Dopo aver tentato un vero e proprio attentato terroristico contro l'elicottero su cui viaggiava Putin, l'Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, nei giorni scorsi ha fatto il colpo grosso: ha colpito con un vile gesto terroristico quaranta aerei russi, di fatto producendo quella che da più parti è stata definita una nuova Pearl Harbor.
La Russia ha subito risposto, facendo sapere senza perifrasi che adesso ogni risposta russa sarà possibile, non esclusa quella nucleare. La tensione tra Russia e Ucraina non è mai stata così forte in precedenza. Per parte sua, la Nato sta spostando armi e truppe, quasi come se ormai il conflitto mondiale fosse prossimo.
Il fabula docet è chiarissimo: l'Ucraina non vuole in alcun modo la pace, desiderando invece che il conflitto proceda e anzi diventi sempre più intenso e più radicale. D'altro canto, come sappiamo, l'Ucraina non agisce in proprio, svolgendo invece la parte di semplice testa d'ariete per l'interesse imperialistico dell'Occidente, anzi dell'uccidente liberal-atlantista: quell'uccidente che ha finora utilizzato l'Ucraina come semplice instrumentum belli in vista del proprio desiderio imperialistico orientato a produrre il crollo della Russia e la sua normalizzazione in senso liberal-atlantista.
Ciò accade peraltro dopo pochi giorni che Putin aveva fatto sapere che la pace era possibile, a patto che l'occidente si impegnasse per iscritto a non espandersi mai più verso Oriente negli spazi un tempo appartenenti all'Unione Sovietica. Tra i commenti più demenziali dell'accaduto, merita di essere ricordato almeno quello di Carlo Calenda, esponente del partito unico del capitale in Italia: a suo giudizio, i vili attentati ucraini denotano "coraggio e astuzia": un coraggio e una astuzia che potrebbero presto portare il mondo intero in un conflitto potenzialmente distruttivo e senza ritorno.
Tutto come da copione, dunque, secondo il ben noto modo di dire. Leggiamo oltretutto che adesso Starmer, primo ministro britannico, lancia in pompa magna i preparativi per la guerra contro la Russia di Putin. La Gran Bretagna, dunque, si accinge a entrare in guerra contro la Russia di Putin? E su quali basi, domandiamo sommessamente?
Nei giorni scorsi, come anche abbiamo ricordato, la Russia ha subito un vile attentato terroristico da parte di Kiev, un attentato terroristico che ha colpito ben 40 aerei russi, di fatto ponendo in essere le condizioni per una possibile rappresaglia di Putin. Insomma soffiano impetuosi i venti della guerra, propiziata in ogni modo dall'Europa e da quell'Ucraina che continua a svolgere il mero ruolo di avamposto imperialistico dell'Occidente a stelle e strisce.
Lo andiamo ripetendo ormai da mesi con costanza: l'Unione Europea sta facendo di tutto per produrre il casus belli con la Russia. Ha lanciato il demenziale programma di riarmo e sta operando in ogni maniera per provocare la Russia e portarla al conflitto. L'ultima mossa del premier britannico segnala una volta di più come l'occidente sia la vera causa del conflitto; conflitto che è stato gradualmente preparato fin dagli anni novanta, mediante l'osceno accerchiamento graduale della Russia in vista della sua normalizzazione in senso liberal-atlantista.
È un momento essenziale di questa quarta guerra mondiale, che, successiva alla terza cioè alla guerra fredda, è la guerra che la civiltà occidentale americano-centrica ha dichiarato a tutto il mondo che non si pieghi docilmente al suo dominio. Gran Bretagna e Unione Europea si stanno rivelando nella loro reale essenza. Il vero nemico dell'occidente è l'occidente stesso.
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