delle ultime 24 ore, sono stati testati 4724 tamponi: 2442 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1086 nello screening con percorso antigenico, con 97 positivi rilevati) per un rapporto positivi/testati del 16%. Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 124,50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 112,50).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 390, di cui 52 nella provincia di Macerata, 83 nella provincia di Ancona, 128 nella provincia di Pesaro-Urbino, 38 in provincia di Fermo, 72 in provincia di Ascoli Piceno e 17 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (76 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (91 casi rilevati), contatti in ambito domestico (124 casi rilevati), contatti extra regione (3), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (61), contatto in ambiente lavorativo (7), positivi in ambito scolastico/formativo (18), contatti in ambito assistenziale (2), contatti in ambienti di vita/socialità (6) e contatti in ambito sanitario (2).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto a ieri: incidenza al 16% oggi, rispetto al 12,% di ieri. Nelle ultime 24 ore è aumentato numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 88 (+2 rispetto a ieri), tra i quali 22 in Terapia intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore), 42 in reparti non intensivi e 25 pazienti nel reparto di Semi Intensiva.
Oggi, purtroppo, si registrano anche tre decessi correlati al Covid: si tratta di un 76enne di Fermo che ha perso la vita all'ospedale cittadino, un 89enne di Serra dè Conti che è morto al Torrette di Ancona e una 85enne di Senigallia spirata al nosocomio Principe di Piemonte.
Vi sono, infine, 86 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone e alla Rsa di Galantara) e 5 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: 1 a Pesaro, 1 a Civitanova Marche, 2 a Macerata e 1 ad Ascoli Piceno.
Si chiama Francesca Monti la nuova fidanzata di Mario Balotelli, il centravanti 31enne da pochi mesi calciatore dell'Adana Demirspor, formazione del massimo campionato turco allenata da Vincenzo Montella. Proprio in Turchia l’ex attaccante della nazionale tornato alla ribalta negli ultimi giorni dopo le parole pronunciate dal fratello Enok in risposta alla mancata convocazione di Mario Balotelli da parte del CT Roberto Mancini, ha ritrovato continuità e gol che mancavano da un po’ di tempo dopo le fallimentari esperienze delle ultime stagioni: sono 5 quelli messi a segno nei 12 match disputati sin qui in campionato.
Una ritrovata serenità il cui merito sembra essere di Francesca Monti, 23enne fermana e cameriera del Tucano’s Beach, locale di Porto San Giorgio. La ragazza è estranea al mondo dello spettacolo ed è cresciuta sotto l’ala protettrice della mamma Gabriela, arrivata in Italia dalla Romania ormai parecchi anni fa e oggi impegnata in un centro estetico di Mogliano, in provincia di Macerata. "Abbiamo bisogno di privacy e non vogliamo comparire da nessuna parte", ha spiegato una volta intervenuta ai nostri microfoni.
Via Instagram Story è stato lo stesso ex attaccante di Inter e Milan a svelare il suo nuovo amore postando un biglietto spedito da colei che ha conquistato il suo cuore. Nel biglietto scritto all’ex centravanti della nazionale e da lui condiviso al risveglio in camera, si legge: "Buongiorno amore, sono andata a fare la spesa, chiamami quando ti svegli. Ti amo".
È stato ufficialmente anticipato a lunedì 22 novembre (a partire dalle ore 10) il via libera per la terza dose di vaccino che verrà rilasciato agli over 40, la cosiddetta dose “booster” che verrà effettuata con i vaccini a m-RNA Pfizer o Moderna a prescindere da qualsiasi tipologia di vaccino somministrata in precedenza. Originariamente previsto per il 1 dicembre, l'invito è esteso a tutti coloro che abbiano effettuato la seconda dose da almeno sei mesi e, indipendentemente dall’età, anche i caregiver (con 40 e più anni, seguendo la medesima procedura), cioè coloro che assistono persone non autosufficienti e i fragili che saranno presi in carico direttamente dai centri che li hanno in cura (ad esempio, diabetici, dializzati, malati oncologici e portatori di altre patologie croniche).
«L'anticipazione della terza dose per gli over 40 rispetto alla data del 1 dicembre indicata dal Commissario Figliuolo – ha evidenziato l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini - risponde alle esigenze di permettere il completamento della fase vaccinale con la dose di richiamo nel più breve tempo possibile a quanti lo richiedano.» Nel caso degli over 40 - quindi, la fascia dai 40 (1981) ai 59 anni -, la platea complessiva conta 346 mila persone, ma a lunedì 22 avranno maturato i 5 mesi dalla seconda dose 115.297 persone. Per quanto riguarda i caregiver, si tratta complessivamente di 34.741 persone nelle Marche e 13.155 coloro che potranno vaccinarsi da lunedì perché scaduti i 6 mesi.
Per comprendere meglio le ragioni di tale anticipo, basta tener fede al tasso d'incidenza raggiunto oggi nelle Marche dal Covid (con 290 nuovi casi segnalati) e al fatto che, come è stato discusso nelle ultime settimane, la protezione vaccinale stia andando incontro a una graduale perdita di efficacia. Appurato questo a livello scientifico almeno per quel che riguarda le probabilità di contagio (mentre si mantiene ancora alta la copertura rispetto alle ospedalizzazioni e ai decessi), si è reso necessario far partire con una settimana di anticipo il terzo richiamo per le fasce di età 40-60, al fine di rallentare un ulteriore sviluppo evolutivo del virus.
Le modalità di prenotazione sono sempre le stesse tramite il sito https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it oppure attraverso il Numero Verde 800.00.99.66 dalle 8 alle 20 e con le altre modalità attivate da Poste italiane nonché anche dal sito regionale https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Vaccini-Covid/Prenotazioni. Sarà possibile inoltre prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale con la tessera sanitaria, tramite i portalettere che consegnano la posta a casa o inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento).
Dopo aver perso la mamma Susanna, a causa di una neoplasia al pancreas, decide di devolvere i regali della prima Comunione alla Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, dove era stata presa in cura. È il gesto fortemente simbolico, a sostegno della ricerca, fatto dalla piccola Luna in concomitanza con la Giornata mondiale della lotta contro il tumore al pancreas, a favore del reparto guidato dalla prof. Rossana Berardi, con i collaboratori prof. Riccardo Giampieri e dott. Alessandro Bittoni.
“In occasione della mia Prima Comunione – spiega Luna - insieme al mio papà e alle persone che mi vogliono bene, ho voluto dare un contributo alla ricerca, che grazie al gesto di mia mamma ora sta cercando di scacciare via questa brutta malattia e non farla tornare mai più”. “Nel gennaio 2019 una diagnosi crudele ci ha proiettati all’improvviso nell’incubo di un universo parallelo – chiarisce Raffaele Menzella, marito di Susanna e padre di Luna -, senza punti di riferimento, senza informazioni affidabili, soli nella nostra disperazione e nel nostro dolore”.
“La Professoressa Berardi ci ha accolti nella Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona – prosegue Raffaele -, mettendoci a disposizione le (poche) armi oggi presenti per combattere questa terribile malattia. La Clinica Oncologica così è diventata parte della nostra vita: i nostri riti, la nostra complicità più forte della disperazione, le ore interminabili nelle stanze e nei corridoi; il confronto con le storie altrettanto disperate di chi viveva il nostro stesso incubo, e per le quali Susanna aveva sempre una particolare sensibilità, tanto da mettere sempre in secondo piano la sua sofferenza perché ‘quella signora, quella mamma, quella ragazza del letto vicino...c’era sempre chi soffriva più di lei".
"Susanna lascia un vuoto enorme nelle nostre vite ma continua a riempire le nostre anime e ad infondere coraggio in tutti quanti con il suo esempio. Ha insegnato molto a tutti e considero un dono della vita l’averla incontrata, un privilegio aver beneficiato del suo affetto e del suo amore - ha aggiunto papà Raffaele -. Per raccogliere la sua eredità, con il supporto della Professoressa Berardi, abbiamo voluto dare un contributo alle attività di ricerca della Clinica Oncologica, attraverso una raccolta fondi in occasione della Prima Comunione di nostra figlia Luna. Un gesto di riconoscenza e di speranza, affinché questa opportunità possa condurre a risultati utili a migliorare lo scenario attuale.”
“Un gesto di enorme generosità, quello di Luna e del suo papà, a cui siamo profondamente grati, che si pone a favore della ricerca scientifica – conclude la prof.ssa Berardi -. Solo combattendo insieme possiamo cambiare la storia del cancro al pancreas, una neoplasia che fa ancora troppa paura. Solo il 12% delle donne e l’11% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi”.
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ritiene che non siano "utili" ulteriori restrizioni per i non vaccinati o un Green pass rinforzato, "perché anche se il contagio ha ripreso a correre siamo in una fase diversa dallo scorso anno" e anche perché "nonostante il primo e il secondo Green pass, non stiamo vedendo un aumento sconvolgente delle vaccinazioni". Acquaroli lo ha detto a Sky Tg 24, poco prima dell'incontro delle Regioni che dovrebbe decidere sulle ulteriori misure.
Misure che, secondo il governatore marchigiano, rischierebbero di creare "altre tensioni e divisioni tra chi è vaccinato e chi non lo è". "Dovremmo anche dire che - ha aggiunto - tra chi non è vaccinato c'è chi non lo è per scelta e chi non lo è perché non può vaccinarsi. Andremmo ad innescare un meccanismo pericolosissimo che in questo momento non credo sia utile, lo ritengo sin dall'inizio della discussione sul Green pass".
"La fase che stiamo vivendo - ha ribadito - è completamente diversa da quella dello scorso anno, anche se c'è una recrudescenza del virus. Lo scorso anno avevamo bar e ristoranti chiusi, la Dad, teatri, cinema e strutture sportive chiuse, era impossibile avere qualunque tipo di socialità e nonostante tutto avevamo nelle Marche 400-500 contagi giornalieri, le terapie intensive stracolme e così l'area medica".
"Invece di ulteriori restrizioni - ha proseguito Acquaroli -, vedo troppa gente senza mascherina, troppa gente che sta abbassando la guardia. Bisogna intervenire sul trasporto pubblico locale, efficientare il sistema di ventilazione meccanica che abbiamo adottato per le scuole, una serie di accortezze che non creino discriminazioni e che facciano sì che questa pandemia la superiamo uniti e compatti e non divisi".
A fronte di una diminuzione dei ricoveri, continua a crescere il tasso di incidenza del virus. Questo quanto emerge dal report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanità delle Marche. Nel corso delle ultime 24 ore, sono stati testati 4582 tamponi: 2425 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1149 nello screening con percorso antigenico, con 94 positivi rilevati) per un rapporto positivi/testati del 12%. Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 112,50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 108,50).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 290, di cui 43 nella provincia di Macerata, 83 nella provincia di Ancona, 85 nella provincia di Pesaro-Urbino, 38 in provincia di Fermo, 29 in provincia di Ascoli Piceno e 12 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (65 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (66 casi rilevati), contatti in ambito domestico (81 casi rilevati), contatti extra regione (2), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (53), contatto in ambiente lavorativo (6), positivi in ambito scolastico/formativo (11), contatti in ambito assistenziale (1), contatti in ambienti di vita/socialità (4) e contatti in ambito sanitario (1).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una sostanziale stabilità rispetto a ieri: incidenza al 12% oggi, rispetto all 12,4% di ieri. Nelle ultime 24 ore è sceso il numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 86 (-5 rispetto a ieri, a fronte di 4 dimissioni), tra i quali 22 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto alle ultime 24 ore), 42 in reparti non intensivi e 22 pazienti nel reparto di Semi Intensiva.
Oggi, purtroppo, si registrano anche due decessi: si tratta di una 88enne di Servigliano spirata presso la residenza Valdaso e di un 70enne di Ancona che ha perso la vita all'ospedale Torrette. Vi sono, infine, 84 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone e alla Rsa di Galantara) e 6 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: 1 a Senigallia, 1 a Jesi, a 1 Civitanova Marche, 1 a Macerata e 2 ad Ascoli Piceno.
Può capitare di tornare tardi a casa dal posto di lavoro, magari stanchi e senza voglia di passare troppo tempo ai fornelli. Altre volte, può capitare di avere soltanto un quarto d’ora per preparare qualcosa di sfizioso che piaccia ai commensali. In questi casi, le ricette facili e veloci sono una vera manna dal cielo.
Oggigiorno, gli spunti ed i suggerimenti sul web così come nei ricettari ben forniti non mancano. In genere, le ricette facili e veloci a cui si fa riferimento riguardano la preparazione di un leggero antipasto oppure di un primo piatto salva-cena. Tra le ricette per primi piatti da fare in poco tempo, vanno tenute d’occhio quelle con l’inserimento della pasta, venerata come una divinità in Italia e resto del mondo.
Non a caso, la pasta salta subito alla mente quando a pranzo si pensa ad un pasto completo e nutriente ma sfortunatamente si ha poco tempo a disposizione. Questo non vuol dire che un minutaggio considerevole sia una garanzia per il successo in cucina. Infatti, l’intervallo temporale a disposizione del cuoco o della cuoca di casa è solo una delle variabili che incidono sul risultato finale come lo sono anche l’originalità, la capacità di sperimentare, il seguire attentamente la ricetta e l’amore per il buon cibo.
Rigatoni con pesto: il primo piatto pronto in 15 minuti
Tra i primi piatti da fare in poco tempo che prevedano la pasta, un posto speciale nel cuore degli italiani è riservato ai rigatoni con pistacchi pestati, mozzarella e pomodori essiccati pronti in 15 minuti. Appena impiattato, si percepisce un aroma delicato e fresco che fa subito salire l’acquolina in bocca. Merito della saporita salsa, unita ai pomodori essiccati, tagliati a listarelle, e alle fette di mozzarelle, nella quale si tuffano i rigatoni.
Se i rigatoni sono spariti dalla dispensa, si può optare anche per la pasta fatta in casa purché sia tagliata corta. Stando alle opinioni presenti sul web, i rigatoni con salsa di pistacchio, pomodori essiccati e fette di mozzarelle sono considerati una delle meglio riuscite rivisitazioni della classica pasta alla genovese. Come restare indifferenti dinanzi ai sapori di questo primo piatto. Buono e bello esteticamente, dice chi ha avuto modo di provare questa ricetta, con la mozzarella filante che a poco a poco avvolge i rigatoni ed il condimento.
Come preparare i rigatoni con pesto
Dopo aver descritto adeguatamente quel turbinio di emozioni che travolge chi ha avuto modo di provare i rigatoni con pistacchi pestati, mozzarella e pomodori essiccati, bisogna approfondire il modus operandi legato a questa ricetta. Il primo passo nella preparazione è dato dalla pressa dei pistacchi insieme a rucola, pinoli e un filo d’olio extravergine, servendosi di un mortaio oppure di un frullatore ad immersione.
Concluso questo atto preliminare, si passa al taglio della mozzarella a dadini e dei pomodori secchi in sottili listarelle. Cotta la pasta, la salsina, accompagnata dai dadini e dalle listarelle, viene mescolata con i rigatoni, prima di servirli caldi.
Possono essere presentate entro il 26 novembre 2021 le domande per l’inserimento nell’elenco regionale di Psicologi esperti in Psicologia scolastica. La Regione Marche ha approvato l’avviso pubblico conseguente alla costituzione del Comitato Tecnico Scientifico per il Servizio di Psicologia scolastica.
“Un passo in più per il benessere della vita scolastica i cui benefeci ricadono sull’intera comunità” commenta l’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini che aggiunge: “Migliorare e promuovere salute e benessere psicofisico di allievi, genitori, insegnanti, dirigenti, personale ATA ed educativo che opera nell'ambito scolastico contribuisce a favorire il dialogo e lo sviluppo di un patto educativo forte tra docenti, alunni e famiglie. Lo psicologo è un aiuto prezioso per sostenere la motivazione allo studio, orientare al meglio lo studente verso i futuri percorsi formativi, individuare tempestivamente disturbi dell’apprendimento e problemi anche di natura relazionale fino a favorire l’integrazione degli alunni con disabilità. Lo è soprattutto in un momento come questo, con i più giovani che sono tra le categorie più colpite dagli effetti della pandemia. Basti leggere i risultati dei test Invalsi, che dimostrano un calo dell'apprendimento dovuto alla DAD e considerare il dato, di cui il Parlamento è chiamato a discutere, che ci riferisce di circa 3 milioni di bambini e adolescenti a rischio sociopatia a causa dell'abuso di videogiochi”.
Istituito con la legge 23 del 6 agosto 2021, il Servizio di psicologia scolastica si configura come l'insieme coerente di attività psicologiche, integrate e coordinate tra loro, relative a tematiche e problematiche proprie del mondo della scuola. Può essere previsto, d'intesa con le istituzioni scolastiche, nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado, statali e paritarie del sistema scolastico regionale. Allo scopo di svolgere il progetto di psicologia scolastica che gli è stato affidato, lo psicologo scolastico può attivare rapporti di collaborazione con pedagogisti, logopedisti, neuro psicomotricisti, nutrizionisti o altre figure professionali.
Destinatari dell’Avviso pubblico sono psicologi esperti in psicologia scolastica, iscritti all’Ordine degli Psicologi delle Marche. La domanda di inserimento nell’elenco regionale, che scade il 26 novembre prossimo, dovrà essere presentata tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) al seguente indirizzo: regione.marche.pf_istruzione@emarche.it