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"Be Kind", il potere della gentilezza

"Be Kind", il potere della gentilezza

La vita ci chiede di essere performanti e brillanti, mai far trapelare le proprie emozioni. Sei "cool" quando ostenti sicurezza e padronanza. In questa visione non c’è posto per la gentilezza che viene spesso erroneamente interpretata come debolezza.

Per cui, se agisci con rispetto verso gli altri, anche se non lo meritano, sei un "sottone", se comunichi in modo non aggressivo in contesti di disaccordo "sei fragile", se sei disponibile a collaborare senza un tornaconto immediato "sei uno che si fa sfruttare", se promuovi amore e armonia tra le persone sei "uno che vive tra le nuvole".

In realtà, in un mondo che premia l’individualismo e la competizione, il vero atto di coraggio è essere gentili. Ricordo con nostalgia un breve dialogo che ricorreva spesso tra me e mia madre.

Fin da piccolina ad ogni suo gesto di cura nei miei confronti, le rispondevo con un "grazie mamma", e lei: "Ma Paola, non c’è bisogno che mi ringrazi ogni volta!". 

Per me, invece, era necessario, perché questa semplice parola di un'apparente cortesia, esprimeva la mia gratitudine per l’amore che mi stava donando con i suoi piccoli gesti quotidiani, e in fondo a lei questo riconoscimento scaldava la giornata.

Anche oggi non utilizzo mai il grazie superficialmente e quando lo pronuncio, osservo in chi lo riceve un sorriso, quasi meravigliato, in una realtà dominata dalla fretta, in cui tutto sembra dovuto.

La gentilezza non è una questione di buone maniere, ma una predisposizione dell’anima. Dietro ad un atto di cortesia, si cela, in realtà, una presenza e un'attenzione verso l’altro che in quel momento si sente visto nel suo valore.

Essere gentili presuppone empatia ed ascolto, fiducia nella vita e nell’essere umano, un entusiasmo per l’esistenza che trascende l’ego. La gentilezza nasce da una serenità dell'individuo, libero dal controllo.

È un sentimento che cresce dove non c’è tensione per il solo raggiungimento di un obiettivo, ma apprezzamento per la strada che si sta percorrendo.

È importante essere gentili anche con se stessi, nel non essere troppo esigenti, nel saper accettare i propri limiti e nel perdonarsi per gli errori commessi.

In  una società competitiva l’uomo ha più che mai bisogno di umanità per uscire dalla solitudine e dalla chiusura spesso alimentata dai nuovi social. 

Questi mezzi di comunicazione, che promuovono la perfezione, non stimolano una socializzazione sana in cui poter sperimentare la collaborazione e la forza di un sorriso di incoraggiamento.

La gentilezza è una forma di intelligenza emotiva che permette di ridurre i conflitti e costruire connessioni, è sintomo di una grande forza interiore e costituisce una qualità indispensabile per la realizzazione dei giovani che si stanno affacciando alla vita.

 

 

 

 

 

 

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